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Procedura : 2010/2156(INI)
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Ciclo del documento : A7-0143/2011

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A7-0143/2011

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PV 12/05/2011 - 9
CRE 12/05/2011 - 9

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PV 12/05/2011 - 12.11
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P7_TA(2011)0240

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Giovedì 12 maggio 2011 - Strasburgo
Industrie culturali e creative, un potenziale da sfruttare
P7_TA(2011)0240A7-0143/2011

Risoluzione del Parlamento europeo del 12 maggio 2011 su «Le industrie culturali e creative, un potenziale da sfruttare» (2010/2156(INI))

Il Parlamento europeo,

–  visto l'articolo 167 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  vista la Convenzione dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'istruzione, la scienza e la cultura del 20 ottobre 2005 sulla protezione e promozione della diversità delle espressioni culturali,

–  vista la decisione 2006/515/CE del Consiglio, del 18 maggio 2006, relativa alla conclusione della convenzione sulla protezione e la promozione della diversità delle espressioni culturali(1),

–  vista la direttiva 2010/13/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 10 marzo 2010, relativa al coordinamento di determinate disposizioni legislative, regolamentari e amministrative degli Stati membri concernenti la fornitura di servizi di media audiovisivi (direttiva sui servizi di media audiovisivi)(2),

–  vista la decisione n. 1855/2006/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 dicembre 2006, che istituisce il programma Cultura (2007 al 2013)(3),

–  vista la decisione n. 1718/2006/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 novembre 2006, relativa all'attuazione di un programma di sostegno al settore audiovisivo europeo (MEDIA 2007)(4),

–  vista la comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni sui contenuti creativi online nel mercato unico del 3 gennaio 2008 (COM(2007)0836),

–  vista la propria risoluzione del 5 maggio 2010 su «Europeana – prossimi passi»(5),

–  vista la sua risoluzione del 19 febbraio 2009 sull'economia sociale(6),

–  vista la sua risoluzione del 10 aprile 2008 sull'agenda europea della cultura in un mondo in via di globalizzazione(7),

–  vista la sua risoluzione del 10 aprile 2008 sulle industrie culturali in Europa(8),

–  vista la sua risoluzione del 7 giugno 2007 sullo statuto sociale degli artisti(9),

–  viste le conclusioni del Consiglio del 12 maggio 2009 sulla cultura come catalizzatore per la creatività e per l'innovazione(10),

–  vista la comunicazione della Commissione del 3 marzo 2010 intitolata «Europa 2020: Una strategia per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva» (COM(2010)2020),

–  vista la comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni, del 30 giugno 2010, intitolata «L'Europa, prima destinazione turistica mondiale – un nuovo quadro politico per il turismo europeo» (COM(2010)0352),

–  vista la comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni, del 26 agosto 2010, intitolata «Un'agenda digitale europea» (COM(2010)0245/2),

–  vista la comunicazione della Commissione del 19 ottobre 2009 intitolata'Il diritto d'autore nell'economia della conoscenza' (COM(2009)0532),

–  visto il Libro verde della Commissione del 27 aprile 2010 intitolato «Le industrie culturali e creative, un potenziale da sfruttare» (COM(2010)0183),

–  visto l'articolo 48 del suo regolamento,

–  vista la relazione della commissione per la cultura e l'istruzione nonché i pareri della commissione per il commercio internazionale, la commissione per l'occupazione e gli affari sociali, della commissione per l'industria, la ricerca e l'energia, della commissione per lo sviluppo regionale e della commissione giuridica (A7-0143/2011),

A.  considerando che le industrie culturali e creative (ICC) sono caratterizzate da una duplice natura, non solo economica, contribuendo allo sviluppo economico in termini di occupazione, crescita economica e creazione di ricchezza, ma anche culturale, grazie alle attività di integrazione sociale e culturale degli individui nella società, partecipando alla promozione dei valori e delle identità culturali oltre che all'elaborazione di un patrimonio culturale europeo,

B.  considerando che questa duplice natura la distingue dagli altri tipi di industria, è essenziale tener conto della messa in opera di politiche e misure specifiche,

C.  considerando che tale specificità è riconosciuta e promossa dall'Unione europea sulla scena internazionale, avendo quest'ultima adottato una politica di conservazione delle cooperazioni culturali all'OMC e ratificato la Convenzione dell'Unesco,

D.  considerando l'Accordo generale sul commercio dei servizi (GATS) e la facoltà prevista dal testo di attuare politiche dirette a tutelare la diversità culturale, sistematicamente applicata dall'UE e dai suoi Stati membri,

E.  considerando che è necessario, in conformità dell'articolo 167, paragrafo 4, TFUE, integrare la cultura con le altre politiche europee sia interne sia esterne, ed essere particolarmente attenti a tale riguardo, nel contesto attuale della globalizzazione, alla protezione e alla promozione della diversità delle espressioni culturali,

F.  considerando che la Convenzione dell'Unesco riconosce l'importanza del ruolo delle ICC per produrre, distribuire e garantire l'accesso all'ampia gamma di beni e servizi culturali, e incoraggia la cooperazione internazionale,

G.  considerando il sostegno che gli Stati membri sono chiamati a riconoscere alla cultura e alla creatività come fattori fondamentali a salvaguardia e valorizzazione del patrimonio culturale e paesaggistico, da tutelare e conservare per favorire processi identitari, e per l'innalzamento del livello culturale dei cittadini,

H.  considerando che le industrie culturali e creative svolgono nell'Unione europea un importante ruolo di promozione della diversità culturale e linguistica, del pluralismo e della coesione sociale e territoriale ma anche di democratizzazione dell'accesso alla cultura e alla promozione del dialogo interculturale nell'UE,

I.  considerando che la diversità culturale dell'Europa e, in particolare il suo ricco patrimonio di lingue e culture regionali, costituisce una materia prima insostituibile per le ICC,

J.  considerando che occorre prestare particolare attenzione alle specificità culturali e linguistiche nel dibattito sulla creazione di un mercato unico del settore dei contenuti creativi,

K.  considerando che le ICC sono laboratori per l'innovazione artistica, tecnica e di gestione e che consentono una più ampia circolazione di opere e di artisti a livello europeo e internazionale,

L.  considerando la valorizzazione del comparto delle ICC e la sua visibilità, assicurate da varie iniziative sostenute dal Parlamento europeo e dal Consiglio d'Europa, come ad esempio il Premio Europa, il Premio LUX e gli Itinerari culturali,

M.  considerando che le ICC hanno un ruolo nel mantenimento di competenze e di abilità peculiari, preziose e uniche, frutto della fusione tra creatività contemporanea ed esperienza antica e che, specialmente in alcuni settori come ad esempio la moda, l'orologeria e la gioielleria, la competenza manuale e le conoscenze di operai, artigiani o creatori sono alla base della reputazione e del successo mondiale delle industrie europee del settore,

N.  considerando che gli artisti non dispongono al momento di uno statuto legale a livello europeo che tenga conto della specificità delle loro attività e della loro carriera, in particolar modo in materia di mobilità, di condizioni di lavoro e di protezione sociale,

O.  considerando che le ICC, che rappresentano 5 milioni di posti di lavoro e il 2,6% del PIL dell'Unione, sono uno dei principali motori di crescita dell'UE in quanto creano nuovi posti di lavoro, svolgono un ruolo centrale nelle catene globali del valore, danno impulso all'innovazione, generano valore aggiunto come fattore di coesione sociale e fungono da efficace strumento per combattere l'attuale recessione,

P.  considerando l'influenza che le ICC esercitano su pressoché ogni altro settore economico, a cui forniscono elementi di innovazione, determinanti per la competitività, specialmente in relazione alle tecnologie dell'informazione e della comunicazione,

Q.  considerando che queste industrie costituiscono un volano per l'economia nell'era digitale contribuendo in misura significativa all'innovazione e allo sviluppo delle nuove TIC e partecipano alla realizzazione degli obiettivi della strategia Europa 2020,

R.  considerando che le ICC possono creare ricchezza e occupazione, purché dispongano di mezzi per essere competitive rispetto alle ICC dei paesi terzi nell'ambito di una strategia europea di concorrenza internazionale,

S.  considerando che alcune persone impegnate nelle industrie culturali e creative lavorano in proprio,

T.  considerando che le ICC sono un mercato in crescita nell'UE e un settore che ha le potenzialità per diventare leader del mercato mondiale,

U.  considerando che lo sviluppo del commercio di beni e servizi culturali e creativi costituisce un pilastro fondamentale per la cultura, lo sviluppo e la democrazia,

V.  considerando che la creatività dipende dall'accesso al sapere, alle opere e ai contenuti creativi esistenti,

W.  considerando che il ruolo svolto dai contenuti culturali nell'economia digitale è fondamentale, e che la crescita digitale dell'Europa in futuro dipenderà da un'offerta di contenuti culturali articolati e di qualità,

X.  considerando che l'era digitale dischiude a queste industrie nuove prospettive instaurando nuovi modelli economici che consentono ai consumatori di accedere a un'offerta diversificata e di qualità,

Y.  considerando che l'industria dei contenuti si sta impegnando notevolmente per sviluppare offerte legali di contenuti culturali online e che tutte le parti interessate devono unirsi per sensibilizzare il pubblico sulle offerte legali esistenti di contenuti online,

Z.  considerando che quotidiani e riviste sono componenti essenziali dell'industria culturale e forniscono un panorama dei media europei diversificato e pluralistico,

AA.  considerando che l'era digitale pone delle sfide alla sostenibilità dei settori tradizionali di queste industrie, inclusa l'editoria, la vendita e la stampa,

AB.  considerando che lo sviluppo delle ICC europee necessita di un sistema moderno, accessibile e giuridicamente sicuro per la tutela dei diritti di proprietà intellettuale (DPI),

AC.  considerando che è fondamentale garantire l'educazione artistica e culturale dei cittadini e rispettare la creazione per sviluppare la creatività, la conoscenza delle arti, della cultura, del patrimonio culturale e della diversità culturale dell'Unione, l'istruzione dovrebbe estendersi all'insegnamento non solo dei diritti digitali ma anche dei doveri, al fine di promuovere una migliore comprensione e il rispetto dalle opere protette da DPI,

AD.  considerando che i progressi tecnologici nelle TIC non possono modificare in alcun modo l'esigenza fondamentale di tutelare i DPI,

AE.  considerando che una maggiore conformità con il quadro giuridico esistente a protezione di tali diritti, nonché le riforme riguardanti, tra l'altro, la semplificazione delle procedure di concessione di licenze nel settore culturale, sono necessarie al fine di sfruttare appieno le nuove possibilità offerte, garantendo nel contempo un equilibrato sistema di tutela dei diritti che tenga conto degli interessi sia dei creatori che dei consumatori,

AF.  considerando che un moderno sistema del marchio dell'Unione è fondamentale per tutelare i valori rappresentati dagli investimenti delle aziende europee in materia di design, creazione e innovazione,

AG.  considerando che occorre garantire investimenti strategici a favore delle ICC, in particolare mediante l'accesso a finanziamenti adatti alle loro specificità e ai loro bisogni affinché esse possano dinamizzare appieno l'economia europea,

AH.  considerando l'importante ruolo svolto dalle ICC nello sviluppo di poli di creatività a livello locale e regionale, che consentono una maggiore attrattiva territoriale, la creazione e lo sviluppo di imprese e posti di lavoro radicati nel tessuto economico locale e regionale, che favoriscono l'attrattiva turistica, la creazione di nuove imprese e la diffusione di questi territori,e che promuovono il settore culturale e artistico, nonché la preservazione, la promozione e la valorizzazione dell'eredità culturale europea, grazie a varie reti come le autorità regionali e locali,

AI.  considerando in particolare lo Strumento europeo di vicinato e partenariato (ENPI) e il suo piano di azione regionale (RIP), approvato e finanziato per il 2011-2013,

AJ.  considerando l'opportunità di valorizzare il ruolo dell'Alleanza europea delle industrie creative,

Il ruolo propulsivo delle industrie culturali e creative nell'Unione europea

1.  sottolinea la necessità di analizzare le industrie culturali e creative e le conseguenze delle loro attività sull'economia europea, identificandole, definendole e descrivendole filiera per filiera, al fine di mettere in evidenza ciascuna specificità, di meglio comprenderne obiettivi e difficoltà e mettere in atto misure più efficaci;

2.  invita la Commissione a proseguire i suoi sforzi per una migliore definizione delle ICC, nell'ottica di analizzare in profondità il loro impatto sulla crescita a lungo termine e sulla competitività internazionale nonché di favorire un più ampio riconoscimento delle specificità del settore;

3.  invita gli Stati membri a un impegno forte per la salvaguardia e il sostegno del proprio patrimonio culturale, riconoscendo che la condizione per lo sviluppo delle ICC è rappresentata da un'economia duale, in cui convivono investimenti pubblici e privati;

4.  ritiene che le ICC debbano essere il fulcro di una nuova agenda politica europea in linea con i fabbisogni economici del settore e nella prospettiva indotta dai cambiamenti digitali, e che il futuro programma «Cultura» debba adeguare i fabbisogni del settore culturale e creativo all'era digitale, attraverso un approccio più pragmatico e più globale;

5.  riconosce che le ICC hanno un grande potere sinergico, quali propulsori di innovazione economica e sociale in numerosi altri settori dell'economia;

6.  invita la Commissione a continuare a impegnarsi per sostenere, promuovere e incentivare il quadro della cultura e della creatività favorendo un sistema più elaborato di cooperazione tra gli Stati membri e le istituzioni dell'UE, basato sulla condivisione delle esperienze riguardanti le prassi migliori, e raccomanda alla Commissione di coinvolgere le autorità locali e regionali nel processo di accompagnamento del Libro verde, in linea con il principio di sussidiarietà;

7.  chiede alla Commissione di pervenire alla stesura di un Libro bianco, in considerazione della sempre crescente importanza delle ICC, nonché con l'obiettivo di rafforzare questo settore di strategica rilevanza per il conseguimento degli obiettivi della strategia Europa 2020;

Istruzione, formazione e sensibilizzazione

8.  incoraggia gli Stati membri e la Commissione europea a promuovere l'educazione artistica e culturale (con una particolare attenzione alla creatività) per tutte le fasce d'età, dall'insegnamento primario all'insegnamento superiore e/o professionale, e a sviluppare la capacità imprenditoriale dei creativi, anche nel quadro della formazione lungo tutto l'arco della vita, per la sua funzione, in particolare, volta alla sensibilizzazione alla creatività e all'insegnamento di un corretto uso delle TIC e del rispetto della proprietà intellettuale;

9.  sottolinea i vantaggi derivanti da un'istruzione che abbini conoscenza teorica della storia della civiltà e della tecnica, da un lato, con la creazione artistica applicata e la gestione del bene culturale, dall'altro, nelle imprese, nei laboratori, e in altri ambiti in modo da accrescere le qualifiche sul piano sia teorico sia pratico;

10.  sottolinea l'importanza di programmi educativi incentrati sulla formazione professionale, lo sviluppo di idee e la narrazione di storie, le capacità informatiche, tecniche, imprenditoriali e commerciali, comprendenti l'utilizzo delle reti sociali, e le competenze dei lavoratori;

11.  pone in rilievo le potenzialità di intensa cooperazione e dialogo fra ICC, università, centri di ricerca, scuole d'arte e istituti d'arte nel fornire programmi congiunti di formazione e opportunità di apprendimento permanente;

12.  chiede alla Commissione e agli Stati membri l'urgente riconoscimento europeo dei titoli professionali nel settore delle ICC, la promozione della mobilità degli studenti e dei docenti e il potenziamento di stage formativi e professionali degli artisti e dei creativi;

13.  invita la Commissione a sollecitare gli Stati membri a completare il quadro del riconoscimento dei titoli professionali e dei percorsi formativi anche nell'ambito delle nuove competenze richieste dal comparto delle industrie culturali e della creazione;

14.  chiede alla Commissione di promuovere ricerche e programmi di partenariato congiunti tra le ICC e il settore dell'istruzione e della formazione, nonché della formazione permanente, al fine di favorire l'applicazione delle nuove tecniche e dei nuovi strumenti creativi al settore dell'apprendimento, di rafforzare la formazione lungo tutto l'arco della vita segnatamente attraverso il Fondo sociale europeo, in considerazione del fatto che tale settore è in forte mutazione tecnologica, e viceversa di incoraggiare l'innovazione nelle ICC attraverso la ricerca e l'insegnamento;

15.  chiede agli Stati membri di promuovere la disponibilità di formazione alla gestione, agli affari e all'imprenditorialità specificamente destinate ai professionisti delle ICC, onde fornire loro le capacità di comunicazione e di imprenditorialità richieste in un contesto socioeconomico in continua mutazione; rileva la positiva esperienza formativa e gestionale sviluppata nel campo audiovisivo dal programma MEDIA e auspica che anche il programma CULTURA si doti di strumenti analoghi;

16.  propone la creazione di nuovi progetti pilota nel quadro del programma Erasmus ed Erasmus giovani imprenditori per permettere una maggiore collaborazione tra università ed imprese del settore creativo e culturale;

17.  sottolinea la necessità di trasmettere le tecniche e il know-how come pure l'utilità di rafforzare l'apprendimento e di istituire programmi di formazione professionale dedicati al settore culturale e creativo, di migliorare l'utilizzo dei programmi e piani di studio, impartendo un insegnamento pluridisciplinare e insistendo sulla cooperazione e i partenariati tra gli istituti di istruzione, gli studenti, i professionisti del settore culturale e creativo, le imprese di qualsiasi dimensione, incluso il settore pubblico e il settore privato, gli artigiani e gli organismi finanziari;

18.  riconosce l'importanza che le ICC hanno nella promozione dello sviluppo di contenuti di carattere europeo, contribuendo in tal modo alla convergenza culturale degli Stati membri e all'avvicinamento dei loro popoli;

19.  sottolinea che l'apprendimento e le competenze interculturali aiutano i cittadini a comprendere altre culture e contribuiscono all'integrazione sociale;

Condizioni di lavoro e imprenditorialità

20.  riconosce che l'influenza, la competitività e le potenzialità future delle ICC sono un motore importante per la crescita sostenibile in Europa che possono svolgere un ruolo decisivo nella ripresa economica dell'UE;

21.  chiede alla Commissione di riconoscere le ICC quali parte efficiente dell'economia europea, soprattutto in considerazione del contributo che possono apportare al potenziale concorrenziale di altri settori economici;

22.  sottolinea che è indispensabile avviare una riflessione sulle condizioni di lavoro e gli aspetti economici, sociali, giuridici e fiscali in seno a tali settori, con particolare riferimento alla dimensione imprenditoriale delle ICC e alle condizioni di lavoro;

23.  evidenzia, a tale proposito, la necessità di contrastare la discriminazione retributiva e di migliorare l'adeguamento tra il lavoro svolto e il livello di qualifica;

24.  invita quindi la Commissione ad analizzare l'impatto delle ICC sull'economia europea, a pubblicare una guida di valutazione delle performance di ciascuna filiera del settore in materia di occupazione, creazione di ricchezza di impresa;

25.  sottolinea la necessità di sviluppare a livello locale, regionale, nazionale ed europeo un forte spirito d'imprenditorialità culturale e creativa;

26.  insiste sulla necessità di creare le condizioni ottimali per l'occupazione dei giovani laureati e professionisti di tale settore e di promuovere opportunità per loro di diventare imprenditori, nonché di formarli alle specificità del mondo culturale e creativo in materia economica, fiscale, finanziaria e tecnologica, come pure nei settori della comunicazione e del marketing, dei DPI e della trasmissione del sapere intergenerazionale;

27.  invita la Commissione a istituire una piattaforma plurilingue che permetta di inserire in una rete su scala europea tutti i professionisti del settore culturale e creativo affinché possano scambiarsi esperienze, migliori pratiche e competenze, cooperare a progetti comuni o progetti pilota di portata transnazionale e transfrontaliera e disporre di informazioni complete relative alle norme giuridiche vigenti (come le questioni relative ai diritti sociali e d'autore) e alle possibilità di finanziamento;

28.  invita la Commissione e gli Stati membri a ricomprendere nell'ambito delle ICC le realtà no-profit, nonché i soggetti dell'economia sociale - definiti nella risoluzione del Parlamento del 19 febbraio 2009 sull'economia sociale - che agiscono nei settori di pertinenza delle ICC, consentendo l'adozione di benefici fiscali, di accesso agevolato al credito e di tutela del lavoro individuati in tale contesto;

29.  chiede alla Commissione di rispettare e riconoscere le azioni condotte dai servizi culturali, dalle organizzazioni senza scopo di lucro e dalle iniziative private che partecipano allo sviluppo di un'economia creativa solidale; chiede alla Commissione e agli Stati membri di incoraggiare e perpetuare le buone prassi volte a facilitare l'accesso dei giovani, indipendentemente dal loro status (studente, apprendista, tirocinante, in cerca di occupazione, ecc.), e dei più vulnerabili alla cultura e ai contenuti creativi attraverso tariffe ridotte, buoni cultura o attività culturali gratuite;

Statuto degli artisti

30.  ribadisce che è essenziale creare uno statuto dell'artista europeo affinché gli artisti possano beneficiare di condizioni di lavoro soddisfacenti e di misure appropriate in materia di regime fiscale, di diritto al lavoro, di protezione sociale e dei diritti d'autore al fine di migliorarne la mobilità nell'UE;

31.  invita gli Stati membri che ancora non vi hanno provveduto a dare seguito alla raccomandazione dell'Unesco a riconoscere lo statuto professionale dell'artista;

Mestieri artistici

32.  ricorda che i mestieri dell'arte costituiscono uno dei pilastri del nostro patrimonio culturale e della nostra economia e che occorre dunque assicurarne la perennità attraverso adeguati meccanismi di trasmissione delle conoscenze e delle competenze, come sottolineato nella risoluzione del Parlamento europeo del 10 aprile 2008 sulle industrie culturali in Europa;

33.  ribadisce l'obiettivo di preservare la natura specifica di alcuni mestieri e la trasmissione del sapere soprattutto nel settore culturale, creativo e artigianale e di garantire dei meccanismi di trasmissione della conoscenza; propone di incentivare la creazione a livello locale, regionale e territoriale di laboratori di trasmissione del sapere, destinati in particolar modo al settore creativo tradizionale;

34.  ricorda che il modello economico delle ICC, anche nel settore di lusso che ne è rappresentativo, si fonda sull'innovazione, la creatività costante, la fiducia dei consumatori e gli investimenti in posti di lavoro spesso altamente qualificati e portatori di un know-how unico; invita la Commissione a promuovere la durata di questo modello economico nelle sue proposte riguardanti le ICC, sviluppando un quadro normativo adatto alle loro specificità, in particolare in materia di rispetto dei DPI;

35.  sottolinea il rischio di scarsità di manodopera in alcuni mestieri altamente qualificati o particolarmente specifici che contribuiscono all'esistenza delle ICC nell'Unione europea e chiede alla Commissione e agli Stati membri di prendere le misure necessarie, d'intesa con le imprese, al fine di preservare tali competenze straordinarie e di facilitare la formazione di una nuova generazione di artigiani e di operatori specializzati in questi mestieri;

Verso una migliore diffusione e circolazione delle opere nell'era digitale

36.  incoraggia gli Stati membri a promuovere la distribuzione e la circolazione delle opere nell'UE;

37.  riconosce che l'impulso all'innovazione deve interessare non solo la sfera della tecnologia ma anche quella dei processi produttivi, nonché l'elaborazione degli stessi progetti, la loro distribuzione e commercializzazione;

38.  invita la Commissione a riflettere sulla possibilità di creare azioni specifiche e strumenti adeguati per il sostegno e lo sviluppo delle ICC europee, in particolare le PMI, al fine di migliorare la creazione, la produzione, la promozione e la distribuzione dei beni e dei servizi culturali;

39.  sottolinea che la gestione online di opere può rappresentare una reale opportunità per una migliore diffusione e circolazione delle opere europee, in particolare audiovisive, a condizione che l'offerta legale possa svilupparsi in un contesto di sana concorrenza che contrasti efficacemente la circolazione illegale di opere protette e che si sviluppino nuove modalità di remunerazione dei creatori che li coinvolgano finanziariamente al successo delle proprie opere;

40.  invita la Commissione a garantire la rigida attuazione dell'articolo 13 della direttiva sui servizi di media audiovisivi(11), la quale prevede che gli Stati membri si adoperino affinché i servizi di media audiovisivi a richiesta promuovano la produzione di opere europee e l'accesso ad esse, e a presentare una relazione sull'applicazione di tale disposizione al massimo entro il 2012;

41.  sottolinea che al fine di garantire una migliore diffusione e circolazione delle opere e dei repertori europei occorre assumere iniziative volte a migliorare e promuovere la traduzione, il doppiaggio, la sottotitolatura, la sopratitolatura e la digitalizzazione delle opere culturali europee ed elaborare misure specifiche in tali settori nell'ambito della nuova generazione dei programmi MEDIA e Cultura per il periodo 2014-2020;

42.  invita la Commissione a promuovere la crescita delle industrie culturali e creative, specialmente online, adottando misure pertinenti per assicurare che tutte le parti interessate condividano la responsabilità di proteggere allo stesso modo prodotti e servizi nell'ambiente digitale, al fine di aumentare la fiducia dei consumatori nell'attività online;

43.  invita la Commissione europea a istituire un quadro normativo volto a garantire un livello elevato di fiducia all'interno dello spazio digitale, commerciale e non, affinché le ICC, da un lato, e i consumatori, dall'altro, possano utilizzare pienamente i canali di diffusione digitale, senza timore di essere scoraggiati da pratiche fraudolente o abusive;

44.  invita la Commissione e gli Stati membri a prestare particolare attenzione al ruolo delle biblioteche come istituzioni per la diffusione di cultura e forum di discussione; ritiene che le biblioteche debbano disporre, assieme ai settori dell'istruzione e della cultura, delle risorse per la transizione al digitale; ricorda che questo processo è prioritario, perché le biblioteche europee dispongono già di risorse limitate per adattarsi adeguatamente ai media digitali;

45.  sottolinea in particolare l'importanza di ampliare la biblioteca digitale Europeana e di svilupparla come punto focale per la trasmissione del patrimonio culturale, della memoria collettiva e della creatività dell'Europa, oltre che come punto d'avvio di attività educative, culturali, innovative e imprenditoriali; segnala che gli scambi artistici sono uno dei pilastri su cui poggiano il nostro retaggio culturale e la nostra economia e che occorre dunque tutelarne la continuità mediante adeguati meccanismi di trasmissione delle conoscenze e delle competenze;

46.  sottolinea la necessità di fornire la dovuta attenzione alle sfide che stanno affrontando i settori tradizionali delle ICC, quali l'editoria libraria, le librerie e la carta stampata;

47.  invita la Commissione a intraprendere iniziative per promuovere e incrementare l'alfabetizzazione digitale, considerati i crescenti cambiamenti del settore editoriale verso la produzione e distribuzione di contenuti digitali; insiste affinché gli editori siano più strettamente coinvolti nelle iniziative per l'alfabetizzazione mediatica nell'ambiente digitale;

Per un mercato interno dei contenuti culturali e creativi

48.  incoraggia gli Stati membri e la Commissione a istituire un mercato digitale unico europeo, meccanismi di sostegno tecnico e finanziario alle ICC in vista della digitalizzazione di tutto il patrimonio culturale nonché a introdurre norme e standard comuni europei;

49.  sottolinea l'importanza di una rapida attuazione e del successo dell'iniziativa Agenda digitale, al fine di consentire alle ICC di beneficiare pienamente e di adattarsi con successo a tutte le opportunità create da sistemi a banda larga di vasta diffusione e ad alta velocità nonché dalle nuove tecnologie senza fili;

50.  invita gli Stati membri e la Commissione ad adottare le misure necessarie per istituire un mercato interno europeo dei contenuti culturali e creativi online garantendo l'accesso dei cittadini europei a tali contenuti e la protezione e la giusta remunerazione degli aventi diritto nonché la consolidazione di tutti i canali di finanziamento della creazione;

51.  invita la Commissione a sostenere nuovi modelli economici nel settore creativo e culturale atti a far fronte agli effetti della globalizzazione e alle sfide dell'era digitale, in particolare per quanto riguarda le industrie del contenuto;

52.  sottolinea l'importanza dell'interoperabilità e degli standard ai fini dell'instaurazione di condizioni paritarie di accesso alle nuove piattaforme e attrezzature; invita la Commissione a promuovere l'interoperabilità fra le piattaforme, a sviluppare standard che concorrano alla creazione di un mercato favorevole all'innovazione e ad evitare l'utilizzo di sistemi che potrebbero limitare l'accesso a contenuti diversificati;

53.  chiede alla Commissione di promuovere l'utilizzazione, la diffusione e lo sviluppo di software liberi e di standard aperti che rappresentano un potenziale d'innovazione, di creatività, di diffusione del sapere e di creazione di posti di lavoro;

54.  rileva che la frammentazione del mercato nel settore culturale e creativo è in parte dovuta alla diversità culturale e alle preferenze linguistiche dei consumatori;

55.  sottolinea l'importanza di esaminare il modo migliore per adattare i quadri normativi alle specificità del settore culturale, in particolare le regole vigenti in materia di concorrenza, al fine di garantire la diversità culturale nonché l'accesso dei consumatori a contenuti e servizi culturali diversificati e di qualità;

56.  rileva che il commercio elettronico e Internet si sviluppano a ritmo serrato, con intere «generazioni» di tecnologie che crescono a ritmi serrati; ritiene quindi che occorra cercare di allineare la reazione regolamentare dell'UE ai criteri sociali e commerciali correnti in modo che essa non si riveli inutile in quanto già desueta e non ostacoli la piena maturazione delle potenzialità delle ICC degli Stati membri dell'Unione;

57.  insiste sulla necessità di riflettere sulle condizioni ottimali per sviluppare questo mercato unico, segnatamente in materia di fiscalità, ad esempio coinvolgendo le ritenute alla fonte applicabili ai redditi sui diritti d'autore e prevedendo l'introduzione di un'aliquota IVA ridotta per i beni e servizi culturali diffusi su supporto fisico o distribuiti online al fine di favorirne lo sviluppo;

58.  sottolinea che le norme sull'IVA e la mancanza di metodi accessibili di pagamento per le vendite online costituiscono altresì un ostacolo al corretto funzionamento del mercato interno e devono essere affrontate con urgenza;

59.  invita pertanto la Commissione a presentare al più presto proposte legislative concrete sulle modalità con cui affrontare tali questioni al fine di eliminare gli ostacoli esistenti allo sviluppo del mercato interno, in particolare a livello di ambiente on-line, nel rispetto della domanda dei consumatori e della diversità culturale;

60.  invita la Commissione, con riferimento all'iniziativa faro «Agenda digitale», a considerare l'esigenza di sostenere l'adeguamento dell'editoria elettronica europea alle sfide della competizione, creando le condizioni perché sia favorita l'interoperabilità dei sistemi, la portabilità da un dispositivo all'altro, la leale concorrenza;

Diritti di proprietà intellettuale

61.  sottolinea che i DPI sono un bene fondamentale per le industrie creative, stimolano la creatività individuale e l'investimento nelle attività creative; chiede pertanto che i programmi di sostegno alle ICC siano adeguati al passaggio al digitale, tramite nuovi servizi online basati su nuove forme di gestione dei diritti che tutelano i diritti d'autore; chiede inoltre un quadro normativo equilibrato che disciplini la protezione e l'applicazione dei diritti di proprietà intellettuale;

62.  evidenzia la necessità di un'efficace applicazione dei DPI nell'ambiente in linea e fuori linea e, a tale riguardo, pone l'accento sul fatto che qualsiasi misura andrebbe attentamente valutata al fine di garantirne l'efficienza, la proporzionalità e la compatibilità con la carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea;

63.  invita la Commissione ad adattare i diritti d'autore all'era digitale consentendo alle ICC di utilizzare i benefici creati dalla tecnologia digitale e dalla convergenza dei media, e a considerare percorsi specifici per facilitare l'uso di contenuti creativi e materiali archiviati, e semplici sistemi di sportelli unici per ottenere l'autorizzazione all'uso dei diritti;

64.  sottolinea, a tale proposito, il ruolo essenziale delle società di gestione collettiva per lo sviluppo della creatività europea e dell'economia digitale; invita la Commissione europea, nell'ambito dell'elaborazione in corso della proposta di direttiva sulla gestione collettiva, ad attuare un quadro normativo favorevole alle attività delle società di gestione collettiva e alla riaggregazione dei repertori di diritto d'autore;

65.  invita la Commissione a consentire la realizzazione di un sistema di licenze paneuropeo che innesti, su quello esistente, modelli di concessione di licenze per diritti individuali e collettivi multiterritoriali e faciliti il lancio di servizi con un'ampia scelta di contenuti, incrementando in questo modo l'accesso legale a contenuti culturali online;

66.  invita la Commissione e gli Stati membri a promuovere lo scambio di migliori pratiche in materia di metodi efficaci per sensibilizzare l'opinione pubblica circa l'impatto delle violazioni dei DPI;

67.  esorta la Commissione e gli Stati membri, insieme alle parti interessate, a organizzare una campagna di sensibilizzazione, a livello europeo, nazionale e locale, per il rispetto dei diritti di proprietà intellettuale, specialmente tra i giovani consumatori europei;

68.  invita la Commissione europea e gli Stati membri a far fronte alle pratiche commerciali abusive e alle violazioni dei DPI di cui possono essere vittime le industrie culturali e creative, sia nell'economia reale sia in quella digitale;

69.  sottolinea la necessità di affrontare finalmente le questioni della «carestia di libri» vissuta dai non vedenti e ipovedenti e della stampa per le persone disabili; ricorda alla Commissione e agli Stati membri i loro obblighi, che derivano dalla Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, di mettere in atto tutte le misure appropriate per far sì che le persone con disabilità godano dell'accesso al materiale culturale in formati accessibili e di garantire che le norme che tutelano i DPI non costituiscano un ostacolo irragionevole o discriminatorio all'accesso ai materiali culturali da parte delle persone con disabilità;

70.  invita la Commissione a lavorare attivamente e concretamente nell'ambito dell'Organizzazione mondiale per la proprietà intellettuale (WIPO) al fine di concordare una norma giuridica vincolante, sulla base della proposta di trattato elaborata dalla World Blind Union (Unione mondiale ciechi) e presentata presso la WIPO nel 2009;

71.  sottolinea la necessità di risolvere il problema delle opere orfane; si compiace dell'intenzione dichiarata della Commissione di presentare proposte in questo settore; osserva che il problema delle opere orfane e il «buco nero del XX secolo» non si limita alle opere a stampa come libri e riviste, ma si estende a tutti i tipi di opere, tra cui fotografie, musica e opere audiovisive;

72.  chiede alla Commissione di promuovere un sostegno finanziario alle iniziative del settore privato al fine di creare diritti ampiamente accessibili e banche dati di repertori musicali, audiovisivi e altri; rileva che siffatte banche dati accrescerebbero la trasparenza e semplificherebbero le procedure di liquidazione dei diritti;

73.  invita la Commissione a incoraggiare la messa a punto di una composizione delle controversie alternativa, equa, imparziale ed efficace per tutti gli interessati;

74.  ritiene che la Commissione debba tenere conto dei problemi specifici riscontrati dalle PMI in materia di rivendicazione dei loro diritti di proprietà intellettuale, conformemente al principio «pensare anzitutto in piccolo» stabilito dallo Small Business Act per l'Europa, applicando in particolare il principio di non discriminazione delle PMI;

75.  accoglie positivamente il riesame del sistema del marchio UE da parte della Commissione e la esorta a garantire che vengano messe in atto le opportune misure per consentire ai marchi commerciali di beneficiare del medesimo livello di tutela nell'ambiente in linea e fuori linea;

Finanziare le industrie culturali e creative

76.  ricorda che tutte le politiche e le misure di sostegno e di finanziamento a favore delle ICC devono tenere conto delle caratteristiche proprie a ciascuna filiera del settore culturale e creativo;

77.  invita la Commissione a prevedere a pieno titolo per le industrie culturali e creative lo status di PMI, con riferimento a tutte le modalità di accesso al credito, di sostegno allo start-up, di tutele lavorative, declinate in forma adeguata alle specificità del comparto, con particolare riferimento alla bassa capitalizzazione, alla valutazione del marchio come assett, alla fase iniziale ad alto rischio, al forte impatto delle tecnologie informatiche, alla discontinuità occupazionale, alla necessità di servizi centralizzati;

78.  invita tutti gli attori interessati a riflettere sull'introduzione di nuovi strumenti finanziari innovativi, a livello europeo e nazionale, che tengano conto dei bisogni di tali settori e pongano particolare attenzione al fatto che il capitale dei creativi è spesso costituito da valori intangibili, quali i dispositivi di garanzia bancaria, gli anticipi rimborsabili, i fondi di capitale di rischio e gli incentivi per la creazione di partenariati locali;

79.  promuove la mobilitazione dei fondi e dei programmi europei esistenti (ad esempio, lo strumento del microfinanziamento) a favore dello sviluppo delle piccole imprese e delle microimprese nel settore della cultura e della creatività, al fine di ottimizzare il sostegno alle imprese facilitando l'accesso all'informazione sulle possibilità di finanziamento e la semplificazione delle procedure di presentazione delle relative domande;

80.  propone di istituire microfinanziamenti a breve termine per la sperimentazione e lo sviluppo di progetti culturali creativi e innovativi;

81.  raccomanda alla Commissione di valutare la rilevanza dei fondi strutturali e dei programmi attuali e futuri relativi alla cultura, ai media audiovisivi, ai giovani e all'istruzione, per quanto riguarda le loro potenzialità per promuovere il settore creativo, e di trarre e attuare conclusioni per una migliore politica di sostegno;

82.  riconosce inoltre l'efficacia di programmi dell'UE come il programma per l'innovazione e la competitività nel consentire alle PMI l'accesso al finanziamento e propone che la Commissione valuti la possibilità di elaborare programmi analoghi specificatamente per le ICC;

83.  invita la Commissione a riflettere sulla creazione di una linea di bilancio specifica nell'ambito dell'iniziativa faro «Agenda digitale», destinata ad accompagnare la transizione al digitale delle sale cinematografiche europee, per assicurare a tutti i cittadini europei l'accesso ai contenuti che esprimano le diverse identità europee e per rendere più competitivo l'intero comparto cinematografico europeo;

84.  insiste sulla pertinenza dei mecenati e dei partenariati pubblico-privato nel finanziamento e nel sostegno alle attività culturali e creative e auspica un miglioramento dell'accesso al credito per tali settori e che si studino formule alternative per favorire il mecenatismo da parte delle imprese, come ad esempio sgravi o incentivi fiscali;

85.  sottolinea che è importante formare dei professionisti del settore bancario capaci di assicurare la consulenza in materia di finanziamento dei progetti culturali e creativi al fine di migliorare l'accesso al credito di fronte alle istituzioni finanziarie;

86.  ribadisce l'importanza di sviluppare servizi di consultazione e consulenza in materia di finanziamento e gestione delle imprese per consentire ai professionisti del settore culturale e creativo, e in particolare alle PMI e alle microimprese, di disporre degli strumenti necessari per una buona gestione d'impresa, al fine di migliorare la creazione, la produzione, la promozione e la distribuzione di beni e servizi culturali;

87.  sottolinea l'esigenza di formare professionisti capaci di garantire la fattibilità economica e finanziaria dei progetti culturali e creativi al fine di migliorare l'accesso al credito di fronte a istituzioni finanziarie e bancarie, aventi generalmente scarsa familiarità con le specificità del settore;

88.  invita la Commissione, nel contesto dell'Agenda digitale, a sostenere le PMI operanti nel settore delle industrie culturali e creative nella ricerca di modelli aziendali online che siano vicini al consumatore, innovativi e competitivi, basati sul cofinanziamento e sulla condivisione del rischio fra le ICC e gli intermediari;

89.  invita pertanto la Commissione e gli Stati membri a garantire che le procedure di appalto pubblico non comportino oneri finanziari e burocratici superflui per le PMI;

90.  invita la Commissione, in considerazione dell'avvio, a dicembre 2011, dell'Ottavo programma quadro per la ricerca, a prevedere una linea di finanziamento destinata ad attuare progetti e start-up di attività imprenditoriali nel campo delle ICC, proposti da giovani di età inferiore ai 35 anni;

91.  chiede che il programma ENPI, RIP 2011-2013, accordi una linea prioritaria di finanziamento alle ICC, con particolare riferimento al settore dell'audiovisivo e alla produzione nonché alla distribuzione delle opere audiovisive nella regione euromediterranea;

92.  suggerisce di utilizzare il quadro dell'Alleanza europea delle industrie creative per fornire una piattaforma di accesso alle informazioni e alla consulenza sulla preparazione all'investimento e sulle strategie imprenditoriali a lungo termine, l'accesso al prestito, i fondi di garanzia e gli investimenti privati transfrontalieri, e chiede che sia valutata la possibilità di istituire una Banca per le industrie creative;

93.  incoraggia gli Stati membri e le autorità regionali e locali a creare condizioni favorevoli all'incontro delle ICC con gli organismi che potrebbero finanziarle, e invita queste autorità a sensibilizzare gli organismi finanziari alle specificità delle industrie culturali e creative, al fine di esortarli a investire in tali industrie e in particolare nelle PMI e microimprese, sulla base di progetti culturali ad alto potenziale economico;

94.  incoraggia gli enti locali, territoriali e regionali a sensibilizzare gli istituti finanziari alle specificità delle industrie culturali e creative al fine di incitarli a investire in questo tipo di industrie, in particolare le PMI;

Cooperazione regionale e locale

95.  sottolinea che le ICC contribuiscono spesso a stimolare la riconversione delle economie locali in declino, a favorire l'emergere di nuove attività economiche, a creare posti di lavoro nuovi e durevoli e ad accrescere l'attrattività delle regioni e delle città europee in un obiettivo di coesione sociale e territoriale;

96.  pone l'accento sull'importanza del ruolo svolto dalla cultura in termini di sviluppo sostenibile delle aree transfrontaliere ed è consapevole del fatto che le infrastrutture e i servizi ICC possono contribuire alla realizzazione della coesione territoriale; ritiene che gli incentivi alla cultura e alla creatività siano parte integrante della cooperazione territoriale e pertanto vadano potenziati;

97.  invita tutti gli organismi locali coinvolti ad avvalersi dei programmi di cooperazione territoriale in modo da utilizzare e divulgare le migliori prassi ai fini dello sviluppo delle ICC;

98.  invita non solo a intensificare la ricerca scientifica relativa alla interdipendenza tra offerta culturale e insediamento di industrie culturali e creative, e a esaminare il significato della cultura quale fattore di richiamo nell'UE, ma anche a sostenere la ricerca scientifica relativa alle conseguenze locali dell'insediamento di industrie culturali e creative;

99.  invita pertanto la Commissione e gli Stati membri a raccogliere in maniera organica le varie informazioni disponibili in merito alle prassi, alle esigenze e alle esperienze positive a livello di cooperazione transfrontaliera nei settori della cultura e della creatività nonché ad acquisire conoscenze specifiche in materia di cultura, creatività e aree transfrontaliere (in particolare per quanto concerne gli ambiti meno studiati, come quello relativo ai legami tra cultura, creatività ed economia) e a elaborare strategie transfrontaliere per la gestione del patrimonio e delle risorse culturali;

100.  invita le autorità locali e regionali a creare sedi di incontro e a gettare le basi per la creazione di reti locali al fine di sensibilizzare tutti i professionisti del settore mediante lo scambio di esperienze, la sperimentazione, il miglioramento delle competenze e la formazione nelle tecnologie innovative come le tecnologie digitali e avvicinare il grande pubblico alle ICC grazie a incontri di formazione, discussioni e altri avvenimenti artistici e culturali, nonché a sviluppare centri di creatività e incubatori di imprese al fine di consentire ai giovani professionisti e alle imprese creative di lavorare in rete, di favorire l'innovazione e di conferire al settore una maggiore visibilità;

101.  invita le autorità regionali e locali a mettersi in rete in vista di uno scambio di buone pratiche e dell'attuazione di progetti pilota transfrontalieri e transnazionali;

102.  sottolinea che le autorità locali e regionali possono contribuire significativamente a migliorare la diffusione e la circolazione dei beni culturali, organizzando, sostenendo e promuovendo eventi culturali;

103.  rileva che le infrastrutture e le reti culturali e creative svolgono un ruolo importante nello sviluppo dell'ambiente fisico dei centri urbani di piccole e medie dimensioni, concorrendo a prefigurare un ambiente propizio per gli investimenti e in particolare al recupero e al rilancio dei vecchi distretti industriali, e che il patrimonio culturale genera valore aggiunto e apporta un tratto specifico allo sviluppo e al rinnovo delle aree rurali, soprattutto grazie al suo contributo al turismo rurale e allo scopo di contrastare lo spopolamento di tali aree;

104.  segnala che il patrimonio culturale svolge altresì un ruolo particolarmente rilevante nel contesto delle strategie di recupero dei vecchi distretti industriali, come pure nelle politiche per una nuova definizione degli ambiti settoriali emergenti dell'attività turistica e di ridefinizione del turismo tradizionale;

105.  ritiene pertanto che si debba sostenere la creazione di industrie culturali e creative, così come lo sviluppo di quelle già esistenti, attraverso strategie di sviluppo nazionale, regionale e locale, nel quadro di un partenariato fra le autorità pubbliche responsabili dei vari settori d'intervento, le PMI e i pertinenti rappresentanti della società civile;

106.  incoraggia pertanto gli Stati membri e le regioni a creare opportunità affinché tale cooperazione si estrinsechi, a elaborare politiche che combinino investimenti in infrastrutture e investimenti in capitale umano e a valutare la possibilità di sistemi di «assegni innovazione» come forma di sostegno ai singoli individui e alle PMI operanti in ambito culturale e creativo per l'acquisizione di competenze professionali;

107.  ritiene che la Commissione debba dedicare maggiore attenzione agli accordi di gemellaggio tra città, comuni e regioni che da anni forniscono un contesto ottimale per la cooperazione in ambito culturale e creativo oltre che per lo scambio di informazioni; invita la Commissione a promuovere, in collaborazione con le associazioni europee degli enti regionali e locali, scambi e iniziative di gemellaggio moderni e di elevata qualità che garantiscano il coinvolgimento di tutti i gruppi sociali;

108.  suggerisce di creare, nel quadro dell'Anno europeo del volontariato, un programma d'azione dedicato alla promozione e cooperazione transfrontaliera in materia culturale;

Capitale europea della cultura

109.  pone l'accento sul diffuso riconoscimento dell'iniziativa «Capitale europea della cultura» quale «laboratorio» di sviluppo urbano attraverso la cultura; invita la Commissione non solo a promuovere l'iniziativa ma anche a garantire condizioni ottimali per il trasferimento delle migliori prassi, per la cooperazione in ambito culturale e per la creazione di reti per la condivisione delle esperienze in materia di opportunità per le ICC, in modo da sfruttare pienamente le potenzialità dei settori in esame;

110.  invita a inserire una discussione sulle potenzialità delle industrie culturali e creative nel programma per la celebrazione delle capitali europee della cultura;

Moda e turismo

111.  ritiene che ai settori individuati dal Libro verde come costitutivi del comparto delle industrie culturali e della creazione sia necessario aggiungere la moda e il turismo culturale e sostenibile e che i due settori sono contraddistinti da un'elevata componente creativa e imprenditoriale, significativa per l'economia e per la competitività internazionale dell'UE;

112.  sottolinea l'importanza notevole del turismo per le ICC e raccomanda alla Commissione di incoraggiare città e regioni a utilizzare maggiormente la cultura come punto di forza per il proprio marketing turistico, a cooperare in modo rafforzato nell'ambito turistico-culturale, a sviluppare le cooperazioni tra il settore culturale e il settore turistico e a sostenerli nella comune attività di marketing;

Relazioni e scambi internazionali

113.  sottolinea l'importanza della citata convenzione Unesco quale strumento essenziale per garantire che l'eccezione culturale degli scambi internazionali di beni e servizi di natura culturale e creativa sia mantenuta nel quadro internazionale dell'OMC;

114.  osserva che per quanto attiene alla promozione degli scambi e della diversità culturale, l'accesso ai mercati di paesi terzi è soggetto a varie barriere tariffarie e non tariffarie, e che, insieme alla precarietà delle reti di distribuzione e di utilizzo, rendono difficile una concreta presenza della cultura europea;

115.  sottolinea il grande potenziale delle ICC nel commercio internazionale e ritiene che la loro importanza sia sottovalutata a causa della difficoltà di raccogliere dati;

116.  invita la Commissione, al fine di moltiplicare gli accordi commerciali bilaterali, a presentare al Parlamento una strategia chiara e globale relativa ai protocolli di cooperazione culturale (PCC) allegati a tali accordi, per adattare l'offerta di cooperazione europea ai bisogni e alle specificità delle industrie culturali e creative dei paesi partner, ottemperando agli impegni assunti in seno all'OMC e allo spirito e alla lettera della Convenzione Unesco;

117.  invita gli Stati membri e la Commissione ad aumentare l'esportazione di prodotti e servizi culturali e creativi e a impegnarsi per far meglio conoscere al di fuori dell'UE il potenziale delle ICC;

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118.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione, nonché ai governi e ai parlamenti degli Stati membri.

(1) GU L 201 del 25.7.2006, pag. 15.
(2) GU L 95 del 15.4.2010, pag. 1.
(3) GU L 372 del 27.12.2006, pag. 1.
(4) GU L 327 del 24.11.2006, pag. 12.
(5) GU C 81 E del 15.3.2011, pag. 16.
(6) GU C 76 E del 25.3.2010, pag. 16.
(7) GU C 247 E del 15.10.2009, pag. 32.
(8) GU C 247 E del 15.10.2009, pag. 25.
(9) GU C 125 E del 22.5.2008, pag. 223.
(10) http://ec.europa.eu/culture/our-policy-development/doc/CONS_NATIVE_CS_2009_08749_1_EN.pdf.
(11) GU L 95 del 15.4.2010, pag. 1.

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