Risoluzione del Parlamento europeo del 19 maggio 2015 sulle opportunità di crescita verde per le PMI (2014/2209(INI))
Il Parlamento europeo,
– vista la sua risoluzione del 5 febbraio 2013 su migliorare l'accesso delle PMI ai finanziamenti(1),
– vista la sua risoluzione del 15 gennaio 2014 sulla reindustrializzazione dell'Europa per promuovere la competitività e la sostenibilità(2),
– vista la sua risoluzione del 27 novembre 2014 sulla revisione degli orientamenti della Commissione in materia di valutazione d'impatto e sul ruolo del "test PMI"(3),
– vista la comunicazione della Commissione intitolata "Pensare anzitutto in piccolo - Uno "Small Business Act" per l'Europa (COM(2008)0394),
– vista la comunicazione della Commissione intitolata "Riesame dello 'Small Business Act' per l'Europa" (COM(2011)0078),
– vista la comunicazione della Commissione intitolata "Opportunità per migliorare l'efficienza delle risorse nell'edilizia" (COM(2014)0445),
– visto il sondaggio dell'Eurobarometro in materia di PMI, efficienza delle risorse e mercati eco-compatibili (Flash Eurobarometro 381), e il sondaggio dell'Eurobarometro relativo al ruolo del sostegno pubblico nella commercializzazione delle innovazioni (Flash Eurobarometro 394),
– visto il parere del Comitato delle regioni (adottato nel corso della 109a sessione plenaria del 3-4 dicembre 2014) sul pacchetto relativo alla politica industriale,
– vista la comunicazione della Commissione intitolata "Piano d'azione verde per le PMI" (COM(2014)0440),
– visto il manifesto della piattaforma europea sull'efficienza nell'impiego delle risorse e le relative raccomandazioni programmatiche di marzo 2014,
– vista la comunicazione della Commissione intitolata "Verso un'economia circolare: programma per un'Europa a zero rifiuti" (COM(2014)0398),
– vista la comunicazione della Commissione "Innovazione per un futuro sostenibile - Piano d'azione per l'ecoinnovazione (Eco-AP)" (COM(2011)0899),
– visto l'articolo 52 del suo regolamento,
– visti la relazione della commissione per l'industria, la ricerca e l'energia e i pareri della commissione per i bilanci e della commissione per lo sviluppo regionale (A8-0135/2015),
A. considerando che le PMI rappresentano più del 98% delle imprese europee e forniscono oltre il 67% dell'occupazione totale nell'Unione e il 58 % del valore aggiunto lordo; che costituiscono la spina dorsale dell'economia dell'Unione europea e sono i motori fondamentali della crescita economica a lungo termine dell'Europa e per le opportunità di creare posti di lavoro sostenibili nei 28 Stati membri; che l'occupazione nel settore dei beni e servizi ambientali è cresciuta del 20% nel periodo 2007-2011 nonostante la crisi e rappresenta un'opportunità per le PMI al fine di promuovere sempre di più l'attività economica e la creazione di posti di lavoro, anche nelle aree colpite da spopolamento e invecchiamento; che svolgono pertanto un ruolo importante nell'ecosistema industriale unitamente alle società a media capitalizzazione e alle multinazionali; che su dieci PMI nove sono piccole imprese con 10 dipendenti o meno e che tali microimprese rappresentano il 53% di tutti i posti di lavoro in Europa;
B. considerando che, al momento, il mercato globale di beni e servizi ambientali è stimato in 1 000 miliardi di EUR l'anno, e stando alle stime dovrebbe raddoppiare o persino triplicare entro il 2020, creando enormi opportunità per le PMI europee e in generale per la crescita economica nell'UE; che l'Unione europea è leader mondiale sia nell'importazione che nell'esportazione di beni ambientali; che i servizi sono indissolubilmente legati a tali beni e che, tuttavia, per i fornitori di servizi ambientali sussistono ancora barriere non tariffarie;
C. considerando che l'Unione europea si è impegnata a reindustrializzare l'Europa attraverso l'investimento nei principi di sostenibilità, competitività e innovazione e il loro sostegno al fine di raggiungere una quota minima del 20% della produzione industriale come componente del PIL degli Stati membri dell'UE fino al 2020; che il Consiglio europeo si è impegnato a ridurre le emissioni nazionali di gas a effetto serra di almeno il 40%, a incrementare la quota di energia rinnovabile ad almeno il 27% e l'efficienza energetica di almeno il 27% entro il 2030, nell'ottica di innalzare l'obiettivo al 30%; che le PMI dovrebbero svolgere il proprio ruolo nel conseguimento di tali obiettivi, dato che il 93 %(4) di esse sta già adottando misure per incrementare l'efficienza delle risorse; che, secondo la Commissione, il miglioramento della progettazione eco-compatibile, della prevenzione dei rifiuti, del riciclo e del riutilizzo potrebbe tradursi in risparmi netti per le imprese dell'UE stimati in 600 miliardi di euro, pari all'8% del fatturato annuale, riducendo nel contempo anche le emissioni totali di gas a effetto serra del 2-4%;
D. considerando che consentire alle PMI di trasformare le sfide ambientali in opportunità economiche, e nel contempo di agire in modo sostenibile, è uno dei principi dello Small Business Act, anche se non vi sono stati significativi progressi politici e sebbene le PMI debbano spesso far fronte a politiche incoerenti al momento di avviare un'attività economica e attuare le norme ambientali;
E. considerando che gli adempimenti delle PMI relativi al numero crescente di norme ambientali verranno favoriti sia dal mercato che dalla normativa; che l'UE e gli Stati membri dovrebbero ridurre al minimo gli oneri amministrativi nelle norme nuove e in quelle esistenti, e mirare a evitare di creare costi aggiuntivi per le imprese per quanto concerne l'adempimento di tali norme; che sono state proposte nuove iniziative per ridurre gli oneri normativi a carico delle PMI e di altri settori, le quali dovrebbero essere attuate dalla Commissione e dagli Stati membri;
F. considerando che il 90% delle imprese dell'UE sono microimprese; che nonostante gli sforzi profusi di recente, le PMI e le microimprese continuano a registrare difficoltà nell'accesso alle competenze, alle informazioni e ai finanziamenti, nonché a un ventaglio di opzioni sufficientemente diversificato di strumenti di capitale e di debito necessari lungo il percorso di crescita di un'impresa, e che i programmi dell'UE non sono ancora in grado di contribuire significativamente all'innovazione; che le procedure per la richiesta di fondi dell'UE per le PMI sono ancora eccessivamente burocratiche e pertanto proibitive per molte PMI;
G. considerando che è necessario tenere conto del potenziale del bilancio UE, in quanto bilancio orientato agli investimenti, per agevolare l'accesso ai finanziamenti da parte delle PMI europee, grazie alla riduzione della burocrazia, a specifici strumenti finanziari e all'incremento dei finanziamenti a favore degli sportelli locali per le imprese (LEO); che è opportuno potenziare lo sviluppo di procedure di facile applicazione per le varie forme di sostegno;
H. considerando che rispetto a quelle più grandi, le piccole società traggono proporzionalmente maggiori benefici dalle azioni intese a migliorare l'efficienza delle risorse e dovrebbero ricevere una maggiore attenzione sotto il profilo politico; che i potenziali vantaggi lordi del miglioramento dell'efficienza delle risorse ammontano al 10-17% del volume d'affari, a seconda del settore operativo;
I. considerando che le tecnologie digitali sono un mezzo importante per le PMI per realizzare i benefici attesi di un uso ottimale delle risorse e un settore in cui le nuove PMI possono facilmente emergere e svilupparsi;
J. considerando che l'attenzione è incentrata principalmente sulle PMI ad elevata tecnologia che producono direttamente innovazioni ecologiche, sebbene sia necessario sostenere le altre imprese nel soddisfare le norme ambientali, nell'attuare le misure innovative ecologiche e nel migliorare le loro prestazioni ambientali; che l'eco-innovazione può essere un'idea per una nuova società, ma anche una misura per migliorare le attività economiche esistenti nel quadro dell'economia verde;
K. considerando che, pur non essendoci a livello internazionale una definizione condivisa di crescita verde, vi è consenso sul fatto che si tratti di una combinazione tra crescita economica e sostenibilità ambientale; che il rafforzamento delle competenze e della formazione rappresenta una sfida fondamentale per le PMI, le quali dovrebbero ricevere un'attenzione particolare, specialmente per quanto riguarda l'innovazione e l'efficienza delle risorse; che l'accesso inadeguato al capitale di rischio, soprattutto nelle fasi iniziali, continua ad essere uno degli ostacoli principali per la creazione e lo sviluppo di attività economiche orientate alla crescita;
L. considerando che le microimprese generano migliaia di posti di lavoro e ben il 53% dell'occupazione in Europa e che, in quanto tali, necessitano di un contesto diverso in cui operare, e dove si ravvisa l'urgente bisogno di un uso coerente della definizione di microimprese; che le microimprese devono fronteggiare varie notevoli difficoltà, tra cui gli ostacoli relativi alle norme in materia di appalti, oneri normativi eccessivi e l'accesso ai finanziamenti;
Questioni generali
1. sostiene il concetto di crescita verde e di economia circolare e osserva che le opportunità che ne derivano sono connesse a vari settori di notevole rilevanza quali le fonti di energia rinnovabile, e in particolare lo sfruttamento economicamente sostenibile dell'energia eolica, solare, idrica e geotermica, l'efficienza energetica, l'efficienza delle risorse, la gestione dei rifiuti, la riduzione delle emissioni, l'elettrificazione e l'approccio cradle to cradle (dalla culla alla culla); sottolinea che tali ambiti hanno notevoli potenzialità economiche e occupazionali per vari settori; osserva che la crescita verde dovrebbe far parte di una più ampia strategia intesa a promuovere la creazione di posti di lavoro e la crescita economica tra le PMI;
2. sottolinea che la crescita verde dovrebbe essere posta in una prospettiva ampia e includere gli sforzi profusi in tutta la catena di valore e nell'ecosistema imprenditoriale, tra cui l'impegno degli attori del settore manifatturiero industriale volto a ridurre l'impronta ecologica dei loro prodotti, dei processi produttivi, nonché delle pratiche e dei servizi commerciali; ricorda le raccomandazioni della piattaforma europea per l'efficienza delle risorse sottolineando che l'efficienza delle risorse richiede un quadro normativo dinamico che dia ai produttori e ai consumatori segnali appropriati per migliorare le prestazioni dei prodotti nell'arco del loro intero ciclo di vita; invita la Commissione a stabilire un quadro strategico globale, includendo obiettivi strategici concreti, integrando con maggiore efficacia e semplificando gli strumenti strategici esistenti per garantire opportunità e la partecipazione delle PMI all'economia verde e circolare;
3. evidenzia il fatto che l'economia globale dovrà far fronte a una popolazione in continua crescita – 9 miliardi di persone entro il 2050 – e che le nostre risorse naturali sono limitate e dovrebbero pertanto essere usate in modo sostenibile e con estrema efficienza; sottolinea, a fronte di tali sfide, le nuove soluzioni innovative, verdi e sostenibili, tra cui prodotti, processi produttivi, pratiche e servizi commerciali nuovi, ad esempio attraverso l'integrazione delle tecnologie digitali e un nuovo quadro giuridico di sostegno;
4. ricorda alla Commissione e agli Stati membri che in Europa le PMI europee sono estremamente eterogenee, che comprendono sia imprese a conduzione familiare di tipo molto tradizionale sia imprese in rapida crescita, aziende ad alta tecnologia, microimprese, imprese sociali e imprese in fase di avviamento, e che gli approcci intesi a fornire loro assistenza devono essere altrettanto diversi;
5. ritiene che l'UE debba cambiare drasticamente la sua cultura imprenditoriale per contribuire alla crescita economica facendo crescere il numero di individui che avviano una propria impresa e cercano maggiori opportunità economiche, soprattutto nell'economia verde, accettando anche l'insuccesso e l'assunzione di rischi; sottolinea l'importanza di porre questo aspetto al centro della formulazione delle politiche; invita gli Stati membri a prevedere nei rispettivi quadri giuridici condizioni più morbide dopo il fallimento di un'attività economica, onde consentire agli individui di avviare in poco tempo una nuova impresa dopo una passata iniziativa imprenditoriale, soprattutto in settori nuovi e innovativi; invita la Commissione ad alleviare il timore di un fallimento attraverso campagne di sensibilizzazione e azioni educative;
6. sottolinea il valore aggiunto che il bilancio dell'UE offre per aiutare le PMI, le microimprese, le imprese sociali e le cooperative ad accedere ai finanziamenti e ai mercati internazionali, in particolare attraverso il programma COSME e nell'ambito di Orizzonte 2020 e dei Fondi strutturali e di investimento europei; sottolinea la necessità di un'interpretazione chiara e uniforme da parte dei regolatori nazionali in tutta l'UE e di norme in materia di appalti pubblici aperti;
7. constata che molte PMI europee oggi competono sulla scena internazionale nell'ambito di soluzioni che includono sia i prodotti che i cosiddetti "servizi verdi", come le costruzioni, gli impianti, le riparazioni e i servizi di gestione; osserva che questi servizi sono fondamentali per lo sviluppo, la vendita e l'esportazione di prodotti verdi; invita la Commissione a includere i servizi verdi nei negoziati in corso relativi all'accordo sui beni ambientali nonché negli accordi commerciali bilaterali come il TTIP, in modo da ridurre le barriere per le PMI e i fornitori di servizi europei desiderosi di espandersi a livello internazionale;
8. sottolinea l'importanza della buona governance, di una magistratura indipendente, della trasparenza e dello Stato di diritto in tutta l'UE ai fini della creazione di un clima favorevole alle imprese e di un mercato che offra condizioni uniformi alle PMI;
Finanziamento di iniziative verdi
9. evidenzia che nel contesto attuale, in cui l'accesso insufficiente ad appropriate fonti di capitale di rischio, soprattutto nelle fasi iniziali, continua ad essere uno dei vincoli più significativi per la creazione e lo sviluppo di aziende orientate alla crescita, il piano d'azione della Commissione su come migliorare l'accesso delle PMI ai finanziamenti pone una notevole enfasi sul capitale di rischio quale possibile percorso per finanziare la crescita; sottolinea, tuttavia, che questo tipo di finanziamento è adeguato soltanto per un numero limitato di PMI, che i prestiti bancari rappresentano ancora un'importante fonte di finanziamento e che le alternative dovrebbero essere sviluppate dal settore privato; constata, in tale contesto, l'importanza di promuovere forme alternative per la concessione di crediti alle PMI, come le cooperative di credito; evidenzia le potenziali opportunità di finanziamento che andrebbero esaminate attraverso il Fondo europeo per gli investimenti strategici;
10. incoraggia gli Stati membri a incentivare gli investitori stranieri eliminando le barriere linguistiche; constata che l'accettazione delle domande e la fornitura di dati in inglese, oltre che nella o nelle lingue ufficiali di uno Stato membro, rappresenta un passo avanti in questa direzione;
11. sottolinea che non esiste una modalità di finanziamento adatta a tutti e invita la Commissione a tenere conto degli interessi delle PMI in tutti i programmi, gli strumenti e le iniziative esistenti e futuri, in particolare per i nuovi modelli imprenditoriali nell'economia verde, sia nell'ambito degli strumenti di capitale (quali i business angel, il crowd funding e i sistemi multilaterali di negoziazione), del quasi-equity (quale il finanziamento mezzanino) che degli strumenti di debito (come le obbligazioni aziendali di entità ridotta, gli strumenti e le pattaforme di garanzia), nonché per quanto concerne i partenariati tra le banche e gli altri operatori che partecipano al finanziamento delle PMI (professionisti della contabilità, associazioni di imprese o di PMI o camere di commercio), onde sostenere le imprese nelle loro fasi di avviamento, crescita e trasferimento, tenendo conto delle loro dimensioni, del volume d'affari e delle esigenze di finanziamenti; invita gli Stati membri nonché le autorità locali e regionali a garantire incentivi adeguati e a fornire incentivi fiscali per tali modelli di finanziamento; sottolinea l'importanza di riesaminare gli strumenti di sostegno esistenti a favore delle PMI, al fine di includere ulteriori opportunità di crescita verde;
12. evidenzia l'esigenza di garantire il coordinamento e la complementarità tra gli strumenti finanziari nell'ambito del bilancio dell'UE, in particolare nel quadro dei Fondi strutturali e di investimento europei (FSIE), del programma UE per l'occupazione e l'innovazione sociale (EaSI) e del programma LIFE;
13. invita la Commissione e gli Stati membri a monitorare i risultati conseguiti dalle PMI che hanno avuto accesso ai finanziamenti per l'innovazione verde, onde valutare l'efficacia di tali finanziamenti; esorta la Commissione, qualora i risultati dovessero dimostrarsi insoddisfacenti, ad approntare in tempi brevi le opportune modifiche per migliorarne l'efficacia;
14. osserva che in seguito alla natura estremamente tecnica di numerosi piani di investimento eco-compatibili, è fondamentale sottolineare l'importanza di modelli di rischio e di rendimento standardizzati e di sviluppare nuovi modelli destinati a sfide e settori nuovi;
15. ricorda che le PMI possono svolgere un ruolo importante nell'economia circolare fornendo servizi sostenibili, anche se ad alta intensità di manodopera, come i servizi di riparazione, restauro e riciclaggio; osserva che la Commissione, l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE), il Fondo monetario internazionale (FMI), l'Organizzazione internazionale del lavoro (OIL), il Parlamento e l'Eurogruppo sostengono ampiamente il principio di uno spostamento del carico fiscale dalla manodopera all'utilizzo delle risorse naturali e ai consumi; chiede alla Commissione di valutare l'impatto di uno spostamento del carico fiscale dalla manodopera all'utilizzo di risorse naturali;
16. sottolinea che gli imprenditori, le PMI, le associazioni imprenditoriali e le organizzazioni di sostegno dovrebbero possedere maggiori conoscenze in materia di possibilità di finanziamento a favore di tecnologie più performanti, o di acquisizione di servizi quali la consulenza, il tutoraggio e la formazione in materia di eco-design, gestione delle risorse, imprenditorialità verde e disponibilità di tecnologie verdi, nonché di prodotti e servizi che potrebbero essere vantaggiosi per la loro attività economica; invita gli Stati membri a migliorare la fornitura di servizi alle PMI in tali settori, e sottolinea altresì la necessità di fonti informative e banche dati semplici e accessibili per tali prodotti e servizi; ricorda alla Commissione e agli Stati membri che tali informazioni dovrebbero essere comunicate secondo una modalità che corrisponda meglio alla logica e ai metodi di lavoro delle PMI;
17. osserva che i programmi dell'UE non contribuiscono in modo significativo all'ecoinnovazione e all'economia circolare e che, pertanto, è necessario che la Commissione incentri con maggiore efficacia i finanziamenti previsti dai programmi COSME e Orizzonte 2020 sullo sviluppo di soluzioni ecoinnovative da parte delle PMI e per le stesse, e sostenga i finanziamenti volti a migliorare la progettazione dei prodotti e la resa dei processi, basandosi sulle esperienze positive acquisite nello scorso QFP; ritiene, in particolare, che sia necessario dare piena attuazione allo strumento per le PMI previsto dal programma Orizzonte 2020;
18. invita la Commissione e la BEI a far sì che nella fase di attuazione del "Piano di investimenti per l'Europa", le PMI, incluse quelle eco-compatibili e innovative, siano le principali beneficiarie del sostegno previsto nell'ambito di tale proposta; ribadisce che, per raggiungere tale obiettivo, è necessario sviluppare criteri chiari, incluso un valore aggiunto europeo, nonché potenziare la fornitura di servizi di consulenza in materia di efficienza delle risorse ed eco-innovazione per le PMI; chiede alla BEI e alla Commissione di garantire che tutte le categorie elencate nella raccomandazione della Commissione relativa alla definizione di microimprese, piccole e medie imprese (C(2003)1422) ne beneficino in misura sufficiente; rileva l'importanza di Orizzonte 2020 e di COSME per il sostegno a favore delle PMI, e la necessità di attuare integralmente lo strumento PMI nell'ambito di Orizzonte 2020;
19. ritiene che al fine di garantire la complementarità dei regimi finanziari a favore delle PMI sia fondamentale coordinare le misure adottate nel contesto della politica di coesione e di altri programmi, come il programma Orizzonte 2020, sia a livello nazionale che regionale; sottolinea l'importanza di legiferare in modo tale da consentire alle PMI di mantenere la loro competitività;
20. invita la Commissione e gli Stati membri a trovare una soluzione tempestiva e duratura agli enormi arretrati nei pagamenti connessi al settore della politica regionale e per quanto concerne la gestione dell'assistenza relativa all'ESIF per il precedente periodo di finanziamento, affinché i ritardi nei pagamenti non scoraggino le PMI dal partecipare ai programmi e ai progetti di sostegno in qualità di partner di progetti;
Gestione delle conoscenze
21. sottolinea l'importanza di perseguire attivamente una collaborazione tra settori, catene di valore e aree geografiche, che offra la possibilità di produrre innovazione e nuove opportunità di crescita attraverso l'interscambio di idee e concetti innovativi; accoglie con favore l'azione Orizzonte 2020 "Progetti facilitati da cluster per nuove catene del valore industriali", finalizzata a sbloccare più efficacemente il potenziale innovativo delle PMI, ivi incluse le soluzioni eco-innovative ed efficienti sotto il profilo delle risorse che esse offrono;
22. plaude all'istituzione di un Centro di eccellenza europeo per la gestione efficiente delle risorse per fornire assistenza e consulenza alle PMI che intendono migliorare le loro prestazioni in termini di efficienza delle risorse; sottolinea la necessità che tale Centro sia una rete solida di partner nelle diverse regioni dell'UE e si basi sulle esperienze comprovate negli Stati membri; ritiene che il Centro debba fornire orientamenti alle PMI in materia di programmi europei, nazionali e regionali in questo ambito di azione e che debba fornire accesso alle esperienze, alle reti e alle infrastrutture;
23. sottolinea l'importanza del trasferimento delle conoscenze e della condivisione delle conoscenze tra diverse parti interessate, anche a livello transfrontaliero, attraverso reti informali, in particolare per quanto concerne le PMI e le microimprese, per sensibilizzare in materia di tecniche innovative nuove ed esistenti, migliori pratiche, modalità per acquisire finanziamenti adeguati, possibili regimi pubblici di sostegno e in merito ai pertinenti quadri legislativi che comportano il minor onere amministrativo, e ricorda altresì che gli attuali punti di contatto nazionali per i programmi di finanziamento dell'UE e la rete Enterprise Europe Network (EEN) devono partecipare pienamente al sostegno alle PMI oltre a informare, istruire e sostenere attivamente le PMI affinché identifichino le possibilità di finanziamento a livello UE, nazionale o regionale; sostiene l'organizzazione di una campagna europea sulla gestione efficiente delle risorse finalizzata a informare le PMI sui vantaggi e le opportunità offerti dall'efficienza delle risorse e su come sia possibile realizzare sinergie industriali in materia di riciclo; invita la Commissione e l'EEN a collaborare sul tema dell'efficienza delle risorse con le organizzazioni dell'industria, i sindacati, le PMI, le ONG, il mondo accademico e nell'ambito delle iniziative regionali; accoglie con favore, a tale proposito, l'attenzione riservata dalla Commissione alle simbiosi e ai cluster, e incoraggia la Commissione a presentare iniziative concrete per facilitare la cooperazione e la gestione delle risorse a livello intersettoriale;
24. esorta le federazioni settoriali ad assumere un ruolo più marcato nel fornire informazioni e consulenze appropriate in materia di tecnologie verdi, possibilità di finanziamento e per quanto concerne le procedure pertinenti; invita la Commissione e gli Stati membri a colmare il divario ove tale sostegno sia carente e, in collaborazione con le federazioni settoriali e con le imprese, a vagliare ulteriormente le opportunità esistenti, accelerare le soluzioni sostenibili e investire nelle tecnologie eco-compatibili, nell'efficienza delle risorse e nell'economia del riciclo; prende atto del crescente divario tra le esigenze delle PMI e le competenze dei dipendenti; constata altresì che per il 26% dei datori di lavoro in Europa è difficile trovare dipendenti in possesso delle giuste competenze;
Ricerca, sviluppo e innovazione, e competenze
25. sottolinea che occorre una maggiore efficacia nella messa a punto delle attività di ricerca e sviluppo di base, onde coinvolgere appieno le PMI in questo processo e sostenere attivamente l'ulteriore trasformazione dei risultati delle attività di ricerca e sviluppo di base in ulteriori progressi tecnologici; sottolinea che è importante reindustrializzare l'Europa, in considerazione dell'importanza che il settore dell'industria manifatturiera riveste per le attività di ricerca, sviluppo e innovazione e quindi per il vantaggio competitivo futuro dell'UE; ritiene che anche l'innovazione non tecnologica, organizzativa, dei sistemi e del settore pubblico debba ricevere un'attenzione sufficiente, così come le soluzioni basate sulle tecnologie;
26. sottolinea l'importanza della commercializzazione e della valorizzazione dei risultati in materia di ricerca e sviluppo da parte delle imprese europee; invita la Commissione e gli Stati membri a fornire un quadro normativo più stabile e adeguati regimi di finanziamento per consentire lo sviluppo dell'iniziativa economica e dell'imprenditorialità e ridurre i tempi per la commercializzazione di prodotti, servizi e pratiche economiche nuovi, in particolare nell'economia verde;
27. sottolinea il potenziale offerto dalle nuove infrastrutture spaziali europee per l'innovazione e la crescita verde; invita la Commissione a promuovere l'utilizzo da parte delle PMI di dati provenienti da tali infrastrutture presso i vivai e gli incubatori di imprese; invita la Commissione a fornire alle PMI un regime favorevole all'accesso ai dati di tali infrastrutture in fase di ricerca, sviluppo e commercializzazione;
28. osserva che secondo l'Innobarometro del mese di maggio 2014 soltanto il 9% di tutte le società affermano di aver beneficiato del sostegno finanziario pubblico per le loro attività di ricerca, sviluppo e innovazione dal gennaio 2011; sottolinea che è necessario sviluppare procedure di facile approccio per le varie forme di sostegno;
29. prende atto dei vantaggi del brevetto unitario europeo per le PMI in particolare nel settore delle tecnologie verdi; invita tutti gli Stati membri ad aderire al sistema del brevetto unitario europeo; invita gli Stati membri a ratificare senza indugio l'accordo relativo a un tribunale unificato dei brevetti necessario per l'applicazione del brevetto unitario europeo; invita la Commissione a proporre una procedura semplificata utilizzabile dalle PMI per avviare un'azione di infrazione dinanzi al tribunale unificato dei brevetti;
30. chiede un miglior quadro strategico per l'economia circolare che includa l'adozione e l'attuazione di normative, standard e codici di condotta intelligenti tesi a internalizzare le esternalità, ad affrontare i prodotti ad alta intensità di risorse, a creare condizioni uniformi, a premiare i pionieri e ad accelerare la transizione verso un'economia efficiente sotto il profilo delle risorse e sostenibile;
31. invita la Commissione a includere, nel pacchetto sull'economia circolare, l'estensione dello strumento di eco-progettazione al fine di farvi rientrare la dimensione dell'efficienza delle risorse; ritiene che l'eco-progettazione debba tener conto della durata, della riparabilità e della riciclabilità dei prodotti, comprese le norme per garantire un ciclo di vita minimo e il disassemblaggio;
32. incoraggia l'ampliamento dei regimi di sostegno innovativi, quali i voucher per l'innovazione verde, suscettibili di promuovere l'introduzione di tecnologie sostenibili e soluzioni ecocompatibili e resilienti al clima; ritiene, in merito alle domande di sostegno, che le norme debbano essere semplici e chiare e non debbano rappresentare un onere amministrativo; invita inoltre la Commissione e gli Stati membri a trovare soluzioni di finanziamento innovative a favore delle PMI e a fornire strumenti di finanziamento pienamente accessibili; rammenta che la crescita sostenibile e la capacità di innovazione delle PMI europee costituiscono uno dei principali vantaggi competitivi di cui dispone l'UE nei mercati globalizzati;
(De)regolamentazione come motore per la crescita
33. invita gli Stati membri a evitare di innalzare barriere nel mercato interno attraverso regole aggiuntive, a rivedere i rispettivi regimi normativi in vigore e a eliminare tutte le normative superflue o inefficaci che costituiscono ostacoli per il mercato, nonché a garantire un recepimento coerente nella legislazione nazionale; invita la Commissione a garantire che il "test PMI" sia pienamente applicato in tutte le valutazioni d'impatto; invita la Commissione a incrementare i suoi sforzi intesi ad affrontare la regolamentazione eccessiva nei singoli Stati membri; sottolinea che sono necessarie un'interpretazione chiara e uniforme a livello di UE da parte dei regolatori nazionali e norme sugli appalti pubblici aperti, ivi inclusi gli appalti verdi e gli appalti elettronici, che al momento rappresentano una barriera considerevole per le PMI intenzionate a internazionalizzarsi e, nel contempo, una straordinaria opportunità per gli Stati membri affinché fungano da pionieri, anche nell'ambito dei prodotti e servizi efficienti sotto il profilo delle risorse e dell'energia;
34. accoglie con favore la decisione della Commissione di ritirare le proposte legislative obsolete o eccessivamente onerose; si attende che la Commissione presenti proposte legislative più ambiziose in materia di rifiuti, come annunciato dal vicepresidente Timmermans in occasione della sessione plenaria di dicembre 2014; invita la Commissione ad astenersi dal presentare proposte legislative che comporterebbero un inutile onere amministrativo per le attività economiche e le PMI e a riesaminare continuamente la legislazione esistente, onde ridurre l'attuale onere amministrativo, migliorare la qualità e l'efficacia della normativa e adattarla ai nuovi modelli imprenditoriali; sottolinea, tuttavia, che sono necessarie azioni ambiziose, un'attuazione adeguata e tempestiva della legislazione esistente e che occorre coinvolgere già nelle prime fasi le parti interessate dei settori industriali e delle PMI pertinenti, anche nella valutazione d'impatto, al fine di raggiungere gli obiettivi ambientali dell'UE;
35. ricorda l'importanza di una legislazione neutra sotto il profilo tecnologico e favorevole all'innovazione, che consenta alle varie nuove tecnologie di essere sperimentate e valutate dal mercato; plaude allo sviluppo del sistema di verifica delle tecnologie ambientali (ETV, Environmental Technology Verification) quale nuovo strumento che aiuti le tecnologie ambientali innovative a raggiungere il mercato; invita gli Stati membri a utilizzare adeguatamente nei loro regimi pubblici di sostegno gli strumenti basati sul mercato e ad astenersi dall'utilizzare sovvenzioni dannose per l'ambiente nonché atte a produrre distorsioni di mercato; ricorda che l'intervento pubblico dovrebbe essere utilizzato per affrontare le carenze del mercato come la mancata attribuzione di un valore alle esternalità; invita la Commissione a elaborare orientamenti comuni per quanto concerne i regimi di sostegno pubblici nazionali a favore dei progetti di investimento nel settore ecologico, onde pervenire a una serie più uniforme di misure;
36. osserva che i settori industriali e le tecnologie dirompenti indicano spesso l'esistenza di lacune nella normativa esistente; sottolinea che è necessario monitorare e aggiornare continuamente la normativa esistente e la sua attuazione, affinché le tecnologie sostenibili o eco-innovative e i nuovi sviluppi tecnologici non incontrino ostacoli;
Misure di sostegno generali
37. ritiene che nei sistemi di istruzione di base e di livello superiore sia opportuno introdurre e promuovere anche attraverso attività extrascolastiche e l'apprendimento permanente lo sviluppo delle competenze imprenditoriali e programmi per apprendere in che modo operano, funzionano e interagiscono il mercato, l'economia e il sistema finanziario, unitamente alla coscienza ecologica, e in che modo le nuove tecnologie possano promuovere con efficacia le opportunità nel settore innovativo e verde; ritiene che un piano d'impresa ben preparato sia il primo passo verso un migliore accesso ai finanziamenti e la capacità di far fronte agli impegni; invita la Commissione e gli Stati membri a introdurre senza indugio l'educazione imprenditoriale, finanziaria, economica e ambientale nei rispettivi programmi d'istruzione; sostiene a tale proposito il programma "Erasmus per giovani imprenditori", concepito per promuovere la cultura imprenditoriale e sviluppare il mercato unico e la competitività;
38. sottolinea che anche le microimprese e le start-up devono poter beneficiare di assistenza e consulenza nel passaggio a una crescita verde sostenibile; invita la Commissione a garantire che queste attività economiche siano adeguatamente contemplate nelle nuove iniziative incentrate sulle opportunità di crescita verde per le PMI;
39. constata che il programma Erasmus + consente agli studenti e ai giovani di sviluppare le competenze imprenditoriali, anche attraverso il finanziamento di tirocini; sostiene il programma "Erasmus per giovani imprenditori", concepito per promuovere la cultura imprenditoriale e sviluppare il mercato unico e la competitività;
40. constata che è importante affrontare i modelli di consumo non sostenibili e promuovere il cambiamento delle abitudini dei consumatori; sottolinea che occorre un'adeguata educazione dei consumatori e che è necessario promuovere incentivi per un consumo più sostenibile; invita la Commissione e gli Stati membri a rafforzare le misure sul lato della domanda, per esempio ricorrendo agli appalti pubblici al fine di rafforzare l'utilizzo di prodotti e soluzioni efficienti sotto il profilo delle risorse e dell'energia; sottolinea l'utilità di includere l'uso delle risorse nelle informazioni sui prodotti e nei marchi di qualità ecologica al fine di responsabilizzare i consumatori;
41. sottolinea l'importanza di agevolare l'avvio di nuove imprese e gli spin-off attraverso la collaborazione con istituti di ricerca in ambito tecnologico, le università e gli istituti di formazione professionale;
42. sottolinea l'importanza delle esportazioni per la creazione di posti lavoro e la crescita in Europa; invita la Commissione a velocizzare la conclusione degli accordi commerciali in sospeso con i nostri partner al fine di facilitare l'accesso delle PMI europee a nuovi mercati;
43. ritiene che l'imprenditoria femminile sia una risorsa non sufficientemente valutata per la crescita e la competitività dell'UE, che occorre promuovere e rafforzare, e che sia opportuno eliminare tutti gli ostacoli, in particolare la discriminazione retributiva, cui sono esposte le donne, anche nell'economia verde, affinché donne e uomini ne traggano gli stessi benefici; ritiene che una periodica raccolta di statistiche armonizzate, anche per quanto concerne l'impatto della legislazione dal punto di vista di genere e i dati sul lavoro disaggregati per genere, agevolerebbe un'elaborazione delle politiche e un monitoraggio basati maggiormente su dati empirici e colmerebbe un divario di conoscenze in ambito ecologico;
44. invita la Commissione a studiare e a individuare i settori dell'industria europea e le aree geografiche in cui esistono le condizioni per la creazione di nuovi cluster e hub e a sostenere il loro sviluppo;
45. invita la Commissione e gli Stati membri a tenere particolarmente in conto e ad affrontare le opportunità e le sfide presentate dalle aree rurali per quanto concerne le PMI, la crescita verde e l'ecoinnovazione;
46. invita gli Stati membri (a livello di responsabili politici nazionali, regionali e locali e autorità di gestione) a promuovere costantemente la crescita sostenibile sulla base delle strategie di specializzazione intelligente, con la partecipazione dei principali soggetti interessati, onde favorire la creazione di poli, sinergie e reti intorno alle attività dell'economia verde; chiede alla Commissione di riferire al Parlamento circa l'attuazione delle strategie di specializzazione intelligente sul piano nazionale e/o regionale, ove opportuno, e in particolare in merito ai vari modelli di "azioni a valle" utilizzati a livello di UE e Stati membri; invita la Commissione e gli Stati membri a fornire informazioni sulle misure pratiche adottate per sviluppare le competenze destinate alle PMI ecoinnovative attraverso l'interconnessione dei centri regionali per l'innovazione e delle principali reti di sostegno;
47. invita la Commissione a elaborare, nel contesto della politica regionale, programmi specifici che includano tutti gli elementi pertinenti della crescita verde per le PMI; sottolinea che è necessario utilizzare in modo integrale il potenziale dell'imprenditoria giovanile nel contesto della crescita verde delle PMI; invita la Commissione ad approntare misure che colleghino gli enti d'istruzione, i programmi europei e le misure a sostegno dell'economia verde; chiede alla Commissione e agli Stati membri di utilizzare tutti gli strumenti a loro disposizione per fornire consulenza alla forza lavoro delle PMI, sensibilizzandola a migliorare le proprie conoscenze e competenze; chiede che il sostegno alla formazione sia incentrato sui giovani e sui gruppi più svantaggiati;
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48. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione.