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Procedura : 2013/2532(RSP)
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Ciclo del documento : B7-0466/2013

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B7-0466/2013

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PV 20/11/2013 - 13
CRE 20/11/2013 - 13

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PV 21/11/2013 - 8.13
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P7_TA(2013)0512

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Giovedì 21 novembre 2013 - Strasburgo
Piano d'azione Imprenditorialità 2020: rilanciare lo spirito imprenditoriale in Europa
P7_TA(2013)0512B7-0466/2013

Risoluzione del Parlamento europeo del 21 novembre 2013 sul piano d'azione Imprenditorialità 2020 – Rilanciare lo spirito imprenditoriale in Europa (2013/2532(RSP))

Il Parlamento europeo,

–  vista l'interrogazione alla Commissione sul piano d'azione Imprenditorialità 2020 – Rilanciare lo spirito imprenditoriale in Europa (O-000110/2013 – B7-0520/2013),

–  visti l'articolo 115, paragrafo 5, e l'articolo 110, paragrafo 2, del suo regolamento,

I.Spirito imprenditoriale e formazione all'imprenditorialità

1.  si attende che tutte le misure proposte per promuovere l'imprenditorialità a livello nazionale ed europeo riguardino tutti i tipi di imprese, come le professioni liberali, le cooperative, le imprese artigiane e le imprese sociali;

2.  ricorda che le cognizioni e le capacità di tipo economico e imprenditoriale sono competenze chiave nell'ambito dell'apprendimento permanente e che, in considerazione della modesta crescita economica e dell'elevato tasso di disoccupazione, sono necessarie misure più incisive, a breve così come a medio termine, intese a promuovere e a permettere l'imprenditorialità, soprattutto tra i giovani;

3.  riconosce che la formazione in campo economico, imprenditoriale e sociale è di competenza degli Stati membri e che i programmi di formazione sono spesso più mirati ed efficienti sotto il profilo dei costi se strutturati a livello locale e nazionale; ritiene che le azioni degli Stati membri in tale ambito possano e debbano essere opportunamente completate da iniziative dell'UE, in particolare mediante la collaborazione e lo scambio delle migliori pratiche;

4.  sottolinea la necessità di concedere incentivi ai datori di lavoro che offrono ai lavoratori scarsamente qualificati o non qualificati (compresi i rom) programmi di formazione e opportunità di acquisire esperienza pratica direttamente sul luogo di lavoro;

5.  si dichiara preoccupato per la diminuzione del numero di cittadini dell'UE che prendono in considerazione la possibilità di lavorare in proprio nell'attuale clima di incertezza economica; ritiene che l'UE e gli Stati membri dovrebbero intensificare gli sforzi coordinati per migliorare la cultura imprenditoriale in Europa e valutare l'opportunità di adottare misure e obiettivi specifici affinché l'imprenditorialità torni ad essere attraente, anche per i lavoratori qualificati con esperienza professionale e in particolare nei settori di importanza strategica per l'Unione; ritiene, ad esempio, che occorra stabilire un forte legame tra tali iniziative e le attività della Commissione nel campo della politica industriale; ritiene che tali misure dovrebbero includere azioni volte a facilitare la creazione di imprese;

6.  prende atto delle misure e delle iniziative proposte dalla Commissione a favore della formazione all'imprenditorialità e invita gli Stati membri a dar loro rapida attuazione conformemente al principio di sussidiarietà; mette in evidenza, a tale riguardo, l'iniziativa dell'UE "Nuove competenze per nuovi lavori"; si compiace dell'invito agli Stati membri di introdurre la formazione all'imprenditorialità tra le competenze chiave nei programmi nazionali;

7.  ritiene che, per trasmettere ai nuovi potenziali imprenditori le competenze necessarie per gestire un'impresa in modo tale da promuovere il contributo positivo che questa dà alla società riducendo nel contempo gli effetti negativi che ha sui cittadini e sull'ambiente, occorra adottare iniziative volte a introdurre nella formazione all'imprenditorialità criteri solidi in fatto di sostenibilità e di responsabilità sociale;

8.  considera la rete di rappresentanti delle PMI un potenziale forum fondamentale per lo scambio di prassi consolidate e la valutazione dei progressi realizzati in termini di attuazione;

9.  sostiene l'ambizione alla base della prevista istituzione della Garanzia per i giovani e la disponibilità a dotarla di risorse finanziarie adeguate, quale importante misura per aiutare gli Stati membri negli sforzi profusi per mitigare gli effetti della disoccupazione giovanile di massa, soprattutto nei paesi duramente colpiti dalla crisi; sottolinea l'importanza delle misure previste per promuovere l'imprenditorialità e la formazione imprenditoriale, poiché esse puntano a creare un'occupazione sostenibile e sono praticamente prive di effetti congiunturali; invita la Commissione e gli Stati Membri a valutare ulteriori misure, come gli sgravi fiscali, per incoraggiare le PMI ad assumere giovani;

10.  invita la Commissione a rafforzare le misure di accompagnamento, di consulenza e di assistenza per le imprese, in particolare per le più piccole, realizzate tramite organizzazioni intermediarie e ad istituire programmi che favoriscano le azioni di orientamento e assistenza da parte di imprenditori con più esperienza motivati a svolgere la funzione di mentore o tutore di giovani imprenditori che avviano nuove imprese o che rilevano imprese in crisi, mettendo a disposizione competenze ed esperienza;

11.  invita la Commissione a promuovere la creazione di cluster, vale a dire reti e associazioni di imprese che aiutino a sviluppare vantaggi competitivi, a beneficiare della gestione comune delle risorse umane e ad aumentare la competitività;

12.  rileva che le piccole e medie imprese che adottano le tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC) crescono a un ritmo da due a tre volte più rapido; chiede pertanto alla Commissione di promuovere misure che consentano agli imprenditori di sfruttare tutte le opportunità offerte dal mercato unico digitale;

13.  invita la Commissione e gli Stati membri a continuare a portare avanti il programma Erasmus per giovani imprenditori e a estendere il numero dei punti di contatto nazionali, laddove ciò sia ancora necessario; propone di avvalersi maggiormente delle strutture esistenti della rete Enterprise Europe; ritiene necessario porsi l'obiettivo di 10 000 scambi all'anno e di un aumento pari ad almeno il 10% all'anno fino al conseguimento di tale obiettivo;

14.  ritiene che l'ampliamento del programma di scambio per apprendisti Leonardo presenti un grande potenziale e sottolinea la necessità delle cosiddette organizzazioni intermediarie, che assistono le PMI negli aspetti organizzativi (ad esempio, ricerca di un partner adeguato all'estero, ricerca di un alloggio, ecc.); mette in evidenza il potenziale imprenditoriale dei giovani che hanno concluso una formazione duale (apprendistato);

15.  propone che gli Stati membri possano richiedere finanziamenti supplementari a titolo del Fondo di adeguamento alla globalizzazione e del Fondo sociale europeo purché questi siano utilizzati per finanziare misure a breve termine, quali il sostegno e la consulenza per la creazione d'impresa e per i trasferimenti, e non per giustificare ulteriori delocalizzazioni di imprese;

16.  propone di coordinare maggiormente fra loro gli strumenti già esistenti e quelli di futura istituzione volti a promuovere l'imprenditorialità, al fine di creare incentivi e sinergie a livello nazionale, regionale e locale;

17.  si attende che la prossima Commissione faccia della promozione dell'imprenditorialità e della formazione imprenditoriale un tema chiave nell'ambito del suo portafoglio e che dia vita a un partenariato europeo nell'ambito del quale gli Stati membri vengano misurati in base ai progressi da essi realizzati, utilizzando fra l'altro i criteri seguenti:

   a) introduzione della formazione all'imprenditorialità nei programmi scolastici nazionali, in particolare di elementi pratici come progetti imprenditoriali nelle scuole e tirocini obbligatori prima della fine dell'istruzione secondaria;
   b) entità degli stanziamenti a titolo dei Fondi strutturali utilizzati per promuovere la formazione all'imprenditorialità;
   c) numero dei partecipanti alle misure in materia di imprenditorialità nel quadro della Garanzia per i giovani o ai programmi di mobilità per nuovi imprenditori, in particolare tra i giovani;
   d) numero di persone che desiderano avviare un'impresa dopo aver preso parte a tali iniziative;

18.  incoraggia gli Stati membri ad adottare urgentemente strategie nazionali, regionali e locali intese a inserire la formazione all'imprenditorialità nei programmi di studio (a livello dell'istruzione primaria e secondaria, della formazione professionale, dell'istruzione superiore e dell'istruzione degli adulti); si attende che queste strategie contemplino tutti i tipi di imprese nonché gli effetti sociali e ambientali dell'imprenditorialità; sottolinea l'importanza delle componenti pratiche e interattive della formazione sociale, economica e imprenditoriale;

19.  ritiene che l'istruzione e la formazione professionale (IFP) possa fornire le capacità, le conoscenze e le competenze necessarie sul mercato del lavoro, in particolare ai disoccupati, nonché una consulenza personalizzata per la ricerca di un posto di lavoro; invita la Commissione e gli Stati membri a potenziare l'offerta di IFP in Europa per migliorare la trasparenza, il riconoscimento e la qualità delle competenze e delle qualifiche, favorendo in tal modo la mobilità di studenti e lavoratori;

20.  sottolinea che le conoscenze relative al funzionamento dei mercati, dell'economia e dei sistemi finanziari sono imprescindibili per una buona gestione aziendale e devono pertanto essere integrate nei sistemi nazionali di istruzione di base e nei programmi di formazione dell'UE; invita la Commissione e gli Stati membri a introdurre senza indugio l'educazione finanziaria nei loro programmi di formazione;

21.  sottolinea l'importanza dell'apprendistato per i giovani nei settori dell'economia con buone prospettive quale passo importante nella transizione dalla scuola alla vita professionale;

22.  plaude al concetto di comunità della conoscenza e dell'innovazione (CIC) che, concentrandosi sull'imprenditorialità attraverso l'integrazione degli elementi del triangolo della conoscenza, vale a dire ricerca, istruzione superiore e innovazione, costituisce un motore importante per l'innovazione in relazione alle principali sfide della società ed è quindi uno strumento fondamentale per creare crescita e occupazione in Europa; sottolinea pertanto che tutte le CIC dovrebbero integrare l'imprenditorialità nella loro struttura e nel loro approccio alla ricerca, all'innovazione e alla formazione; sottolinea che le CIC dovrebbero integrare e condividere le migliori pratiche relative all'uso di approcci alla formazione e tecnologie innovativi; raccomanda inoltre che si effettui una valutazione a lungo termine in merito alla creazione di una CIC dedicata all'ulteriore sviluppo di tali approcci innovativi alla formazione, con una particolare attenzione alla formazione all'imprenditorialità;

II.Contesto imprenditoriale e condizioni quadro

23.  chiede che la Commissione e la BEI intensifichino i loro sforzi in materia di informazione, al fine sensibilizzare le PMI, in collaborazione con le loro associazioni, in merito alle possibilità di finanziamento esistenti;

24.  sottolinea che la predisposizione di alternative di finanziamento flessibili riveste la massima importanza per la creazione d'impresa; ribadisce che occorre eliminare la discriminazione fiscale tra capitale proprio e debito e introdurre una soglia di esenzione per le partecipazioni al capitale; mette in evidenza che, essendo i crediti bancari una delle più importanti forme di finanziamento per le PMI, occorre garantire un'erogazione del credito sicura e cercare inoltre di rafforzare il finanziamento con capitale proprio migliorando le condizioni per l'investimento privato e il capitale di rischio, sostenendo anche i fondi per le PMI e il finanziamento collettivo senza costi elevati di prospetto; chiede che sia introdotta una soglia di esenzione per le partecipazioni di investitori privati;

25.  ricorda che gli oneri amministrativi rappresentano tuttora uno dei maggiori ostacoli per l'avviamento o la sopravvivenza delle imprese; ribadisce che l'eliminazione degli oneri amministrativi superflui rimane una questione politica di prima importanza e si aspetta che la prossima Commissione presenti, nel quadro delle priorità dello Small Business Act, proposte specifiche relative a politiche e misure per il periodo fino al 2020 eventualmente contenenti obiettivi quantitativi concreti (ad esempio una riduzione degli oneri amministrativi generati dalle normative dell'UE del 25% entro il 2020);

26.  valuta positivamente le misure proposte dalla Commissione per la linea d'azione in oggetto e ricorda le decisioni del Parlamento europeo in proposito, rispettivamente contenute nella sua risoluzione del 23 ottobre 2012 sulle piccole e medie imprese (PMI): competitività e opportunità commerciali(1), e nella sua risoluzione del 5 febbraio 2013 sul miglioramento dell'accesso delle PMI ai finanziamenti(2);

27.  accoglie con favore i rinnovati appelli della Commissione agli Stati membri affinché riducano i costi e i tempi necessari per avviare un'impresa; fa notare il carattere limitato dei progressi realizzati dall'adozione dello Small Business Act ed esorta gli Stati membri a profondere maggiori sforzi in tal senso;

28.  sottolinea che, in sede di creazione di un ambiente favorevole alle imprese mediante opportuni servizi di sostegno a queste ultime, occorre tenere conto della diversità dei modelli imprenditoriali, ad esempio le imprese a conduzione familiare, le cooperative ecc.;

29.  osserva che le misure dell'UE a sostegno delle PMI tuttora non sono equilibrate, e che molti Stati membri continuano a ignorare, in sede di concezione delle normative, le peculiarità delle piccole imprese;

30.  pone l'accento sul fatto che l'accesso ai finanziamenti continua a costituire uno dei principali ostacoli per lo sviluppo delle PMI; invita la Commissione a valutare in modo esaustivo se effettivamente gli strumenti di finanziamento destinati alle PMI, ad esempio lo strumento di microfinanza PROGRESS, diano adito a un'agevolazione per quanto riguarda l'accesso delle stesse PMI ai finanziamenti, soprattutto in un contesto in cui, per quanto riguarda taluni Stati membri, gli istituti finanziari impongono condizioni eccessivamente rigide per l'erogazione di prestiti alle piccole e medie imprese;

31.  accoglie favorevolmente gli sforzi della Commissione finalizzati ad aiutare gli Stati membri a migliorare le loro disposizioni fiscali e amministrative in materia di trasferimenti d'impresa; ritiene necessario migliorare il trattamento fiscale di forme di finanziamento innovative quali il finanziamento collettivo, con capitale di rischio o tramite investitori informali (business angel); invita gli Stati membri a sostenere maggiormente i trasferimenti d'impresa mediante strumenti finanziari a livello nazionale sottoforma di garanzie su prestiti e altre tipologie di finanziamento quali il finanziamento collettivo o quello di investitori informali (business angel); si compiace inoltre del fatto che la Commissione abbia posto l'accento sulle piattaforme di crowdfunding; è del parere che debbano essere altresì agevolati i trasferimenti d'impresa attraverso opportune iniziative di formazione in materia di competenze manageriali, ad esempio nei casi in cui le imprese sono trasferite ai dipendenti;

32.  osserva che la complessità delle norme in materia di IVA costituisce da tempo uno dei principali ostacoli che impediscono agli imprenditori di sfruttare il potenziale del mercato unico; esorta la Commissione a presentare quanto prima mediante un'unica dichiarazione le proposte in programma finalizzate all'allineamento delle norme e alla riduzione dei costi degli adempimenti IVA, in modo tale da consentirne l'approvazione nel corso dell'attuale legislatura;

33.  reputa che le misure proposte per la riduzione degli oneri amministrativi (che potrebbero comportare oneri regolamentari inutili e sproporzionati) e burocratici costituiscano un'integrazione dei principi dello Small Business Act; si rammarica per il fatto che il piano d'azione non menziona iniziative importanti come ad esempio le misure finalizzate all'applicazione del "test PMI" a livello nazionale, il futuro ruolo del gruppo ad alto livello sulla riduzione degli oneri amministrativi o l'introduzione di un quadro di valutazione annuale degli oneri regolamentari nell'UE e negli Stati membri; chiede alla Commissione di definire tempestivamente, sotto la guida del suo rappresentante per le PMI, una tabella di marcia per il riesame e la revisione delle dieci misure dell'UE maggiormente onerose, onde ridurre gli oneri superflui o eccessivi; sostiene, in ogni caso, che tale riduzione non deve andare a intaccare le norme sociali e ambientali fondamentali;

34.  invita gli Stati membri a concedere alle nuove imprese un periodo di tolleranza per i contributi previdenziali e per gli acconti d'imposta, in modo tale che per i primi anni le imprese versino solo le imposte sui profitti effettivamente realizzati; insiste sull'assoluta necessità che il sistema sia completamente trasparente onde scongiurare la possibilità di abusi;

35.  sottolinea l'importanza del trasferimento di conoscenze tra centri di conoscenza, ad esempio istituti di ricerca e centri di eccellenza, e PMI ai fini del successo di queste ultime; pone l'accento sulla necessità di definire chiaramente il processo di traduzione in pratica della conoscenza nonché i relativi vantaggi per i raggruppamenti di imprese (cluster) di successo;

36.  condivide l'ambizione della Commissione di dare una seconda opportunità agli imprenditori onesti che sono falliti e di ridurre gli oneri regolamentari che gravano sull'imprenditoria;

37.  sottolinea l'importanza delle professioni liberali per l'imprenditorialità in Europa; plaude al fatto che la Commissione abbia annunciato l'intenzione di costituire un gruppo di lavoro incaricato di valutare le esigenze specifiche delle professioni liberali; chiede alla Commissione di tenere conto delle conclusioni del citato gruppo di lavoro in sede non solo di effettuazione delle valutazioni di impatto afferenti a proposte legislative, ma anche di monitoraggio delle misure legate allo Small Business Act; fa notare che il lavoro descritto potrebbe portare alla stesura di una Carta europea delle professioni liberali;

38.  evidenzia l'importanza di sviluppare competenze in materia di innovazione in generale promuovendo altresì le innovazioni che nascono dai lavoratori, sia nelle imprese di nuova costituzione che in quelle esistenti; sottolinea, inoltre, che le iniziative imprenditoriali di maggior successo sono spesso il risultato dello scorporo di attività da imprese già esistenti in cui i lavoratori hanno la possibilità di sviluppare le loro idee in un contesto sicuro e ricco di risorse; pone l'accento anche sul fatto che tra gli imprenditori sono molti i lavoratori qualificati e altrettanti quelli non qualificati, e che quindi gli sforzi a livello di imprenditorialità non devono concentrarsi esclusivamente su chi possiede un titolo di studio a livello universitario; osserva che anche la formazione professionale orientata alla pratica svolge un ruolo importante nell'ambito dell'impegno a favore dell'imprenditorialità e dell'innovazione;

39.  sottolinea l'importanza di istituire validi incentivi per incoraggiare i lavoratori ad avviare attività imprenditoriali in proprio da svolgere a tempo parziale;

40.  invita ad avvalersi delle disposizioni in materia di flessibilità previste dal Quadro finanziario pluriennale (QFP) per il programma per la competitività delle imprese e le piccole e medie imprese (COSME), e in particolare per i relativi strumenti finanziari; caldeggia la prosecuzione, nell'ambito del QFP, di programmi di microfinanza quali l'apposito strumento PROGRESS e l'azione comune di sostegno agli istituti di microfinanza in Europa (JASMINE – Joint Action to Support Micro-finance Institutions in Europe);

41.  sottolinea che la predisposizione di alternative di finanziamento flessibili riveste un'importanza fondamentale per l'avvio di nuove imprese e per le PMI in un'ottica di agevolazione dell'accesso ai finanziamenti; riconosce che modelli imprenditoriali diversi possono richiedere un apporto altrettanto diverso in termini di mezzi di terzi, capitale proprio e capitale ibrido; invita gli Stati membri ad abolire la distinzione a fini fiscali tra capitale proprio e di terzi nonché a valutare l'opportunità di introdurre sgravi fiscali per gli investimenti nell'economia reale, onde promuovere una crescita sostenibile e creare posti di lavoro; invita la Commissione a valutare i vantaggi della cartolarizzazione dei microcrediti;

42.  esorta gli Stati membri a favorire la suddivisione degli appalti pubblici in lotti onde agevolare la partecipazione delle PMI alle gare d'appalto, ad esempio introducendo il principio che prevede l'obbligo di fornire spiegazioni in merito a qualunque deviazione dalla norma (apply or explain) nella legislazione nazionale in materia di appalti;

43.  si rammarica del fatto che taluni Stati membri continuano ad applicare requisiti molto severi per la creazione di nuove imprese; invita la Commissione ad accertarsi che gli Stati membri riducano a un mese il tempo necessario per il rilascio delle licenze e delle altre autorizzazioni richieste per avviare un'attività imprenditoriale;

44.  sottolinea l'importanza di offrire servizi specifici per l'avvio di un'attività imprenditoriale a coloro che hanno concluso gli studi e durante la loro formazione hanno seguito corsi specifici in materia di imprenditorialità;

45.  invita gli Stati membri a istituire uno sportello unico che riunisca tutti i servizi di assistenza alle imprese, ivi inclusi quelli relativi all'accesso alle diverse fonti di finanziamento e alla consulenza per l'avvio di un'impresa nonché all'informazione in merito alle opportunità imprenditoriali all'interno e al di fuori dell'UE;

46.  chiede agli Stati membri di adottare, nell'ambito delle rispettive legislazioni nazionali, un approccio equilibrato in materia di tempi di riabilitazione e liquidazione dei debiti, in modo tale da dare una ''seconda opportunità'' agli imprenditori onesti che sono falliti e da ridurre al minimo i rischi per i creditori;

III.La figura dell'imprenditore quale modello per gruppi di destinatari specifici

47.  appoggia l'istituzione di una "Giornata europea dell'imprenditoria" che dovrebbe rivolgersi in primo luogo ai media e richiamare l'attenzione sulle storie di successo imprenditoriale nell'UE; ritiene opportuno porre l'accento, in particolare, su esempi di imprenditori che hanno saputo creare un valore aggiunto a livello economico nel rispetto dei principi fondamentali dell'UE in materia di sostenibilità e responsabilità sociale; auspica la partecipazione all'evento di scuole e istituti di istruzione attraverso incontri con gli imprenditori e visite alle imprese;

48.  sottolinea il grande potenziale rappresentato dall'imprenditoria femminile e invita la Commissione a presentare dati attendibili in modo da poter meglio valutare la legislazione vigente ed eliminare più efficacemente tutti gli ostacoli che possono incontrare le imprenditrici;

49.  pone l'accento sul potenziale delle cooperative e delle imprese sociali come strumenti per la creazione di posti di lavoro, in particolare per i giovani, in virtù del ruolo dalle stesse svolto nello sviluppo locale sostenibile, non solo in termini economici ma anche sociali e occupazionali;

50.  evidenzia il fondamentale ruolo delle TIC per l'andamento di un'impresa e invita la Commissione e gli Stati membri a elaborare e promuovere programmi intesi a migliorare le competenze nel settore delle TIC, soprattutto tra i giovani e tra le donne;

51.  ritiene necessario prestare particolare attenzione agli altri gruppi scarsamente rappresentati nel mondo dell'imprenditoria come i giovani, gli anziani, le persone con disabilità e gli immigrati;

52.  è del parere che le sfide demografiche rendano necessaria una strategia di più ampio respiro che combini la creazione di posti di lavoro con il soddisfacimento delle esigenze nuove ed emergenti sul mercato del lavoro europeo; ritiene, a tale proposito, che debbano essere realizzati ulteriori progressi in termini di miglioramento della mobilità dei lavoratori dell'UE, compresi ricercatori e altri professionisti, per conseguire l'obiettivo di un'Europa senza barriere nel mercato interno dell'UE;

53.  sottolinea che il mancato riconoscimento dei titoli di istruzione e formazione professionale rappresenta per i migranti un ostacolo significativo alla creazione di imprese; chiede pertanto che si giunga rapidamente a un accordo sulla direttiva riguardante il riconoscimento delle qualifiche professionali;

o
o   o

54.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione.

(1) Testi approvati, P7_TA(2012)0387.
(2) Testi approvati, P7_TA(2013)0036.

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