Risoluzione legislativa del Parlamento europeo dell'8 luglio 2015 sulla proposta di decisione del Consiglio sugli orientamenti per le politiche degli Stati membri a favore dell'occupazione (COM(2015)0098 – C8-0075/2015 – 2015/0051(NLE))
(Consultazione)
Il Parlamento europeo,
– vista la proposta della Commissione al Consiglio (COM(2015)0098),
– visto l'articolo 148, paragrafo 2, del trattato sul funzionamento dell'Unione europea, a norma del quale è stato consultato dal Consiglio (C8-0075/2015),
– visto l'articolo 59 del suo regolamento,
– vista la relazione della commissione per l'occupazione e gli affari sociali (A8-0205/2015),
1. approva la proposta della Commissione quale emendata;
2. invita la Commissione a modificare di conseguenza la sua proposta, in conformità dell'articolo 293, paragrafo 2, del trattato sul funzionamento dell'Unione europea;
3. invita il Consiglio ad informarlo qualora intenda discostarsi dal testo approvato dal Parlamento;
4. chiede al Consiglio di consultarlo nuovamente qualora intenda modificare sostanzialmente la proposta della Commissione;
5. incarica il suo Presidente di trasmettere la posizione del Parlamento al Consiglio e alla Commissione.
Testo della Commissione
Emendamento
Emendamento 1 Proposta di decisione Considerando 1
(1) Gli Stati membri e l'Unione dovrebbero adoperarsi per sviluppare una strategia coordinata a favore dell'occupazione, e in particolarea favore della promozione di una forza lavoro competente, qualificata, adattabile e di mercati del lavoro in grado di rispondere ai mutamenti economici, al fine di realizzare gli obiettivi della piena occupazione e del progresso sociale di cui all'articolo 3 del trattato sull'Unione europea. Gli Stati membri, tenuto conto delle prassi nazionali in materia di responsabilità delle parti sociali, considerano la promozione dell'occupazione una questione di interesse comune e coordinano in sede di Consiglio le loro azioni al riguardo,
(1) Gli Stati membri e l'Unione dovrebbero adoperarsi per sviluppare una strategia efficace e coordinata a favore dell'occupazione, voltaa contrastare i gravi effetti della disoccupazione, per la promozione di una forza lavoro competente e qualificata e di mercati del lavoro in grado di rispondere ai mutamenti economici, sociali e ambientali, in particolare attraverso una mirata promozione della formazione nei settori della scienza, della tecnologia, dell'ingegneria e della matematica e attraverso l'adeguamento dei sistemi di istruzione, al fine di realizzare gli obiettivi della piena occupazione e del progresso sociale di cui all'articolo 3 del trattato sull'Unione europea. È opportuno effettuare sforzi specifici per incrementare il tasso di occupazione dei lavoratori con livelli di istruzione o di competenze molto bassi e di coloro che non sono in grado di acquisire rapidamente una formazione o competenze, nonché per ridurre la disoccupazione su larga scala e a lungo termine, che è in costante crescita, con un'attenzione particolare per le regioni che registrano ritardi. Gli Stati membri, tenuto conto delle prassi nazionali in materia di responsabilità delle parti sociali, considerano la promozione dell'occupazione una priorità e una questione di interesse comune, e in sede di Consiglio coordinano le loro azioni al riguardo. L'Unione dovrebbe accompagnare tali sforzi con proposte politiche volte a conseguire gli obiettivi del trattato e a garantire un mercato del lavoro inclusivo e integrato, nonché condizioni di lavoro dignitose in tutta l'Unione, compresi salari adeguati ottenuti anche mediante la contrattazione collettiva.
Emendamento 2 Proposta di decisione Considerando 1 bis (nuovo)
(1 bis) Eurostat stima che a gennaio 2015 i disoccupati nell’Unione ammontavano a 23 815 000, di cui ben 18 059 000 nella zona euro.
Emendamento 3 Proposta di decisione Considerando 1 ter (nuovo)
(1 ter) Ad oggi risulta necessario stabilire indicatori certi della condizione di povertà nella quale si trovano molti cittadini dell'Unione, rispetto ai precedenti dati contenuti nella decisione 2010/707/UE del Consiglio1 bis, che indicavano la necessità di sottrarre almeno 20 milioni di persone al rischio di povertà ed esclusione.
____________
1 bis Decisione 2010/707/UE del Consiglio, del 21 ottobre 2010, sugli orientamenti per le politiche degli Stati Membri a favore dell'occupazione (GU L 308 del 24.11.2010, pag. 46).
Emendamento 4 Proposta di decisione Considerando 2
(2) L'Unione deve combattere l'esclusione sociale e le discriminazioni nonché garantire parità di accesso ai diritti fondamentali e promuovere la giustizia e la protezione sociali. Nella definizione e nell'attuazione delle sue politiche e azioni, l'Unione dovrebbe tenere conto delle esigenze connesse con la garanzia di un'adeguata protezione sociale, la lotta contro l'esclusione sociale e un elevato livello di istruzione e formazione.
(2) L'Unione deve combattere l'esclusione sociale, tutte le forme di povertà e le discriminazioni, nonché garantire parità di accesso ai diritti fondamentali e promuovere la giustizia e la protezione sociali. Tale obiettivo generale non dovrebbe essere compromesso dagli effetti collaterali di altre politiche o atti legislativi. Nella definizione e nell'attuazione delle sue politiche e delle sue azioni, l'Unione dovrebbe tenere conto delle esigenze connesse con la garanzia di un'adeguata protezione sociale, la lotta contro l'esclusione sociale e un livello elevato di istruzione e formazione.
Emendamento 6 Proposta di decisione Considerando 4
(4) Gli Stati membri dovrebbero considerare le loro politiche economiche una questione di interesse comune e coordinarle nell'ambito del Consiglio. Il Consiglio dovrebbe adottare orientamenti in materia di occupazione e indirizzi di massima per le politiche economiche per indirizzare le politiche degli Stati membri e dell'Unione.
(4) Gli Stati membri dovrebbero considerare le loro politiche economiche, così come le loro politiche sociali, una questione di interesse comune e coordinarle nell’ambito del Consiglio. Il Consiglio dovrebbe adottare orientamenti in materia di occupazione e indirizzi di massima per le politiche economiche per indirizzare le politiche degli Stati membri e dell'Unione.
Emendamento 7 Proposta di decisione Considerando 4 bis (nuovo)
(4 bis) Per garantire un processo decisionale più democratico riguardo agli orientamenti integrati, che interessano i cittadini e i mercati del lavoro in tutta l'Unione, è importante che gli orientamenti in materia di occupazione e gli indirizzi di massima per le politiche economiche siano decisi dal Parlamento europeo e dal Consiglio. Gli orientamenti integrati devono consentire agli Stati membri di adottare in via prioritaria modelli economici sostenibili e integrati a livello unionale, nazionale e locale.
Emendamento 8 Proposta di decisione Considerando 5
(5) Conformemente alle disposizioni del trattato, l'Unione ha creato e applicato strumenti di coordinamento delle politiche di bilancio e delle politiche macrostrutturali. Il semestre europeo combina i vari strumenti in un quadro generale per la sorveglianza economica edi bilancio multilaterale integrata. La razionalizzazione e il rafforzamento del semestre europeo come indicato dalla Commissione nella sua analisi annuale della crescita 2015 ne migliorerà ulteriormente il funzionamento.
(5) Conformemente al trattato, l'Unione ha sviluppato e applicato strumenti di coordinamento delle politiche di bilancio e delle politiche macrostrutturali che hanno un forte impatto sulla situazione sociale e occupazionale dell'Unione. Tali politiche possono determinare in alcune zone dell'Unione una tendenza alla stagnazione e deflazione, che potrebbe sfavorire la crescita e l'occupazione. A tale proposito, è indispensabile tenere conto dei nuovi indicatori sociali e degli shock asimmetrici che alcuni Stati Membri hanno subito a causa della crisi economica e finanziaria. Il semestre europeo combina i vari strumenti in un quadro complessivo per la sorveglianza multilaterale integrata delle politiche economiche,di bilancio, occupazionali e sociali, e dovrebbe essere maggiormente orientato al conseguimento degli obiettivi della strategia Europa 2020. La razionalizzazione e il rafforzamento del semestre europeo come indicato dalla Commissione nella sua analisi annuale della crescita 2015 potrebbe migliorarne ulteriormente il funzionamento, ma tale strumento non ha ancora migliorato la situazione economica negli Stati membri più colpiti dalla crisi.
Emendamento 9 Proposta di decisione Considerando 5 bis (nuovo)
(5 bis) Secondo l'Osservatorio sociale europeo, forme di sostegno al reddito e di protezione sociale esistono già in 26 Stati membri dell'Unione1 bis. Il commissario responsabile per l'occupazione, gli affari sociali, le competenze e la mobilità dei lavoratori, Marianne Thyssen, ha dichiarato che "se potesse decidere di ciò che si fa in tutti gli Stati membri dell'Unione, ci sarebbe un reddito minimo in tutti i paesi europei".
____________
1 bis http://www.eesc.europa.eu/resources/docs/revenu-minimum_-etude-ose_-vfinale_en--2.pdf
Emendamento 10 Proposta di decisione Considerando 5 ter (nuovo)
(5 ter) Non sussiste competenza legislativa a livello di Unione per la creazione di un quadro normativo per un salario minimo europeo.
Emendamento 47 Proposta di decisione Considerando 6
(6) La crisi economica e finanziaria ha rivelato e messo in evidenza importanti carenze nell'economia dell'Unione e dei suoi Stati membri. Ha sottolineato altresì la stretta interdipendenza fra le economie e i mercati del lavoro degli Stati membri. Portare l'Unione in uno stato di crescita forte, sostenibile e inclusiva e di creazione di posti di lavoro è la sfida più importante da affrontare attualmente. Ciò richiede un'azione politica coordinata e ambiziosa a livello sia di Unione sia nazionale, in linea con le disposizioni del trattato e della governance economica dell'Unione. Tali azioni dovrebbero comprendere il rilancio degli investimenti, un rinnovato impegno per le riforme strutturali e la dimostrazione della responsabilità di bilancio, combinando misure relative alla domanda e all'offerta.
(6) La crisi economica e finanziaria ha rivelato e messo in evidenza gravi carenze nelle economie degli Stati membri e nei meccanismi di coordinamento dell'Unione. Ha sottolineato altresì la stretta interdipendenza fra le economie e i mercati del lavoro degli Stati membri. Portare l'Unione in uno stato di crescita forte, sostenibile e inclusiva e di creazione di posti di lavoro, eliminando quindi le grandi sacche di disoccupazione che si sono formate in certe parti del suo territorio, è la sfida più importante da affrontare attualmente. Ciò richiede un'azione politica determinata, coordinata, ambiziosa, ma soprattutto efficace, a livello sia di Unione sia nazionale, in linea con le disposizioni del trattato e della governance economica dell'Unione. Tali azioni dovrebbero comprendere il rilancio degli investimenti, soprattutto di quelli che mirano allo sviluppo di piccole e medie imprese, microimprese, start-up innovative e aziende che promuovono l'occupazione verde,nonché un rinnovato impegno per le riforme strutturali e la dimostrazione della responsabilità di bilancio, combinando misure relative alla domanda e all'offerta. Tali azioni dovrebbero comprendere anche la creazione di un mercato del lavoro più inclusivo, basato sui diritti e accompagnato da un'adeguata protezione sociale. Dovrebbero inoltre includere misure di protezione sociale, come il reddito minimo garantito, da introdurre conformemente alle prassi nazionali, allo scopo di combattere la povertà estrema e l'esclusione sociale.
Emendamento 12 Proposta di decisione Considerando 7
(7) Gli Stati membri e l'Unione dovrebbero affrontare anche l'impatto sociale della crisi e mirare a costruire una società coesa in cui i cittadini siano messi in grado di prepararsi ai cambiamenti e di gestirli e possano partecipare attivamente alla società e all'economia. Dovrebbero essere garantiti accesso e opportunità per tutti e dovrebbero essere ridotte povertà ed esclusione sociale, in particolare garantendo un efficace funzionamento dei mercati del lavoro e dei sistemi di previdenza sociale nonché l'eliminazione degli ostacoli alla partecipazione al mercato del lavoro. Gli Stati membri dovrebbero inoltre garantire che i benefici della crescita economica siano estesi a tutti i cittadini e a tutte le regioni.
(7) Gli Stati membri e l'Unione dovrebbero anche affrontare l'impatto sociale della crisi fornendo dati più affidabili sulla povertà assoluta e mirare a costruire una società inclusiva e più giusta in cui i cittadini siano messi in grado di anticipare e gestire i cambiamenti e possano partecipare attivamente alla società e all'economia. E' opportuno garantire un accesso non discriminatorio e opportunità per tutti nonché lasostanziale riduzione della povertà e dell'esclusione sociale, garantendo in particolare un efficace funzionamento dei mercati del lavoro e sistemi di previdenza sociale adeguati, nonché l'eliminazione delle barriere amministrative superflue e degli ostacoli alla partecipazione al mercato del lavoro, specialmente quelli che riguardano le persone disabili. Gli Stati membri dovrebbero inoltre garantire che i benefici della crescita economica siano estesi a tutti i cittadini e a tutti gli enti locali e regionali. Il quadro di valutazione degli indicatori occupazionali e sociali chiave nell'ambito della relazione comune sull'occupazione costituisce uno strumento particolarmente utile al riguardo in quanto contribuisce alla tempestiva individuazione dei problemi e delle divergenze principali in ambito occupazionale e sociale e all'identificazione degli ambiti nei quali una risposta politica è maggiormente necessaria. Tuttavia, le future edizioni del quadro di valutazione dovrebbero includere anche dati disaggregati per genere.
Emendamento 13 Proposta di decisione Considerando 7 bis (nuovo)
(7 bis) La Corte dei Conti europea ha individuato tre rischi potenziali per l'attuazione della Garanzia per i giovani: l'adeguatezza del finanziamento complessivo, come viene definita un’offerta qualitativamente valida e il modo in cui la Commissione monitora i risultati del sistema e li comunica.
Emendamento 14 Proposta di decisione Considerando 7 ter (nuovo)
(7 ter) La decisione 2010/707/UE del Consiglio elencava i seguenti obiettivi: portare il tasso di occupazione per gli uomini e le donne di età compresa tra i 20 e i 64 anni al 75% entro il 2020; ridurre l'abbandono scolastico a tassi inferiori al 10%; aumentare ad almeno il 40% la quota delle persone tra i 30 e i 34 anni in possesso di un titolo di studio terziario o equipollente; promuovere l'inclusione sociale, in particolare attraverso la riduzione della povertà con lo scopo di sottrarre almeno 20 milioni di persone al rischio di povertà ed esclusione. La realizzazione della strategia Europa 2020 in ambito occupazionale e sociale resta un obiettivo fondamentale della politica degli Stati membri in materia di occupazione.
________________
1 bis Decisione 2010/707/UE del Consiglio, del 21 ottobre 2010, sugli orientamenti per le politiche degli Stati membri a favore dell'occupazione (GU L 308 del 24.11.2010, pag. 46).
Emendamento 15 Proposta di decisione Considerando 8
(8) L'azione in linea con gli orientamenti è un importante contributo al raggiungimento degli obiettivi della strategia Europa 2020. Gli orientamenti costituiscono una raccolta integrata di politiche europee e nazionali che gli Stati membri e l'Unione dovrebbero attuare per assicurare le ricadute positive di riforme strutturali coordinate, un'adeguata combinazione globale di politiche economiche e un contributo più coerente delle politiche europee agli obiettivi della strategia Europa 2020.
(8) L'azione in linea con gli orientamenti è un importante contributo al raggiungimento degli obiettivi della strategia Europa 2020, obiettivi che non sono ancora stati conseguiti. I risultati della consultazione pubblica del 2014 sulla strategia Europa 2020 hanno mostrato chiaramente chegli obiettivi in materia di occupazione, povertà, esclusione sociale e istruzione della strategia sono tuttora estremamente pertinenti, sono egualmente importanti, interdipendenti e si rafforzano reciprocamente. Gli orientamenti costituiscono una raccolta integrata di politiche europee e nazionali che gli Stati membri e l'Unione dovrebbero attuare per assicurare le ricadute positive di riforme coordinate volte a ridurre le disuguaglianze e ad aumentare il benessere dei cittadini, un'adeguata combinazione globale di politiche economiche e un contributo più coerente delle politiche europee agli obiettivi della strategia Europa 2020.
Emendamento 16 Proposta di decisione Considerando 9
(9) Sebbene tali orientamenti siano destinati agli Stati membri e all'Unione, essi dovrebbero essere attuati in partenariato con tutte le autorità nazionali, regionali e locali e in stretta collaborazione con i parlamenti, le parti sociali e i rappresentanti della società civile.
(9) Nell'elaborare e attuare le politiche nazionali, gli Stati membri dovrebbero garantire una governance efficace. Sebbene tali orientamenti siano destinati agli Stati membri e all'Unione, essi dovrebbero essere attuati, monitorati e valutati in partenariato con tutte le autorità nazionali, regionali e locali, i parlamenti, le parti sociali e i rappresentanti della società civile.
Emendamento 17 Proposta di decisione Considerando 10
(10) Gli indirizzi di massima per le politiche economiche orientano gli Stati membri nell'attuazione delle riforme, tenendo conto dell'interdipendenza. Sono conformi al patto di stabilità e crescita e dovrebbero essere la base di tutte le eventuali raccomandazioni specifiche per paese che il Consiglio può rivolgere agli Stati membri,
(10) Gli indirizzi di massima per le politiche economiche e gli orientamenti in materia di occupazione orientano gli Stati membri nell'attuazione delle riforme e dovrebbero essere la base di tutte le eventuali raccomandazioni specifiche per paese che il Consiglio può rivolgere agli Stati membri. Data la stretta interdipendenza delle economie e dei mercati del lavoro degli Stati membri, nell'adottare le raccomandazioni specifiche per paese il Consiglio dovrebbe tenere conto della situazione nei paesi vicini e nei paesi con i quali lo Stato membro in questione ha evidenti legami a a seguito di una tendenza di migrazione dei lavoratori o di qualsiasi altro indicatore pertinente. A tale riguardo, la Commissione dovrebbe disporre di statistiche e dati precisi e aggiornati qualora fosse necessario adeguare le raccomandazioni specifiche per paese.
Gli Stati membri dovrebbero agevolare la creazione di posti di lavoro, ridurre gli ostacoli che impediscono alle imprese di assumere personale, promuovere l'imprenditorialità e in particolare sostenere la creazione e la crescita di piccole imprese per aumentare il tasso di occupazione di donne e uomini. Dovrebbero inoltre promuovere attivamente l'economia sociale e favorire l'innovazione sociale.
Gli Stati membri, in collaborazione con le autorità locali e regionali, dovrebbero affrontare in modo efficace e tempestivo il gravissimo problema della disoccupazione, oltre ad agevolare e investire nella creazione di posti di lavoro sostenibili e di qualità, garantire l'accessibilità per i gruppi a rischio, ridurre gli ostacoli che impediscono alle imprese di assumere personale in tutti i livelli di competenza e in tutti i settori del mercato del lavoro, riducendo al contempo la burocrazia nel rispetto delle norme sociali e del lavoro, promuovere l'imprenditorialità giovanile e in particolare sostenere la creazione e la crescita di micro, piccole e medie imprese per aumentare il tasso di occupazione di donne e uomini. Gli Stati membri dovrebbero promuovere attivamente, tra gli altri elementi, i posti di lavoro nel settore verde, bianco e blu, così come l'economia sociale, e favorire l'innovazione sociale.
La pressione fiscale dovrebbe essere trasferita dal lavoro ad altre fonti d'imposizione meno nocive per l'occupazione e la crescita, preservando al contempo le entrate necessarie a un'adeguata protezione sociale e a spese che potenzino la crescita. Le riduzioni delle imposte sul lavoro dovrebbero riguardare elementi pertinenti della pressione fiscale e mirare a rimuovere gli ostacoli e i disincentivi alla partecipazione al mercato del lavoro, in particolare per le persone più lontane da esso.
La pressione fiscale dovrebbe essere trasferita dal lavoro ad altri settori, il cui assoggettamento ad imposta sarebbe meno nocivo per l'occupazione e la crescita, preservando al contempo le entrate necessarie a un'adeguata protezione sociale e a spese destinate agli investimenti pubblici, all'innovazione e alla creazione di posti di lavoro. Le riduzioni delle imposte sul lavoro dovrebbero riguardare elementi pertinenti della pressione fiscale, mirare a contrastare la discriminazione e a rimuovere gli ostacoli e i disincentivi alla partecipazione al mercato del lavoro, in particolare per le persone con disabilità e per quelle più lontane dal mercato del lavoro, nel rispetto delle norme vigenti in materia di lavoro.
Gli Stati membri, di concerto con le parti sociali, dovrebbero incoraggiare meccanismi di fissazione dei salari che consentano di adeguarli all'andamento della produttività. A tal proposito si dovrebbe tener conto delle differenze di competenze e delle condizioni dei mercati del lavoro locali nonché delle divergenze di prestazioni economiche tra le regioni, i settori e le imprese. Nel fissare i salari minimi gli Stati membri e le parti sociali dovrebbero tenere conto delle ripercussioni sulla povertà dei lavoratori, sulla creazione di posti di lavoro e sulla competitività.
Le politiche intese a garantire che i salari rappresentino un reddito di sussistenza adeguato rimangono importanti per creare occupazione e ridurre la povertà nell'Unione. Pertanto, gli Stati membri, di concerto con le parti sociali, dovrebbero rispettare e incoraggiare meccanismi di determinazione dei salari che consentano di adeguare i salari reali all'andamento della produttività e contribuiscano a correggere le precedenti divergenze senza alimentare pressioni deflazionistiche. Tali meccanismi dovrebbero garantire risorse sufficienti per soddisfare le necessità di base, tenendo conto degli indicatori sulla povertà specifici per ogni Stato membro. A tal proposito si dovrebbero opportunamente valutare le differenze di competenze e condizioni dei mercati del lavoro locali, allo scopo di garantire in tutta l’Unione un salario che permetta una vita dignitosa. Nel fissare i salari minimi conformemente alla legislazione e alle prassi nazionali, gli Stati membri e le parti sociali dovrebbero garantirne l'adeguatezza e tenere conto delle ripercussioni sulla povertà dei lavoratori, sul reddito delle famiglie,sulla domanda aggregata, sulla creazione di posti di lavoro e sulla competitività.
Emendamento 21 Proposta di decisione Allegato – Orientamento 5 – comma 3 bis (nuovo)
Gli Stati membri dovrebbero ridurre la burocrazia allo scopo di sgravare da oneri le piccole e medie imprese, dal momento che queste ultime contribuiscono notevolmente alla creazione di posti di lavoro.
Gli Stati membri dovrebbero promuovere la produttività e l'occupabilità mediante un'adeguata offerta di conoscenze e competenze pertinenti. Dovrebbero effettuare i necessari investimenti in sistemi di istruzione e formazione professionale migliorandone nel contempo l'efficacia e l'efficienza per innalzare il livello di competenza della forza lavoro e consentirle di anticipare e soddisfare meglio le esigenze in rapida evoluzione di mercati del lavoro dinamici in un'economia sempre più digitale. Dovrebbero intensificare gli sforzi per migliorare l'accesso a un'istruzione di qualità per tutti gli adulti e per realizzare strategie di invecchiamento attivo per consentire l'allungamento della vita lavorativa.
Gli Stati membri dovrebbero promuovere una produttività sostenibile e occupazionidi qualità mediante un'adeguata offerta di conoscenze e competenze pertinenti, rese fruibili e accessibili a tutti. Essidovrebbero prestare particolare attenzione all'assistenza sanitaria, ai servizi sociali e a quelli di trasporto che sono o saranno confrontati, nel medio termine, con una carenza di personale. Gli Stati membri dovrebbero effettuare investimenti efficaci in sistemi di istruzione di elevata qualitàe inclusivi sin dalla giovane età e in sistemi di formazione professionale, migliorandone nel contempo l'efficacia e l'efficienza per accrescereil know-how e il livello di competenza della forza lavoro, aumentando al tempo stesso la diversità delle sue competenze, e per consentire a quest'ultima di anticipare e soddisfare meglio le esigenze in rapida evoluzione di mercati del lavoro dinamici in un'economia sempre più digitale. A tal fine, è opportuno tenere presente il fatto che le cosiddette "competenze trasversali", come la comunicazione, stanno diventando sempre più importanti per numerose professioni.
Emendamento 23 Proposta di decisione Allegato – Orientamento 6 – comma 1 bis (nuovo)
Gli Stati membri dovrebbero promuovere l'imprenditorialità tra i giovani, anche introducendo appositi corsi facoltativi e incoraggiando la creazione di imprese di studenti nelle scuole medie superiori e nelle università.Gli Stati membri, in collaborazione con le autorità regionali e locali, dovrebbero intensificare gli sforzi per contrastare l'abbandono scolastico da parte dei giovani, garantire una transizione fluida dal mondo dell'istruzione e della formazione a quello del lavoro, migliorare l'accesso ed eliminare gli ostacoli a un'istruzione di qualità per tutti gli adulti, con particolare riferimento ai gruppi ad alto rischio e alle loro necessità, riqualificando le competenze laddove la perdita di lavoro e i cambiamenti nel mercato del lavoro rendano necessario il loro reinserimento attivo. Gli Stati membri dovrebbero contemporaneamente attuare strategie di invecchiamento attivo per consentire una vita lavorativa sana fino al raggiungimento dell'età pensionabile.
Emendamento 24 Proposta di decisione Allegato – Orientamento 6 – comma 1 ter (nuovo)
Nel garantire il necessario livello di competenze richieste da un mercato del lavoro in continua evoluzione e nel sostenere programmi di istruzione e formazione, oltre a quelli per l'apprendimento degli adulti, gli Stati membri dovrebbero tenere presente che sono altresì necessari lavori poco qualificati e che le opportunità di lavoro sono migliori per i soggetti altamente qualificati rispetto alle persone mediamente o scarsamente qualificate.
L'accesso a costi ragionevoli all'istruzione e all'assistenza di qualità per la prima infanzia dovrebbe costituire una priorità per politiche e investimenti di vasto respiro, unitamente a misure di sostegno e conciliazione familiari e parentali, intese ad aiutare i genitori a trovare il giusto equilibrio tra vita lavorativa e familiare, contribuendo in tal modo a prevenire l'abbandono scolastico precoce e a migliorare le possibilità dei giovani sul mercato del lavoro.
Si dovrebbe contrastare il tasso elevato di disoccupazione e prevenire la disoccupazione a lungo termine. Il numero di disoccupati a lunga durata dovrebbe essere nettamente ridotto mediante strategie globali in grado di sostenersi reciprocamente, compreso un sostegno attivo specifico ai disoccupati di lunga durata affinché si reinseriscano nel mercato del lavoro. La disoccupazione giovanile deve essere affrontata in modo complessivo, anche dotando le istituzioni competenti di mezzi necessari a mettere in atto pienamente e con coerenza i piani nazionali di attuazione della Garanzia per i giovani.
Sarebbe opportuno risolvere efficacemente e rapidamente, nonché prevenire,il problema della disoccupazione, in particolare quella a lungo termine e il tasso elevato di disoccupazione regionale, tramite una combinazione di interventi sul versante della domandae dell'offerta. Il numero di disoccupati di lungo periodo e il problema dello squilibrio tra domanda e offerta di competenze, nonché dell'obsolescenza delle stesse, sono questioni che dovrebbero essere affrontate mediante strategie globali in grado di sostenersi reciprocamente, compreso un sostegno attivo personalizzato, basato sulle necessità, e opportune forme di protezione sociale per i disoccupati di lungo periodo affinché si reinseriscano nel mercato del lavoro in modo consapevole e responsabile. La disoccupazione giovanile deve essere affrontata in modo complessivo grazie a una strategia generale a favore dell'occupazione dei giovani. Ciò implica investimenti in settori in grado di creare posti di lavoro di qualità per i giovani dotando gli attori competenti, quali i servizidi sostegno ai giovani, gli erogatori d'istruzione e formazione, le organizzazioni giovanili e i servizi pubblici per l'impiego, di mezzi necessari a mettere in atto pienamente e con coerenza i piani nazionali di attuazione della Garanzia per i giovani, garantendo altresì un rapido utilizzo delle risorse disponibili da parte degli Stati membri. Dovrebbe inoltre essere facilitato l'accesso ai finanziamenti per coloro che decidono di intraprendere un'attività imprenditoriale, attraverso un’informazione più efficace, una riduzione dell'eccessiva burocrazia e la possibilità di convertire sussidi di disoccupazione di diversi mesi in una sovvenzione iniziale per l'avvio di un'impresa, previa presentazione di un piano aziendale e in conformità della normativa nazionale.
Emendamento 27 Proposta di decisione Allegato – Orientamento 6 – comma 2 bis (nuovo)
Gli Stati membri dovrebbero tenere conto delle disparità regionali e locali in sede di elaborazione ed esecuzione delle misure di lotta alla disoccupazione nonché collaborare con i servizi locali per l'impiego.
Dovrebbero essere affrontate le carenze strutturali dei sistemi di istruzione e di formazione per garantire la qualità dei risultati dell'apprendimento e per prevenire e contrastare il fenomeno dell'abbandono scolastico precoce. Gli Stati membri dovrebbero migliorare il livello di istruzione e considerare i sistemi di istruzione duale, dovrebbero potenziare la formazione professionale e, al tempo stesso, aumentare le opportunità per il riconoscimento delle competenze acquisite al di fuori del sistema formale di istruzione scolastica.
Dovrebbero essere affrontate le carenze strutturali dei sistemi di istruzione e di formazione per garantire la qualità dei risultati dell'apprendimento, per prevenire e contrastare il fenomeno dell'abbandono scolastico precoce e per promuovere un'istruzione onnicomprensiva e di alta qualità sin dai livelli scolastici inferiori . Ciò richiede sistemi di istruzione flessibili con una particolare attenzione alla pratica. Gli Stati membri, in collaborazione con le autorità locali e regionali, dovrebbero migliorare la qualità del livello di istruzione, rendendola accessibile a tutti, istituire e migliorare i sistemi di istruzione duale, in modo che siano adattati alle esigenze degli stessi, potenziando la formazione professionale e i quadri esistenti quali Europass garantendo al contempo, ove necessario, l'opportuna riqualificazione delle competenze e il riconoscimento di quelle acquisite al di fuori del sistema formale di istruzione. È opportuno rafforzare i nessi tra il mondo dell'istruzione e il mercato del lavoro, garantendo al contempo che l'istruzione sia sufficientemente ampia da fornire alle persone una solida base ai fini dell'occupabilità durante l'intero arco della vita.
Emendamento 29 Proposta di decisione Allegato – Orientamento 6 – comma 3 bis (nuovo)
Gli Stati membri dovrebbero adattare meglio i sistemi di formazione al mercato del lavoro onde agevolare il passaggio dall'istruzione al mondo del lavoro. In particolare nel contesto della digitalizzazione, così come in termini di nuove tecnologie, i posti di lavoro verdi e il settore sanitario costituiscono aspetti fondamentali.
Dovrebbero essere ridotti gli ostacoli alla partecipazione al mercato del lavoro, in particolare per le donne, i lavoratori più anziani, i giovani, i disabili e i migranti regolari. Deve essere garantita la parità di genere nel mercato del lavoro, compresa la parità di retribuzione e occorre garantire l'accesso a costi ragionevoli a un'istruzione e un'assistenza di qualità per la prima infanzia.
Occorre ridurre ulteriormente la discriminazione nel mercato del lavoro e in relazione all’accesso al medesimo, in particolare per i gruppi che subiscono discriminazioni o esclusione, come le donne, i lavoratori più anziani, i giovani, le persone con disabilità e i migranti regolari. Deve essere garantita la parità di genere nel mercato del lavoro, inclusa la parità di retribuzione, e occorre garantire l'accesso a costi ragionevoli a un'istruzione e un'assistenza di elevata qualità per la prima infanzia nonché la flessibilità necessaria per impedire l'esclusione di coloro che interrompono la loro carriera a causa di responsabilità familiari, come ad esempio le persone che prestano assistenza in ambito familiare. In tal senso, gli Stati membri dovrebbero sbloccare la direttiva concernente la presenza di donne nei consigli delle società.
Emendamento 31 Proposta di decisione Allegato – Orientamento 6 – comma 4 bis (nuovo)
È opportuno tenere presente, a tal riguardo, il fatto che le percentuali di giovani che non studiano, non lavorano e non seguono corsi di formazione (NEET) sono più elevate fra le ragazze rispetto ai ragazzi e che il fenomeno dei NEET è dovuto innanzitutto a un incremento della disoccupazione giovanile, ma anche all'inattività connessa alla mancanza di istruzione.
Gli Stati membri dovrebbero sfruttare appieno il Fondo sociale europeo e il sostegno offerto dagli altri fondi dell'Unione al fine di migliorare l'occupazione, l'inclusione sociale, l'istruzione e la pubblica amministrazione.
Gli Stati membri dovrebbero sfruttare in modo completo, efficace ed efficiente, il Fondo sociale europeo e il sostegno offerto dagli altri fondi dell'Unione al fine di contrastare la povertà, migliorare l'occupazione di qualità, l'inclusione sociale, l'istruzione, la pubblica amministrazione e i servizi pubblici. È opportuno mobilitare anche il Fondo europeo per gli investimenti strategici e le relative piattaforme d'investimento per garantire che siano creati posti di lavoro di qualità e che i lavoratori dispongano delle competenze necessarie per la transizione dell'Unione verso un modello di crescita sostenibile.
Gli Stati membri dovrebbero ridurre la segmentazione del mercato del lavoro. Le norme in materia di protezione dell'occupazione e le istituzioni ad essa preposte dovrebbero offrire un ambiente appropriato all'assunzione, offrendo nel contempo adeguati livelli di protezione ai lavoratori e a coloro che cercano un impiego o sono assunti con contratti a tempo determinato o con contratti a progetto. Dovrebbe essere garantita un'occupazione di qualità in termini di sicurezza socioeconomica, opportunità di istruzione e formazione, condizioni lavorative (inclusa la salute e la sicurezza) ed equilibrio tra vita professionale e vita privata.
Gli Stati membri dovrebbero ridurre la segmentazione del mercato del lavoro affrontando la questione dell'occupazione precaria, la sottoccupazione, il lavoro non dichiarato e i contratti a zero ore. Le norme in materia di protezione dell'occupazione e le istituzioni ad essa preposte dovrebbero offrire un ambiente appropriato all'assunzione, offrendo nel contempo adeguati livelli di protezione ai lavoratori e a coloro che cercano un impiego o sono assunti con contratti a tempo determinato, a tempo parziale ovvero atipici o con contratti a progetto, coinvolgendo in modo attivo le parti sociali e favorendo la contrattazione collettiva. Dovrebbe essere garantita a tutti un'occupazione di qualità in termini di sicurezza socioeconomica, durata, salari adeguati, diritti sul lavoro, condizioni lavorative dignitose (inclusa la salute e la sicurezza), protezione sociale, parità di genere, opportunità di istruzione e formazione. Pertanto è necessario promuovere l'ingresso dei giovani nel mondo del lavoro, il reintegro dei disoccupati di lungo periodo e un equilibrio tra vita professionale e vita privata fornendo servizi di assistenza a prezzi accessibili e ammodernando l'organizzazione del lavoro. Dovrebbe essere favorita nell'Unione una convergenza verso standard più elevati per quanto concerne le condizioni lavorative.
Emendamento 34 Proposta di decisione Allegato – Orientamento 7 – comma 1 bis (nuovo)
L'accesso al mercato del lavoro dovrebbe favorire l'imprenditorialità, la creazione di posti di lavoro sostenibili in tutti i settori, compresa l'occupazione verde, l'assistenza e l'innovazione sociale, al fine di valorizzare il più possibile le competenze delle persone, favorirne lo sviluppo lungo tutto l'arco della vita e promuovere le innovazioni che traggono origine dall’iniziativa dei lavoratori.
Gli Stati membri dovrebbero coinvolgere a fondo i parlamenti nazionali e le parti sociali nella concezione e nell'attuazione di riforme e politiche pertinenti, in linea con le prassi nazionali, sostenendo al contempo il miglioramento del funzionamento e dell'efficacia del dialogo sociale a livello nazionale.
Gli Stati membri dovrebbero coinvolgere maggiormente i parlamenti nazionali, le parti sociali, le organizzazioni della società civile e gli enti regionali e locali nella concezione e nell'attuazione di riforme e politiche pertinenti, in linea con il principio di partenariato e le prassi nazionali, sostenendo al contempo il miglioramento del funzionamento e dell'efficacia del dialogo sociale a livello nazionale, soprattutto nei paesi che presentano importanti problemi di svalutazione salariale causati dalla recente deregolamentazione dei mercati del lavoro e dalla debolezza della contrattazione collettiva.
Gli Stati membri dovrebbero rafforzare le politiche attive del mercato del lavoro, ampliandone gli obiettivi, la portata, il campo d'azione e l'interazione con misure passive. Tali politiche dovrebbero essere volte a migliorare la corrispondenza tra offerta e domanda di lavoro e a sostenere transizioni sostenibili nel mercato del lavoro mediante servizi pubblici per l'impiego che offrano sostegno personalizzato e attuino sistemi di misurazione delle prestazioni. Gli Stati membri dovrebbero inoltre garantire che i loro sistemi di protezione sociale consentano a chi può partecipare al mercato del lavoro di entrareeffettivamente nella vita attiva con responsabilità, proteggano chi (temporaneamente) è escluso dai mercati del lavoro e/o non è in grado di parteciparvi, e preparino le persone a rischi potenziali, investendo nel capitale umano. Gli Stati membri dovrebbero promuovere mercati del lavoro inclusivi, aperti a tutti e porre in essere misure efficaci contro la discriminazione.
Gli Stati membri dovrebbero garantire norme di qualità di base delle politiche attive del mercato del lavoro, potenziandone gli obiettivi, la portata, l’ambito di applicazione e l'interazione con misure di sostegno, quali le misure in materia di previdenza sociale. Tali politiche dovrebbero essere volte a migliorare l'accesso al mercato del lavoro,a rafforzare la contrattazione collettiva e il dialogo sociale e a sostenere transizioni sostenibili nel mercato del lavoro mediante servizi pubblici per l'impiego altamente qualificati che offrano sostegno personalizzato e attuino sistemi di misurazione delle prestazioni. Gli Stati membri dovrebbero inoltre garantire che i loro sistemi di protezione sociale consentano effettivamente a coloro che possono partecipare al mercato del lavoro di accedervi, proteggano coloro che sono (temporaneamente) esclusi dal mercato del lavoro e/o non sono in grado di parteciparvi, e preparino le persone a rischi potenziali e al mutamento delle condizioni economiche e sociali, investendo nel capitale umano. Gli Stati membri dovrebbero introdurre, come una delle possibili misure per la riduzione della povertà e conformemente alle prassi nazionali, un reddito minimo commisurato alla loro specifica situazione socioeconomica. Gli Stati membri dovrebbero promuovere mercati del lavoro inclusivi e aperti a tutti, nonché porre in essere misure efficaci contro la discriminazione.
Dovrebbe essere garantita la mobilità dei lavoratori con l'obiettivo di sfruttare pienamente il potenziale del mercato del lavoro europeo, anche rafforzando la trasferibilità delle pensioni e il riconoscimento delle qualifiche. Gli Stati membri dovrebbero allo stesso tempo premunirsi contro gli abusi delle norme vigenti.
Dovrebbe essere garantita la mobilità dei lavoratori come diritto fondamentale e frutto di una libera scelta, con l'obiettivo di sfruttare pienamente il potenziale del mercato del lavoro europeo, anche rafforzando la trasferibilità delle pensioni e la sicurezza sociale, nonché l'effettivo riconoscimento delle qualifiche e delle competenze e l'eliminazione degli ostacoli burocratici e di altro tipo attualmente esistenti. Gli Stati membri dovrebbero allo stesso tempo far fronte alle barriere linguistiche, migliorando i sistemi di formazione in tale ambito. Gli Stati membri dovrebbero inoltre avvalersi in maniera adeguata della rete EURES per incoraggiare la mobilità dei lavoratori. Sarebbe opportuno promuovere investimenti nelle regioni che registrano deflussi di manodopera al fine di arginare la fuga di cervelli e incoraggiare il ritorno dei lavoratori migranti.
Emendamento 38 Proposta di decisione Allegato – Orientamento 7 bis (nuovo) – titolo
Migliorare la qualità e i risultati dei sistemi di istruzione e di formazione a tutti i livelli
Emendamento 39 Proposta di decisione Allegato – Orientamento 7 bis (nuovo)
L'accesso a servizi di assistenza e a un'istruzione della prima infanzia di qualità e a prezzi ragionevoli dovrebbe costituire una priorità per gli Stati membri, in quanto si tratta di importanti misure di sostegno per gli attori del mercato del lavoro e contribuiscono ad aumentare il tasso globale di occupazione, sostenendo nel contempo le persone nell'affrontare le loro responsabilità. Gli Stati membri dovrebbero elaborare politiche globali e realizzare gli investimenti necessari per migliorare le misure di sostegno alle famiglie e ai genitori, così come le misure intese ad aiutare i genitori a conciliare la vita professionale e quella familiare, in modo da contribuire a prevenire l'abbandono scolastico precoce e aumentare le possibilità dei giovani nel mercato del lavoro.
Emendamento 40 Proposta di decisione Allegato – Orientamento 8 – titolo
Garantire l'equità, combattere la povertà e promuovere le pari opportunità
Garantire la giustiziasociale, combattere la povertà e promuovere le pari opportunità
Gli Stati membri dovrebbero modernizzare i sistemi di protezione sociale per assicurare una protezione efficace, efficiente e di adeguato livello in tutte le fasi della vita di un individuo, garantendo l'equità e affrontando le disuguaglianze. Sono necessarie politiche sociali semplificate e meglio mirate,integrate da servizi di assistenza all'infanzia e un'istruzione di qualità a costi ragionevoli, da servizi di formazione e orientamento professionale, da servizi di assistenza abitativa eda un'assistenza sanitaria accessibile, dall'accesso a servizi di base, quali un conto bancario e Internet, nonché dall'adozione di misure intese a prevenire l'abbandono scolastico precoce e a combattere l'esclusione sociale.
Gli Stati membri, in cooperazione con gli enti regionali e locali, dovrebbero migliorare i sistemi di protezione sociale garantendo norme minime per offrire una protezione efficace, efficiente e sostenibile in tutte le fasi della vita di un individuo, assicurando un'esistenza dignitosa, solidarietà, accesso alla protezione sociale, pieno rispetto dei diritti sociali ed equità, affrontando le disuguaglianze e promuovendo l'inclusione al fine di eliminare la povertà, con particolare attenzione verso chi è escluso dal mercato dal lavoro e verso i gruppi più vulnerabili. Sono necessarie politiche sociali semplificate, più mirate e più ambiziose,che includano servizi di assistenza all'infanzia e istruzione di qualità a costi ragionevoli, servizi di formazione e orientamento professionale efficaci, servizi di assistenza abitativa nonché un'assistenza sanitaria di elevataqualità e accessibile a tutti, l'accesso a servizi di base, quali conti bancari e Internet, nonché misure intese a prevenire l'abbandono scolastico precoce e a combattere la povertà estrema, l'esclusione sociale e, più in generale, tutte le forme di povertà. Occorre in particolare, affrontare con decisione la povertà infantile.
A tale scopo si dovrebbe usare in modo complementare una serie di strumenti, tra cui servizi che permettano di attivare il lavoro e di sostegno al reddito mirati a esigenze individuali. I sistemi di protezione sociale dovrebbero essere concepiti in modo da facilitare la presa in carico di tutte le persone aventi diritto, sostenere gli investimenti in capitale umano e contribuire a evitare la povertà, a ridurla e a proteggere contro di essa.
A tale scopo si dovrebbe usare in modo complementare una serie di strumenti, tra cui servizi che permettano di attivare il lavoro e di sostegno al reddito mirati a esigenze individuali. A tal proposito spetta a ciascuno Stato membro fissare livelli di reddito minimo, conformemente alle prassi nazionali, commisurati alla specifica situazione socioeconomica dello Stato membro in questione. I sistemi di protezione sociale dovrebbero essere concepiti in modo da facilitare l'accesso ela gestione di tutte le persone in modo non discriminatorio, sostenere gli investimenti in capitale umano e contribuire a prevenire e ridurre la povertà, nonché a proteggere dalla stessa, dall'esclusione sociale e da altri rischi quali la perdita della salute o del posto di lavoro. Particolare attenzione dovrebbe essere rivolta ai bambini che si trovano in condizioni di povertà a causa della disoccupazione di lungo periodo dei genitori.
Si dovrebbe procedere alla riforma dei sistemi pensionistici per garantirne la sostenibilità e l'adeguatezza per donne e uomini in un contesto di maggiore longevità e di mutazione demografica, per esempio collegando l'età pensionabile legale alla speranza di vita, innalzando l'età pensionabile effettiva e sviluppando sistemi di risparmio per pensioniintegrative.
I sistemi pensionistici dovrebbero essere strutturati in modo tale che ne sia garantita la sostenibilità, lasicurezza e l'adeguatezza per donne e uomini,rafforzando i regimi pensionistici, con l'obiettivo di assicurare un reddito pensionistico dignitoso, almeno al di sopra della soglia di povertà. I sistemi pensionistici dovrebbero prevedere il consolidamento, l'ulteriore sviluppo e il miglioramento dei tre pilastri dei sistemi di risparmio pensionistici. Il collegamento tra età pensionabile e aspettativa di vita non costituisce l'unico strumento con cui affrontare la sfida dell'invecchiamento. Le riforme dei sistemi pensionistici dovrebbero anche, tra l'altro, rispecchiare le tendenze del mercato del lavoro, i tassi di natalità, la situazione demografica, la situazione sanitaria e patrimoniale, le condizioni di lavoro e l'indice di dipendenza economica. Il modo migliore per affrontare la sfida dell'invecchiamento consiste nell'aumentare il tasso di occupazione complessivo, anche sulla base degli investimenti sociali nell'invecchiamento attivo.
Gli Stati membri dovrebbero migliorare l'accessibilità, l'efficienza e l'efficacia dei sistemi di assistenza sanitaria e di assistenza a lungo termine salvaguardando nel contempo la sostenibilità delle finanze pubbliche.
Gli Stati membri dovrebbero migliorare la qualità,l'economicità, l'accessibilità, l'efficienza e l'efficacia dei sistemi di assistenza sanitaria, di assistenza a lungo termine e dei servizi sociali, e assicurare condizioni di lavoro dignitose nei relativi settori, salvaguardando al contempo la sostenibilità finanziaria di tali sistemi attraverso un miglioramento dei finanziamenti basati sulla solidarietà.
Emendamento 45 Proposta di decisione Allegato – Orientamento 8 – comma 4 bis (nuovo)
Gli Stati membri dovrebbero sfruttare appieno il sostegno del Fondo sociale europeo e di altri fondi dell'Unione al fine di contrastare la povertà, l'esclusione sociale e la discriminazione, migliorare l'accessibilità per le persone con disabilità al fine di promuovere la parità tra donne e uomini e migliorare la pubblica amministrazione.
Emendamento 46 Proposta di decisione Allegato – Orientamento 8 – comma 4 ter (nuovo)
Gli obiettivi principali della strategia Europa 2020, sulla cui base gli Stati membri definiscono i loro obiettivi nazionali, tenendo conto delle rispettive posizioni iniziali e delle situazioni nazionali, mirano a innalzare al 75% il tasso di occupazione per gli uomini e le donne di età compresa tra i 20 e i 64 anni entro il 2020, a ridurre l'abbandono scolastico a tassi inferiori al 10%, ad aumentare ad almeno il 40% la quota delle persone tra i 30 e i 34 anni in possesso di un titolo di studio terziario o equipollente e a promuovere l'inclusione sociale, in particolare attraverso la riduzione della povertà, puntando a sottrarre almeno 20 milioni di persone al rischio di povertà ed esclusione1bis.
__________________
1bis La popolazione è definita in base al numero di persone a rischio di povertà e di esclusione secondo tre indicatori (rischio di povertà, deprivazione materiale, nucleo familiare privo di occupazione), lasciando gli Stati membri liberi di definire obiettivi nazionali sulla base degli indicatori più appropriati, tenendo conto delle circostanze e priorità nazionali.