Risoluzione del Parlamento europeo del 12 maggio 2011 sull'Azerbaigian
Il Parlamento europeo,
– viste le sue precedenti risoluzioni sull'Azerbaigian, in particolare quella del 17 dicembre 2009(1),
– viste le sue risoluzioni del 20 maggio 2010(2) sull'esigenza di una strategia UE per il Caucaso meridionale, del 7 aprile 2011(3) sulla revisione della politica europea di vicinato – dimensione orientale e del 20 gennaio 2011(4) su una strategia dell'Unione europea per il Mar Nero,
– viste la dichiarazione in data 18 aprile 2011 del portavoce del Commissario per l'allargamento e la politica di vicinato e quella rilasciata il 10 marzo 2011 dall'ufficio della delegazione dell'UE a Baku,
– viste le conclusioni della riunione dei ministri degli Affari esteri per il partenariato orientale, tenutasi il 13 dicembre 2010,
– visto l'accordo di partenariato e di cooperazione tra le Comunità europee e l'Azerbaigian entrato in vigore l'1 luglio 1999,
– viste le dichiarazioni rese dal rappresentante dell'OSCE per la libertà dei media in merito agli attacchi contro i giornalisti in data 10 marzo 2011 e 28 marzo 2011,
– vista la relazione della missione di osservazione elettorale dell'Ufficio per le istituzioni democratiche e i diritti umani (ODIHR) sulle elezioni parlamentari del 7 novembre 2010,
– visto l'articolo 122, paragrafo 5, del suo regolamento,
A. considerando che l'Azerbaigian partecipa attivamente alla politica europea di vicinato e al partenariato orientale, è un membro fondatore di Euronest e ha assunto l'impegno di rispettare la democrazia, i diritti umani e lo Stato di diritto, che sono valori cardine di tali iniziative,
B. considerando che il 15 luglio 2010 sono stati avviati i negoziati per un accordo di associazione tra l'UE e l'Azerbaigian sulla base di un comune impegno a favore di una serie di valori condivisi, che abbraccia un'ampia gamma di settori quali il dialogo politico, la giustizia, la libertà e la sicurezza, come pure gli scambi e la cooperazione nelle politiche settoriali,
C. considerando che, sebbene in base alla dichiarazione congiunta della missione di osservazione elettorale, composta dall'Assemblea parlamentare dell'OSCE, l'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa e il Parlamento europeo, le elezioni parlamentari del 7 novembre 2010 nella Repubblica dell'Azerbaigian si siano svolte in un clima pacifico e tutti i partiti di opposizione abbiano partecipato al processo politico, cionondimeno il modo in cui sono state condotte, nel complesso, le elezioni non è sufficiente per costituire un avanzamento significativo dello sviluppo democratico del paese,
D. considerando che in Azerbaigian, a seguito delle proteste pacifiche contro il governo dell'11 marzo e del 2 aprile 2011, è in atto una repressione di vasta portata ai danni della libertà di espressione e riunione, la quale prevede tra l'altro arresti, vessazioni e intimidazioni nei confronti di attivisti della società civile, professionisti dei mezzi d'informazione e politici dell'opposizione all'interno del paese,
E. considerando che i casi degli attivisti Jabbar Savalan e Bakhtiyar Hajiev destano particolare preoccupazione; che il primo, un esponente dell'ala giovanile del Fronte popolare azero, e il secondo, un attivista ed ex candidato al parlamento, risultano essere stati presi di mira per aver utilizzato Facebook per indire manifestazioni contro il governo; che Jabbar Savalan è stato condannato a scontare due anni e mezzo in carcere per presunto possesso di stupefacenti; che Bakhtiyar Hajiev è stato arrestato il 4 marzo per aver convocato manifestazioni contro il governo su Facebook e che ora deve scontare due anni di prigione con l'accusa di aver disertato il servizio militare; che sussistono seri dubbi quanto all'equità dei processi di Jabbar Savalan e Bakhtiyar Hajiev,
F. considerando che a metà marzo i tribunali azeri hanno emesso condanne di detenzione da 5 a 8 giorni, durante processi celebrati la sera tardi e a porte chiuse, a carico di almeno 30 persone che avevano preso parte alle proteste pacifiche di cui sopra; che la maggior parte degli imputati non ha avuto possibilità di accesso a una consulenza legale di sua scelta; che la polizia non ha consentito ai detenuti di contattare un avvocato e che gli avvocati di alcuni degli imputati non erano al corrente della data o del luogo in cui si sarebbe svolto il processo,
G. considerando che il 2 aprile 2011 sono stati arrestati circa 200 attivisti, tra cui Tural Abbasli, il leader dell'organizzazione giovanile del partito Musavat,
H. considerando che la Casa dei diritti umani dell'Azerbaigian, che fa parte della rete internazionale «Casa dei diritti umani», registrata in Azerbaigian nel maggio 2007, è stata chiusa dalle autorità a seguito di un'ordinanza emessa il 10 marzo 2011 dal ministero della Giustizia, il quale ha motivato la chiusura facendo riferimento a una violazione della legge azera in materia di organizzazioni non governative da parte di tale organizzazione,
I. considerando che la Corte europea dei diritti dell'uomo ha ingiunto alla Repubblica dell'Azerbaigian di scarcerare il giornalista Eynulla Fatullayev, nonché di corrispondergli la cifra di 25 000 EUR a titolo di danni morali,
J. considerando che l'Azerbaigian è membro del Consiglio d'Europa e aderisce alla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali (CEDU), come pure a una serie di altri trattati internazionali in materia di diritti umani, tra cui il Patto internazionale relativo ai diritti civili e politici,
1. esprime profonda preoccupazione per il numero crescente di casi di vessazioni, attacchi e violenze contro la società civile, gli attivisti operanti nelle reti sociali e i giornalisti in Azerbaigian;
2. deplora con forza la prassi di ricorrere a intimidazioni, arresti, procedimenti giudiziari e condanne detentive contro giornalisti indipendenti e attivisti politici sulla base di imputazioni varie;
3. deplora l'arresto di circa 200 persone prima delle proteste antigovernative del 2 aprile 2011 a Baku e durante il loro svolgimento; invita le autorità azere a consentire le proteste pacifiche e a rispettare la libertà di riunione, in quanto si tratta di capisaldi di una società aperta e democratica; deplora le violenze fisiche perpetrate contro i manifestanti;
4. invita le autorità azere a liberare tutti i membri dell'opposizione, i giovani attivisti e i blogger che si trovano tuttora agli arresti a seguito delle manifestazioni pacifiche dell'11 marzo 2011 e del 2 e 17 aprile 2011, a scarcerare Jabbar Savalan e Bakhtiyar Hajiev e a ritirare le imputazioni a loro carico; esorta il governo azero ad attenersi alle convenzioni internazionali che ha ratificato, rispettando la libertà di espressione;
5. sollecita le autorità a salvaguardare tutte le condizioni necessarie a consentire ai mezzi d'informazione, compresi quelli dell'opposizione, di operare, affinché i giornalisti possano lavorare e informare liberamente al riparo da qualsiasi pressione, nonché a prestare particolare attenzione alla sicurezza dei giornalisti; ricorda, a tale proposito, la dichiarazione resa nel 2005 dal Presidente Ilham Aliyev, ovvero che i diritti di ogni giornalista erano tutelati e difesi dallo Stato;
6. esprime la sua inquietudine per le segnalazioni di minacce ricevute in prigione dall'editore e giornalista Eynulla Fatullayev, il drastico peggioramento delle sue condizioni di salute e il rifiuto di concedergli l'accesso alle cure mediche, e chiede la sua immediata liberazione;
7. è preoccupato per il peggioramento della situazione dei diritti umani nella Repubblica dell'Azerbaigian; esorta le autorità azere a salvaguardare le libertà fondamentali garantite dalla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali e da altri trattati internazionali dei quali la Repubblica dell'Azerbaigian è firmataria, nonché a rispettare gli impegni assunti nel quadro dell'OSCE e del Consiglio d'Europa;
8. deplora gli avvertimenti di «cessazione di attività» recentemente inviati per iscritto dal ministero della Giustizia azero all'Istituto nazionale democratico e alla rete «Casa dei diritti umani» ed esorta, a tal riguardo, le autorità azere a consentire a quest'ultima organizzazione di proseguire le proprie attività nel paese senza ulteriori impedimenti;
9. invita le autorità azere a mantenere un dialogo con i membri delle organizzazioni della società civile e a prendere tutti i provvedimenti necessari a far sì che le persone possano impegnarsi liberamente in attività democratiche pacifiche e gli attivisti possano organizzarsi liberamente e al riparo da interferenze del governo;
10. incoraggia le autorità azere a consentire lo svolgimento di manifestazioni pacifiche nei luoghi pertinenti e le esorta ad astenersi da azioni intimidatorie nei confronti degli organizzatori, quali la detenzione e la formulazione di capi d'imputazione penali e di altra natura; si rammarica del fatto che alcuni giovani attivisti siano stati espulsi dall'Università statale di Baku dopo aver perso sessioni d'esame in quanto si trovavano agli arresti in ragione delle loro attività politiche;
11. plaude alla recente scarcerazione dei due blogger Adnan Hajizade e Emin Abdullayev (Milli);
12. reputa l'accesso alle tecnologie d'informazione e comunicazione, tra cui un accesso a Internet libero e privo di censura, essenziale per lo sviluppo della democrazia e dello Stato di diritto nonché uno strumento atto a promuovere gli scambi e la comunicazione fra gli azeri e l'Unione europea;
13. invita le autorità azere ad affrontare le carenze individuate dalla relazione conclusiva dell'OSCE/ODIHR sulle elezioni parlamentari e si attende un'ulteriore cooperazione con la Commissione di Venezia tesa a garantire che la legge elettorale azera sia pienamente in linea con le norme e gli standard internazionali;
14. chiede all'Azerbaigian di rinnovare gli sforzi per giungere a una piena attuazione del piano d'azione della politica europea di vicinato durante il suo ultimo anno e chiede alla Commissione di continuare ad assistere il paese in tale processo;
15. si compiace dell'istituzione di nuove sottocommissioni in seno al comitato di cooperazione UE-Azerbaigian, in quanto ne sarà rafforzato il quadro istituzionale che permetterà la discussione in materia di giustizia, libertà e sicurezza, rispetto dei diritti umani e democrazia;
16. si rallegra del contributo azero al partenariato orientale e della partecipazione della delegazione del Milli Majlis (assemblea nazionale azera) alla sessione inaugurale dell'Assemblea parlamentare Euronest;
17. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione all'alto rappresentante / vicepresidente della Commissione, al Consiglio e alla Commissione nonché al Presidente, al governo e al parlamento dell'Azerbaigian e all'OSCE/ODIHR.