Indice 
 Precedente 
 Seguente 
 Testo integrale 
Procedura : 2013/2883(RSP)
Ciclo di vita in Aula
Ciclo del documento : B7-0073/2014

Testi presentati :

B7-0073/2014

Discussioni :

PV 05/02/2014 - 20
CRE 05/02/2014 - 20

Votazioni :

PV 06/02/2014 - 9.10
Dichiarazioni di voto

Testi approvati :

P7_TA(2014)0103

Testi approvati
PDF 181kWORD 36k
Giovedì 6 febbraio 2014 - Strasburgo
Relazione 2013 sui progressi compiuti dall'ex Repubblica jugoslava di Macedonia
P7_TA(2014)0103B7-0073/2014

Risoluzione del Parlamento europeo del 6 febbraio 2014 sulla relazione 2013 sui progressi compiuti dall'ex Repubblica iugoslava di Macedonia (2013/2883(RSP))

Il Parlamento europeo,

–  viste la decisione del Consiglio europeo del 16 dicembre 2005 di concedere lo status di paese candidato all'adesione all'Unione europea e le sue conclusioni del 13 dicembre 2012, del 27/28 giugno 2013 e del 17 dicembre 2013,

–  viste le conclusioni della Presidenza del Consiglio europeo di Salonicco, del 19-20 giugno 2003, concernenti la prospettiva di adesione dei paesi dei Balcani occidentali all'Unione europea,

–  visti le risoluzioni 845 (1993) e 817 (1993) del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite nonché la risoluzione 47/225 (1993) dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite e l'accordo interinale del 13 settembre 1995,

–  vista la sentenza della Corte internazionale di giustizia sull'applicazione dell'accordo interinale,

–  viste la relazione della Commissione del 16 aprile 2013 dal titolo "Attuazione delle riforme nell'ambito del dialogo ad alto livello sull'adesione e promozione delle relazioni di buon vicinato" (COM(2013)0205), la sua relazione sullo stato di avanzamento (SWD(2013)0413) e la sua comunicazione del 16 ottobre 2013 dal titolo "Strategia di allargamento e sfide principali per il periodo 2013-2014" (COM(2013)0700),

–  visti l'accordo tra i partiti politici del 1° marzo 2013, la relazione finale della commissione d'inchiesta del 26 agosto 2013 e il memorandum d'intesa del 16 settembre 2013,

–  viste le sue precedenti risoluzioni sul paese, in particolare quella del 22 novembre 2012 dal titolo "Allargamento: politiche, criteri e interessi strategici dell'UE(1),

–  visto l'articolo 110, paragrafo 2, del suo regolamento,

A.  considerando che il Consiglio europeo ha deciso, per il quinto anno consecutivo, di non avviare negoziati di adesione con il paese, nonostante la raccomandazione favorevole della Commissione al riguardo; che quest'ulteriore rinvio sta acuendo la crescente frustrazione dell'opinione pubblica del paese in merito allo stallo raggiunto dal processo di integrazione nell'UE e rischia di esacerbare i problemi nazionali e le tensioni interne; che le questioni bilaterali non dovrebbero rappresentare un ostacolo all'apertura ufficiale dei negoziati di adesione, anche se esse dovrebbero essere risolte prima della fine del processo di adesione;

B.  considerando che lo Stato di diritto, la libertà dei mezzi di informazione e le relazioni di buon vicinato sono criteri essenziali per il processo di allargamento dell'UE;

C.  considerando che le questioni bilaterali dovrebbero essere affrontate al più presto possibile in uno spirito costruttivo, tenendo conto dei principi e dei valori dell'ONU e dell'UE;

1.  ribadisce il proprio invito al Consiglio a fissare, senza ulteriore indugio, una data d'inizio per i negoziati di adesione;

2.  invita la Grecia a utilizzare la sua Presidenza per imprimere slancio al processo di integrazione europea del paese, ribadendo quindi il suo impegno sancito nell'agenda di Salonicco del 2003 e creando un contesto positivo per appianare le differenze bilaterali nello spirito dei valori e principi europei; invita la Presidenza greca a utilizzare la positiva dinamica derivante dalla propria leadership per mettere a punto nuove iniziative finalizzate a superare l'attuale stallo dei negoziati e a lavorare verso una soluzione;

3.  incoraggia il paese a consolidare le riforme e a invertire le politiche e prassi che potrebbero rappresentare ancora un ostacolo per il suo futuro europeo nonché a garantire effettivi progressi nei settori chiave stabiliti nelle conclusioni del Consiglio europeo, in particolare nelle dichiarazioni sull'allargamento e sul processo di stabilizzazione e di associazione; ritiene che l'avvio di negoziati con l'UE possa costituire un passo positivo verso una risoluzione delle attuali controversie con i paesi confinanti, generando altresì ulteriori riforme per migliorare la situazione del paese;

4.  deplora, alla luce della positiva raccomandazione della Commissione e della sua positiva valutazione dei risultati del dialogo ad alto livello sull'adesione, pur mettendo in guardia dal rischio di regressi, che il Consiglio europeo abbia deciso di non ribadire la sua decisione del dicembre 2012 nella quale concludeva di condividere ampiamente il parere della Commissione, preconizzava una possibile decisione di apertura dei negoziati di adesione durante la successiva Presidenza e rilevava che la Commissione avrebbe effettuato tutto il lavoro preparatorio necessario a tal fine;

5.  sottolinea che continuare a ritardare l'inizio dei negoziati di adesione comporta un crescente e imprevedibile costo per il paese e per la stabilità regionale; invita sia il governo che la Commissione a presentare un'analisi quantitativa dei potenziali costi sociali ed economici nonché dell'impatto sulla politica interna e regionale e dei rischi derivanti dall'incapacità del Consiglio di fissare una data d'inizio per i negoziati di adesione;

6.  insiste sulla necessità che tutti i paesi candidati e potenziali candidati siano trattati secondo i loro meriti;

7.  condivide, a dispetto delle sfide molto impegnative poste al paese, la conclusione della Commissione secondo la quale esso presenta un elevato grado di allineamento con l'acquis europeo rispetto alla fase del processo di adesione e che i criteri di Copenaghen sono sufficientemente soddisfatti per avviare i colloqui di adesione; rileva che, in conformità delle procedure dell'UE, l'adesione di nuovi membri avviene soltanto dopo che essi hanno soddisfatto tutti i requisiti; condivide l'opinione della Commissione secondo la quale l'apertura dei capitoli 23 e 24 su giustizia, democrazia e diritti umani migliorerà i progressi relativi proprio alle questioni che rivestono particolare interesse per alcuni Stati membri;

8.  invita il Consiglio europeo ad appoggiare l'apertura del processo di screening, segnatamente dei capitoli 23 e 24; è dell'avviso che lo screening contribuirà a incrementare la realizzazione di riforme e aiuterà il paese ad affrontare meglio le sfide incombenti a ciascun paese candidato, quali l'ulteriore miglioramento dell'efficacia dello Stato di diritto, la riforme della magistratura e dell'amministrazione pubblica, nonché il rafforzamento della coesione interetnica;

9.  accoglie con favore il soddisfacimento degli impegni del paese nel quadro dell'accordo di stabilizzazione e di associazione e il suo livello avanzato di allineamento legislativo con l'acquis; invita il Consiglio ad adottare le raccomandazioni della Commissione sul passaggio alla seconda fase di attuazione dell'accordo di stabilizzazione e di associazione, in linea con le pertinenti disposizioni di tale accordo;

10.  sottolinea che le relazioni di buon vicinato e la cooperazione regionale sono un pilastro fondamentale del processo di adesione del paese all'UE, compresa una soluzione negoziata e reciprocamente accettabile alla questione del nome sotto l'egida delle Nazioni Unite; tenuto conto della minoranza albanese all'interno del paese nonché delle delicate questioni bilaterali con altri paesi confinanti, in particolare la Grecia e la Bulgaria, ribadisce il suo parere, condividendo la posizione della Commissione al riguardo, secondo il quale le questioni bilaterali andrebbero affrontate quanto prima nel processo di adesione, in uno spirito costruttivo e di buon vicinato e attraverso un dialogo intenso e aperto, preferibilmente prima dell'apertura dei negoziati di adesione; ricorda che sarebbe opportuno evitare gesti, azioni e dichiarazioni controverse che potrebbero incidere negativamente sulle relazioni di buon vicinato; chiede risultati più concreti in materia di cooperazione, al fine di istituire relazioni di buon vicinato fra le tre parti (Atene, Sofia e Skopje);

11.  condivide il parere della Commissione secondo la quale il fatto che il Consiglio europeo continui a non effettuare progressi in relazione all'adesione del paese all'UE metterà a rischio la credibilità del processo di allargamento dell'UE; aggiunge che ciò pregiudicherà altresì il clima necessario ad incoraggiare misure di riforma connesse all'UE; rileva che il processo di adesione genera autonomamente lo stimolo a completare le riforme;

12.  rileva che la mancata individuazione di una soluzione reciprocamente accettabile, equa e giusta per la soluzione della controversia sul nome nell'arco di 20 anni mette inoltre in discussione la credibilità del quadro volto a realizzare questo obiettivo per il quale è essenziale sforzarsi; rileva che ciò lascia impregiudicati i migliori sforzi del mediatore delle Nazioni Unite e la reale volontà politica di entrambe le parti a trovare una soluzione; ribadisce tuttavia la sua opinione, secondo cui non si deve ricorrere alle questioni bilaterali per ostacolare il processo di adesione all'Europa;

13.  accoglie favorevolmente, in tal senso, la proposta di un nome composito con un qualificatore geografico avanzata dall'inviato delle Nazioni Unite, Matthew Nimetz, e ritiene che tale proposta costituisca una buona base per un compromesso, a condizione che la nazionalità, l'identità, la cultura e la lingua macedoni non siano messe in discussione;

14.  invita la Grecia ad utilizzare le sua Presidenza dell'Unione europea, insieme a tutti gli interessi in seno alla Commissione, al Consiglio e al Parlamento, e nel paese stesso, per imprimere nuovo impulso politico agli sforzi autentici e sinceri per trovare una soluzione reciprocamente accettabile alla questione del nome senza ulteriore indugio; prende atto della decisione della Corte internazionale di giustizia del 5 dicembre 2011 sull'applicazione dell'accordo interinale del 13 settembre 1995; è del parere che la leadership del paese e l'UE debbano spiegare sistematicamente all'opinione pubblica i vantaggi della soluzione che sarà adottata prima del referendum sulla questione; si compiace dell'incontro e dei colloqui sul paese tra il ministro degli Esteri greco Evangelos Venizelos e il ministro degli esteri francese Laurent Fabius, nella speranza che ciò rappresenti il segno di futuri maggiori sviluppi positivi per quanto riguarda l'eventuale soluzione della questione del nome;

15.  si compiace del fatto che si siano tenute, in nove mesi, cinque riunioni in una buona atmosfera tra gruppi di lavoro del paese e della Bulgaria; ritiene che questioni profondamente sentite, come quella storica, comunitaria e linguistica, nonché altre questioni comuni tra i due paesi, siano affrontate al meglio attraverso un dialogo improntato a questo spirito, compresa la collaborazione con i mezzi di comunicazione e con il sistema giuridico e altre autorità; chiede che si facciano passi significativi verso il conseguimento di un accordo bilaterale a tempo debito come quadro idoneo a tal riguardo;

16.  ribadisce la propria preoccupazione in merito all'utilizzo di argomenti storici nell'attuale dibattito con i vicini e ribadisce il suo invito a compiere progressi nelle celebrazioni congiunte di eventi e figure storiche comuni con gli Stati membri UE confinanti, poiché ciò contribuirebbe a una migliore comprensione della storia e a relazioni di buon vicinato; incoraggia i tentativi di istituire commissioni miste di esperti in materia di storia e istruzione, al fine di contribuire a un'interpretazione della storia obiettiva, rafforzare la cooperazione accademica e promuovere atteggiamenti positivi dei giovani nei confronti dei loro vicini; esorta le autorità ad introdurre materiale educativo libero da interpretazioni ideologiche della storia e volto a migliorare la comprensione reciproca;

17.  plaude al paese per aver mantenuto il suo ruolo costruttivo e per il positivo contributo alla cooperazione regionale e accoglie con favore la sua partecipazione attiva a iniziative regionali quali l'Iniziativa centroeuropea (INCE) e l'Iniziativa regionale per l'emigrazione, l'asilo e i profughi (MARRI); si congratula con il paese per aver portato proficuamente a termine il suo turno di presidenza del Processo di cooperazione dell'Europa sudorientale (SEECP ) dal giugno 2012 al giugno 2013 e accoglie con favore, a tal riguardo, la promozione dell'inclusione di tutti quale contributo prezioso per l'ulteriore rafforzamento della cooperazione regionale;

18.  invita la Commissione e il Consiglio a includere il paese nel nuovo approccio di cooperazione macroregionale nell'Europa sudorientale, segnatamente nella strategia macroregionale adriatico-ionica e nel relativo programma transazionale;

19.  insiste sul fatto che la piena attuazione delle raccomandazioni della commissione parlamentare d'inchiesta a seguito degli eventi del 24 dicembre 2012, unitamente al rispetto del memorandum d'intesa ad opera di ogni parte, sono entrambi indispensabili per ricondurre il paese a una prospettiva euro-atlantica; è orgoglioso del ruolo assunto dal Commissario per l'allargamento e dallo stesso Parlamento europeo nel contribuire a mediare l'accordo del 1° marzo 2013, ma riconosce che spetta ai partiti politici stessi la responsabilità di istituire un dialogo costruttivo e una cooperazione reciproci e di rifiutare l'uso di boicottaggi, al fine di consentire un pieno e indipendente controllo legislativo del governo e di accogliere le norme democratiche europee; evidenzia l'importanza dell'impegno sia del governo che dei partiti politici per il miglioramento delle relazioni al fine di mantenere la stabilità politica;

20.  si compiace delle conclusioni della missione di monitoraggio elettorale dell'OSCE/ODIHR, secondo le quali le elezioni comunali di primavera sono state gestite in modo efficace; condivide le preoccupazioni espresse in materia di equilibrio della copertura mediatica, la confusione tra le attività statali e di partito in relazione all'uso delle risorse amministrative e le irregolarità segnalate concernenti la registrazione degli elettori di Pustec in Albania; accoglie l'impegno assunto dal governo di attenersi appieno alle raccomandazioni dell'OSCE/ODIHR in materia di riforma elettorale; sottolinea l'esigenza di ulteriori sforzi per rafforzare la trasparenza dei finanziamenti e la responsabilità dei partiti politici; sollecita un'iniziativa per evitare confusione tra le attività statali e di partito durante le campagne elettorali e per garantire un accordo traversale tra partiti per una verifica del registro elettorale;

21.  sottolinea la necessità di garantire la professionalità e l'indipendenza dell'amministrazione pubblica tramite miglioramenti delle politiche a tutti i livelli; osserva che la legge sui dipendenti pubblici e la legge sui funzionari amministrativi sono state approvate dal parlamento in prima lettura l’8 gennaio 2014; ritiene importante che un nuovo quadro giuridico sancisca i principi fondamentali della trasparenza, del merito e della rappresentanza equa; invita il governo a proseguire le riforme necessarie in materia, come pure nei settori della spesa pubblica e degli appalti pubblici, in quanto ciò inciderà positivamente sulla qualità della governance;

22.  sollecita un approfondimento della democrazia attraverso ulteriori passi decisivi verso la decentralizzazione di bilancio, deplorando la riduzione del bilancio dello scorso anno, ma attendendo con vivo interesse la relazione di verifica sullo stato di avanzamento della decentralizzazione e accogliendo con favore l'incremento della quota di introiti nel bilancio principale dei comuni, attraverso ulteriori azioni per rafforzare il rispetto dell'autonomia locale, in particolare nei casi in cui le parti che controllano il livello locale non siano al potere a livello nazionale;

23.  si compiace dei progressi compiuti nel processo di integrazione nell'UE dagli altri paesi della regione, ma teme che ulteriori ritardi nella apertura dei negoziati di adesione possano creare una irragionevole disparità nella regione, il che potrebbe comportare ulteriori rischi per le buone relazioni interetniche e creare tra tutti i cittadini macedoni la sensazione di essere trascurati; condanna ogni forma di ultranazionalismo, in qualsiasi paese; chiede politiche antidiscriminatorie e la tolleranza nella società, a prescindere da religione, etnia o lingua;

24.  aderisce all'invito della Commissione a completare la revisione dell'accordo quadro di Ohrid e dare inizio all'attuazione delle relative raccomandazioni;

25.  osserva che un ulteriore rafforzamento del dialogo politico con la popolazione albanese all'interno del paese rappresenta un importante contributo alla stabilità e alla cooperazione regionale;

26.  esorta il governo, i media, la comunità accademica, la società civile e tutti i soggetti interessati a lanciare chiari segnali al pubblico dai quali si evinca che la discriminazione sulla base dell'identità nazionale non è tollerata nel paese, anche in relazione al sistema di giustizia, ai media, alle opportunità occupazionali e sociali; sottolinea che è importante farlo per l'integrazione delle varie comunità etniche, la stabilità e l'integrazione europea del paese;

27.  deplora la mancanza di progressi in materia di istruzione integrata e l'assenza di stanziamenti a favore dell'attuazione della strategia per l'istruzione integrata; esprime la propria preoccupazione rispetto al fatto che sempre meno giovani sembra padroneggiare la lingua dell'altro gruppo etnico; sollecita un'iniziativa in proposito al fine di evitare una separazione e un potenziale conflitto su base etnica tra bambini in età scolare; sottolinea, allo stesso tempo, l'importanza di promuovere l'istruzione bilingue inclusiva, su base facoltativa; continua a esprimere preoccupazione sulla separazione degli alunni rom nelle scuole;

28.  ritiene che gli ostacoli per procedere ad un censimento in ossequio alle migliori norme democratiche potrebbero essere in parte superati attraverso l'istituzione di un registro civile, quale soluzione temporanea;

29.  deplora il deterioramento della reputazione del paese in relazione alla libertà dei mezzi di informazione; condivide la preoccupazione della Commissione secondo la quale la salvaguardia della libertà di espressione con media diversi e pluralistici, liberi da interferenze politiche, rimane una sfida essenziale per il paese; rileva, a tal riguardo, che la mancanza di pluralismo dei mezzi di informazione è in parte riconducibile alla pubblicità di Stato; pone l'accento sulla necessità di assicurare l'indipendenza e la sostenibilità dell'emittente di servizio pubblico, incoraggiando le autorità ad adottare garanzie a tal riguardo nella legge sui mezzi di informazione; ritiene che l'attuale legge sui mezzi di informazione dovrebbe formare oggetto di ulteriori consultazioni e dialogo, affinché riforme così importanti siano approvate solo con un ampio sostegno della comunità giornalistica del paese; osserva che sono necessari maggiori sforzi per ripristinare e ricostruire la fiducia tra il governo e la comunità dei mezzi di informazione; sostiene l'iniziativa dell'Istituto dei mezzi di informazione del paese, con il sostegno dell'UE, di pubblicare un "Libro bianco" sul miglioramento delle relazioni tra società civile e mezzi di informazione; sottolinea la necessità di maggiori sforzi per tutelare i diritti e l'indipendenza di coloro che lavorano nell'ambito dei mezzi di informazione; evidenzia la necessità di trasparenza riguardo alla proprietà dei mezzi di informazione;

30.  sottolinea i progressi precedentemente compiuti dalla tavola rotonda tra il governo e l'associazione dei giornalisti, attingendo alle competenze del rappresentante speciale dell'OSCE per la libertà dei mezzi di informazione, e ritiene che una riconvocazione della tavola rotonda e la realizzazione della sua tabella di marcia verso la libertà di espressione e la garanzia di un idoneo ambiente di lavoro per i giornalisti restino il meccanismo fondamentale per effettuare i necessari progressi; riconosce che la piena libertà di espressione può essere raggiunta soltanto in una società in cui siano statuiti un diritto di pubblico accesso alle informazioni e uno spazio pubblico tale da consentire un dibattito pubblico significativo;

31.  ritiene tuttavia che il recente caso di incarcerazione del giornalista Tomislav Kezarovski e altri casi – il cui esito dovrebbe essere determinato unicamente da una magistratura indipendente che operi nel quadro della Convenzione europea dei diritti dell'uomo – destino preoccupazione in merito al possibile esercizio di una giustizia selettiva nel paese, cosa che tutte le autorità competenti dovrebbero evitare per mezzo di misure efficaci;

32.  prende atto della nuova legge sulla lustrazione, ma anche delle preoccupazioni espresse dalla commissione di Venezia e dalla commissione di Helsinki riguardo alla costituzionalità e al potenziale abuso della legge;

33.  chiede un rafforzamento del mandato della commissione per la verifica delle informazioni, trasferendo permanentemente tutti i necessari documenti dai servizi di intelligence e controspionaggio ai locali della commissione;

34.  ribadisce le raccomandazioni avanzate nella sua precedente risoluzione per una responsabilizzazione della società civile; esorta il governo a riconoscere l'importante ruolo della società civile e il suo valore aggiunto nel dibattito politico, e lo invita ad impegnare attivamente le organizzazioni della società civile al dialogo sulle politiche; sottolinea il ruolo fondamentale che le organizzazioni della società civile possono svolgere per rendere il processo di adesione all'UE più trasparente, responsabile e inclusivo; fa presente che occorre offrire sostegno al settore della società civile a sostegno delle sue iniziative; si compiace del coinvolgimento della società civile nel gruppo di lavoro sul capitolo 23, istituito dal ministero della giustizia, e incoraggia tutti i ministeri a seguire tale esempio; incoraggia la considerazione positiva della proposta per la selezione di organizzazioni della società civile destinate a partecipare a tutti i gruppi di lavoro nel quadro del programma nazionale per l'adozione dell'acquis;

35.  deplora i modesti progressi conseguiti nell'attuazione della seconda strategia del governo per la cooperazione con la società civile e del suo piano d'azione ed esprime preoccupazione per i forti ritardi al riguardo; è preoccupato per la mancanza di impegno in materia e la mancanza di trasparenza nel sostegno di bilancio alla società civile; ritiene che l'Open Government Partnership, alla quale il paese ha aderito, possa offrire un quadro adeguato per migliorare la situazione; accoglie con favore e incoraggia l'utilizzo di indicatori per valutare la partecipazione della società civile come definito nella comunicazione della Commissione del 12 settembre 2012 dal titolo "Le radici della democrazia e dello sviluppo sostenibile" (COM(2012)0492);

36.  ribadisce la sua richiesta alla Commissione e al governo di accettare di destinare una quota minima dei fondi previsti nel quadro del prossimo periodo di programmazione dello strumento di assistenza di preadesione per garantire che il 15% dei pagamenti sia destinato agli attori non statali e di accertarsi che l'assistenza tecnica alle organizzazioni della società civile sia gestita dalla stessa società civile; chiede, inoltre, che l'IPA II continui ad essere impiegato per sostenere gli sforzi volti a mobilitare, secondo gli obiettivi, il 9% del bilancio proprio del paese e di distribuirlo attraverso il governo regionale e locale decentrato;

37.  plaude al paese per le riforme precedentemente adottate, che hanno reso il quadro giuridico nazionale conforme alle norme internazionali; esorta il paese ad accrescere la trasparenza del consiglio della magistratura al fine di attenuare la percezione che la sua attività sia esposta a influenze e pressioni; invita la Commissione a esaminare e ad analizzare, nelle sue future relazioni sui progressi compiuti, il rispetto delle sentenze della Corte europea per i diritti dell'uomo in relazione al paese;

38.  accoglie favorevolmente le attività intese a migliorare la professionalità, l'indipendenza e l'efficienza della magistratura, segnatamente il reclutamento dei candidati laureati presso l'Accademia per giudici e pubblici ministeri, il mantenimento del positivo indice di esecuzione dei tribunali nel secondo semestre del 2013, nonché l'ulteriore riduzione dell'arretrato giudiziario; chiede l'armonizzazione della giurisprudenza al fine di assicurare la prevedibilità del sistema giudiziario e la fiducia dei cittadini;

39.  esorta in particolare a rafforzare la commissione statale per la prevenzione della corruzione, l'unità anticorruzione del ministero dell'interno, l'ufficio del pubblico ministero di primo grado per la lotta alla criminalità organizzata e alla corruzione e l'ufficio statale per la revisione contabile in termini di risorse di bilancio, materiali e umane; sottolinea ulteriormente la necessità di concentrarsi sui casi di corruzione ad alto livello nonché di utilizzare maggiormente gli ordini di sequestro e confisca di beni e sollecita sforzi costanti volti a ottenere un bilancio positivo per le condanne in casi ad alto livello; invita le organizzazioni indipendenti della società civile e i mezzi di informazione a denunciare la corruzione e a promuovere indagini e processi indipendenti e imparziali; accoglie favorevolmente i costanti sforzi della commissione statale per la prevenzione della corruzione, sostenuti dall'UNDP, intesi a rafforzare l'aspetto preventivo della lotta contro la corruzione introducendo sistemi di integrità ad ampio spettro in nove comuni pilota; appoggia l'intenzione delle autorità nazionali di concludere la modifica della legge sulla prevenzione della corruzione, di estendere la formula del sistema di integrità a livello nazionale e di offrire una protezione sistematica e istituzionale a chi denuncia illeciti;

40.  osserva che sono tuttora in corso le attività per creare la banca dati dei servizi segreti nazionali e incoraggia le autorità del paese a intensificare i loro sforzi al riguardo e a istituire al più presto il centro di coordinamento nazionale per la lotta contro la criminalità organizzata, al fine di sostenere appieno la lotta contro la criminalità organizzata, la corruzione, la frode, il riciclaggio di denaro e altri reati gravi, compresi quelli a carattere transfrontaliero;

41.  esprime la propria preoccupazione per l'uso diffuso e prolungato della custodia cautelare e le condizioni in cui sono custoditi i detenuti; prende atto dei casi di uso sproporzionato della forza da parte della polizia in occasione di manifestazioni; chiede che gli sforzi per mantenere l'ordine pubblico siano proporzionati e che il diritto di riunione sia rispettato;

42.  accoglie con favore la nuova legge sulla giustizia minorile e chiede risorse sufficienti per attuarla; continua a esprimere il proprio rammarico per la mancanza di servizi sanitari e formativi nei centri di detenzione minorile;

43.  si compiace del calo del numero di minori affidati a istituti, ma esprime tuttora preoccupazione riguardo all'elevato numero di minori con disabilità che ancora vi permangono; sollecita l'adozione di ulteriori riforme del sistema di protezione dei minori e il rafforzamento delle capacità dei centri di servizio sociale onde sostenere le famiglie svantaggiate;

44.  accoglie con favore la formazione del consiglio nazionale della gioventù e gli sforzi intesi ad assicurare che esso poggi su ampie basi, sia politicamente imparziale e partecipi pienamente in qualità di membro al Forum europeo della gioventù; invita l'Agenzia per la gioventù e lo sport del paese a sostenerlo pienamente e a partecipare alle sue attività;

45.  incoraggia il governo a destinare risorse umane e finanziarie sufficienti alla commissione per la protezione contro la discriminazione e all'unità antidiscriminazione del dipartimento per le pari opportunità; sollecita misure volte ad accrescere la consapevolezza sulla parità e la non discriminazione;

46.  accoglie con favore la riapertura del Centro LGBTI a Skopje dopo i cinque attacchi subiti negli ultimi dodici mesi; esprime compiacimento per i risultati della commissione antidiscriminazione del paese che ha condannato l'omofobia e ne chiede una più ampia applicazione nei libri scolastici; invita in particolare a proibire la discriminazione per motivi di orientamento sessuale per quanto riguarda l'occupazione e le condizioni di lavoro; deplora che la legge anti-discriminazione non sia ancora in linea con l'acquis comunitario; ribadisce la sua richiesta che questa legge sia modificata al fine di rispettare pienamente l'acquis; condanna ogni violenza nei confronti della comunità LGBTI e invita tutti i leader politici e gli esponenti della società civile del paese a fare lo stesso; chiede che i responsabili di tali violenze siano assicurati alla giustizia; ricorda al governo e ai partiti politici la loro responsabilità nel creare una cultura dell'inclusione e della tolleranza;

47.  sollecita le autorità a raccogliere sistematicamente dati sulle categorie escluse ed emarginate, inclusi i bambini di strada, i bambini rom e le persone con disabilità; deplora la mancata raccolta di dati sui reati di odio; ribadisce la propria preoccupazione per il numero di bambini rom in istituti per bambini con bisogni specifici, ma accoglie con favore il sistema delle borse di studio del governo volto a consentire ai bambini rom di completare l'istruzione secondaria;

48.  esprime tuttora preoccupazione in merito alla persistente discriminazione dei rom; segnala, a tal proposito, che le donne rom sono doppiamente discriminate per ragioni di genere ed etnia, il che va generalmente di pari passo con la povertà; esprime preoccupazione per il fatto che questa doppia discriminazione, da tempo riconosciuta, è diffusa, abituale e dilagante; invita le autorità a spezzare tale meccanismo e sollecita con forza un'attuazione proattiva della strategia per i rom e la garanzia di accesso a salute, istruzione, occupazione, alloggi e previdenza sociale per i rom;

49.  esorta vivamente il governo a risolvere il problema dei rom sprovvisti di documenti personali;

50.  invita il governo a intensificare i suoi sforzi per migliorare lo status dei rifugiati rom e ashkali provenienti dal Kosovo;

51.  accoglie con favore l'aumento del numero di sindaci donna che è passato da zero a quattro sugli 81 che conta il paese e del numero delle donne in parlamento che risponde alle quote rosa; è preoccupato però per le persistenti pratiche di ritiro volontario delle donne dal processo decisionale politico; accoglie favorevolmente le modifiche al diritto del lavoro intese a consentire una migliore protezione giuridica delle gestanti e delle puerpere, ma esprime preoccupazione riguardo all'elevato tasso di disoccupazione tra le donne; accoglie con favore l'adozione della strategia per la parità di genere, ma rileva che i meccanismi pubblici per la parità di genere non stanno ancora funzionando correttamente, e invita il governo a migliorarne il funzionamento e ad aumentarne le risorse umane e finanziarie; invita le autorità ad assicurare una prospettiva di genere in tutti i settori strategici e ad aumentare il sostegno e le iniziative con l'obiettivo di accrescere la conoscenza in materia di parità di genere; deplora il fatto che talune importanti modifiche alla legge sull'interruzione di gravidanza siano state adottate dal parlamento mediante procedura abbreviata, senza un dibattito pubblico più ampio;

52.  plaude al governo per aver preservato la stabilità macroeconomica e si compiace per il ritorno alla crescita; rileva tuttavia che la convergenza dei redditi è finora stata lenta e condivide la preoccupazione in relazione al fatto che l'obiettivo di un disavanzo pubblico dell'ordine del 2,6 % entro il 2016 possa essere centrato e al modo in cui verranno consolidate le finanze pubbliche; raccomanda alla Commissione di concedere al paese lo status di "economia di mercato funzionante";

53.  accoglie con favore l'aumento del PIL del 2,9% in termini reali nel primo trimestre del 2013 rispetto allo stesso periodo del 2012; rileva la tendenza dei cambiamenti positivi nel mercato del lavoro, con il numero di occupati nel primo trimestre del 2013 superiore del 3,9% a quello dello stesso trimestre del 2012, mentre il tasso di disoccupazione annuale è sceso del 4,2%; si compiace del fatto che il rapporto "Doing Business" della Banca mondiale abbia classificato il paese tra i primi dieci paesi al mondo che registrano i maggiori progressi nel contesto economico e regolamentare;

54.  accoglie con favore l'intenzione della Commissione di avviare un dialogo speciale in materia di politica occupazionale e sociale con questo e altri paesi della regione; incoraggia misure volte a garantire un diritto del lavoro modernizzato nel pieno rispetto delle convenzioni dell'OIL; sottolinea che il paese ha ratificato le otto convenzioni fondamentali dell'OIL in materia di diritti del lavoro; invita a rafforzare la capacità delle parti sociali e a garantire i diritti del lavoro e sindacali; condivide la preoccupazione che l'elevata disoccupazione, in particolare tra i gruppi vulnerabili come i giovani e le donne, rimane una delle sfide più pressanti per il governo, e chiede un'azione rafforzata per combattere la povertà, la disoccupazione giovanile e la discriminazione;

55.  prende atto delle misure adottate dalle autorità del paese per quanto riguarda i recenti casi di prodotti agricoli con elevati livelli di pesticidi, esportati verso i paesi dell'Unione europea; invita in particolare le autorità competenti a intensificare i controlli e a verificare in maniera più efficace l'applicazione, nel paese, delle norme fitosanitarie dell'UE;

56.  deplora che il paese non disponga ancora di una politica climatica di ampio respiro, pur associandosi alle posizioni dell'UE nel contesto internazionale; auspica che il governo adotti le misure necessarie a rafforzare la capacità amministrativa per attuare la legislazione in materia di cambiamento climatico;

57.  evidenzia che sono necessari notevoli sforzi in campo ambientale, in particolare nei settori della qualità dell'acqua, della protezione della natura, del controllo dell'inquinamento industriale e della gestione dei rischi; incoraggia gli sforzi per attuare la normativa in tali settori; sottolinea che nessun progresso sostanziale può essere realizzato senza un adeguato rafforzamento della capacità amministrativa; invita il governo ad adottare i provvedimenti necessari al riguardo;

58.  incoraggia il governo a proseguire la cooperazione con l'Unione europea nel settore energetico all'interno del quadro della Comunità dell'energia;

59.  osserva che, per quanto riguarda le fonti energetiche rinnovabili, il potenziale del paese è scarsamente sfruttato anche a causa delle procedure amministrative farraginose e dei prezzi dell'elettricità; invita a tal proposito le autorità del paese a incrementare gli sforzi in questo ambito al fine di ottemperare all'obbligo della Comunità dell'energia che prevede la piena attuazione della direttiva sulle energie rinnovabili entro l'inizio del 2014;

60.  ribadisce il suo sostegno al regime di liberalizzazione dei visti per i paesi dei Balcani occidentali quale pilastro importante del loro processo di integrazione europea; invita gli Stati membri ad abbreviare le procedure di asilo per i cittadini dei paesi dei Balcani occidentali che beneficiano dell'esenzione dal visto nell'area Schengen, quale strumento efficace per ridurre il numero di richieste di asilo infondate, assicurando comunque ai richiedenti la prerogativa di far valere i loro diritti in un colloquio completo;

61.  ribadisce che occorre mantenere un giusto equilibrio tra misure legittime volte a combattere l'immigrazione clandestina e lo sforzo di evitare la profilatura etnica o altri provvedimenti potenzialmente discriminatori in relazione ai legittimi diritti di libertà di movimento; plaude alla cooperazione regionale in materia di migrazione e rifugiati; chiede vivamente che il regime UE di liberalizzazione dei visti attualmente in vigore per il paese sia mantenuto; ritiene che il paese dovrebbe essere dichiarato "paese d'origine sicuro" al fine di consentire procedure più rapide per trattare le domande; chiede al governo di mantenere l'attuale regime liberale dei visti con i paesi vicini, e di intensificare gli sforzi per migliorare le condizioni sociali ed economiche delle minoranze e di evitare qualsiasi discriminazione o misura negativa, come le restrizioni di viaggio nei confronti di persone che si sono viste rifiutare la richiesta di asilo nell'UE;

62.  prende atto degli sforzi compiuti dal governo per ricostruire le infrastrutture stradali a livello locale nel paese, al fine di potenziare il turismo alternativo e migliorare la vita dei cittadini; incoraggia il paese, a tal proposito, ad adottare un approccio più dinamico ai progetti di sviluppo regionale nel quadro dello strumento di assistenza preadesione (IPA) che intensificherà la cooperazione transfrontaliera e i legami tra i paesi nella regione, nonché a partecipare allo sviluppo di un sistema ferroviario moderno ed efficiente sotto il profilo ecologico che colleghi l'Europa sudorientale con il resto del continente; chiede ulteriori progressi in materia di allineamento della politica in materia di trasporti e il suo allineamento con l'acquis;

63.  prende atto dell'incontro tra i ministri dei trasporti del paese e della Bulgaria, svoltosi il 28 novembre 2013 a Sofia, ed esprime l'auspicio che gli impegni assunti per ultimare il collegamento ferroviario tra i due paesi, confermati in occasione della riunione, siano portati a termine in tempi brevi, il che schiuderà nuove prospettive economiche per la regione;

64.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, ai governi e ai parlamenti degli Stati membri nonché al governo e al parlamento del paese.

(1) Testi approvati, P7_TA(2012)0453.

Note legali - Informativa sulla privacy