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Procedura : 2011/2071(INI)
Ciclo di vita in Aula
Ciclo del documento : A7-0384/2011

Testi presentati :

A7-0384/2011

Discussioni :

PV 30/11/2011 - 16
CRE 30/11/2011 - 16

Votazioni :

PV 01/12/2011 - 6.24
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Testi approvati :

P7_TA(2011)0542

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Giovedì 1 dicembre 2011 - Bruxelles
Semestre europeo per il coordinamento delle politiche economiche
P7_TA(2011)0542A7-0384/2011

Risoluzione del Parlamento europeo dell'1 dicembre 2011 sul semestre europeo per il coordinamento delle politiche economiche (2011/2071(INI))

Il Parlamento europeo,

–  visto l'articolo 3 del trattato sull'Unione europea,

–  visti gli articoli 121, 126 e 148 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea e il protocollo n. 12, nonché le pertinenti disposizioni dei protocolli 15 e 16 sulla procedura per i disavanzi eccessivi;

–  visto il codice delle statistiche europee previsto nel regolamento (CE) n. 223/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'11 marzo 2009, relativo alle statistiche europee,

–  visti l'articolo 152 e l'articolo 153, paragrafo 5, del trattato TFUE,

–  visto l'articolo 9 del TFUE (clausola sociale trasversale),

–  viste le comunicazioni della Commissione, del 12 maggio 2010, dal titolo «Rafforzare il coordinamento delle politiche economiche» (COM(2010)0250), e del 30 giugno 2010, dal titolo «Rafforzare il coordinamento delle politiche economiche per la stabilità, la crescita e l'occupazione – Gli strumenti per rafforzare la governance economica dell'UE» (COM(2010)0367),

–  vista la comunicazione della Commissione del 3 marzo 2010 intitolata «Europa 2020: Una strategia per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva (COM(2010)2020),

–  viste le conclusioni dei Consigli Ecofin del 15 febbraio 2011 e del 7 settembre 2010,

–  viste le conclusioni del Consiglio europeo del 23 e 24 marzo 2011,

–  visto l'articolo 48 del suo regolamento,

–  visti la relazione della commissione per i problemi economici e monetari e i pareri della commissione per l'occupazione e gli affari sociali, della commissione per i bilanci, della commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare, della commissione per il commercio internazionale, della Commissione per lo sviluppo regionale, della commissione per la cultura e l'istruzione, della commissione per gli affari costituzionali e della commissione per i diritti della donna e l'uguaglianza di genere (A7-0384/2011),

A.  considerando che la crisi e l'aumento delle disuguaglianze, degli squilibri macrofinanziari e delle disparità in termini di competitività a seguito dell'istituzione dell'euro nonché il funzionamento del sistema finanziario hanno evidenziato la necessità che l'Unione affronti gli squilibri macroeconomici sulla base di un approccio simmetrico, se del caso, che faccia fronte sia ai deficit eccessivi che alle eccedenze eccessive, garantisca un più stretto coordinamento delle politiche economiche e di bilancio e una migliore sorveglianza di bilancio;

B.  considerando che il miglioramento del quadro della governance economica dovrebbe basarsi su un insieme di politiche interconnesse e reciprocamente coerenti a favore della crescita sostenibile e dell'occupazione, in particolare su una strategia dell'Unione per la crescita e l'occupazione (strategia Europa 2020), che ponga un particolare accento sullo sviluppo e il rafforzamento del mercato interno, sulla promozione delle relazioni commerciali internazionali e la competitività, su un quadro efficace per prevenire e correggere i disavanzi pubblici eccessivi (il patto di stabilità e crescita), su un solido quadro per prevenire e correggere gli squilibri macroeconomici, su requisiti minimi per i quadri di bilancio nazionali e su una maggiore regolamentazione e vigilanza dei mercati finanziari, tra cui la vigilanza macroprudenziale ad opera del Comitato europeo per il rischio sistemico;

C.  considerando che l'esperienza acquisita e gli errori commessi nel corso dei primi dieci anni di funzionamento dell'Unione economica e monetaria hanno evidenziato la necessità di una più efficace governance economica nell'Unione, che dovrebbe fondarsi su una maggiore titolarità nazionale delle regole e delle politiche stabilite di comune accordo e su un più solido quadro di sorveglianza delle politiche economiche nazionali a livello di Unione;

D.  considerando, che in base all'esperienza, i debiti e i deficit eccessivi in alcuni Stati membri possono avere ricadute negative su altri Stati membri e l'area dell'euro nel suo insieme,

E.  considerando che i parlamenti nazionali sono liberamente eletti dai cittadini e che, di conseguenza, sono i rappresentanti e i garanti dei diritti acquisiti e delegati dai cittadini stessi; che l'introduzione del semestre europeo dovrebbe avvenire nel pieno rispetto delle prerogative dei parlamenti nazionali;

F.  considerando che il consenso parlamentare ai bilanci pubblici costituisce uno dei fondamenti della democrazia;

G.  considerando che i parlamenti degli Stati membri dell'Unione europea condividono ormai la funzione legislativa con le istituzioni dell'Unione e anzi esercitano spesso soltanto un controllo limitato rispetto all'azione dei rispettivi governi a livello europeo;

H.  considerando che le mutate e complesse procedure legislative dell'Unione europea non sono sufficientemente note alla maggior parte dei cittadini dell'Unione; che la mancanza di trasparenza nei processi decisionali e di formazione delle opinioni, soprattutto a livello di Consiglio europeo e Consiglio dei ministri, compromette la fiducia dei cittadini nell'integrazione europea e nelle democrazie dell'Unione europea e ostacola un controllo attivo e costruttivo da parte dei cittadini;

I.  considerando che i movimenti di protesta sociale contro le misure di risparmio in diversi Stati membri dell'Unione esprimono anche un crescente scontento rispetto alla qualità democratica dell'integrazione europea; che la credibilità democratica dell'integrazione europea è stata gravemente danneggiata dal modo in cui la crisi europea è stata affrontata finora;

J.  considerando che l'efficacia delle politiche economiche nazionali attraverso un coordinamento rafforzato si fonda sulla legittimità e dalla rendicontabilità democratiche di tali politiche, il che a sua volta si fonda sull'intervento dei parlamenti;

K.  considerando che, nel contesto del semestre europeo, occorre garantire una maggiore interazione tra l'occupazione e le politiche sociali ed economiche e che tale fine deve essere perseguito nell'interesse di tutte le generazioni e in modo tale da promuovere la rendicontabilità democratica, la titolarità e la legittimità di tutti i soggetti coinvolti; che la piena partecipazione del Parlamento europeo è un elemento fondamentale di tale processo;

L.  considerando che il 24 marzo 2011 gli Stati membri partecipanti al Patto Euro Plus hanno deciso di adottare «una solida azione a livello UE per favorire la crescita, rafforzando il mercato unico, riducendo l'onere globale della regolamentazione e promuovendo gli scambi con i paesi terzi»;

M.  considerando che il semestre europeo è un processo istituzionale, sotto la guida delle istituzioni dell'Unione, di maggiore coordinamento tra gli Stati membri per l'attuazione della strategia UE, in particolare nella sua dimensione macroeconomica;

N.  considerando che, in conformità dei trattati, il bilancio dell'Unione europea è stabilito congiuntamente dal Parlamento europeo e dal Consiglio e che le procedure di bilancio nazionali sono disciplinate dal regime costituzionale di ciascuno Stato membro; che, tuttavia, un maggiore coordinamento di bilancio non viola il principio di sussidiarietà;

O.  considerando che il grande risultato conseguito dal mercato comune nel collegare le economie europee deve essere affiancato da un sistema di coordinamento di bilancio al fine di sfruttare sinergie sostanziali;

P.  considerando che l'istituzione, in virtù del trattato di Lisbona, di una Presidenza stabile del Consiglio europeo ha modificato l'equilibrio istituzionale dell'Unione;

Q.  considerando che un sistema di coordinamento esclusivamente intergovernativo rappresenterebbe una risposta insufficiente rispetto ai requisiti dell'articolo 121 del TFUE, secondo cui «gli Stati membri considerano le loro politiche economiche una questione di interesse comune» e non garantirebbe il previsto intervento dell'Unione nei settori soggetti al metodo comunitario;

R.  considerando che l'introduzione del semestre europeo dovrebbe comportare una partecipazione rafforzata e chiaramente definita dei parlamenti nazionali, nonché alcuni cambiamenti del loro lavoro;

S.  considerando che il Parlamento europeo dispone di una competenza codecisionale nella procedura di bilancio;

T.  considerando che la strategia europea per l'occupazione e gli orientamenti in materia di occupazione, in base all'articolo 148 del TFUE, prevedono un quadro politico per le misure per l'occupazione e il mercato del lavoro che vanno attuate per conseguire gli obiettivi della strategia Europa 2020;

U.  considerando il proprio contributo quasi codecisionale agli orientamenti integrati 2010 in materia di l'occupazione;

V.  considerando che il tasso di disoccupazione in Europa è tuttora superiore al 9% e che il tasso di disoccupazione giovanile in particolare continua a rappresentare una delle principali sfide; che l'occupazione, il mercato del lavoro e le politiche sociali costituiscono pertanto un elemento fondamentale delle riforme che devono essere messe in atto nell'ambito della sorveglianza macroeconomica e del coordinamento tematico previsti dalla strategia Europa 2020;

W.  considerando che la strategia Europa 2020 e la nuova struttura di governance ancorate nel semestre europeo dovrebbero aiutare l'Unione europea ad affrontare la crisi e le sue cause; che gli elevati livelli di protezione sociale dell'Unione hanno attutito gli effetti peggiori della crisi ma che l'eredità da essa lasciata è di ampia portata e ha determinato un'importante contrazione dell'attività economica, un sostanziale aumento della disoccupazione, un tracollo della produttività e un grave deterioramento delle finanze pubbliche;

X.  considerando che il semestre europeo ha due finalità: verificare l'applicazione della disciplina di bilancio da parte degli Stati membri e – al tempo stesso – vigilare sulla corretta realizzazione del programma Europa 2020, garantendo le risorse finanziarie necessarie alla sua attuazione;

Y.  considerando che il fallimento della strategia di Lisbona può essere sostanzialmente attribuito all'assenza di una chiara procedura di follow-up per la sua attuazione da parte di tutti i soggetti coinvolti e che è quindi importante trarre i giusti insegnamenti che garantiranno il successo dell'agenda Europa 2020;

Z.  considerando che, tenuto conto dell'esperienza acquisita nel quadro del dialogo monetario, al Parlamento europeo dovrebbe essere riconosciuto un ruolo nella rendicontabilità democratica delle politiche economiche e della sorveglianza di bilancio;

AA.  considerando che il Consiglio ha apportato sostanziali modifiche alle raccomandazioni specifiche per paese proposte dalla Commissione nel quadro del primo anno del semestre europeo;

AB.  considerando la necessità di rispettare rigorosamente l'autonomia delle parti sociali nei contratti collettivi e dei sistemi nazionali nella fissazione dei salari;

AC.  considerando l'esperienza acquisita negli incontri interparlamentari organizzati ogni anno dalla commissione per i problemi economici e monetari del Parlamento europeo;

Principali sfide

1.  ritiene che l'attuale fase della crisi richieda risposte forti e ambiziose;

2.  constata che, oltre all'adozione del pacchetto di governance economica, il vertice dell'Eurozona del 26 ottobre 2011 ha deliberato altresì una serie di misure volte a modificare tale pacchetto; ritiene che eventuali future modifiche al trattato dovrebbero rispettare pienamente la procedura di cui all'articolo 48, paragrafo 3, del trattato sull'Unione europea e che il mandato di una convenzione convocata ai sensi di tale articolo dovrebbe riflettere la necessità che l'Unione sia fondata su validi principi di legittimità democratica e di solidarietà;

3.  ritiene che, fino a nuovo avviso, il semestre europeo rappresenta la giusta cornice per l'attuazione della strategia dell'Unione europea e di un'efficace governance economica, in particolare degli Stati membri dell'area dell'euro che sono legati da una responsabilità comune, e che dietro la formulazione è in gioco una procedura sull'intero esercizio per le istituzioni e gli Stati membri dell'Unione europea;

4.  rileva che il successo della strategia Europa 2020 dipende dall'impegno dell'Unione europea nel suo insieme e dalla titolarità degli Stati membri, dei parlamenti nazionali, degli enti locali e regionali e delle parti sociali; ricorda l'importanza di un'economia sociale di mercato solida, competitiva e funzionante, delle riforme strutturali e della contrattazione collettiva nel quadro della strategia Europa 2020, nonché della promozione di un autentico dialogo sociale europeo sulle politiche e sulle misure macroeconomiche;

5.  ribadisce che gli Stati membri dovrebbero considerare le loro politiche economiche e di bilancio una questione di comune interesse e che occorre pertanto rafforzare il pilastro economico dell'unione economica e monetaria, senza trascurarne la dimensione di bilancio, attraverso un maggiore coordinamento nell'adozione e nell'attuazione di misure di bilancio unitamente al contrasto efficace delle frodi fiscali e dell'evasione fiscale nonché la graduale abrogazione delle vigenti misure dannose;

6.  è del parere che l'introduzione del «semestre europeo» e il rafforzamento del coordinamento della politica economica e di bilancio dovrebbero lasciare abbastanza margine e flessibilità agli Stati membri dell'Unione europea per portare avanti un'efficace politica finanziaria, economica e sociale, conforme alla strategia Europa 2020, orientata alla perequazione e allo sviluppo e in grado di offrire ai cittadini dell'Unione un adeguato livello di servizi pubblici e infrastrutture; invita la Commissione a prendere in esame, nella sua analisi annuale della crescita, le misure adottate dagli Stati membri per completare il mercato interno;

7.  rileva che lo sviluppo ed il rafforzamento del mercato interno e la promozione dei legami commerciali internazionali sono elementi cruciali per stimolare la crescita economica, rafforzare la competitività e affrontare gli squilibri macroeconomici e invita la Commissione a a prendere in esame, nella sua analisi annuale della crescita, le misure adottate dagli Stati membri per completare il mercato interno;

8.  sottolinea che gli orientamenti per le politiche in materia di occupazione degli Stati membri e gli indirizzi di massima delle politiche economiche sono parte integrante del semestre europeo e sono ugualmente importanti per ottenere una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva; invita il Consiglio e la Commissione a far sì che tutte le raccomandazioni politiche siano coerenti con gli orientamenti integrati;

9.  deplora la mancanza di chiarezza e la sovrapposizione dei vari strumenti e delle varie linee di bilancio attraverso cui dovrebbero essere conseguiti gli obiettivi della strategia Europa 2020 attraverso il bilancio dell'Unione europea; rammenta che il semestre europeo rappresenta una buona occasione per accrescere la sinergia tra il bilancio dell'Unione e i bilanci degli Stati membri;

10.  sottolinea che la necessità che la strategia Europa 2020 abbia una maggiore dimensione territoriale; è del parere, pertanto, che considerando le specificità e i differenti livelli di sviluppo delle regioni europee, il diretto coinvolgimento delle autorità e dei partner regionali e locali nella pianificazione e nell'attuazione dei programmi pertinenti porterà a un maggiore senso di partecipazione ai suoi obiettivi a ogni livello e garantirà una migliore consapevolezza degli obiettivi e dei risultati in gioco;

Ruolo della Commissione
Introduzione

11.  constata che il semestre europeo è stato istituito per garantire una convergenza duratura dei risultati economici e di bilancio degli Stati membri, conseguire un maggiore coordinamento delle politiche economiche e risolvere la crisi del debito sovrano; rileva che l'analisi annuale della crescita è stata introdotta quale documento preliminare di base del ciclo in questione;

12.  rammenta la necessità che il semestre europeo si svolga senza pregiudicare le prerogative conferite al Parlamento europeo dal TFUE; chiede alla Commissione di elaborare proposte che precisino l'articolazione di questi diversi strumenti, il modo in cui interagiscano a vicenda e quali effetti abbiano su altri settori strategici;

Insegnamenti del primo ciclo

13.  sottolinea la necessità che la codificazione del semestre europeo lasci spazio alla flessibilità necessaria per un eventuale adeguamento in funzione degli insegnamenti tratti dalle esperienze del primo ciclo; ritiene che, in sede di valutazione e adeguamento, la Commissione debba concentrarsi in particolare sull'esigenza che il quadro si adatti maggiormente all'area dell'euro e alle relative sfide;

14.  osserva che la qualità dei programmi nazionali di riforma nell'ambito del semestre europeo varia enormemente in termini di concretezza, trasparenza, attuabilità e completezza; invita la Commissione a migliorare la qualità e la trasparenza del loro contributo e a portare i programmi nazionali di riforma per l'eccellenza al formato standard per i prossimi semestri europei;

15.  invita la Commissione a garantire che le politiche nazionali e gli obiettivi annunciati nei programmi nazionali di riforma si traducano insieme in un livello che sia sufficientemente ambizioso per raggiungere gli obiettivi primari della strategia Europa 2020; esprime preoccupazione per il fatto che così non è stato durante il primo semestre europeo; invita la Commissione ad adoperarsi affinché tutti gli Stati membri contribuiscano al raggiungimento degli obiettivi primari, a seconda del loro potenziale, e presentino una tabella di marcia esatta con il relativo scadenzario per le azioni necessarie;

Analisi annuale della crescita

16.  ritiene che l'analisi annuale della crescita debba essere conforme:

   alla strategia Europa 2020,
   agli orientamenti integrati (indirizzi di massima per le politiche economiche e gli orientamenti in materia di occupazione),
   a determinati accordi del Consiglio riguardo all'area dell'euro o all'Unione nel suo insieme, quali ad esempio il Patto Euro Plus:

17.  rileva che l'analisi annuale della crescita approvata dal Consiglio europeo di primavera fornisce indicazioni per la stesura:

   dei programmi nazionali di riforma degli Stati membri,
   dei programmi di stabilità e convergenza degli Stati membri, sulla scorta dei quali la Commissione elabora le raccomandazioni specifiche per ciascun paese;

18.  osserva che la preparazione dell'analisi annuale della crescita si basa sulle previsioni macroeconomiche formulate negli Stati membri e nell'Unione europea; sottolinea che le misure necessarie per migliorare la governance economica europea dovrebbero essere accompagnate da misure analoghe atte a migliorarne la legittimità e la rendicontabilità; mette pertanto in guardia dalla forma attuale dell'analisi annuale della crescita, ossia un documento tecnico che non tiene conto del contributo del Parlamento europeo;

19.  invita la Commissione ad adoperarsi affinché l'approccio ampio e pluridimensionale (intelligente, sostenibile e inclusivo) della strategia Europa 2020 si rifletta maggiormente nei parametri di riferimento impiegati per valutare i progressi compiuti dagli Stati membri e per formulare di conseguenza raccomandazioni specifiche per paese;

20.  invita la Commissione ad ampliare la serie di indicatori utilizzati per controllare gli sviluppi nazionali, tenendo conto del lavoro svolto in particolare nell'ambito del follow-up alla comunicazione «Non solo PNL» (COM(2009)0433) e della tabella di marcia verso un'Europa efficiente nell'impiego delle risorse;

21.  chiede che l'analisi annuale della crescita sia trasformata in «Orientamenti annuali per la crescita sostenibile», incentrandosi sul potenziamento di tale crescita;

22.  invita la Commissione ad adottare gli orientamenti annuali per la crescita sostenibile entro il 10 gennaio di ogni anno, con un capitolo specifico dedicato all'area dell'euro;

23.  invita la Commissione, in sede di elaborazione degli orientamenti annuali per la crescita sostenibile, ad avvalersi di una vasta gamma di consulenze scientifiche nella massima misura possibile e a tenere conto delle pertinenti raccomandazioni del Parlamento europeo, degli Stati membri e dei governi locali e regionali;

24.  invita la Commissione a valutare con chiarezza, nell'ambito degli orientamenti annuali per la crescita sostenibile, i principali problemi economici e di bilancio dell'Unione e dei singoli Stati membri, a proporre misure prioritarie per risolverli e a individuare le iniziative adottate dall'Unione e dagli Stati membri a sostegno di una maggiore competitività e degli investimenti a lungo termine, a eliminare gli ostacoli alla crescita sostenibile, a conseguire gli obiettivi sanciti dai trattati e dall'attuale strategia Europa 2020, nonché ad attuare le sette iniziative faro e a ridurre gli squilibri macroeconomici;

25.  invita la Commissione e il Consiglio ad assicurare che gli indirizzi per il risanamento finanziario e le riforme strutturali siano coerenti con la strategia Europa 2020 per la crescita e l'occupazione; reputa che, in sede di definizione e attuazione degli orientamenti annuali per la crescita sostenibile, l'Unione debba tenere conto dell'andamento della legislazione in materia di microfinanza, in particolare della normativa prudenziale, come pure degli investimenti a lungo termine che stimolano competitività e crescita sostenibili e la creazione di posti di lavoro; ritiene che debba essere svolta una valutazione d'impatto anche sui possibili costi a lungo termine della mancata attuazione, da parte degli Stati membri, degli obiettivi previsti dalla strategia Europa 2020 e delle riforme strutturali;

26.  ritiene che le raccomandazioni specifiche per paese debbano essere integrate da valutazioni di impatto sociale, che tengano conto dei requisiti relativi alla promozione di un elevato livello di occupazione, la garanzia di un'adeguata protezione sociale, la lotta all'emarginazione sociale e un elevato livello di istruzione, formazione, riqualificazione e tutela della salute umana;

27.  chiede alla Commissione di individuare chiaramente negli orientamenti annuali per la crescita sostenibile le potenziali ricadute transfrontaliere di importanti misure di politica economica attuate a livello di Unione e di Stati membri;

28.  invita i Commissari incaricati del semestre europeo a venire a discutere con le commissioni competenti del Parlamento europeo gli orientamenti annuali per la crescita sostenibile non appena saranno stati adottati dalla Commissione;

Raccomandazioni specifiche per paese

29.  chiede alla Commissione e al Consiglio di garantire l'attuazione e la parità di trattamento degli obiettivi e delle iniziative faro della strategia Europa 2020 nei loro orientamenti e raccomandazioni rivolti a ciascuno Stato membro e all'Unione europea nel suo insieme;

30.  ricorda che la direttiva del Consiglio relativa ai requisiti per i quadri di bilancio degli Stati membri(1) afferma che «la Commissione rende pubbliche le metodologie, le ipotesi e i parametri pertinenti che supportano le sue previsioni macroeconomiche e di bilancio»;

31.  raccomanda che gli Stati membri attuino quanto prima tale direttiva; invita la Commissione ad assicurare una maggiore comparabilità dei programmi nazionali di riforma e a definire parametri di riferimento comuni per la loro valutazione;

32.  chiede alla Commissione di presentargli, a tempo debito, le sue raccomandazioni, una volta ultimata l'analisi dei programmi nazionali di riforma e dei programmi di stabilità e di convergenza e di sottolineare le potenziali ricadute transfrontaliere, soprattutto all'interno dell'area dell'euro, in vista del forum interparlamentare previsto e delle discussioni in seno al Consiglio sulle raccomandazioni specifiche per paese;

33.  chiede al Consiglio di illustrargli in luglio eventuali modifiche sostanziali apportate alle raccomandazioni specifiche per paese proposte dalla Commissione e invita quest'ultima a partecipare a tale audizione per esprimere il proprio parere sulla situazione;

34.  invita la Commissione ad organizzare un'audizione allo scopo di fornire informazioni sulle azioni annuali di controllo annunciate nelle diverse iniziative faro; chiede che tale audizione abbia luogo tra il vertice di primavera e quello estivo del Consiglio europeo con tutti gli organismi unionali, nazionali e regionali e con altri parti interessate;

35.  invita la Commissione e il Consiglio a rafforzare il ruolo del dialogo macroeconomico introdotto dal Consiglio europeo di Colonia nel giugno 1999, al fine di migliorare l'interazione tra i responsabili dell'andamento delle retribuzioni e delle politiche economica, di bilancio e monetaria;

36.  propone di tenere conto delle ricadute degli sviluppi economici nell'Unione sui paesi non europei, per tentate di ridurre gli squilibri economici a livello mondiale; invita la Commissione a partecipare attivamente al dialogo economico nell'ambito delle competenti istituzioni delle Nazioni Unite; rileva la necessità di tenere anche conto degli obiettivi concordati a livello internazionale;

Ruolo del Parlamento europeo

37.  rammenta che il dibattito parlamentare sugli orientamenti della politica economica rappresenta la pietra miliare di qualsiasi sistema democratico;

38.  rileva che la crisi e soprattutto gli sviluppi interni all'area dell'euro richiedono un potenziamento della dimensione europea delle politiche economiche degli Stati membri, soprattutto in seno all'eurozona;

39.  intende adeguare ulteriormente la propria struttura e le proprie metodologie di lavoro agli ultimi sviluppi in seno al Consiglio e alla Commissione in ordine alla struttura dell'area dell'euro; ricorda che il dialogo economico rientrerà tra le risposte a tale sfida ed è convinto che qualsiasi processo decisionale nuovo o rafforzato in seno al Consiglio e/o alla Commissione debba andare di pari passo con una maggiore legittimità democratica e un'opportuna rendicontabilità nei confronti del Parlamento europeo;

40.  evidenzia la necessità di potenziare la dimensione parlamentare parallelamente a quella del Consiglio;

41.  intende votare prima del Consiglio europeo di primavera sugli orientamenti annuali per la crescita sostenibile con proposte di emendamenti da sottoporre al Consiglio europeo; chiede che gli orientamenti annuali per la crescita sostenibile siano soggetti alla procedura di codecisione, che dovrebbe essere introdotta nella prossima modifica del trattato; incarica il suo Presidente di presentare al Consiglio europeo di primavera gli orientamenti annuali per la crescita sostenibile così come modificati dal Parlamento europeo;

42.  esprime preoccupazione circa la legittimità democratica dell'introduzione del semestre europeo, ritenendo che il Parlamento europeo e i parlamenti nazionali debbano svolgere un ruolo cruciale nel garantire la necessaria legittimità democratica e titolarità nazionale;

43.  è del parere che il Parlamento europeo sia la sede appropriata per il dialogo economico e la cooperazione tra i parlamenti nazionali e le istituzioni europee;

44.  invita gli Stati membri e le loro regioni a coinvolgere più da vicino i parlamenti nazionali e regionali, le parti sociali, le autorità pubbliche e la società civile nell'elaborazione dei programmi nazionali di riforma, di sviluppo e di coesione e a consultarli regolarmente; sottolinea a tale proposito il tempestivo coinvolgimento del Comitato delle regioni, quale piattaforma di coordinamento interregionale, affinché le regioni riferiscano in merito alla situazione attuale della partecipazione a livello regionale e locale al semestre europeo;

45.  chiede l'organizzazione, nel 2012, di una Conferenza interparlamentare che riunisca i rappresentanti delle commissioni bilancio, occupazione ed economia del Parlamento europeo e dei parlamenti nazionali allo scopo di definire l'ambito, la metodologia e gli strumenti per una legittimità democratica multilivello e multidimensionale della politica economica, in particolare onde garantire che le politiche e gli obiettivi nazionali annunciati nei programmi nazionali di riforma si traducano insieme in un livello che sia sufficientemente ambizioso per conseguire gli obiettivi primari della strategia Europa 2020; ritiene, tuttavia, che occorra prestare attenzione affinché vi sia il tempo sufficiente per l'adozione dei bilanci nazionali;

46.  intende organizzare ogni anno, a partire dal 2013, prima del Consiglio europeo di primavera, un forum interparlamentare al Parlamento europeo, che riunisca i membri delle commissioni competenti dei parlamenti nazionali e raccomanda che tale incontro sia parte integrante della riunione annuale organizzata dalla commissione per i problemi economici e monetari per i deputati dei parlamenti nazionali; propone che il forum preveda riunioni dei gruppi politici, delle commissioni competenti e una seduta plenaria e invita le parti sociali europee a parteciparvi e a esprimere il loro parere;

47.  intende organizzare ogni anno, a partire dal 2013, dopo il Consiglio europeo di primavera, un secondo incontro interparlamentare che riunisca i presidenti delle commissioni responsabili del semestre europeo in seno ai parlamenti nazionali e al Parlamento europeo (ECON, EMPL, BUDG, ENVI, ITRE) allo scopo di discutere delle raccomandazioni proposte dalla Commissione;

48.  mette in guardia contro l'istituzione di prassi senza approvazione parlamentare a livello europeo o nazionale; sottolinea la necessità che le raccomandazioni specifiche per paese si fondino su procedure democratiche;

49.  sottolinea il ruolo del dialogo economico con il Parlamento europeo adottato con il pacchetto sulla governance economica, inteso a consentire un dialogo tra le istituzioni europee nonché con il livello nazionale, allo scopo di avviare un dibattito pubblico transfrontaliero, rafforzare la trasparenza e permettere la pressione reciproca; rileva che la propria commissione competente può invitare i Presidenti di Commissione, Eurogruppo e Consiglio europeo e dare la possibilità a uno Stato membro interessato da decisioni nel quadro della procedura di deficit eccessivo e/o della procedura di squilibrio eccessivo di partecipare a uno scambio di opinioni;

50.  auspica l'organizzazione, presso il Parlamento, di un dialogo economico con i capi di Stato e di governo degli Stati membri,che intendono avvalersi del meccanismo europeo di stabilità finanziaria come pure del meccanismo europeo di stabilità prima della sua attivazione; sottolinea la necessità, alla luce del ruolo che dovranno svolgere l'EFSF e dall'ESM, che il Parlamento europeo conduca un'audizione con il loro personale di gestione;

51.  esorta il Consiglio e la Commissione a garantire la coerenza della condizionalità economica e dei programmi di adeguamento nel quadro di qualsiasi programma di aiuto con gli obiettivi dell'Unione in materia di sviluppo sociale e sviluppo sostenibile e, in particolare, con gli orientamenti in materia di occupazione e gli indirizzi di massima di politica economica nonché con gli obiettivi della strategia Europa 2020; li invita a includere le raccomandazioni rivolte, nel quadro del semestre dell'UE, agli Stati membri che beneficiano di un'assistenza finanziaria al fine di tenere conto in maniera esplicita di tali requisiti di coerenza;

52.  intende procedere in autunno ad una valutazione della situazione macroeconomica dell'Unione, basandosi su una vasta gamma di perizie, tra cui una consulenza esterna indipendente e internazionale e in consultazione con i soggetti interessati, segnatamente con le parti sociali, allo scopo di favorire il dibattito e disporre di una controperizia economica in vista delle discussioni con la Commissione prima della redazione dell'analisi annuale della crescita;

53.  è del parere che il Parlamento europeo debba essere riconosciuto come il forum democratico europeo idoneo a fornire una valutazione globale al termine del semestre europeo;

54.  chiede di diventare un partner del dialogo macroeconomico e di parteciparvi, al fine di conseguirne gli obiettivi nel senso di garantire un approccio cooperativo in materia di politica macroeconomica;

Ruolo del Consiglio

55.  chiede al Consiglio europeo di invitare il Presidente del Parlamento europeo a partecipare alle sue riunioni sul semestre europeo;

56.  invita il Consiglio e la Commissione, conformemente alle regole del pacchetto sulla governance economica, a riferirgli tramite un quadro esatta delle azioni e delle misure, nelle prime settimane dell'anno, inerenti agli sviluppi e ai successi del semestre europeo precedente;

57.  contata che è risultata evidente, durante il primo Semestre europeo, l'esiguità dei termini previsti e che sussiste pertanto il rischio, nei futuri esercizi, che la partecipazione dei parlamenti nazionali non sia ottimale qualora uno Stato membro debba presentare un piano di misure correttive o adattare i propri programmi di stabilità e convergenza nonché i propri programmi nazionali di riforma a seguito delle raccomandazioni del Consiglio;

58.  invita gli Stati membri a fornire informazioni quanto più possibile dettagliate sulle misure e gli strumenti previsti nei programmi nazionali di riforma per il conseguimento degli obiettivi fissati a livello nazionale, inclusi i termini di attuazione, gli effetti attesi, le potenziali ricadute, i rischi in caso di attuazione con esito negativo, i costi e, se del caso, l'utilizzo dei Fondi strutturali dell'Unione europea;

59.  chiede agli Stati membri di garantire l'indipendenza professionale delle autorità statistiche nazionali, conformemente alle disposizioni del pacchetto sulla governance, e a garantire la conformità con il codice delle statistiche europee definito nel regolamento (CE) n. 223/2009, al fine di assicurare la trasmissione alla Commissione di dati statistici di elevata qualità, da valutarsi nel corso del semestre europeo;

60.  ritiene che il successo del sistema statistico europeo dipenda in larga misura dal lavoro efficiente delle Corti dei conti nazionali e dalla loro verifica approfondita ed accurata della qualità dei dati relativi alle finanze pubbliche e dei processi di trasmissione dagli enti pubblici agli uffici statistici nazionali;

61.  invita il Consiglio a rafforzare il dialogo macroeconomico, in particolare avviando dialoghi macroeconomici corrispondenti a livello nazionale, al fine di liberare appieno il potenziale della cooperazione macroeconomica, sfruttando le opportunità di occupazione attraverso una dinamica di crescita forte ed equilibrata;

62.  reputa della massima importanza prevedere, nel dialogo costante tra le istituzioni europee, la partecipazione della Banca centrale europea;

Altro

63.  chiede lo sviluppo dell'idea di un Tesoro europeo al fine di rafforzare la capacità di intervento del semestre europeo ed il pilastro economico dell'Unione economica e monetaria; ritiene che i futuri sviluppi istituzionali dovrebbero essere attuati tenendo presente l'evoluzione dell'EFSF e dell'ESM;

64.  rileva con preoccupazione che il coordinamento delle politiche economiche a livello di Unione europea si articola in una molteplicità di strumenti e impegni vincolanti e non vincolanti(2) che potrebbe compromettere la certezza giuridica dell'ordinamento dell'Unione e che, agli occhi dell'opinione pubblica, genera confusione per quanto concerne l'esatta portata delle responsabilità assunte dagli Stati membri in relazione al loro status di membri o non membri dell'area dell'euro;

65.  rileva che gli Stati membri non si sono conformati alle norme stabilite di comune accordo, in particolare al patto di stabilità e crescita, il quale prevede che il disavanzo di bilancio annuo degli Stati membri debba essere inferiore al 3% del PIL e il debito pubblico debba essere inferiore al 60% del PIL; invita gli Stati membri a rispettare il patto di stabilità e crescita e le altre norme stabilite di comune accordo;

66.  sottolinea che, per essere efficace, una sorveglianza integrata delle politiche economiche non deve limitarsi alla valutazione delle politiche di bilancio e strutturali degli Stati membri dell'Unione, bensì essere sincronizzata con gli obiettivi e le azioni intraprese a livello di Unione nonché con l'entità e la natura delle sue risorse finanziarie; sottolinea altresì, a questo proposito, il ruolo cruciale delle politiche e dell'azione dell'Unione nell'ambito della strategia Europa 2020, in particolare il ruolo delle politiche in materia di coesione, ricerca e innovazione;

67.  sottolinea che gli orientamenti strategici per gli Stati membri riguardano in parte ambiti d'intervento quali le retribuzioni e le pensioni che sono di competenza degli Stati membri e delle parti sociali ma che devono essere sostenuti e completati dall'Unione europea, conformemente all'articolo 153 del TFUE; sottolinea la necessità di assicurare la rendicontabilità democratica e rispettare i principi di sussidiarietà e dialogo sociale, al fine di preservare lo spazio necessario per l'attuazione a livello nazionale;

68.   ricorda che il regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio sulla prevenzione e la correzione degli squilibri macroeconomici afferma che «l'applicazione del presente regolamento rispetta appieno l'articolo 152 del TFUE e le raccomandazioni formulate ai sensi del presente regolamento rispettano le prassi e le istituzioni nazionali per la definizione dei salari. Tiene altresì conto dell'articolo 28 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea e, pertanto, non pregiudica il diritto di negoziare, concludere ed applicare accordi collettivi e di intraprendere azioni collettive in conformità del diritto e delle prassi nazionali.»;

Contributo settoriali al semestre europeo

69.  considera che, per il conseguimento degli obiettivi comuni, la strategia Europa 2020 e il semestre europeo, in qualità di quadro per una governance economica e sociale rafforzata, disporrebbero del potenziale per contribuire a rafforzare un approccio comune alle sfide, alle risposte e alla valutazione della situazione occupazionale e sociale negli Stati membri se superassero la fase delle intenzioni teoriche e se il Parlamento europeo fosse effettivamente coinvolto in detto processo, contrariamente a quanto avvenuto durante il primo semestre europeo, anche per quanto riguarda la prima analisi annuale della crescita che ha segnato l'inizio di un nuovo ciclo di governance economica nell'Unione europea;

70.  invita il Consiglio e la Commissione, al momento di fornire orientamenti politici agli Stati membri anche in materia di istruzione, occupazione e affari sociali, politica macroeconomica e bilancio, a rispettare i principi di sussidiarietà e di dialogo sociale nel settore delle retribuzioni e delle pensioni come pure, in linea con l'articolo 153, paragrafo 5, del TFUE, a rispettare le competenze degli Stati membri e delle parti sociali in detti ambiti, onde preservare gli spazi necessari per l'attuazione a livello nazionale, nonché a consultare le parti sociali prima di elaborare raccomandazioni; sottolinea la necessità di garantire la rendicontabilità democratica a tutti i livelli;

71.  invita la Commissione ad avvalersi di tutte le informazioni e competenze disponibili, tra cui quelle della Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro, in sede di valutazione dei progressi compiuti per il conseguimento degli obiettivi della strategia Europa 2020 e nelle iniziative correlate;

72.  chiede che le raccomandazioni della Commissione e del Consiglio si incentrino in via prioritaria su una politica sociale in favore dell'istruzione e della formazione, dell'accesso all'occupazione, del reinserimento dei disoccupati nel mercato del lavoro e di un miglior coordinamento dei sistemi di protezione sociale all'interno degli Stati membri nonché il completamento del mercato interno e l'eliminazione degli ostacoli alla concorrenza; chiede altresì che tali raccomandazioni siano redatte con largo anticipo, al fine di avere un impatto effettivo sulle decisioni nazionali in materia di bilancio;

73.  dichiara la propria intenzione di contribuire attivamente all'attuazione di un'ambiziosa strategia Europa 2020, da parte dell'Unione europea e degli Stati membri, nonché al semestre europeo, anche riguardo agli aspetti occupazionali e sociali, che sono di estrema importanza per i cittadini europei; afferma di voler conseguire tale obiettivo mediante azioni specifiche e contribuendo ad iniziative importanti quali l'Anno europeo dell'invecchiamento attivo; dichiara altresì la propria intenzione di compiere quanto in suo potere affinché i suddetti aspetti della strategia Europa 2020 e le preoccupazioni occupazionali e sociali di tutte le cittadine e i cittadini europei continuino ad essere una priorità nell'agenda politica durante il corso dell'anno;

74.  sottolinea, inoltre, la propria intenzione di pronunciarsi sugli aspetti occupazionali e sociali della strategia Europa 2020 tramite una risoluzione specifica da approvare in vista del Consiglio europeo di primavera;

75.  dichiara la propria disponibilità a impegnarsi in un dialogo politico regolare e in uno scambio di opinioni periodico con i parlamenti nazionali e altri soggetti interessati, tra cui le parti sociali, il settore imprenditoriale e le ONG, in merito agli aspetti occupazionali e sociali della strategia Europa 2020 e del semestre europeo e, in tale contesto:

   a) invita la Commissione a presentargli l'analisi annuale della crescita, compresi il progetto di relazione comune sull'occupazione, la proposta relativa agli orientamenti annuali in materia di occupazione e qualsiasi altra proposta di raccomandazione specifica per paese presentata a norma dell'articolo 148, paragrafo 4, del TFUE,
   b) chiede che i diversi attori del semestre europeo agiscano con trasparenza e, in tale contesto, incoraggia il comitato per l'occupazione (EMCO) a condividere periodicamente i risultati ottenuti dall'esame dell'occupazione con le competenti commissioni del Parlamento europeo,
   c) invita le parti sociali, le ONG del sociale e altri soggetti interessati a partecipare in uno scambio di opinioni periodico con il Parlamento, in particolare sull'attuazione delle politiche occupazionali e sociali e sui progressi compiuti ai fini del conseguimento dei pertinenti obiettivi dell'Unione europea; chiede che i documenti preparatori per gli scambi di opinione siano trasmessi in anticipo ai membri della commissione parlamentare competente;

76.  invita la Commissione a informarlo in merito ai risultati delle attività portate avanti nell'ambito del programma di apprendimento reciproco, in particolare nei settori evidenziati dalla guida strategica del Consiglio europeo; sottolinea l'importanza di monitorare periodicamente il livello di accesso e di utilizzo dei fondi erogati a favore di tale programma, al fine di rilevare in tempo reale eventuali manovre correttive da attuare affinché le ricorrenti insidie burocratiche non ne impediscano la realizzazione degli obiettivi;

77.  esprime la convinzione che le politiche sociali e del lavoro svolgano un ruolo centrale nell'intera strategia Europa 2020 e nella sua governance; ritiene che tali politiche vadano rafforzate alla luce della crisi e che il semestre europeo sia essenziale per conseguire l'obiettivo in questione;

78.  ritiene che, nel contesto del semestre europeo e al fine di attuare efficacemente gli orientamenti per l'occupazione dal 7 al 10, gli Stati membri dovrebbero essere incoraggiati ad annettere particolare importanza a questioni specifiche, quali facilitare l'accesso dei giovani all'istruzione, alla consulenza e alla formazione e prevenire l'abbandono scolastico, promuovere l'apprendimento lungo tutto l'arco della vita, sostenere l'occupazione e ridurre la disoccupazione, in particolare quella giovanile, promuovere l'inserimento degli anziani nel mercato del lavoro, combattere il lavoro sommerso, facilitare la conciliazione della vita professionale e familiare e migliorare i servizi per l'infanzia;

79.  invita il Consiglio e la Commissione a valutare in modo esaustivo se le misure proposte nei programmi nazionali per combattere la povertà e l'emarginazione sociale e per innalzare i livelli di occupazione sono in linea con le finalità della strategia Europa 2020 e con gli obiettivi primari; chiede agli Stati membri che non hanno fissato obiettivi nazionali o che non si sono sufficientemente adoperati per il conseguimento di un tasso occupazionale del 75% per donne e uomini in Europa entro il 2020, di impegnarsi a perseguire detto obiettivo, con particolare attenzione all'eliminazione delle principali carenze strutturali dei mercati del lavoro;

80.  osserva che le misure adottate nell'ambito dei piani nazionali di riforma, della «governance economica» e del semestre europeo non dovrebbero contribuire ad aggravare la crisi sociale in vari paesi economicamente più fragili, rendendo sempre più difficile la vita delle famiglie, soprattutto di donne e bambini, che sono le principali vittime della povertà crescente, della disoccupazione e del lavoro precario e mal retribuito;

81.  sottolinea la necessità di rafforzare e istituzionalizzare il dialogo sociale macroeconomico e ritiene che le parti sociali debbano essere coinvolte nello sviluppo delle azioni che la Commissione desidera intraprendere nel contesto del semestre europeo e nell'attuazione della nuova governance economica e che debbano altresì trasmettere alla Commissione un parere o, se del caso, una raccomandazione in merito a dette azioni;

82.  sottolinea l'importanza di garantire un'interazione, reciprocamente rafforzata, tra le politiche microeconomica e macroeconomica, da una parte, e le politiche occupazionali e sociali, dall'altra, trattandosi di un aspetto essenziale per riuscire a raggiungere gli obiettivi globali della strategia Europa 2020;

83.  ribadisce il proprio impegno a prestare particolare attenzione, anche nell'ambito delle deliberazioni sul semestre europeo, all'impatto della situazione occupazionale e sociale sulla situazione macroeconomica e viceversa e invita la Commissione a fare altrettanto;

84.  invita la Commissione e il Consiglio a garantire che la crescita inclusiva e sostenibile legata all'occupazione e alla creazione di posti di lavoro sia posta al centro di tutte le proposte politiche nell'ambito del semestre europeo;

85.  ricorda la necessità di garantire che si tenga debitamente conto del finanziamento degli obiettivi della strategia Europa 2020 nei bilanci annuali dell'Unione europea e degli Stati membri; sottolinea che il modo più semplice, democratico, efficiente ed europeo di conseguire tale obiettivo consiste nell'organizzare, all'inizio di ogni semestre europeo, un dibattito interparlamentare sugli orientamenti di bilancio comuni degli Stati membri e dell'Unione; ritiene che, contribuendo a ridurre in misura significativa la sovrapposizione delle strutture, tale dibattito consentirebbe agli Stati membri di prestare una più grande attenzione alla dimensione europea nei rispettivi progetti di bilancio e al Parlamento europeo di tenere maggiormente conto delle preoccupazioni nazionali;

86.  rammenta l'importante ruolo del bilancio dell'Unione europea per il finanziamento dell'agenda Europa 2020, cui ogni anno è destinata più della metà delle risorse dell'Unione; osserva tuttavia che, dati il contenuto delle azioni prioritarie e la ripartizione delle competenze tra l'Unione e gli Stati membri, la principale quota di finanziamento per questa strategia dovrebbe provenire dai bilanci nazionali o regionali; conclude pertanto che, nella parte della procedura del semestre europeo dedicata all'attuazione dell'agenda Europa 2020, occorre tenere conto sia del bilancio dell'UE che dei bilanci nazionali;

87.  sottolinea il ruolo cruciale della politica di coesione quale strumento fondamentale per la strategia Europa 2020; ritiene che una politica di coesione forte e dotata di una solida base finanziaria costituisca uno strumento efficace ed efficiente per la realizzazione della strategia Europa 2020 e per la prevenzione di future crisi economiche e finanziarie, grazie ai suoi programmi di sviluppo a lungo termine, alla dimensione di bilancio, a un sistema di gestione decentrato e all'inclusione delle priorità di sviluppo sostenibile dell'Unione europea; sottolinea a tale proposito l'importanza di coinvolgere le regioni nel conseguimento dell'obiettivo della strategia Europa 2020;

88.  sottolinea che, grazie all'approccio di governance multilivello, la politica regionale dispone di una metodologia consolidata per un approccio integrato e offre un sistema di controllo affidabile per la mobilitazione di investimenti e l'incentivazione di nuove iniziative a livello locale che potrebbero contribuire in modo idoneo all'efficacia delle politiche economiche e al rafforzamento della sinergia tra il bilancio dell'UE e i bilanci degli Stati membri; invita pertanto la Commissione a presentare raccomandazioni specifiche sul modo in cui utilizzare a tal fine i Fondi strutturali nel quadro dei programmi operativi;

89.  ritiene essenziale che la politica di coesione contribuisca a ridurre gli squilibri strutturali e le disparità interne in materia di concorrenza, sottolineando l'importanza di adattare le politiche alle condizioni specifiche delle regioni al fine di massimizzarne le potenzialità e mitigarne le debolezze;

90.  ricorda l'importante contributo dato dalla politica regionale all'elaborazione di programmi nazionali nel quadro del semestre europeo, segnatamente mediante la definizione di obiettivi e l'elaborazione di azioni volte a rafforzare la coesione socioeconomica e territoriale;

91.  sottolinea l'importanza, per molti Stati membri, di migliorare la loro competitività al fine di correggere gli squilibri macroeconomici;

92.  considera necessario, pertanto, orientare la coesione anche al rafforzamento delle potenzialità e dei soggetti interessati a livello regionale e non solo di quelli a livello nazionale; ritiene che il rafforzamento delle potenzialità regionali, oltre a quelle nazionali, faccia emergere nuovamente la politica di coesione quale strumento necessario per realizzare le sinergie richieste;

93.  sottolinea la necessità che il semestre europeo di coordinamento anticipato delle politiche economiche rifletta l'impegno per la transizione verso un'economia sostenibile sul piano ambientale;

94.  è favorevole alla proposta, contenuta nell'attuale analisi annuale della crescita, di abolire le sovvenzioni a favore di attività dannose per l'ambiente e chiede una valutazione dell'attuazione di tale politica nel corso del semestre europeo 2012.

95.  invita il Consiglio europeo e la Commissione a concentrare maggiormente l'attenzione, nel quadro del semestre europeo sul mercato interno, che costituisce il pilastro economico dell'Unione, al fine di sfruttarne appieno le potenzialità, attrarre capitali pubblici e privati per finanziare progetti infrastrutturali e innovativi e promuovere l'uso efficiente dell'energia; sottolinea che il mercato unico deve essere al centro di una governance economica europea avente come obiettivo principale quello di favorire una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva e di promuovere l'occupazione e la coesione sociale attraverso il superamento degli squilibri interni, l'instaurazione di una convergenza economica e il rafforzamento della competitività;

96.  chiede che ogni sessione di primavera del Consiglio europeo sia in parte dedicata alla valutazione dello stato del mercato interno e sia accompagnata da un processo di monitoraggio; invita il Presidente del Consiglio europeo a illustrargli annualmente le azioni da adottare nella successiva sessione di primavera del Consiglio europeo, anche per quanto attiene al mercato interno;

97.  invita la Commissione a effettuare una valutazione annuale dell'attuazione del mercato interno da parte degli Stati membri nel quadro dei loro programmi di riforma nazionali e ad esaminare in tale contesto i progressi compiuti in materia di trasposizione e di verifiche post-attuazione;

98.  invita la Commissione a segnalare a quegli Stati membri che in base alla valutazione dei loro programmi nazionali di riforma non fanno un uso ottimale dei finanziamenti dell'Unione europea, i settori specifici in cui vi sono ancora delle potenzialità non sfruttate;

99.  si compiace del fatto che l'Analisi annuale della crescita 2011 ravvisi nello «sfruttamento del potenziale del mercato unico» uno dei dieci obiettivi da attuare entro il 2012;

100.  chiede al Consiglio e alla Commissione di collegare ancora più sistematicamente il semestre europeo ad iniziative dell'UE attualmente in corso, come il quadro di valutazione del mercato interno e l'Atto per il mercato unico, con l'attuazione delle 12 «leve» in esso identificate come priorità assoluta, al fine di tenere pienamente conto del completamento del mercato unico e garantire la coerenza della politica economica europea;

101.  invita in particolare la Commissione a inserire nell'analisi annuale della crescita 2012 le dodici iniziative prioritarie dell'Atto per il mercato unico di cui è prevista l'adozione entro la fine del 2012;

102.  è del parere che il rilancio del mercato unico e in particolare l'attuazione dell'Atto per il mercato unico siano un presupposto essenziale per conseguire una crescita sostenibile in Europa entro il 2020; propone che, al fine di garantire la competitività europea a livello mondiale, si impongono miglioramenti immediati in settori cruciali quali – ma non solo – i servizi, gli appalti pubblici, la ricerca, l'innovazione, l'istruzione, l'energia e il commercio elettronico;

103.  sottolinea la necessità di tener conto, nella realizzazione del semestre europeo, della strategia Europa 2020; rileva che le iniziative assunte nel quadro dell'Atto per il mercato unico devono essere coerenti con gli obiettivi delle sette iniziative faro della predetta strategia per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva e devono contribuire al loro conseguimento;

104.  invita la Commissione e gli Stati membri a potenziare il sostegno alle PMI, che costituiscono l'ossatura dell'economia del mercato interno, conformemente ai risultati dell'analisi annuale della crescita, in particolare attraverso la piena attuazione dello Small Business Act nonché un pacchetto di misure atte a eliminare gli ostacoli che incontrano le PMI nell'accedere ai finanziamenti;

105.  esorta la Commissione ad adottare misure efficaci per migliorare l'accesso ai finanziamenti per le PMI e le start-up innovative, nonché a garantire il miglioramento del contesto imprenditoriale nell'Unione europea, a semplificare le procedure e a ridurre gli oneri amministrativi che gravano sulle imprese nel mercato interno;

106.  chiede agli Stati membri di integrare una prospettiva di uguaglianza di genere nel processo del semestre europeo, tenendo conto delle necessità e della situazione della donna nel quadro dell'attuazione degli orientamenti politici figuranti nell'analisi annuale della crescita; elogia gli Stati membri che hanno integrato la dimensione di genere nei loro programmi nazionali di riforma nel primo semestre europeo e che prestano particolare attenzione alle donne nella definizione e nel monitoraggio delle politiche del lavoro, di contrasto alla povertà e d'istruzione; esprime delusione per gli Stati membri che hanno omesso ogni riferimento alla dimensione di genere nei loro programmi nazionali di riforma;

107.  chiede al Consiglio di garantire che la commissione FEMM possa discutere gli aspetti di genere dei programmi nazionali di riforma e gli orientamenti politici specifici per singolo paese con il presidente responsabile di turno dell'EPSCO, dopo la presentazione, da parte della Commissione, dei suddetti orientamenti politici;

108.  invita gli Stati membri ad assicurare un'efficiente partecipazione delle organizzazioni della società civile, tra cui quelle femminili, alla programmazione, all'attuazione e alla valutazione dei programmi nazionali di riforma;

109.  chiede agli Stati membri di fissare obiettivi di qualità nei programmi nazionali di riforma al fine di ridurre il differenziale retributivo di genere, favorire l'imprenditoria femminile e provvedere alla cura dell'infanzia e all'assistenza agli anziani;

110.  invita gli Stati membri a fissare obiettivi quantitativi specifici nei programmi nazionali di riforma in materia di occupazione femminile in generale, congiuntamente a misure specifiche destinate a gruppi di donne dal tasso di occupazione alquanto esiguo, quali le donne giovani, anziane, immigrate, disabili, le madri sole e le donne rom;

111.  invita la Commissione e gli Stati membri a svolgere un opera di sensibilizzazione della società civile e delle parti sociali e del pubblico in generale riguardo agli obiettivi primari della strategia Europa 2020 e agli obiettivi nazionali, tra cui quelli per l'occupazione ripartiti per genere;

112.  invita la Commissione a chiedere alla società civile e alle parti sociali di presentare, su base annua, una relazione ombra sui progressi effettuati dagli Stati membri per quanto riguarda il conseguimento degli obiettivi principali e l'attuazione delle misure previste dai programmi nazionali di riforma, in modo analogo alle relazioni ombra relative all'attuazione della Convenzione sull'eliminazione di ogni forma di discriminazione nei confronti della donna (CEDAW);

113.  deplora il taglio della spesa e degli investimenti pubblici nel campo dell'istruzione constatato nei bilanci di molti paesi; ribadisce la necessità di privilegiare gli investimenti pubblici in settori sostenibili e favorevoli alla crescita, quali R&S e istruzione, e rileva che, considerando gli elevati costi della marginalità lavorativa delle nuove generazioni, gli investimenti nell'istruzione e nella formazione rappresentano un intervento di politica economica; sottolinea l'importanza di effettuare investimenti costanti e cospicui nell'istruzione, nella formazione e nell'apprendimento permanente dei docenti e di mantenere al contempo un impegno coordinato in tutta l'Unione europea per raggiungere altri obiettivi comuni in materia di istruzione; ribadisce il ruolo fondamentale del Programma di apprendimento permanente;

114.  esorta la Commissione a individuare le tendenze attuali e future in materia di occupazione nel corso del Semestre europeo e a tenerne conto al fine di coordinare le strategie formative con gli istituti di istruzione di terzo livello;

o
o   o

115.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, al Consiglio europeo, ai parlamenti nazionali, alla Banca centrale europea e al Presidente dell'Eurogruppo.

(1) Non ancora pubblicata nella Gazzetta ufficiale.
(2) Articoli 121, 126 e 148 del TFUE, protocollo n. 12 allegato al trattato di Lisbona, risoluzione del Consiglio europeo relativa al patto di stabilità e di crescita del 17 giugno 1997, conclusioni della presidenza del Consiglio europeo del 20 marzo 2005, regolamento (CE) n. 1466/97, regolamento (CE) n. 1467/97, codice di condotta «Specifiche sull'attuazione del patto di stabilità e crescita e linee direttrici sulla presentazione e il contenuto dei programmi di stabilità e di convergenza» approvate dal Consiglio Ecofin il 7 settembre 2010, conclusioni del Consiglio Ecofin di ottobre 2006 e di ottobre 2007, patto Euro Plus approvato dai capi di Stato e di governo dell'area dell'euro, a cui il 24-25 marzo 2011 hanno aderito Bulgaria, Danimarca, Lettonia, Lituania, Polonia e Romania.

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