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Procedura : 2013/2145(BUD)
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Ciclo del documento : A7-0328/2013

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A7-0328/2013

Discussioni :

PV 22/10/2013 - 5
CRE 22/10/2013 - 5

Votazioni :

PV 23/10/2013 - 11.2
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P7_TA(2013)0437

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Mercoledì 23 ottobre 2013 - Strasburgo
Progetto di bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2014 - tutte le sezioni
P7_TA(2013)0437A7-0328/2013
Risoluzione
 Allegato
 Allegato

Risoluzione del Parlamento europeo del 23 ottobre 2013 concernente la posizione del Consiglio sul progetto di bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2014 (13176/2013 – C7-0260/2013 – 2013/2145(BUD))

Il Parlamento europeo,

–  visti l'articolo 314 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea e l'articolo 106 bis del trattato che istituisce la Comunità europea dell'energia atomica,

–  vista la decisione 2007/436/CE, Euratom del Consiglio, del 7 giugno 2007, relativa al sistema delle risorse proprie delle Comunità europee(1),

–  visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio(2),

–  visto l'accordo interistituzionale del 17 maggio 2006 tra il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione sulla disciplina di bilancio e la sana gestione finanziaria(3) (AII),

–  vista la sua risoluzione del 3 luglio 2013 sull'accordo politico relativo al quadro finanziario pluriennale 2014-2020(4),

–  vista la sua risoluzione del 13 marzo 2013 sugli orientamenti generali per l'elaborazione del bilancio 2014 – sezione III(5),

–  vista la sua risoluzione del 17 aprile 2013 sullo stato di previsione delle entrate e delle spese del Parlamento europeo per l'esercizio 2014(6),

–  visto il progetto di bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2014 adottato dalla Commissione il 28 giugno 2013 (COM(2013)0450),

–  viste le raccomandazioni riguardo al mandato per il trilogo sul bilancio 2014 formulate dai coordinatori della commissione per i bilanci,

–  vista la posizione del Consiglio sul progetto di bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2014, adottata il 2 settembre 2013 e comunicata al Parlamento europeo l'11 settembre 2013 (13176/2013 – C7-0260/2013),

–  vista la lettera rettificativa n. 1/2014 al progetto di bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2014 presentata dalla Commissione il 18 settembre 2013 (COM(2013)0644),

–  visto l'articolo 75 ter del suo regolamento,

–  visti la relazione della commissione per i bilanci e i pareri delle altre commissioni interessate (A7-0328/2013),

Sezione III

Quadro generale

1.  ricorda che la crescita economica sostenibile, la competitività, la creazione di posti di lavoro e la lotta alla disoccupazione giovanile, come pure il ruolo dell'Unione nel mondo, costituiscono le sue priorità per l'esercizio 2014; ribadisce pertanto il proprio sostegno alle politiche che contribuiscono alla lotta contro la disoccupazione giovanile, alla ricerca, allo sviluppo e all'innovazione, all'agenda digitale, alla competitività, al sostegno a favore delle piccole e medie imprese (PMI), all'imprenditorialità e al lavoro autonomo, all'istruzione, alla formazione professionale, alla mobilità e agli aiuti esterni;

2.  insiste sulla necessità che la Commissione e gli Stati membri si adoperino quanto più possibile per garantire che il bilancio dell'Unione sia speso in maniera efficiente e che le azioni che esso finanzia presentino un evidente valore aggiunto europeo; ritiene opportuno, in particolare, che gli Stati membri condividano i compiti laddove possibile e intensifichino la cooperazione reciproca;

3.  ribadisce la propria determinazione a garantire un volume sufficiente e realistico di stanziamenti d'impegno e di pagamento onde assicurare che, al momento dell'avvio, i programmi dispongano di finanziamenti adeguati nell'ambito del Quadro finanziario pluriennale (QFP) per il periodo 2014-2020 ed evitare ritardi nella loro attuazione, nonché a garantire una fruttuosa conclusione dei programmi avviati nell'ambito del QFP 2007-2013;

4.  si rammarica pertanto della decisione del Consiglio di procedere anche quest'anno ai consueti tagli orizzontali al progetto di bilancio nell'intento di ridurre artificialmente le risorse dell'Unione per il 2014 per un importo totale di 240 milioni di EUR (-0,2%) in stanziamenti d'impegno e di 1,061 miliardi di EUR (-0,8%) in stanziamenti di pagamento rispetto al progetto di bilancio, con una conseguente riduzione drastica degli stanziamenti rispetto al bilancio 2013 (inclusi i bilanci rettificativi da 1 a 5) sia in termini di impegni (-6%) che di pagamenti (-6,6%);

5.  si stupisce del fatto che, nella sua posizione, il Consiglio non solo non ha tenuto conto dell'accordo raggiunto sul QFP riguardo all'anticipo delle spese dei programmi Erasmus+, COSME e Orizzonte 2020, ma ha addirittura ridotto ulteriormente gli stanziamenti destinati ad alcuni di tali programmi;

6.  deplora vivamente che il Consiglio abbia tagliato sia gli stanziamenti d'impegno che gli stanziamenti di pagamento in tutte le rubriche; rammenta che quelle più colpite sono la rubrica 1a (-0,36% in stanziamenti d'impegno e -3,6% in stanziamenti di pagamento rispetto al progetto di bilancio), la rubrica 4 (-0,21% in stanziamenti d'impegno e -2,5% in stanziamenti di pagamento rispetto al progetto di bilancio) e la rubrica 5 (-1,78% in stanziamenti d'impegno e di pagamento rispetto al progetto di bilancio); osserva che le rubriche 1a e 4 riguardano programmi e iniziative di fondamentale importanza per il conseguimento degli obiettivi della strategia Europa 2020 nonché per l'agenda della politica esterna dell'Unione e rileva che i tagli lineari in oggetto incideranno sulle iniziative che il Parlamento considera prioritarie in questi due settori;

7.  rileva che i suddetti tagli sono in diretta contraddizione con l'accordo politico sul QFP in merito all'anticipazione delle spese e ignorano oltretutto le priorità che il Parlamento ha delineato nella sua risoluzione sugli orientamenti generali per la preparazione del bilancio 2014 e nelle raccomandazioni relative al mandato per il trilogo sul bilancio 2014;

8.  respinge la tesi del Consiglio secondo cui i tagli proposti interessano programmi sottoutilizzati o che ottengono scarsi risultati, giacché i tagli agli stanziamenti d'impegno incidono per lo più sulla capacità di esecuzione di una nuova generazione di programmi pluriennali non ancora avviati; osserva inoltre che i tagli proposti dal Consiglio agli stanziamenti di pagamento incidono principalmente sul completamento di programmi caratterizzati non solo da tassi di esecuzione soddisfacenti, ma addirittura da sovraesecuzione (ad esempio, il Quadro strategico comune per la ricerca e l'innovazione, Galileo, Dogane e Fiscalis, nell'ambito della rubrica 1a, e il FSE, il FESR e il Fondo di coesione, nell'ambito della rubrica 1b); rileva, in particolare, che i tagli agli stanziamenti di pagamento ignorano completamente il carattere pluriennale delle politiche dell'Unione, e della politica di coesione in particolare, e sottolinea che il 52% degli stanziamenti di pagamento richiesti nel progetto di bilancio 2014 è destinato al completamento di programmi facenti capo al QFP 2007-2013;

9.  deplora i tagli arbitrari proposti dal Consiglio alle linee di supporto amministrativo destinate a finanziare l'attuazione di programmi chiave dell'Unione; ritiene che i tagli in questione siano deleteri per la riuscita dell'avvio dei nuovi programmi, in quanto la mancanza di capacità amministrativa comporta un grave rischio di ostacolare l'attuazione delle politiche dell'Unione; si rammarica della tendenza degli Stati membri ad essere più interessati all'ottenimento di risparmi insignificanti e ridicoli rispetto al conseguimento degli obiettivi a lungo termine; ripristina pertanto il progetto di bilancio per tutte le linee relative alle spese di supporto amministrativo colpite dai tagli del Consiglio;

10.  prende atto del progetto di dichiarazione sugli stanziamenti di pagamento adottato dal Consiglio nella sua posizione relativa al progetto di bilancio 2014; è tuttavia convinto che, salvo un sostanziale miglioramento, non possa essere considerata una garanzia politica soddisfacente per assicurare la disponibilità di un volume sufficiente e adeguato di pagamenti nel 2014; è deciso a fornire una tale garanzia e a invertire la rotta constatata negli ultimi anni, in cui si è assistito alla crescita esponenziale dei pagamenti in sospeso a fine anno; invita pertanto il Consiglio a convenire su un impegno politico comune volto ad avvalersi di tutti i mezzi a disposizione nell'ambito del regolamento QFP per il periodo 2014-2020, tra cui il ricorso al margine per imprevisti e/o alla revisione dei massimali di pagamento, per non compromettere i nuovi programmi e, contemporaneamente, per ridurre l'entità dei pagamenti in sospeso di fine anno;

11.  plaude alle dichiarazioni di taluni Stati membri secondo cui è opportuno puntare a un migliore equilibrio tra stanziamenti d'impegno e stanziamenti di pagamento, onde evitare che l'Unione non sia in grado di adempiere ai propri obblighi giuridici; apprezza il fatto che diverse delegazioni del Consiglio hanno iniziato a sollevare con veemenza le stesse preoccupazioni evidenziate a più riprese dal Parlamento durante le precedenti procedure di bilancio;

12.  non può accettare la decisione del Consiglio di ridurre gli stanziamenti d'impegno e di pagamento; ricorda che gli impegni rispecchiano le priorità politiche dell'Unione e che il loro livello dovrebbe essere fissato in una prospettiva di lungo periodo, che preveda un tempo in cui la crisi potrebbe essere passata; è quindi del parere che, in linea generale, gli stanziamenti d'impegno debbano essere riportati al livello del progetto di bilancio; intende comunque incrementare leggermente gli stanziamenti d'impegno rispetto al progetto di bilancio per una serie di linee di bilancio relative ai programmi di cui traggono beneficio diretto i cittadini europei e che contribuiscono al conseguimento delle priorità della strategia Europa 2020 – che sono indispensabili per la crescita e la competitività dell'Unione – nonché ai programmi che proiettano i valori e la solidarietà europei nel mondo;

13.  fissa pertanto il livello complessivo degli stanziamenti per il 2014 a 142 625 milioni di EUR e a 136 077 milioni di EUR rispettivamente per gli stanziamenti d'impegno e gli stanziamenti di pagamento;

14.  chiede di conseguenza la mobilitazione dello strumento di flessibilità per un importo di 274,2 milioni di EUR in stanziamenti d'impegno; ritiene che, nella rubrica 1b, lo strumento di flessibilità andrà a incrementare la dotazione del Fondo di aiuti europei agli indigenti – in attesa che l'autorità legislativa giunga a un accordo definitivo sulla base giuridica, che rifletta l'intesa politica sul QFP del 27 giugno 2013 sulla dotazione totale del fondo in oggetto – oltre a garantire un'assistenza supplementare a Cipro a titolo dei Fondi strutturali, come convenuto dai capi di Stato e di governo nella riunione del 27 e 28 giugno 2013; è del parere che, nella rubrica 4, lo strumento di flessibilità garantirà un maggiore sostegno per gli aiuti umanitari in Medio Oriente;

15.  intende avviare un dibattito di fondo sulla questione delle entrate nella procedura annuale di bilancio, dal momento che si tratta di una parte integrante del bilancio dell'Unione che non dovrebbe essere dissociata dalle spese; pone in dubbio, a tale proposito, le ragioni per cui gli Stati membri dovrebbero trattenere il 25% delle risorse proprie tradizionali a copertura dei costi amministrativi e chiede un controllo più rigoroso dell'uso di tale importo; chiede di preventivare in bilancio in maniera più realistica il gettito previsto delle sanzioni comminate dalla Commissione alle imprese che violano il diritto della concorrenza dell'Unione nonché di proseguire le discussioni sull'iscrizione in bilancio delle eccedenze di bilancio, onde evitare una procedura complessa, incomprensibile dall'esterno, che attualmente consiste nel restituirle gli Stati membri grazie a una riduzione dei loro contributi basati sull'RNL;

Stanziamenti di pagamento

16.  deplora i tagli apportati dal Consiglio ai pagamenti, che si traducono in una riduzione di 9,5 miliardi (9 500 milioni) di EUR (-6,6%) degli stanziamenti di pagamento rispetto al bilancio 2013 (inclusi i bilanci rettificativi da 1 a 5); ribadisce che, nonostante l'adozione di un QFP ridotto per il periodo 2014-2020 e l'assoluta necessità di onorare gli impegni pregressi, il Consiglio ha continuato a perseguire ciecamente la propria strategia di ridurre artificialmente il volume dei pagamenti, senza tener conto del fabbisogno effettivo e lasciando relativamente intatte le spese nell'ambito della gestione concorrente, onde assicurare un'apparente "remunerazione degli investimenti" per gli Stati membri;

17.  constata che ciò è avvenuto nonostante la gravità della situazione dei pagamenti già nel 2013, allorché l'esecuzione, all'inizio di settembre, superava rispettivamente di 9 miliardi e 18 miliardi di EUR i corrispondenti importi del 2012 e 2011 nello stesso periodo dell'anno; sottolinea che questa forte e crescente capacità di assorbimento dimostra che i programmi dell'Unione garantiscono ottimi risultati sul terreno; intende assicurare che l'attuazione degli impegni precedentemente convenuti non sia ostacolata da vincoli artificiali sui pagamenti preventivati;

18.  ritiene che, in particolare quest'anno, la politica del Consiglio di lasciare un margine artificiale di 1 miliardo di EUR al di sotto del massimale dei pagamenti per il 2014 è del tutto insensata e non trova giustificazione alcuna, soprattutto vista l'entità del riporto previsto dei pagamenti in sospeso alla fine del 2013;

19.  rileva che la posizione del Consiglio non tiene conto della drammatica penuria di pagamenti, in particolare nell'ambito della politica di coesione; sottolinea che dalle ultime previsioni (settembre 2013) fornite dagli stessi Stati membri circa le richieste di pagamenti che essi devono inoltrare entro la fine del 2013, così come controllate e adeguate dalla Commissione, si evince che è previsto un riporto di circa 20 miliardi di EUR alla fine del 2013, anche ove fosse adottata integralmente la seconda tranche del bilancio rettificativo n. 2/2013 (progetto di bilancio rettificativo n. 8/2013); rammenta che le richieste di pagamento valide riportate dal 2013 dovranno essere dedotte dagli stanziamenti di pagamento disponibili per il 2014, il cui importo sarà pertanto ridotto; sottolinea che ciò creerà un'enorme pressione sul bilancio 2014, anche in ragione del livello senza precedenti di richieste di pagamento inevase e, più in generale, degli impegni da liquidare (RAL);

20.  esprime stupore per il fatto che alcuni dei tagli agli stanziamenti di pagamento proposti dal Consiglio colpiscano i programmi Orizzonte 2020, COSME e quelli finanziati a titolo del FSE, in evidente contrasto con lo spirito e la lettera del recente accordo politico sul QFP di anticipare al 2014 e al 2015 alcuni stanziamenti a favore dei programmi in questione e a fronte dell'impegno assunto dalle istituzioni ai massimi livelli di combattere la disoccupazione giovanile; rammenta inoltre che una parte dei tagli dei Consiglio interessa le linee rafforzate nell'ambito dell'accordo sulla prima tranche del bilancio rettificativo n. 2/2013;

21.  respinge fermamente, pertanto, l'approccio del Consiglio agli stanziamenti d'impegno e ne modifica la posizione in materia, onde garantire che la diminuzione dei massimali tra il 2013 e il 2014 non pregiudichi la corretta attuazione e conclusione dei programmi rientranti nel QFP 2007-2013 – tenendo presente che, nella proposta della Commissione, il 52% degli stanziamenti di pagamento è destinato a coprire impegni pregressi non ancora liquidati – né l'avvio di nuovi programmi;

22.  decide di ripristinare gli stanziamenti di pagamento del progetto di bilancio per la maggior parte delle linee colpite dai tagli del Consiglio; osserva che, nonostante gli incrementi degli stanziamenti di pagamento in un limitato numero di voci di bilancio e le numerose riduzioni registrate in altre voci, il massimale per i pagamenti non consente di finanziare in maniera adeguata le priorità del Parlamento; propone di conseguenza, dopo aver preso in considerazione tutte le possibilità di riattribuzione degli stanziamenti di pagamento, di ricorrere allo strumento di flessibilità per un importo di 211 milioni di EUR in stanziamenti di pagamento per finanziare gli aiuti umanitari;

23.  si augura che la riunione interistituzionale sui pagamenti del 26 settembre 2013 aiuterà il Parlamento e il Consiglio a trovare un accordo su tale impegno politico comune e a giungere a una posizione comune durante la conciliazione di bilancio, senza inutili controversie sull'entità e la qualità degli importi indicati dalla Commissione, agevolando in tal modo le strategie per far fronte a eventuali carenze di stanziamenti di pagamento durante l'esecuzione del bilancio 2014;

24.  si compiace del fatto che la Commissione abbia adottato il progetto di bilancio rettificativo n. 8/2013 (seconda tranche del bilancio rettificativo n. 2/2013), che prevede l'esborso di un importo supplementare di 3,9 miliardi di EUR per i pagamenti 2013 in sospeso e che rappresenta una delle condizioni per la messa in votazione del regolamento QFP; invita il Consiglio ad adottarlo senza indugio nella sua interezza; ribadisce la posizione espressa nella risoluzione del 3 luglio 2013 sull'accordo politico relativo al QFP, secondo cui il Parlamento non intende approvare il regolamento QFP né adottare il bilancio 2014 fintantoché il Consiglio non avrà adottato il progetto di bilancio rettificativo n. 8/2013, a copertura della seconda tranche del bilancio rettificativo n. 2/2013;

Rubrica 1a

25.  ribadisce che, escludendo i progetti infrastrutturali su larga scala, gli stanziamenti della rubrica 1a iscritti nel progetto di bilancio sono già diminuiti di 1,1 miliardi di EUR rispetto al bilancio 2013; si rammarica del fatto che oltretutto, e a prescindere da tutti i recenti impegni politici assunti dai capi di Stato e di governo a favore degli obiettivi della rubrica in questione, il Consiglio abbia comunque deciso di ridurre di ulteriori 60 milioni di EUR gli stanziamenti d'impegno della rubrica 1a rispetto al progetto di bilancio;

26.  sottolinea che una parte dei tagli del Consiglio colpisce in particolare i programmi che il Consiglio europeo ha riconosciuto come strategici per la crescita e la ripresa economica, vale a dire Orizzonte 2020 (-43,7 milioni di EUR) e COSME (-0,5 milioni di EUR); deplora che ciò contraddica apertamente lo spirito e la lettera dell'accordo politico sul QFP che prevede anche modalità di flessibilità specifica per fronteggiare la disoccupazione giovanile e rafforzare la ricerca;

27.  ribadisce il proprio sostegno a favore dei programmi dell'Unione nei settori della ricerca, della competitività, dell'imprenditorialità, dell'innovazione e dell'integrazione sociale, che sono al centro della strategia Europa 2020; sceglie pertanto di ripristinare tutte le linee interessate dai tagli del Consiglio onde evitare di indebolire ulteriormente la rubrica in questione; decide, inoltre, di anticipare gli stanziamenti per un determinato numero di linee in alcuni settori prioritari, quali Orizzonte 2020, COSME ed Erasmus+ il che non costituisce un aumento poiché la dotazione complessiva di questi programmi nel QFP per il periodo 2014-2020 rimane invariata – e di potenziare gli stanziamenti per l'agenda digitale, la politica dei trasporti, il dialogo sociale, EURES, lo strumento di microfinanziamento Progress e l'imprenditoria sociale, eventi annuali speciali e la qualità delle statistiche europee;

28.  include nella propria lettura l'accordo politico sul QFP per quanto riguarda l'anticipo al 2014 delle spese dei programmi Orizzonte 2020 per un importo di 212,2 milioni di EUR (106,1 milioni di EUR per il Consiglio europeo della ricerca e 106,1 milioni di EUR per le azioni Marie Skłodowska-Curie), COSME per un importo di 31,7 milioni di EUR ed Erasmus+ per un importo di 137,5 milioni di EUR, per un totale di 381,4 milioni di EUR;

29.  approva altresì il relativo posticipo di 381,4 milioni di EUR, conformemente all'accordo politico sul QFP e alla lettera rettificativa n. 1/2014 della Commissione, in virtù della quale si riducono di 212,2 milioni di EUR i finanziamenti destinati a ITER e di 169,2 milioni di EUR quelli destinati al programma CEF-Energia (riduzione quest'ultima già prevista nel progetto di bilancio, sebbene originariamente destinata a diverso impiego);

30.  è del parere che in alcuni ambiti andrebbero apportati tagli mirati o andrebbero iscritti in riserva i relativi stanziamenti, segnatamente nel settore della comunicazione in materia di Unione economica e monetaria, da un lato (-2 milioni di EUR), e in quello della rendicontazione e revisione finanziaria, dall'altro (iscrizione in riserva in attesa di un accordo sul programma dell'Unione interessato);

31.  incorpora nella propria lettura i risultati dei negoziati legislativi così come noti allo stato attuale; decide, in particolare, di creare una serie di nuove linee recanti la menzione "per memoria" nell'ambito del programma Orizzonte 2020 e approva, seppur anch'esse con la menzione "per memoria", le nuove linee proposte dalla Commissione nella sua lettera rettificativa n. 1/2014; si attende che la Commissione formuli una proposta esaustiva per conformare il progetto di bilancio alle nuove basi giuridiche per tutti programmi interessati nell'ambito della conciliazione sul bilancio 2014, riprendendo e completando le linee approvate dal Parlamento;

32.  sostiene la creazione da parte del Consiglio di una sublinea specifica nell'ambito del programma Erasmus+ intesa a garantire un livello adeguato di trasparenza per le azioni a favore dei giovani nel quadro di tale programma e procede a uno storno di bilancio pari all'11,5% della dotazione iniziale di Erasmus+ a favore della linea destinata ai giovani; espunge la sublinea creata dal Consiglio per garantire sovvenzioni di funzionamento alle agenzie nazionali;

33.  decide di ripristinare la nomenclatura del precedente periodo di programmazione per quanto riguarda il dialogo sociale; suddivide, pertanto, la linea in questione e gli stanziamenti ivi iscritti in tre sublinee distinte, come avveniva nel passato;

34.  rileva che, in seguito alla propria lettura, nella rubrica 1a resta un margine di [65 446 000 EUR];

Rubrica 1b

35.  rileva che, mentre gli stanziamenti d'impegno sono rimasti pressoché invariati (appena ‑3,3 milioni di EUR), il Consiglio ha ulteriormente ridotto il volume degli stanziamenti di pagamento (-202,2 milioni di EUR o -0,4% rispetto al progetto di bilancio), incidendo sia sull'obiettivo "Investimenti a favore della crescita e dell'occupazione" (‑114,151 milioni di EUR o -0,23%) che sull'obiettivo "Cooperazione territoriale europea" (‑84,805 milioni di EUR o -6,19%), e ha incrementato soltanto artificialmente il margine di 3,3 milioni di EUR;

36.  sottolinea che il FESR e il Fondo di coesione sono quelli più colpiti dai tagli (FESR: ‑125,155 milioni di EUR, Fondo di coesione: -44,312 milioni di EUR, mentre il FSE ha subito una riduzione di 32,788 milioni di EUR); deplora profondamente che il 69,33% dei tagli globali ai pagamenti riguardino gli stanziamenti destinati al completamento di programmi rientranti in periodi precedenti (98,7 milioni di EUR);

37.  si rammarica che la Commissione abbia utilizzato, come base di prefinanziamento, il livello concordato dal Consiglio europeo nel febbraio 2013 – tematica oggetto dei negoziati settoriali interistituzionali in corso, ove il Parlamento ha diritto di codecisione – correndo quindi il rischio di vanificare gli esiti dei negoziati stessi; rammenta che i prefinanziamenti sono essenziali in quanto gli Stati membri e le regioni, all'inizio del periodo, necessitano di finanziamenti sufficienti per investire in progetti che concorreranno agli sforzi di superamento dell'attuale crisi economica e finanziaria; ribadisce, a tal proposito, la posizione della commissione per lo sviluppo regionale, che consiste nello scegliere gli stessi tassi di prefinanziamento del periodo attuale, visto il perdurare della crisi;

38.  ricorda che la rubrica 1b è la rubrica caratterizzata dal grosso degli attuali impegni da liquidare; teme seriamente che l'importo delle fatture non saldate alla fine del 2013 ammonterà a circa 20 miliardi di EUR per la politica di coesione, creando un ingente deficit che dovrà essere dedotto dal volume degli stanziamenti di pagamento disponibili – che saranno pertanto ridotti – per il completamento dei programmi in corso e per l'avvio di nuovi programmi nel 2014; sottolinea che l'attuale penuria di stanziamenti di pagamento è la causa prima del livello straordinariamente elevato di RAL, segnatamente negli ultimi anni del QFP 2007-2013;

39.  respinge, pertanto, i tagli apportati dal Consiglio alla rubrica 1b; ritiene che rischino di tradursi in una penuria di pagamenti molto più grave rispetto a quanto già previsto e di impedire il rimborso delle risorse già spese dagli Stati membri e dalle regioni beneficiari, con gravi ripercussioni in particolare per gli Stati membri già sottoposti a vincoli sociali, economici e finanziari;

40.  decide di ripristinare gli stanziamenti d'impegno e di pagamento del progetto di bilancio per tutte le linee colpite dai tagli del Consiglio nell'ambito della presente rubrica, e di incrementare gli stanziamenti d'impegno rispetto al progetto di bilancio per diverse altre linee, per lo più in conformità della lettera rettificativa n. 1/2014 della Commissione, prevedendo stanziamenti per Cipro a valere sui Fondi strutturali per un importo complessivo di 100 milioni di EUR ai prezzi attuali per il 2014;

41.  ricorda l'obiettivo di ridurre di almeno 20 milioni di unità il numero delle persone a rischio di povertà e di esclusione sociale previsto dalla strategia 2020; ricorda inoltre l'accordo politico sul QFP, in virtù del quale è stato deciso di prevedere un ulteriore incremento di 1 miliardo di EUR (in aggiunta ai 2,5 miliardi già approvati) a favore del Fondo per gli aiuti europei agli indigenti per l'intero periodo 2014-2020; decide pertanto di incrementare la dotazione del fondo in parola, destinando alle azioni a favore della coesione sociale e a quelle volte ad alleviare le forme più estreme di povertà nell'Unione un importo complessivo di 500 milioni di EUR in stanziamenti d'impegno;

42.  crea due nuove linee di bilancio specifiche per l'assistenza tecnica alle strategie dell'Unione per la macroregione del Mar Baltico, riconoscendone l'efficace attuazione nell'attuale periodo di programmazione, nonché, per la prima volta, per la macroregione del Danubio (ciascuna dotata di 2,5 milioni di EUR in stanziamenti d'impegno e di pagamento);

43.  plaude all'accordo sull'Iniziativa per l'occupazione dei giovani siglato nell'ambito dei negoziati sul QFP 2014-2020; reputa necessario un adeguato volume di finanziamenti per garantirne l'avvio immediato al fine di fronteggiare i livelli record di disoccupazione giovanile; approva pertanto l'anticipo e il posticipo di stanziamenti a favore dell'Iniziativa per l'occupazione dei giovani, come pure il relativo posticipo a valere sulla cooperazione territoriale europea, in base alla proposta della Commissione; ribadisce che saranno necessari ulteriori stanziamenti a decorrere dal 2016 per garantirne l'efficacia e la sostenibilità;

44.  approva la creazione di nuove linee di bilancio specifiche per l'assistenza tecnica per i cinque Fondi strutturali, recanti la menzione "per memoria" (p.m.) e i relativi commenti di bilancio, parallelamente alle linee di bilancio esistenti, al fine di venire incontro alle richieste degli Stati membri, come indicato nella lettera rettificativa n. 1/2014 della Commissione; si attende che ciò migliori l'attuazione dei nuovi programmi a livello degli Stati membri;

45.  deplora il fatto di non disporre di alcun margine di manovra nell'ambito della presente rubrica e ribadisce la convinzione che l'accordo politico sul QFP 2014-2020 sia vincolante per tutte le istituzioni e che occorra mobilitare gli strumenti di flessibilità previsti da tale accordo per garantire l'avvio tempestivo dei programmi e il necessario volume di finanziamenti per le sue priorità;

Rubrica 2

46.  rileva che, sebbene la rubrica 2 sia quella meno colpita dai tagli del Consiglio, alcuni programmi accusano comunque una diminuzione degli stanziamenti, in particolare il programma LIFE+, che costituisce una priorità per il Parlamento (-4,07% in stanziamenti d'impegno);

47.  ripristina il progetto di bilancio per tutte le linee colpite dai tagli del Consiglio e incrementa di 28 milioni di EUR gli stanziamenti d'impegno a favore del programma "Frutta nelle scuole", al fine di adattarli all'accordo raggiunto nel giugno 2013 su una nuova politica agricola comune per il periodo 2014-2020;

48.  approva la creazione di nuove linee di bilancio specifiche, con menzione "per memoria", per l'assistenza tecnica per il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e il Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca, come indicato nella lettera rettificativa n. 1/2014 della Commissione;

Rubrica 3

49.  rammenta che, benché sia quella di minore entità in termini di dotazione finanziaria, la rubrica 3 del QFP riguarda questioni d'importanza fondamentale per i cittadini dell'Unione;

50.  prende atto dei tagli proposti dalla Commissione a tale rubrica nel progetto di bilancio; deplora che il Consiglio ne riduca ulteriormente sia gli stanziamenti d'impegno, per un importo di 5,2 milioni di EUR (-0,24% rispetto al progetto di bilancio), sia gli stanziamenti di pagamento, per un importo di 10 milioni di EUR (-0,60% rispetto al progetto di bilancio);

51.  sceglie di ripristinare il progetto di bilancio per tutte le linee in modo da garantire una corretta esecuzione dei programmi e delle azioni previsti nell'ambito di questa rubrica;

52.  ribadisce il forte sostegno che dimostra da sempre nei confronti di un finanziamento adeguato per i programmi a favore dei diritti, dei cittadini, della cultura e dei media che sono caratterizzati da elevati tassi di esecuzione, producono evidenti effetti moltiplicatori e di ricaduta e garantiscono un chiaro e comprovato valore aggiunto europeo, incoraggiando la cooperazione transfrontaliera e la cittadinanza attiva; esprime particolare preoccupazione per i tagli proposti ai programmi e alle azioni nell'ambito di tali settori; propone di incrementare rispetto al progetto di bilancio l'entità degli stanziamenti d'impegno e di pagamento a favore di alcune linee nell'ambito dei sottoprogrammi per la cultura e i media, Europa per i cittadini, Diritti e cittadinanza e le azioni multimediali (con un incremento complessivo di 11,3 milioni di EUR in stanziamenti d'impegno);

53.  ricorda che il bilancio dell'Unione è esposto a molteplici rischi, quali ad esempio frodi IVA, contrabbando, contraffazione e corruzione, imputabili principalmente alla criminalità organizzata; chiede che sia chiaramente privilegiata la lotta alle frodi ai danni dell'Unione e alla criminalità organizzata transfrontaliera e, di conseguenza, che siano rafforzati i rispettivi organismi e agenzie dell'Unione preposti al contrasto efficace di tali minacce e delle sottostanti strutture criminali;

54.  sottolinea la necessità di rafforzare la solidarietà tra gli Stati membri nel settore dell'asilo e della migrazione e di fare in modo che il bilancio dell'Unione rifletta un chiaro impegno in tal senso, anche attraverso un contributo adeguato da parte degli Stati membri;

55.  constata il margine ridotto nell'ambito della presente rubrica, che lascia poco spazio di manovra per far fronte a situazioni impreviste;

Rubrica 4

56.  deplora i tagli apportati dal Consiglio alla rubrica 4 (-0,21% degli stanziamenti d'impegno e ‑2,5% degli stanziamenti di pagamento), che già era una delle rubriche più colpite dalla riduzione del progetto di bilancio (-12,5% degli stanziamenti d'impegno e ‑8,2% degli stanziamenti di pagamento) rispetto ai livelli del 2013; ribadisce il fatto che, sebbene rappresenti meno del 6% del bilancio totale dell'Unione, la rubrica 4 rispecchia l'impegno dell'Unione nel mondo;

57.  ritiene estremamente importante, a tale proposito, intensificare la cooperazione, potenziare il coordinamento e sviluppare sinergie con i programmi e i progetti degli Stati membri dell'Unione nei paesi terzi allo scopo di accrescere l'efficacia dell'azione esterna dell'Unione e far fronte alle attuali restrizioni di bilancio;

58.  considera inaccettabili i tagli apportati dal Consiglio alle linee prioritarie del Parlamento e propone di riportarle al livello del progetto di bilancio e addirittura superarlo, in termini di stanziamenti d'impegno, per alcune linee d'importanza strategica per le relazioni esterne dell'Unione europea, portandole complessivamente a 233 milioni di EUR (aiuti umanitari, Strumento europeo di vicinato, Strumento di cooperazione allo sviluppo, Strumento di assistenza preadesione, Strumento per la stabilità e Strumento europeo per la democrazia e i diritti umani); chiede al riguardo l'incremento degli stanziamenti per i settori geografici e tematici rientranti nell'ambito dello Strumento di cooperazione allo sviluppo, al fine di accelerare il conseguimento degli Obiettivi di sviluppo del Millennio;

59.  ritiene che, ai fini di un'attuazione efficace della politica europea di vicinato, occorre fornire maggiore sostegno ai paesi partner impegnati a costruire società democratiche e ad avviare processi di riforma; tiene conto del perdurare di una difficile situazione politica in alcuni dei paesi partner; ritiene che occorra garantire un maggiore sostegno anche per promuovere misure di rafforzamento della fiducia e di altro tipo in grado di contribuire alla sicurezza e alla prevenzione e risoluzione dei conflitti;

60.  rammenta l'importanza della trasparenza quale principio fondamentale del bilancio e chiede pertanto di scindere la linea di bilancio destinata ai rappresentanti speciali dell'Unione europea (RSUE) al fine di permettere una migliore visione d'insieme degli stanziamenti destinati ai singoli RSUE; propone di trasferire integralmente le linee destinate agli RSUE nel bilancio del Servizio europeo per l'azione esterna (SEAE);

61.  dissente dalla proposta della Commissione di scindere le linee geografiche e tematiche in una linea per la riduzione della povertà e per lo sviluppo sostenibile e una linea per le tematiche di governance, dal momento che la nuova nomenclatura non fa distinzione tra obiettivi e risorse nell'ambito della politica di sviluppo; propone pertanto di aggiornare la nomenclatura in modo tale che rifletta meglio le necessità della politica di sviluppo;

62.  propone la mobilitazione dello strumento di flessibilità per un importo di 50 milioni di EUR allo scopo di finanziare le effettive necessità in termini di contributo dell'Unione al processo di pace in Medio Oriente; ribadisce pertanto il proprio sostegno a favore di una programmazione a lungo termine e di finanziamenti adeguati per l'assistenza all'Agenzia delle Nazioni Unite di soccorso e occupazione dei profughi (UNRWA), alla Palestina e al processo di pace; rileva l'importanza di dotare l'UNRWA delle risorse necessarie per consentirle di prestare i servizi essenziali che le sono stati affidati dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite e di garantire l'incolumità e il sostentamento dei profughi tenuto conto dell'instabilità nella regione;

63.  è del parere che, ai fini della trasparenza e dell'efficacia degli aiuti, occorra valutare in modo critico la politica del sostegno diretto di bilancio e migliorare il livello degli audit; sottolinea la necessità che, in caso di frodi e abusi, l'Unione annulli l'assistenza finanziaria;

64.  chiede un incremento degli stanziamenti di pagamento a favore della riserva per gli aiuti d'urgenza (+147 milioni di EUR) onde evitare il ripetersi di situazioni in cui la Commissione non è in grado di reagire tempestivamente alle crisi umanitarie emergenti;

Rubrica 5

65.  è sorpreso dai tagli apportati dal Consiglio alla rubrica 5, per un importo complessivo di -153,283 milioni di EUR in stanziamenti d'impegno e di pagamento (-1,8% rispetto ai livelli del progetto di bilancio), nel cui ambito le riduzioni più marcate riguardano le pensioni e le scuole europee (-5,2 milioni di EUR, pari al -3,2%) e le spese relative ai funzionari e al personale temporaneo nei settori d'intervento (-69,7 milioni di EUR, pari al -3,5%);

66.  fa notare che la Commissione ha già ampiamente incluso nel suo progetto di bilancio i risparmi imputabili al nuovo statuto dei funzionari e la riduzione dell'1% dei posti, come convenuto dalle istituzioni;

67.  ritiene che gli ulteriori tagli apportati dal Consiglio alle spese amministrative siano ingiustificati e ignorino gli obblighi statutari e contrattuali, come pure le nuove competenze e funzioni dell'Unione; rileva che "l'esclusione degli importi relativi all'adeguamento delle retribuzioni per il 2011 e il 2012" potrebbe tradursi in un ulteriore squilibrio del bilancio dell'Unione;

68.  osserva in particolare che, qualora la Corte di giustizia dell'Unione Europea ("Corte di giustizia") si pronunci nel 2014 a favore della Commissione per quanto riguarda il contestato adeguamento delle pensioni e delle retribuzioni a decorrere dal 1° luglio 2012, non resterebbe un margine sufficiente al di sotto dei massimali della rubrica 5 per poter far fronte a imprevisti; rileva pertanto che il Consiglio, adottando la sua posizione, non ha conseguito gli obiettivi che si è prefissato;

69.  ripristina pertanto il progetto di bilancio per tutte le linee relative alle spese di supporto amministrativo e per tutte quelle della rubrica 5 colpite dai tagli del Consiglio, ad eccezione della linea "Retribuzioni e indennità" della sezione III, la cui dotazione è invece ridotta di 1,2 milioni di EUR per coprire il contributo dell'Agenzia europea delle sostanze chimiche al finanziamento delle scuole europee di tipo II;

70.  decide di mantenere in riserva alcuni stanziamenti in attesa che la Commissione gli trasmetta informazioni adeguate in merito alle agenzie decentrate e le relazioni sulla gestione dell'assistenza esterna;

71.  scinde la linea di bilancio relativa alle spese dell'Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF) per il personale statutario e temporaneo, allo scopo di tener conto dell'ampliamento del mandato e della maggiore indipendenza del segretariato del comitato di vigilanza dell'OLAF previsti dal nuovo regolamento di tale organismo(7);

Agenzie

72.  condivide, in linea generale, le stime della Commissione relative ai fabbisogni delle agenzie in termini di risorse finanziarie; osserva che la Commissione ha già ridotto in misura considerevole le richieste iniziali della maggior parte delle agenzie;

73.  ritiene pertanto che gli eventuali tagli aggiuntivi proposti dal Consiglio rischierebbero di compromettere il corretto funzionamento delle agenzie, impedendo a queste ultime di svolgere i compiti loro assegnati dall'autorità legislativa; respinge l'approccio orizzontale adottato dal Consiglio nel ridurre gli stanziamenti destinati alle agenzie, il cui fabbisogno deve essere valutato caso per caso;

74.  non può tuttavia accettare l'approccio seguito dalla Commissione relativamente al personale, in virtù del quale le tabelle dell'organico delle agenzie devono essere ridotte non solo dell'1% in base all'accordo politico sul QFP – che si applica a tutte le istituzioni e a tutti gli organismi – ma sono soggette a un ulteriore taglio dell'1% per contribuire alla creazione di una "riserva di riassegnazione";

75.  sottolinea che la riduzione dell'organico concordata si basa sull'organico e sui compiti attuali, prendendo come data di riferimento il 31 dicembre 2012, e che l'assegnazione di eventuali nuovi compiti alle agenzie esistenti o la creazione di nuove agenzie dovranno essere accompagnati da risorse supplementari;

76.  modifica pertanto la tabella dell'organico della maggior parte delle agenzie in modo da dare attuazione alla convenuta riduzione dell'1%; si astiene nondimeno dal farlo per le agenzie che, nelle loro richieste iniziali, avevano già applicato questa riduzione dell'1+1%; ribadisce tuttavia che occorrerà tener conto di questo contributo supplementare dell'ordine dell'1% in occasione del bilancio 2015, al fine di trattare tutte le agenzie in modo uniforme;

77.  richiama l'attenzione sui compiti aggiuntivi già delegati alle autorità europee di vigilanza, nonché sui compiti futuri contemplati dalle proposte legislative ancora da approvare, che richiederanno aumenti di bilancio proporzionati affinché dette autorità possano assolvere in modo soddisfacente al loro ruolo di vigilanza; ricorda la propria posizione secondo cui le autorità europee di vigilanza necessitano di linee di bilancio distinte e dovrebbero essere finanziariamente indipendenti dalle proprie autorità nazionali;

78.  decide di aumentare, nel quadro del bilancio 2014, gli stanziamenti destinati alle tre agenzie di vigilanza finanziaria; ritiene che tali stanziamenti debbano rispecchiare la necessità di assolvere ai compiti richiesti, dal momento che sono stati o stanno per essere adottati ulteriori regolamenti, decisioni e direttive per superare l'attuale crisi finanziaria ed economica, che è strettamente legata alla stabilità del settore finanziario;

79.  decide di aumentare anche la dotazione assegnata all'Agenzia europea per la sicurezza marittima e a una serie di agenzie della rubrica 3, dati i compiti supplementari loro conferiti (Frontex, Europol, Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze, Agenzia europea per la gestione operativa dei sistemi di tecnologia dell'informazione su larga scala e Ufficio europeo di sostegno per l'asilo); aumenta parimenti gli stanziamenti assegnati all'Agenzia europea per i medicinali, dal momento che la Commissione, nel suo progetto di bilancio, aveva tenuto conto delle entrate con destinazione specifica, mentre non dovrebbe essere così nel caso delle agenzie finanziate principalmente mediante i diritti riscossi; tiene conto della possibile entrata in vigore del quarto pacchetto ferroviario iscrivendo in riserva stanziamenti supplementari per l'Agenzia ferroviaria europea;

80.  invita la Commissione a intensificare i propri sforzi per identificare congiuntamente agli Stati membri che appaiono particolarmente riluttanti le agenzie che potrebbero essere fuse o quanto meno trasferite ai fini di una condivisione dei locali o di talune funzioni amministrative;

81.  si attende inoltre che la Commissione presenti una nuova scheda finanziaria quando Parlamento e Consiglio concluderanno una procedura legislativa che estenda il mandato di un'agenzia; è consapevole del fatto che tale estensione potrebbe richiedere risorse addizionali che devono essere decise da entrambe le istituzioni;

Progetti pilota e azioni preparatorie (PP-AP)

82.  ricorda di aver svolto un'attenta analisi dei progetti pilota e delle azioni preparatorie presentati – esaminando il tasso di riuscita di quelli in corso, escludendo le iniziative già coperte dalle basi giuridiche esistenti e tenendo pienamente conto della valutazione realizzata dalla Commissione sull'attuabilità dei progetti – sulla base della quale decide di adottare un pacchetto di compromesso costituito da un numero ristretto di PP-AP, anche in considerazione dei limitati margini disponibili;

Altre sezioni

83.  ritiene che il bilancio di ciascuna istituzione dell'Unione, date la sua missione e la sua situazione specifica, dovrebbe essere considerato un caso a se stante, senza ricorrere a soluzioni universali valide per tutti, tenendo conto della particolare fase di sviluppo, dei compiti operativi, degli obiettivi di gestione, del fabbisogno in termini di organico e della politica immobiliare di ognuna di esse;

84.  è dell'avviso che il Parlamento e il Consiglio, pur appoggiando ogni possibile risparmio e miglioramento dell'efficienza derivante da una rivalutazione costante dei compiti attuali e dei nuovi compiti, dovrebbero fissare un livello adeguato di stanziamenti, che permetta di garantire il buon funzionamento delle istituzioni e il rispetto degli obblighi giuridici interni ed esterni, nonché di offrire ai cittadini dell'Unione europea un servizio pubblico altamente professionale;

85.  si dichiara preoccupato per i tagli apportati dal Consiglio, nel progetto di bilancio 2014, agli importi corrispondenti all'adeguamento dell'1,7% delle retribuzioni del personale per il 2011 e il 2012 nel caso delle istituzioni che avevano già tenuto conto, nel loro stato di previsione, dell'incidenza annua di tale adeguamento, soprattutto in considerazione del fatto che la Corte di giustizia si pronuncerà entro breve in proposito; ripristina tale spesa nel bilancio 2014 quale misura di sana e prudente gestione finanziaria; esprime altresì la propria preoccupazione per l'aumento dell'arretrato di capitale e interessi al cui pagamento le istituzioni sarebbero tenute e osserva che il Consiglio non ha previsto stanziamenti quale misura precauzionale;

86.  guarda dunque con profonda preoccupazione al fatto che, nella rubrica 5 e all'interno del sottomassimale per la spesa amministrativa, il margine per i pagamenti è pressoché inesistente mentre per quanto riguarda gli impegni è insufficiente; ricorda che, in base all'articolo 203 del regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012, gli stanziamenti amministrativi sono stanziamenti non dissociati e che pertanto, fra i due massimali, è quello inferiore a essere determinante; ribadisce che potrebbero essere necessari ulteriori stanziamenti d'impegno per coprire gli adeguamenti delle retribuzioni in arretrato e segnala che potrebbe emergere un problema di margine anche per quanto riguarda gli impegni;

87.  chiede un bilancio rettificativo per coprire l'arretrato e i corrispondenti adeguamenti delle retribuzioni qualora la Corte di giustizia dovesse pronunciarsi a favore dell'adeguamento salariale contemplato dallo statuto dei funzionari; richiama l'attenzione sui risparmi addizionali di modesta entità che sono conseguenti all'adozione dello statuto dei funzionari e che non erano ancora stati integrati nel progetto di bilancio; osserva i dettagli esatti della lettera rettificativa n. 2/2014 della Commissione (COM(2013)0719); invita la Commissione a trasmettere in tempo utile al Parlamento e al Consiglio la lettera rettificativa affinché la procedura di bilancio 2014 possa rifletterne il contenuto;

88.  plaude agli sforzi esplicati dalle istituzioni per realizzare risparmi, ove possibile, senza compromettere la qualità del loro servizio; si compiace per l'intensificazione della cooperazione interistituzionale, della quale sono un esempio i negoziati in corso tra il Parlamento, il Comitato economico e sociale europeo e il Comitato delle regioni per rafforzare i loro legami politici, migliorare l'efficienza e promuovere la mobilità del personale a supporto delle rispettive funzioni precipue;

Sezione I - Parlamento europeo

Quadro generale

89.  ricorda che, in sede di approvazione del proprio stato di previsione per il 2014, ha insistito sulla necessità di dar prova di un elevato grado di responsabilità, controllo e rigore di bilancio nonché di compiere maggiori sforzi per realizzare cambiamenti, risparmi e riforme strutturali nell'intento di mantenere l'incremento del bilancio a un livello più vicino al tasso di inflazione;

90.  sottolinea che, per realizzare risparmi a lungo termine nel bilancio dell'Unione, Parlamento europeo e Consiglio devono affrontare la questione della necessità di una tabella di marcia per una sede unica, come indicato nelle sue precedenti risoluzioni, (segnatamente la risoluzione del 23 ottobre 2012 relativa alla posizione del Consiglio sul progetto di bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2013 – tutte le sezioni(8), e la risoluzione del 6 febbraio 2013 sugli orientamenti relativi alla procedura di bilancio 2014 – altre sezioni(9)), nonché nella sua decisione del 10 maggio 2012 sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2010, sezione I – Parlamento europeo(10);

91.  si compiace dell'accordo raggiunto nella riunione di conciliazione del 24 settembre 2013 tra l'Ufficio di presidenza e la commissione per i bilanci; sottolinea che il livello complessivo del suo bilancio per il 2014 è di 1 783 976 098 EUR, il che rappresenta una riduzione netta di 29 168 108 EUR rispetto al progetto preliminare di stato di previsione del 26 febbraio 2013;

92.  fa rilevare che il suo bilancio per il 2014 supera dell'1,9% il livello del bilancio 2013; osserva che i costi conseguenti all'adesione della Croazia e i costi una tantum legati al passaggio alla nuova legislatura rappresentano rispettivamente lo 0,17% e il 2,1% di tale incremento; sottolinea che, malgrado gli inevitabili costi legati al cambio di legislatura dopo le elezioni europee del 2014, il bilancio di funzionamento registra una diminuzione netta dello 0,37% e dovrebbe risultare ancora inferiore dato il tasso d'inflazione previsto;

93.  sottolinea che nel suo bilancio sono stati inclusi stanziamenti volti a coprire in parte gli adeguamenti delle retribuzioni per il 2011 e il 2012, che potrebbero essere imminenti vista l'attesa sentenza della Corte di giustizia; esprime profonda preoccupazione per l'approccio seguito dal Consiglio, che non prevede stanziamenti nel proprio bilancio né mantiene quelli previsti nel bilancio delle altre istituzioni quale misura precauzionale per far parzialmente fronte alle possibili implicazioni finanziarie dell'attesa sentenza della Corte di giustizia; osserva che se il Parlamento non avesse previsto stanziamenti per coprire gli imminenti adeguamenti delle retribuzioni per il 2011 e il 2012 nel caso di una sentenza della Corte di giustizia al riguardo, alla diminuzione netta dello 0,37% del suo bilancio operativo per il 2014 si sarebbe aggiunta un'ulteriore riduzione dell'1,3%;

94.  approva i seguenti adeguamenti dello stato di previsione:

   incorporazione dell'impatto dell'adozione del nuovo statuto dei funzionari e delle relative modifiche alla tabella dell'organico;
   presa in considerazione dei risparmi derivanti dalla sostituzione, a Lussemburgo, dell'edificio PRES con l'edificio GEOS;
   riduzione degli stanziamenti per la Casa della storia europea, dati il contributo della Commissione alle spese di funzionamento e i risparmi conseguiti a livello interno;
   integrazione dei risparmi derivanti dall'applicazione dei metodi di lavoro di un "Parlamento senza carta";
   trasferimento della gestione delle pensioni dei deputati a titolo dello statuto dei deputati alla linea di bilancio specifica della sezione III, analogamente alle pensioni dei funzionari;
   assegnazione di risorse umane e finanziarie alla nuova DG dei Servizi di ricerca parlamentare dopo la positiva conclusione dell'accordo di cooperazione con i due Comitati (Comitato economico e sociale europeo e Comitato delle regioni);

Gruppo di lavoro congiunto

95.  plaude alla prosecuzione dell'attività del gruppo di lavoro congiunto sul bilancio del Parlamento europeo, costituito dall'Ufficio di presidenza e dalla commissione per i bilanci, che nell'ambito del processo di riforma si è rivelato una piattaforma utile per discutere e identificare possibili riserve di efficienza finalizzate a controbilanciare gli investimenti necessari per accrescere l'efficacia del Parlamento;

96.  ricorda i brillanti risultati ottenuti in passato dal gruppo di lavoro nell'identificare strategie per conseguire risparmi in relazione alle spese di viaggio dei deputati;

97.  sostiene che le riforme avviate nelle discussioni del gruppo di lavoro – quali la cooperazione interistituzionale con il Comitato delle regioni e il Comitato economico e sociale europeo, le misure finalizzate all'attuazione delle iniziative "Parlamento senza carta" e riunioni elettroniche (e-meeting), una strutturazione più efficiente delle modalità di lavoro del Parlamento, l'esternalizzazione dei pagamenti e l'introduzione di un nuovo software per la gestione delle risorse umane – dovrebbero continuare, al fine di conseguire effettivamente una maggiore efficienza e liberare risorse per migliorare la consulenza scientifica indipendente offerta ai deputati e accrescere la capacità di controllo del Parlamento;

Riforma dello statuto dei funzionari

98.  osserva che fra le modifiche dello statuto dei funzionari concordate da Parlamento e Consiglio secondo la procedura legislativa ordinaria rientrano un nuovo metodo di indicizzazione delle retribuzioni del personale e il congelamento degli adeguamenti delle retribuzioni per tutte le istituzioni, Parlamento incluso, nel 2013 e nel 2014, il che genera risparmi dell'ordine di 14,5 milioni di EUR nel bilancio 2014 del Parlamento;

99.  considera inoltre che le altre modifiche apportate allo statuto dei funzionari, fra cui quelle relative alle disposizioni che disciplinano le spese di viaggio annuali dei funzionari, determineranno risparmi per 2,8 milioni di EUR, che si aggiungono agli 0,8 milioni di EUR derivanti dagli adeguamenti dell'evoluzione delle carriere e del ritmo delle promozioni, nonché dalla creazione del nuovo gruppo di funzioni SC;

100.  rileva che, nel caso del Parlamento, la proposta della Commissione di ridurre dell'1% l'anno il livello complessivo dell'organico si tradurrà nel 2014 nella soppressione di 67 posti nella tabella dell'organico; prende atto della nota del Segretario generale all'Ufficio di presidenza del 2 settembre 2013, nella quale il Segretario generale non interviene sull'equilibrio tra sostegno politico e amministrativo ai deputati; osserva che i gruppi politici hanno congelato sin dal 2012 le loro risorse di personale e che le loro esigenze sono state soddisfatte solo in parte nei due esercizi precedenti; insiste sul fatto che il livello complessivo dell'organico dei gruppi politici nel 2014 e negli anni a venire non dovrebbe essere inferiore a quello attuale;

101.  rinnova la richiesta formulata nella sua risoluzione del 17 aprile 2013 affinché, ora che i negoziati tra Parlamento e Consiglio si sono conclusi con un accordo sulla riforma dello statuto dei funzionari, alla commissione per i bilanci sia presentata una tabella di marcia per l'applicazione dello statuto rivisto;

Cooperazione con i Comitati consultivi

102.  plaude ai negoziati in corso e incoraggia il Parlamento, il Comitato economico e sociale europeo e il Comitato delle regioni a definire un accordo di cooperazione interistituzionale al fine di accrescere la cooperazione;

103.  sottolinea che le modifiche previste nelle tabelle dell'organico del Parlamento, del Comitato economico e sociale europeo e del Comitato delle regioni riferite all'accordo di cooperazione interistituzionale in fase di negoziazione, sono direttamente connesse al raggiungimento di un accordo politico, e quindi ad esso subordinate; ritiene che tale cooperazione potrà sfociare in un graduale trasferimento, su base volontaria, di personale qualificato dai servizi della traduzione dei due Comitati alla nuova DG dei Servizi di ricerca parlamentare del Parlamento (con rispettivo aumento della sua tabella dell'organico), per un massimo di 80 posti, nonché nella corrispondente soppressione di un numero di posti in proporzione nelle tabelle dell'organico dei Comitati nell'esercizio successivo al trasferimento di personale;

Riserva per imprevisti

104.  osserva che nel contesto della procedura di bilancio relativa al 2014 non è possibile stabilire con adeguata precisione né l'inizio né il ritmo di questo trasferimento di personale e decide pertanto, in attesa dell'evoluzione dei trasferimenti, di aumentare dello 0,7 milioni di EUR la linea di bilancio del Parlamento relativa alle retribuzioni, iscrivendo nel contempo in riserva una percentuale adeguata degli stanziamenti assegnati alle linee di bilancio relative alle retribuzioni dei Comitati; osserva che, in ultima analisi, si potrebbero trasferire se necessario dalla riserva per imprevisti alla linea di bilancio relativa alle retribuzioni sino a 3,3 milioni di EUR, previa decisione della commissione competente del Parlamento; si attende che i due Comitati consultivi riducano in proporzione gli stanziamenti iscritti nei rispettivi bilanci, in attesa di progressi nell'operazione di trasferimento e dell'accordo politico sottostante con il Parlamento;

Trasferimento delle pensioni dei deputati

105.  è convinto che la gestione delle pensioni degli ex deputati non rientri nella gestione corrente del Parlamento e che il potenziale aumento della spesa pensionistica riduca la trasparenza del bilancio; appoggia pertanto la scelta di trasferire alla sezione III del bilancio dell'Unione la gestione di tre tipi di pensioni – anzianità, invalidità e reversibilità – disciplinati dallo statuto dei deputati, pur continuando a consultare e assistere i deputati in materia pensionistica; sottolinea che il fatto di concentrare la gestione delle pensioni in un'unica istituzione genera efficienza sul piano amministrativo;

106.  osserva che è necessario un approccio coerente quanto alle informazioni da fornire sulle elezioni europee del 2014; appoggia pertanto le iniziative volte a promuovere l'affluenza alle urne alle elezioni del 2014, a pubblicizzare la data delle elezioni e a sensibilizzare i cittadini dell'Unione informandoli, in tutte le lingue dell'Unione, in merito ai loro diritti elettorali e all'impatto dell'Unione sulla loro vita quotidiana; ritiene che si debba procedere a una valutazione ex post della strategia di comunicazione utilizzata per le elezioni del 2009 e del 2014;

Risparmi addizionali

107.  ritiene che in questo momento di difficoltà economiche ci si debba sforzare in ogni modo di analizzare i bilanci delle istituzioni al fine di individuare risparmi potenziali da conseguire mediante la maggiore introduzione di pratiche che non riducano la qualità del lavoro dei deputati; ricorda che la mancata indicizzazione delle indennità di missione del personale dal 2007 a oggi e il congelamento di tutte le indennità dei deputati al livello del 2011 fino al termine dell'attuale legislatura sono segni tangibili di rigore; accoglie altresì con favore il congelamento di tutte le indennità dei deputati fino alla fine del 2014;

108.  decide, in questo spirito, di tagliare di 9 658 000 EUR la spesa del Parlamento rispetto al progetto di bilancio per il 2014;

109.  riduce, in quest'ottica di rigore, gli stanziamenti per le delegazioni, e di conseguenza il numero complessivo delle delegazioni per i deputati, andando addirittura oltre i tagli decisi e attuati negli ultimi due anni;

Sezioni da IV a X

110.  si congratula con tutte le altre istituzioni per i risparmi e i miglioramenti in termini di efficienza che hanno già integrato nei rispettivi progetti di bilancio; ripristina gli importi relativi agli adeguamenti delle retribuzioni per il 2011 e il 2012, conformemente al principio di sana e prudente gestione finanziaria, in considerazione dell'imminente sentenza della Corte di giustizia in proposito;

Sezione IV – Corte di giustizia

111.  riporta al 3% l'abbattimento forfetario, ripristinando 1,43 milioni di EUR di stanziamenti, per consentire il pieno utilizzo della tabella dell'organico della Corte di giustizia e garantire che la Corte possa gestire adeguatamente un carico di lavoro in costante aumento;

112.  potenzia rispetto al progetto di bilancio le linee del bilancio della Corte di giustizia relative alle retribuzioni per tener conto degli adeguamenti salariali del personale per il 2011 e il 2012, che inizialmente non erano stati contemplati nello stato di previsione della Corte di giustizia;

Sezione V – Corte dei conti

113.  ripristina nel progetto di bilancio gli importi corrispondenti agli adeguamenti delle retribuzioni del personale per il 2011 e il 2012 aventi un'incidenza sul bilancio 2014 e che il Consiglio aveva tagliato nella sua lettura, soprattutto in considerazione dell'imminente sentenza della Corte di giustizia in proposito;

114.  esprime particolare soddisfazione per l'austerità dimostrata dalla Corte dei conti, che ha individuato nel proprio progetto di bilancio riserve interne di efficienza;

Sezione VI – Comitato economico e sociale europeo

115.  ripristina nel progetto di bilancio gli importi corrispondenti agli adeguamenti delle retribuzioni del personale per il 2011 e il 2012 aventi un'incidenza sul bilancio 2014 e che il Consiglio aveva tagliato nella sua lettura, soprattutto in considerazione dell'imminente sentenza della Corte di giustizia in proposito;

116.  si compiace per i negoziati in corso tra il Parlamento e il Comitato economico e sociale europeo su un accordo di cooperazione e incoraggia la loro positiva conclusione; iscrive in riserva parte degli stanziamenti relativi alle retribuzioni, in attesa della firma dell'accordo di cooperazione con il Parlamento e del possibile, graduale trasferimento di un massimo di 48 funzionari, inserendo un asterisco nella tabella dell'organico per segnalare che i posti corrispondenti verrebbero soppressi l'anno successivo al completamento del trasferimento del personale, previa conclusione dell'accordo definitivo;

Sezione VII – Comitato delle regioni

117.  ripristina nel progetto di bilancio gli importi corrispondenti agli adeguamenti delle retribuzioni del personale per il 2011 e il 2012 aventi un'incidenza sul bilancio 2014 e che il Consiglio aveva tagliato nella sua lettura, soprattutto in considerazione dell'imminente sentenza della Corte di giustizia in proposito;

118.  si compiace per i negoziati in corso tra il Parlamento e il Comitato delle regioni su un accordo di cooperazione e incoraggia la loro positiva conclusione; iscrive in riserva parte degli stanziamenti relativi alle retribuzioni, in attesa della firma di tale accordo di cooperazione e del possibile, graduale trasferimento di un massimo di 32 funzionari, inserendo un asterisco nella tabella dell'organico per segnalare che i posti corrispondenti verrebbero soppressi l'anno successivo al completamento del trasferimento del personale, previa conclusione dell'accordo definitivo;

119.  ripristina gli importi del progetto di bilancio per quanto riguarda le voci relative ai viaggi dei membri onde garantire che il livello delle attività politiche non subisca riduzioni;

120.  osserva che il gruppo dei Conservatori e Riformisti europei (ECR) ha costituito un nuovo gruppo politico presso il Comitato delle regioni; ricorda che ogni gruppo politico deve beneficiare di un supporto amministrativo in funzione delle sue dimensioni atto ad agevolare la partecipazione del gruppo alle attività politiche del Comitato;

Sezione VIII – Mediatore europeo

121.  ripristina nel progetto di bilancio gli importi corrispondenti agli adeguamenti delle retribuzioni del personale per il 2011 e il 2012 aventi un'incidenza sul bilancio 2014 e che il Consiglio aveva tagliato nella sua lettura, soprattutto in considerazione dell'imminente sentenza della Corte di giustizia in proposito;

122.  riconosce la fondatezza dell'approccio seguito dal Mediatore europeo di spalmare su cinque anni, conformemente alla propria programmazione, la riduzione del 5% dell'organico, date le dimensioni relativamente modeste di tale organismo;

Sezione IX – Garante europeo della protezione dei dati

123.  ripristina nel progetto di bilancio gli importi corrispondenti agli adeguamenti delle retribuzioni del personale per il 2011 e il 2012 aventi un'incidenza sul bilancio 2014 e che il Consiglio aveva tagliato nella sua lettura, soprattutto in considerazione dell'imminente sentenza della Corte di giustizia in proposito;

124.  riconosce la fondatezza dell'approccio seguito dal Garante europeo della protezione dei dati di spalmare su cinque anni, conformemente alla propria programmazione, la riduzione del 5% dell'organico, date le dimensioni relativamente modeste di tale organismo;

Sezione X – Servizio europeo per l'azione esterna

125.  ripristina nel progetto di bilancio gli importi corrispondenti agli adeguamenti delle retribuzioni del personale per il 2011 e il 2012 aventi un'incidenza sul bilancio 2014 e che il Consiglio aveva tagliato nella sua lettura, soprattutto in considerazione dell'imminente sentenza della Corte di giustizia in proposito;

126.  riporta al 5,3% l'abbattimento forfetario per la sede centrale (ripristinando stanziamenti per circa 0,4 milioni di EUR) e al 2,7% per le delegazioni (0,5 milioni di EUR), al fine di tener conto dei progressi nelle assunzioni finalizzate a soddisfare le esigenze operative;

127.  potenzia gli stanziamenti destinati alla sicurezza con 5,4 milioni di EUR per la sicurezza delle reti e dei sistemi informatici e 0,6 milioni di EUR per gli agenti contrattuali;

128.  prende atto della volontà del SEAE di dar seguito alla richiesta formulata dalla commissione per gli affari esteri del Parlamento, volta a integrare i rappresentanti speciali dell'Unione europea e il loro personale nel bilancio e nella struttura istituzionale del SEAE; osserva che, per rendere possibile il trasferimento di risorse umane e finanziarie dal bilancio della Commissione a quello del SEAE, occorre trovare una soluzione di compromesso con la Commissione e il Consiglio, nonché adottare un'opportuna base giuridica; propone di rafforzare il bilancio e la tabella dell'organico del SEAE;

o
o   o

129.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, alle altre istituzioni e agli organi interessati nonché ai parlamenti nazionali.

(1) GU L 163 del 23.6.2007, pag. 17.
(2) GU L 298 dell'26.10.2012, pag. 1.
(3) GU C 139 del 14.6.2006, pag. 1.
(4) Testi approvati, P7_TA(2013)0304.
(5) Testi approvati, P7_TA(2013)0081.
(6) Testi approvati, P7_TA(2013)0173.
(7) Regolamento (UE, Euratom) n. 883/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio dell'11 settembre 2013 relativo alle indagini svolte dall’Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF) e che abroga il regolamento (CE) n. 1073/1999 del Parlamento europeo e del Consiglio e il regolamento (Euratom) n. 1074/1999 del Consiglio (GU L 248 del 18.9.2013, pag. 1).
(8) Testi approvati, P7_TA(2012)0359.
(9) Testi approvati, P7_TA(2013)0048.
(10) GU L 286 del 17.10.2012, pag.1.


ALLEGATO

DICHIARAZIONE CONGIUNTA

Date per la procedura di bilancio 2014 e modalità per il funzionamento del Comitato di conciliazione

A.  Il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione concordano le seguenti date principali per la procedura di bilancio 2014:

1.  il Consiglio si sforzerà di adottare la sua posizione e di trasmetterla al Parlamento europeo entro l'11 settembre 2013, in modo da consentire un accordo tempestivo con il Parlamento europeo;

2.  la commissione per i bilanci del Parlamento europeo voterà emendamenti alla posizione del Consiglio al più tardi entro la fine della 41a settimana (inizio ottobre);

3.  il pomeriggio del 16 ottobre 2013 sarà convocato un trilogo prima della lettura del Parlamento europeo;

4.  la plenaria del Parlamento europeo voterà nell'ambito della sua lettura nella 43a settimana;

5.  il 24 ottobre 2013 avrà inizio il periodo di conciliazione; conformemente all'articolo 314, paragrafo 4, lettera c), TFUE, il termine disponibile per la conciliazione scadrà il 13 novembre 2013;

6.  il Comitato di conciliazione si riunirà il pomeriggio del 4 novembre 2013 presso il Parlamento europeo e l'11 novembre 2013 presso il Consiglio; le riunioni del Comitato di conciliazione saranno preparate da triloghi. Un trilogo è previsto per la mattinata del 7 novembre 2013. Durante il periodo di conciliazione di 21 giorni potranno essere convocati triloghi supplementari.

B.  Il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione convengono inoltre le modalità per il funzionamento del Comitato di conciliazione riportate in allegato, che saranno applicabili sino all'entrata in vigore del nuovo AII.


ALLEGATO

Modalità per il funzionamento del Comitato di conciliazione nella procedura di bilancio 2014

1.  Se il Parlamento europeo vota emendamenti alla posizione del Consiglio, il presidente del Consiglio prenderà atto, nel corso della medesima sessione plenaria, delle divergenze esistenti tra le due istituzioni ed esprimerà il suo accordo a che il presidente del Parlamento europeo convochi immediatamente il Comitato di conciliazione. La lettera che convoca il Comitato di conciliazione sarà inviata lo stesso giorno in cui ha avuto luogo la votazione in plenaria e il giorno successivo avrà inizio il periodo di conciliazione. Il periodo di 21 giorni è calcolato ai sensi del regolamento (CEE, Euratom) n. 1182/71 che stabilisce le norme applicabili ai periodi di tempo, alle date e ai termini.

2.  Se il Consiglio non può approvare tutti gli emendamenti votati dal Parlamento europeo, conferma la propria posizione con lettera inviata prima della data prevista per la prima riunione del Comitato di conciliazione di cui alla parte A, punto 6, della dichiarazione congiunta. Il tal caso, il Comitato di conciliazione procederà come stabilito nei paragrafi seguenti.

3.  Il Comitato di conciliazione disporrà di una serie comune di documenti (contributi) che mettono a confronto le varie fasi della procedura di bilancio(1), tra l'altro cifre "linea per linea"(2), totali per le singole rubriche del quadro finanziario e un documento comparativo delle cifre e dei commenti di bilancio con emendamenti per linea di bilancio per tutte le linee di bilancio considerate tecnicamente "aperte". Tali documenti saranno classificati in base alla nomenclatura finanziaria.

Saranno inoltre allegati ai contributi altri documenti per il Comitato di conciliazione(3).

4.  Al fine di raggiungere un accordo entro la fine del periodo di conciliazione, i triloghi:

–  definiranno la portata dei negoziati sulle questioni finanziarie da affrontare;

–  discuteranno i temi in sospeso individuati ai sensi del precedente trattino in vista di un accordo che dovrà essere approvato dal Comitato di conciliazione;

–  affronteranno questioni tematiche, anche per rubrica del quadro finanziario pluriennale, eventualmente sulla base di uno o più documenti di lavoro ovvero di uno o più documenti informali.

Per quanto possibile, durante o immediatamente dopo ciascun trilogo saranno tratte conclusioni provvisorie, contestualmente alla messa a punto dell'ordine del giorno della riunione successiva. Tali conclusioni saranno registrate dall'istituzione presso cui si è tenuto il trilogo.

5.  In occasione delle riunioni del Comitato di conciliazione saranno disponibili le eventuali conclusioni provvisorie del trilogo/dei triloghi e un documento che elenca le linee di bilancio su cui è stato raggiunto un accordo provvisorio durante il trilogo/i triloghi, in vista dell'eventuale approvazione.

6.  La Commissione prende ogni iniziativa necessaria per favorire un ravvicinamento fra la posizione del Parlamento europeo e quella del Consiglio. In quest'ottica, è assicurata piena parità di trattamento e sono fornite uguali informazioni al Consiglio e al Parlamento europeo.

7.  Il testo comune previsto all'articolo 314, paragrafo 5, TFUE è elaborato dai segretariati del Parlamento europeo e del Consiglio con l'assistenza della Commissione. Si tratterà di una lettera di trasmissione, indirizzata ai presidenti del Parlamento europeo e del Consiglio, contenente la data dell'accordo in seno al Comitato di conciliazione nonché allegati tra cui:

–  cifre linea per linea per tutte le voci di bilancio(4) e dati riassuntivi per rubrica del quadro finanziario;

–  un documento consolidato indicante cifre e testo finale degli emendamenti concordati al progetto di bilancio(5) o alla posizione del Consiglio.

Il Comitato di conciliazione può inoltre approvare eventuali dichiarazioni comuni relativamente al bilancio per il 2014.

8.  Il testo comune sarà tradotto in tutte le lingue (dai servizi del Parlamento europeo) e presentato per approvazione al Parlamento europeo e al Consiglio entro 14 giorni dalla data successiva alla data dell'accordo sul testo comune ai sensi del punto 6.

Il bilancio sarà messo a punto dai giuristi-linguisti dopo l'adozione del testo comune, integrando gli allegati del testo comune con le linee di bilancio non modificate durante il processo di conciliazione.

9.  L'istituzione presso cui si tiene il trilogo o la riunione del Comitato di conciliazione garantirà l'interpretazione a regime linguistico completo per le riunioni del Comitato di conciliazione e a regime linguistico ad hoc per i triloghi.

L'istituzione presso cui si tiene la riunione garantirà la riproduzione e la distribuzione dei documenti di seduta.

I servizi delle tre istituzioni coopereranno per inserire i risultati dei negoziati in fase di messa a punto del testo comune.

10.  Al fine di completare i lavori del comitato di conciliazione, le istituzioni agiranno in uno spirito di leale cooperazione, scambiandosi tempestivamente le informazioni e i documenti pertinenti a livello formale e informale e mantenendo contatti regolari a tutti i livelli durante l'intera procedura di bilancio mediante un ruolo proattivo dei rispettivi negoziatori.

(1)Le varie fasi comprendono: il bilancio 2013 (compresi i bilanci rettificativi adottati), il progetto di bilancio iniziale, la posizione del Consiglio sul progetto di bilancio, gli emendamenti del Parlamento europeo alla posizione del Consiglio e le lettere rettificative presentate dalla Commissione. A fini comparativi, il progetto di bilancio iniziale includerà soltanto le lettere rettificative prese in considerazione sia nella lettura del Consiglio sia in quella del Parlamento europeo.
(2)Le linee di bilancio considerate tecnicamente chiuse saranno evidenziate nei contributi. Una linea di bilancio si considera tecnicamente chiusa quando non vi è disaccordo tra il Parlamento europeo e il Consiglio e non sono state presentate lettere rettificative, fatta salva la decisione finale del Comitato di conciliazione.
(3)Tra l'altro: una lettera di eseguibilità della Commissione sulla posizione del Consiglio e gli emendamenti del Parlamento europeo, una lettera rettificativa per l'agricoltura (e forse per altri settori), eventualmente la nota del sistema di allarme nell'ambito delle previsioni di bilancio predisposta in autunno dalla Commissione e le eventuali lettere delle altre istituzioni sulla posizione del Consiglio e gli emendamenti del Parlamento europeo.
(4)Saranno evidenziate le linee non modificate rispetto al progetto di bilancio o alla posizione del Consiglio.
(5)Tra cui le lettere rettificative prese in considerazione sia nella lettura del Consiglio sia in quella del Parlamento europeo.

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