Risoluzione del Parlamento europeo del 9 settembre 2015 sull'emancipazione delle ragazze attraverso l'istruzione nell'UE (2014/2250(INI))
Il Parlamento europeo,
– vista la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo del 1948,
– vista la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo,
– visti l'articolo 2 e l'articolo 3, paragrafo 3, secondo comma, del trattato sull'Unione europea, nonché l'articolo 8 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,
– vista la Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali (CEDU),
– vista la convenzione delle Nazioni Unite sull'eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le donne (CEDAW) del 18 dicembre 1979,
– visto l'articolo 23 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea,
– viste la dichiarazione di Pechino e la piattaforma d'azione, adottate il 15 settembre 1995 dalla quarta Conferenza mondiale delle Nazioni Unite sulle donne, e i successivi documenti finali adottati alle sessioni speciali delle Nazioni Unite di Pechino+5 (2005), Pechino+15 (2010) e Pechino+20 (2015),
– visto il Patto europeo per la parità di genere (2011-2020), adottato dal Consiglio europeo nel marzo 2011,
– vista la Convenzione, adottata nel maggio 2011 dal Consiglio d'Europa, sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica (Convenzione di Istanbul),
– vista la comunicazione della Commissione, del 21 settembre 2010, dal titolo "Strategia per la parità tra donne e uomini 2010-2015" (COM(2010)0491),
– vista la sua risoluzione del 12 marzo 2013 sull'eliminazione degli stereotipi di genere nell'Unione europea(1),
– viste la direttiva 2006/54/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 5 luglio 2006, riguardante l'attuazione del principio delle pari opportunità e della parità di trattamento fra uomini e donne in materia di occupazione e impiego e la direttiva 2004/113/CE del Consiglio, del 13 dicembre 2004, che attua il principio della parità di trattamento tra uomini e donne per quanto riguarda l'accesso a beni e servizi e la loro fornitura,
– vista la direttiva 2002/73/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 settembre 2002, che modifica la direttiva 76/207/CEE del Consiglio relativa all'attuazione del principio della parità di trattamento tra gli uomini e le donne per quanto riguarda l'accesso al lavoro, alla formazione e alla promozione professionali e le condizioni di lavoro,
– vista la sua risoluzione del 10 marzo 2015 sui progressi concernenti la parità tra donne e uomini nell'Unione europea nel 2013(2),
– vista la relazione indipendente del 2009 elaborata su richiesta della Direzione Generale Istruzione e cultura (DG EAC) della Commissione,
– vista la raccomandazione CM/Rec (2007)13 del 10 ottobre 2007, del Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa agli Stati membri sulla dimensione di genere nell'istruzione,
– vista la "Raccolta di buone prassi per promuovere un'istruzione priva di stereotipi di genere e identificare modalità di attuazione delle misure contenute nella raccomandazione del Comitato dei Ministri sulla dimensione di genere nell'istruzione" (rivista il 12 marzo 2015), promossa dal Consiglio d'Europa,
– vista la raccomandazione Rec (2003)3 del Comitato dei ministri del Consiglio d'Europa agli Stati membri riguardo a una partecipazione equilibrata delle donne e degli uomini al processo decisionale politico e pubblico, adottata il 12 marzo 2003,
– vista la comunicazione dell'Organizzazione internazionale del Lavoro (OIL) dal titolo "Le donne e il mondo del lavoro", in occasione della Giornata internazionale della donna, nel 2015,
– vista l'indagine sulle persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender nell'Unione europea pubblicata dall'Agenzia dell'Unione europea per i diritti fondamentali (FRA) nel 2013,
– visto l'articolo 52 del suo regolamento,
– visti la relazione della commissione per i diritti della donna e l'uguaglianza di genere e il parere della commissione per lo sviluppo regionale (A8-0206/2015),
A. considerando che l'istruzione è il fondamento di una cittadinanza responsabile, è essenziale per garantire l'uguaglianza di genere e l'emancipazione delle ragazze, ed è un diritto umano fondamentale e il diritto di ogni bambino;
B. considerando che l'istruzione e la formazione delle ragazze e delle donne rappresentano un valore europeo importante, un diritto umano fondamentale e un elemento essenziale per l'emancipazione delle ragazze e delle donne a livello sociale, culturale e professionale, nonché per il pieno godimento di tutti gli altri diritti sociali, economici, culturali e politici e, di conseguenza, per la prevenzione della violenza contro le donne e le ragazze;
C. considerando che l'istruzione può trasformare una società e contribuire all'uguaglianza sociale, economica, politica e di genere;
D. considerando che, secondo uno studio condotto dalla Direzione Generale delle Politiche interne del Parlamento, 30 milioni di bambine in età di scuola primaria sono escluse dal sistema di istruzione in tutto il mondo;
E. considerando che la povertà, l'esclusione sociale e reti prescolastiche, scolastiche ed extrascolastiche inadeguate o difficilmente raggiungibili sono alcuni degli ostacoli principali all'accesso all'istruzione per le ragazze;
F. considerando che solo gli Stati possono garantire un'istruzione universale obbligatoria gratuita, il che è una condizione fondamentale per assicurare pari opportunità a entrambi i sessi;
G. considerando che i tagli di bilancio nel settore dell'istruzione, derivanti in gran parte dalle politiche di austerità promosse dall'UE, stanno mettendo in pericolo l'istruzione pubblica gratuita di elevata qualità e contribuendo pertanto ad accentuare le disuguaglianze;
H. considerando che un'istruzione pubblica di qualità dovrebbe essere gratuita e garantita a tutti i bambini, senza discriminazione indipendentemente dal loro status di residenza;
I. considerando che la povertà ha una forte influenza sull'accesso paritario all'istruzione a causa dei costi, diretti e indiretti, della frequenza scolastica dei bambini e l'accesso all'istruzione, in particolare all'istruzione superiore, è particolarmente difficile per i giovani provenienti da famiglie a basso reddito, il che determina un rafforzamento della tradizionale preferenza per l'istruzione dei ragazzi;
J. considerando che gli stereotipi di genere assegnano ruoli diversi, determinati e limitati a donne e uomini e che tali ruoli sono costruiti attraverso una molteplicità di variabili sociali e diffusi o riprodotti dai genitori, dall'istruzione e dai media; che detti ruoli di genere sono integrati dalle persone durante le fasi di socializzazione dell'infanzia e dell'adolescenza e pertanto influenzano le loro vite e potrebbero limitare lo sviluppo personale di donne e uomini;
K. considerando che l'impatto degli stereotipi di genere sull'istruzione e sulla formazione e che le decisioni prese dagli studenti in ambito scolastico possono influire sulle scelte durante tutto l'arco della loro vita e successivamente hanno pesanti inclinazioni per il mercato del lavoro, in cui le donne subiscono tuttora una segregazione sia orizzontale sia verticale; che ciò contribuisce a far sì che alcuni settori siano ancora considerati "maschili" e offrano di conseguenza un livello di retribuzione superiore a quello dei settori considerati "femminili";
L. considerando l'influenza significativa dell'ambiente sociale, degli atteggiamenti dei familiari, dei pari, dei modelli di ruolo e degli insegnanti come pure dei centri di tutoraggio e di orientamento, sulla scelta del corso di studio da parte degli studenti e sulla modifica degli stereotipi di genere, e che gli insegnanti, in quanto vettori di cambiamento sociale, attraverso i loro atteggiamenti e i loro metodi didattici, sono essenziali per promuovere l'uguaglianza di genere, la diversità e la comprensione e il rispetto reciproci; che anche gli insegnanti possono rivolgersi ai genitori e sensibilizzarli in merito all'uguaglianza di genere e al potenziale dei loro figli;
M. considerando la necessità di integrare l'uguaglianza di genere a tutti i livelli e in tutti gli aspetti del sistema di istruzione, al fine di promuovere, tra i ragazzi e le ragazze, gli uomini e le donne, i valori della giustizia e della cittadinanza democratica e instaurare un reale partenariato tra i generi sia nella sfera pubblica che in quella privata;
N. considerando la necessità di maggiori modelli di ruolo femminili nei settori dominati dagli uomini, per esempio le scienze, l'ingegneria, la tecnologia, la matematica e l'imprenditorialità, nonché l'efficacia delle reti di tutoraggio e dell'apprendimento tra pari nell'emancipazione delle ragazze in questi settori;
O. considerando che i dati disponibili indicano che le donne sono meno ricompensate economicamente per le loro qualifiche ed esperienza rispetto agli uomini e che le donne continuano ad assumersi la maggior parte delle responsabilità nella cura della famiglia e di altre persone non autonome, il che limita il loro accesso a un posto di lavoro retribuito a tempo pieno; che l'uguaglianza di genere dovrebbe implicare il riconoscimento di tutte le attività svolte dalle donne e l'educazione di ragazzi e uomini alle mansioni tradizionalmente femminilizzate; che i progressi in merito alle politiche di assistenza all'infanzia e di congedo di maternità e paternità in tutta Europa contribuiranno alle prospettive occupazionali delle donne, all'emancipazione economica e alla lotta agli stereotipi di genere, con la conseguente emancipazione delle ragazze a tutti i livelli del sistema di istruzione;
P. considerando che, sebbene le donne il più delle volte abbiano una formazione secondaria o universitaria avanzata, tanto i settori di formazione quanto la loro attività professionale si concentrano intorno a mansioni destinate alla riproduzione e alla continuazione di strutture sociali ed economiche esistenti e che è necessario aumentare la percentuale di donne che si dedicano all'insegnamento professionale o che operano nei settori delle scienze, della tecnologia, dell'ingegneria e della matematica;
Q. considerando che uno stanziamento più equo delle risorse didattiche consentirebbe un maggiore accesso delle ragazze al mercato del lavoro e una partecipazione equilibrata delle donne e degli uomini al mercato del lavoro potrebbe promuovere le prospettive economiche dell'UE;
R. considerando che le autorità europee e nazionali devono promuovere con tutti i mezzi possibili la parità di genere all'interno degli istituti d'istruzione e che l'educazione di genere deve essere un elemento fondamentale dei programmi scolastici; che le autorità europee e nazionali devono garantire che il materiale didattico non presenti contenuti discriminatori;
S. considerando che il programma ufficiale rappresenta la prospettiva culturale e sociale di ciascuno Stato membro nella costruzione identitaria delle ragazze e dei giovani; che il programma informale integra il programma ufficiale; che il programma occulto è comune a tutte le definizioni situazionali del programma; che tutti questi tipi di programmi sono fondamentali nella costruzione identitaria dei ragazzi e delle ragazze e che le autorità locali, vicine agli istituti d'istruzione, sono chiamate a svolgere un ruolo fondamentale nel campo dell'insegnamento informale;
T. considerando che per combattere le disuguaglianze di genere è essenziale una supervisione pedagogica costante di programmi, obiettivi di sviluppo e risultati di apprendimento, contenuto, strategie, materiali, valutazione, programmi disciplinari e piani di lezione, nonché il controllo e la valutazione da parte di centri di ricerca educativa e di specialisti nell'uguaglianza di genere;
U. considerando che la violenza contro le donne costituisce il principale ostacolo alla parità tra donne e uomini e può essere contrastata attraverso l'istruzione; che non tutti gli Stati membri hanno ratificato la Convenzione di Istanbul e che spetta all'Unione europea avviare e finanziare progetti a favore della parità di genere;
V. considerando che la violenza di genere in ambito scolastico include atti di violenza sessuale, fisica e/o psicologica di cui sono vittime i bambini a causa degli stereotipi legati al genere e delle norme sociali; che la violenza di genere in ambito scolastico costituisce un ostacolo rilevante all'accesso, alla partecipazione e al livello di istruzione;
W. considerando che le donne e le ragazze disabili e/o con esigenze educative speciali sono esposte a una discriminazione multipla; che la situazione delle ragazze può soltanto essere migliorata quando l'accesso all'educazione e alla formazione di elevata qualità è uguale e non è determinato o ostacolato da questa discriminazione e quando rispetti pienamente i principi di inclusione;
X. considerando che esistono notevoli asimmetrie nell'individuazione delle esigenze educative speciali; che, a livello universale, vi è una maggiore probabilità di riscontrare esigenze speciali tra i ragazzi, in particolare difficoltà "non normative" quali la sindrome da deficit di attenzione o la dislessia in cui la valutazione professionale svolge un ruolo maggiore in termini di individuazione;
Y. considerando che il 17% degli adulti in tutto il mondo non è in grado di leggere o scrivere, due terzi (493 milioni) dei quali sono donne(3);
Raccomandazioni generali
1. chiede agli Stati membri di adottare e migliorare misure intese ad applicare il principio della parità di genere a tutti i livelli del sistema di istruzione e di integrare pienamente una maggiore sensibilizzazione in merito alle questioni di genere nella formazione degli insegnanti, ma anche di tutte le categorie di professionisti nel settore dell'istruzione, per esempio medici scolastici, infermieri, psicologi, assistenti sociali e pedagoghi, nonché di assicurare la creazione di meccanismi che, nell'arco dell'intero sistema, consentano di promuovere, attuare, controllare e valutare la parità di genere all'interno degli istituti d'istruzione;
2. invita gli Stati membri a promuovere la democratizzazione dell'istruzione e le altre condizioni necessarie al fine di garantire che l'istruzione, sia impartita attraverso scuole o altri mezzi di istruzione, contribuisca al raggiungimento della parità di genere e delle pari opportunità, al superamento delle disuguaglianze economiche, sociali e culturali, alla promozione dello sviluppo personale e di uno spirito di tolleranza, solidarietà e responsabilità, e alla semplificazione del progresso sociale e della partecipazione democratica nella vita della comunità;
3. invita gli Stati membri a inserire tra le finalità dei propri sistemi di istruzione l'educazione al rispetto dei diritti e delle libertà fondamentali e all'uguaglianza di diritti e opportunità tra donne e uomini e a inserire inoltre, tra i principi di qualità dei loro sistemi, l'eliminazione degli ostacoli che si frappongono all'uguaglianza effettiva tra donne e uomini e la promozione della piena uguaglianza tra i sessi;
4. chiede di promuovere un approccio olistico all'istruzione formale e informale nelle scuole, e un approccio sensibile alla inclusione dei diritti umani, della dignità umana, della parità di genere e dello sviluppo dell'autostima e dell'affermazione professionale, che incoraggia le ragazze e le donne a essere autonome e ad assumere decisioni informate, sia a livello personale che professionale; riconosce che l'istruzione ai fini della parità di genere deve integrare l'educazione civica per i valori democratici e deve rientrare in un contesto basato sui diritti e sensibile al genere, nel quale le ragazze e i ragazzi possano apprendere i propri diritti e sperimentare i processi democratici nelle scuole e in ambienti di apprendimento informale attraverso, per esempio, la partecipazione alla governance democratica delle proprie scuole;
5. invita i responsabili delle politiche in materia d'istruzione della Commissione e degli Stati membri a provvedere affinché l'impegno a favore della parità di genere vada oltre le dichiarazioni di principio e le intenzioni politiche e si manifesti in considerevoli aumenti degli sforzi e delle risorse investiti, ricordando l'importanza fondamentale dell'istruzione nella realizzazione del cambiamento culturale;
6. osserva che, sebbene le donne rappresentino la maggioranza (60%) dei titolari di diploma dell'istruzione superiore nell'UE, il loro tasso di occupazione e il percorso professionale non riflettono pienamente le loro potenzialità; sottolinea che il conseguimento della crescita economica inclusiva e a lungo termine dipende dalla riduzione del divario esistente tra il livello di istruzione delle donne e la loro posizione nel mercato del lavoro, principalmente attraverso il superamento della segregazione orizzontale e verticale;
7. sottolinea che l'istruzione è uno strumento importante per aiutare le donne a partecipare a pieno titolo allo sviluppo sociale ed economico; sottolinea che le misure di apprendimento permanente sono essenziali per fornire competenze alle donne che possano consentire loro di ritornare al lavoro o di migliorare l'occupazione e il proprio reddito nonché le condizioni di lavoro;
8. invita gli Stati membri ad aumentare gli investimenti essenziali nel settore dell'istruzione affinché tutti possano beneficiare di un'istruzione pubblica gratuita di elevata qualità;
9. invita gli Stati membri ad assicurare che le autorità responsabili dell'istruzione garantiscano pari diritto all'istruzione di donne e uomini mediante l'integrazione attiva, negli obiettivi e nelle azioni in materia d'istruzione, del principio della parità di trattamento, evitando qualunque disparità tra donne e uomini a causa di comportamenti sessisti e degli stereotipi sociali associati;
10. invita la Commissione ad assicurare che la presente raccomandazione sia trasmessa alle istituzioni politiche preposte all'attuazione delle politiche in materia di istruzione a livello centrale, regionale e locale, nonché agli organi di gestione delle scuole e alle autorità regionali e locali;
11. sottolinea la necessità di promuovere un'equa rappresentanza di genere in termini di leadership e gestione degli organi responsabili della supervisione e della governance degli istituti scolastici, in particolare tra i dirigenti e i presidi e laddove le donne siano sottorappresentate come nelle materie STEM (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica), dal momento che ciò fornirà modelli di ruolo per le ragazze;
12. sottolinea che le ragazze a cui non è consentito frequentare la scuola sono maggiormente esposte alla violenza domestica;
13. esorta la Commissione ad avviare quanto prima la procedura di adesione dell'UE alla Convenzione di Istanbul; invita gli Stati membri a ratificare la Convenzione e invitano anche l'UE e gli Stati membri a lavorare di concerto a favore dell'uguaglianza di genere nelle relazioni esterne dell'Unione; sottolinea gli stretti legami tra gli stereotipi di genere e il bullismo, il cyberbullismo e la violenza contro le donne, nonché la necessità di combatterli sin dalla prima infanzia; sottolinea che la Convenzione di Istanbul chiede ai firmatari di includere materiale didattico relativo a questioni quali i ruoli di genere non stereotipati, il rispetto reciproco, la risoluzione non violenta dei conflitti nelle relazioni interpersonali, la violenza di genere e il diritto all'integrità personale, adattate all'evoluzione della capacità dei discenti, nei programmi ufficiali e a tutti i livelli del sistema di istruzione;
14. incoraggia tutti gli Stati membri a investire costantemente in campagne di informazione, di sensibilizzazione ed educazione e a migliorare l'offerta di orientamento professionale per le ragazze e i ragazzi affrontando le percezioni stereotipate dei ruoli di genere nonché gli stereotipi di genere nell'orientamento vocazionale e professionale, in particolare nella scienza e nelle nuove tecnologie; ricorda che ciò ridurrebbe la segregazione di genere sul mercato del lavoro e rafforzerebbe la posizione delle donne permettendo loro, al contempo, di trarre pienamente vantaggio dal capitale umano rappresentato da ragazze e donne nell'UE e promuovendo la discussione nelle scuole e in classe sulle scelte in ambito formativo e lavorativo;
15. ricorda il ruolo svolto dalle équipe pedagogiche nel fornire assistenza alle famiglie e nell'accompagnarle nelle carriere scolastiche dei figli, onde avviarli verso un percorso adatto alle loro competenze, talenti e inclinazioni; sottolinea che la fase in cui viene dato un consiglio sulle carriere scolastiche è una fase decisiva e in un momento in cui possono instaurarsi stereotipi di genere e che ciò può incidere in modo permanente sulla capacità delle ragazze di intraprendere una carriera professionale che ne agevolerà lo sviluppo personale e ne favorirà l′emancipazione;
16. invita la Commissione a organizzare, attraverso gli Stati membri, campagne di sensibilizzazione specifiche rivolte alle ragazze sulla loro partecipazione all'istruzione superiore ed eventuali corsi di studio, con le corrispondenti opportunità occupazionali in base alle loro attitudini al fine di incoraggiarle a intraprendere carriere tradizionalmente caratterizzate da una presenza maschile e di promuovere l'autostima delle nuove generazioni di donne; osserva che l'istruzione informale svolge altresì un ruolo fondamentale nell'instaurazione di un clima di fiducia per le ragazze e le giovani donne;
17. invita gli Stati membri a sostenere, anche attingendo alle risorse dei fondi SIE, i programmi che lavorano attivamente con i genitori dei bambini delle comunità emarginate e a favorire attività significative e stimolanti per il tempo libero extrascolastico e durante le vacanze scolastiche;
18. invita gli Stati membri a incoraggiare la promozione delle reti pubbliche di scuole materne e asili nido, del sistema di istruzione prescolastica e dei servizi pubblici ricreativi per bambini;
19. invita gli Stati membri a migliorare la qualità dell'istruzione e della formazione professionale per le persone con disabilità e/o esigenze educative speciali (SEN) come pure a ridurre i loro alti tassi di abbandono scolastico e a rispettare i principi dell'istruzione inclusiva, con un'enfasi sulla partecipazione attiva di questi alunni, e a migliorare la loro integrazione nella società e nel sistema generale di istruzione ove possibile; chiede un miglioramento immediato della formazione degli insegnanti a tal fine e l'integrazione di una prospettiva di genere in questa formazione nonché nell'individuazione delle difficoltà di apprendimento, compreso lo sviluppo di strumenti di screening sensibili al genere e di programmi educativi specifici che integrino la prospettiva di genere in modo da offrire alle donne e alle ragazze in questione migliori opportunità nella ricerca di un impiego e far sì che possano superare la discriminazione multipla;
20. invita gli Stati membri a garantire un accesso paritario all'istruzione per i ragazzi e le ragazze, a prescindere dall'età, dal genere, dallo status socioeconomico, dal background culturale o dalla religione, e sottolinea la necessità che le istituzioni europee, nazionali e locali promuovano programmi specifici per integrare nelle scuole le comunità emarginate in generale come pure, in particolare, le ragazze appartenenti a dette comunità, dato che spesso sono vittime di discriminazioni multiple, e tutte le minoranze nella società europea; sottolinea l'importanza di assicurare che le ragazze completino la loro istruzione secondaria e sottolinea la necessità di programmi di assistenza finanziaria alle famiglie economicamente svantaggiate allo scopo di prevenire l'abbandono scolastico, in particolare tra le ragazze;
21. invita gli Stati membri a fornire il sostegno attivo necessario per garantire che sia possibile insegnare alle donne migranti e alle loro famiglie la lingua del loro paese ospitante nei servizi di istruzione pubblica gratuita a livello locale;
22. invita gli Stati membri a sviluppare programmi specifici per garantire che le ragazze e le giovani rom proseguano gli studi primari, secondari e superiori, nonché ad attuare inoltre misure particolari rivolte alle madri adolescenti e alle ragazze che abbandonano precocemente gli studi, in particolare per sostenere il proseguimento di un'istruzione continuativa e offrire una formazione basata sul lavoro; esorta inoltre gli Stati membri e la Commissione a tener conto di tali iniziative nel coordinamento e nella valutazione delle strategie nazionali di integrazione dei rom;
23. sottolinea l'importanza di prevedere nei progetti di cooperazione allo sviluppo misure rivolte all'educazione delle ragazze e delle donne;
24. sottolinea l'importanza di prestare particolare attenzione nei programmi di studi e in tutte le fasi educative al principio della parità tra donne e uomini;
Programmi scolastici e formazione
25. ritiene opportuno rivolgere una particolare attenzione alla parità di genere, in tutti i suoi aspetti, nei programmi, negli obiettivi di sviluppo e nei risultati dell'apprendimento, nei contenuti, nei programmi scolastici e nella pianificazione scolastica, come pure alla necessità di valutare il ruolo della donna nei programmi scolastici delle diverse discipline, sottolineando il suo ruolo nelle materie insegnate; ritiene che la parità di genere nell'istruzione debba includere esplicitamente il principio di parità e debba includere una gamma di questioni, compresa l'alfabetizzazione, il bullismo, la violenza, l'incitazione all'odio, i diritti umani e l'educazione civica;
26. sottolinea che l'educazione deve contribuire a sviluppare nelle ragazze e nei ragazzi individui che siano consapevoli, equilibrati e rispettosi dell'altro, capaci di empatia e di mutuo rispetto in modo da prevenire discriminazione, aggressività e bullismo;
27. sottolinea che la scuola dovrebbe contribuire a sviluppare un approccio interculturale nei confronti dell'insegnamento per favorire l'apertura, il mutuo rispetto e il dialogo interculturale e interreligioso;
28. incoraggia le autorità competenti degli Stati membri a promuovere la parità di genere nei loro programmi globali di educazione sessuale e relazionale, che includano l'insegnamento a ragazze e ragazzi di rapporti basati sul consenso, il rispetto e la reciprocità, anche nello sport e nelle attività del tempo libero, dove gli stereotipi e le aspettative fondate sul genere possono compromettere l'immagine di sé, la salute, l'acquisizione di competenze, lo sviluppo intellettuale, l'integrazione sociale e la costruzione dell'identità delle ragazze e dei ragazzi;
29. riconosce che l'educazione sessuale e relazionale sensibile, adeguata all'età e scientificamente accurata è uno strumento essenziale nell'emancipazione delle ragazze e dei ragazzi, consentendo loro di compiere scelte ben informate e contribuendo a estendere le priorità in materia di salute pubblica, per esempio riducendo le gravidanze non pianificate, riducendo la mortalità materna e infantile, nonché la prevenzione e il trattamento preventivo delle infezioni sessualmente trasmesse e la riduzione del divario in termini di disuguaglianze sanitarie; incoraggia gli Stati membri a considerare la possibilità di rendere obbligatoria l'educazione sessuale e relazionale globale nei programmi di studi per tutti gli alunni nelle scuole primarie e secondarie e sottolinea l'importanza di formare i professori con speciale enfasi sul rispetto delle ragazze e delle donne come pure sulla parità di genere;
30. chiede di prevedere l'educazione sessuale e relazionale nei programmi scolastici finalizzati all'emancipazione delle ragazze attraverso la sensibilizzazione e il controllo del proprio corpo, chiedendo nel contempo che tutte le altre materie scolastiche mantengano la coerenza con detti principi;
31. invita la Commissione a combattere la discriminazione basata sull'orientamento sessuale e sull'identità di genere nelle strutture educative; esorta la Commissione a sostenere l'inserimento di informazioni obiettive sulle questioni relative alle persone LGBTI nei programmi scolastici; esorta la Commissione ad agevolare l'apprendimento tra pari tra gli Stati membri nel contrastare il bullismo e le molestie omofobi e transfobici;
32. incoraggia le ragazze e i ragazzi nel processo educativo a sviluppare uguale interesse verso tutte le materie, al di là degli stereotipi di genere, in particolare quelle scientifiche e tecniche, compreso l'apprendimento da parte dei ragazzi di attività considerate femminili, in ambiti quali il lavoro domestico e la prestazione di assistenza e incoraggia, al contempo, anche la loro equa partecipazione e rappresentanza al processo decisionale collettivo, alla gestione della scuola e a tutte le attività extrascolastiche; invita tutte le parti interessate a garantire la tutela del finanziamento a favore di dette attività efficaci;
33. osserva che è necessario adottare misure volte a favorire la promozione specifica delle donne nei settori della cultura e della produzione e diffusione di opere artistiche e intellettuali, a contrastare la discriminazione strutturale e diffusa di cui sono vittime le donne in questo settore, a promuovere la presenza equilibrata di donne e uomini nell'offerta artistica e culturale pubblica e a prevedere un sostegno finanziario e azioni positive per risolvere le situazioni di disparità in questi settori;
34. chiede di promuovere la parità di accesso, di utilizzo e di istruzione in materia di tecnologie dell'informazione e della comunicazione di ragazze e ragazzi fin dall'apprendimento prescolastico, rivolgendo una particolare attenzione ai bambini e ai giovani delle zone rurali, delle comunità emarginate, o con esigenze speciali, allo scopo di migliorare l'alfabetizzazione digitale, diffondere strumenti efficaci di politica educativa e migliorare la formazione degli insegnanti al fine di aumentare il numero di studentesse e donne laureate nel campo della scienza, della tecnologia, dell'ingegneria e della matematica; accoglie con favore, in questo contesto, tutte le iniziative e i programmi volti ad attrarre le ragazze verso tali aree di studio e le corrispondenti carriere di ricerca;
35. sottolinea l'importanza di attuare misure educative destinate al riconoscimento e all'insegnamento del ruolo delle donne nella storia, nelle scienze, nella politica, nella letteratura, nell'arte, nell'istruzione, ecc.;
36. chiede che sia fatto tutto il possibile affinché le attività professionali nel campo dell'educazione della prima infanzia e dell'istruzione primaria e nel settore assistenziale siano riconosciute come lavoro di gran valore sia per le donne che per gli uomini;
37. invita gli Stati membri a sviluppare o rafforzare la regolamentazione nazionale per contrastare l'influenza negativa dei ruoli di genere stereotipati, risultanti dai valori trasmessi attraverso i media e la pubblicità, che troppo spesso mettono a repentaglio il lavoro svolto dalla scuola in merito a tali questioni;
38. sollecita l'introduzione di attività complementari che rafforzino il programma di studi ufficiale sotto il profilo della parità di genere e della formazione all'imprenditorialità e l'attuazione di programmi di istruzione informale riguardanti l'educazione sulle questioni di genere all'interno delle comunità, per il tramite delle autorità locali;
39. chiede di dare nuovo impulso al riconoscimento dell'istruzione informale con un certificato di idoneità e all'assegnazione di un certificato di alto livello dell'apprendimento basato sul lavoro in relazione alla formazione professionale, in quanto ciò aiuterà le ragazze e le donne a trovare posti di lavoro migliori e a integrarsi o a fare ritorno nel mercato del lavoro assicurando, al contempo, che le donne ricevano lo stesso trattamento degli uomini in termini di dignità e competenza;
40. invita gli autori e gli editori di materiale didattico a prendere atto della necessità di considerare la parità di genere un criterio per la produzione di tale materiale e raccomanda di avvalersi di équipe di insegnanti e di studenti nell'elaborazione di materiale didattico sulla parità di genere e della consulenza di esperti nel campo della parità di genere e del tutoraggio sensibile alle questioni di genere;
41. invita gli Stati membri a elaborare e diffondere orientamenti destinati alle scuole, ai decisori politici nell'ambito dell'istruzione, agli insegnanti e ai responsabili della definizione dei programmi scolastici, in modo da inserire la prospettiva di genere e la parità di genere, e assicurare l'eliminazione degli stereotipi e dei pregiudizi sessisti che potrebbero figurare nei libri di testo e nel materiale didattico, sia nei contenuti che a livello linguistico o nelle illustrazioni, incoraggiandoli anche a combattere il sessismo presente nella letteratura, nel cinema, nella musica, nei giochi, nei media, nella pubblicità e negli altri settori che possono contribuire in modo radicale a modificare l'atteggiamento, il comportamento e l'identità di ragazze e ragazzi;
42. riconosce che gli insegnanti svolgono un ruolo essenziale nella formazione delle identità educative ed esercitano un'influenza significativa su determinati comportamenti associati al genere nelle scuole; ricorda che vi è ancora molto da fare per migliorare la capacità dei docenti riguardo a come promuovere al meglio la parità di genere; insiste, pertanto, sulla necessità di garantire agli insegnanti, a tutti i livelli dell'istruzione formale e informale, una formazione iniziale e continua esaustiva, compresi l'apprendimento fra pari e la cooperazione con organizzazioni e agenzie esterne, per sensibilizzare in merito all'impatto dei ruoli e degli stereotipi di genere sulla fiducia in sé stessi degli studenti e sulla scelta delle materie durante gli studi; sottolinea che le ragazze hanno bisogno di modelli femminili e maschili positivi nelle scuole e nelle università, in modo che possano individuare e valorizzare il loro potenziale senza timore di alcuna discriminazione o ambiguità legate al genere;
43. sottolinea che sia nella formazione iniziale degli insegnanti che nella loro formazione continua, è necessario integrare lo studio e l'applicazione del principio di parità tra donne e uomini, al fine di eliminare gli ostacoli alla piena realizzazione del potenziale degli studenti, indipendentemente dal genere;
44. crede fortemente nel potenziale trasformativo dell'istruzione nel sostenere la causa dell'uguaglianza di genere; riconosce che i programmi di istruzione formale e informale devono affrontare e combattere la violenza di genere, la discriminazione di genere, le molestie, l'omofobia e la transfobia, in tutte le loro forme, ivi comprese le forme di cyberbullismo o molestie online; riconosce che l'educazione all'uguaglianza di genere e contro la violenza basata sul genere dipende da ambienti scolastici sicuri e liberi dalla violenza;
45. sottolinea la necessità di organizzare iniziative di sensibilizzazione, formazione e integrazione della prospettiva di genere che interessino tutti i soggetti coinvolti nella politica dell'istruzione, i genitori e i datori di lavoro;
46. invita gli Stati membri ad adottare un approccio intergenerazionale all'istruzione e a garantire un pari accesso all'istruzione formale e informale integrando l'offerta di un'assistenza per l'infanzia accessibile e di qualità nei loro sistemi educativi nonché l'assistenza delle persone anziane e di altre persone dipendenti; invita gli Stati membri ad impegnarsi in iniziative che riducano i costi diretti e indiretti dell'istruzione e ad aumentare la capacità di tutti gli asili nido e gli asili, le reti prescolastiche, scolastiche ed extrascolastiche, nel debito rispetto dei principi di inclusione dei bambini che vivono in condizioni di povertà o che sono a rischio di povertà; sottolinea l'importanza di quest'aspetto per aiutare tutte le donne e gli uomini, compresi i genitori single, a conciliare la vita familiare con quella professionale e per garantire la partecipazione delle donne all'apprendimento lungo tutto l'arco della vita e all'istruzione e alla formazione professionale creando al contempo di conseguenza modelli di ruolo per l'emancipazione delle ragazze;
47. sottolinea che qualsiasi strategia per la promozione della parità di genere e l'emancipazione delle ragazze e delle donne deve attivamente coinvolgere e stimolare la partecipazione di ragazzi e uomini;
48. sottolinea l'importanza della promozione da parte delle amministrazioni pubbliche dell'insegnamento e della ricerca in merito al significato e alla portata della parità tra donne e uomini, nell'ambito dell'istruzione superiore, in particolare mediante l'inserimento, nei programmi scolastici pertinenti, dell'istruzione in materia di parità tra donne e uomini, la creazione di specifici corsi post laurea e la realizzazione di studi e ricerche specializzate in materia;
49. invita le istituzioni dell'UE e gli Stati membri ad adoperarsi per il reciproco riconoscimento dei diplomi, dei certificati e di altri titoli attestanti le qualifiche professionali quali rilasciati nei vari Stati membri, e per il coordinamento e l'armonizzazione delle disposizioni nazionali che disciplinano l'accesso alle diverse professioni, affinché le donne migranti, sia quelle dell'UE sia quelle dei paesi terzi, possano accedere a posti di lavoro conformi alla propria formazione e alle proprie qualifiche;
Investimenti, controllo e valutazione
50. sottolinea la necessità che organi indipendenti controllino e valutino i progressi conseguiti all'interno degli istituti di insegnamento in seguito all'adozione di politiche in materia di parità di genere, nonché la necessità che i responsabili politici locali, regionali, nazionali ed europei siano costantemente informati di tutte le azioni intraprese e dei progressi realizzati in tale settore e che la prospettiva di genere divenga in tempi brevi un criterio di valutazione interna ed esterna degli istituti di insegnamento;
51. sottolinea l'importante ruolo della cooperazione tra i diversi enti responsabili dell'istruzione e dello scambio delle migliori prassi per l'elaborazione di progetti e programmi destinati a promuovere la conoscenza e la diffusione, tra gli operatori nel campo dell'istruzione e della formazione, dei principi di coeducazione e uguaglianza effettiva tra donne e uomini;
52. invita l'Istituto europeo per l'uguaglianza di genere (EIGE) a continuare a lavorare alla raccolta di dati disaggregati per genere confrontabili e dei relativi quadri di valutazione in tutti gli ambiti strategici, anche nel campo dell'istruzione, e ribadisce l'importanza di effettuare studi sull'impatto delle politiche dell'istruzione sulle questioni di genere, fornendo strumenti qualitativi e quantitativi per la valutazione di tale impatto e utilizzando una strategia di bilancio fondata sul genere per promuovere sia l'accesso che il diritto alle risorse didattiche;
53. riconosce che è di fondamentale importanza valutare l'impatto nella futura legislazione in materia di istruzione sulla parità di genere e, se necessario, rivedere le normative vigenti in conformità di tale principio;
54. sottolinea che la supervisione del processo di attuazione dei programmi sulla parità di genere e la rispettiva valutazione devono essere assicurati dai centri di ricerca pedagogica, in stretta collaborazione con gli esperti sulle questioni di genere, gli organi istituiti dall'UE e le autorità locali; invita gli Stati membri e la Commissione a raccogliere dati quantitativi e qualitativi disaggregati per genere;
55. propone di istituire un premio annuale europeo per la parità di genere da attribuire agli istituti di insegnamento che si sono distinti nel conseguimento di tale obiettivo ed esorta gli Stati membri a fare altrettanto a livello nazionale;
56. sottolinea la necessità di predisporre piani d'azione e prevedere l'assegnazione di risorse per l'attuazione di progetti educativi sulla parità di genere e la creazione di strutture educative sensibili alla dimensione di genere, raccomandando l'uso degli strumenti europei disponibili a tale scopo, vale a dire il piano di investimenti, il programma Orizzonte 2020 e i fondi strutturali dell'UE, compreso il Fondo sociale europeo;
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57. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione nonché ai governi degli Stati membri.