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Procedura : 2012/2253(INI)
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Ciclo del documento : A7-0147/2013

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A7-0147/2013

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PV 12/06/2013 - 16
CRE 12/06/2013 - 16

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PV 13/06/2013 - 7.7
CRE 13/06/2013 - 7.7
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P7_TA(2013)0278

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Giovedì 13 giugno 2013 - Strasburgo
Revisione 2013 dell'organizzazione e del funzionamento del SEAE
P7_TA(2013)0278A7-0147/2013

Raccomandazione del Parlamento europeo del 13 giugno 2013 destinata all'alto rappresentante dell'Unione per la politica estera e di sicurezza/vicepresidente della Commissione europea, al Consiglio e alla Commissione sulla revisione 2013 relativa all'organizzazione e al funzionamento del SEAE (2012/2253(INI))

Il Parlamento europeo,

–  visto l'articolo 27, paragrafo 3, del trattato dell'Unione europea (TUE), che prevede la creazione di un servizio europeo per l'azione esterna (SEAE) il cui compito è assistere l'alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza,

–  visto l'articolo 21, paragrafo 3, del TUE, che prevede che l'alto rappresentante assista il Consiglio e la Commissione nel garantire la coerenza tra i diversi settori dell'azione esterna dell'Unione,

–  visto l'articolo 26, paragrafo 2, del TUE, secondo cui il Consiglio e l'alto rappresentante assicurano l'unità, la coerenza e l'efficacia dell'azione dell'Unione,

–  visto l'articolo 35, paragrafo 3, del TUE, in cui si afferma che le missioni diplomatiche e consolari degli Stati membri e le delegazioni dell'Unione contribuiscono all'attuazione del diritto di tutela dei cittadini dell'Unione nel territorio dei paesi terzi,

–  visto l'articolo 36 del TUE, in cui si afferma che l'alto rappresentante dell'Unione per la politica estera e di sicurezza/vicepresidente della Commissione (in prosieguo AR/VP) consulta regolarmente il Parlamento europeo sui principali aspetti e sulle scelte fondamentali della politica estera e di sicurezza comune e della politica di sicurezza e di difesa comune e lo informa dell'evoluzione di tali politiche, provvedendo affinché le opinioni del Parlamento europeo siano debitamente prese in considerazione,

–  visto l'articolo 42 del TUE, che conferisce all'AR/VP il potere di presentare proposte in materia di politica di sicurezza e di difesa comune, compreso l'avvio di missioni, utilizzando sia le risorse nazionali che quelle dell'Unione,

–  visto l'articolo 13, paragrafo 3, della decisione del Consiglio del 26 luglio 2010 che istituisce il Servizio europeo per l'azione esterna (in prosieguo «decisione istitutiva del SEAE»), in cui si afferma che l'alto rappresentante, entro il primo semestre del 2013, effettua un riesame dell'organizzazione e del funzionamento del SEAE, che copre, tra l'altro, l'attuazione dell'articolo 6, paragrafi 6 e 8, sull'equilibrio geografico, corredato, se necessario, di proposte di revisione della decisione,

–  visti gli articoli 298 e 336 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE), che stabiliscono la procedura legislativa applicabile alle questioni relative al personale,

–  vista la dichiarazione dell'AR/VP della Commissione sulla responsabilità politica (in appresso la dichiarazione dell'AR/VP)(1),

–  vista la relazione 2012 sul personale del SEAE, del 24 luglio 2012, presentata ai sensi dell'articolo 6, paragrafo 9, della decisione istitutiva del SEAE,

–  visto l'articolo 97 del suo regolamento,

–  vista la relazione della commissione per gli affari esteri e i pareri della commissione per lo sviluppo, della commissione per i bilanci, della commissione per il controllo dei bilanci e della commissione giuridica (A7-0147/2013),

A.  considerando che il trattato di Lisbona ha introdotto l'obiettivo di assicurare l'unità, la coerenza e l'efficacia dell'azione esterna dell'Unione;

B.  considerando che il SEAE è un nuovo organismo di natura ibrida, in quanto si fonda su basi comunitarie e intergovernative, che non ha precedenti nell'UE e che, pertanto, non può essere pienamente funzionante a due anni dalla sua istituzione; che quindi una revisione della sua organizzazione e del suo funzionamento deve essere basata su critiche eque e costruttive;

C.  considerando che il successo del SEAE deve essere valutato rispetto alla sua capacità di perseguire un approccio globale dell'UE alle attuali sfide e responsabilità esterne e alla sua capacità di conseguire un uso più efficiente delle scarse risorse, mediante una maggiore cooperazione ed economie di scala a livello dell'UE e ai livelli nazionali;

D.  considerando che il triplice ruolo dell'AR/VP costituisce la manifestazione più tangibile di questa ricerca di maggiore coerenza nell'azione esterna dell'UE;

E.  considerando che l'attuale struttura in seno alla Commissione non riflette adeguatamente il ruolo specifico attribuito all'AR/VP in relazione all'azione esterna dell'UE;

F.  considerando che la molteplicità dei ruoli che il trattato di Lisbona attribuisce all'AR/VP richiede la creazione di uno o più vice politici per garantire che l'AR/VP sia assistito nell'assolvimento dei suoi compiti;

G.  considerando che il processo decisionale e l'attuazione del profilo operativo nel settore della politica estera e di sicurezza comune e della politica di sicurezza e difesa comune (PESC/PSDC) sono troppo lenti per ragioni strutturali e procedurali; che ciò è emerso ancora una volta con la crisi in Mali, in risposta alla quale le procedure decisionali e le decisioni relative ai finanziamenti non sono state adottate e attuate con rapidità;

H.  considerando che il SEAE deve essere semplificato, orientato ai risultati, basato su una struttura efficiente, capace di fornire sostegno alla leadership politica nelle relazioni esterne, in particolare nel settore della PESC e di facilitare il processo decisionale in seno al Consiglio; che, per tale ragione, il SEAE deve essere in grado di fornire, con breve preavviso e in maniera coordinata, consulenze di esperti dai vari dipartimenti, anche dalla Commissione; che l'attuale struttura del SEAE ha un numero eccessivo di funzionari di grado elevato ed è caratterizzata da troppi livelli decisionali;

I.  considerando che le possibilità di spiegamento rapido offerte dai gruppi tattici dell'Unione europea non sono ancora sfruttate;

J.  considerando che l'esperienza passata ha chiaramente dimostrato che è necessario stabilire un quartier generale operativo permanente a Bruxelles per lo svolgimento delle missioni della PSDC;

K.  considerando che, nel caso delle rivoluzioni arabe, è risultato evidente che l'UE non è in grado di garantire, nel breve termine, una riassegnazione delle risorse, incluse di personale, per far fronte alle nuove priorità politiche; che le dimensioni e i profili del personale delle delegazioni dell'UE devono riflettere gli interessi strategici dell'Unione;

L.  considerando che il ruolo del SEAE per quanto riguarda la definizione dell'orientamento strategico e il contributo all'attuazione degli strumenti finanziari esterni dell'UE deve essere rafforzato alla luce delle linee guida chiave della politica estera dell'UE;

M.  considerando che occorre ribadire l'importanza di garantire un migliore coordinamento e una buona governance sulle questioni relative allo sviluppo a livello internazionale, al fine di consentire all'UE di esprimersi con una sola voce e acquisire visibilità;

N.  considerando che, soprattutto in tempi di restrizioni finanziarie, il SEAE deve fungere da catalizzatore di maggiori sinergie, non solo in seno al quadro istituzionale dell'UE ma anche tra l'UE e i suoi Stati membri;

O.  considerando che, in un momento in cui i governi degli Stati membri stanno riducendo la loro presenza diplomatica e consolare, il SEAE deve essere visto e ulteriormente utilizzato come un'opportunità per favorire maggiore cooperazione e maggiori sinergie;

P.  considerando che occorre adoperarsi maggiormente per evitare una duplicazione di sforzi e strutture tra il SEAE, la Commissione (in particolare la DG DEVCO e l'Ufficio della Comunità europea per gli aiuti umanitari) e il segretariato del Consiglio;

Q.  considerando che l'obiettivo di un terzo del personale proveniente dagli Stati membri è stato raggiunto e che il personale che proviene dalle tre componenti (la Commissione, il segretariato del Consiglio e i servizi diplomatici nazionali) deve essere adeguatamente distribuito a tutti i livelli e tra tutte le delegazioni e il quartier generale;

R.  considerando che le donne sono sottorappresentate nei posti di categoria AD e dirigenziali e sovra-rappresentate nei posti di categoria AST;

S.  considerando che qualunque modifica relativa alle norme in materia di personale deve essere adottata mediante la procedura di codecisione;

T.  considerando che vi è una chiara necessità di sviluppare la capacità del SEAE di identificare e fare proprie le lezioni apprese nelle precedenti esperienze operative, specialmente nel settore della prevenzione e mediazione dei conflitti, nella gestione delle crisi, nella riconciliazione e nella costruzione della pace;

U.  considerando che, due anni e mezzo dopo l'adozione della dichiarazione dell'AR/VP, occorre procedere a un'accurata valutazione della responsabilità politica del SEAE nei confronti del Parlamento, specialmente per quanto riguarda la misura in cui il Parlamento viene consultato sulle decisioni strategiche e le sue opinioni e i suoi contribuiti vengono presi in considerazione;

V.  considerando che tale valutazione dovrebbe altresì affrontare le modalità per migliorare le audizioni dinanzi al Parlamento e i suoi organi dell'AR/VP e dei funzionari del SEAE, compresi i capi delle delegazioni e i rappresentanti speciali dell'UE, e le modalità con cui il SEAE dà seguito alle risoluzioni del Parlamento;

W.  considerando che il controllo del Parlamento sul SEAE è fondamentale ai fini di una migliore comprensione e di un maggiore sostegno dell'azione esterna europea da parte dei cittadini dell'UE; e che il controllo parlamentare rafforza la legittimità di tale azione;

X.  considerando che non vi è flessibilità negli attuali circuiti finanziari in seno alle delegazioni, e che ciò comporta ricadute negative sul carico di lavoro del personale;

1.  rivolge la seguente raccomandazione all'alto rappresentante/vicepresidente della Commissione, al Consiglio e alla Commissione, tenendo presente che sono stati compiuti importanti progressi nella creazione del SEAE, ma che è possibile ottenere maggiori risultati in termini di sinergia, coordinamento tra le istituzioni, leadership politica e visibilità grazie alle opportunità createsi mediante una combinazione dei ruoli di alto rappresentante, vicepresidente della Commissione e presidente del Consiglio Affari esteri, e rafforzando il carattere strumentale del servizio:

Sulla leadership e su una struttura più razionale ed efficiente per la diplomazia del XXI secolo

2.  assistere l'AR/VP nello svolgimento delle sue molteplici mansioni a norma del TUE, prevedendo la designazione di uno o più vice politici che rispondano al Parlamento europeo e si presentino dinanzi alla commissione competente di quest'ultimo prima dell'assunzione delle loro funzioni, e siano rappresentanti plenipotenziari dell'AR/VP; fare in modo che anche i Commissari responsabili di RELEX possano fungere da rappresentanti plenipotenziari dell'AR/VP nelle questioni parlamentari e a livello internazionale; valutare il coinvolgimento dei ministri degli Esteri degli Stati membri per missioni e compiti specifici per conto dell'Unione, come modo per rafforzare le posizioni comuni dell'UE;

3.  alla luce delle considerazioni sopra esposte, semplificare la struttura dirigenziale del SEAE e potenziare il ruolo del suo Segretario generale esecutivo, stabilendo una chiara catena di comando a sostegno di un processo decisionale efficiente e di una tempestiva risposta politica; in tale contesto, razionalizzare gli incarichi di direttore esecutivo e di direttore generale responsabile dell'amministrazione, nonché ridurre e semplificare la struttura gerarchica delle direzioni responsabili della gestione, definire chiaramente le pertinenti competenze nella struttura di gestione del SEAE e rivedere l'attuale struttura basata sul Consiglio d'amministrazione, onde conseguire efficienza, chiarezza e coerenza nel processo decisionale; allo stesso scopo, garantire che all'AR/VP sia fornita una consulenza politica, ad esempio mediante un Consiglio politico, da tutti gli attori istituzionali competenti, affinché possa valutare l'impatto delle azioni che il SEAE intende intraprendere;

4.  migliorare e rafforzare il ruolo di coordinamento, assunzione d'iniziativa e leadership politica dell'AR/VP, in particolare in quanto presidente del Consiglio Affari esteri, assicurando che, nella prossima Commissione, l'AR/VP realizzi il suo pieno potenziale come vicepresidente della Commissione e che gli sia affidato l'incarico di presiedere il gruppo dei Commissari responsabili di RELEX, allargando il gruppo ad altri Commissari il cui portafoglio presenti una dimensione esterna, al fine di sviluppare ulteriormente la pratica delle proposte e delle decisioni comuni;

5.  sfruttare appieno l'effetto sinergico del SEAE e, a tale proposito, prevedere la possibilità di un voto a maggioranza qualificata sulle questioni relative alla PESC, a norma dell'articolo 31, paragrafo 2, del trattato sull'Unione europea, e vagliare formalmente l'opportunità di estendere il voto a maggioranza qualificata sulle questioni in materia di PESC in virtù della relativa clausola «passerella»;

6.  assicurare che, conformemente all'articolo 9, paragrafo 3, della decisione istitutiva del SEAE, quest'ultimo svolga un ruolo guida nella definizione delle strategie dei pertinenti strumenti finanziari esterni e che, a tal fine, disponga delle competenze necessarie per assumere un ruolo di punta in tali settori;

7.  salvaguardare, al contempo, il carattere «comunitario» della politica di vicinato, tenendo presente che il Parlamento è contrario a qualunque intergovernamentalizzazione delle politiche dell'UE, e che il trattato conferisce alla Commissione la responsabilità principale della negoziazione degli accordi internazionali per conto e a nome dell'Unione;

8.  migliorare ulteriormente l'interfaccia tra la Direzione per gli strumenti di politica estera e il SEAE;

9.  garantire che i rappresentanti speciali dell'Unione europea siano strettamente integrati nelle attività del SEAE, ancorando tali rappresentanti e il loro personale alle strutture del SEAE e valutare, ove possibile, la possibilità che questi abbiano il duplice ruolo di rappresentanti speciali e capi delegazione dell'UE;

10.  effettuare un audit sistematico e approfondito finalizzato all'unificazione delle strutture collegate alla politica esterna istituite dalla Commissione e dal segretariato del Consiglio, così da superare le attuali duplicazioni e promuovere l'efficienza dei costi; mettere tale relazione a disposizione del Parlamento europeo;

11.  sviluppare ulteriormente, nella stessa ottica, la pratica dei servizi tecnici e logistici congiunti tra le istituzioni, così da ottenere economie di scala e una maggiore efficienza; come primo passo, raggruppare in un'unica struttura comune i vari servizi logistici della Commissione e del SEAE per l'allarme preventivo, la valutazione del rischio e le attività di sicurezza riguardanti avvenimenti che si verificano al di fuori dell'Unione nell'ambito della quale tali servizi devono cooperare;

12.  in coordinamento con gli Stati membri, approntare opzioni di medio e lungo termine per ottenere economie di scala tra i servizi diplomatici degli Stati membri e il SEAE nei paesi terzi, anche per quanto riguarda la fornitura di servizi consolari;

13.  adottare un approccio coerente riguardo alla presidenza dei gruppi di lavoro del Consiglio e porre fine alla pratica della presidenza di turno di tali gruppi;

14.  conformemente all'articolo 24 del TUE, garantire che gli Stati membri sostengano la politica estera e di sicurezza dell'Unione attivamente e senza riserve, in uno spirito di lealtà e solidarietà reciproca, e che si conformino alle azioni dell'UE e assistano il SEAE nella realizzazione del suo mandato;

15.  promuovere, a tal fine, una più stretta cooperazione con gli Stati membri e sviluppare un sistema di rendicontazione politica congiunta tra le delegazioni e le ambasciate;

Sulla «struttura adeguata» atta a garantire un approccio globale

16.  realizzare il pieno potenziale del trattato di Lisbona perseguendo un approccio globale che integri i mezzi diplomatici, economici, di sviluppo e (in ultima istanza e in piena conformità alla Carta dell'ONU) militari al di là delle linee guida comuni di politica strategica dell'Unione, così da proteggere e promuovere la sicurezza e la prosperità principalmente dei cittadini dell'UE e dei suoi vicini, nonché di quelli più distanti; a tale proposito, garantire la coerenza tra misure di breve e di più lungo termine; assicurare inoltre che il SEAE abbia la capacità di formulare una riflessione strategica e di presentare proposte per l'attuazione di importanti innovazioni previste dal trattato di Lisbona, ad esempio di affidare l'attuazione di taluni compiti a gruppi di Stati membri capaci e sviluppare una cooperazione strutturata permanente, anche mediante lo spiegamento di gruppi tattici;

17.  a tal fine, sviluppare ulteriormente una «struttura adeguata» (ad esempio sotto forma di «consiglio di crisi») che integri prevenzione dei conflitti, risposta alle crisi, costruzione della pace, i pertinenti strumenti di politica estera, politica di sicurezza e strutture della PSDC e che assicuri il coordinamento con gli uffici geografici, le delegazioni e altri dipartimenti politici interessati nel settore della gestione delle crisi, ispirandosi al concetto di piattaforma di crisi; garantire la coerenza globale e l'assenza di duplicazioni all'interno del SEAE, oltre a migliorare il coordinamento interistituzionale e fare ulteriore chiarezza sulla definizione dei ruoli;

18.  garantire una pianificazione efficace e integrata, nonché un più rapido processo decisionale, per le operazioni della PSDC, coniugando le pertinenti capacità di pianificazione della Direzione «Gestione delle crisi e pianificazione» (CMPD) e della Capacità civile di pianificazione e condotta (CPCC); creare, inoltre, una struttura di condotta permanente, istituendo un quartier generale operativo militare permanente, co-ubicato con una capacità civile di condotta, onde consentire l'efficace attuazione delle operazioni militari e civili salvaguardando, al contempo, le loro rispettive catene di comando;

Sulla riforma delle procedure finanziarie per un'efficace azione esterna

19.  sfruttare appieno tutte le possibilità di flessibilità previste dal regolamento finanziario in relazione alla gestione finanziaria delle spese amministrative e operative al fine di autorizzare i capi delle delegazioni, laddove le circostanze lo richiedano, a sub-delegare ulteriormente le loro incombenze al loro vice e al personale della Commissione, facilitando in tal modo la gestione e il buon funzionamento delle delegazioni e consentendo ai capi delegazione di concentrarsi sui loro compiti politici;

20.  accelerare le procedure in seno al servizio degli strumenti di politica estera per amministrare le finanze della PESC sulla base dell'obiettivo di garantire una risposta flessibile e tempestiva alle situazioni di crisi e, in particolare, garantire che le operazioni civili della PSDC siano avviate rapidamente e con efficienza; in tal senso, valutare se le modifiche al regolamento finanziario possano essere introdotte senza ridurre la sorveglianza;

21.  aumentare la flessibilità e la reattività dell'assistenza esterna dell'UE, rivedendo la regolamentazione relativa alle decisioni sulla programmazione e la spesa per gli strumenti finanziari esterni;

22.  migliorare la responsabilità finanziaria estendendo la trasparenza a tutte le linee di bilancio della PESC, incluse le operazioni della PSDC, i rappresentanti speciali dell'UE, la non proliferazione e la prevenzione dei conflitti;

Sulle delegazioni

23.  conferire al SEAE maggiore voce in capitolo nella (ri)distribuzione del personale della Commissione nelle delegazioni dell'UE, così da garantire che i profili del personale e le dimensioni delle delegazioni dell'UE riflettano gli interessi strategici dell'Unione e le sue priorità politiche;

24.  adottare le misure necessarie per garantire che i capi delle delegazioni dell'UE siano nominati in base al merito e a una profonda conoscenza degli interessi, dei valori e delle politiche dell'Unione, al fine di garantire che coloro che vengono scelti per svolgere mansioni tanto sensibili siano altamente motivati, qualificati ed efficienti;

25.  prevedere, specialmente nelle delegazioni in cui il personale del SEAE è ridotto, che il capo delegazione possa (conformemente all'articolo 5, paragrafo 2, della decisione istitutiva del SEAE) incaricare anche il personale della Commissione della realizzazione di analisi e relazioni politiche;

26.  in tale contesto, rafforzare l'autorità del capo delegazione su tutto il personale, incluso quello della Commissione, e garantire che il capo delegazione sia il destinatario di tutte le istruzioni emanate dal quartier generale;

27.   sviluppare seriamente le opportunità offerte dalla decisione istitutiva del SEAE e dal TUE, in particolare potenziando il ruolo di coordinamento delle delegazioni, specialmente nelle situazioni di crisi, nonché consentendo loro di fornire protezione consolare ai cittadini dell'UE che provengono da Stati membri non rappresentati in un determinato paese; garantire che qualunque compito aggiuntivo non sottragga risorse alle attuali politiche, istituzioni e priorità a livello dell'UE;

28.  poiché la maggior parte delle delegazioni dell'UE dispone attualmente di punti di contatto sui diritti umani, garantire l'introduzione della dimensione dei diritti umani e dei diritti delle donne in particolare in tutte le delegazioni e negli uffici esterni dell'UE; inoltre, conferire visibilità alla cultura europea in base alla sua diversità; garantire, se del caso, che le delegazioni dell'UE dispongano nel proprio organigramma di un funzionario di collegamento per il Parlamento europeo incaricato di fornire un'assistenza adeguata alle delegazioni del Parlamento nei paesi terzi nonché di trattare le richieste, sulla base del principio che le delegazioni dell'UE rappresentano tutte le istituzioni dell'UE allo stesso modo;

29.  garantire altresì che le delegazioni dispongano dell'esperienza necessaria nei settori (ad esempio il cambiamento climatico, la sicurezza energetica, la politica sociale e del lavoro, la cultura, ecc) che sono rilevanti per le relazioni dell'UE con il paese in questione;

30.  garantire che, se del caso, ciascuna delegazione disponga di un addetto alla politica di sicurezza e di difesa comune, in particolare nelle delegazioni in situazioni di instabilità o fragilità politica ovvero nei casi in cui si sia conclusa una recente operazione o missione della PSDC, così da garantire la continuità operativa e il monitoraggio adeguato dell'ambiente politico;

31.  invita l'AR/VP a far eseguire un esame delle disposizioni e dei requisiti in materia di sicurezza presso le delegazioni dell'UE nei paesi terzi, al fine di verificare che le decisioni in questo settore siano adottate dal SEAE e non da appaltatori esterni;

Sull'attuazione della dichiarazione sulla responsabilità politica

32.  in linea con l'accordo quadripartitico raggiunto a Madrid a giugno 2010, garantire la piena ed efficace attuazione dell'obbligo, ai sensi dell'articolo 36 del TUE, di tenere debitamente conto delle opinioni del Parlamento europeo, per esempio attraverso una consultazione proattiva e sistematica con la commissione pertinente del Parlamento prima dell'adozione di strategie e mandati nel settore della PESC/PSDC;

33.  assicurare la piena rendicontazione politica delle delegazioni dell'UE ai dirigenti del Parlamento europeo con accesso regolato;

34.  assicurare, conformemente all'articolo 218, paragrafo 10, del TUE, che il Parlamento sia immediatamente e pienamente informato in tutte le fasi della procedura per i negoziati sugli accordi internazionali, inclusi gli accordi conclusi nel settore della PESC;

35.  in linea con l'esperienza positiva dell'audizione dei capi delegazione e rappresentanti speciali di nuova nomina dinanzi alla commissione AFET prima di assumere le rispettive funzioni, estendere tale pratica ai capi delle missioni e operazioni della PSDC di nuova nomina;

36.  assicurare che, una volta nominati dall'AR/VP, i nuovi capi delegazione siano ufficialmente confermati dalla commissione pertinente del Parlamento europeo prima di assumere le rispettive funzioni;

37.  tenere uno scambio di opinioni sistematico con la commissione competente del Parlamento europeo prima di ogni Consiglio Affari esteri, e fornire a tale commissione un resoconto dopo ogni riunione del Consiglio;

Sulla formazione e sul consolidamento di uno spirito di corpo diplomatico europeo

38.  promuovere la formazione comune e altre misure concrete per il consolidamento di uno spirito di corpo tra il personale del SEAE con diverse culture diplomatiche e diversi percorsi istituzionali, e valutare iniziative di formazione congiunta per il personale del SEAE e i diplomatici nazionali nell'ambito del loro sviluppo professionale permanente;

39.  in questo spirito, rivedere gli attuali programmi formativi ed educativi a livello nazionale e dell'UE, così da consolidarli insieme all'Accademia europea per la sicurezza e la difesa già esistente;

Sulla base di assunzione

40.  perseguire e intensificare ulteriormente gli sforzi tesi a conseguire un migliore equilibrio di genere, tenendo debitamente conto del merito e delle competenze; sottolineare l'importanza di raggiungere un equilibrio a livello di capi delegazione e altri livelli manageriali; introdurre misure transitorie, sviluppando al contempo un piano d'azione che preveda programmi di tutoraggio, formazioni specifiche e un'organizzazione del lavoro favorevole alla famiglia, al fine di promuovere la rappresentanza delle donne e affrontare gli ostacoli strutturali alla loro carriera diplomatica;

41.  adottare tutte le misure del caso per riequilibrare la rappresentanza geografica a livello dirigenziale e in tutti gli altri gradi e posti al fine di favorire e incoraggiare la titolarità politica del SEAE da parte di funzionari e Stati membri, e secondo quanto previsto all'articolo 6, paragrafi 6 e 8, della decisione istitutiva del SEAE;

42.  dato che l'obiettivo di un terzo del personale assunto dagli Stati membri è stato raggiunto, garantire che il personale dei ministeri nazionali non sia concentrato ai livelli manageriali, consentendo in tal modo opportunità di carriera per tutti, e puntare sull'assunzione di nuovo personale dell'UE su base permanente; valutare inoltre, a tale proposito, le modalità con cui i diplomatici nazionali che lavorano al SEAE possono candidarsi per posizioni permanenti in seno al servizio;

43.  al fine di sviluppare un autentico spirito di corpo europeo e garantire che il servizio persegua unicamente interessi europei comuni, respingere qualunque tentativo degli Stati membri di interferire nel processo di assunzione del personale del SEAE; poiché si è concluso il periodo di transizione, garantire che il SEAE possa sviluppare una procedura di assunzione propria e indipendente, aperta anche ai funzionari di tutte le istituzioni dell'UE e ai candidati esterni attraverso concorsi generali;

44.  considerare, in particolare, visto il ruolo specifico del Parlamento europeo per quanto riguarda la definizione di obiettivi e scelte fondamentali della politica estera e di sicurezza comune, le competenze del Parlamento in quanto autorità di bilancio, il suo ruolo nel controllo democratico della politica estera, così come la sua esperienza nelle relazioni parlamentari esterne, la possibilità, per i funzionari del Parlamento europeo, di presentare domanda per un posto al SEAE su un piano di parità con quelli del Consiglio e della Commissione, a partire dal 1° luglio 2013;

45.  assicurare che il SEAE disponga di una combinazione di competenze adeguata per rispondere ai conflitti, segnatamente mediante lo sviluppo di capacità nel settore della mediazione e del dialogo;

A più lungo termine

46.  chiede che, nell'ambito di una futura Convenzione, sia inserito all'ordine del giorno un ulteriore sviluppo della PESC/PESD e del ruolo del SEAE, compreso un cambiamento di denominazione;

o
o   o

47.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente raccomandazione all'alto rappresentante dell'Unione per la politica estera e di sicurezza/vicepresidente della Commissione, al Consiglio, alla Commissione nonché ai governi e ai parlamenti degli Stati membri.

(1) GU C 210 del 3.8.2010, pag. 1.

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