Risoluzione del Parlamento europeo del 15 dicembre 2011 sulla Tunisia: la vicenda di Zacharia Bouguira
Il Parlamento europeo,
– viste le sue recenti risoluzioni sulla Tunisia, in particolare quella del 3 febbraio 2011(1),
– vista la sua risoluzione del 7 aprile 2011 sulla revisione della politica europea di vicinato – dimensione meridionale(2),
– vista la comunicazione congiunta della Commissione europea e dell'alto rappresentante dell'Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza, in data 25 maggio 2011, dal titolo «Una risposta nuova ad un vicinato in mutamento» (COM(2011)0303),
– vista la sua risoluzione del 25 aprile 2002 sulla comunicazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento europeo sul ruolo dell'Unione europea nella promozione dei diritti umani e della democratizzazione nei paesi terzi(3),
– viste le conclusioni della riunione della task-force Tunisia/UE del 28 e 29 settembre 2011,
– vista la convenzione contro la tortura e altri trattamenti o pene crudeli, inumani o degradanti, nonché il relativo protocollo facoltativo,
– visto il patto internazionale sui diritti civili e politici, in particolare gli articoli 7 e 9,
– visto l'articolo 122, paragrafo 5 del suo regolamento,
A. considerando che il 13 novembre 2011, Zacharia Bouguira, studente tunisino di medicina, è stato testimone all'aeroporto di Tunisi-Cartagine di ripetuti atti pubblici di violenza commessi da rappresentanti delle forze dell'ordine contro un gruppo di giovani marocchini che avevano assistito alla finale della Coppa dei campioni d'Africa tra il Wydad Casablanca e l'Esperance Sportive di Tunisi;
B. considerando che, vista l'estrema violenza dei rappresentanti delle forze dell'ordine contro i tredici marocchini, che sono stati ammanettati per essere neutralizzati, Zacharia Bouguira ha iniziato a filmare la scena col proprio cellulare con l'intenzione di diffonderla su Internet onde porre fine a questo tipo di impunità, diffusa all'epoca di Ben Ali, e contribuire quindi a costruire una Tunisia democratica basata sul rispetto dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali;
C. considerando che Zacharia Bouguira è stato immediatamente interrotto da un agente di sicurezza e che il giovane è stato violentemente percosso da una ventina di poliziotti e trasferito alla stazione di polizia nelle vicinanze dell'aeroporto insieme al gruppo di giovani marocchini;
D. considerando che Zacharia Bouguira è stato trattenuto in detenzione arbitraria durante la quale ha subito ripetuti atti di violenza e intimidazione che si possono classificare come trattamenti inumani e degradanti; che, durante la detenzione, il giovane è stato altresì testimone delle condizioni nelle quali sono stati trattenuti gli altri giovani marocchini e del trattamento inumano e degradante cui sono stati altresì sottoposti;
E. considerando che, dopo l'impiego di una squadra antiterrorismo dinanzi alla stazione della polizia di frontiera, le televisive tunisine Al-Watania, Hannibal e Nesma, inviate sulla scena, hanno diffuso un notiziario lampo nella notte tra il 13 e il 14 novembre 2011 che motivava l'arresto di un gruppo di giovani tifosi marocchini per aver presumibilmente commesso atti di vandalismo nella sala imbarchi dell'aeroporto;
F. considerando che Zacharia Bouguira è stato rilasciato in seguito all'intervento della madre e del suo legale giunta sul posto; che nove dei tredici tifosi marocchini sono stati detenuti tra il 13 e il 21 novembre 2011 e successivamente trasferiti al carcere di Bouchoucha e di Morniaga;
G. considerando che il 17 novembre 2011 Zacharia Bouguira ha presentato presso l'ufficio del procuratore generale una denuncia per tortura contro i membri delle forze di sicurezza coinvolti e il ministero dell'Interno; che Zacharia Bouguira è stato ascoltato l'8 dicembre 2011 dall'ufficio del procuratore;
H. considerando che avvocati e organizzazioni di difesa dei diritti dell'uomo tunisini segnalano che, nonostante la caduta del regime di Ben Ali, le forze di sicurezza continuano a ricorrere regolarmente a violenze e pratiche brutali nei confronti della popolazione, violando gli impegni internazionali firmati recentemente dalla Tunisia in materia di diritti dell'uomo;
I. considerando che il corretto funzionamento della giustizia e delle forze dell'ordine nonché la lotta contro la tortura e l'impunità sono elementi essenziali per la costruzione di un paese autenticamente basato sullo Stato di diritto e che il rispetto di questi principi fondamentali deve essere ad un tempo al centro delle preoccupazioni del futuro governo tunisino, nel quadro delle riforme prioritarie da lanciare, e al cuore dei lavori dell'assemblea costituente;
J. considerando che i simpatizzanti dell'ex RCD continuano a svolgere un ruolo molto attivo a livello di ministeri dell'interno e della giustizia;
K. considerando che è indispensabile, dopo anni di oppressione, ristabilire la fiducia tra i cittadini e le autorità, in particolare le forze di sicurezza e la magistratura, e che la popolazione tunisina rivendica regolarmente un cambiamento radicale rispetto alle pratiche del passato ed esige il rispetto delle regole di base di uno Stato democratico;
L. considerando che è essenziale, per la nascita di uno Stato tunisino basato sui diritti dell'uomo e lo Stato di diritto e perché la primavera araba sia fruttuosa e porti un cambiamento duraturo, che questo ed altri casi di tortura, trattamenti o pene inumani e degradanti siano perseguiti in modo equo e trasparente ponendo fine all'impunità per tali reati;
1. si compiace degli impegni internazionali assunti dalla Tunisia dopo la fine del regime di Ben Ali, soprattutto in termini di cooperazione con i meccanismi e le procedure speciali delle Nazioni Unite nella lotta contro la tortura e i trattamenti inumani e degradanti; esorta quindi le autorità tunisine a garantire a Zacharia Bouguira il diritto ad una procedura giudiziaria conforme alle norme internazionali, al fine di far luce sulle gravi violazioni dei diritti dell'uomo di cui è stato vittima e perseguire i responsabili di tali atti; chiede inoltre che si indaghi sulle violazioni dei diritti dei tredici cittadini marocchini;
2. si compiace della ratifica da parte della Tunisia, il 29 giugno 2011, del protocollo facoltativo alla convenzione contro la tortura nonché della ratifica della convenzione internazionale sulla protezione dalla scomparsa forzata di persone e del primo protocollo facoltativo al patto internazionale sui diritti civili e politici;
3. chiede al vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza VP/AR e al Servizio europeo per l'azione esterna (SEAE) di tenerlo informato in merito ai passi intrapresi presso le autorità tunisine e al seguito da darvi;
4. è consapevole delle sfide cui è confrontata la Tunisia nel suo processo di transizione democratica; chiede al governo tunisino e all'assemblea costituente nonché alle organizzazioni sindacali interessate di impegnarsi senza indugio in un processo di riforme irreversibile focalizzato in particolare sul settore della sicurezza e più in particolare sui servizi di polizia e giustizia, di assicurare l'indipendenza della magistratura e di garantire la libertà e l'indipendenza della stampa e dei media, al fine di stabilire una democrazia solida e durevole;
5. ritiene che la riforma del settore della sicurezza e la lotta contro l'impunità siano interventi essenziali cui occorre porre mano senza indugio e che solo il loro completamento consentirà di istituire uno Stato di diritto sostenibile e di impegnarsi in un processo di riconciliazione nazionale; ritiene che la trasformazione della polizia da un organo di ordine e controllo pubblici in un organo a protezione delle persone e dei beni sia parte essenziale della transizione democratica; chiede quindi che questa riforma sia condotta in stretta cooperazione con gli organi della società civile operanti in questo settore;
6. ribadisce il suo sostegno e il suo attaccamento alle legittime aspirazioni del popolo tunisino a favore della democrazia e si compiace del corretto svolgimento delle prime elezioni libere del 23 ottobre 2011, le prime elezioni svoltesi dopo gli eventi della primavera araba, e ritiene che l'assemblea costituente abbia ora il compito storico di porre le fondamenta di un paese fondato sui principi democratici, sullo Stato di diritto e sulle libertà fondamentali;
7. sottolinea che il diritto alla libertà di parola, sia offline sia online, è fondamentale per una società libera e democratica nonché per la protezione e la promozione di altri diritti; evidenzia che il libero accesso alle informazioni e alle comunicazioni e un accesso senza censure a Internet (libertà di Internet) sono diritti universali e indispensabili per garantire la trasparenza e la responsabilizzazione nella vita pubblica;
8. chiede al VP/AR, al SEAE e alla Commissione europea di continuare a sostenere la Tunisia durante questo processo di transizione democratica elaborando in via prioritaria, in linea con gli obiettivi della nuova politica europea di vicinato, un programma di sostegno nel settore della sicurezza e in particolare della polizia, nonché un programma di sostegno alla riforma della giustizia nel quadro del processo di riforme condotte dal governo, inserendovi un meccanismo di consultazione e valutazione da parte della società civile; insiste presso il SEAE affinché il Parlamento europeo sia debitamente informato sui negoziati in corso riguardanti il nuovo piano d'azione UE/Tunisia nonché sui lavori della task-force Tunisia/UE;
9. chiede al governo tunisino e all'assemblea costituente di esaminare l'opportunità di istituire, conformemente agli standard internazionali e in particolare ai principi di Parigi, un consiglio nazionale per i diritti dell'uomo cui siano affidati meccanismi di difesa e protezione dalle violazioni dei diritti dell'uomo e che abbia la facoltà di accogliere singole domande e di effettuare indagini indipendenti;
10. si compiace della relazione della commissione nazionale di inchiesta sui casi di corruzione e malversazione (CNICM), pubblicata finalmente l'11 novembre 2011, e ritiene che occorra dare seguito alle conclusioni di tale relazione affinché le autorità giudiziarie possano correttamente istruire i trecento fascicoli che hanno ricevuto, metà dei quali interessano membri dell'ex cerchia presidenziale; sottolinea che le conclusioni della CNICM costituiscono inoltre un importante contributo ai lavori dell'assemblea costituente neoeletta, iniziati il 22 novembre 2011, tenendo presente che la nuova costituzione dovrà segnare una vera rottura con l'era di Ben Ali;
11. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, al vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, alla Commissione europea e al SEAE, ai governi e ai parlamenti degli Stati membri, al presidente tunisino nonché al governo e all'assemblea costituente tunisini.