Risoluzione del Parlamento europeo del 17 dicembre 2015 sul 20° anniversario dell'accordo di pace di Dayton (2015/2979(RSP))
Il Parlamento europeo,
– visti l'accordo di pace di Dayton, il relativo quadro generale e i dodici allegati,
– viste le sue risoluzioni del 7 luglio 2005(1), del 15 gennaio 2009(2) e del 9 luglio 2015(3) su Srebrenica,
– visto il parere della commissione di Venezia dell'11 marzo 2005 sulla riforma costituzionale in Bosnia-Erzegovina,
– visto l'articolo 123, paragrafi 2 e 4, del suo regolamento,
A. considerando che l'accordo di pace di Dayton è stato firmato a Parigi il 14 dicembre 1995 e ha posto fine alla guerra più sanguinosa scoppiata in Europa dopo la Seconda guerra mondiale;
B. considerando che, pur mettendo fine alla guerra, l'accordo non è stato in grado di creare uno Stato funzionante e autosufficiente e che l'assetto istituzionale del paese è eccessivamente complesso e si è rivelato inefficace;
1. rammenta l'importanza della firma dell'accordo di pace di Dayton, ricorda la tragedia delle vittime della guerra in Bosnia-Erzegovina ed esprime il suo sincero cordoglio alle famiglie di coloro che hanno perso la vita;
2. constata con rammarico che, vent'anni dopo la fine della guerra e la definizione di un accordo quadro generale contenente la descrizione dei principali aspetti della soluzione di pace e della futura configurazione del paese, i governi che si sono succeduti non sono riusciti a costruire uno Stato pienamente funzionante e autosufficiente;
3. si compiace dei risultati conseguiti in merito al ritorno dei profughi e degli sfollati interni, alla ricostruzione e alla restituzione delle proprietà, in linea con le disposizioni di cui all'allegato 7 dell'accordo di Dayton; insiste sulla necessità di attuare pienamente gli allegati e la relativa strategia al fine di garantire un ritorno sostenibile così come soluzioni eque, globali e durevoli per gli sfollati interni, i profughi e le altre persone colpite dal conflitto; sottolinea a tale riguardo la necessità di garantire un ritorno sostenibile di croati, bosniaci e altri nella Republika Srpska; sottolinea l'esigenza di compiere progressi per migliorare l'integrazione socioeconomica delle persone che hanno fatto ritorno al proprio luogo di origine; invita a coordinare meglio gli sforzi a tutti i livelli e a prestare maggiore attenzione ai gruppi di sfollati più vulnerabili, tra cui i rom e le donne vittime di violenza; si rammarica del fatto che, secondo il Comitato internazionale della Croce Rossa, vi siano tuttora circa 7 000 persone scomparse il cui destino rimane ignoto;
4. riconosce la trasformazione positiva che la Bosnia-Erzegovina ha subito negli ultimi 20 anni, passando da un paese appena uscito da una guerra devastante a uno Stato che aspira all'adesione all'Unione europea;
5. ribadisce l'impegno dell'UE a favore della prospettiva europea e della prosecuzione del processo di adesione della Bosnia-Erzegovina e di tutti i paesi dei Balcani occidentali; ritiene che la cooperazione regionale e il processo di integrazione europea siano gli approcci più idonei a promuovere la riconciliazione e a far superare odi e divisioni;
6. invita le autorità a sfruttare il 20° anniversario dell'accordo di pace di Dayton quale incentivo per portare avanti le riforme necessarie, soprattutto in considerazione dell'imminente domanda di adesione all'UE della Bosnia-Erzegovina; ricorda che la priorità deve essere attribuita a dare risposta alle esigenze socioeconomiche dei cittadini, così come all'istituzione di un meccanismo efficace di coordinamento sulle questioni dell'UE; ribadisce che è altresì fondamentale continuare, in parallelo, le riforme politiche e costituzionali e la democratizzazione del sistema politico, che porteranno a garantire la vera parità e la rappresentazione democratica dei tre popoli costituenti e di tutti i cittadini del paese; sottolinea che tutti i cittadini della Bosnia-Erzegovina devono avere pari opportunità di essere eletti a tutti i livelli del processo decisionale politico;
7. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, ai governi degli Stati membri, ai governi e ai parlamenti della Bosnia-Erzegovina e delle sue entità, nonché ai governi e ai parlamenti dei paesi dei Balcani occidentali.