1.Decisione del Parlamento europeo del 29 aprile 2015 sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2013, sezione VII – Comitato delle regioni (2014/2083(DEC))
Il Parlamento europeo,
– visto il bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2013(1),
– vista la relazione annuale della Corte dei conti sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2013, corredata delle risposte delle istituzioni(3),
– vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni(4), presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2013, a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,
– visti l'articolo 314, paragrafo 10, e gli articoli 317, 318 e 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,
– visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee(5),
– visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio(6), in particolare gli articoli 55, 99, 164, 165 e 166,
– visti l'articolo 94 e l'allegato V del suo regolamento,
– vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A8-0105/2015),
1. concede il discarico al Segretario generale del Comitato delle regioni per l'esecuzione del bilancio del Comitato delle regioni per l'esercizio 2013;
2. esprime le sue osservazioni nella risoluzione in appresso;
3. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente decisione e la risoluzione che ne costituisce parte integrante al Consiglio europeo, al Consiglio, alla Commissione, alla Corte di giustizia dell'Unione europea, alla Corte dei conti, al Servizio europeo per l'azione esterna, al Comitato delle regioni, al Mediatore europeo e al Garante europeo della protezione dei dati, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).
2.Risoluzione del Parlamento europeo del 29 aprile 2015 recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2013, sezione VII – Comitato delle regioni (2014/2083(DEC))
Il Parlamento europeo,
– vista la decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2013, sezione VII – Comitato delle regioni,
– vista la decisione del Mediatore europeo, del 26 febbraio 2015, nel quadro della chiusura dell'indagine di iniziativa OI/1/2014/PMC sulla denuncia di irregolarità,
– viste le nuove norme in materia di protezione degli informatori,
– vista la sentenza del Tribunale della funzione pubblica dell'Unione europea, del 7 maggio 2013,
– visti l'articolo 94 e l'allegato V del suo regolamento,
– vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A8-0105/2015),
1. rileva con soddisfazione che, nella sua relazione annuale 2013, la Corte dei conti ha constatato che per il Comitato delle regioni (in appresso "il Comitato") non sono emerse debolezze significative in merito agli aspetti sottoposti ad audit che riguardano le risorse umane e gli appalti;
2. si compiace del fatto che la Corte dei conti, sulla base del lavoro di audit svolto, abbia concluso che i pagamenti relativi all'esercizio chiuso al 31 dicembre 2013 per le spese amministrative e di altra natura delle istituzioni e degli organismi sono, nell'insieme, privi di errori rilevanti;
3. osserva che nel 2013 il Comitato aveva un bilancio approvato di 87 373 000 EUR (86 503 000 EUR nel 2012), di cui 84 800 000 EUR in stanziamenti di impegno, con un tasso di utilizzo del 97%; si rammarica della diminuzione del tasso di utilizzo nel 2013 rispetto al 98,2% del 2012;
4. sottolinea tuttavia che il bilancio del Comitato è puramente amministrativo, e che gran parte dello stesso è utilizzata per spese relative a persone che lavorano all'interno dell'istituzione, mentre l'importo restante riguarda spese relative a immobili, mobilio e attrezzature nonché costi di funzionamento vari; prende atto della spiegazione del Comitato in merito alla diminuzione del tasso di utilizzo;
5. evidenzia che le motivazioni alla base dell'inattesa sentenza sull'adeguamento delle retribuzioni non sono più applicabili in seguito all'accordo in merito al nuovo statuto del personale concluso nel 2014;
6. accoglie con favore la Relazione annuale sulla sussidiarietà 2013 che presenta una panoramica delle attività di controllo della sussidiarietà del Comitato per l'intero anno; ritiene che la relazione sia un utile strumento per l'attività legislativa del Parlamento; chiede che l'avvio di simili relazioni sia adeguatamente pubblicizzato e che esse siano trasmesse ai colegislatori;
7. prende atto della costituzione di un nuovo gruppo politico (ECR) in seno al Comitato e della limitata incidenza finanziaria della sua costituzione nel 2013; accoglie con favore le informazioni fornite nella relazione annuale di attività in merito alle attività politiche del Comitato e chiede di essere ulteriormente aggiornato sui progetti e informato circa le incidenze di bilancio delle misure adottate;
8. riconosce la cooperazione fra il Comitato e la commissione per il controllo dei bilanci del Parlamento, in particolare in relazione alla procedura di discarico;
9. rileva con soddisfazione che le raccomandazioni e le richieste formulate dalla commissione per il controllo dei bilanci del Parlamento sono registrate dal servizio bilancio del Comitato in una banca dati centrale e che ne viene regolarmente monitorata l'attuazione; accoglie con favore la creazione, nel quadro dell'audit interno, di un comitato composto da cinque membri e da un esperto esterno, che finora ha tenuto conto delle raccomandazioni della Corte dei conti e del Parlamento;
10. accoglie favorevolmente il nuovo sistema di bilancio basato su attività posto in essere dal Comitato, che è maggiormente in linea con le caratteristiche specifiche delle istituzioni di minori dimensioni e permette di avere una visione più completa dei costi e delle attività previste; chiede al Comitato di effettuare una valutazione dei benefici ottenuti in seguito all'applicazione del nuovo sistema;
11. prende atto dell'accordo di cooperazione tra il Comitato economico e sociale europeo (CESE), il Comitato e il Parlamento, che è stato infine sottoscritto il 5 febbraio 2014 e ha portato a un consistente trasferimento di personale dai comitati al nuovo servizio Ricerca del Parlamento europeo (ERPS); si attende che l'evoluzione di tale accordo sarà equilibrata, apporterà gli stessi vantaggi alle tre istituzioni e contribuirà in modo positivo all'ulteriore razionalizzazione delle risorse; chiede a ciascuna istituzione di effettuare, trascorso il primo anno dall'avvio della collaborazione, una valutazione individuale dell'impatto di tale accordo sia dal punto di vista delle risorse umane che dei consumi, delle sinergie, del valore aggiunto e dei contenuti;
12. osserva che la domanda di traduzione è calata del 19,1% rispetto al 2012; rileva tuttavia che anche la produttività del servizio interno di traduzione è diminuita;
13. prende atto dell'intenzione del Comitato di razionalizzare le richieste di traduzione e di standardizzare alcuni tipi di documenti; sostiene l'iniziativa e chiede di essere pienamente informato in merito alla sua attuazione; rileva con preoccupazione che una parte del personale interno della traduzione è stato trasferito al nuovo servizio Ricerca del Parlamento europeo (ERPS), in virtù dell'accordo di cooperazione; chiede al Comitato di condurre uno studio specifico sull'impatto di questi tagli sulla qualità e sull'efficienza dei suoi servizi di traduzione;
14. osserva che è stata concordata con altre istituzioni una metodologia comune per il calcolo e il confronto dei costi di traduzione e di altri indicatori; invita il Comitato a informare l'autorità di discarico in merito all'attuazione della metodologia comune concordata;
15. ritiene che in un periodo di crisi e di tagli di bilancio in generale, i costi legati agli "away day" del personale delle istituzioni dell'Unione debbano essere ridotti e che tali eventi dovrebbero svolgersi, per quanto possibile, nelle sedi stesse delle istituzioni, dal momento che il loro valore aggiunto non giustifica costi così elevati;
16. rileva con soddisfazione che il Comitato ha incluso informazioni sui servizi di interpretazione non utilizzati nella relazione annuale di attività per il 2013; valuta positivamente il fatto che la quota di servizi di interpretazione non utilizzati sia diminuita dal 3,23% nel 2012 al 2,51% nel 2013; ritiene che sia possibile migliorare ulteriormente tale percentuale e invita il Comitato a pianificare meglio le proprie riunioni;
17. rileva che gli strumenti di videoconferenza continuano a essere utilizzati in modo limitato; riconosce che sono in corso di attuazione misure volte ad ampliarne l'utilizzo; chiede di essere informato in merito ai progressi compiuti in questo ambito;
18. raccomanda al Comitato di continuare a procedere alla regolare verifica dei risparmi di bilancio derivanti dall'attuazione del nuovo accordo di cooperazione amministrativa con il CESE; chiede che gli vengano trasmesse informazioni dettagliate sui risultati di tale cooperazione;
19. osserva che il prossimo riesame a medio termine del nuovo accordo di cooperazione rappresenterà il momento opportuno per valutare l'accordo e correggere eventuali carenze individuate;
20. chiede che siano fornite informazioni dettagliate sui risultati del riesame intermedio e si attende che tale valutazione includa anche un'analisi congiunta delle economie di bilancio realizzate grazie all'accordo di cooperazione;
21. insiste sulla necessità di migliorare la visibilità dell'istituzione attraverso il rafforzamento dell'adeguata politica di informazione e di comunicazione;
22. esprime preoccupazione per la mancanza di figure femminili nei posti di responsabilità del Comitato (67% - 33%); chiede che si attui un piano per le pari opportunità in particolare per quanto concerne le posizioni dirigenziali, onde rimediare quanto prima a questo squilibrio;
23. invita il Comitato a includere nelle sue relazioni annuali di attività, conformemente alle norme esistenti sulla riservatezza e sulla protezione dei dati, i risultati e l'esito dei casi chiusi dell'OLAF, nei quali l'istituzione o le persone che lavorano per essa sono stati oggetto di indagine;
24. esige che la politica immobiliare del Comitato sia allegata alla relazione annuale di attività, in particolare in considerazione del fatto che è importante che i costi di tale politica siano opportunamente razionalizzati e non risultino eccessivi;
25. si congratula con il Comitato per la qualità costante della relazione annuale di attività e per l'esauriente relazione annuale d'impatto che esso fornisce e che rappresenta uno strumento importante per valutare il suo lavoro; rileva con soddisfazione che nella relazione annuale d'attività figura una tabella esaustiva di tutte le risorse umane a disposizione del Comitato;
26. evidenzia che i membri del Comitato sono rappresentanti locali e regionali democraticamente legittimati che svolgono attività politica; ritiene pertanto che dovrebbero essere soggetti alle stesse regole applicabili agli altri esponenti politici nazionali o europei per quanto concerne il loro accesso alla Commissione e ai suoi servizi;
27. è preoccupato per il ritardo nell'adozione delle regole interne sulla segnalazione di irregolarità; invita il Comitato ad attuare tali regole senza ulteriori indugi;
28. ricorda che il Comitato si occupa del medesimo caso di denuncia di irregolarità dal 2003; sottolinea il costo considerevole che ne consegue per i contribuenti dell'Unione nonché il pregiudizio subito dal denunciante; sollecita il Comitato delle regioni a conformarsi senza indugio alle conclusioni della sentenza del Tribunale della funzione pubblica, del 7 maggio 2013, a riconoscere come legittima l'azione del denunciante e ad archiviare definitivamente il caso;
29. sottolinea che il Parlamento non tollererà alcun maltrattamento degli informatori al suo interno o in altre istituzioni dell'Unione e ribadisce il suo totale impegno nei confronti della legislazione in materia di protezione degli informatori, nello spirito e nella lettera.