Risoluzione del Parlamento europeo del 2 febbraio 2012 sul Consiglio europeo del 30 gennaio 2012
Il Parlamento europeo,
– viste le conclusioni del Consiglio europeo del 30 gennaio 2012,
– viste le conclusioni del Consiglio europeo del 9 e 10 dicembre 2011,
– vista la dichiarazione dei capi di Stato e di governo della zona euro del 9 dicembre 2011,
– vista la posizione del governo britannico,
– visti il pacchetto di misure noto come «six-pack» e le due proposte della Commissione sull'ulteriore rafforzamento della disciplina di bilancio(1),
– vista la dichiarazione effettuata dal Presidente della Commissione nella sua sessione del 18 gennaio 2012,
– visto l'esito dei negoziati tenuti in seno al gruppo di lavoro ad hoc e all'eurogruppo,
– vista la necessità di preservare l'unità tra la zona euro e le parti contraenti della zona non euro,
– visto il testo presentato a nome del Parlamento dai suoi rappresentanti in seno al gruppo di lavoro ad hoc,
– vista la sua risoluzione del 18 gennaio 2012 sulle conclusioni del Consiglio europeo dell'8 e 9 dicembre 2011 su un progetto di accordo internazionale per un'Unione di stabilità fiscale(2),
– visto l'articolo 110, paragrafo 2, del suo regolamento,
1. ribadisce la sua risoluzione del 18 gennaio 2012, prendendo atto del testo finale del trattato sulla stabilità, il coordinamento e la governance nell'Unione economica e monetaria e ribadendo il proprio parere secondo il quale sarebbe stato preferibile raggiungere un accordo sulla base del diritto comunitario; si rammarica del fatto che non è stato possibile raggiungere un accordo tra tutti gli Stati membri a causa dell'opposizione del Primo ministro del Regno Unito;
2. osserva, tuttavia, che praticamente tutti gli elementi contenuti nel nuovo trattato possono essere realizzati, e in gran parte sono già stati realizzati, nel vigente quadro normativo unionale e attraverso la legislazione secondaria, fatta eccezione per la regola d'oro, il voto a maggioranza qualificata inversa e il coinvolgimento della Corte di giustizia;
3. ritiene che il testo finale migliori in vari punti il testo originale e che sia stato inserito un determinato numero di modifiche proposte dal Parlamento, in particolare:
–
un impegno ad applicare integralmente il metodo comunitario;
–
che la stabilità, il coordinamento e la governance saranno attuati attraverso la legislazione secondaria, associando pienamente il Parlamento;
–
una maggiore, sebbene incompleta, coerenza tra il «six pack» e il nuovo trattato;
–
il riconoscimento dei diritti delle parti contraenti la cui valuta non è l'euro a partecipare alle riunioni dei vertici della zona euro riguardanti la competitività, l'architettura globale della zona euro e le regole fondamentali che ad essa si applicheranno in futuro;
–
la cooperazione tra il Parlamento europeo e i parlamenti nazionali è prevista su una base reciprocamente concordata e in conformità del trattato;
–
l'aggiunta di un riferimento agli obiettivi di crescita sostenibile, occupazione, competitività e coesione sociale;
–
un impegno ad inserire il contenuto dell'accordo nel quadro giuridico unionale entro cinque anni;
4. riconosce che la stabilità fiscale è una componente importante nella risoluzione della crisi attuale; insiste, tuttavia, nell'affermare che la ripresa economica esige misure per rafforzare la solidarietà e stimolare la crescita sostenibile e l'occupazione; si compiace del fatto che il Consiglio europeo riconosca tali elementi, ma insiste sulla necessità di misure concrete e di vasta portata;
5. ribadisce il proprio appello a favore della rapida istituzione di un fondo di ammortamento basato sulla proposta formulata dal Consiglio tedesco degli esperti economici; chiede l'integrazione di una tale normativa ritenendola necessaria per predisporre un fondo di ammortamento, preferibilmente all'interno del processo legislativo in corso «two pack»; si rammarica che non si sia ancora proceduto al suo avvio; invita la Commissione a presentare misure forti per promuovere la crescita e l'occupazione;
6. a seguito di una serie di misure per garantire la stabilità fiscale, chiede l'istituzione di project bond, una tabella di marcia per gli stability bond e l'introduzione di una tassa sulle transazioni finanziarie (TTF) a livello europeo, in relazione alla quale la Commissione ha già presentato una proposta;
7. sottolinea, inoltre, che altri elementi importanti sono assenti dal nuovo accordo:
–
evitare due pesi e due misure tra le disposizioni dell'accordo e quelle del trattato di Lisbona e contenute nell'acquis comunitario;
–
tutte le parti contraenti dell'accordo, membri attuali e futuri dell'euro, dovrebbero avere lo stesso diritto di partecipare pienamente a tutte le riunioni dei vertici della zona euro;
8. deplora il fatto che il testo finale non tenga conto della richiesta del Parlamento relativa alla piena partecipazione del suo Presidente agli incontri informali nel quadro dei vertici euro; insiste affinché venga previsto un invito permanente da parte del presidente eletto dei vertici della zona euro in vista di una piena partecipazione;
9. insiste affinché le parti contraenti rispettino pienamente il loro impegno di integrare, entro al massimo cinque anni, il trattato sulla stabilità, il coordinamento e la governance nei trattati dell'Unione e chiede che, in questa occasione, si affrontino le ultime debolezze del trattato di Lisbona;
10. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione ai capi di stato e di governo, al Presidente del Consiglio europeo, al Presidente dell'Eurogruppo, ai parlamenti nazionali, alla Commissione e alla Banca centrale europea.
Regolamento sul rafforzamento della sorveglianza economica e di bilancio degli Stati membri, (COM(2011)0819), e regolamento sulle disposizioni comuni per il monitoraggio e la valutazione dei documenti programmatici di bilancio, (COM(2011)0821).