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Procedura : 2013/2513(RSP)
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Testi presentati :

RC-B7-0029/2013

Discussioni :

PV 17/01/2013 - 17.2
CRE 17/01/2013 - 17.2

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PV 17/01/2013 - 18.2
CRE 17/01/2013 - 18.2

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P7_TA(2013)0032

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Giovedì 17 gennaio 2013 - Strasburgo
Situazione dei diritti umani in Bahrein
P7_TA(2013)0032RC-B7-0029/2013

Risoluzione del Parlamento europeo del 17 gennaio 2013 sulla situazione dei diritti umani nel Bahrein (2013/2513(RSP))

Il Parlamento europeo,

–  viste le sue precedenti risoluzioni del 27 ottobre 2011 sul Bahrein(1) e del 15 marzo 2012 sulla violazione dei diritti umani nel Bahrein(2),

–  vista la sua risoluzione del 24 marzo 2011 sulle relazioni dell'Unione europea con il Consiglio di cooperazione del Golfo(3),

–  viste le dichiarazioni del suo Presidente del 12 aprile 2011 sulla morte di due attivisti civili bahreiniti e del 28 aprile 2011 sulla condanna delle sentenze capitali pronunciate contro quattro cittadini del Bahrein per aver partecipato a proteste pacifiche a favore della democrazia,

–  visti la visita in Bahrein dal 19 al 20 dicembre 2012 della delegazione della sottocommissione per i diritti dell'uomo del Parlamento europeo e il comunicato stampa della citata delegazione,

–  vista la decisione del 7 gennaio 2013 della Corte di cassazione del Bahrein che conferma le sentenze nei confronti di 13 attivisti politici,

–  viste le dichiarazioni sul Bahrein del vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza (VP/AR), in particolare quelle del 24 novembre 2011 sulla pubblicazione della relazione della commissione d'inchiesta indipendente del Bahrein (BICI), del 5 settembre 2012 sulle decisioni della Corte d'appello del Bahrein relative ai casi concernenti Abdulhadi al-Khawaja e altri 19 cittadini, e quella del 23 novembre 2012 sul primo anniversario della pubblicazione della relazione della commissione BICI e viste le dichiarazioni del suo portavoce del 13 febbraio 2012 sull'anniversario dei disordini nel Bahrein, del 10 aprile 2012 sulla situazione di Abdulhadi al-Khawaja in Bahrein, del 16 agosto 2012 sulla condanna di Nabeel Rajab in Bahrein e quelle del 24 ottobre 2012 e del 7 novembre 2012 sulle recenti violenze in Bahrein, nonché le dichiarazioni del VP/AR rilasciate il 12 ottobre 2011 dinanzi al Parlamento europeo sulla situazione in Egitto, Siria, Yemen e Bahrein,

–  viste le conclusioni del Consiglio sul Bahrein del 24 maggio 2011, del 12 aprile 2011, del 21 marzo 2011 e del 21 febbraio 2011,

–  viste le dichiarazioni del 23 giugno 2011 e del 30 settembre 2011 del Segretario generale delle Nazioni Unite sulle sentenze pronunciate contro 21 attivisti politici, difensori dei diritti umani e leader dell'opposizione bahreiniti, e quelle del portavoce del Segretario generale del 12 aprile 2012 sull'attentato dinamitardo nel Bahrein e del 30 settembre 2011, del 15 febbraio 2012, del 24 aprile 2012, del 5 settembre 2012, del 1° novembre 2012 e dell'8 gennaio 2013 sul Bahrein,

–  vista la relazione della commissione BICI pubblicata nel novembre 2011 e la sua relazione di controllo del 21 novembre 2012,

–  vista la dichiarazione del Consiglio ministeriale del Consiglio di cooperazione del Golfo (CCG) sugli attentati terroristici a Manama del 5 novembre 2012 mediante l'uso di esplosivi,

–  visti gli articoli 61, 84, 87, 134, 135 e 146 del diritto di procedura penale del Bahrein,

–  vista la dichiarazione del 23 ottobre 2011 del procuratore generale del Bahrein sul nuovo processo cui saranno sottoposti i medici precedentemente giudicati da tribunali militari,

–  visti il Patto internazionale relativo ai diritti civili e politici del 1966, la Convenzione contro la tortura ed altre pene o trattamenti crudeli, inumani o degradanti e la Carta araba dei diritti umani di cui il Bahrein è parte,

–  vista la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo del 1948,

–  visti gli orientamenti dell'Unione europea sui difensori dei diritti umani del 2004, aggiornati nel 2008,

–  vista la Convenzione di Ginevra del 1949,

–  visti l'articolo 122, paragrafo 5, e l'articolo 110, paragrafo 4, del suo regolamento,

A.  considerando che la situazione dei diritti umani nel Bahrein resta critica sulla scia della repressione del 2011 ai danni di manifestanti per la democrazia; che numerose recenti azioni del governo bahreinita continuano a violare e limitare gravemente i diritti e le libertà di una parte dei cittadini del Bahrein, in particolare il diritto dei singoli a manifestare pacificamente, a esprimersi liberamente e a beneficiare della propria libertà digitale; che le autorità del Bahrein stanno portando avanti la repressione ai danni di manifestanti politici pacifici;

B.  considerando che le forze di sicurezza e di polizia continuano a ricorrere a una violenza sproporzionata, causando lesioni e decessi; che sono sempre più numerose le denunce di violazioni perpetrate dalle autorità bahreinite, tra cui anche arresti extragiudiziali, perquisizioni extragiudiziali di alloggi, processi iniqui, attacchi ai danni dei mezzi di comunicazione, intimidazioni e umiliazioni di cittadini nei posti di blocco e discriminazioni su vasta scala nei luoghi di lavoro e all'università;

C.  considerando che il 16 ottobre 2012 le autorità hanno arrestato Mohammad al-Maskati, presidente della Youth Society for Human Rights del Bahrein, con l'accusa di aver partecipato la settimana prima a un «raduno illecito» a Manama; che al-Maskati è stato rilasciato su cauzione il giorno seguente e non è stata fissata alcuna udienza in tribunale;

D.  considerando che il 18 ottobre 2012 quattro uomini sono stati trattenuti per diffamazioni su un social network ai danni del re del Bahrein e che durante l'arresto le forze di sicurezza hanno confiscato loro i computer e altre attrezzature elettroniche; che tutti i detenuti hanno negato ogni atto illecito;

E.  considerando che il 30 ottobre 2012 il ministro degli Interni Shaikh Rashid bin Abdullah al-Khalifa ha vietato ogni raduno e manifestazione pubblica (pur avendo ora formalmente annullato il divieto), dichiarando che le autorità non avrebbero più tollerato manifestanti contro il governo;

F.  considerando che il 5 novembre 2012 nella capitale Manama sono esplosi vari ordigni artigianali, uccidendo due lavoratori e ferendone un terzo;

G.  considerando che il 7 novembre 2012 il governo ha revocato la nazionalità a 31 attivisti che avevano partecipato a manifestazioni pacifiche, senza un processo equo, violando in questo modo i diritti dei cittadini del Bahrein sanciti dal diritto internazionale;

H.  considerando che il 18 dicembre 2012 Sayed Yousif al-Muhafdha, vicepresidente del centro del Bahrein per i diritti umani (BCHR), il quale ha condotto una strenua campagna per il rilascio di numerosi attivisti, in particolare di Nabeel Rajab, presidente del BCHR, e di Jalila al-Salman, ex vicepresidente dell'associazione dei docenti del Bahrein, è stato trattenuto e accusato di divulgare notizie false mediante l'uso dei media sociali; che il suo caso è stato rinviato al 17 gennaio 2013, che rimane in custodia e in caso di condanna rischia fino a due anni di carcere; che è stato trattenuto in varie occasioni dalle autorità bahreinite nel quadro di continui e sistematici attacchi, vessazioni e fermi di polizia ai danni dei difensori dei diritti umani nel Bahrein;

I.  considerando che il 7 gennaio 2013 la Corte di cassazione del Bahrein ha confermato la reclusione di 13 noti attivisti accusati di cospirazione per rovesciare la monarchia; che otto di tali attivisti, tra cui Abdulhadi al-Khawaja e Ibrahim Sharif, sono stati condannati all'ergastolo; che la condanna è definitiva e l'unica strada percorribile dagli imputati è la grazia del re; che tale sentenza conferma l'incapacità del sistema giudiziario del Bahrein di tutelare i diritti fondamentali;

J.  considerando che tutti i casi sottoposti ai tribunali militari sono riesaminati dai tribunali civili, e che in generale questi ultimi non concedono un nuovo processo, ma si limitano a riesaminare le condanne sulla base dei dati registrati dai tribunali per la sicurezza nazionale;

K.  considerando che nonostante le promesse di attuare le raccomandazioni della commissione BICI e di rispettare i diritti umani e le libertà fondamentali, le autorità bahreinite non hanno indagato sulle violenze né rinviato a giudizio i colpevoli; che l'attuazione delle raccomandazioni BICI rimane lenta;

L.  considerando che nel settembre 2012 il Bahrein è stato oggetto della Revisione periodica universale del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite;

M.  considerando che il 7 dicembre 2012 il principe della corona del Bahrein, Salman bin Hamad bin Isa al-Khalifah, ha invitato a instaurare un dialogo con le forze di opposizione del paese al fine di superare la situazione di stallo all'interno del travagliato Stato arabo del Golfo; che per giungere a una soluzione globale è necessario pervenire a un dialogo consensuale tra tutte le forze;

1.  condanna le continue violazioni dei diritti umani perpetrate dalle autorità e dalle forze di sicurezza del Bahrein, in particolare il ricorso alla violenza, l'uso eccessivo di gas lacrimogeni, l'uso di pallini da caccia a corto raggio, il bando di tutte le forme di protesta nonché l'arresto e la detenzione dei manifestanti pacifici che hanno scelto di esercitare il loro diritto alla libertà di espressione e di riunione pacifica, nonostante la lodevole serie di raccomandazioni concrete formulate dalla commissione BICI e l'impegno dichiarato delle autorità del Bahrein di attuarne le riforme;

2.  ritiene che la responsabilità per le violazioni commesse in passato rappresenti un elemento essenziale nel cammino verso la giustizia e l'autentica riconciliazione, che sono necessarie ai fini della stabilità sociale; sostiene pertanto con fermezza le raccomandazioni della commissione BICI, che sono state approvate anche dal re Hamad e dal suo governo;

3.  deplora il fatto che nemmeno la relazione di controllo presentata dalla commissione BICI il 21 novembre 2012 abbia provocato cambiamenti significativi nelle politiche delle autorità del Bahrein, specialmente per quanto concerne l'assenza di progressi nella ricerca di una soluzione politica e nella promessa democratizzazione del paese; esorta le autorità del Bahrein a garantire la rapida attuazione delle raccomandazioni, a fissare un calendario e a rispettare senza indugio i diritti umani e le libertà fondamentali;

4.  ribadisce la propria richiesta che le forze di sicurezza e le autorità del Bahrein pongano fine all'uso della violenza nei confronti dei manifestanti pacifici e alla continua repressione del dissenso politico attraverso la persecuzione, la detenzione e la tortura; esorta le autorità a rispettare appieno le libertà fondamentali, soprattutto la libertà di riunione e di espressione, sia on-line che off-line, e a cessare immediatamente tutte le restrizioni all'accesso alle tecnologie dell'informazione e della comunicazione; invita le autorità del Bahrein ad attuare le necessarie riforme democratiche e a incoraggiare un dialogo nazionale inclusivo e costruttivo, compresi i colloqui diretti tra il governo e l'opposizione, che non sono attualmente coinvolti nel dialogo, in modo da consentire la riconciliazione e ripristinare il consenso sociale collettivo nel paese;

5.  deplora profondamente le recenti sentenze inflitte agli attivisti dell'opposizione e al personale medico e chiede il rilascio immediato e incondizionato di tutti i prigionieri politici del Bahrein, compresi gli insegnanti, i medici e gli altri operatori sanitari che sono stati imprigionati e accusati di presunte violazioni in relazione ai diritti di espressione, di riunione pacifica e di associazione, con particolare riferimento a Sayed Yousif al-Muhafadha, Nabeel Rajab e Abdulhadi al-Khawaja;

6.  invita il governo del Bahrein a condurre un'indagine tempestiva e indipendente su tutti i casi di violazioni perpetrate a danno di bambini, compresi, tra l'altro, l'arresto, la detenzione e la tortura, nonché a garantire che i minori siano detenuti in strutture penitenziarie diverse da quelle usate per gli adulti e che i loro casi siano trattati dal tribunale per i minorenni;

7.  esorta le autorità bahreinite ad abolire immediatamente le effettive restrizioni in relazione a tutte le manifestazioni, che sono inconciliabili con l'impegno dichiarato a effettuare riforme e non contribuiranno alla promozione della riconciliazione nazionale né all'instaurazione di un clima di fiducia tra le parti;

8.  chiede alle autorità del Bahrein di abolire tutte le restrizioni all'ingresso dei giornalisti stranieri e delle organizzazioni internazionali per i diritti umani e di autorizzare un meccanismo indipendente atto a monitorare l'evoluzione della situazione sul posto; chiede l'istituzione di un meccanismo di monitoraggio internazionale, definito mediante una risoluzione del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite, da adottare in occasione della sua prossima sessione nel marzo 2013, avente il compito di controllare l'attuazione delle raccomandazioni della commissione BICI e della Revisione periodica universale dell'ONU sul Bahrein, anche quelle relative ai difensori dei diritti umani; invita le autorità bahreinite ad adottare misure volte a prevenire le violazioni dei diritti umani in futuro;

9.  invita le autorità del Bahrein a garantire che i 31 cittadini bahreiniti la cui cittadinanza è stata revocata possano impugnare la decisione dinanzi a un tribunale, giacché è ovvio che la revoca della cittadinanza degli oppositori politici da parte delle autorità del Bahrein è contraria al diritto internazionale;

10.  evidenzia la sua forte disapprovazione per l'assenza di una risposta da parte dell'UE alla situazione in corso in Bahrein e invita il VP/AR a condannare le violazioni dei diritti umani e delle libertà fondamentali, a imporre misure restrittive mirate nei confronti degli individui direttamente responsabili delle violazioni dei diritti umani o coinvolti nelle stesse (come riportato nella relazione della commissione BICI);

11.  chiede la sospensione e il divieto delle esportazioni verso il Bahrein di gas lacrimogeni e dispositivi per il controllo della folla fino a quando non siano state condotte delle indagini in merito al loro uso improprio e i responsabili non siano stati chiamati a rispondere delle loro azioni;

12.  chiede restrizioni alle esportazioni dall'UE delle tecnologie usate per tracciare, rintracciare, censurare e sorvegliare i flussi di informazioni e comunicazioni, che danno origine a violazioni dei diritti umani;

13.  invita il governo bahreinita ad adottare tutte le misure necessarie volte ad assicurare la competenza, l'indipendenza e l'imparzialità del sistema giudiziario nel paese, a garantire che esso agisca nel pieno rispetto delle norme internazionali in materia di diritti umani e, in particolare, a fare in modo che i tribunali non possano essere utilizzati per finalità politiche o per sanzionare l'esercizio legittimo di diritti e libertà garantiti a livello universale; chiede al governo del Bahrein di rafforzare i diritti dei convenuti, tra l'altro fornendo le garanzie di un giusto processo, consentendogli di contestare effettivamente le prove a loro carico, fornendo un controllo giurisdizionale indipendente dei motivi di detenzione e garantendo la protezione dei detenuti dagli abusi durante le indagini giudiziarie;

14.  deplora il fatto che l'intenzione del governo del Bahrein di agire in base alle conclusioni della commissione BICI, espressa in occasione della sessione della Revisione periodica universale nel maggio 2012 che ha preceduto la sessione del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite tenutasi a Ginevra nel settembre 2012, appaia come una semplice promessa, dal momento che da allora sono stati conseguiti scarsi risultati per quanto concerne i diritti umani o la democrazia in Bahrein;

15.  approva le raccomandazioni della Revisione periodica universale e invita il governo del Bahrein ad accordare priorità politica a un seguito adeguato e tempestivo, nonché a stanziare le risorse necessarie a tal fine; chiede al governo del Bahrein di migliorare la tutela dei diritti umani e di ratificare le convenzioni internazionali in materia, come il protocollo facoltativo della Convenzione contro la tortura ed altre pene o trattamenti crudeli, inumani o degradanti, i protocolli facoltativi del Patto internazionale relativo ai diritti civili e politici e la Convenzione internazionale per la protezione di tutte le persone dalle sparizioni forzate;

16.  sostiene e incoraggia la cooperazione tra l'alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani e l'Istituto nazionale per i diritti umani (NHRI) del Bahrein, raccomanda inoltre di consolidare ulteriormente l'NHRI sulla base dei principi di pluralismo e indipendenza di Parigi; sostiene fermamente l'NHRI nella sua funzione di controllo e tutela dei diritti umani di tutti i cittadini bahreiniti, resta tuttavia convinto della necessità di garantire la libertà operativa dei difensori dei diritti umani e delle ONG indipendenti che operano in Bahrein;

17.  ritiene che le prossime elezioni parlamentari costituiscano una parte essenziale del processo di riconciliazione nazionale e incoraggia gli sforzi volti a garantire un sistema elettorale libero ed equo in tempo utile per le elezioni politiche del 2014;

18.  invita il VP/AR e gli Stati membri a collaborare per sviluppare una chiara strategia sul modo in cui l'UE eserciterà pressioni, sia pubblicamente che privatamente, per ottenere il rilascio degli attivisti detenuti prima dello svolgimento delle riunioni ministeriali UE-CCG, che si terranno in Bahrein a metà 2013, e invita a tale proposito il VP/AR a collaborare con gli Stati membri per garantire l'adozione delle conclusioni del Consiglio «Affari esteri» sulla situazione dei diritti umani in Bahrain, che dovrebbero comprendere un appello specifico a rilasciare immediatamente e senza condizioni gli attivisti detenuti;

19.   reputa essenziale proseguire gli sforzi volti a intensificare la cooperazione tra l'UE e la regione del Golfo e a promuovere la comprensione e la fiducia reciproche; ritiene che regolari riunioni interparlamentari tra il Parlamento e i suoi partner nella regione costituiscano un'importante sede per sviluppare un dialogo costruttivo e aperto su questioni di interesse comune;

20.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, al vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, ai governi e ai parlamenti degli Stati membri nonché al governo e al parlamento del Regno del Bahrein.

(1) Testi approvati, P7_TA(2011)0475.
(2) Testi approvati, P7_TA(2012)0094.
(3) GU C 247 E del 17.8.2012, pag. 1.

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