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Procedura : 2011/2310(INI)
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A7-0222/2012

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Giovedì 13 settembre 2012 - Strasburgo
Strategia della politica di coesione dell'UE nella regione atlantica
P7_TA(2012)0341A7-0222/2012

Risoluzione del Parlamento europeo del 13 settembre 2012 sulla strategia per la regione atlantica nel quadro della politica di coesione dell'Unione (2011/2310(INI))

Il Parlamento europeo,

–  visto l'articolo 225 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  vista la comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle Regioni dal titolo ’Sviluppare una strategia marittima per la regione dell'Oceano Atlantico’ (COM(2011)0782),

–  viste le conclusioni del Consiglio sulla strategia dell'Unione europea per lo spazio atlantico adottate il 14 giugno 2010,

–  viste le strategie dell'Unione europea per la regione del Mar Baltico e per la regione del Danubio,

–  vista la propria risoluzione del 9 marzo 2011 sulla strategia europea per la regione atlantica(1),

–  visto il parere del Comitato economico e sociale europeo sulla comunicazione della Commissione dal titolo ’Sviluppare una strategia marittima per la regione dell'Oceano Atlantico’ (ECO/306),

–  visto il parere del Comitato delle regioni sulla comunicazione della Commissione dal titolo ’Sviluppare una strategia marittima per la regione dell'Oceano Atlantico’,

   vista la sua risoluzione del 23 giugno 2011 sull'obiettivo 3: una sfida per la cooperazione territoriale – il futuro programma per la cooperazione transfrontaliera, transnazionale e interregionale(2),

–  visto l'articolo 48 del proprio regolamento,

–  visti la relazione della commissione per lo sviluppo regionale e il parere della commissione per i trasporti e il turismo (A7–0222/2012),

A.  considerando che lo spazio atlantico è contraddistinto da varie caratteristiche che impongono risposte politiche su scala europea:

   è uno spazio marittimo dinamico,
   è uno spazio il cui ambiente marino è fragile,
   è uno spazio che costituisce la porta di accesso occidentale dell'Unione,
   è uno spazio periferico dell'Unione;

B.  considerando che la crisi europea ha aggravato la situazione e che gran parte dei territori dello spazio atlantico ha visto scendere il proprio livello di sviluppo;

C.  considerando che lo spazio atlantico è composto da un insieme relativamente eterogeneo di territori e che buona parte di essi non ha ancora raggiunto il livello del reddito medio comunitario e permane pertanto nell'obiettivo di convergenza della politica di coesione europea;

D.  considerando che per dinamizzare lo spazio atlantico serve una strategia macroregionale in modo da offrire un approccio comune con l'obiettivo di:

   affrontare le sfide comuni e i problemi che incontrano i paesi e le regioni atlantiche;
   favorire le sinergie fra i vari strumenti e i vari livelli di azione che intervengono nelle politiche di pianificazione spaziale;
   associare gli interlocutori in loco (settore privato, autorità pubbliche regionali e locali, organizzazioni della società civile) alla concezione e alla realizzazione delle politiche di pianificazione spaziale;

E.  considerando che la strategia dovrà applicarsi a tutte le regioni atlantiche europee, comprese le regioni costiere della Manica e del Mare d'Irlanda, le regioni ultraperiferiche e i paesi e territori d'oltremare, e dovrebbe tener conto delle interazioni fra le regioni atlantiche e le regioni del Mare del Nord;

F.  considerando che dobbiamo assicurare ai territori indicati uno sviluppo sostenibile in termini ambientali, sociali ed economici;

Una politica di pianificazione spaziale per l'Atlantico

1.  auspica che la strategia adotti un approccio più ampio, elaborando una visione strategica concordata per il futuro sviluppo della regione atlantica, integrando la dimensione territoriale, sviluppando i collegamenti fra terra e mare e definendo un quadro che consenta di meglio gestire la politica di assetto degli spazi marittimi e terrestri nelle regioni atlantiche;

2.  chiede che i preziosi insegnamenti tratti dallo sviluppo delle strategie macroregionali e di altre strategie transnazionali esistenti siano pienamente integrati nel processo relativo alla strategia per l'Atlantico, in particolare per questioni come la governance, lo sviluppo di politiche, la comunicazione e la proprietà, gli obiettivi e la valutazione;

3.  ritiene che la politica di coesione sia uno strumento essenziale per raccogliere le sfide della politica territoriale dell'Unione e contribuire a incoraggiare lo sviluppo endogeno delle regioni della macroregione;

4.  chiede che la strategia e il suo piano d'azione mettano risolutamente l'accento sull'occupazione, sulla crescita e sugli investimenti nelle regioni, sia marittime che interne;

5.  chiede la creazione di una struttura permanente di pianificazione marittima dello spazio atlantico, costituita dalle regioni, dagli Stati membri interessati e dalla Commissione europea, con l'obiettivo di coordinare la strategia definita e di monitorare l'esecuzione del piano d'azione secondo una logica intersettoriale e transnazionale;

6.  ritiene che la gestione integrata dei dati marini e marittimi a livello dell'Unione sia essenziale per sfruttare le opportunità marittime; chiede alla Commissione di adoperarsi ulteriormente per migliorare la gestione e l'accessibilità dei dati;

7.  ritiene che sia necessaria un'azione forte per salvaguardare l'equilibrio ecologico e la biodiversità e ridurre il volume di anidride carbonica nell'Atlantico;

8.  ritiene che la pesca, in particolare la pesca artigianale e costiera, e l'acquacoltura debbano svolgere un ruolo centrale nelle politiche di assetto degli spazi marittimi in quanto potrebbero contribuire in maniera decisiva ad una maggiore crescita economica, alla produzione di ricchezza e alla creazione di posti di lavoro; auspica che la regionalizzazione della politica comune della pesca consenta di introdurre una gestione ecosistemica idonea alle necessità dello spazio atlantico e chiede al riguardo che i consigli consultivi regionali (CCR) vengano consultati obbligatoriamente e preventivamente dalla Commissione nel quadro dell'attuazione della politica comune della pesca e dei piani di gestione;

9.  chiede la creazione di partenariati locali, regionali e transfrontalieri con l'obiettivo di migliorare le capacità di prevenzione e di gestione dei rischi nell'Atlantico nel caso di incidenti marittimi e terrestri, di catastrofi naturali e di attività criminali (pirateria, contrabbando, pesca illecita, ecc.), e che siano messi a punto meccanismi sufficienti e flessibili per coprire la sostituzione e l'indennizzo del danno subito; chiede la creazione di un corpo di guardie costiere europeo;

10.  chiede il miglioramento degli attuali sistemi di monitoraggio delle navi, l'immediata applicazione dei poteri rafforzati dell'EMSA (l'Agenzia europea per la sicurezza marittima) e la conclusione di accordi di condivisione dei dati tra le autorità competenti, al fine di consentire l'identificazione e il tracciamento delle navi e combattere minacce quali la criminalità transfrontaliera, il contrabbando, la pesca illegale e i traffici illeciti; sottolinea l'importanza di promuovere l'installazione e l'applicazione dei programmi europei di navigazione satellitare (EGNOS e Galileo) per includervi sistemi di supporto alla ricerca e al salvataggio nell'Atlantico; ricorda la necessità di garantire il finanziamento permanente da parte dell'Unione del programma di monitoraggio globale per l'ambiente e la sicurezza (GMES), che contribuisce in particolare alla prevenzione e alla gestione dei rischi marittimi;

11.  ritiene che la dimensione territoriale della strategia sia essenziale nella prospettiva di rendere le regioni atlantiche più accessibili, e che dovrà concentrarsi sull'instaurazione di legami fra lo spazio atlantico e il continente europeo, sull'interconnessione delle reti di trasporto, dell'energia e dell'informazione, sullo sviluppo delle zone rurali e urbane dell'hinterland e sul miglioramento dei collegamenti terra-mare, incluse le regioni ultraperiferiche e insulari;

12.  è del parere che le autostrade del mare contribuiscano a rendere accessibili le regioni atlantiche, a rafforzare gli scambi commerciali, a stimolare l'attività economica dei porti, a dinamizzare il turismo e a ridurre le emissioni di CO2; ritiene importante che le misure di riduzione delle emissioni di CO2 tengano conto del commercio marittimo nell'Atlantico e delle particolarità delle regioni ultraperiferiche, in cui il trasporto marittimo di merci e di persone è essenziale per garantire un'effettiva coesione territoriale, sociale ed economica; chiede che le autostrade del mare siano ammissibili al sostegno del ’meccanismo per collegare l'Europa’;

13.  esorta, ai fini della sostenibilità delle autostrade del mare e in linea con la strategia Europa 2020, ad adottare specifiche raccomandazioni concernenti le navi, così da promuovere l'installazione di sistemi di propulsione a basse emissioni di carbonio e l'applicazione di criteri di costruzione severi in materia di efficienza, comodità, capacità, sicurezza, localizzazione e telecomunicazioni; sottolinea che tali raccomandazioni dovranno mirare soprattutto a incrementare l'efficienza di questo modo di trasporto, a preservare l'ambiente e a facilitare l'integrazione di questo modo con le altre reti e gli altri modi di trasporto;

14.  ritiene indispensabile migliorare i collegamenti delle regioni atlantiche con il resto d'Europa attraverso investimenti nelle infrastrutture di trasporto multimodale;

15.  sottolinea la necessità di un coordinamento e una cooperazione efficaci a livello transfrontaliero per la costruzione e l'uso di infrastrutture stradali e ferroviarie, comprese linee ferroviarie ad alta velocità, di aeroporti, di porti marittimi, di porti di navigazione interna, di terminali dell'entroterra e di strutture logistiche, per sviluppare un sistema di trasporti più sostenibile e multimodale;

16.  ribadisce l'importanza economica e territoriale dei porti ed è del parere che l'esistenza di collegamenti ferroviari e fluviali con il rispettivo hinterland sia un requisito fondamentale della loro competitività;

17.  deplora l'assenza di un corridoio che inglobi l'insieme dello spazio atlantico nelle proposte della Commissione relative alla rete centrale delle reti di trasporto transeuropee e si rammarica che troppo pochi porti atlantici siano proposti in tale rete centrale; ritiene necessario includere altri porti atlantici come porti nodali e intende presentare proposte in tal senso;

18.  ricorda i benefici della creazione di un ’cielo unico europeo’ per il rafforzamento della coesione territoriale attraverso l'incremento del traffico tra gli aeroporti regionali all'interno dell'Unione, e invita pertanto la Commissione ad assicurare che per conseguire tale obiettivo i blocchi funzionali di spazio aereo siano approntati nei tempi previsti;

Una politica industriale per l'Atlantico

19.  auspica che la strategia sostenga la competitività dei settori economici dinamici nelle regioni dell'Atlantico attraverso un'idonea politica industriale; ritiene in proposito che gli investimenti del settore privato debbano essere sostenuti dalle autorità pubbliche nei campi della ricerca e dello sviluppo, dell'innovazione, dello sviluppo di cluster e di sostegno alle PMI;

20.  reclama un'attenzione particolare per le regioni le cui imprese e settori sono in fase di ristrutturazione e in cui si assiste alla chiusura o alla delocalizzazione di imprese con l'obiettivo di promuoverne la reindustrializzazione attraverso la creazione di sinergie fra l'attività portuale, la logistica e lo sviluppo di industrie dell'indotto con un maggiore valore aggiunto; chiede inoltre la creazione di un meccanismo di scambio delle migliori pratiche industriali fra le regioni dell'arco atlantico;

21.  ritiene che la strategia dovrà incoraggiare la ricerca marina e marittima e agevolare l'accesso delle imprese ai dati ottenuti al fine di migliorare la conoscenza scientifica dell'ambiente marino, stimolare l'innovazione nelle industrie marittime e consentire uno sfruttamento sostenibile delle risorse marine;

22.  ritiene che la strategia dovrà comportare un capitolo sociale ambizioso per favorire la formazione e l'accesso dei giovani ai mestieri marittimi, consolidando le strutture professionali attualmente legate al mare, la loro capacità di radicamento della popolazione nelle aree costiere, nonché creando nuove specializzazioni, capaci di contribuire allo sviluppo durevole delle regioni a vocazione ittica e al miglioramento della qualità di vita in tali zone;

23.  sottolinea che le energie marine rinnovabili costituiscono un settore industriale del futuro capace di combattere il cambiamento climatico e la dipendenza energetica dell'UE, conseguire una maggiore sostenibilità energetica nell'ambito delle regioni atlantiche e realizzare gli obiettivi di Europa 2020; osserva che lo spazio atlantico è particolarmente idoneo alla promozione di tali energie e ritiene che serva il sostegno pubblico per accompagnare gli investimenti privati nelle relative tecnologie, con particolare riferimento all'energia eolica in mare aperto e all'energia del moto ondoso e maremotrice;

24.  sottolinea l'importanza strategica del trasporto marittimo sulla costa atlantica e dei collegamenti fra le regioni ultraperiferiche e gli altri territori continentali; chiede alla Commissione di proporre misure di semplificazione delle formalità amministrative nei porti, senza perdere la capacità di controllo e verifica della correttezza delle operazioni e dei carichi;

25.  ricorda il peso economico delle industrie marittime nelle regioni atlantiche, in particolare dell'industria navale, che attraversa una congiuntura molto difficile in alcune regioni atlantiche e per la quale la Commissione deve contribuire a trovare delle soluzioni; chiede alla Commissione di rilanciare l'iniziativa LeaderSHIP 2015 al fine di rafforzare la competitività del settore nel contesto della concorrenza internazionale;

26.  ribadisce l'importanza delle attività di pesca in mare e dell'acquacoltura nelle regioni atlantiche ed è favorevole al sostegno pubblico per il rinnovo e la modernizzazione dei pescherecci nonché a una differenziazione specifica fra le caratteristiche e il potenziale della pesca costiera artigianale e della molluschicoltura;

27.  insiste sull'importanza di promuovere forme sostenibili di turismo in termini ambientali, sociali ed economici, che possono rappresentare una fonte considerevole di valore aggiunto per le regioni atlantiche rispettandone nel contempo l'ecosistema e la biodiversità; pone l'accento sul turismo nautico come modo per sviluppare le attività sportive e potenziare il turismo da crociera;

28.  sottolinea la ricchezza dei fondali marini dell'Atlantico e ritiene che la strategia dovrà facilitarne la prospezione e lo sfruttamento sostenibili;

Un piano d'azione per il 2014-2020

29.  chiede che la strategia presenti una dimensione esterna che consenta di far avanzare determinati obiettivi e di attirare gli investimenti internazionali, così da avvalersi delle opportunità che esistono, e suggerisce che la promozione della regione atlantica come luogo in cui investire, fare turismo o fare affari rappresenti un elemento centrale del piano d'azione;

30.  chiede alla Commissione di creare la macroregione dell'Atlantico e di proporre un piano d'azione per attuare la strategia nel periodo 2014-2020;

31.  chiede l'applicazione di un approccio di governance a vari livelli per l'elaborazione, l'attuazione, la valutazione e la revisione del piano d'azione, con la stretta partecipazione delle autorità pubbliche regionali e locali, degli Stati membri sull'Atlantico, degli esponenti del settore privato e delle organizzazioni della società civile;

32.  sottolinea che il piano d'azione deve utilizzare i finanziamenti europei esistenti, senza creare nuovi strumenti di bilancio;

33.  invita a collegare il piano d'azione alla politica regionale, alla politica marittima integrata dell'Unione, alla politica di ricerca e innovazione (Orizzonte 2020) e al ’meccanismo per collegare l'Europa’; è del parere che sia fondamentale instaurare sinergie con altre politiche europee in materia di ricerca e innovazione, trasporti, ambiente, energia, tecnologia, turismo, pesca e cooperazione internazionale;

34.  sottolinea il grande potenziale della Banca europea per gli investimenti, dei prestiti obbligazionari destinati al finanziamento di progetti (’project bonds’) e dei partenariati pubblico/privato per finanziare gli investimenti della strategia;

35.  insiste affinché la futura strategia atlantica sia basata sui pilastri tematici della strategia Europa 2020 consentendo di collegare in maniera integrata i contenuti tematici con le politiche settoriali; a tale riguardo, ritiene che gli obiettivi e la concentrazione tematica proposti per i cinque fondi inclusi nel quadro strategico comune della politica di coesione europea per il prossimo periodo di programmazione debbano costituire l'ossatura del piano d'azione; sottolinea gli obiettivi di ’rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l'innovazione’, ’potenziare la competitività delle PMI’, ’sostenere la transizione verso un'economia a basse emissioni di CO2’ e ’promuovere il trasporto sostenibile ed eliminare le strozzature nelle infrastrutture di rete essenziali’;

36.  chiede che i contratti di partenariato e i programmi operativi siano improntati obbligatoriamente alle priorità corrispondenti delle strategie macroregionali alle quali partecipano, affinché le misure previste dai programmi operativi e le priorità delle strategie macroregionali siano perfettamente in linea, consentendo ai Fondi strutturali di essere usati in maniera molto più efficiente e creando un valore aggiunto a livello regionale; fa presente che questo orientamento vincolante deve riguardare non solo i programmi operativi che rientrano nell'ambito dell'obiettivo di cooperazione territoriale della politica di coesione (INTERREG) ma anche i programmi operativi per ciascuna regione dell'area atlantica;

37.  appoggia il riconoscimento e l'integrazione delle strategie, dei progetti e delle esperienze di cooperazione territoriale preesistenti, che possono fornire al piano d'azione linee d'intervento e priorità politiche e operative; chiede che si tenga debitamente conto del piano d'azione durante la concezione e l'attuazione dei futuri programmi di cooperazione territoriale previsti dalla strategia; ritiene inoltre che l'aspetto transnazionale dell'obiettivo di cooperazione territoriale europea dovrà costituire un supporto tecnico nell'attuazione del piano d'azione, segnatamente facilitando gli scambi di buone pratiche e i collegamenti in rete;

38.  ritiene che i programmi operativi pluriregionali e multifondo nonché gli investimenti territoriali integrati (ITI) siano strumenti particolarmente pertinenti per agevolare l'attuazione del piano d'azione;

39.  propone che le relazioni annuali di esecuzione elaborate a titolo dei pertinenti programmi comportino una valutazione della maniera in cui i programmi contribuiscono agli obiettivi della strategia per l'Atlantico e all'attuazione del piano d'azione;

40.  mette in evidenza il potenziale delle regioni ultraperiferiche come laboratori naturali per la realizzazione di attività di ricerca e di sviluppo nel settore delle energie rinnovabili e dell'economia del mare; sottolinea l'importanza che riveste il settore del turismo in queste regioni e le possibilità che esistono di creare piattaforme logistiche che facilitino il trasporto delle merci fra l'Europa e le altre economie mondiali;

41.  invita le autorità nazionali, regionali e locali a ricercare sinergie tra le loro politiche e le priorità del piano d'azione;

42.   ricorda che la partecipazione alla strategia di fondi europei gestiti in maniera diretta e condivisa sottintende la necessità di definire un sistema di gestione e di controllo adeguati, per cui chiede l'istituzione di una piattaforma di gestione del piano d'azione che offra ai beneficiari un modulo di informazione e di comunicazione e favorisca il coordinamento tra le diverse autorità responsabili della gestione dei fondi;

43.  raccomanda che la strategia per l'Atlantico convenga dapprima una visione strategica per la regione atlantica che servirà da riferimento per il piano d'azione 2014-2020; propone inoltre che questo piano d'azione debba:

   fissare le priorità e le misure essenziali e identificare i progetti faro;
   definire chiaramente i ruoli e le responsabilità di tutte le parti interessate alla politica e all'attuazione;
   determinare gli obiettivi fondamentali e una serie di indicatori per misurarne l'attuazione;
   concordare una procedura di valutazione e un esame intermedio delle realizzazioni;
   identificare le risorse necessarie per l'attuazione del piano d'azione.

44.  ricorda che per il 2012 e il 2013 è stato istituito un Forum atlantico, sotto forma di un'azione preparatoria proposta dal Parlamento, al fine di coinvolgere tutti gli attori interessati all'elaborazione del piano d'azione; sottolinea che il Parlamento, come promotore di questo Forum, vi detiene un ruolo trainante;

45.  propone che il piano d'azione venga adottato dal Forum atlantico e invita la prossima Presidenza irlandese a dare priorità all'adozione del piano d'azione da parte del Consiglio europeo durante il suo mandato, mettendo l'accento sull'attuazione, su una procedura credibile di monitoraggio e di valutazione continua e prevedendo una revisione intermedia;

46.   invita la Commissione a studiare la possibilità di mettere in atto strategie macroregionali analoghe in altre regioni in cui ciò consentirebbe di conseguire una crescita economica duratura e sostenibile;

o
o   o

47.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione alla Commissione e al Consiglio nonché al Comitato delle Regioni e al Comitato economico e sociale europeo.

(1) GU C 199 E del 7.7.2012, pag. 95.
(2) Testi approvati, P7_TA(2011)0285.

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