Risoluzione del Parlamento europeo del 24 maggio 2012 su un'Europa efficiente nell'impiego delle risorse (2011/2068(INI))
Il Parlamento europeo,
– vista la comunicazione della Commissione dal titolo «Tabella di marcia verso un'Europa efficiente nell'impiego delle risorse» (COM(2011)0571),
– vista la comunicazione della Commissione dal titolo «Un'Europa efficiente nell'impiego delle risorse – Iniziativa faro nell'ambito della strategia Europa 2020» (COM(2011)0021),
– vista la comunicazione della Commissione dal titolo «Europa 2020 – Una strategia per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva» (COM(2010)2020),
– vista la comunicazione della Commissione dal titolo «Trarre il massimo beneficio dalle misure ambientali dell'UE: instaurare la fiducia migliorando le conoscenze e rafforzando la capacità di risposta» (COM(2012)0095);
– vista la sua risoluzione del 13 settembre 2011 su una strategia efficace per le materie prime in Europa(1),
– viste le conclusioni del Consiglio «Ambiente» sulla tabella di marcia della Commissione verso un'Europa efficiente nell'impiego delle risorse, adottate il 19 dicembre 2011 (18786/11), le conclusioni del Consiglio «Competitività» su un'economia europea competitiva, adottate il 29 settembre 2011, e le conclusioni del Consiglio «Ambiente» sulla gestione sostenibile dei materiali e produzione e consumo sostenibili: un contributo essenziale per un'Europa efficiente sotto il profilo delle risorse, adottate il 20 dicembre 2010,
– vista la relazione dell'Agenzia europea dell'ambiente (AEA) dal titolo «L'ambiente in Europa – Stato e prospettive nel 2010» (SOER 2010),
– vista la prossima Conferenza delle Nazioni Unite sullo sviluppo sostenibile che si terrà in Brasile dal 20 al 22 giugno 2012,
– vista la comunicazione della Commissione «Garantire l'accesso alle materie prime per il futuro benessere dell'Europa - Proposta di partenariato europeo per l'innovazione concernente le materie prime» (COM(2012)0082),
– vista la sua risoluzione del 19 gennaio 2012 su «come evitare lo spreco di alimenti: strategie per migliorare l'efficienza della catena alimentare nell'UE»(2),
– visto l'articolo 48 del suo regolamento,
– visti la relazione della commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare e i pareri della commissione per il commercio internazionale, della commissione per l'industria, la ricerca e l'energia, della commissione per lo sviluppo regionale e della commissione per la pesca (A7-0161/2012),
A. considerando che l'attuale crisi economica, finanziaria e ambientale dimostra che l'Europa necessita urgentemente di nuove fonti di crescita economica sostenibile;
B. considerando che le conseguenze della scarsità di risorse, come l'aumento dei prezzi, gravano ancor più pesantemente sulle persone con minor reddito e sulle regioni più svantaggiate e che, pertanto, si rende più che mai necessaria la sinergia tra le politiche sociali e ambientali;
C. considerando che la crescente domanda e l'eccessivo sfruttamento delle risorse naturali e i connessi cambiamenti d'uso del suolo conducono al degrado ambientale, a un cambiamento climatico più rapido e alla distruzione del capitale naturale finito del pianeta, compresa la perdita di biodiversità;
D. considerando che la scarsità delle risorse, conseguenza di un uso intensivo delle stesse, la speculazione sui prezzi del mercato dei prodotti di base e il forte aumento dei consumi a livello mondiale incidono sul rialzo dei prezzi delle materie prime e che, dall'inizio del secolo, si è registrato un rincaro dei prezzi reali dei beni di consumo del 147%; che l'Unione europea dovrà probabilmente far fronte a gravi difficoltà nel garantire l'accesso alle risorse essenziali e un loro costante approvvigionamento; che l'uso efficiente delle materie prime è riconosciuto a livello economico e politico come elemento chiave per far fronte a tali sfide;
E. considerando che la trasformazione dell'economia verso un utilizzo efficiente delle risorse che rispetti i limiti del pianeta e tenga conto dell'aumento demografico mondiale e dei livelli della popolazione nei futuri paesi industrializzati determinerà un aumento della competitività e apporterà nuove fonti di crescita e di occupazione grazie ai risparmi derivanti dall'aumento dell'efficienza, dalla commercializzazione di soluzioni innovative e da una migliore gestione delle risorse nel corso del loro intero ciclo di vita;
F. considerando che riciclare non significa solamente raccogliere i rifiuti riciclabili e che, pertanto, le future misure dovrebbero assolutamente tener conto di tutte le fasi della catena di creazione del valore;
G. considerando che una futura politica globale in materia di risorse non dovrebbe più distinguere solo tra risorse «rinnovabili» e «non rinnovabili», bensì considerare anche i materiali «durevoli»;
H. considerando che l'Eurobarometro del marzo 2011 indica che l'uso efficiente delle risorse, come pure una produzione e un consumo sostenibili, sono al centro delle preoccupazioni dei cittadini dell'Unione europea e che, in ogni caso, non sarà possibile progredire verso la sostenibilità senza il diretto coinvolgimento dei cittadini, attraverso un cambiamento della mentalità e delle abitudini della società in materia di impiego delle risorse;
I. considerando che garantire l'accesso e un approvvigionamento ininterrotto di risorse rappresenta una crescente sfida a causa dell'aumento del consumo delle stesse, ivi comprese le risorse idriche e l'utilizzo del suolo;
J. considerando che la competitività dell'industria consente nuovi investimenti in tecnologie più efficienti;
Azioni prioritarie 1 chiede alla Commissione di istituire task force congiunte nei tre settori chiave dell'alimentazione, degli alloggi e della mobilità, al fine di elaborare quanto prima piani d'azione europei per l'efficienza delle risorse che definiscano in maniera chiara azioni per ridurre il consumo delle risorse; le task force dovrebbero integrare il lavoro della piattaforma dell'UE per l'efficienza delle risorse e dovrebbero essere costituite da esperti della Commissione, degli Stati membri, dell'industria, della società civile e di altri soggetti chiave, che incoraggino i partenariati tra gli attori della catena di valore;
2. esorta la Commissione e gli Stati membri a eliminare gli ostacoli a un mercato del riciclo e del riutilizzo funzionante e a stimolare tale mercato, incoraggiando la domanda e la disponibilità di materiali riciclati e sottoprodotti attraverso misure che dovrebbero includere il rapido perfezionamento di rigorosi criteri volti a definire quando un rifiuto cessa di essere tale e incentivi economici, quali aliquote IVA ridotte per i materiali secondari nei settori in cui si rileva un'insufficienza del mercato, o la promozione di tecnologie innovative per la raccolta e per la separazione, entro il 2013; in questo contesto, sottolinea l'urgente necessità di attuare pienamente l'intera legislazione esistente in materia di rifiuti, potenziandone l'applicazione e il controllo;
3. esorta la Commissione e gli Stati membri a promuovere la ricerca e l'innovazione tecnologica al fine di accelerare la transizione verso un'economia efficiente nell'impiego delle risorse; sottolinea che l'iniziativa faro «L'Unione dell'innovazione», che comprende Horizon 2020, il partenariato europeo per l'innovazione concernente le materie prime, il piano d'azione per l'ecoinnovazione e i centri per la conoscenza e l'innovazione, è uno degli elementi fondamentali per un'Europa efficiente nell'impiego delle risorse; esorta la Commissione a creare una banca dati online facilmente accessibile in cui raccogliere le migliori prassi per l'efficienza delle risorse;
4. esorta la Commissione e gli Stati membri ad accordarsi, entro il 2013, sull'utilizzo di indicatori dell'attività economica chiari, solidi e misurabili, che tengano conto del cambiamento climatico, della biodiversità e dell'efficienza delle risorse alla luce del ciclo di vita, ad esempio sotto forma di un paniere contenente quattro indicatori relativi all'impiego delle risorse, ovvero l'impronta sulla terra, l'impronta idrica, l'impronta sui materiali e l'impronta di carbonio, e a utilizzare detti indicatori per iniziative legislative e obiettivi concreti di riduzione; sottolinea che questo processo deve essere trasparente e deve includere i principali soggetti interessati;
5. invita la Commissione a proporre un ampliamento del campo di applicazione della direttiva sulla progettazione ecocompatibile ai prodotti non legati all'energia e a presentare requisiti di progettazione ecocompatibile supplementari sull'efficienza globale nell'impiego delle risorse e sulle prestazioni dei prodotti, inclusi il contenuto riciclato, la durata, la riciclabilità, la riparabilità e la riutilizzabilità, al fine di migliorare il loro impatto ambientale e promuovere i mercati del riciclaggio; sottolinea che le proposte di questo genere devono basarsi su valutazioni d'impatto esaurienti e devono essere coerenti con altri regolamenti pertinenti;
6. esorta la Commissione e gli Stati membri a integrare l'agenda riguardante l'efficienza energetica nel modo più ampio possibile in tutte le altre politiche, comprese le politiche di governance economica generale quali Europa 2020, e ad attuarla a livello locale, regionale, nazionale e unionale.
Programma per la crescita futura
7. appoggia l'iniziativa faro «Un'Europa efficiente nell'impiego delle risorse» come pure la tabella di marcia verso un'Europa efficiente nell'impiego delle risorse e la sua visione per il 2050, incluse le sue tappe fondamentali; invita la Commissione a presentare rapidamente tutte le iniziative legislative e di altro tipo necessarie per raggiungere tali tappe e a garantire l'adeguamento coerente di tutte le politiche dell'Unione europea e della visione globale dell'UE per la creazione di un'economia a basse emissioni di carbonio entro il 2050, tagliando, inoltre, le emissioni di gas a effetto serra dell'80-95% rispetto ai livelli del 1990; ricorda che il disaccoppiamento fra la crescita economica e il consumo di risorse è essenziale per migliorare la competitività dell'Europa e ridurre la sua dipendenza dalle risorse; raccomanda alla Commissione di mantenere un quadro legislativo stabile al fine di non compromettere gli investimenti a lungo termine;
8. sottolinea l'importanza dell'efficienza delle risorse per conseguire gli obiettivi della strategia Europa 2020; ritiene che il programma quadro di ricerca e innovazione «Horizon 2020» debba assolvere al riguardo un ruolo cruciale; invita gli Stati membri ad adottare tabelle di marcia nazionali per l'efficienza delle risorse, corredate di provvedimenti e obiettivi specifici, in linea con quelli della tabella di marcia dell'UE;
9. invita la Commissione a proporre, entro la fine del 2012, un nuovo quadro politico in materia di «Produzione e consumo sostenibili», istituendo un procedimento per individuare i prodotti e i servizi prioritari che contribuiscono maggiormente ai settori fondamentali del consumo globale, ovvero acqua, terra, materie prime e carbonio, in linea con gli indicatori stabiliti dalla tabella di marcia verso un'Europa efficiente nell'impiego delle risorse; tale quadro dovrebbe essere accompagnato da proposte legislative che agiscano sui prodotti e sui servizi prioritari con gli strumenti del caso, inclusi meccanismi volti a migliorare l'efficienza nell'impiego delle risorse nella catena di approvvigionamento e la possibilità di stabilire requisiti minimi o criteri di valutazione della miglior prestazione attraverso l'attuazione delle misure;
10. ritiene che le azioni mirate a conseguire una maggiore efficienza nell'impiego delle risorse non debbano in alcun caso restare circoscritte all'ambito pubblico e invita pertanto la Commissione, gli Stati membri e le imprese a basare le proprie strategie economiche su un radicale miglioramento dell'efficienza delle risorse che permetta di dissociare la crescita economica dall'utilizzo delle risorse; ritiene inoltre che sia necessario concentrarsi sull'efficienza e l'efficacia nell'uso delle risorse;
11. sottolinea la necessità urgente di agire immediatamente a sostegno dell'innovazione e degli investimenti nelle nuove tecnologie e in nuovi modelli commerciali, comprese strategie industriali settoriali e modelli commerciali sostenibili, quali una società di leasing, e di creare incentivi che apportino benefici per l'economia; sottolinea il ruolo chiave del settore privato, comprese le PMI, nel promuovere una crescita economica compatibile con l'ambiente;
12. sottolinea che l'Europa, in qualità di società fondata sul riciclaggio, necessita di riutilizzare e di riciclare un'ampia porzione dei propri rifiuti e di produrre materie prime secondarie nel modo più efficiente possibile;
13. chiede l'elaborazione di uno standard favorevole alle PMI per l'utilizzo delle risorse, sulla base di approcci quale il patto mondiale delle imprese (Global Compact);
14. invita la Commissione e gli Stati membri a integrare pienamente gli obiettivi di efficienza delle risorse nel semestre europeo per il coordinamento delle politiche economiche; esorta gli Stati membri a confermare tale necessità in seno al Consiglio europeo; invita la Commissione a precisare come i progressi degli Stati membri verso una maggiore efficienza nell'impiego delle risorse saranno concretamente valutati nel quadro del processo del semestre europeo;
15. sottolinea che il «vantaggio del primo arrivato» per quanto riguarda l'impiego efficiente delle risorse può attrarre i mercati emergenti e ricorda che l'Europa rappresenta all'incirca un terzo del mercato mondiale delle tecnologie ambientali;
Trasformare l'economia
16. ricorda l'urgente necessità di ridurre l'utilizzo delle risorse, al fine di evitare conseguenze imminenti quali la scarsità di risorse e l'aumento del loro prezzo;
17. rileva, che per concretizzare la transizione verso un'economia efficiente nell'impiego delle risorse, i prezzi di mercato dovrebbero riflettere pienamente sia il grado di scarsità delle risorse sia i costi che intervengono nel processo di produzione; sottolinea che i mercati stimolano l'efficienza nell'impiego delle risorse se i prezzi rispecchiano il costo reale delle risorse impiegate; chiede l'attuazione dell'approccio basato sul ciclo di vita nel procedimento contabile e l'internalizzazione dei costi ambientali esterni, in conformità del principio «chi inquina paga»;
18. appoggia l'impegno assunto dalla Commissione nella tabella di marcia di sviluppare strumenti basati sul mercato, al fine di consentire che le esternalità negative siano incluse nei prezzi di mercato, rispecchiando quindi il costo reale dell'impiego delle risorse e il relativo impatto ambientale;
19. invita la Commissione e gli Stati membri a sviluppare incentivi che stimolino le imprese e gli enti pubblici a misurare, comparare e migliorare in maniera sistematica la loro impronta idrica, la loro impronta sulla terra, sull'utilizzo delle materie prime e l'impronta di carbonio, nonché misure per estendere il principio della responsabilità dei produttori, e a eliminare gli ostacoli che impediscono l'utilizzo efficiente delle risorse;
20. esorta gli Stati membri a orientarsi verso la tassazione ambientale e sottolinea che ciò consentirebbe di ridurre altre imposte quali quelle sulla manodopera, di aumentare la competitività, di creare condizioni eque e di contribuire allo sviluppo tecnologico; invita la Commissione e gli Stati membri a controllare e confrontare gli effetti di questo strumento;
21. esorta la Commissione a proseguire la ricerca per lo sviluppo di un modello gerarchico allo scopo di assicurare il più alto valore aggiunto in materia di utilizzo delle risorse senza compromettere l'ambiente;
22. esorta la Commissione e gli Stati membri ad adottare, senza indugio ed entro il 2014, piani concreti basati su una definizione chiara per abolire tutte le sovvenzioni dannose per l'ambiente entro il 2020, comprese le sovvenzioni che incentivano l'uso inefficiente delle risorse rinnovabili, e a riferire in merito ai progressi compiuti attraverso i programmi nazionali di riforma;
23. esorta la Commissione a esplorare le possibilità di istituire regimi di responsabilità estesa dei produttori su scala UE per dare impulso ai risultati in tutti gli Stati Membri, inclusi quelli in cui i tassi di riutilizzo e riciclaggio sono di gran lunga inferiori alla media UE;
24. sottolinea l'importanza del ruolo dei cittadini e delle organizzazioni della società civile nell'apportare cambiamenti e nel trasformare l'economia; sottolinea la necessità di sviluppare strategie di sensibilizzazione e di modifica del comportamento del consumatore, nonché di evitare l'effetto ricaduta;
25. sottolinea la necessità di assicurare un approvvigionamento sostenibile di materie prime per l'Europa che sia sufficiente a soddisfare le esigenze di un settore del riciclaggio in crescita e che consenta l'espansione dell'economia aperta europea e la creazione di posti di lavoro;
26. chiede requisiti più rigorosi per gli appalti pubblici verdi (Green public procurement – GPP) per i prodotti e i servizi che hanno un impatto ambientale significativo e che contribuiscono maggiormente al consumo delle risorse globali fondamentali, ossia l'acqua, la terra, le materie prime e il carbonio, come stabilito dalla tabella di marcia verso un'Europa efficiente nell'impiego delle risorse; esorta la Commissione a valutare dove gli appalti pubblici verdi potrebbero essere collegati a progetti finanziati dall'Unione europea e chiede che vengano compiuti sforzi per promuovere appalti congiunti e reti di funzionari responsabili di appalti pubblici a sostegno dei GPP entro la fine di quest'anno, senza che ciò generi uno svantaggio competitivo per le imprese pubbliche;
27. chiede l'estensione dell'obbligo di informazione ambientale ai prodotti convenzionali per il consumo di massa; sostiene le sperimentazioni nazionali in materia di etichettatura ambientale e incoraggia la Commissione a sviluppare una metodologia armonizzata a livello europeo per il calcolo dell'impronta ambientale dei prodotti, orientata a una maggiore informazione dei consumatori sui prodotti che non beneficiano delle misure esistenti quali il marchio di qualità ecologica, l'etichetta energetica e l'etichetta dell'agricoltura biologica;
28. sottolinea l'importanza di assicurare che l'etichettatura includa, tra l'altro, l'utilizzo delle risorse tra le informazioni sui prodotti; chiede alla Commissione e agli Stati membri di adottare le misure necessarie per migliorare la normativa vigente in materia di etichettatura, provvedendo all'integrazione delle etichette per consentire ai consumatori di effettuare, in un colpo d'occhio, scelte informate e sostenibili;
29. esorta gli Stati membri ad assicurare la piena attuazione dell'acquis dell'UE in materia di rifiuti, stabilendo inoltre obiettivi minimi attraverso le loro strategie e i loro piani nazionali di prevenzione e gestione dei rifiuti; ribadisce che gli obiettivi esistenti in relazione alla raccolta e alla differenziazione devono essere ulteriormente elaborati e impostati in modo da ottenere il recupero massimo e qualitativamente migliore dei materiali in ciascuna fase; sottolinea, pertanto, la necessità che i finanziamenti dell'UE diano la priorità alle attività che risultano ai più alti livelli nella gerarchia dei rifiuti, come sancito dalla direttiva quadro sui rifiuti (ad esempio conferendo priorità agli impianti di riciclaggio rispetto allo smaltimento dei rifiuti); invita la Commissione a valutare la necessità di migliorare e armonizzare le statistiche e i metodi di calcolo relativi ai rifiuti, al fine di disporre di una base affidabile per promuovere il riciclaggio;
30. esorta la Commissione e gli Stati membri a combattere con maggiore efficacia il trasporto illegale di rifiuti, specialmente quelli pericolosi, verso paesi terzi e, in particolare, a rafforzare i relativi meccanismi di controllo; suggerisce la creazione di una «politica esterna europea dei rifiuti» tesa a diffondere i migliori standard europei in materia di trattamento dei rifiuti anche oltre i confini dell'Unione europea;
31. sottolinea che oltre il 20% dei prodotti alimentari è smaltito come rifiuto e chiede alla Commissione e agli Stati membri di agire concretamente per ridurre in modo significativo i rifiuti alimentari; sottolinea inoltre che lo spreco non riguarda solo i prodotti alimentari, ma anche le risorse impiegate per la preparazione e l'imballaggio di tali prodotti;
32. invita la Commissione e gli Stati membri a concentrarsi maggiormente sull'informazione, sull'educazione e sulla sensibilizzazione, soprattutto per quanto concerne la raccolta differenziata, il riutilizzo e il riciclaggio, tenendo presente che l'educazione ha un impatto diretto sulle abitudini in materia di impiego efficiente delle risorse;
33. invita la Commissione a razionalizzare l'acquis in materia di rifiuti, tenendo conto della gerarchia dei rifiuti e della necessità di ridurre i rifiuti residui fino a raggiungere livelli prossimi allo zero; chiede pertanto alla Commissione di presentare proposte entro il 2014, allo scopo di introdurre gradualmente un divieto generale dello smaltimento in discarica a livello europeo e di abolire progressivamente, entro la fine di questo decennio, l'incenerimento dei rifiuti riciclabili e compostabili; ritiene che queste iniziative debbano essere accompagnate da idonee misure transitorie, tra cui l'ulteriore sviluppo di norme comuni basate sul concetto di ciclo di vita; invita la Commissione a rivedere gli obiettivi per il riciclaggio per il 2020 della direttiva quadro sui rifiuti; ritiene che un'imposta sullo smaltimento in discarica, già introdotta da alcuni Stati membri, potrebbe contribuire al raggiungimento di tali obiettivi;
34. sottolinea che le discariche esistenti potrebbero essere utilizzate come depositi di materie prime (estrazione mineraria urbana), ma che sono pochi i risultati esistenti delle ricerche in materia;
35. invita gli Stati membri ad approfondire il lavoro sulle linee guida per l'elaborazione di norme relative ai materiali riciclati tramite il Comitato europeo di normalizzazione (CEN);
36. invita la Commissione a garantire che le politiche promuovano l'utilizzo a cascata delle materie prime naturali e favoriscano i prodotti a più alto valore aggiunto ed efficienti sotto il profilo delle risorse rispetto alla produzione di energia, tenendo conto in particolare del potenziale di diminuzione dei gas a effetto serra;
37. esorta la Commissione a promuovere tale approccio a cascata anche nell'uso della biomassa, favorendo il riciclaggio e i prodotti a più alto valore aggiunto ed efficienti sotto il profilo delle risorse, quali i prodotti e i materiali industriali bioderivati, rispetto alle bioenergie;
38. invita la Commissione e gli Stati membri ad avviare un programma per sensibilizzare le imprese, in particolare le PMI, e fornire loro orientamenti;
39. sottolinea che, per essere significativo, un approccio basato sul ciclo di vita deve fondarsi su una contabilità quanto più accurata possibile; in tale contesto ribadisce che, in fase di attuazione della direttiva sulla qualità dei carburanti, i fornitori dovrebbero applicare un valore di default distinto per le sabbie bituminose;
40. sottolinea l'importanza della ricerca, dello sviluppo e dell'innovazione per accelerare la transizione verso un'Europa efficiente nell'impiego delle risorse; constata che una maggiore innovazione è particolarmente necessaria in settori quali la prospezione e l'estrazione ecocompatibile delle materie prime, l'agricoltura, l'industria chimica, il trattamento e il riciclaggio dei rifiuti, la gestione delle risorse idriche, le possibilità di riutilizzo e la sostituzione dei materiali che hanno un impatto sull'ambiente, le tecnologie e la progettazione ai fini di un minore utilizzo di materiali ed energia, le energie rinnovabili e l'efficienza energetica; sottolinea che la concessione di crediti d'imposta collegati a un minore uso delle risorse porterebbe vantaggi all'innovazione, alla ricerca e allo sviluppo;
41. ricorda che un efficiente impiego delle risorse dovrebbe puntare ad aiutare l'UE a incrementare in misura notevole le prestazioni tecniche al fine di sfruttare meglio le materie prime lungo tutta la catena di valore (nell'ambito dell'attività estrattiva, della trasformazione, della raffinazione e del riciclaggio);
42. invita la Commissione a esaminare in che modo sia possibile incrementare l'efficienza delle risorse nell'industria di estrazione e trasformazione dell'UE al fine di accrescere la competitività e la sostenibilità, promuovendo ad esempio l'adozione di nuove tecnologie e incrementando la fabbricazione di sottoprodotti a fianco dei metalli comuni;
43. esorta gli Stati membri a valutare l'istituzione di centri dedicati alle tecnologie dell'innovazione per sostenere l'estrazione, il riciclaggio e il riutilizzo dei componenti utili derivanti dai prodotti di scarto dell'attività estrattiva, nonché a favorire il successivo utilizzo di tali prodotti di scarto, situati in vari tipi di depositi di rifiuti e nel settore edile, così come la gestione sicura sotto il profilo ambientale dei suddetti siti di stoccaggio;
44. richiama l'attenzione sulla necessità di impiegare prodotti alternativi che modifichino i modelli di consumo ad alta intensità di energia e di materiali mantenendo inalterato il livello di prestazioni, così come materie prime e materiali alternativi, riducendo in tal modo il tasso di intensità energetica dei processi di fabbricazione;
45. sollecita la Commissione ad analizzare gli effetti di un'imposta sulle risorse e sulle materie prime vergini, e in particolare gli effetti collaterali quali la sostituzione non sostenibile, l'evasione fiscale o la delocalizzazione dell'attività economica in paesi terzi;
46. sottolinea l'importanza delle competenze e della formazione; invita la Commissione e gli Stati membri a impegnarsi in questo ambito in un dialogo serrato con le parti sociali, il mondo accademico e l'industria; invita la Commissione e gli Stati membri a sostenere l'uso efficiente delle risorse, in collaborazione con l'industria e il mondo accademico, attraverso l'istituzione di corsi speciali a livello universitario e borse di studio; appoggia inoltre, in tale contesto, programmi di scambio in questo settore come ad esempio il «Minerals and Environmental Programme» di Erasmus Mundus.
47. sottolinea la necessità di investire nel riciclaggio delle materie prime e delle terre rare, dato che l'estrazione, la raffinazione e il riciclaggio delle terre rare hanno gravi conseguenze per l'ambiente se non sono gestiti correttamente;
Capitale naturale e servizi ecosistemici
48. sottolinea che la biodiversità è essenziale per l'esistenza della vita umana e per il benessere delle società, sia direttamente che indirettamente, attraverso i servizi ecosistemici che fornisce; accoglie favorevolmente e sostiene la strategia dell'UE per la biodiversità per il 2020, ivi compresi i relativi obiettivi e le azioni; evidenzia l'importanza di integrare la protezione della biodiversità anche in un'Europa efficiente nell'impiego delle risorse;
49. accoglie favorevolmente, a tale proposito, l'elaborazione di misure speciali per controllare le specie invasive e chiede che siano applicate immediatamente;
50. sottolinea l'importanza dell'acqua come risorsa naturale essenziale tanto per il genere umano quanto per gli ecosistemi; ricorda le maggiori pressioni cui sono sottoposte la disponibilità e la qualità delle risorse idriche sicure a causa di fattori quali la deforestazione, l'urbanizzazione, l'incremento demografico, la crescita economica e il cambiamento climatico; sottolinea la necessità di un approccio multilivello nella gestione delle risorse idriche, ponendo l'accento sul ruolo degli enti locali e regionali nel contesto dell'iniziativa faro «Un'Europa efficiente nell'impiego delle risorse»;
51. esorta la Commissione a calcolare e rivelare i costi dei danni ambientali derivanti dalle politiche in materia di agricoltura e pesca dell'UE;
52. invita la Commissione a ricorrere alle migliori pratiche nel campo dell'efficienza delle risorse, per definire criteri appropriati e avviare progetti pilota per varie risorse, ad esempio il fosforo, al fine di raggiungere l'obiettivo del riutilizzo quasi al 100% entro il 2020 e ottimizzare il loro uso e riciclaggio; sottolinea che questi progetti pilota dovrebbero essere finanziati direttamente dall'UE;
53. ritiene che le risorse europee debbano essere gestite in modo più strategico ed ecocompatibile; è del parere che si debba compiere uno sforzo maggiore per gestire le risorse esistenti nell'UE, in particolare per quanto concerne i minerali, i metalli, il legname nonché le risorse energetiche, inclusi i combustibili fossili; sottolinea la potenziale capacità dell'UE di soddisfare il proprio fabbisogno di materie prime e la invita a ridurre la sua dipendenza dalle importazioni di materie prime prodotte con metodi che non sono sostenibili sotto il profilo ambientale;
54. è del parere che le industrie degli Stati membri debbano servirsi sempre di più delle materie prime nazionali; sottolinea che le risorse nazionali dovrebbero essere gestite in modo tale da garantire che non vengano sprecate;
55. sottolinea l'importanza di un'agricoltura sostenibile, che darebbero luogo a una riduzione dell'uso dei terreni e a una diminuzione dell'impronta di carbonio dell'Europa;
56. ritiene che la consapevolezza dei consumatori svolga un ruolo essenziale nel migliorare l'efficienza nell'impiego delle risorse nei consumi alimentari e sostiene le iniziative a livello locale, nazionale e di UE intese a promuovere modelli di consumo alimentare più sostenibili;
57. richiama l'attenzione sul ruolo delle risorse naturali rinnovabili, come le foreste, in relazione all'efficienza delle risorse; invita la Commissione a incoraggiare l'uso di materie prime e altri materiali rinnovabili, bioderivati, riciclabili e rispettosi dell'ambiente; sottolinea in particolare che l'impiego di materiali rinnovabili a basse emissioni, come il legno, per la costruzione è efficiente sotto il profilo delle risorse;
58. sottolinea la necessità di potenziare la protezione delle foreste dell'Unione europea e di rafforzare i mezzi di prevenzione dei rischi connessi, data l'importanza del capitale naturale rappresentato dalle risorse forestali e dalle qualità ambientali del legno; invita a istituire strumenti per finanziare le misure intese a prevenire gli incendi boschivi e gli attacchi di parassiti del legno; invita la Commissione e la filiera industriale del legno a esaminare le possibilità di porre in essere azioni specifiche per lo sfruttamento sostenibile delle risorse forestali, segnatamente attraverso progetti pilota; invita a utilizzare meglio le misure forestali già in essere nel quadro delle varie politiche dell'UE, al fine di incrementare il valore economico delle foreste e di assicurare una maggiore disponibilità di legno, ad esempio mediante il reimpianto previsto nell'ambito dei programmi di sviluppo rurale;
59. sottolinea che le perdite di nutrienti nell'ambiente derivanti dalla produzione agricola generano ingenti costi esterni per gli ecosistemi, la salute umana e il clima; invita la Commissione a introdurre tecniche moderne di gestione dei nutrienti allo scopo di ridurre il livello di perdita degli stessi all'intensificarsi della produzione;
60. sottolinea che il pacchetto di riforma della politica comune della pesca (PCP) rappresenta un elemento essenziale dell'iniziativa faro per un'Europa efficiente nell'impiego delle risorse; ritiene che il rendimento massimo sostenibile, la prevenzione dei rigetti, motori più puliti ed efficienti, attrezzi da pesca più selettivi, condizioni eque a livello internazionale e la sovraccapacità della flotta siano questioni da affrontare ai fini di un settore della pesca e dell'acquacoltura ecocompatibile ed economicamente valido; sottolinea inoltre l'importanza sociale ed economica delle piccole flotte costiere;
Governance e controllo
61. esorta la Commissione ad adottare, in consultazione con tutte le parti interessate, indicatori solidi e facilmente comprensibili, quali l'impronta sulla terra, l'impronta idrica, l'impronta sui materiali e l'impronta di carbonio, al fine di seguire i progressi realizzati verso il conseguimento degli obiettivi; ritiene che tali indicatori debbano essere basati su strumenti contabili integrati e su metodologie uniformi, ampiamente accettate e scientificamente fondate, e che vadano definiti in modo esplicito per essere applicati allo stesso modo in tutta l'UE sia al settore politico che a quello privato; ritiene che debbano altresì tenere conto degli effetti durante l'intero ciclo di vita e quantificare le risorse immesse nell'economia per permettere di affrontare tutti gli aspetti della scarsità delle risorse, integrando in tal modo i flussi nascosti; avverte che l'indicatore per la produttività delle risorse proposto non fornirà le informazioni richieste;
62. ribadisce l'importanza di obiettivi settoriali coerenti, misurabili, chiari e verificabili, incluso un obiettivo generale, per realizzare la visione e le tappe previste dalla tabella di marcia; riconosce la complessità del tema e il conseguente bisogno di una base scientifica solida; invita la Commissione a presentare, su tale base, una proposta concreta per questi obiettivi dell'Unione europea e degli Stati membri, al più tardi entro un anno dall'adozione dei pertinenti indicatori, e a garantire che tutte le politiche dell'UE siano coerenti con gli obiettivi fissati; è del parere che le tappe previste dalla tabella di marcia debbano essere considerate come obiettivi nell'attesa che vengano fissati obiettivi più dettagliati; invita gli Stati membri a includere obiettivi corrispondenti nelle loro strategie per favorire un impiego efficiente delle risorse;
63. sottolinea che gli indicatori specifici relativi all'efficienza delle risorse sono cruciali in tutte le politiche e invita la Commissione a integrare questi indicatori in tutte le sue valutazioni d'impatto; è inoltre del parere che un «check-up», quale previsto dalla comunicazione della Commissione COM(2010)0614, debba essere parte obbligatoria di ogni valutazione d'impatto;
64. invita la Commissione a garantire la piena attuazione della normativa vigente, con particolare riferimento alla normativa sulle risorse idriche, al fine di sfruttare tutte le opportunità nella massima misura possibile;
65. accoglie con favore la direttiva dell'UE sulla qualità dei carburanti, quale passo importante verso un approccio al consumo delle risorse che si basi sul ciclo di vita, e insiste sul fatto che, in fase di attuazione di detta direttiva, i fornitori dovrebbero applicare un valore di default distinto per le sabbie bituminose;
66. ritiene che il settimo programma d'azione per l'ambiente debba fornire il giusto quadro politico per realizzare la visione, le tappe e gli obiettivi della tabella di marcia verso un'Europa efficiente nell'impiego delle risorse;
67. invita la Commissione a passare al vaglio le politiche dell'UE e a valutare, fra l'altro, i piani d'azione nazionali in materia di energie rinnovabili e la politica agricola comune in relazione al loro impatto sull'efficienza nell'impiego delle risorse;
68. ritiene che un'Europa efficiente nell'impiego delle risorse costituisca un idoneo quadro per la creazione di posti di lavoro verdi per tutti e senza discriminazioni;
69. è del parere che l'uso efficiente delle risorse sia spesso ostacolato da procedure amministrative inadeguate; invita la Commissione a semplificare i processi di autorizzazione, al fine di consentire una migliore attuazione dell'efficienza delle risorse; plaude, a tale proposito, all'iniziativa della Commissione riguardante la direttiva sulla trasparenza;
70. invita la Commissione e gli Stati membri a condurre campagne pubbliche di informazione e di educazione volte ad aumentare la domanda di prodotti derivati da rifiuti riciclati;
71. chiede azioni volte a garantire che l'utilizzazione efficace delle risorse sia un impegno centrale all'interno della politica regionale; sottolinea che l'efficienza delle risorse deve essere affrontata anche a livello regionale e locale, tenendo conto del potenziale, degli svantaggi e dei diversi livelli di sviluppo delle regioni europee; sottolinea inoltre la necessità che le autorità locali e regionali orientino le misure in materia di efficienza energetica alla strategia Europa 2020;
Dimensione internazionale
72. ritiene che l'uso e l'allocazione efficienti e sostenibili delle risorse siano elementi chiave della politica industriale dell'UE, che dovrebbero anche permeare le relazioni esterne dell'Unione, attualmente e in futuro; è convinto, a questo proposito, che il commercio di beni e servizi ambientali sia uno strumento di sviluppo economico e sociale sostenibile, vantaggioso in termini sia commerciali che ambientali;
73. è del parere che un sistema equo, aperto e non discriminatorio di commercio multilaterale e la protezione dell'ambiente dovrebbero rafforzarsi a vicenda e dovrebbero andare a beneficio delle comunità locali, a condizione che le regole commerciali multilaterali siano riformate per meglio rispondere alle sfide ambientali e ai bisogni umani fondamentali;
74. chiede alla Commissione di integrare maggiormente le questioni relative alle materie prime, quali (a) i limiti alle esportazioni e (b) gli aspetti attinenti agli investimenti, nei negoziati attuali e futuri condotti dall'UE su base bilaterale o multilaterale;
75. sottolinea che l'equa apertura dei mercati globali ai beni e servizi ambientali, incoraggiando il consumo sostenibile, crea opportunità nel settore delle esportazioni e nuovi posti di lavoro connessi alla diffusione di nuove tecnologie verdi, innovazione e competitività, e determina un abbassamento dei prezzi, un innalzamento della qualità e maggiore scelta per i consumatori;
76. accoglie con favore il lavoro svolto nel corso dei negoziati commerciali sulla riduzione o l'eliminazione delle barriere tariffarie e non tariffarie agli scambi di beni e servizi ambientali del ciclo di Doha dell'Organizzazione mondiale del commercio, e incoraggia vivamente le parti a continuare a lavorare, indipendentemente dal futuro del ciclo di Doha, per una chiara definizione di beni e servizi ambientali, che includerebbe responsabilità sociale delle imprese, norme ambientali dell'UE e principi del commercio equo e solidale;
77. ribadisce che tutti gli attuali accordi commerciali europei bilaterali e regionali hanno bisogno di includere un ambizioso capitolo sulla sostenibilità, come avvenuto ad esempio nei più recenti accordi sulla liberalizzazione del commercio dell'Unione europea con la Repubblica di Corea, la Colombia, il Perù e l'America Centrale; ritiene che i capitoli sulla sostenibilità sociale e ambientale andrebbero posti su un piano di parità con gli aspetti commerciali della transazione e invita quindi la Commissione ad applicare a detti capitoli le disposizioni sulla risoluzione delle controversie di futuri accordi di libero scambio;
78. considera che l'inserimento di preferenze tariffarie per beni e servizi ambientali prodotti in modo socialmente responsabile nell'ambito del sistema delle preferenze generalizzate possa rappresentare un valore aggiunto negli scambi commerciali dell'UE con i paesi in via di sviluppo e un ulteriore incentivo al conseguimento degli obiettivi della strategia Europa 2020 e degli obiettivi energetici e climatici a lungo termine dell'Unione;
79. ritiene che, nel contesto e in preparazione della conferenza di Rio +20, sia necessario un dibattito nuovo e rafforzato che coinvolga tutti gli Stati membri delle Nazioni Unite, la società civile e i sindacati, in particolare sull'efficacia del carattere volontario della responsabilità sociale delle imprese;
80. sottolinea che l'ecoinnovazione dell'Unione europea favorisce una maggiore efficienza delle risorse oltre le frontiere, riducendo in tal modo l'esaurimento delle risorse mondiali; esorta pertanto gli Stati membri a rafforzare le loro strategie nazionali per favorire un impiego efficiente delle risorse e a scambiare le loro conoscenze in un forum mondiale come il vertice Rio+20; ritiene che un consumo mondiale in rapida crescita e scorte di materie prime in diminuzione comportino la necessità di investimento nell'efficienza globale nell'uso delle risorse;
81. ricorda che il prossimo vertice della Terra Rio +20 potrebbe essere un importante forum per discutere i problemi dell'efficienza delle risorse e dello sviluppo sostenibile; ritiene che una nuova serie di obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS) potrebbe colmare le lacune degli OSM e potrebbe succedervi quale efficace progetto globale che riconosca i legami inscindibili tra l'ambiente e tutte le dimensioni dello sviluppo; esorta l'UE e i suoi Stati membri a svolgere un ruolo decisivo e positivo in occasione di tale conferenza, al fine di affrontare la sfida di instaurare un'economia inclusiva e verde su scala mondiale;
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82. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione nonché ai governi e ai parlamenti degli Stati membri.