Risoluzione del Parlamento europeo dell'11 marzo 2015 sulla governance del mercato unico nell'ambito del semestre europeo 2015 (2014/2212(INI))
Il Parlamento europeo,
– vista la comunicazione della Commissione del 28 novembre 2014, dal titolo "Analisi annuale della crescita 2015" (COM(2014)0902),
– viste la comunicazione della Commissione del 13 novembre 2013 intitolata "Analisi annuale della crescita 2014" (COM(2013)0800) e la sua relazione del 13 novembre 2013 intitolata "Un mercato unico per la crescita e l'occupazione: analisi dei progressi compiuti e degli ostacoli ancora esistenti negli Stati membri – Contributo all'analisi annuale della crescita 2014" (COM(2013)0785),
– vista la relazione della Commissione del 28 novembre 2012 dal titolo "Stato dell'integrazione del mercato unico 2013 – Contributo all'analisi annuale della crescita 2013" (COM(2012)0752),
– vista la comunicazione della Commissione dell'8 giugno 2012 dal titolo "Una governance migliore per il mercato unico" (COM(2012)0259),
– vista la comunicazione della Commissione del 3 marzo 2010 intitolata "Europa 2020 – Una strategia per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva" (COM(2010)2020),
– vista la comunicazione della Commissione del 19 marzo 2014 dal titolo "Bilancio della strategia Europa 2020 per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva" (COM(2014)0130),
– vista la comunicazione della Commissione del 2 giugno 2014 dal titolo "Semestre europeo 2014: raccomandazioni specifiche per paese – Costruire la crescita" (COM(2014)0400),
– vista la comunicazione della Commissione del 3 ottobre 2012 dal titolo "L'Atto per il mercato unico II – Insieme per una nuova crescita" (COM(2012)0573),
– vista la comunicazione della Commissione del 13 aprile 2011 intitolata "L'Atto per il mercato unico – Dodici leve per stimolare la crescita e rafforzare la fiducia – Insieme per una nuova crescita" (COM(2011)0206),
– vista la relazione del 9 maggio 2010 di Mario Monti al Presidente della Commissione europea intitolata "Una nuova strategia per il mercato unico – al servizio dell'economia e della società europea",
– visto lo studio del settembre 2014 dal titolo "Il costo della non Europa nel mercato unico" commissionato dalla commissione IMCO,
– visto lo studio del settembre 2014 dal titolo "Indicatori per valutare le prestazioni del mercato unico – Costruire il pilastro del mercato unico del semestre europeo", commissionato dalla commissione IMCO,
– visto lo studio del settembre 2014 dal titolo "Il contributo del mercato interno e della protezione dei consumatori per la crescita" commissionato dalla commissione IMCO,
– vista l'edizione del luglio 2014 del quadro di valutazione del mercato unico online,
– viste le conclusioni del Consiglio europeo del 26-27 giugno 2014,
– viste le conclusioni del Consiglio europeo del 20-21 marzo 2014,
– viste le deliberazioni del Consiglio Competitività del 25-26 settembre 2014 sulla strategia Europa 2020 per la crescita e l'occupazione,
– viste la sua risoluzione del 7 febbraio 2013 recante raccomandazioni alla Commissione concernenti la governance del mercato unico(1) e la risposta di follow-up della Commissione approvata l'8 maggio 2013,
– vista la sua risoluzione del 25 febbraio 2014 sulla governance del mercato unico nell'ambito del semestre europeo 2014(2) e la risposta di follow-up della Commissione approvata il 28 maggio 2014,
– vista la sua risoluzione del 22 ottobre 2014 sul semestre europeo per il coordinamento delle politiche economiche: attuazione delle priorità per il 2014(3),
– visto l'articolo 52 del suo regolamento,
– vista la relazione della commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori (A8-0018/2015),
A. considerando che, nel contesto della revisione intermedia della strategia Europa 2020, il mercato unico e il mercato unico digitale dovrebbero essere visti come due strumenti fondamentali per rilanciare la crescita economica e la creazione di occupazione di qualità nell'UE, garantendo nel contempo la complementarità con i motori della crescita più tradizionali quali, ad esempio, la promozione degli investimenti in R&S&I, nella formazione e nell'istruzione, pur prestando particolare attenzione alle necessità delle PMI;
B. considerando che la strategia per il mercato unico richiede un approccio olistico che prenda in considerazione le preoccupazioni dei cittadini, dei consumatori e delle PMI e proietti le priorità del mercato unico in tutte le aree strategiche, in modo da garantire il completamento di un mercato unico vitale che funga da catalizzatore per la ripresa economica e per una crescita sostenibile;
C. considerando che vi è la necessità di rafforzare la governance del mercato unico nell'ambito del semestre europeo come priorità orizzontale delle diverse politiche dell'Unione, garantendo il dovuto equilibrio tra la dimensione economica, sociale e ambientale, e di migliorare la qualità della trasposizione, dell'attuazione e dell'applicazione delle norme che lo disciplinano affinché siano efficaci in termini pratici ed economici, riducendo inoltre considerevolmente la durata delle procedure di infrazione;
D. considerando che con la governance del mercato unico nell'ambito del semestre europeo e le corrispondenti raccomandazioni specifiche per paese per un'Europa più competitiva è stato avviato un processo molto positivo che genera un'occupazione di qualità e una crescita equa in grado di attrarre maggiormente gli investitori;
E. considerando che, a più di 20 anni dalla sua creazione ufficiale, il mercato unico non è stato ancora pienamente completato, in primo luogo perché gli Stati membri non hanno recepito o applicato appieno la legislazione dell'Unione;
F. considerando che occorre accostarsi alla strategia per il mercato unico dell'UE con coerenza e determinazione e che essa deve essere coordinata e basata su un approccio integrato ed un accordo pragmatico, globale e di ampio respiro, sostenuto da tutti gli Stati membri e dalle istituzioni dell'UE; considerando che sono ancora necessari una leadership, un impegno e un coordinamento forti da parte di tutte le istituzioni dell'UE, in particolare del presidente della Commissione e del presidente del Consiglio, nonché una cooperazione, una solidarietà e un'assunzione di responsabilità chiare a livello politico da parte degli Stati membri per attuare e applicare appieno le norme relative al mercato unico nonché aumentare la credibilità del mercato unico e la fiducia in esso e nella sua gestione;
G. considerando che, sebbene esistano molti strumenti per valutare le prestazioni economiche del mercato unico nell'ambito del semestre europeo, in particolare gli indicatori specifici, questi non hanno ancora prodotto un chiaro impatto a livello di strategia politica;
H. considerando che occorre fare tutto il possibile non solo per garantire la chiarezza, la semplicità, l'operatività e il rispetto della legislazione, ma anche per istituire un quadro prevedibile e stabile per la valutazione del funzionamento pratico della normativa relativa al mercato unico;
I. considerando che un mercato unico correttamente funzionante ed efficace, fondato su un'economia sociale di mercato sostenibile ed altamente innovativa e competitiva è necessario per dare impulso alla crescita sostenibile e alla competitività, attrarre investimenti, promuovere la coesione sociale e creare posti di lavoro, al fine di rinvigorire l'economia europea; considerando che un mercato unico più approfondito ed equo con una base industriale rafforzata è una delle principali priorità del programma di lavoro della Commissione per il 2015; considerando che gli Stati membri e l'UE dovrebbero elaborare congiuntamente una politica industriale europea, basandosi sul lavoro già svolto in tale ambito negli ultimi anni e focalizzandosi sui settori strategici, anche in vista di conseguire gli obiettivi stabiliti nel programma di lavoro; considerando che il mercato unico è altresì necessario per far sì che le esigenze di cittadini, consumatori e imprese siano tenute nella dovuta considerazione e garantire che le politiche proposte possano apportare un valore aggiunto per i cittadini europei ed altri soggetti;
J. considerando che è necessario concentrare maggiormente l'attenzione sul mercato unico nel contesto del semestre europeo al fine di sfruttare al meglio le sue potenzialità di crescita e occupazione, collocare il suo rafforzamento al centro della strategia industriale europea, comunicarne meglio gli effetti positivi e consentire a cittadini e imprese di beneficiarne pienamente;
K. considerando che gli Stati membri si sono impegnati a completare il mercato interno dell'energia entro il 2014 e ad integrare le isole energetiche nel mercato interno dell'energia entro il 2015;
L. considerando che un mercato interno dell'energia pienamente integrato è indispensabile per conseguire gli obiettivi generali dell'Unione relativi alla sicurezza e alla sostenibilità energetiche e riveste un'importanza fondamentale per la competitività, la crescita economica e la creazione di nuovi posti di lavoro nell'Unione, come riconosciuto nell'Atto per il mercato unico II e nella strategia Europa 2020;
I. Costruire il pilastro del mercato unico del semestre europeo
1. rinnova l'invito alla Commissione affinché migliori la governance del mercato unico sviluppando un insieme di strumenti analitici per valutare in modo più adeguato l'efficienza economica e normativa del mercato unico nel contesto del pilastro del mercato unico del semestre europeo; ritiene che tale strumento analitico possa apportare un contributo utile alle raccomandazioni specifiche per paese, all'analisi annuale della crescita, agli orientamenti del Consiglio europeo per gli Stati membri e ai piani di azione nazionali volti ad attuare gli orientamenti sul mercato unico;
2. sottolinea l'importanza e il valore aggiunto delle relazioni sullo stato dell'integrazione del mercato unico degli anni precedenti, che hanno contribuito alle priorità generali definite nell'analisi annuale della crescita della Commissione e all'identificazione delle raccomandazioni specifiche per paese nel contesto del semestre europeo; ritiene pertanto particolarmente deplorevole il fatto che la relazione sullo stato dell'integrazione del mercato unico non sia stata redatta per il 2015;
3. ritiene inoltre che la mancata elaborazione della relazione sullo stato dell'integrazione del mercato unico sia deplorevole poiché si inserisce in un contesto in cui il Parlamento e la Commissione si sono impegnati a sviluppare indicatori specifici per valutare l'integrazione del mercato interno e di tutti i potenziali vantaggi di un'ulteriore integrazione mirata in settori chiave per la crescita; chiede pertanto che siano profusi sforzi maggiori per garantire un'integrazione e un'applicazione migliori delle norme già in vigore;
4. chiede alla Commissione di chiarire la ristrutturazione dell'analisi annuale della crescita 2015 e i motivi che l'hanno indotta a non pubblicare uno studio sullo stato attuale dell'integrazione del mercato unico in relazione ai settori chiave con il maggiore potenziale di crescita; chiede alla Commissione di pubblicare quanto meno i dati raccolti sul mercato unico onde integrare l'analisi annuale della crescita dell'anno in questione;
5. invita la Commissione a presentare il prima possibile nel 2015 una relazione sullo stato dell'integrazione del mercato unico affinché tale relazione possa definire il futuro del pilastro del mercato unico del semestre europeo 2015; sottolinea, tuttavia, che in futuro la tempistica della relazione dovrà essere rivalutata; è del parere che tale relazione debba essere pubblicata congiuntamente all'analisi annuale della crescita per garantirne il massimo impatto, anche per quanto riguarda le raccomandazioni specifiche per paese;
6. esorta la Commissione a presentare una relazione annuale obbligatoria volta a monitorare il funzionamento del mercato unico nel processo del semestre europeo mediante un'analisi dello stato dell'integrazione del mercato unico in settori chiave con il maggiore potenziale di crescita; chiede alla Commissione di identificare le priorità politiche nel contesto dell'analisi annuale della crescita, il che contribuirebbe a sfruttare appieno il potenziale di crescita del mercato unico, e rimuovere gli ostacoli rimasti a un'ulteriore integrazione;
7. prende atto del sostegno espresso nell'analisi annuale della crescita 2015 a favore di un mercato unico integrato che offra ai consumatori le stesse opportunità dei rispettivi mercati nazionali e sottolinea che i diritti riconosciuti ai consumatori online non devono essere inferiori a quelli garantiti nei loro mercati tradizionali;
8. sottolinea che l'analisi annuale della crescita 2015 riconosce la necessità di evitare norme indebitamente gravose, in particolare per le PMI, migliorare l'accesso ai finanziamenti e garantire la qualità degli investimenti nella ricerca e nell'innovazione, al fine di aumentare la competitività in Europa;
9. osserva che l'ammodernamento della pubblica amministrazione potrebbe apportare potenziali benefici, come descritto nell'analisi annuale della crescita, e aiutare a eliminare la burocrazia e gli ostacoli normativi, comportando così vantaggi per le imprese e i cittadini stimolando competitività, occupazione e crescita in Europa;
10. chiede che sia realizzata una revisione completa del quadro per la governance del mercato unico, rafforzando il monitoraggio e la valutazione dell'attuazione e dell'applicazione delle norme del mercato unico affinché sia corretta, puntuale ed efficace; sottolinea l'esigenza di fare del mercato unico il terzo pilastro del semestre europeo al fine di coprire una serie ben definita di priorità relative all'economia reale, rispettando al contempo pienamente i principi di sussidiarietà e proporzionalità all'interno dell'UE;
11. invita la Commissione a tenere pienamente conto dei settori chiave per la crescita e la creazione di occupazione di qualità nella costruzione di un mercato unico dell'UE adatto al XXI secolo, quali individuati in precedenza dalla Commissione e specificati ulteriormente nello studio del settembre 2014 dal titolo "Il costo della non Europa nel mercato unico", e che includono i servizi, il mercato unico digitale, in particolare il commercio elettronico, l'acquis dei consumatori, gli appalti pubblici e le concessioni, la libera circolazione delle merci; invita inoltre la Commissione a completare il mercato unico nel settore dei trasporti e dell'energia;
12. reputa necessario definire un sistema integrato di misurazione che unisca varie metodologie, quali gli indicatori compositi, e costituisca un insieme sistematico di indicatori e strumenti settoriali per valutare le prestazioni del mercato unico ai fini della sua integrazione nel semestre europeo; sottolinea che, allo scopo di misurare l'approfondimento del mercato unico nei settori chiave prioritari nonché promuoverlo, occorre prendere in considerazione la possibilità di fissare un indicatore principale con un relativo obiettivo per quanto riguarda l'integrazione del mercato unico;
13. invita la Commissione a introdurre una metodologia relativa alla determinazione degli obiettivi quantitativi per la riduzione degli oneri amministrativi a livello europeo; prende atto delle esperienze positive di alcuni Stati membri nella fissazione di obiettivi di riduzione netti allo scopo di ridurre i costi di conformità; chiede che tale metodologia sia presa in considerazione nell'ambito della nuova iniziativa della Commissione sulla riduzione degli oneri amministrativi;
14. osserva che, nel contesto della valutazione degli effetti economici sul mercato unico nell'ambito del semestre europeo, è necessario adoperarsi maggiormente per promuovere la fornitura delle opportune informazioni sulla metodologia applicata e sui dati utilizzati, al fine di garantire la credibilità e la comparabilità dei risultati ottenuti, stabilire i pertinenti nessi con le valutazioni ex-post e individuare le lacune nei dati necessari allo svolgimento delle valutazioni;
15. ribadisce il suo appello affinché le procedure prevedano una partecipazione adeguata del Parlamento europeo al ciclo di governance economica, predisponendo l'adozione, da parte del Parlamento e del Consiglio, di altre misure necessarie al rafforzamento della governance del mercato unico, in particolare misure concernenti i settori in cui il quadro normativo dell'Unione è stato istituito in conformità della procedura legislativa ordinaria di cui all'articolo 294 TFUE;
16. deplora l'insufficiente allineamento tra le raccomandazioni specifiche per paese e gli obiettivi di Europa 2020; chiede pertanto che siano profusi maggiori sforzi per guidare e coordinare le politiche nazionali e quelle dell'UE e che sia dato loro seguito con misure specifiche e necessarie onde rafforzare il mercato unico e consentire di sfruttarne le potenzialità allo scopo di promuovere una crescita intelligente, sostenibile e integrata e la competitività e creare occupazione, in particolare per i giovani;
17. ritiene che occorra rafforzare la titolarità dei parlamenti nazionali per quanto riguarda le raccomandazioni specifiche per paese; invita gli Stati membri a prevedere la possibilità per la Commissione di presentare le raccomandazioni specifiche per paese nei parlamenti nazionali prima della loro adozione da parte del Consiglio; invita inoltre gli Stati membri a impegnarsi maggiormente riguardo all'attuazione delle raccomandazioni specifiche per paese e a trasporre con rigore gli obiettivi dell'UE nei propri obiettivi a livello nazionale; ritiene pertanto che gli Stati membri debbano riferire in merito all'attuazione delle raccomandazioni relative ai settori del mercato unico in modo completo e a cadenza annuale; ribadisce pertanto la sua richiesta alla Commissione di riferire alla commissione competente del Parlamento in merito alle misure adottate per garantire il progresso dell'attuazione delle raccomandazioni specifiche per paese e ai risultati conseguiti fino a quel momento; invita gli Stati membri a illustrare le ragioni di variazioni significative relative alle raccomandazioni specifiche per paese alla commissione competente del Parlamento;
18. è favorevole all'attenzione prestata nelle raccomandazioni specifiche per paese del 2014 all'importanza di rimuovere le restrizioni e le barriere ingiustificate all'accesso nei settori chiave quali la vendita al dettaglio, il commercio elettronico e i servizi alle imprese; esorta gli Stati membri interessati a tenere tali raccomandazioni nella massima considerazione e, come priorità immediata, ad eliminare tali ostacoli alla crescita del mercato unico;
19. chiede che le prossime raccomandazioni per paese, nell'ambito del ciclo del semestre europeo, riflettano le conclusioni della relazione sullo stato dell'integrazione del mercato unico in modo molto più marcato e stringente rispetto alle raccomandazioni precedenti;
20. deplora che la Commissione non abbia fatto della promozione del mercato unico una priorità nell'ambito del semestre europeo; invita la Commissione a fare della governance del mercato unico, in particolare per quanto riguarda le misure incentrate su occupazione, crescita e competitività, una parte essenziale di tutte le fasi successive del processo del semestre europeo; ricorda alla Commissione che un autentico mercato unico in tali settori promuoverebbe considerevolmente la crescita economica e la creazione di occupazione nell'UE; chiede che l'opportunità offerta da questo nuovo quadro sia sfruttata e che i settori chiave della crescita e le misure incluse nell'Atto per il mercato unico I e II siano sviluppate nella più ampia misura possibile, richiamando l'attenzione sulla necessità di tenere conto delle preoccupazioni e delle aspettative dei cittadini;
21. sottolinea la necessità di un approccio integrato da parte dell'UE, gli Stati membri, le regioni, i comuni, le parti sociali e le parti interessate nell'attuazione e nello sviluppo delle politiche al fine di compiere progressi nell'economia sociale di mercato;
22. chiede alla Commissione, agli Stati membri e alle regioni di garantire la piena attuazione dei fondi dell'UE per il periodo 2007-2013; segnala che gli Stati membri e le regioni hanno l'opportunità di indirizzare le proprie politiche e gli investimenti per il 2014-2020 verso settori che garantiscano crescita e occupazione maggiori, in particolare per i giovani, come il mercato unico digitale, l'energia, i servizi e l'economia verde, realizzando inoltre investimenti concreti e di qualità nella ricerca, nello sviluppo e nell'innovazione per garantire a tutti i cittadini l'accesso alle infrastrutture di rete;
II. Potenziale inutilizzato del mercato unico nei settori chiave per la crescita
23. rammenta che il mercato unico è un motore essenziale per la crescita e l'occupazione con un ruolo indispensabile da svolgere ai fini del conseguimento degli obiettivi della strategia Europa 2020 per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva; osserva tuttavia che questo potenziale continua, per molti aspetti, a non essere sfruttato;
24. segnala le tre priorità definite dalla strategia Europa 2020, segnatamente:
–
sviluppare un'economia basata sulla conoscenza e sull'innovazione;
–
promuovere un'economia più efficiente sotto il profilo delle risorse, più verde e più competitiva;
–
promuovere un'economia con un alto tasso di occupazione, che consenta di raggiungere un elevato livello di coesione sociale e territoriale;
25. accoglie favorevolmente il nuovo approccio della Commissione nell'analisi annuale della crescita 2015 che prevede un incentivo coordinato agli investimenti nell'UE per aumentare la domanda interna e promuovere un'economia più competitiva; ritiene fermamente che, per essere il più ambiziosi possibile, occorra concentrarsi prioritariamente su investimenti che favoriscano l'economia digitale e la creazione di un mercato interno più competitivo in cooperazione con gli Stati membri;
26. esprime grave preoccupazione per i livelli sempre più bassi di investimenti privati in Europa e per la mancanza di fiducia degli investitori privati, che si traducono in una scarsa propensione a investire, in particolare quale conseguenza della carenza di riforme strutturali e di una strategia dell'UE favorevole alla crescita nonché delle persistenti barriere all'interno del mercato unico alla crescita in settori quali il commercio elettronico; invita gli Stati membri a sostenere attivamente il piano di investimento ed a contribuire al fondo europeo per gli investimenti strategici, integrando gli importi erogati dal bilancio UE e dalla BEI, al fine di orientare e incoraggiare gli investimenti del settore privato;
27. chiede alla Commissione, agli Stati membri, alle regioni e a tutte le pertinenti parti interessate di concentrarsi sull'economia reale nella progettazione ed elaborazione di politiche d'investimento che a loro volta attraggano investimenti privati; chiede inoltre che si investa nella formazione dei singoli e delle imprese per prepararli all'era digitale, comprese le ultime tecnologie nel settore energetico, il che genera un effetto leva, garantendo una rete digitale globale, sostenendo l'istruzione, la ricerca e l'innovazione di qualità e compiendo progressi concreti nel conseguimento di un mercato unico nel settore dei trasporti, consentendo così di competere in condizioni di parità con le maggiori potenze mondiali;
28. chiede alla Commissione e agli Stati membri di migliorare il quadro normativo per le PMI, data la loro capacità di creare occupazione; chiede che siano pienamente sfruttate le opportunità offerte dal programma COSME non solo per favorire l'imprenditoria in Europa, ma anche per migliorare l'accesso delle PMI ai finanziamenti nonché ai mercati dell'UE e globali;
29. sottolinea la necessità di subordinare gli investimenti all'innovazione e all'imprenditorialità, massimizzando le opportunità offerte dall'economia e dalla società digitale e sviluppando una politica industriale europea intelligente; osserva che gli investimenti dovrebbero tenere conto in particolare delle PMI, che incontrano le maggiori difficoltà di accesso agli stessi, e sostenere con misure concrete le start-up, l'imprenditorialità e l'innovazione sociale, quali fonti di occupazione del futuro per i giovani;
30. sottolinea la necessità di rilanciare lo spirito imprenditoriale in Europa con misure concrete e facilitare a tale scopo l'accesso al credito per le PMI, in particolare quelle vincolate ai settori chiave; chiede inoltre la promozione di forme di finanziamento alternative a quella bancaria;
31. esorta gli Stati membri a orientare le proprie economie in modo più deciso all'innovazione e alle conoscenze, per preparare le persone ai posti di lavoro e alle esigenze del futuro nell'era digitale e rendere le imprese più innovatrici e più capaci di reagire nel mercato globale, in particolare con l'integrazione completa delle TIC;
Mercato unico digitale
32. è del parere che, come rilevato nell'analisi annuale della crescita 2015, l'avanzamento del mercato unico digitale è essenziale per stimolare la crescita, creare posti di lavoro di qualità, mantenere l'economia europea competitiva a livello globale ed apportare benefici sia alle imprese sia ai consumatori; chiede pertanto alla Commissione di elaborare un ambizioso piano d'azione europeo 2016-2020 in materia di amministrazione online e quindi di continuare a sostenere gli obiettivi di Europa 2020;
33. nota l'importanza degli investimenti, anche nelle reti a banda larga, ai fini del conseguimento degli obiettivi e delle priorità nel settore chiave del mercato digitale; raccomanda di destinare una parte sostanziale del futuro piano di investimenti di 315 miliardi di euro ad investimenti mirati e strategici nel settore digitale; sottolinea inoltre che l'interrelazione di elementi come livelli elevati di penetrazione della rete e grandi competenze della popolazione e delle imprese nell'utilizzo delle TIC costituisce un fattore chiave ai fini della creazione di un autentico mercato unico digitale; lancia un appello all'UE e agli Stati membri affinché privilegino gli investimenti nelle infrastrutture delle reti digitali e nella formazione digitale delle imprese e dei cittadini;
34. ritiene che la frammentazione e l'assenza di certezza giuridica siano preoccupazioni primarie in quest'ambito e che sia altresì necessario affrontare il problema dell'applicazione incoerente delle norme esistenti a livello di Unione;
35. osserva che il completamento del mercato unico digitale potrebbe produrre una crescita aggiuntiva del PIL dello 0,4% (ossia 520 miliardi di euro a prezzi del 2014) nel periodo fino al 2020, con un aumento dell'occupazione dell'ordine dello 0,1%, equivalente alla creazione di oltre 223 000 posti di lavoro entro il 2020, secondo i dati contenuti nello studio "The Cost of Non-Europe in the Single Market for Energy" (Il costo della non Europa nel mercato unico dell'energia); ritiene che l'abolizione degli ostacoli al commercio elettronico, gli investimenti nelle infrastrutture a banda larga e la diffusione di nuove tecnologie, quali le tecnologie di quarta e quinta generazione (4G e 5G), siano fondamentali per lo sviluppo di soluzioni digitali, poiché si basano su connessioni veloci ed efficaci; ritiene che l'adozione del quadro generale dell'UE per la protezione dei dati e della direttiva sulla sicurezza delle reti e delle informazioni sia essenziale ai fini del completamento del mercato unico entro il 2015; chiede investimenti per porre fine alle disuguaglianze di accesso alla bada larga ed alle reti 4G nell'UE;
36. mette in evidenza il nesso tra gli alti livelli di vendita online e l'aumento del PIL pro capite e chiede pertanto che siano compiuti passi in avanti nell'istituzione di un vero commercio elettronico transfrontaliero e nel cloud computing; osserva che è fondamentale porre fine alla frammentazione di 28 mercati digitali, garantire l'accesso universale alla rete e fare della sicurezza della rete e della fiducia dei consumatori le pietre miliari del mercato unico digitale, dato che non può esistere un mercato online senza fiducia;
37. sottolinea che, secondo la relazione sul costo della non Europa, progredire verso l'amministrazione elettronica implicherebbe un risparmio di 100 miliardi di euro all'anno; invita gli Stati membri a concentrare e rafforzare gli sforzi nella modernizzazione della pubblica amministrazione affinché i cittadini e le imprese possano effettuare elettronicamente sempre più formalità nell'esercizio dei loro diritti nel mercato interno, in particolare a livello transfrontaliero;
38. sottolinea l'esigenza di far sì che le norme del mercato unico dell'UE siano funzionali per l'era digitale, e che ciò comporta l'attuazione delle norme del mercato unico per i pagamenti online, lo sviluppo di soluzioni elettroniche sicure a livello europeo (per es. in materia di fatturazione elettronica e firma digitale), la riforma dei diritti di proprietà intellettuale, e il chiarimento degli obblighi in termini di IVA, se del caso, allo scopo di promuovere la fiducia nei confronti del commercio elettronico, migliorare la qualità delle informazioni fornite ai consumatori europei in merito ai loro diritti e garantire che ai consumatori online sia offerto un livello di protezione uguale a quello a cui sono abituati sul mercato tradizionale;
39. sottolinea che il riesame dell'ultimo quadro di governance economica rappresenta un'ottima opportunità per sollecitare gli Stati membri ad intensificare i loro sforzi verso il mercato unico digitale, il che significa non solo maggiore crescita e occupazione, specie nel settore delle PMI e tra i giovani, ma anche un'Unione europea moderna e orientata al futuro;
40. reputa che gli Stati membri debbano potenziare gli sforzi volti a modernizzare la pubblica amministrazione, mediante una maggiore e migliore prestazione di servizi digitali accessibili a cittadini e imprese, la riduzione dei costi e una maggiore efficienza, nonché la promozione della cooperazione transfrontaliera e l'attuazione dei quadri di interoperabilità per le pubbliche amministrazioni;
41. insiste sull'importanza dell'identificazione elettronica e dei servizi fiduciari per aumentare il volume e la qualità degli scambi elettronici in una prospettiva di crescita; chiede pertanto agli Stati membri di adottare tutte le misure necessarie al fine di applicare entro il 1° luglio 2016 il regolamento sulle transazioni elettroniche all'interno del mercato interno;
42. ritiene assolutamente prioritario il miglioramento delle competenze digitali nell'Unione;
Libera circolazione delle merci
43. ritiene che la libera circolazione delle merci, dei capitali, dei servizi e delle persone offra ancora ai cittadini e alle imprese potenzialità inutilizzate in termini di efficienza, crescita e creazione di posti di lavoro;
44. ribadisce il suo sostegno a favore di accordi commerciali e di investimento globali che promuovano e siano compatibili con la creazione di posti di lavoro per i lavoratori europei, apportino un beneficio diretto ai consumatori europei e offrano nuove opportunità alle imprese dell'UE, in particolare alle piccole e medie imprese (PMI), nel rispetto degli standard sociali, ambientali e in materia di protezione dei consumatori dell'UE, come elemento chiave per fornire nuove opportunità di crescita; è del parere che il Parlamento debba essere strettamente associato ai negoziati sull'acquis del mercato unico e che qualsiasi modifica della legislazione esistente o l'introduzione di nuove normative debba rispettare appieno il ruolo del Parlamento come colegislatore;
45. invita gli Stati membri a potenziare la catena di valore nella produzione transfrontaliera quale elemento chiave per promuovere la competitività e la crescita, creare occupazione e ridurre gli ostacoli commerciali esistenti in settori che, pur essendo relativamente ampi, non sfruttano al massimo i benefici offerti dal mercato unico a causa della loro insufficiente integrazione;
46. chiede un maggiore controllo degli ostacoli nel mercato unico dei beni;
Servizi
47. sottolinea che occorre integrare nella strategia Europa 2020 azioni strategiche specifiche volte a far fronte agli ostacoli nei settori dei servizi coperti dalla direttiva sui servizi e, ad esempio, nei servizi finanziari, così come ad assegnare un'attenzione più esplicita all'approfondimento del mercato unico;
48. sottolinea che esiste un notevole potenziale di crescita ancora inesplorato nel settore dei servizi, come emerge chiaramente dalle stime della relazione su "Il costo della non Europa nel mercato unico dell'energia" relative alla forchetta di potenziali guadagni compresa tra 337 miliardi e 637 miliardi di EUR;
49. reputa che, essendo il settore dei servizi una delle aree con il maggiore potenziale di crescita nell'UE, sia necessario rafforzare le misure volte ad aumentare la concorrenza nel settore, compreso il commercio al dettaglio, e semplificare la legislazione per le imprese, in particolare le PMI; sottolinea l'importanza di garantire l'accesso universale ai servizi pubblici a tutti i consumatori, le famiglie e le imprese;
50. ritiene che la protezione e la scelta dei consumatori e la concorrenza nel settore dei servizi finanziari debbano essere rafforzate, prestando particolare attenzione alle diverse esigenze dei consumatori, inclusi i più vulnerabili; reputa che si dovrebbero aumentare le capacità finanziarie dei consumatori, vista la grande confusione che può nascere per quanto riguarda i prodotti finanziari ed i problemi che ciò può causare per i singoli consumatori e il mercato unico;
51. ribadisce la necessità di rinnovare l'impegno nella lotta contro la frode e l'elusione e l'evasione fiscali e chiede quindi che si ponga maggiormente l'accento su una buona governance in materia fiscale nel settore sia privato sia pubblico nell'Unione europea; sottolinea che, secondo la relazione sul costo della non Europa, ogni anno potrebbero essere prodotti 9 miliardi di euro con azioni come la standardizzazione delle fatture elettroniche e il coordinamento dei sistemi fiscali transfrontalieri; accoglie con favore la comunicazione del Presidente della Commissione relativamente a uno scambio automatico di informazioni sulle decisioni fiscali nazionali; sottolinea la necessità di rafforzare e migliorare il coordinamento fiscale per evitare la concorrenza sleale e le distorsioni del mercato e garantire pari opportunità nel mercato unico;
52. plaude alla dichiarazione della Commissione nella relazione sull'analisi annuale della crescita 2015 secondo cui "la lotta alla frode e all'evasione fiscali, fattore essenziale per garantire l'equità, permetterà agli Stati membri di garantirsi le entrate necessarie riscuotendo i tributi dovuti";
53. ribadisce la sua posizione sulla necessità di aumentare il livello complessivo degli investimenti nella ricerca e nello sviluppo al fine di stimolare l'innovazione, sottolineando i diversi livelli degli investimenti negli Stati membri; rammenta alla Commissione che è necessario creare un autentico mercato unico della conoscenza, della ricerca e dell'innovazione e completare lo Spazio europeo della ricerca; sottolinea che attualmente circa l'85% dei fondi destinati all'innovazione sono utilizzati esclusivamente a livello nazionale, senza alcuna forma di cooperazione transfrontaliera, il che, conseguentemente, impedisce di sfruttare appieno il valore aggiunto su scala europea;
Appalti pubblici e concessioni
54. accoglie con favore l'adozione nel 2014 della direttiva sull'aggiudicazione degli appalti pubblici e sull'assegnazione di contratti di concessione, che ha consentito di modernizzare le commesse pubbliche nell'Unione europea, promuovendo la sostenibilità dei contratti pubblici; sottolinea il valore aggiunto della direttiva sull'aggiudicazione degli appalti pubblici, in particolare in quanto facilita le procedure e le rende più trasparenti ed offre maggiori opportunità alle PMI, permettendo di superare i problemi in tali contratti, garantisce certezza giuridica, flessibilità e trasparenza e sostiene lo sviluppo delle infrastrutture economiche e servizi pubblici di alta qualità;
55. mette in evidenza che, al fine di migliorare la qualità, l'efficacia e la trasparenza degli investimenti e della spesa pubblica, è necessario che la legislazione dell'UE in materia di appalti pubblici e concessioni sia applicata integralmente e con rapidità;
56. ritiene necessaria una rapida e adeguata trasposizione delle normative sugli appalti pubblici e sulle concessioni; sottolinea l'importanza degli appalti pubblici e il valore dei partenariati per l'innovazione come motore chiave di una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva, in particolare per le PMI, data la necessità di sostenerle con misure concrete che ne promuovano la concorrenza e l'innovazione;
Acquis dei consumatori
57. deplora che l'attuazione frammentata da parte degli Stati membri della normativa dell'UE in materia di protezione dei consumatori crei differenze nella tutela dei consumatori e nel rigore e nella tempistica delle eventuali misure di esecuzione adottate; ritiene che tale situazione limiti la coerenza delle disposizioni legislative all'interno degli stessi settori o tra diversi canali di vendita;
58. invita la Commissione a garantire una rapida attuazione ed applicazione di normative quali la direttiva sui diritti dei consumatori e le disposizioni sulla risoluzione alternativa delle controversie e la risoluzione delle controversie online, garantendo nel contempo la riduzione degli oneri amministrativi; chiede che ai consumatori si fornisca una tutela adeguata in linea con il mercato tradizionale nelle vendite transfrontaliere ed auspica una protezione dei dati rafforzata nell'era digitale, poiché ciò contribuirà a stimolare la fiducia dei consumatori negli acquisiti online; ricorda l'importanza di rispettare effettivamente i diritti dei consumatori online e la necessità di predisporre mezzi di ricorso accessibili ed efficaci in caso di contenzioso;
59. chiede l'adozione di misure per incoraggiare il consumo sostenibile, in particolare la durata d'uso dei prodotti, nonché per combattere le pratiche mirate a ridurre intenzionalmente la durata d'uso; auspica al riguardo che la Commissione definisca un piano d'azione coerente;
60. sottolinea che la direttiva sui diritti del consumatore ha segnato un importante passo in avanti ai fini della certezza giuridica dei consumatori e delle imprese in tema di transazioni online e rappresenta oggi il principale strumento di tutela dei consumatori per i servizi online;
61. osserva che si possono ottenere ulteriori vantaggi grazie a miglioramenti nel funzionamento del mercato unico, come la realizzazione del sistema di risoluzione delle controversie online (Online dispute resolution – ODR) per le controversie dei consumatori, che potrebbero portare a risparmi per circa 22 miliardi di euro;
Energia
62. invita la Commissione a garantire un funzionamento del mercato interno nel settore dell'energia che preveda un accesso non discriminatorio al mercato e un alto livello di protezione dei consumatori nonché livelli appropriati di capacità di interconnessione e adeguatezza dei sistemi;
63. ribadisce la necessità di accrescere la sicurezza energetica dell'Europa mediante la diversificazione delle fonti e delle rotte energetiche e sottolinea l'esigenza di completare in via prioritaria il mercato interno dell'energia e di porre fine all'isolamento delle isole energetiche nell'ambito dell'Unione;
64. ritiene che, al fine di promuovere il completamento del mercato interno, l'integrazione delle fonti di energia rinnovabili e la sicurezza dell'approvvigionamento, gli Stati membri debbano conseguire con urgenza un obiettivo minimo pari al 10% della capacità di interconnessione per l'elettricità, per raggiungere idealmente un livello pari al 30%;
65. ritiene che la liberalizzazione dei mercati del gas e dell'elettricità sia fondamentale per rafforzare la posizione dei consumatori e invita la Commissione a porre i consumatori al centro della sua politica relativa al mercato interno dell'energia dell'Unione europea;
III. Modalità di valutazione degli strumenti di integrazione e governance del mercato unico
66. riconosce che il quadro di valutazione del mercato unico può essere considerato una delle migliori prassi per il monitoraggio e la valutazione del rispetto degli obblighi del mercato interno da parte degli Stati membri, dato che può innescare processi di miglioramento e di recupero tra i paesi; sottolinea tuttavia che tale quadro di indicatori non fornisce strumenti di valutazione qualitativa; sottolinea l'importanza di migliorare il dialogo con e tra gli Stati membri al fine di identificare e risolvere le problematiche che essi si trovano ad affrontare nell'applicare la legislazione sul mercato unico; invita la Commissione, in tale contesto, a fornire migliore assistenza agli Stati membri, quando da essi richiesto, nell'attuazione della complessa legislazione relativa al mercato unico;
67. ritiene che, in riferimento all'efficienza normativa del mercato unico, potrebbe essere istituito un indicatore composito per valutare "la carenza del mercato unico", ossia l'onere aggiuntivo che i cittadini e le imprese devono sostenere nelle attività transfrontaliere a causa della mancanza di norme che regolino il mercato unico; insiste sul fatto che un indicatore del genere debba facilitare l'elaborazione di conclusioni suscettibili di sfociare in raccomandazioni strategiche per le istituzioni dell'UE e gli Stati membri;
68. ritiene che il quadro di valutazione dell'agenda digitale sia uno strumento importante per valutare i progressi conseguiti dagli Stati membri in tale ambito; reputa che l'indice composito per misurare il divario del mercato unico debba essere integrato nel quadro di valutazione;
69. invita la Commissione a valutare l'inclusione, tra le sue proposte relative a strumenti giuridici nel settore del mercato unico, dell'obbligo di eseguire una revisione sistematica di recepimento, conformità, efficacia e idoneità allo scopo degli strumenti giuridici, inclusa una metodologia e criteri per tale revisione; ritiene che tale metodologia e tali criteri consentirebbero di valutare meglio se gli strumenti giuridici siano adeguatamente recepiti, attuati ed applicati, nonché se e in quale misura contribuiscano al conseguimento dei loro obiettivi e in che misura siano idonei al loro scopo;
70. appoggia la creazione di un mercato unico sostenibile basato sullo sviluppo di un'economia inclusiva, efficiente dal punto di vista delle risorse e fondata sulla conoscenza, comprese misure volte a promuovere innovazioni di ogni tipo nelle tecnologie sostenibili, equilibrare gli interessi dei consumatori e delle imprese e apportare miglioramenti riguardo a un meccanismo informale di risoluzione dei problemi per il mercato unico, come SOLVIT, migliorando nel contempo la conoscenza del pubblico in relazione agli sportelli unici, affinché il pubblico diventi maggiormente consapevole delle possibilità a sua disposizione per la creazione di crescita e posti di lavoro nel mercato unico;
71. prende atto dell'aumento costante dell'uso dei portali "La tua Europa" e "La tua Europa – Consulenza", che dovrebbero essere in grado di offrire le informazioni necessarie a chiunque viva, lavori, studi e si sposti tra gli Stati membri nell'UE;
72. accoglie con favore il fatto che il deficit medio di recepimento negli Stati membri sia sceso al di sotto del limite dell'1% fissato dal Consiglio europeo, essendo adesso pari allo 0,6%, il che rappresenta il miglior risultato conseguito dalla creazione del quadro di valutazione del mercato unico; rileva che il principio di tolleranza zero nel recepimento della normativa dell'UE deve essere una regola fondamentale sia per gli Stati membri sia per l'Unione;
73. nota che un'attuazione e un'applicazione adeguate della legislazione dell'UE sono essenziali ai fini del completamento del mercato unico; invita quindi la Commissione a utilizzare con fermezza tutti i suoi poteri per conseguire tale obiettivo ed esorta gli Stati membri e la Commissione a intensificare gli sforzi per far applicare la normativa sul mercato unico ed a monitorare tale applicazione, anche ricorrendo periodicamente a indagini a tappeto, e proseguendo nel contempo la costante riflessione sui problemi relativi all'attuazione e garantendo che la legislazione sia maggiormente efficiente e che si faccia un uso più esteso ed efficace delle valutazioni ex post; chiede una maggiore vigilanza sull'efficacia dei diritti dei consumatori nel contesto digitale, in particolare alla luce della velocità con cui le violazioni della legislazione possono diffondersi;
74. ribadisce, tuttavia, che il processo relativo alle procedure d'infrazione ha messo in evidenza una serie di limitazioni relativamente alla rapidità con cui sono affrontate e corrette le carenze nell'attuazione e nell'applicazione delle disposizioni relative al mercato unico; invita gli Stati membri a collaborare più efficacemente con la Commissione nel fornire soluzioni più rapide;
75. riconosce che una mancata attuazione può derivare dal fatto che la stesura iniziale presenta delle complessità; sottolinea pertanto la necessità di garantire che sia il diritto primario sia il diritto derivato seguano i principi di una migliore regolamentazione in tutte le fasi della procedura, mediante consultazioni, valutazioni di impatto e verifiche post-attuazione adeguate;
76. ribadisce inoltre che deve essere compiuto ogni sforzo possibile per garantire un utilizzo più efficace delle procedure di infrazione in caso di violazione del diritto dell'Unione nell'ambito del mercato unico, e che gli Stati membri e il Consiglio europeo devono continuare a promuovere lo sviluppo delle procedure di infrazione nel quadro delle future revisioni del trattato sul funzionamento dell'Unione europea; reputa tuttavia che le procedure di infrazione dovrebbero costituire sempre l'ultima risorsa ed essere avviate solo in seguito a vari tentativi di coordinamento e rettifica;
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77. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione alla Commissione, al Consiglio, al Consiglio europeo nonché ai parlamenti e ai governi degli Stati membri.