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Procedura : 2011/2627(RSP)
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RC-B7-0381/2011

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PV 06/07/2011 - 6.7
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P7_TA(2011)0327

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Mercoledì 6 luglio 2011 - Strasburgo
Preparazione del programma di lavoro della Commissione per il 2012
P7_TA(2011)0327RC-B7-0381/2011

Risoluzione del Parlamento europeo del 6 luglio 2011 sul programma di lavoro della Commissione per il 2012

Il Parlamento europeo,

–  vista la comunicazione della Commissione sul programma di lavoro della Commissione per il 2011 (COM(2010)0623/2),

–  visto il vigente accordo quadro sulle relazioni tra il Parlamento europeo e la Commissione europea, in particolare l'allegato 4,

–  visto l'esito del dialogo regolare tra tutti i Commissari europei e le commissioni parlamentari e la relazione di sintesi della Conferenza dei presidenti di commissione del 7 giugno 2011 inviata alla Conferenza dei presidenti,

–  vista la sua risoluzione dell'8 giugno 2011 dal titolo: «Investire nel futuro: un nuovo quadro finanziario pluriennale (QFP) per un'Europa competitiva, sostenibile e inclusiva»(1),

–  vista la sua risoluzione del 23 giugno 2011 sulla PAC verso il 2020: rispondere alle future sfide dell'alimentazione, delle risorse naturali e del territorio(2),

–  vista la sua relazione del 6 luglio 2011 sulla crisi finanziaria, economica e sociale: raccomandazioni sulle misure e le iniziative da adottare(3),

–  visto l'articolo 110, paragrafo 4, del suo regolamento,

A.  considerando che una revisione dell'accordo quadro sarà portata a termine entro la fine del 2011 alla luce dell'esperienza pratica offrendo anche l'opportunità di migliorare i metodi di lavoro interni, ad esempio per quanto riguarda il dialogo regolare, il miglioramento della trasparenza e l'ottimizzazione del contributo delle commissioni avvalendosi pienamente, al contempo, dell'esperienza a disposizione in modo da fornire una base solida per la preparazione delle priorità del Parlamento,

B.  considerando che la crisi finanziaria e i relativi interventi comportano tuttora effetti significativi per le economie degli Stati membri e per la stabilità della zona dell'euro,

C.  considerando che la Commissione deve operare avvalendosi dell'intera portata delle sue prerogative giuridiche e della sua autorità politica; che l'Unione europea può funzionare correttamente soltanto se la Commissione identifica, dota di un'espressione pratica e promuove gli interessi generali degli Stati membri e dei cittadini nonché se assolve in modo efficace i suoi obblighi di vigilare sull'applicazione dei trattati e della legislazione dell'UE,

D.  considerando che la Commissione ha una responsabilità chiave nel configurare il futuro dell'Unione europea e che il suo prossimo programma di lavoro dovrebbe servire a promuovere gli obiettivi e i valori dell'Unione, a rafforzare la titolarità del progetto UE, a sollevare l'Unione dalla crisi e a garantire che essa sia rappresentata sulla scena mondiale e che vi mantenga una posizione di rispetto,

E.  considerando che una delle sfide che la Commissione deve raccogliere nell'elaborazione del suo programma è la lotta contro l'approccio interno settoriale che adotta ormai da anni, laddove dovrebbe creare sinergie tra le politiche, garantire la coerenza di metodi e obiettivi, e integrare in tutte le sue azioni, legislative o non legislative, il rispetto di principi chiave quali la non discriminazione, i diritti fondamentali e l'uguaglianza dinanzi alla legge,

FAR RIPARTIRE LA CRESCITA PER L'OCCUPAZIONE: ACCELERARE I TEMPI IN PREVISIONE DEL 2020

1.  ricorda che è necessario che il bilancio dell'UE rispecchi le priorità politiche dell'UE; ribadisce la necessità di introdurre nuove risorse proprie e di incrementare gli investimenti a livello UE per contribuire alla realizzazione della strategia UE2020;

2.  chiede, pertanto, che siano avviati a livello dell'UE un dialogo e una collaborazione aperti e costruttivi sulla finalità, la portata e l'orientamento del quadro finanziario pluriennale (QFP) dell'Unione e la riforma del suo sistema delle entrate, compresa una conferenza sulle risorse proprie che coinvolga i deputati del Parlamento europeo nonché dei parlamenti nazionali;

3.  rammenta i propri orientamenti in materia di QFP dopo il 2013, quali approvati nella relazione della sua commissione speciale sulle sfide politiche e le risorse di bilancio per un'Unione europea sostenibile dopo il 2013 dal titolo «Investire nel futuro: un nuovo quadro finanziario pluriennale (QFP) per un'Europa competitiva, sostenibile e inclusiva»; ricorda che il consenso del Parlamento, sulla base di una relazione della commissione per i bilanci, è obbligatorio per l'approvazione del QFP da parte del Consiglio; ricorda che, a norma dell'articolo 312, paragrafo 5, e dell'articolo 324 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea, il Parlamento europeo deve essere debitamente coinvolto nel processo di negoziazione del prossimo QFP;

4.  esorta il Consiglio e la Commissione a rispettare il trattato di Lisbona e a compiere ogni sforzo necessario per raggiungere rapidamente un accordo con il Parlamento su un metodo di lavoro efficace per il processo di negoziazione del prossimo QFP; ricorda il nesso esistente tra una riforma delle entrate e una riforma delle spese e chiede pertanto un deciso impegno a discutere, nel contesto dei negoziati sul prossimo QFP, le proposte sulle nuove risorse proprie;

5.  chiede che siano presentate quanto prima le proposte di quadro strategico comune (QSC) comprendente il Fondo di coesione, il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) e il Fondo europeo per la pesca (FEP) e invita la Commissione a sottoporre una proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio avente come base giuridica l'articolo 289, paragrafo 1, e l'articolo 294 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea; esorta altresì la Commissione a presentare una nuova proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio sul Fondo di solidarietà dell'Unione europea;

6.  sottolinea l'importanza di presentare con urgenza la proposta sul Fondo sociale europeo in quanto strumento essenziale per lottare contro la disoccupazione e ridurre le disparità sociali e la povertà migliorando l'istruzione e la formazione professionale; rileva che occorre maggiore concentrazione sulla disoccupazione giovanile, la quale desta allarme per il suo livello elevato, nonché sul problema dell'abbandono scolastico precoce;

7.  invita la Commissione a proseguire il suo lavoro e la cooperazione con il Parlamento e il Consiglio sui modi di migliorare la qualità della legislazione; invita, in detto contesto, la Commissione e il Consiglio a provvedere a che le tavole di concordanza siano sistematicamente incluse in tutti gli atti legislativi onde evidenziare chiaramente in quale misura la legislazione dell'UE sia recepita negli ordinamenti nazionali e comprovare che sia applicata effettivamente;

8.  sottolinea l'importanza cruciale di un'adeguata e tempestiva attuazione del diritto dell'UE nella legislazione nazionale degli Stati membri ed esorta la Commissione a esercitare il suo potere esecutivo e ad avviare, se del caso, procedure di infrazione per assicurare un recepimento adeguato e un'applicazione efficace;

9.  esorta la Commissione ad adeguare quanto prima l'acquis alle disposizioni degli articoli 290 e 291 TFUE in base a un calendario preciso e la invita, a tale effetto, a presentare i testi legislativi necessari;

Regolamentazione del mercato finanziario: portare a termine la riforma

10.  sottolinea che la crisi economica deve ancora essere affrontata mediante lo sviluppo di un quadro di governance economica capace di attuare la disciplina e il coordinamento di bilancio, stabilizzare l'unione monetaria e incrementare il livello degli investimenti in posti di lavoro produttivi; esorta la Commissione a presentare quanto prima proposte relative a un meccanismo permanente di crisi gestito secondo norme dell'Unione, uno studio di fattibilità in merito all'istituzione di un sistema di emissione comune di obbligazioni sovrane europee sulla base della responsabilità solidale con facoltà di rivalsa, nonché proposte intese a integrare pienamente la strategia UE 2020 nel quadro di stabilità e a istituire una rappresentanza esterna unica della zona dell'euro;

11.  ricorda che, per quanto riguarda il regolamento finanziario, le misure per migliorare la capacità di recupero del sistema finanziario e la capacità di assorbire le perdite devono essere accompagnate da misure che pongano fine all'accumulo di rischi, nonché da misure atte a ridurre i costi di fallimento; sottolinea in proposito l'esigenza di monitorare meglio l'accumulo di rischi da parte delle banche e la separazione delle attività bancarie da quelle di pubblica utilità, nonché di congrue proposte per gestire i fallimenti bancari in modo più accurato; sottolinea inoltre, in questo contesto, la necessità di regolare i soggetti strettamente legati ai sistemi bancari e a quelli che offrono funzioni analoghe ma non sono soggetti alle stesse regolamentazioni («sistemi bancari ombra»);

12.  invita la Commissione a presentare quanto prima:

   una proposta di direttiva relativa ai mercati degli strumenti finanziari (MiFID) che istituisca un quadro normativo per la compravendita di titoli, le sedi di negoziazione e il codice di condotta delle imprese di investimento, e
   una solida proposta relativa alla gestione delle crisi per le banche e gli istituti creditizi, una volta che siano stati completati gli stress test bancari in corso;

13.  invita la Commissione a presentare al Parlamento europeo nel 2012:

   ulteriori proposte volte a integrare l'attività bancaria al dettaglio, ancora molto strutturata su base nazionale, per poter beneficiare appieno dei vantaggi di un mercato finanziario dell'UE nell'interesse dei consumatori e delle imprese;
   una proposta di meccanismo di risoluzione delle crisi per le compagnie di assicurazioni;

14.  sottolinea la necessità di mantenere al centro dell'attenzione la protezione e la fiducia degli investitori; ritiene che le iniziative intese a ripristinare la fiducia nel sistema finanziario siano essenziali e debbano comportare una revisione ad ampio raggio delle prassi di «due diligence», del rischio morale nei gruppi transfrontalieri, del sistema di incentivi e retribuzione e della trasparenza, nel senso più ampio del termine, e rendicontabilità del sistema finanziario;

15.  sottolinea il ruolo di primo piano svolto dalle agenzie di rating del credito nello sviluppo e nel peggioramento della crisi del debito nella zona dell'euro, come pure le ripercussioni sul settore bancario europeo; sollecita pertanto la Commissione a proporre senza indugi un quadro legislativo riveduto inteso a rafforzare la regolamentazione e la vigilanza delle agenzie di rating del credito; ritiene che la creazione di un'Agenzia pubblica europea di rating del credito introdurrebbe un'auspicabile pluralità di approcci;

Crescita intelligente

16.  incoraggia vivamente la Commissione a presentare, entro l'anno in corso, una proposta legislativa relativa al prossimo programma quadro in materia di ricerca, sviluppo tecnologico e dimostrazione che promuova i partenariati pubblico-privato, riduca la burocrazia, migliori l'approccio multidisciplinare e accresca la partecipazione dei piccoli attori e delle imprese innovative ai progetti; reputa necessario aumentare il bilancio per la R&S per il prossimo periodo finanziario, in modo che l'UE non perda ulteriormente terreno rispetto ai suoi concorrenti, dato il massiccio aumento della spesa destinata alla R&S in altre regioni del mondo (come gli Stati Uniti e soprattutto la Cina) e al fine di sostenere pienamente gli obiettivi della strategia UE 2020;

17.  sollecita la Commissione ad applicare ai propri programmi di R&S un approccio più tollerante dei rischi e più basato sulla fiducia, al fine di ridurre la burocrazia e rafforzare la partecipazione delle imprese innovative ai progetti;

18.  sottolinea l'esigenza di mobilitare finanziamenti per investire nelle reti ad alta velocità; pone in rilievo che la banda larga per tutti è fondamentale affinché l'Europa possa competere a livello globale e garantire che nessun cittadino europeo rimanga escluso;

19.  invita la Commissione, in occasione del suo programma di lavoro per il 2012, a cooperare strettamente con gli Stati membri per assicurare un recepimento corretto e tempestivo delle riforme del 2009 nella legislazione quadro sulle comunicazioni; rileva, in particolare, la necessità di far rispettare gli obblighi di accesso al mercato e altri vantaggi per i consumatori, comprese una migliore informazione sui contratti e i prezzi e misure concernenti la portabilità dei numeri;

20.  rileva la necessità di affrontare, nel programma di lavoro per il 2012, un certo numero di questioni sensibili agli sviluppi delle nuove tecnologie, rafforzando nel contempo il mercato unico digitale; precisa che tali questioni dovrebbero comprendere il «cloud computing», l'«internet degli oggetti», le firme elettroniche e la cybersicurezza;

21.   si aspetta che la Commissione faccia in modo che le misure volte a ridurre le tariffe per il roaming di dati, diventino pienamente effettive nel 2012;

22.  sottolinea l'importanza di una strategia in materia di TIC e del completamento del mercato unico digitale europeo, che comporterà enormi opportunità di crescita per le industrie e le PMI europee nel commercio transfrontaliero, avvicinerà maggiormente le persone, ridefinirà il loro modo di lavorare e di vivere, offrirà nuovi strumenti di istruzione e formazione e migliorerà l'accesso ai servizi pubblici e ai dati aperti; chiede pertanto alla Commissione di aumentare il sostegno alle TIC affinché l'UE possa essere all'avanguardia nei mercati emergenti, quali le tecnologie sanitarie e le reti di trasporto e di elettricità più ecocompatibili;

23.  ricorda l'importanza crescente che rivestono i diritti di proprietà intellettuale (DPI) ai fini della crescita economica e il potenziale creativo dell'Europa e sottolinea che occorre garantire a tali diritti un'adeguata protezione; invita la Commissione ad assicurare una tempestiva azione di controllo con proposte concrete di revisione in questo ambito; sottolinea l'importanza dei DPI per le industrie culturali e creative e per l'accesso ai beni e ai servizi culturali;

Crescita sostenibile

24.  invita la Commissione a migliorare la sua strategia in materia di clima, onde favorire un ruolo guida per l'UE nella lotta contro il cambiamento climatico e, nel contempo, rafforzare la competitività dell'UE e conseguire un accordo internazionale equilibrato;

25.  chiede che l'UE elabori una strategia esterna globale in materia di energia, che comprenda le questioni relative alle materie prime e alle terre rare e che privilegi mercati globali aperti; chiede altresì una politica energetica sostenibile, competitiva e integrata dell'UE in cui la gamma e la quota relativa delle fonti energetiche e la sicurezza dell'approvvigionamento energetico siano trattate congiuntamente in un approccio coerente; ritiene che il completamento del mercato interno dell'energia assuma rilevanza centrale ai fini della competitività e della crescita europee; invita la Commissione a intensificare lo sviluppo di una rete energetica integrata europea presentando le proposte annunciate nel suo pacchetto relativo alle infrastrutture energetiche;

26.  invita la Commissione, nella prospettiva di completare un mercato unico dell'energia nel 2014, a monitorare l'applicazione della legislazione dell'UE nei settori dell'energia e dell'efficienza energetica nonché ad adottare quanto prima le pertinenti misure esecutive; la sollecita a presentare ogni nuova proposta necessaria al conseguimento di detti obiettivi;

27.  chiede un'urgente revisione della direttiva sulla sicurezza nucleare al fine di rafforzarla, segnatamente tenendo conto dei risultati degli «stress test» effettuati dopo l'incidente di Fukushima;

28.  invita la Commissione a presentare una proposta riguardante il settimo programma di azione in materia di ambiente e una forte strategia integrata per la biodiversità;

29.  osserva che la riforma della PAC dovrebbe assicurare una PAC più strettamente allineata agli obiettivi della strategia UE 2020 e che la sostenibilità si colloca al centro della PAC al fine di assicurare la continuità a lungo termine della produzione alimentare europea migliorando nel contempo la competitività e la capacità di innovazione degli agricoltori, promuovendo lo sviluppo rurale, conservando la diversità delle tipologie e delle produzioni agricole ed evitando un'attuazione burocratica;

30.  esorta la Commissione a valutare il funzionamento del sistema di allarme precoce e risposta e del sistema di allarme rapido per gli alimenti e i mangimi al fine di colmare eventuali lacune;

31.  chiede alla Commissione di presentare una proposta legislativa per vietare l'immissione sul mercato di alimenti derivati da animali clonati e dalla loro progenie; chiede altresì alla Commissione di presentare la nuova proposta legislativa sui nuovi alimenti;

32.  deplora energicamente i ritardi delle proposte riguardanti gli orientamenti RTE-T e il pacchetto aeroporti; plaude al Libro bianco sul futuro dei trasporti e sollecita la Commissione a presentare quanto prima le proposte legislative in esso anticipate; ritiene che sia lungi dall'essere completato un mercato ferroviario europeo integrato e interoperabile e che occorra attribuire la priorità alla tempestiva revisione degli orientamenti RTE-T, in modo da sviluppare una rete multimodale di trasporti globale caratterizzata da un'efficiente intermodalità e interoperabilità; chiede pertanto alla Commissione di presentare una proposta legislativa sul settore ferroviario, unitamente all'estensione delle competenze dell'Agenzia ferroviaria europea nell'ambito della certificazione e della sicurezza; ribadisce l'urgente necessità di migliorare il finanziamento delle reti transeuropee nell'ambito dei trasporti (RTE-T) e il coordinamento con i fondi di coesione;

33.  ribadisce la richiesta, espressa ripetutamente, che nel 2012 la Commissione introduca una Carta europea dei diritti dei passeggeri nell'ambito di tutti i modi di trasporto;

34.  insiste sulla piena attuazione del Cielo unico europeo, compresa la creazione di blocchi funzionali di spazio aereo e di SESAR per rispondere alle future esigenze in termini di capacità e sicurezza dello spazio aereo; deplora l'incapacità di conseguire la progressiva eliminazione delle restrizioni per liquidi, aerosol e gel nel trasporto aereo, che deve restare prioritaria per la Commissione;

35.  sottolinea la necessità di una riforma ampia e ambiziosa della politica comune della pesca, che respinga le spinte alla rinazionalizzazione e comprenda l'integrazione di un approccio ecosistemico, la regionalizzazione, misure definite chiaramente per le attività di pesca su piccola scala, un nuovo impulso per il settore europeo dell'acquacoltura e una lotta rigorosa contro la pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata nonché contro i rigetti; esprime tuttavia la propria preoccupazione perché la Commissione probabilmente non riuscirà a presentare una nuova proposta riguardante le misure tecniche prima del 2013, alla scadenza delle attuali misure transitorie;

Crescita inclusiva

36.  plaude alle iniziative faro relative a nuove competenze per nuovi posti di lavoro e alla piattaforma contro la povertà ma ritiene che il numero di proposte legislative nel settore dell'occupazione e degli affari sociali sia insufficiente; invita la Commissione a presentare una nuova strategia sociale in linea con le principali innovazioni introdotte dal trattato di Lisbona, nel rispetto non solo dei principi di sussidiarietà e dialogo sociale nel settore delle retribuzioni e delle pensioni ma anche delle competenze degli Stati membri e delle parti sociali, in conformità con l'articolo 153, paragrafo 5, TFUE, garantendo altresì la legittimità democratica del processo attraverso la partecipazione del Parlamento europeo;

37.  chiede di varare una solida politica di coesione a livello di UE per il periodo successivo al 2013 nonché, in sede di elaborazione di tale futura politica di coesione, di rilanciare i fondi e i programmi esistenti, assicurare risorse finanziarie adeguate e orientare la politica agli obiettivi della strategia UE2020 generando, nel contempo, valore aggiunto attraverso le sinergie con altre politiche interne; si attende che la Commissione svolga un ruolo costruttivo e di mediazione durante l'intero svolgimento delle procedure di adozione dei regolamenti riguardanti la politica di coesione, nel rispetto del principio di codecisione, in vista del raggiungimento quanto più possibile rapido di un accordo nel quadro della procedura legislativa, onde evitare inopportuni ritardi e superare efficacemente le difficoltà intrinseche alla fase d'avvio che potrebbero manifestarsi in sede di attuazione dei programmi operativi della politica di coesione previsti per il prossimo periodo di programmazione;

38.  è favorevole alle iniziative volte a conciliare vita professionale e familiare; ritiene che la Commissione dovrebbe presentare proposte legislative concernenti diversi tipi di congedo, ad esempio il congedo di paternità, il congedo per adozione e il congedo filiale, nonché definire una strategia europea basata sulle migliori prassi vigenti negli Stati membri e volta a creare le premesse per il raggiungimento degli obiettivi della strategia UE2020 in materia di tasso di occupazione; plaude alle iniziative intraprese dalla Commissione al fine di colmare il divario retributivo di genere, ma si rammarica del fatto che tale divario retributivo continui a costituire un'autentica sfida da superare; chiede nuovamente un forte impegno volto ad affrontare le molteplici cause delle disparità retributive tra uomini e donne attraverso la revisione della normativa vigente;

39.  deplora che la Commissione non abbia ancora presentato una proposta legislativa volta a combattere la violenza contro le donne nel quadro di una strategia generale che preveda un adeguato ravvicinamento delle sanzioni;

40.  si rammarica per l'assenza di una proposta e di iniziative nel campo della salute pubblica e invita la Commissione a presentare una proposta legislativa sui medicinali per terapie avanzate; si compiace dell'intenzione della Commissione di modificare, nel 2012, la direttiva 2004/37/CE sulla protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da un'esposizione ad agenti cancerogeni o mutageni durante il lavoro; fa notare che la presenza di elementi e dati nuovi indica la necessità di un cambiamento ed esorta pertanto la Commissione a presentare quanto prima l'atto modificativo, valutando anche la possibilità di ampliare l'ambito di applicazione della direttiva al fine di ridurre i rischi derivanti da sostanze tossiche per la riproduzione, limitare la presenza di queste ultime nei prodotti e salvaguardare la salute e la sicurezza sul lavoro dei cittadini europei;

41.  sottolinea la necessità di attribuire importanza ai nuovi programmi pluriennali in settori come l'istruzione, la cultura, i mezzi di comunicazione audiovisivi, la gioventù, lo sport e la cittadinanza in quanto rappresentano elementi essenziali per il successo della strategia UE2020 e per la conservazione della diversità multiculturale e linguistica nell'UE nonché potenti strumenti di coesione e integrazione sociale; ritiene necessario adottare azioni e misure basate su un adeguato ed efficiente quadro di bilancio onde garantire che tali programmi, ben avviati, continuino a rispondere alle esigenze dei cittadini europei dopo il 2013;

Valorizzazione del potenziale di crescita del mercato unico

42.  invita la Commissione ad applicare la «prova PMI» in maniera più sistematica, dal momento che la stessa non è stata applicata in modo corretto e coerente nel quadro della totalità delle nuove proposte legislative, soprattutto a livello nazionale; chiede pertanto alla Commissione di proporre norme e requisiti minimi, basati sulle migliori prassi, per l'applicazione della «prova PMI» a livello nazionale e di UE;

43.  ribadisce il proprio sostegno all'Atto per il mercato unico ma esorta la Commissione a presentare una proposta finalizzata alla modernizzazione e alla semplificazione delle procedure relative agli appalti pubblici per le amministrazioni aggiudicatrici e per le PMI che contempli altresì il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro;

44.  si compiace delle proposte che la Commissione formula nel suo programma di lavoro per il 2012 di rivedere la strategia legislativa e politica in relazione ai consumatori, integrando iniziative in tutti i suoi servizi pertinenti; osserva in particolare la necessità di garantire che in tutta l'Unione europea i consumatori ricevano tutta la protezione che offrono atti legislativi fondamentali quali la direttiva sulle pratiche commerciali sleali e la direttiva sul credito al consumo;

45.  sollecita la Commissione a presentare un'ambiziosa riforma della direttiva sulle qualifiche professionali che promuova una reale mobilità dei lavoratori all'interno dell'UE attraverso la semplificazione delle procedure di riconoscimento automatico, nel rispetto della sicurezza dei pazienti, l'aumento della mobilità dei neolaureati e il riesame, anche solo parziale, di talune professioni regolamentate;

46.  invita la Commissione a presentare un programma «giustizia per la crescita» volto a migliorare l'accesso alla giustizia per le imprese e i consumatori; chiede quindi alla stessa Commissione di presentare, in via prioritaria, l'annunciata proposta relativa a modi alternativi di risoluzione delle controversie in materia civile e commerciale;

PORTARE AVANTI IL PROGRAMMA PER I CITTADINI: LIBERTÀ, SICUREZZA E GIUSTIZIA

47.  si rammarica per l'assenza di una proposta legislativa sul rafforzamento della solidarietà in seno all'Unione europea nell'ambito dell'asilo e osserva che occorre proseguire il lavoro sul pacchetto asilo al fine di istituire un regime europeo comune in materia che garantisca un elevato livello di protezione e il pieno rispetto dei diritti fondamentali e che scongiuri la strumentalizzazione della normativa in materia d'asilo per raggiungere altre finalità;

48.  è preoccupato per la mancata corretta attuazione dell'acquis esistente in materia di asilo (Dublino, Eurodac, direttive sulla procedura di accoglienza e qualifica per la protezione dei richiedenti asilo), il che significa che non sono garantite norme comuni europee, minando così anche lo spirito di solidarietà;

49.  prende atto del «pacchetto sulle vittime» della Commissione e ritiene che il rafforzamento dei diritti e il sostegno alle vittime del terrorismo e della criminalità in seno all'Unione europea siano questioni della massima importanza;

50.  invita pertanto la Commissione ad assicurare il pieno rispetto dell'acquis di Schengen e osserva che ogni proposta della Commissione dovrebbe essere trattata con il metodo europeo; riconosce la necessità di frontiere esterne «intelligenti», di una migliore gestione delle frontiere esterne e di una politica efficace e credibile in materia; ritiene che il controllo dell'accesso al territorio dell'Unione sia una delle funzioni primarie da svolgere in un'area priva di frontiere interne e che il controllo alle frontiere esterne dell'Unione debba essere costantemente migliorato per poter raccogliere le nuove sfide in termini di migrazione e sicurezza, motivo per cui si rende necessaria l'introduzione di una politica equilibrata in materia di visti; invita la Commissione, in tale contesto, a completare la messa a punto dei sistemi SIS II, VIS ed Eurodac, nonché della nuova agenzia IT; ricorda che la gestione efficace e integrata delle frontiere esterne e interne dell'Unione e la politica in materia di visti sono strettamente collegate e rappresentano uno strumento indispensabile per le politiche in materia di migrazione e asilo, tra cui la mobilità e la prevenzione degli abusi; deplora che il SIS II non sia ancora operativo, invita la Commissione a intensificare gli sforzi finalizzati alla messa a punto del sistema e intende continuare a monitorare attentamente l'assegnazione delle risorse del bilancio dell'Unione ad esso destinate;

51.  valuta positivamente la modifica del manuale Sirene, l'aggiornamento del manuale pratico comune per le guardie di frontiera, l'ulteriore sviluppo di un sistema europeo di sorveglianza delle frontiere (Eurosur) e l'istituzione di un sistema europeo di guardie di frontiera, in linea con il programma di Stoccolma;

52.  plaude all'iniziativa della Commissione di chiarire ulteriormente le condizioni che consentono alle autorità degli Stati membri di svolgere attività di vigilanza alle frontiere, di condividere informazioni operative e di cooperare reciprocamente e con Frontex; condivide l'idea che Frontex svolgerà un ruolo di primo piano nella gestione del controllo delle frontiere e valuta positivamente l'accordo sulla modifica del quadro giuridico al fine di consentire a Frontex una maggiore efficacia in termini di capacità operativa alle frontiere esterne;

53.  ritiene fermamente che le prossime proposte di revisione della direttiva 95/46/CE e della direttiva sulla conservazione dei dati debbano essere ambiziose e assicurare un livello di protezione superiore rispetto a quello insufficiente offerto dalla decisione quadro sulla protezione dei dati dell'ex terzo pilastro; sottolinea l'importanza di affrontare problematiche chiave quali la sicurezza cibernetica e la riservatezza in relazione al cloud computing e all'Internet degli oggetti; sottolinea che la protezione dei dati dovrebbe essere ambiziosa anche nel quadro della lotta al terrorismo; invita la Commissione a rispettare la protezione dati dell'Unione nei negoziati con paesi terzi e sottolinea che il Parlamento intende verificare scrupolosamente tutte le proposte, tra cui il sistema PNR per l'Unione e un sistema europeo per l'estrazione di dati finanziari, nonché ogni accordo sui dati PNR tra l'Unione europea e paesi terzi (sono in corso negoziati con Stati Uniti, Canada e Australia), al fine di accertarne la conformità con i diritti fondamentali;

L'EUROPA NEL MONDO: ESERCITARE IL NOSTRO PESO SULLA SCENA MONDIALE

54.  sottolinea che i valori, i principi e gli impegni su cui è stata costruita l'Unione europea devono costituire gli orientamenti basilari ed essenziali di una politica estera comune; sottolinea la necessità che la Commissione collabori pienamente con il Servizio europeo per l'azione esterna, non solo per quanto riguarda l'allargamento, lo sviluppo, il commercio e l'aiuto umanitario, ma anche in merito agli aspetti esterni delle politiche interne, assicurando una maggiore coerenza nell'azione dell'Unione europea, in particolare tra la politica commerciale e quella industriale, al fine di utilizzare il commercio quale vero e proprio strumento per la crescita e la creazione di posti di lavoro in Europa; evidenzia l'importanza che l'AR/VP definisca una politica estera coerente e unitaria;

55.  chiede un rafforzamento della capacità militare europea attraverso una maggiore messa in comune delle risorse, al fine di migliorare la capacità dell'Unione europea di rispondere in maniera rapida ed efficace alle crisi esterne e di rafforzare la sicurezza transatlantica;

Politica europea di vicinato

56.  sottolinea che la revisione degli strumenti di assistenza finanziaria esterna dovrebbe essere considerata un'occasione per rafforzare la politica esterna dell'Europa, in particolare nel quadro dell'attuale processo di transizione democratica nei paesi del vicinato meridionale; chiede maggiore flessibilità e celerità nell'erogazione dell'assistenza finanziaria ai paesi ammissibili che si trovano in situazione di crisi; sottolinea la necessità che la Commissione potenzi le capacità dei paesi beneficiari di assumersi la responsabilità dell'assistenza che ricevono, onde massimizzarne l'impatto; chiede alla Commissione di fare tesoro dell'esperienza acquisita nel contesto della precedente generazione di strumenti finanziari esterni e di affrontare le questioni sollevate dalla Corte dei conti;

57.  accoglie con favore il riesame della Commissione in materia di politica europea di vicinato e auspica proposte concrete sulle modalità per sviluppare ulteriormente le due dimensioni multilaterali di detta politica, prestando particolare attenzione ai paesi arabi che aspirano alla democrazia; sottolinea la necessità di un nuovo impulso; plaude alle proposte formulate dalla Commissione nella sua comunicazione del maggio 2011 sulla politica europea di vicinato e chiede una rapida attuazione di misure concrete volte a rilanciare i rapporti con i paesi limitrofi dell'Unione; evidenzia che l'impegno dell'Unione a favore di un approfondimento dei legami con i paesi vicini si articolerà in una combinazione tra una maggiore assistenza finanziaria, un sostegno rafforzato a favore della democrazia, l'accesso al mercato e una migliore mobilità; chiede un riesame dell'Unione per il Mediterraneo, sulla scorta di una valutazione delle attuali carenze e alla luce dei recenti avvenimenti connessi alla «primavera araba»;

Allargamento dell'Unione europea

58.  auspica che la Commissione prosegua il suo lavoro nell'ambito dei negoziati di adesione; rileva che, a seguito della conclusione positiva dei negoziati con la Croazia, dovrebbe proseguire la preparazione dei negoziati con altri paesi candidati dei Balcani occidentali, sottolineando nel contempo la necessità che tali paesi adottino tutte le misure necessarie per conformarsi pienamente e scrupolosamente ai criteri di Copenaghen; rileva altresì la necessità di prestare particolare attenzione alla situazione in Bosnia-Erzegovina e agli sforzi tesi a individuare una soluzione al contenzioso sulla denominazione dell'ex Repubblica iugoslava di Macedonia; si augura che i colloqui in corso su Cipro sfocino in una soluzione globale e si attende che la Turchia contribuisca in tal senso, adempiendo agli obblighi previsti dal protocollo di Ankara;

59.  sollecita la Commissione a impegnarsi con il Kosovo al fine di definire quanto prima una road map sulla liberalizzazione dei visti, dal momento che il Kosovo è l'unica parte dei Balcani occidentali ad avere un regime di visti con l'UE; accoglie favorevolmente a tale riguardo il recente accordo tra Serbia e Kosovo;

Una politica commerciale globale

60.  sostiene l'impegno profuso dalla Commissione in tutti i negoziati commerciali bilaterali e regionali in corso al fine di conseguire un risultato positivo in termini di accordi commerciali globali ed equilibrati nel 2012, il che migliorerebbe sensibilmente le prospettive commerciali dell'Unione europea e le opportunità per le sue imprese in tutto il mondo; ritiene tuttavia necessari, da parte dell'Unione, sforzi duraturi per poter beneficiare del momento propizio, in termini di opportunità, creatosi nel 2011 nel quadro dei negoziati multilaterali del ciclo di Doha, che dovrebbero spianare la strada alla stabilità economica mondiale;

61.  ritiene che l'Unione europea debba rafforzare i suoi legami commerciali con gli altri grandi attori mondiali sul piano economico e politico, in particolare gli Stati Uniti, la Cina, la Russia, l'India, il Giappone e i paesi BRIC, avvalendosi dei mezzi e degli strumenti di cooperazione esistenti e ampliandoli ogniqualvolta sia possibile; invita la Commissione a garantire un maggiore coinvolgimento del Parlamento nei negoziati in corso e nella definizione dei mandati negoziali per gli accordi di investimento; la invita altresì a concludere i negoziati in corso sugli accordi di libero scambio bilaterali e regionali e a proporre parallelamente un'efficace normativa di salvaguardia; osserva che questa va considerata una strategia complementare e non un'alternativa alla rete multilaterale;

62.  ritiene che l'eliminazione degli ostacoli agli scambi commerciali e agli investimenti a livello mondiale si confermi una questione prioritaria e un elemento essenziale della strategia dell'Unione in materia di commercio mondiale; constata, a tale riguardo, che la recente relazione della Commissione del 2011 sugli ostacoli agli scambi commerciali e agli investimenti evidenzia l'esistenza di sostanziali ostacoli ingiustificati nell'ambito delle nostre relazioni con i partner strategici, che limitano l'accesso ai mercati dei principali paesi terzi; rinnova pertanto il proprio invito alla Commissione a essere tenace e determinata nel perseguire tale programma e a continuare a combattere le misure protezionistiche ingiustificate, garantendo nel contempo che la politica commerciale continui ad essere uno strumento per la creazione di posti di lavoro all'interno e all'esterno dell'Europa; chiede alla Commissione di compiere ulteriori sforzi per individuare ed eliminare progressivamente gli ostacoli non tariffari agli scambi e agli investimenti transatlantici, in particolare nel settore del riconoscimento reciproco e della normalizzazione, avvalendosi in maniera ottimale del Consiglio economico transatlantico per realizzare un mercato transatlantico entro il 2015;

63.  invita la Commissione a promuovere l'inserimento in tutti gli accordi commerciali di disposizioni giuridicamente vincolanti in materia di diritti umani, norme sociali e ambientali, come indicato in numerose relazioni di iniziativa approvate nel 2010;

Politiche di sviluppo e aiuti umanitari

64.  chiede che la Commissione presenti nel 2012 un'iniziativa sul finanziamento innovativo dell'aiuto pubblico allo sviluppo (APS) al fine di onorare gli impegni in relazione agli Obiettivi di sviluppo del Millennio; chiede inoltre di presentare proposte legislative per affrontare ulteriormente i paradisi fiscali, i flussi illeciti di capitali e l'abuso di trasferimento dei prezzi, quale seguito alla comunicazione «Promuovere la buona governance in materia fiscale»;

65.  invita la Commissione a presentare una comunicazione recante proposte concrete volte a stabilire un nesso efficace tra aiuti umanitari e sviluppo, che tenga conto della flessibilità necessaria a consentire il coordinamento tra aiuti d'urgenza, riabilitazione e sviluppo nelle situazioni di transizione; è favorevole all'estensione dei programmi per i pasti scolastici a tutti i bambini nelle zone colpite dalla carestia, utilizzando generi alimentari prodotti localmente, e all'abolizione dei canoni di utenza per l'istruzione primaria e i servizi sanitari di base, compensandoli, se necessario, con un incremento degli aiuti da parte dei paesi donatori;

66.  invita la Commissione a presentare un'iniziativa legislativa volta a garantire una maggiore trasparenza nell'industria estrattiva attraverso misure giuridicamente vincolanti a livello dell'UE, con l'obiettivo di consentire ai paesi in via di sviluppo di accedere agli introiti prodotti dalle loro risorse naturali per aiutare le rispettive comunità a uscire dalla povertà;

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67.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, nonché ai governi e ai parlamenti degli Stati membri.

(1) Testi approvati, P7_TA(2011)0266.
(2) Testi approvati, P7_TA(2011)0297.
(3) Testi approvati, P7_TA(2011)0331.

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