Risoluzione del Parlamento europeo del 16 aprile 2014 recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione(1) sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2012, Sezione I – Parlamento europeo (COM(2013)0570 – C7‑0274/2013 – 2013/2196(DEC))
Il Parlamento europeo,
– visto il bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2012(2),
– vista la relazione sulla gestione di bilancio e finanziaria per l'esercizio 2012, Sezione I – Parlamento europeo(4),
– vista la relazione annuale del revisore interno per l'esercizio 2012,
– vista la relazione annuale della Corte dei conti sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2012, accompagnata dalle risposte delle istituzioni(5),
– vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni(6), presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2012, a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,
– visti l'articolo 314, paragrafo 10, e l'articolo 318 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea nonché l'articolo 106 bis del trattato che istituisce la Comunità europea dell'energia atomica,
– visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(7), in particolare gli articoli 145, 146 e 147,
– visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002(8), in particolare gli articoli 164, 165 e 166,
– visto l'articolo 13 delle norme interne relative all'esecuzione del bilancio del Parlamento europeo(9),
– visto l'articolo 166, paragrafo 1, del regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012, a norma del quale tutte le istituzioni dell'Unione sono tenute ad adottare ogni misura utile per dare seguito alle osservazioni che accompagnano la decisione di discarico del Parlamento europeo,
– vista la sua risoluzione del 9 marzo 2011 sugli orientamenti relativi alla procedura di bilancio 2012 – Sezioni I, II, IV, V, VI, VII, VIII, IX e X(10),
– vista la sua risoluzione del 6 aprile 2011 sullo stato di previsione delle entrate e delle spese del Parlamento europeo per l'esercizio 2012 – Sezione I – Parlamento(11),
– visti l'articolo 77, l'articolo 80, paragrafo 3, e l'allegato VI del suo regolamento,
– vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A7-0246/2014),
A. considerando che il 4 luglio 2013 il Presidente ha adottato i conti relativi all'esercizio 2012;
B. considerando che nella sua certificazione dei conti definitivi, il Contabile del Parlamento ha attestato con ragionevole certezza che i conti forniscono sotto ogni aspetto significativo un'immagine veritiera e fedele della situazione finanziaria del Parlamento europeo e che non è stato portato alla sua attenzione alcun elemento su cui esprimere riserve;
C. considerando che in data 6 settembre 2013 il Segretario generale ha attestato con ragionevole certezza che il bilancio del Parlamento era stato eseguito in conformità dei principi di sana gestione finanziaria e che il quadro di controllo instaurato forniva le garanzie necessarie quanto alla legittimità e alla regolarità delle operazioni sottostanti;
D. considerando che il Segretario generale ha anche attestato di non essere a conoscenza di alcun fatto non dichiarato che possa ledere gli interessi dell'Istituzione;
E. considerando che a seguito della sua revisione contabile la Corte dei conti conclude, per le spese amministrative del 2012, che i sistemi di supervisione e di controllo applicati da ciascuna istituzione sono conformi al regolamento finanziario e che delle 151 operazioni verificate dalla Corte una era inficiata da errore e che la stessa Corte stima la probabilità massima di errore allo 0%;
F. considerando che, conformemente alla procedura abituale, all’amministrazione del Parlamento è stato inviato un questionario le cui risposte sono state e ricevute e discusse dalla commissione per il controllo dei bilanci in presenza del Segretario generale e del Revisore interno;
G. considerando che la procedura annuale di discarico del Parlamento garantisce valore aggiunto in quanto comporta un'analisi approfondita dei conti finalizzata a permettere al Parlamento di assolvere le sue responsabilità nei confronti dei cittadini dell'Unione e di agire in piena trasparenza offrendo una rappresentazione dettagliata della sua gestione finanziaria; che oltretutto il discarico offre un'occasione per esercitare autocritica e per conseguire migliori risultati nelle aree in cui sussistono ancora margini di miglioramento in termini di qualità, efficacia ed efficienza di gestione delle finanze pubbliche e dunque del denaro dei contribuenti;
Gestione finanziaria e di bilancio 2012
Valore aggiunto della procedura di discarico per il Parlamento
1. evidenzia il valore aggiunto della procedura parlamentare che porta al discarico annuale del Parlamento;
2. rileva che la presente risoluzione si concentra principalmente sull'esecuzione del bilancio e sul discarico per l'esercizio 2012 e che il suo principale obiettivo è di garantire che il denaro pubblico sia utilizzato nel miglior modo possibile e di evidenziare le aree nelle quali è possibile apportare miglioramenti; esorta gli organi responsabili del Parlamento a continuare a migliorare, a tutti i possibili livelli, l'efficienza nelle attività ordinarie del Parlamento;
3. invita nuovamente l'Ufficio di Presidenza a distribuire ai deputati un maggior numero di "Libri bianchi" tematici, il che permetterebbe ai gruppi politici di tenere un dibattito prima della decisione finale;
4. prende atto che il bilancio generale per l'Unione per il 2012 è stato pari a 148 200 milioni di EUR in stanziamenti d'impegno, di cui 1 718 milioni di EUR per il bilancio del Parlamento; nota anche che tale cifra corrisponde a poco più dell'1 % del bilancio generale dell'UE ed è pari al 20 % degli 8 278 milioni di EUR stanziati per la spesa amministrativa della totalità delle istituzioni dell'Unione per il 2012; nota che tali valori sono in linea con l'Accordo interistituzionale tra il Parlamento, il Consiglio e la Commissione (sulla disciplina di bilancio e la sana gestione finanziaria) relativamente alle spese per immobili e infrastrutture, retribuzioni e pensioni del personale, tecnologie dell'informazione e sicurezza;
5. nota che nel bilancio del Parlamento i quattro principali capitoli sono stati: Capitolo 10 (Membri dell'Istituzione), Capitolo 12 (Funzionari e agenti temporanei), Capitolo 20 (Immobili e spese accessorie) e Capitolo 42 (Spese relative agli assistenti parlamentari), che hanno rappresentato il 70% degli impegni totali;
6. nota che gli stanziamenti autorizzati nel bilancio finale del Parlamento per il 2012 ammontavano a 1 717 868 121 EUR, corrispondenti a un aumento dell'1,9% rispetto al bilancio 2011 (1 685 829 393 EUR ) e che come nel 2011 non è stato presentato un bilancio rettificativo; è del parere che il Parlamento abbia dato prova di responsabilità e moderazione mantenendosi nel 2012 al di sotto del tasso d'inflazione del 2,6%; si attende che la stessa moderazione sia usata per il bilancio 2015 mantenendolo al di sotto del 20% della rubrica 5;
7. rileva che nel 2012 è stato impegnato il 99% (93% nel 2011) degli stanziamenti correnti finali, con un tasso di annullamento dell'1% (6% nel 2011) e che come negli anni precedenti si è raggiunto un elevato livello di esecuzione, peraltro influenzato a fine esercizio da un trasferimento di fondi inutilizzati compiuto su richiesta del gruppo di lavoro congiunto dell'Ufficio di presidenza e della commissione per i bilanci con il parere positivo di quest'ultima;
Relazione di gestione finanziaria e di bilancio del Parlamento
8. nota che le entrate totali iscritte nei conti del Parlamento al 31 dicembre 2012 ammontavano per il 2012 a EUR 175 541 860 (EUR 173 293 432 nel 2011) importo che comprende EUR 22 274 843 (EUR 23 815 077 nel 2011) in entrate con destinazione specifica;
9. nota che il Parlamento ha deciso di condurre a fine anno una operazione di mopping-up (storni di recupero di saldi inutilizzati) a partire da varie linee di bilancio per un importo di EUR 45 000 000, da destinare alla seconda rata di acquisto dell'edificio Trebel di Bruxelles (EUR 35 000 000) e alla costruzione del nuovo edificio KAD di Lussemburgo; considera che tale operazione comporterà un risparmio stimato a EUR 10,4 milioni in oneri finanziari per tutto il periodo di costruzione e di ammortamento del prestito; deplora peraltro che il Parlamento abbia dovuto chiedere ripetutamente in varie precedenti risoluzioni di discarico, ai fini della chiarezza in bilancio, che la spesa immobiliare sia iscritta in bilancio anziché essere finanziata da uno storno di recupero;
I conti 2012 del Parlamento
10. constata che le cifre di chiusura dei conti del Parlamento europeo per l'esercizio 2012 si presentano come segue:
a) Stanziamenti disponibili (EUR)
Stanziamenti per il 2012
1 717 868 121
Riporti non automatici dall'esercizio 2011
21 700 000
Riporti automatici dall'esercizio 2011
222 900 384
Stanziamenti corrispondenti a entrate con destinazione specifica per il 2012
22 274 843
Riporti corrispondenti a entrate con destinazione specifica per il 2011
107 592 247
Totale
2 092 335 595
b) Utilizzo degli stanziamenti nell'esercizio finanziario 2012 (EUR)
Impegni
2 061 149 089
Pagamenti effettuati
1 623 172 878
Stanziamenti riportati automaticamente, compresi quelli provenienti da entrate con destinazione specifica
412 253 714
Stanziamenti riportati non automaticamente
0
Stanziamenti annullati
55 790 384
c) Entrate (EUR)
riscosse nel 2012
175 541 860
d) Totale bilancio al 31 dicembre 2012 (EUR)
1 539 591 147
11. segnala l'elevato livello di riporti al 2012 (244 600 384 EUR) e sollecita una migliore programmazione delle spese;
12. prende atto che nella sua certificazione dei conti definitivi, il Contabile del Parlamento ha attestato con ragionevole certezza che i conti forniscono sotto ogni aspetto significativo un'immagine veritiera e fedele della situazione finanziaria del Parlamento; nota inoltre che il Contabile ha dichiarato che non è stato portato alla sua attenzione alcun elemento sul quale esprimere riserve;
13. rammenta la decisione in data 4 luglio 2013 del suo Presidente sull'adozione del bilancio per l'esercizio 2012;
Pareri della Corte dei conti sull'affidabilità dei conti 2012 e la legittimità e regolarità delle operazioni sottostanti
14. saluta favorevolmente il fatto che nella sua valutazione complessiva delle spese amministrative e di altra natura la Corte dei conti abbia rilevato che i test eseguiti indicano che il tasso massimo probabile di errore riscontrato nella popolazione di operazioni considerata è pari a zero e che i sistemi di supervisione e di controllo della spesa si sono mostrati efficaci; constata con soddisfazione che l'audit della Corte dei conti indica che nel 2012 i pagamenti a fronte di spese autorizzate non sono stati inficiati da un livello significativo di errori; nota che l'audit ha comportato l'analisi di un campione di 151 operazioni di pagamento - 91 pagamenti a titolo di stipendi, pensioni e indennità connesse e 60 relativi a contratti concernenti immobili e altre spese - contro le 56 sottoposte ad audit nel 2011;
15. nota che le spese amministrative e di altra natura comprendono le spese relative alle risorse umane (stipendi, indennità e pensioni) - che rappresentano circa il 60 % del totale delle spese amministrative e di altra natura - e le spese concernenti gli immobili, gli impianti e le apparecchiature, l’energia, le comunicazioni e le tecnologie dell’informazione, che sono considerate un'area a basso rischio; rileva che secondo la Corte dei conti i rischi principali inerenti alle spese amministrative e di altra natura riguardano l’inosservanza delle procedure per quanto riguarda gli appalti, l'esecuzione dei contratti, le assunzioni e il calcolo degli stipendi e delle indennità.
Assunzione di agenti temporanei e contrattuali
16. nota con soddisfazione che l'audit eseguito dalla Corte dei conti su 15 procedure di assunzione espletate al Parlamento nel 2012 non ha rilevato carenze o errori; invita tuttavia il Segretario generale ad applicare rigorosamente le norme vigenti per la nomina o promozione di membri del personale, e in particolare di quelli che occupano posizioni manageriali;
Appalti
17. nota che l'audit della Corte dei conti ha analizzato 18 procedure di appalto del Parlamento; rileva che, in un caso, la Corte ha riscontrato carenze nell'applicazione di uno dei criteri di aggiudicazione e, in un altro, nella gestione e documentazione della procedura d'appalto;
18. raccomanda che gli Ordinatori migliorino la concezione, il coordinamento e l'efficacia del quadro regolamentare delle procedure d’appalto mediante opportune verifiche e direttive più chiare; osserva che l'attuazione del nuovo regolamento finanziario e delle sue norme di applicazione dovrebbe essere accompagnata dall'elaborazione di nuovi schemi di contratto e di Inviti a presentare offerte come pure dallo sviluppo di corsi di formazione specifici sul modo di definire e applicare i criteri di selezione e di aggiudicazione;
19. approva le risposte fornite dal Parlamento nella procedura in contraddittorio con la Corte dei conti;
Rassegna da parte della Corte dei conti dei progressi compiuti nell'attuazione delle raccomandazioni formulate nelle precedenti relazioni annuali
Risultati delle verifiche ex ante sulle procedure di assunzione
20. rammenta l'osservazione della Corte dei conti secondo cui, nelle procedure di assunzione degli Assistenti Parlamentari Accreditati (APA) il fascicolo non conteneva documenti che attestassero l'effettiva verifica ex ante dei documenti di assunzione; prende atto del fatto che la Corte dei conti ritiene la raccomandazione ora pienamente attuata, avendo il Parlamento formato la necessaria documentazione e conservato i documenti da verificare per giustificare le decisioni di assunzione di personale temporaneo e a contratto; invita il Segretario generale a informare la commissione per il controllo dei bilanci entro il mese di settembre 2014 in merito all'efficacia delle misure adottate, fra cui quelle scaturite da osservazioni del Revisore interno, anche nella prospettiva dell'assunzione di un elevato numero di nuovi APA dopo le elezioni;
Appalti
21. constata con rammarico che l'analisi compiuta dalla Corte dei conti su un campione di procedure di appalto denotano il persistere di errori nella concezione, coordinamento e performance delle procedure di appalto, per cui il giudizio della Corte sui progressi compiuti è che le precedenti raccomandazioni sono per lo più ancora in corso di attuazione; ribadisce la sua richiesta di assicurare senza ulteriore indugio reali progressi su tutti i meccanismi di controllo dei pubblici appalti, al fine di colmare le carenze identificate e di garantire i prezzi più competitivi per i beni e servizi acquisiti;
Versamento di indennità e prestazioni sociali a membri del personale
22. rammenta le risultanze della Corte dei conti specificamente attinenti alle informazioni di cui dispongono i servizi del Parlamento per quanto riguarda la situazione dei membri del personale; constata che l'audit della Corte dei conti non ha fatto emergere nuove carenze ma che permane il rischio di effettuare pagamenti errati o indebiti; nota inoltre che nel 2012 il Parlamento ha adottato opportune misure che hanno ulteriormente migliorato il tasso di risposta in occasione della procedura annuale di verifica elettronica e di aggiornamento dei dati personali dei dipendenti e che, laddove necessario, le dichiarazioni del personale sono ora corredate da idonea documentazione;
Relazione annuale del Revisore interno
23. osserva che, nella riunione della commissione competente del 21 gennaio 2014 con il Revisore interno, quest'ultimo ha presentato la sua relazione annuale firmata il 12 luglio 2013 e ha indicato di aver nel 2012 effettuato i seguenti audit sull'amministrazione del Parlamento:
–
consultazione della Revisione interna (Internal Audit Service) sul processo finalizzato alla scelta di telefoni ToIP(12);
–
Follow-up trasversale delle azioni in sospeso scaturite dalle relazioni di audit interno – Fase I del 2012;
–
Follow-up trasversale delle azioni in sospeso scaturite dalle relazioni di audit interno – Fase II del 2012;
–
audit sugli APA in servizio come Altri agenti dell'Unione;
–
audit del processo di contabilità per competenza;
–
follow-up dell'audit sulla politica immobiliare: pianificazione, valutazione e gestione del fabbisogno di locali;
24. rileva alcune delle conclusioni più significative contenute nella relazione annuale del Revisore interno:
–
la regolarizzazione in bilancio delle spese di alcune casse anticipi permanenti (Uffici d'informazione e Viaggi dei deputati) resta soggetta a notevoli ritardi;
–
sono stati realizzati progressi nel settore dei contributi ai partiti politici e alle fondazioni politiche a livello europeo;
–
l'incarico di consultazione della Revisione interna sul processo che ha portato alla scelta di telefoni ToIP ha fatto emergere carenze nella formalizzazione delle decisioni relative al progetto ToIP, in relazione alle quali la DG ITEC ha indicato di stare già adottando le iniziative necessarie per attenuare eventuali rischi;
–
sono stati fatti notevoli passi avanti per quanto riguarda la governance delle tecnologie dell'informazione e lo sviluppo di applicazioni informatiche; si segnalano in particolare i progressi metodologici realizzati dalla DG ITEC nello sviluppo di applicazioni;
–
dal primo follow-up relativo all'audit sui Gruppi di visitatori è emerso che tutte le azioni restano in sospeso, seppur con un rischio residuo parzialmente ridotto;
–
cinque azioni in sospeso per le quali le misure da adottare esulano dai poteri decisionali delle Direzioni generali interessate sono state deferite per decisione a un'autorità superiore;
25. nota e sostiene le opinioni espresse dal Revisore interno nel "Follow-up dell'audit sulla politica immobiliare: pianificazione, valutazione e gestione del fabbisogno di locali" secondo cui occorre:
–
definire un'adeguata pianificazione del fabbisogno di locali nel medio e lungo periodo in funzione del previsto aumento del numero di occupanti;
–
effettuare l'assegnazione dei locali in base a criteri concordati a livello istituzionale e assicurare la disponibilità di norme e procedure che permettano di applicare effettivamente tali criteri;
–
utilizzare i locali in modo efficace ed efficiente;
26. nota e sostiene le opinioni espresse dal Revisore interno nell'"Audit degli assistenti parlamentari accreditati assunti in qualità di Altri agenti delle Comunità europee" secondo cui, in linea generale, l'ambiente di controllo (control environment) e relative attività delle DG Personale e Finanze danno la ragionevole certezza che gli APA sono assunti in conformità delle norme statutarie e che i loro emolumenti sono correttamente imputati all'indennità di assistenza parlamentare dei deputati; invita le due DG ad assicurare con ogni opportuno mezzo che tali garanzie divengano certe e inequivocabili;
27. prende atto del fatto che nel 2012 si è reso necessario uno storno dalla sotto-voce 4220-01 (Assistenti locali) alla sotto-voce 4220-02 (Assistenti accreditati) per un importo di EUR 7,3 milioni e che la sotto-voce 4220-01 è stata ridotta di complessivi EUR 14,1 milioni (14,3 %) a causa di un'errata stima del fabbisogno sia per gli assistenti locali che per gli assistenti accreditati, e ciò malgrado il fatto che il numero di assistenti accreditati sia aumentato solo marginalmente nel 2012 rispetto al 2011; ritiene che in futuro sarà necessario migliorare le stime per le sotto-voci in questione, onde rispettare il principio della sana gestione finanziaria e permettere di far fronte alle reali necessità;
28. rileva peraltro che, ai fini del pieno e stabile raggiungimento degli obiettivi di controllo interno nonché della corretta applicazione non solo del regolamento del Parlamento e delle pertinenti norme derivate adottate dai competenti organi parlamentari ma anche del regolamento finanziario, esistono margini per rafforzare ulteriormente determinate procedure di gestione e controllo che comportano un'esposizione moderata a rischi residuali; si tratta di:
–
garantire informazioni tempestive e regolari agli APA su ogni modifica o aggiornamento delle norme loro applicabili - anche per analogia - e presentare ai loro rappresentanti una relazione motivata su tali modifiche e aggiornamenti al fine di garantire la trasparenza e i principi di pari trattamento e pari opportunità;
–
garantire ai deputati e agli APA adeguate e tempestive informazioni sui diritti e doveri connessi alla cessazione dei contratti di lavoro degli APA (ferie, disoccupazione, diritti pensionistici ecc.);
–
rafforzare i controlli interni per monitorare l'utilizzo dell'indennità di assistenza parlamentare;
–
garantire un'amministrazione più ordinata ed efficiente delle assunzioni di nuovi APA dopo le elezioni del 2014, pianificando in anticipo e prevedendo le necessarie risorse, in particolare quelle umane, e garantire continuità di assistenza ai deputati eletti per la nuova legislatura evitando interruzioni dei periodi contrattuali degli APA che continuano a prestare la loro opera;
29. rammenta ancora una volta la necessità, dopo cinque anni di applicazione del nuovo Statuto degli assistenti, di condurne al più presto possibile una valutazione completa prevedendo la possibilità di una revisione delle attuali norme;
Audit del Quadro di controllo interno
30. ricorda che nel 2003 e 2004 la review iniziale del Quadro di controllo interno ha dato luogo a 14 relazioni di audit riguardanti tutti gli uffici e i servizi centrali e che contengono 452 azioni concordate finalizzate a migliorare i livelli globali di:
–
rispetto degli standard minimi di controllo interno dell'Istituzione;
–
realizzazione degli obiettivi fondamentali di controllo (conformità con le disposizioni legislative e regolamentari applicabili e con le politiche vigenti; affidabilità delle informazioni e registrazioni degli atti gestionali; economicità, efficacia ed efficienza delle operazioni);
"Azioni pendenti" residue
31. nota che a fine 2012, dopo successivi audit di follow-up, restavano ancora da ultimare 15 azioni delle 452 del Quadro di controllo interno inizialmente concordate; prende atto della conclusione del Revisore interno secondo cui per due DG (Finanze e Infrastrutture e Logistica) vi sono evidenze di miglioramento nei processi di pubblico appalto;
32. nota il nuovo processo di monitoraggio della Revisione interna che serve ad assicurare il follow-up delle azioni concordate a seguito delle relazioni di audit e che prevede che ciascun incarico di follow-up si svolga in modo "trasversale" per coprire simultaneamente tutte le azioni pendenti da implementare; nota inoltre che gli incarichi sono ora assolti ogni due anni, in linea con la risoluzione del Parlamento del 10 maggio 2011 relativa al suo discarico per l'esercizio 2009;
33. nota che a fine 2012 il Revisore interno ha concluso che erano da implementare ancora 73 azioni, di cui 2 azioni critiche, 35 a rischio significativo e 36 a rischio moderato; rileva con soddisfazione che nel corso del 2012 sono state pienamente attuate e pertanto archiviate 80 azioni, fra cui 2 azioni critiche; incoraggia tutte le direzioni generali interessate a proseguire i loro sforzi per migliorare le rispettive procedure di gestione e controllo; chiede al Revisore interno di stabilire dei calendari più severi in materia di azioni da attuare; invita il Revisore a tenere la commissione per il controllo dei bilanci informata su tutte le azioni pendenti scaturite dalla review iniziale del Quadro di controllo interno; ribadisce la richiesta che la dirigenza centrale e periferica dia attuazione alle rimanenti azioni pendenti prima della fine dell'attuale legislatura;
34. nota la conclusione della Revisione interna secondo cui il processo di follow-up del 2012 denota un generale miglioramento con l'archiviazione di 80 delle 153 azioni pendenti validate a la riduzione del numero delle azioni critiche ad alto rischio (da otto a tre); è preoccupato tuttavia per il numero relativamente elevato (73) di azioni scadute, che sono state riportate al 2013; osserva che il profilo di rischio del Parlamento per le azioni in sospeso a fine esercizio presenta una maggiore percentuale di azioni nella categoria di rischio moderato rispetto all'inizio del 2012, il che indica che i servizi hanno compiuto progressi anche nei settori in cui le azioni non erano ancora state archiviate.
Follow-up dato dal Segretario generale alla risoluzione di discarico 2011
35. prende atto dell'alta qualità delle risposte scritte alla risoluzione sul discarico 2011 fornite alla commissione per il controllo di bilancio il 25 ottobre 2013 e pervenute dunque prima dell'avvio della procedura di discarico 2012; saluta la successiva presentazione del Segretario generale (25 novembre 2013) riguardante le risposte e il follow-up dell'amministrazione del Parlamento alle varie questioni e richieste contenute nella risoluzione di discarico del Parlamento per il 2011 e il dibattito che ne è seguito con i deputati;
36. saluta con soddisfazione il fatto che dal 2011 i servizi di traduzione e interpretazione del Parlamento stanno subendo importanti cambiamenti; constata che tale processo permetterà di accrescere notevolmente l'efficienza e conseguentemente di ridurre il fabbisogno finanziario mantenendo al tempo stesso la qualità e l'offerta per i deputati; nota che nel quadro della politica di multilinguismo integrale con utilizzo efficiente delle risorse, la traduzione on-demand del resoconto integrale delle plenarie e delle interrogazioni scritte ha permesso un riduzione permanente di spesa di 11 milioni di EUR sulle traduzioni esterne;
37. rammenta la seconda decisione adottata dall'Ufficio di Presidenza il 12 marzo 2012 sul multilinguismo integrale ad uso efficiente di risorse, la quale ha stabilito che le delegazioni che richiedono deroghe per i viaggi compiuti durante le settimane di commissione (Committee Weeks) potranno beneficiare solo di un regime linguistico limitato (interpretazione in una sola lingua); nota che a seguito di tale provvedimento il numero delle missioni svolte nelle settimane riservate alle attività parlamentari esterne rispetto al totale delle missioni dello stesso anno è passato dal 36% nel 2011 al 46% nel 2012, mentre il numero di giornate/interprete in missione è diminuito tra il 2011 e il 2012 del 23%;
38. nota che con successiva decisione del 23 marzo 2013 il Segretario generale ha disposto che i pomeriggi di martedì e i mercoledì delle Committee Weeks siano riservati esclusivamente alle riunioni di commissione e ai triloghi; ritiene positivo che a seguito delle misure già attuate la quota dei servizi esterni di interpretazione sul totale del bilancio del Parlamento sia scesa dal 3,5% del 2011 al 2,6 del 2012; ritiene che il principio della sana gestione finanziaria debba essere applicato anche all'interpretazione e che si debba procedere a una costante analisi critico-valutativa che indichi dove e come migliorare l'efficienza e controllare/limitare i costi, al fine di garantire un utilizzo ottimale del denaro dei contribuenti dell'Unione; invita il Segretario generale a rendere pubblica la relazione annuale sull'applicazione del Codice di condotta sul multilinguismo ai membri della commissione competente;
39. nota la risposta del Segretario generale in cui si indica che i costi del Premio LUX sono stati ridotti come proposto dalla commissione per il controllo dei bilanci e come votato in plenaria in occasione della relazione di discarico per il 2010; nota anche che sono state adottate una serie di misure concrete per comprimere al massimo detti costi, in particolare eliminando quelli relativi alle attività promozionali svolte in occasione di eventi internazionali e presso i locali del Parlamento; prende atto che nel 2012 la spesa per il Premio LUX è stata di EUR 434 421, con una riduzione del 24 % rispetto al 2011 (EUR 573 722); invita a identificare ulteriori misure di efficienza;
40. ritiene che i premi non rientrino fra le attività essenziali del Parlamento e chiede formalmente che prima di lanciare nuove iniziative di questo tipo si proceda a un'analisi costi-benefici;
41. nota che, stante il costante aumento della clientela e l'evoluzione dell'Istituzione, l'Ufficio di Presidenza, nella sua riunione del 10 giugno 2013, ha adottato una strategia organica che delinea gli orientamenti principali per la politica di ristorazione al Parlamento fino al 2019; rammenta che le attività di ristorazione sono complessivamente cresciute di circa il 150% dal 2002 al 2011, passando da 1,472 milioni di clienti nel 2002 a 3,711 milioni nel 2011; rileva che i servizi di ristorazione del Parlamento continuano ad essere caratterizzati da un disavanzo di esercizio che non può essere compensato esclusivamente dagli aumenti di prezzo; osserva che la politica dei prezzi al Parlamento deve mantenersi in linea con quella delle altre istituzioni e, vista la consistenza della clientela, che il Parlamento è nella posizione di ottenere migliori condizioni dagli appaltatori e di conseguire economie operative di scala;
42. nota che alcune delle richieste formulate nelle relazioni annuali di discarico approvate dall'Aula restano disattese; nota che secondo il Segretario generale le richieste in questione rientrano nelle competenze dell'Ufficio di Presidenza del Parlamento o della sua Conferenza dei presidenti; insiste sulla necessità che le richieste fatte nelle relazioni annuali di discarico siano pienamente attuate;
Discarico 2012 del Parlamento
43. osserva che il campo di applicazione della procedura di discarico non deve coprire unicamente l'esecuzione di bilancio e l'attività di gestione del Segretario generale e dell'amministrazione del Parlamento per l'esercizio 2012, ma anche le decisioni adottate dagli organi direttivi, ossia il Presidente, l'Ufficio di presidenza e la Conferenza dei presidenti; sottolinea che il Parlamento, nella sua azione di sindacato critico della gestione finanziaria dell'Istituzione, concede il discarico non tanto al Segretario generale quanto piuttosto al suo Presidente;
44. prende atto con soddisfazione a tale riguardo della qualità dello scambio di opinioni tra il Segretario generale e la commissione per il controllo dei bilanci svoltosi alla presenza del Revisore interno il 21 gennaio 2014 nel quadro del discarico del Parlamento per l'esercizio 2012; ribadisce che gli organi direttivi e l'amministrazione del Parlamento devono, lungo tale processo, rispondere del proprio operato e che è pertanto essenziale che l'intero processo decisionale si svolga in modo assolutamente trasparente per garantire che ai cittadini dell'Unione sia offerta una rappresentazione veritiera e accurata del modo in cui il Parlamento prende le sue decisioni e dell'uso che fa delle risorse messe a sua disposizione; chiede conseguentemente che gli ordini del giorno delle riunioni e le decisioni adottate dal Parlamento siano comunicate immediatamente ai deputati, a tutto il personale del Parlamento e alla generalità del pubblico;
45. rileva che i principali punti di riferimento ai fini di una valutazione libera da considerazioni politiche dell'esecuzione del bilancio del Parlamento devono essere innanzitutto il parere del suo auditor esterno indipendente e in secondo luogo quello del Revisore interno e la sua valutazione del sistema di controllo interno; ribadisce la sua soddisfazione per il parere positivo dato dalla Corte dei conti sull'affidabilità dei conti del Parlamento e sulla legittimità e regolarità delle sottostanti operazioni;
46. rammenta che il Codice di condotta dei deputati del Parlamento adottato in Aula il 1° dicembre 2011 prescrive in merito agli interessi finanziari e al conflitto di interessi che i deputati dichiarino tutte le attività remunerate svolte all'esterno del Parlamento e i compensi ricevuti nonché tutte le altre funzioni potenzialmente in grado di generare conflitti di interesse, e vieta espressamente che i deputati accettino somme di denaro o altri doni in cambio di un'azione di influenza sulle decisioni del Parlamento; nota che il Codice detta chiare norme sull'accettazione di doni e sulle attività lobbistiche di ex-deputati; chiede che l'amministrazione passi regolarmente al vaglio, e comunque con periodicità annuale, almeno il 15% di tali dichiarazioni;
47. rileva che le norme di attuazione del Codice di condotta dei deputati sono state adottate dall'Ufficio di Presidenza il 15 aprile 2013; nota con soddisfazione che le misure di applicazione relative all'articolo 5, paragrafo 3, in vigore dal 1° luglio 2013 e miranti a garantire la trasparenza per quanto riguarda le spese di viaggio, alloggio e soggiorno pagate da terzi, prescrivono l'obbligo di dichiarare ogni rimborso di spese di viaggio, alloggio e soggiorno a carico di soggetti terzi per la partecipazioni di deputati a eventi organizzati da tali soggetti; rileva inoltre che non occorre dichiarare rimborsi se i costi in questione riguardano solo pasti, biglietti d'ingresso e simili per un importo massimo di EUR 150;
48. chiede che tutti gli allegati alle interrogazioni parlamentari scritte (articolo 117 del regolamento del Parlamento) siano pubblicati sul sito web del Parlamento insieme alle interrogazioni cui si riferiscono;
49. ritiene che il Parlamento sia l'unica istituzione pubblica europea che versa un'indennità destinata a coprire le spese di gestione amministrativa su conti bancari privati e personali senza richiedere la conservazione delle ricevute o la revisione contabile della spesa; suppone che i deputati rivolgerebbero aspre critiche a qualsiasi altro organismo che, analogamente, omettesse di controllare l'impiego del denaro pubblico; invita il Segretario generale a proporre disposizioni semplificate che garantiscano che l'indennità per spese generali sia utilizzata per gli scopi cui è destinata e non possa costituire un reddito privato integrativo per i deputati;
50. chiede una valutazione dell'indennità giornaliera dei deputati quanto al suo importo e utilizzo; chiede all'Ufficio di Presidenza di rivedere di conseguenza le relative misure di esecuzione, onde garantire che l'indennità venga utilizzata nel modo più efficiente possibile sotto il profilo dei costi;
Attività politiche del Presidente
51. chiede informazioni dettagliate sulle modalità con le quali il Presidente, che ricopre un incarico politicamente neutro, abbia tenuto distinta la sua gestione amministrativa dalla sua campagna di candidato di punta dei Socialisti e Democratici alle elezioni europee, con specifico riguardo al personale del suo Gabinetto e degli uffici esterni del Parlamento e ai costi di viaggio; ritiene che per molte di tali attività non si sia fatta distinzione fra i due ruoli; chiede formalmente una chiara separazione delle funzioni dei titolari di pubblici uffici sul modello della Commissione, per evitare che siano i contribuenti dell'Unione a dover pagare per le campagne elettorali di candidati capolista europei;
Sedi di lavoro del Parlamento
52. nota che il Protocollo 6 allegato ai trattati riguardante l'ubicazione delle sedi delle istituzioni e approvato grazie all'accordo dei governi degli Stati membri impone al Parlamento tre sedi di lavoro; nota la richiesta espressa nella sua risoluzione del 17 aprile 2013 sul discarico 2011(13) che "il Segretario generale e l'Ufficio di presidenza forniscano ai deputati informazioni e dati aggiornati sull'incidenza finanziaria e ambientale dell'esistenza di più sedi", richiesta seguita alla sua risoluzione del 16 febbraio 2013 relativa agli orientamenti per la procedura di bilancio 2014(14) e alla sua risoluzione del 20 novembre 2013 sull'ubicazione delle sedi delle istituzioni dell'Unione europea(15);
53. rammenta le importanti ragioni storiche alla base della determinazione della sede del Parlamento e ricorda che la scelta della sede delle istituzioni dell'Unione è di esclusiva competenza degli Stati membri; nota al riguardo che ogni decisione di cambiare le attuali norme sulla sede del Parlamento richiedono una modifica dei trattati, una decisione che deve essere presa all'unanimità dagli Stati membri;
54. osserva che la spesa legata alla dispersione geografica del Parlamento è stata identificata come importante area di potenziali risparmi; saluta con favore la relazione del Segretario generale dell'agosto 2013(16) sull'incidenza finanziaria della dispersione geografica del Parlamento europeo; sottolinea che la relazione si basa sui seguenti parametri;
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si è preso a base il progetto di bilancio 2014;
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i relativi calcoli sono stati aggiornati quando sono divenuti disponibili dati più recenti (ad es. statistiche sulle missioni);
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il metodo di valutazione dei costi di ammortamento è stato adattato per riflettere la proposta di fare di Bruxelles l'unica sede di attività, che permette una diminuzione di tali costi;
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i costi derivanti dalle sedi di Strasburgo e Lussemburgo sono stati riportati separatamente;
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sono state operate nuove stime per riflettere eventuali ulteriori spese ricorrenti dovute alla sede unica, investimenti una tantum e costi connessi all'unificazione delle sedi di lavoro;
55. osserva che la relazione stima il risparmio netto teorico conseguibile in caso di sede unica a Bruxelles a EUR 88,9 milioni l'anno, che rappresentano ca. il 5% del bilancio del Parlamento per il 2014, l'1,03% della spesa amministrativa totale dell'Unione e lo 0,06% del bilancio complessivo dell'UE; prende nota che unificando le tre sedi di lavoro del Parlamento il beneficio netto annuo stimato per cittadino dell'Unione sarebbe di EUR 0,18;
56. rileva che la relazione indica in 14 milioni di EUR di spesa annua aggiuntiva l'eventuale assorbimento della sede Lussemburgo in quella di Bruxelles; sottolinea, sulla scorta di quanto indicato nella relazione, il diverso livello di supporto qualitativo e quantitativo fornito al Parlamento dagli Stati ospitanti; nota che tali potenziali costi non sono stati integrati nello scenario dei possibili risparmi realizzabili con Bruxelles come sede unica;
57. sottolinea che se Strasburgo e Lussemburgo non venissero più utilizzate come sedi di lavoro si otterrebbe un risparmio annuo di 10 703 tonnellate di emissioni CO2, rispettivamente 10 235 per Strasburgo e 468 per Lussemburgo; constata con rammarico che questo impatto ambientale della dispersione geografica del Parlamento in termini di emissioni di carbonio ha rappresentato l'11,16% dell'impronta carbonica totale del Parlamento nel 2011;
58. resta in attesa della pubblicazione dello studio della Corte dei conti che dovrebbe fornire un'analisi completa dei risparmi di bilancio realizzabili dall'Unione adottando un'unica sede per il Parlamento, come richiesto nella sua risoluzione del 20 novembre 2013 sull'ubicazione delle sedi delle istituzioni dell'Unione europea; chiede che lo studio tratti gli aspetti di bilancio insieme ai costi accessori, indicando ad es. i risparmi ottenibili grazie a minori perdite di tempo lavorativo e a una maggiore efficienza; chiede che lo studio verta non solo sulle spese di viaggio del personale del Parlamento (fra cui quello interinale, gli esperti esterni e gli agenti temporanei) ma anche sui maggiori costi di viaggio per il personale della Commissione e del Consiglio generati dalla pluralità delle sedi;
Gestione amministrativa del Parlamento: rafforzare l'efficienza operativa
59. ribadisce che la presente risoluzione si concentra principalmente sull'esecuzione del bilancio e sul discarico per l'esercizio 2012 e che il suo principale obiettivo è quello di garantire che il denaro dei contribuenti sia utilizzato nel miglior modo possibile e di evidenziare dove è possibile conseguire guadagni di efficienza; invita gli organi responsabili del Parlamento a continuare a migliorare l'efficienza nelle attività quotidiane del Parlamento a tutti i possibili livelli, al fine di prestare un migliore servizio ai cittadini dell'Unione; si attende che, nella sua prossima relazione annuale alla commissione per il controllo dei bilanci, il Segretario generale si concentri maggiormente sull'efficacia e l'efficienza della spesa;
60. è del parere che durante la legislatura 2009-2014, che è stata contrassegnata da un difficile quadro economico e finanziario, è stato spesso possibile conseguire notevoli risparmi, anche se in modo temporaneo e occasionale; è persuaso che l'amministrazione del Parlamento debba identificare nuovi interventi di efficienza che assicurino risparmi strutturali sistematici e definitivi, innanzitutto riducendo il bilancio del Parlamento e in secondo luogo permettendo la riassegnazione di risorse a nuove aree di intervento del Parlamento, in particolare per rafforzare la sua azione di sindacato sull'attuazione delle politiche unionali da parte della Commissione;
61. invita l'amministrazione del Parlamento a considerare un più intenso uso delle tecnologie disponibili come la teleconferenza e il telelavoro onde ridurre i costi amministrativi e di viaggio; chiede formalmente la presentazione di una proposta concreta che preveda un uso più esteso delle due soluzioni predette; ritiene che, senza compromettere la qualità delle azioni, sia possibile conseguire nuovi e significativi risparmi e che, prescindendo dai benefici finanziari, il ricorso alla teleconferenza e al telelavoro possa contribuire anche a un uso più efficiente del tempo e a un maggiore rispetto dell'ambiente da parte del Parlamento;
62. invita l'amministrazione ad applicare interventi intelligenti sui costi, per realizzare risparmi senza compromettere l'efficacia, l'efficienza e la qualità delle attività parlamentari;
Direzione generale della Presidenza
63. nota che la DG PRES è stata riorganizzata, portando alla creazione di una nuova DG EPRS (Servizi di ricerca parlamentare) e che i servizi di sicurezza del Parlamento sono stati internalizzati portando alla creazione della DG Sicurezza; esprime soddisfazione per il fatto che l'internalizzazione della Sicurezza genererà prevedibilmente risparmi per oltre 11 milioni di EUR sul periodo 2013-2016; constata peraltro che per cinque membri del gabinetto del Presidente è prevista la nomina a direttore o direttore generale nell'amministrazione del Parlamento; critica questa longa manus politica su posizioni manageriali che finisce per minare lo Statuto del personale; osserva che l'Unione critica il clientelismo politico in tutto il mondo e chiede formalmente che tale principio sia rispettato anche presso l'amministrazione del Parlamento; chiede di essere informato ogni anno dal Segretario generale sull'esatta cifra risparmiata, che potrebbe rappresentare un'utile indicazione in grado di portare all'internalizzazione di altri servizi ora forniti da terzi;
64. nota che è stato assegnato un posto di direttore generale senza che, a sei mesi dalla nomina, l'interessato abbia assunto ancora le sue funzioni; chiede la soppressione di tale posto di direttore generale;
Direzione generale delle Politiche esterne
65. nota con preoccupazione che le esigenze generali di economia rischiano di ridurre la capacità delle delegazioni interparlamentari di conservare al Parlamento un profilo esterno che gli permetta una visibilità comparabile a quella delle altre istituzioni dell'Unione, specie la Commissione e il Consiglio, con la possibile conseguenza di minare l'approccio parlamentare alla politica esterna e il consolidamento della diplomazia parlamentare in quanto strumento integrativo delle attività della Commissione e del SEAE; giudica pertanto vitale conservare le conoscenze e l'esperienza acquisite dal Parlamento nella supervisione e nel conferimento di visibilità ai progetti europei e fare in modo che le misure proposte non indeboliscano il valore e l'efficacia del dialogo interparlamentare con altri paesi, specie in questi tempi di instabilità politica e di rischi per la democrazia (Primavera araba, conflitto mediorientale, conflitto in Ucraina, periodi pre-elettorali di consultazioni controverse ecc.); raccomanda caldamente che l'aspetto sicurezza delle delegazioni e missioni esterne del Parlamento venga garantito coordinandosi opportunamente con i servizi del SEAE ai fini dei preparativi e di un'efficace capacità di risposta;
Direzione generale della Comunicazione
66. nota che la DG COMM dispone alla voce 3242 di un budget consistente per "pubblicazioni, informazioni e partecipazione a manifestazioni pubbliche"; vede nella corsa all'esternalizzazione costi supplementari per il contribuente; chiede un elenco dettagliato delle iniziative di esternalizzazione e relativi costi presso la DG COMM;
67. è preoccupato per i conflitti d'interesse che potrebbero celarsi dietro l'attribuzione di sovvenzioni a carico del bilancio del Parlamento; rammenta l'articolo 58 del regolamento finanziario e l'obbligo dell'amministrazione di verificare le dichiarazioni di beneficiari di sovvenzioni e appaltatori; chiede di conoscere quali analisi di rischio vengano condotte dall'amministrazione del Parlamento in relazione a dette dichiarazioni onde verificarne la veridicità;
Uffici di informazione
68. nota che nel 2012 le spese di missione per il personale degli Uffici di informazione sono state pari a EUR 1,8 milioni, di cui poco più di 1 milione per le missioni a Strasburgo; insiste sulla necessità di privilegiare il ricorso alla videoconferenza, che comporterebbe riduzioni strutturali di costo per il Parlamento e benefici ambientali, senza che l'attività parlamentare ne risenta;
Gruppi di visitatori
69. nota che dal gennaio 2012 sono entrate in vigore una serie di disposizioni che disciplinano l'accoglienza di gruppi di visitatori, fra cui norme relative al metodo di liquidazione delle sovvenzioni; rileva che l'Ufficio di Presidenza ha deciso di mantenere l'opzione del pagamento in contanti ai gruppi di visitatori; è preoccupato per il grave rischio reputazionale e di sicurezza legato al pagamento in contanti; chiede una nuova decisione dell'Ufficio di Presidenza per l'abolizione dei pagamenti in contanti che configurano una violazione della direttiva 2005/60/CE del Parlamento europeo e del Consiglio(17); prende atto del fatto che su ca. 2000 gruppi di visitatori l'anno, nel 2012 solo 365 hanno ricevuto più di EUR 15 000 ma che la maggioranza di essi optano per il rimborso in contanti anche se l'amministrazione del Parlamento incoraggia il pagamento a mezzo bonifico bancario o la combinazione dei due metodi;
Casa della storia europea
70. prende atto che è stato assicurato il co-finanziamento dei costi operativi della Casa della Storia europea da parte della Commissione con un importo di EUR 800 000 in stanziamenti d'impegno nel bilancio 2014, imputati alla rubrica 3 del Quadro finanziario pluriennale; nota inoltre che l'importo, corrispondente al 30% dei costi operativi iscritti in bilancio per tale anno, copre anche la spesa necessaria per un settimo giorno di apertura settimanale;
71. nota che il 22 ottobre 2012 l'Ufficio di Presidenza ha adottato il progetto di massima per la mostra permanente della Casa della Storia europea;
EuroparlTV
72. nota che nel bilancio 2012 adottato in Aula dal Parlamento EUR 8,5 milioni erano riservati a EuroparlTV (voce di bilancio 3246); riconosce che, se il budget di EuroparlTV è stato significativamente ridotto dai 9 milioni di EUR del 2008 ai 5 milioni del 2014, la performance di tale servizio è stata migliorata con un certo numero di nuove attività e progetti, fra cui una quota maggiore di prodotti audiovisivi di pronto uso e con ciclo di vita più lungo e una serie di co-produzioni esclusive con stazioni televisive di vari Stati membri, il cui risultato è stato un aumento delle cifre di audience; saluta con favore l'aumento costante del numero dei followers del Parlamento sui media sociali, in particolare su Facebook (con attualmente oltre 1,2 milioni di "amici") per il quale sono in corso di sviluppo produzioni esclusive di EuroparlTV; attende con interesse l'analisi valutativa indipendente della produzione multimediale online del Parlamento, commissionata conformemente alla decisione dell'Ufficio di Presidenza in data 3 dicembre 2012.
73. ritiene che EuroparlTV non rientri fra le attività essenziali del Parlamento e chiede formalmente che prima di lanciare nuove attività di EuroparlTV si proceda a un'analisi costi-benefici;
Direzione generale del Personale
74. sottolinea la difficoltà di assumere funzionari o agenti provenienti da alcuni Stati membri, tra cui la Germania, il Regno Unito, l'Austria o i Paesi Bassi, per i quali la quota di personale presso il Segretariato generale del Parlamento è significativamente inferiore al "peso demografico" rispettivo di tali paesi all'interno dell'Unione e rileva tra il personale il numero relativamente elevato di cittadini del Belgio (13,6%) o del Lussemburgo (2,2%), dovuto al fatto che tali paesi sono sedi di lavoro del Parlamento; chiede all'Ufficio di presidenza di analizzare le procedure e i requisiti per l'assunzione, al fine di determinare in che modo esse possano creare difficoltà ad assumere personale proveniente da questi Stati membri;
75. chiede informazioni sulla tipologia contrattuale degli uscieri assunti localmente a Strasburgo e sull'impiego degli uscieri a Bruxelles durante le settimane di Strasburgo; chiede all'amministrazione del Parlamento una relazione che indichi se nel caso degli uscieri locali di Strasburgo le disposizioni UE in materia di previdenza sociale e diritto del lavoro siano rispettate e se siano previste garanzie contro il lavoro autonomo fittizio; chiede un raffronto di costi che stabilisca quale sia l'opzione più conveniente per il contribuente;
76. prende buona nota della decisione del Tribunale della funzione pubblica del 12 dicembre 2013 nella causa F-129/12 e constata con sconcerto che il Parlamento è stato condannato per non essere stato in grado di prestare assistenza in casi di vessazioni e licenziamenti irregolari; dà pertanto incarico ai servizi competenti di fare tutto il necessario per evitare in futuro situazioni analoghe;
77. chiede una relazione sull'aumento del numero di posti AD e ASD presso l'amministrazione del Parlamento tra il 2005 e l'anno finanziario corrente; chiede che i dati siano suddivisi per grado e nazionalità;
78. chiede una relazione sull'aumento del numero di posti di direttore e direttore generale presso l'amministrazione del Parlamento dopo il 2005; chiede che i dati siano suddivisi per nazionalità;
79. chiede una relazione che indichi quanti membri del personale dei gruppi politici siano divenuti "funzionari" dopo il 2009 a) tramite una procedura di selezione ordinaria e b) in forza della clausola della "passerella";
80. rammenta che oltre 1 500 membri del personale del Parlamento hanno figli che frequentano Scuole europee; insiste sulla necessità che il Parlamento abbia una funzione leader nella struttura organizzativa delle Scuole;
Direzione generale Infrastrutture e Logistica (DG INLO)
Politica immobiliare del Parlamento
81. sottolinea che, negli anni, il Parlamento europeo è divenuto proprietario di immobili; che tale strategia comporta rischi intrinseci e che i costi di esercizio e manutenzione degli impianti tecnici non potranno in futuro che aumentare a causa della vetustà degli edifici; sottolinea in particolare che ogni strategia proprietaria e immobiliare deve anche tener conto dell'aumento di detti costi e della necessità di rinnovi edilizi a medio termine; rileva che la strategia proprietaria e immobiliare deve garantire la sostenibilità del bilancio del Parlamento e conservare un certo grado di flessibilità mediante una combinazione di acquisizioni, locazioni e usufrutti in modo da assicurare al Parlamento un uso ottimale delle sue risorse finanziarie; sottolinea che l'acquisto di un immobile potrebbe non essere sempre la soluzione migliore;
82. prende nota che nel corso del 2012 si è proceduto a una serie di revisioni contrattuali con un'analisi caso per caso delle condizioni finanziarie applicate, in particolare alla luce dei trend osservabili sul mercato della locazione di immobili; accoglie con favore il fatto che queste rinegoziazioni daranno luogo negli anni a venire ai seguenti risparmi strutturali:
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usufrutto dell'edificio di rue Wiertz: riduzione di costi di EUR 0,45 milioni l'anno su imposta patrimoniale e spese;
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trasferimento all'edificio Geos nel 2014: riduzione di costi pari a EUR 5 milioni su 45 mesi;
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revisione contrattuale del canone per l'edificio Goldbell: riduzione di costi di EUR 2,5 milioni sino a fine 2017;
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revisione contrattuale del canone per l'Ufficio informazioni di Madrid: riduzione di costi pari a EUR 0,27 milioni;
Edificio Konrad Adenauer (KAD)
83. rammenta l'iniziale esito negativo della selezione di candidati per il bando di gara relativo al progetto dell'edificio Konrad Adenauer, esito dovuto al fatto che i prezzi presentati a seguito del bando erano molto più elevati rispetto alle stime; nota la successiva decisione dell'Ufficio di Presidenza del 2012 di ridefinire i bandi di gara per l'edificio KAD, il che ha portato alla presentazione di offerte molto più basse che rispettano il budget inizialmente concordato per questo progetto; rileva che i lavori sono iniziati nel settembre 2013 con un nuovo project manager e con migliori accordi di partnership nonché con il supporto del governo lussemburghese; si attende che il budget complessivo inizialmente concordato per il progetto edilizio sia rispettato malgrado gli inevitabili ritardi;
Aula del Parlamento a Bruxelles
84. prende atto del fatto che gli interventi di riparazione della struttura portante del soffitto dell'emiciclo del Parlamento a Bruxelles comportano costi per poco più di 2 milioni di EUR - dunque inferiori ai 3 milioni di EUR stimati - e che a causa dell'età dell'edificio non è stato possibile adire le vie legali; riconosce che le ispezioni regolari e la politica di manutenzione preventiva per gli edifici del Parlamento introdotta nel 2012 hanno permesso di individuare difetti nella travatura in legno del soffitto e di impedire un grave sinistro, con possibile perdita di vite umane e gravissimi danni all'immobile; prende atto del fatto che è stato possibile trasferire i servizi interessati negli altri edifici del Parlamento, disponendo la chiusura temporanea della zona A del Paul-Henry Spaak (PHS), e che l'Aula è nuovamente disponibile dall'inizio di aprile 2014;
Direzione generale Interpretazione e Conferenze e Direzione generale della Traduzione
85. nota con soddisfazione che l'attuazione della decisione dell'Ufficio di Presidenza sul multilinguismo con uso efficiente delle risorse ha generato nel 2012 risparmi per rispettivamente EUR 10,9 milioni e EUR 10 milioni nei servizi di interpretazione e di traduzione, senza pregiudicare il principio del multilinguismo o inficiare la qualità dell'attività parlamentare; ribadisce che la cooperazione interistituzionale è essenziale per lo scambio di buone prassi capaci di incrementare l'efficacia e di permettere risparmi;
Direzione generale delle Finanze
Fondo pensionistico volontario
86. nota che nel 2012 il valore degli attivi del Fondo pensionistico volontario(18) ha accresciuto il suo valore grazie a rendimenti sugli investimenti del 9,4% in una situazione contrassegnata da un mercato ancora in ripresa dalla crisi finanziaria globale;
87. nota anche che a fine 2012 il deficit attuariale stimato, calcolato sulla base degli attivi del Fondo, era aumentato raggiungendo i 207,9 milioni di euro; sottolinea che le passività future stimate si distribuiscono su un periodo di vari decenni;
88. nota tuttavia che tale situazione solleva preoccupazioni di possibile esaurimento del Fondo e che, se il Fondo non sarà in grado di far fronte ai suoi impegni, sarà il Parlamento a garantire la liquidazione delle pensioni per tutti gli ex deputati e alcuni deputati in carica affiliati al Fondo; rammenta che il Fondo pensionistico volontario era stato pensato come soluzione transitoria prima del nuovo Statuto dei deputati del Parlamento europeo entrato in vigore il 14 luglio 2009;
89. prende atto che la Corte di giustizia dell'Unione europea ha statuito nel 2013 che le decisioni adottate dall'Ufficio di Presidenza nel 2009 - aumento da 60 a 63 anni dell'età pensionabile per gli affiliati al Fondo onde evitare l'esaurimento anticipato del capitale e allineamento con il nuovo Statuto dei deputati del Parlamento europeo - sono da considerare valide; rammenta che due terzi dei versamenti al Fondo sono stati fatti direttamente dal Parlamento e non da singoli deputati;
Direzione generale Innovazione e Assistenza tecnologica
90. è gravemente preoccupato per i danni arrecati alle cassette postali personali e riservate di un certo numero di deputati, assistenti parlamentari e funzionari, dopo che il Parlamento è stato vittima un attacco di tipo man-in-the-middle da parte di un hacker che ha intercettato le comunicazioni fra smartphone privati e il WiFi pubblico del Parlamento; insiste affinché si incarichi un soggetto terzo indipendente di condurre un audit di sicurezza su tutti i sistemi di informazione e comunicazione (TIC) del Parlamento secondo le specifiche di cui al paragrafo 99 e con una chiara tabella di marcia che porti nel 2015 a una più solida politica di sicurezza per tali sistemi;
91. ritiene che gli utenti "ospiti" debbano poter accedere a una rete WiFi che escluda l'accesso ai servizi intranet o ai servizi informatici interni del Parlamento come il webmail, e che occorra a tal fine separare le funzionalità della rete privata Wi-Fi e della rete Wi-Fi ospite; ritiene opportuno condurre un audit indipendente di sicurezza sull'intera infrastruttura informatica e di telecomunicazioni del Parlamento che dia assicurazioni sul fatto che il Parlamento opera secondo i migliori standard di sicurezza disponibili contro la pirateria e le intercettazioni telefoniche;
92. ritiene che innovazioni importanti debbano essere puntellate da adeguati investimenti in attività di supporto e manutenzione dei progetti in questione e da un'idonea cooperazione con i deputati e il personale; rileva in particolare il riuscito avvio operativo del sistema AT4AM; esprime rammarico per l'interruzione della distribuzione Linux del Parlamento, configurazione che non è stata mai promossa o orientata verso i deputati e il personale che sarebbero stati interessati al progetto; rileva che l'introduzione di nuovi strumenti di lavoro per i deputati e il personale postula che i test della fase pilota siano eseguiti unicamente in cooperazione con deputati e membri del personale disposti a sobbarcarsi il lavoro supplementare che i test pilota comportano;
93. insiste in tal senso affinché il Parlamento collabori ancora con la Direzione generale Informatica della Commissione per identificare, non soltanto nuovi strumenti TIC offensivi provenienti da distributori non tradizionali, ma anche idonee alternative agli strumenti e alle infrastrutture TIC di vecchio tipo che vadano nella direzione di soluzioni aperte, interoperabili e non legate a un particolare distributore, e ciò a fini di responsabilità sociale, etica ed economica;
94. prende atto del processo di internalizzazione del personale della Direzione Innovazione e Assistenza tecnologica, della promessa riduzione di costi e dell'accresciuta competenza e senso di identità istituzionale del personale operante nel settore delle TIC; rammenta che il maggiore livello di competenza per le innovazioni a carattere permanente era stata anche la motivazione fornita alcuni anni or sono per esternalizzare il settore; considera opinabile l'argomentazione della riduzione dei costi; è consapevole dei vincoli e delle sfide rappresentate dall'assunzione dei migliori professionisti disponibili sul mercato; invita il Segretario generale a cooperare con l'Ufficio europeo per la selezione del personale per trovare il modo di accelerare le procedure di assunzione e di attrarre i migliori esperti nel campo delle tecnologie e della sicurezza informatica;
95. ritiene che debba essere il Parlamento ad avere l'ultima parola su tutte le questioni attinenti alle TIC;
96. nota che l'attuale infrastruttura TIC del Parlamento si basa solo in parte su soluzioni open source e che ciò limita il Parlamento nell'uso di soluzioni hardware e software; chiede la transizione graduale a un'infrastruttura basata su soluzioni open source che portino a una maggiore efficienza di costi e a una maggiore operabilità e permettano di raggiungere i massimi livelli di sicurezza; chiede a tale riguardo un supporto tecnico e amministrativo sufficiente a garantire un'adeguata manutenzione;
97. propone un più intenso utilizzo delle nuove TIC presso i servizi di traduzione e interpretazione;
98. sollecita inoltre il Segretario generale a garantire che i deputati e il personale possano servirsi del personale di supporto TIC presso la sede di lavoro, in modo da assicurare ai deputati e al personale del Parlamento la sicurezza e il comfort dell'interazione personale con il personale tecnico; rammenta al Segretario generale che il supporto TIC remoto può essere disagevole e meno adatto all'instaurazione di un rapporto di fiducia fra personale addetto alla manutenzione e beneficiari della manutenzione stessa; sottolinea l'inopportunità di affidarsi interamente a soluzioni remote, almeno fin quando il precitato audit di sicurezza non venga debitamente completato;
99. chiede formalmente al Segretario generale di fare in modo che entro il 1° dicembre 2014 saranno assolti almeno i seguenti incarichi di audit;
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test di penetrazione in contesto black box
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test di penetrazione in contesto white box
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revisione dei protocolli crittografici
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revisione delle applicazioni
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revisione delle liste di controllo degli accessi alle applicazioni
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revisione delle liste di controllo degli accessi alle infrastrutture fisiche
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revisione del processo di codifica per le applicazioni
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revisione del codice sorgente per le applicazioni.
si attende che i risultati dell'audit siano presentati alla commissione per il controllo dei bilanci e alla commissione per i bilanci unitamente a un preventivo delle spese, delle risorse di personale e del tempo necessario a rimediare a eventuali deficit di sicurezza identificati nell'audit;
100. è del parere che la disponibilità dei dati non debba essere limitata da particolari architetture di piattaforma o di sistema e che il formato dei dati debba basarsi su standard liberamente accessibili e di grande diffusione supportati e mantenuti da organizzazioni indipendenti dai produttori; sottolinea che l'intera documentazione relativa al formato e a alle varie estensioni debba essere resa disponibile a titolo gratuito;
Agenzia di viaggi
101. accoglie con favore il fatto che, come sollecitato dalla commissione per il controllo dei bilanci, il nuovo contratto per l'agenzia di viaggi, entrato in vigore con il 1° gennaio 2014, permette l'esecuzione di audit finanziari e di performance; nota che l'unica agenzia a candidarsi è stata la BCD Travel N.V., la titolare del precedente contratto, e che il contratto attuale ha una durata di due anni;
102. suggerisce che, ove opportuno, per i voli intraeuropei dei deputati del Parlamento europeo sia incoraggiato l'acquisto di biglietti in classe economica;
Relazione annuale sui contratti aggiudicati
103. rammenta che il regolamento finanziario e le sue modalità di applicazione, entrati in vigore il 1° gennaio 2013, stabiliscono quali informazioni debbano essere fornite all'autorità di bilancio e al pubblico in merito all'aggiudicazione di appalti da parte dell'Istituzione; nota che il nuovo regolamento finanziario prescrive la pubblicazione dei contratti aggiudicati di valore superiore a EUR 15 000 (contro gli EUR 25 000 degli anni precedenti), corrispondenti alla nuova soglia oltre la quale è obbligatorio ricorrere a un appalto competitivo;
104. nota che tutte le Direzioni generali del Parlamento hanno aggiudicato nel 2012 appalti di valore superiore a EUR 25 000 per un valore complessivo di EUR 724 milioni (603 milioni nel 2011); rileva inoltre che i servizi centrali hanno trasmesso all'autorità di bilancio la relazione annuale sui contratti aggiudicati nel 2012, sulla base dei dati inseriti dagli uffici ordinatori nell'apposito registro;
105. rileva che la composizione tipologica dei contratti aggiudicati nel 2012 e nel 2011 è la seguente:
Tipo di contratto
(fra EUR 15 000 e EUR 25 000)
2012
Numero di contratti
Valore (EUR)
Servizi
Forniture
Lavori
Edifici
66
13
15
0
1 363 733
246 663
289 561
0
Totale
94
1 899 957
Tipo di contratto
(valore: EUR 25 000 o superiore)
2012
2011
Numero di contratti
Quota percentuale
Numero di contratti
Quota percentuale
Servizi
Forniture
Lavori
Edifici
167
39
21
3
73 %
17 %
9 %
1 %
168
43
29
5
68 %
18 %
12 %
2 %
Totale
230
100 %
245
100 %
Tipo di contratto
(valore: EUR 25 000 o superiore)
2012
2011
Valore (EUR)
Quota percentuale
Valore (EUR)
Quota percentuale
Servizi
Forniture
Lavori
Edifici
478 867 118
20 050 555
48 097 311
177 282 082
66 %
3 %
7 %
24 %
372 679 542
181 515 814
33 142 238
15 881 213
61 %
30 %
6 %
3 %
Totale
724 297 066
100 %
603 218 807
100 %
(Relazione annuale sui contratti aggiudicati dal Parlamento europeo nel 2012, pag. 6)
106. rileva che la composizione dei contratti aggiudicati nel 2012 e nel 2011 per tipo di procedura è la seguente:
Tipo di procedura
(fra EUR 15 000 e EUR 25 000)
2012
Numero di contratti
Valore (EUR)
Aperta
Ristretta
Negoziata
Competitiva
Eccezionale
0
0
94
-
-
0
0
1 899 958
-
-
Totale
94
1 899 958
Tipo di procedura
(valore: EUR 25 000 o superiore)
2012
2011
Numero di contratti
Quota percentuale
Numero di contratti
Quota percentuale
Aperta
Ristretta
Negoziata
Competitiva
Eccezionale
93
4
133
-
-
40 %
2 %
58 %
-
-
90
12
138
2
3
37 %
5 %
56 %
1 %
1 %
Totale
230
100 %
245
100 %
Tipo di procedura
(valore: EUR 25 000 o superiore)
2012
2011
Valore (EUR)
Quota percentuale
Valore (EUR)
Quota percentuale
Aperta
Ristretta
Negoziata
Competitiva
Eccezionale
268 775 678
245 111 639
210 409 749
-
-
37 %
34 %
29 %
-
-
436 253 061
126 420 563
31 283 089
4 668 600
4 593 494
72 %
21 %
5 %
1 %
1 %
Totale
724 297 066
100 %
603 218 807
100 %
(Relazione annuale sui contratti aggiudicati dal Parlamento europeo nel 2012, pag. 8)
107. prende atto che, su un totale di 230 contratti aggiudicati nel 2012, 97 per un valore di 514 milioni di EUR erano basati su procedure aperte o ristrette mentre 133, pari a un valore di 210 milioni di EUR, erano basati su procedure negoziate; nota che il considerevole aumento delle procedure negoziate dal 2011 al 2012 in termini di valore va ascritto a tre contratti edilizi per un valore complessivo era di EUR 177,28 milioni, che hanno inciso notevolmente sull'aumento totale;
108. deplora che, dopo la riduzione degli oneri amministrativi per i contratti di modesto importo finalizzata a favorire la partecipazione delle PMI, l'amministrazione non sia in grado di indicare il numero di PMI che hanno ottenuto contratti di modesto importo; constata pertanto che il Segretario generale non è in grado di dimostrare se la riduzione degli oneri amministrativi abbiano effettivamente portato a una maggiore partecipazione delle PMI e quindi se le misure adottate si siano rivelate efficaci; chiede che venga monitorato il numero di PMI che hanno ottenuto contratti di modesto importo;
109. è del parere che per i contratti al di sotto dei 60 000 euro debba essere garantita la piena trasparenza sui criteri di aggiudicazione e che tali contratti vadano verificati anche sotto il profilo dei conflitti di interesse;
Procedure negoziate a carattere eccezionale
110. segnala che il ricorso alle procedure negoziate eccezionali da parte del Parlamento è diminuito in cifre assolute nel 2012 (59 nel 2011 e 43 nel 2012), con una riduzione del 27% per l'Istituzione; che cinque Direzioni generali non hanno utilizzato questo tipo di procedura nel 2012, mentre una sola DG ne ha utilizzato in numero pari rispetto al 2011 e due altre DG in numero superiore; rileva inoltre che dal 2012 l'Ordinatore responsabile deve sistematicamente indicare, in un allegato alle relazioni annuali di attività, i motivi del ricorso a una procedura negoziata eccezionale;
Gruppi politici (voce di bilancio 4 0 0)
111. è del parere che i gruppi politici sono soggetti chiave per il Parlamento e l'Unione tutta; il loro carattere transnazionale ne fa un modello unico al mondo e il loro ruolo è cruciale per garantire una solida responsabilità democratica in tutte le Istituzioni dell'Unione;
112. prende atto del fatto che nel 2012 gli stanziamenti iscritti alla voce di bilancio 4 0 0 sono stati utilizzati nel modo seguente:
Gruppo
2012
2011
Stanziamenti annuali
Risorse proprie e stanziamenti riportati
Spese
Tasso di esecuzione stanziamenti annuali
Importi riportati all'esercizio successivo
Stanziamenti annuali
Risorse proprie e stanziamenti riportati
Spese
Tasso di esecuzione stanziamenti annuali
Importi riportati all'esercizio successivo (2011)
PPE
21 128
2 024
18 974
89,81 %
4 178
20 336
1 918
20 442
100,42 %
1 832
S&D
14 908
6 313
14 520
97,40 %
6 702
14 302
5 499
13 696
95,76 %
6 105
ALDE
6 673
2 281
6 855
102,72 %
2 100
6 477
2 416
6 676
103,07 %
2 217
Verts/ALE
4 319
1 460
4 002
92,65 %
1 778
4 025
1 242
3 820
94,91 %
1 447
GUE/NGL
2 563
1 094
2 602
101,52 %
1 055
2 535
1 088
2 553
100,71 %
1 070
ECR
3 765
1 219
3 407
90,51 %
1 577
3 831
720
3 375
88,09 %
1 176
EFD
2 538
881
2 494
98,29 %
925
2 088
835
2 046
98,03 %
876
Deputati non iscritti
1 362
413
963
70,73 %
367
1 270
409
924
72,72 %
413
Totale
57 255
15 687
53 817
94,00 %
18 680
54 866
14 126
53 514
97,53 %
15 137
* Tutti gli importi sono espressi in migliaia di euro.
Partiti politici europei e fondazioni politiche europee
113. prende atto del fatto che nel 2012 gli stanziamenti iscritti alla voce di bilancio 4 0 2 sono stati utilizzati nel modo seguente(19):
Partito
Abbreviazione
Risorse proprie*
Sovvenzione PE
Totale delle entrate
Sovvenzione PE in % spesa ammissibile (max. 85%)
Eccedenza di entrate (trasferimento alle riserve) o perdite
Partito popolare europeo
PPE
1 471
6 483
8 863
85 %
242
Partito dei socialisti europei
PSE
977
4 323
5 514
85 %
91
Partito dell'Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l'Europa
ALDE
440
1 950
2 784
85 %
60
Partito Verde Europeo
PVE
397
1 333
1 908
84 %
127
Alleanza dei conservatori e riformisti europei
AECR
216
1 139
1 701
85 %
13
Partito della Sinistra europea
EL
269
835
1 263
79 %
47
Partito Democratico Europeo
PDE
79
363
630
84 %
0
Alleanza libera europea
EFA
91
382
530
85 %
23
Democratici UE
EUD
29
195
271
85 %
-6
Movimento politico cristiano europeo
ECPM
44
242
285
85 %
0,6
Alleanza europea per la libertà
EAF
65
357
428
85 %
2
Alleanza europea dei movimenti nazionalisti
AEMN
44
186
333
85 %
-2
Movimento per un'Europa della libertà e della democrazia
MELD
81
458
702
85 %
0
Totale
4 203
18 247
25 214
84 %
598
(*) Tutti gli importi sono espressi in migliaia di euro.
114. prende atto del fatto che nel 2012 gli stanziamenti iscritti alla voce di bilancio 4 0 3 sono stati utilizzati nel modo seguente(20):
Fondazione
Abbreviazione
Partito di affiliazione
Risorse proprie*
Sovvenzione PE
Totale delle entrate
Sovvenzione PE in % spesa ammissibile (max. 85%)
Centre d'études européennes
CES
PPE
786
3 719
4 505
83 %
Fondazione europea di studi progressisti
FEPS
PSE
517
2 795
3 312
85 %
Forum liberale europeo
ELF
ALDE
183
996
1 179
85 %
Fondazione verde europea
GEF
PVE
156
865
1 020
85 %
Transform Europe
TE
EL
120
550
671
83 %
Istituto dei democratici europei
IED
PDE
48
238
286
85 %
Organizzazione per la cooperazione interstatale europea
OEIC
EUD
20
132
152
85 %
Centro Maurits Coppieters
CMC
EFA
36
200
235
85 %
Nuova Direzione
ND
AECR
141
679
820
85 %
Fondazione politica cristiana europea
ECPF
ECPM
30
167
197
82 %
Fondazione europea per la libertà
FEP
EAF
44
234
279
84 %
Fondazione per un'Europa della libertà e della democrazia
FELD
MELD
56
194
250
78 %
Totale
2 136
10 768
12 905
84 %
(*) Tutti gli importi sono espressi in migliaia di euro.
"The three places of work of the European Parliament - Financial, environmental and regional impacts of geographic dispersion" (I tre luoghi di lavoro del Parlamento europeo: conseguenze finanziarie, ambientali e regionali della dispersione geografica), nota del Segretario generale del Parlamento europeo del 30 agosto 2013.
Direttiva 2005/60/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 ottobre 2005, relativa alla prevenzione dell'uso del sistema finanziario a scopo di riciclaggio dei proventi di attività criminose e di finanziamento del terrorismo (GU L 309 del 25.11.2005, pag. 15).