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Procedura : 2015/2895(RSP)
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Ciclo del documento : B8-0310/2016

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B8-0310/2016

Discussioni :

PV 09/03/2016 - 17
CRE 09/03/2016 - 17

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PV 10/03/2016 - 7.9
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P8_TA(2016)0091

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Giovedì 10 marzo 2016 - Strasburgo
Relazione 2015 sull'ex Repubblica jugoslava di Macedonia
P8_TA(2016)0091B8-0310/2016

Risoluzione del Parlamento europeo del 10 marzo 2016 sulla relazione 2015 sull'ex Repubblica iugoslava di Macedonia (2015/2895(RSP))

Il Parlamento europeo,

–  visto l'accordo di stabilizzazione e di associazione tra le Comunità europee e i loro Stati membri, da una parte, e l'ex Repubblica iugoslava di Macedonia, dall'altra(1),

–  viste le risoluzioni 817 (1993) e 845 (1993) del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite,

–  vista la sentenza della Corte internazionale di giustizia sull'applicazione dell'accordo interinale del 13 settembre 1995,

–  viste le conclusioni della Presidenza del Consiglio europeo di Salonicco, del 19 e 20 giugno 2003, concernenti la prospettiva di adesione dei paesi dei Balcani occidentali all'Unione europea,

–  viste la decisione del Consiglio europeo del 16 dicembre 2005 di concedere al paese lo status di candidato all'adesione all'UE e le conclusioni del Consiglio europeo di giugno 2008 e le conclusioni del Consiglio del 15 dicembre 2015,

–  vista la dodicesima riunione del Consiglio di stabilizzazione e di associazione tra il paese e l'Unione europea, tenutasi il 20 luglio 2015,

–  viste la dichiarazione finale del presidente del vertice dei Balcani occidentali, tenutosi a Vienna il 27 agosto 2015, e le raccomandazioni delle organizzazioni della società civile per il vertice di Vienna 2015,

–  viste la dichiarazione della conferenza ad alto livello sulla rotta del Mediterraneo orientale e dei Balcani occidentali, tenutasi a Lussemburgo l'8 ottobre 2015, nonché la dichiarazione dei leader rilasciata a seguito della riunione dei leader sui flussi di rifugiati lungo la rotta dei Balcani occidentali, tenutasi a Bruxelles il 25 ottobre 2015,

–  vista la relazione della missione di valutazione delle esigenze dell'OSCE/ODIHR, del 27 novembre 2015,

–  viste le priorità di riforma urgenti della Commissione per l'ex Repubblica iugoslava di Macedonia di giugno 2015,

–  viste le raccomandazioni del gruppo di esperti ad alto livello sulle questioni sistemiche dello Stato di diritto in relazione alle intercettazioni di comunicazioni rivelate nella primavera del 2015,

–  vista la quinta riunione del dialogo ad alto livello sull'adesione, tenutasi a Skopje il 18 settembre 2015,

–  vista la comunicazione della Commissione del 10 novembre 2015 dal titolo "La strategia di allargamento dell'UE" (COM(2015)0611), accompagnata dal documento di lavoro dei servizi della Commissione intitolato "The former Yugoslav Republic of Macedonia 2015 Report" ("Relazione 2015 sull'ex Repubblica jugoslava di Macedonia") (SWD(2015)0212),

–  visto l'accordo politico (il cosiddetto "accordo di Przhino") raggiunto tra i quattro principali partiti politici a Skopje il 2 giugno e il 15 luglio 2015,

–  vista la tredicesima riunione della commissione parlamentare mista (CPM) UE-ex Repubblica iugoslava di Macedonia, tenutasi a Skopje il 3-4 dicembre 2015,

–  viste le conclusioni del Consiglio europeo del 18 e 19 febbraio 2016,

–  viste le sue precedenti risoluzioni sul paese,

–  visto il lavoro di Ivo Vajgl come relatore permanente nel paese per la commissione per gli affari esteri,

–  visto l'articolo 123, paragrafo 2, del suo regolamento,

A.  considerando che la prospettiva di adesione all'UE rappresenta un forte incentivo per ulteriori riforme, in particolare per quanto riguarda lo Stato di diritto, l'indipendenza della magistratura e la lotta contro la corruzione, nonché una fonte di speranza per un futuro prospero per le giovani generazioni; considerando che i sondaggi di opinione rivelano un forte sostegno pubblico all'adesione all'UE nell'ex Repubblica jugoslava di Macedonia;

B.  considerando che lo Stato di diritto, la libertà dei media, la cooperazione regionale e buone relazioni di vicinato sono elementi chiave del processo di allargamento dell'UE;

C.  considerando che il paese è candidato all'adesione all'UE da dieci anni ed è ancora considerato tra i paesi candidati più avanzati in termini di allineamento all'acquis;

D.  considerando che i (potenziali) paesi candidati saranno giudicati in base ai propri meriti e che la rapidità e la qualità delle necessarie riforme determineranno il calendario per l'adesione;

E.  considerando che la Commissione, sostenuta dal Parlamento, ha più volte chiesto l'apertura dei negoziati di adesione, sottolineando l'importanza dei negoziati quale motore chiave del processo delle necessarie riforme;

F.  considerando che il Consiglio sta bloccando i progressi relativi al processo di adesione del paese a causa del contenzioso con la Grecia, ancora irrisolto, riguardo alla questione della denominazione; che le questioni bilaterali non dovrebbero essere utilizzate per intralciare il processo di adesione all'UE, ma dovrebbero essere affrontate con spirito costruttivo, nelle fasi più precoci possibili del processo di adesione, tenendo conto dei principi e dei valori dell'ONU e dell'UE;

G.  considerando che la Commissione, il Consiglio e il Parlamento concordano nel ritenere che il mantenimento della raccomandazione positiva di aprire i negoziati di adesione con il paese deve essere subordinato alla piena attuazione dell'accordo politico di giugno/luglio 2015 e a notevoli progressi nell'attuazione delle priorità di riforma urgenti; che la piena attuazione dell'accordo politico creerebbe un contesto favorevole ad una prospettiva realistica quanto ad una risoluzione negoziata del problema della denominazione con la Grecia;

H.  considerando che la mentalità politica divisoria, l'assenza di compromesso e il collasso del dialogo hanno assunto la forma di una crisi politica che ha portato al boicottaggio del parlamento del paese da parte del principale partito dell'opposizione, minando ulteriormente la fiducia nelle pubbliche istituzioni; che è responsabilità condivisa del governo e dell'opposizione garantire un dialogo e una cooperazione politici sostenibili, essenziali ai fini dello sviluppo democratico del paese e del perseguimento dell'agenda europea e del bene comune dei suoi cittadini;

I.  considerando che il paese si trova ad affrontare gravi problematiche in materia di comunicazioni intercettate, che hanno sottolineato carenze e problemi fondamentali; che la recente crisi politica ha dimostrato la mancanza di un efficace sistema di pesi e contrappesi all'interno delle istituzioni macedoni e la necessità di aumentare la trasparenza e la responsabilità pubblica, compresi meccanismi adeguati per la sorveglianza dei principali servizi e strutture interne;

J.  considerando che la piena attuazione dell'accordo politico da parte dei leader dei quattro principali partiti politici è fondamentale per la stabilità del paese; che tale accordo prevede, tra l'altro, una via d'uscita dalla situazione di stallo politico, il ritorno dell'opposizione in parlamento, l'attuazione di riforme sistemiche dello Stato di diritto, il rafforzamento delle relazioni di buon vicinato, le dimissioni del governo e del Primo ministro in carica almeno 100 giorni prima delle elezioni politiche anticipate, l'istituzione dell'Ufficio del procuratore speciale e elezioni anticipate libere ed eque;

K.  considerando che taluni temi critici del processo di riforma includono l'influenza politica nei media, la magistratura e la pubblica amministrazione, la corruzione e il completamento della revisione dell'accordo di Ohrid;

L.  considerando che il paese ha fatto fronte a un flusso senza precedenti di rifugiati transitati sul suo territorio;

M.  considerando che, dopo oltre dieci anni, il paese e la Grecia hanno mutuamente ripristinato le visite bilaterali a livello di Ministri degli esteri;

1.  plaude all'accordo fra quattro parti del 2 giugno e del 15 luglio 2015 e la sua facilitazione da parte del commissario per l'allargamento, di tre deputati al Parlamento europeo e del mediatore dell'UE sul campo; esorta i partiti politici ad assumersi le rispettive responsabilità dinanzi ai cittadini e a garantire senza indugi la costruttiva e tempestiva attuazione di tutti gli impegni in modo sostenibile e negoziato, compreso l'impegno a favore del potenziamento delle relazioni di buon vicinato, anche per mantenere la raccomandazione positiva sull'avvio dei negoziati per l'adesione all'UE; esorta gli stessi a intraprendere costruttivamente un dialogo politico e ad adoperarsi per ripristinare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni al fine di mantenere la stabilità politica e accelerare il programma di riforme al fine di assicurare l'integrazione euro-atlantica e una prospettiva europea per il paese;

2.  prende atto del fatto che alcuni degli obblighi previsti dall'accordo di giugno/luglio 2015 sono stati rispettati secondo i termini e gli obiettivi previsti, ma lamenta la tendenza a ritardare alcuni impegni e alcuni passi indietro in relazione alle priorità di riforma urgenti; sottolinea gli aspetti dell'accordo riguardanti le riforme strutturali e la necessità che tutte le parti partecipino costruttivamente al gruppo di lavoro convocato dal mediatore dell'UE su una base continua e sulle questioni di attuazione dell'accordo, anche durante il periodo elettorale; invita tutte le parti a porre gli interessi del paese prima degli interessi di partito e insiste sul fatto che un accordo di tutti i partiti rimane essenziale al fine di soddisfare tutti gli elementi dell'accordo di giugno/luglio 2015, che metterebbe il paese di nuovo in pista verso la prospettiva euro-atlantica; plaude al ritorno in parlamento del principale partito di opposizione, l'SDSM, il 1° settembre 2015; accoglie con favore la nomina di un procuratore speciale, il 15 settembre 2015, per guidare indagini indipendenti ed approfondite; constata che le modifiche al nuovo codice elettorale, la legge che istituisce la commissione d'inchiesta, la legge sul governo e la legge sulla composizione di una nuova commissione elettorale nazionale sono state approvate in ritardo;

3.  accoglie con favore l'impegno di adoperarsi per rafforzare le relazioni di buon vicinato, assunto dai principali leader dei partiti politici nel quadro dell'accordo del 2 giugno 2015, in quanto elemento fondamentale per l'avvicinamento del paese all'Unione europea;

4.  constata inoltre che, secondo l'accordo di giugno/luglio 2015, il nuovo governo si insedierà il 15 gennaio 2016, 100 giorni prima della data concordata per le elezioni parlamentari anticipate; prende atto del voto del parlamento macedone, in data 23 febbraio 2016, a favore della definizione di una nuova data per le elezioni politiche anticipate del 5 giugno 2016; si rammarica, tuttavia, del fatto che sia stata persa un'occasione per trovare un accodo tra tutti i partiti; ricorda che queste elezioni saranno per loro stessa natura un banco di prova importante per il processo democratico del paese; insiste sull'opportunità che tutti i partiti politici si adoperino per creare le condizioni favorevoli ad elezioni anticipate credibili e sottolinea l'importanza fondamentale che queste elezioni siano libere, eque, nel pieno rispetto delle norme internazionali e in linea con le raccomandazioni dell'OSCE/ODIHR;

5.  sottolinea la necessità di organizzare le elezioni in base alle più rigorose norme internazionali, assicurando, tra le altre cose, procedure elettorali libere e regolari e potenziando la libertà dei media; esprime preoccupazione per la lentezza della verifica della lista elettorale e della riforma dei media; sottolinea che la commissione elettorale nazionale deve essere in condizione di poter svolgere appieno il proprio lavoro e che la metodologia per la verifica della lista elettorale dovrebbe essere concordata da tutte le parti, definendo un livello concordato di controlli sul campo al fine di garantire la legittimità; sottolinea, inoltre, l'importanza che tutti gli attori politici rispettino i risultati elettorali e partecipino attivamente alle attività parlamentari; osserva la responsabilità condivisa delle principali forze politiche nell'ambito del processo di preparazione delle elezioni; sollecita la comunità internazionale ad essere presente per l'osservazione delle elezioni;

6.  ritiene di importanza strategica garantire la continuità del sostegno ai progressi della Macedonia verso l'adesione all'UE; rileva che la raccomandazione di aprire i negoziati di adesione dovrebbe essere subordinata alla piena attuazione dell'accordo politico di giugno/luglio 2015 e a notevoli progressi nell'attuazione delle priorità di riforma urgenti; invita il Consiglio ad affrontare tale questione il prima possibile dopo le elezioni parlamentari anticipate, come indicato dalla Commissione; sottolinea la necessità di creare le condizioni preliminari indispensabili per elezioni democratiche ed eque, tra l'altro attraverso l'elaborazione di registri elettorali affidabili e la libertà dei media; si compiace dell'alto livello di allineamento con l'acquis legislativo e del fatto che il paese abbia raggiunto alcuni progressi, nell'ultimo anno, in circa 25 capitoli dell'acquis su 33;

7.  ritiene fondamentale, ai fini del processo democratico, che il procuratore speciale riceva pieno sostegno nell'esercizio delle sue funzioni concordate e che mantenga la piena autonomia e tutte le risorse necessarie per effettuare indagini su qualsiasi illecito emerga dalle intercettazioni; invita a porre fine agli ostacoli frapposti nei tribunali alla presentazione di prove al procuratore speciale e a sostenere le modifiche legislative intese a garantire a quest'ultimo un'autorità autonoma in materia di protezione dei testimoni nei casi di competenza del suo ufficio;

8.  ritiene fondamentale, ai fini del processo democratico, che le priorità di riforma urgenti sulle riforme sistemiche riguardanti lo Stato di diritto e i diritti fondamentali siano attuate senza indugio; invita la Commissione a riferire al Parlamento e al Consiglio in merito all'attuazione dell'accordo politico e alle priorità di riforma urgenti dopo le elezioni parlamentari anticipate e a presentare una valutazione circa lo svolgimento delle elezioni;

9.  sottolinea il ruolo chiave svolto dal parlamento per lo sviluppo democratico del paese e in quanto forum per il dialogo e la rappresentanza politici; chiede che le sue funzioni legislative e di vigilanza siano migliorate e rafforzate; invita a garantire la convocazione regolare e il corretto funzionamento delle pertinenti commissioni parlamentari responsabili per l'intercettazione delle comunicazioni e per la sicurezza e il controspionaggio; constata che non sono stati rispettati i termini previsti nell'accordo politico per la presentazione delle relazioni da parte delle commissioni parlamentari; chiede che sia finalizzata la raccomandazione della commissione d'inchiesta sui fatti accaduti in parlamento il 24 dicembre 2012; sottolinea la necessità di assicurare a tale commissione un accesso senza restrizioni ai dati, alle testimonianze e all'assistenza tecnica necessari nonché di garantire un controllo parlamentare credibile delle attività dei servizi di intelligence, con il necessario sistema di controlli e verifiche sul potere dell'esecutivo;

10.  è preoccupato per la notevole debolezza della vigilanza interna ed esterna e del controllo dei servizi di intelligence; chiede l'urgente rafforzamento del ruolo di vigilanza esercitato dalle istituzioni competenti su tali servizi come pure la piena attuazione delle raccomandazioni del gruppo di esperti di alto livello sulle questioni sistemiche concernenti lo Stato di diritto per quanto riguarda i casi di intercettazione delle comunicazioni rivelati nella primavera del 2015;

11.  teme che la pubblica amministrazione del paese resti soggetta all'influenza politica; esorta il governo a rafforzare la professionalità, l'indipendenza e la neutralità a tutti i livelli e a garantire la piena attuazione dei principi di responsabilità, trasparenza e merito; invita le autorità competenti ad attuare in modo sostenibile la legge sui funzionari statali e la legge sui dipendenti pubblici, conformandosi pienamente ai principi di trasparenza, meritocrazia ed equa rappresentanza, e ad adottare una strategia di riforma globale dell'amministrazione pubblica per il 2016-2020, incluso un piano d'azione, nonché un programma di riforma della gestione delle finanze pubbliche;

12.  sottolinea la necessità di migliorare la capacità amministrativa e la formulazione di politiche inclusive e basate su elementi concreti onde assicurare l'attuazione efficace delle politiche e delle linee di responsabilità; chiede l'elaborazione di un programma di formazione mirato per il personale della pubblica amministrazione; esorta la Commissione a fornire assistenza e possibilità di scambio a tale proposito;

13.  sostiene i programmi del governo volti ad aumentare l'accessibilità dei servizi pubblici attribuendo priorità allo sviluppo di servizi elettronici; suggerisce al governo di cercare opportunità di gemellaggio e di tracciare un bilancio delle migliori prassi esistenti; osserva che i servizi elettronici ridurrebbero gli oneri burocratici per lo Stato, i cittadini e l'imprenditorialità; ritiene inoltre che i servizi elettronici migliorerebbero i risultati economici del paese e consentirebbero una maggiore trasparenza dell'amministrazione e dei servizi pubblici;

14.  prende atto del solido quadro giuridico e delle precedenti misure riguardanti la riforma giudiziaria, ma deplora i casi di giustizia selettiva, in particolare attraverso la scorretta applicazione dell'articolo 353 del codice penale; chiede nuovamente che vi sia la volontà politica di depoliticizzare la nomina e la promozione di giudici e procuratori e di garantire la professionalità e l'indipendenza del consiglio della magistratura; sottolinea la necessità di assicurare l'efficiente funzionamento, la sufficiente dotazione di personale e l'indipendenza dei tribunali amministrativi e di rafforzare le capacità dell'accademia dei giudici e procuratori; chiede la preparazione di una nuova strategia di riforma giudiziaria 2015-2020 e del relativo piano d'azione, nonché l'adeguata consultazione dei soggetti interessati a tale riguardo;

15.  ritiene che la società civile sia ben organizzata, ma resta preoccupato per il difficile clima che la interessa e per gli attacchi pubblici sferrati da politici e mezzi di comunicazione nei confronti delle organizzazioni della società civile; invita le autorità a non effettuare discriminazioni contro le organizzazioni della società civile sulla base di nessun motivo, incluse l'appartenenza politica, le opinioni religiose o la composizione etnica; si rammarica per l'insufficiente cooperazione con le organizzazioni della società civile, a livello sia centrale che locale, nell'elaborazione delle politiche come nell'azione legislativa; invita le autorità a incoraggiare le organizzazioni della società civile a partecipare attivamente alla vigilanza dell'intero processo elettorale; esorta il governo a riconoscere il valore aggiunto delle organizzazioni della società civile provvedendo a consultarle nell'ambito del processo legislativo e di elaborazione delle politiche, a mettere a punto il pertinente piano d'azione 2015-2017, a istituire il Consiglio di cooperazione con le organizzazioni della società civile, ad agevolare il necessario dialogo e a includere tali organizzazioni nell'elaborazione delle politiche in modo regolare e strutturato; prende atto con preoccupazione dei violenti scontri tra i manifestanti e la polizia durante le manifestazioni di maggio 2015 e invita il governo ad assicurare il pieno rispetto della libertà di riunione;

16.  ribadisce che le autorità e la società civile dovrebbero adottare misure appropriate miranti alla riconciliazione storica al fine di superare i divari esistenti tra i vari gruppi etnici e nazionali e all'interno di essi, compresi i cittadini di identità bulgara;

17.  incoraggia il paese a istituire con i propri vicini commissioni comuni di esperti sulla storia e l'istruzione e ad evitare l'utilizzo di materiali didattici contenenti un linguaggio offensivo nei confronti di altri paesi, nell'ottica di contribuire a un'interpretazione della storia obiettiva e basata sui fatti, di rafforzare la cooperazione accademica e di promuovere atteggiamenti positivi tra i giovani nei confronti dei loro vicini;

18.  plaude agli sforzi compiuti finora dalle autorità per recuperare dalla Serbia i pertinenti archivi dei servizi segreti jugoslavi e le incoraggia a portare a termine il processo, dal momento che si tratterebbe di un importante passo per rompere con il passato comunista e imboccare la strada verso una maggiore democratizzazione, una maggiore assunzione di responsabilità e il rafforzamento istituzionale;

19.  resta preoccupato per la corruzione diffusa, specialmente nei settori dell'amministrazione statale e locale, degli appalti pubblici e del finanziamento dei partiti politici; esorta il governo a contrastare la corruzione in modo non selettivo, a sviluppare una casistica credibile sia sulla prevenzione della corruzione ad alto livello sia sull'azione penale a tale riguardo e a garantire che tutti gli organi di esecuzione e vigilanza godano di un'autonomia sufficiente per agire in maniera indipendente; prende atto dell'adozione della legge sulla protezione degli informatori avvenuta nel novembre 2015 ed esorta le autorità ad assicurarne l'attuazione in linea con le norme europee; incoraggia le organizzazioni della società civile indipendenti e i mezzi di comunicazione a denunciare i casi di corruzione e a sostenere le inchieste e i processi indipendenti e imparziali; sottolinea la necessità di rafforzare l'indipendenza della polizia, della procura e della Commissione di Stato per la prevenzione della corruzione e di potenziare il personale e le capacità tecniche del ministero degli Interni per la lotta alla corruzione; chiede un maggiore controllo dei potenziali conflitti di interessi e dei beni di proprietà di funzionari eletti e nominati mediante la creazione di un registro centrale di tali funzionari pubblici;

20.  si compiace del fatto che la polizia e la procura siano state rafforzate ai fini della lotta alla criminalità organizzata e che siano state intraprese iniziative, incluse operazioni regionali e internazionali, per prevenire e contrastare la tratta di esseri umani; plaude alla cooperazione con i paesi limitrofi, gli Stati membri dell'UE ed Eurojust tesa allo smantellamento di diverse reti di criminalità organizzata; esorta a migliorare ulteriormente la cooperazione tra le agenzie preposte all'applicazione della legge, anche nei paesi limitrofi, nonché a rafforzare i poteri e le risorse degli organi giurisdizionali e dell'Agenzia per la gestione dei beni confiscati; chiede che il Centro di coordinamento nazionale per la lotta alla criminalità organizzata sia reso operativo e che si conseguano solidi risultati per quanto riguarda la lotta al riciclaggio di denaro; plaude alla partecipazione del paese alle iniziative regionali volte a contrastare il traffico illegale di armi da fuoco ed esplosivi; chiede che la cooperazione in tale ambito tra la Commissione e le autorità del paese, come pure con i governi della regione, sia ulteriormente intensificata;

21.  prende atto dell'importante contributo dato alle azioni regionali di lotta al radicalismo islamico; incoraggia l'elaborazione di una strategia e di un piano d'azione globali per la prevenzione e il contrasto della radicalizzazione, in stretta collaborazione con le comunità e i leader religiosi, nonché la prosecuzione delle azioni volte a identificare, prevenire e fermare i combattenti terroristi stranieri; ribadisce con forza la necessità che il governo definisca una strategia proattiva comune in materia di politica estera, di sicurezza e di difesa, tenendo conto dell'attuale minaccia terroristica internazionale;

22.  esorta alla piena conclusione delle indagini sugli eventi di Kumanovo; accoglie con favore le dichiarazioni di attori politici secondo cui gli eventi di Kumanovo non dovrebbero essere collegati alle relazioni interetniche;

23.  ricorda al governo e ai partiti politici la loro responsabilità di definire una cultura dell'inclusione e della tolleranza; ribadisce il suo invito ad allineare la legge antidiscriminazione all'acquis per quanto riguarda la discriminazione basata sull'orientamento sessuale e sull'identità di genere; osserva che i membri della nuova commissione antidiscriminazione includono solo una donna e sono stati eletti sulla base dell'appartenenza politica alla coalizione al potere, il che fa sorgere dubbi circa la capacità di tale commissione di operare in modo imparziale ed efficace; condanna il ricorso a ogni forma di violenza nei confronti della comunità LGBTI e ribadisce la propria richiesta affinché i responsabili di tali violenze siano consegnati alla giustizia; sottolinea la necessità di combattere i pregiudizi e la discriminazione fondata su qualsiasi motivazione nei confronti dei rom e di agevolare la loro integrazione e il loro accesso al sistema di istruzione e al mercato del lavoro; accoglie con favore la nuova legge per il contrasto della violenza domestica, ma constata che essa non riconosce tutte le forme di violenza; esorta le autorità competenti a fornire servizi di sostegno alle vittime di violenza domestica e a destinare fondi sufficienti per l'attuazione della strategia per l'uguaglianza di genere e del relativo piano d'azione;

24.  ribadisce la necessità di modificare la legge antidiscriminazione per allinearla all'acquis con riferimento a tutte le forme di discriminazione di cui all'articolo 19 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea; condanna i discorsi di incitamento all'odio contro i gruppi discriminati e chiede indagini e procedimenti giudiziari tempestivi, imparziali ed efficaci in relazione a tutti i reati motivati dall'odio e agli attacchi rivolti contro le persone per motivi discriminatori;

25.  accoglie con favore, in tale contesto, la "Dichiarazione di Pristina", che invita i governi come pure le organizzazioni internazionali, intergovernative e della società civile ad applicare appieno i principi di non discriminazione e di uguaglianza nelle loro attività e azioni in materia di promozione e rispetto dei diritti dei rom e di lotta all'antiziganismo nei Balcani occidentali;

26.  prende atto dei progressi compiuti nel migliorare il rispetto dei diritti dei minori; sottolinea la necessità di rafforzare e monitorare l'accesso alle strutture di sviluppo della prima infanzia, in particolare per i bambini più vulnerabili; pone l'accento sull'importanza di migliorare l'inclusione dei minori con disabilità mediante servizi integrati; evidenzia la necessità di raccogliere dati disaggregati e attendibili sulla situazione dei bambini rom, come pure di adottare modifiche legislative che impediscano i matrimoni infantili; sottolinea l'esigenza di rafforzare il coordinamento tra i professionisti per prevenire e contrastare la violenza contro i minori;

27.  constata con preoccupazione che la coesistenza interetnica continua a essere fragile; chiede a tutti i partiti politici e alle organizzazioni della società civile di promuovere attivamente una società multietnica e multireligiosa inclusiva e tollerante; pone l'accento sulla necessità di un approccio più proattivo nell'ottica di rafforzare la coesistenza e il dialogo nonché di realizzare la coesione sociale tra le diverse comunità etniche, nazionali e religiose; ricorda al governo, alle istituzioni e ai leader dei partiti l'impegno da loro assunto a favore della piena attuazione dell'accordo quadro di Ohrid e del completamento della sua revisione, comprese le raccomandazioni politiche; invita la Commissione a riferire al Parlamento europeo e al Consiglio in merito allo stato delle relazioni interetniche nel paese e all'attuazione dell'accordo quadro di Ohrid; chiede un migliore coordinamento tra il programma di decentramento strategico per il 2015-2020 e il suo piano d'azione;

28.  ricorda che l'istruzione e la formazione culturale possono contribuire a creare tolleranza e promuovere la riconciliazione tra i vari gruppi etnici; ribadisce la raccomandazione formulata nella sua precedente risoluzione riguardo all'istruzione integrata e invita il governo e le autorità locali competenti ad assicurare un processo aperto, trasparente e inclusivo per quanto riguarda l'efficace attuazione della strategia per l'istruzione integrata, destinando fondi sufficienti e includendo le organizzazioni della società civile nel processo di revisione e attuazione della stessa;

29.  invita le autorità a garantire che tutti gli organi statali diano seguito alle raccomandazioni dell'ufficio del difensore civico e di altri organi consultivi nel pieno rispetto della legge e del principio di responsabilità, a garantire efficaci sanzioni legali in caso di mancata osservanza delle richieste e delle raccomandazioni di organismi indipendenti e ad assicurare che la legge sul difensore civico venga modificata per rispettare pienamente i principi di Parigi definiti dalle Nazioni Unite sullo stato e il funzionamento delle istituzioni nazionali per la protezione e la promozione dei diritti umani;

30.  ribadisce l'importanza della libertà e dell'indipendenza dei mezzi di comunicazione, quali valori fondamentali dell'Unione europea e pilastro di ogni democrazia; deplora l'ulteriore deterioramento della libertà di espressione e della libertà dei mezzi di comunicazione; si rammarica, a tale riguardo, del fatto che nell'indice di Reporters Without Borders il paese sia passato dal 34° posto nel 2009 al 117° posto nel 2015; esprime profonda preoccupazione per le pressioni politiche, i discorsi di incitamento all'odio, la costante polarizzazione e la mancanza di indipendenza e pluralismo che interessano i mezzi di comunicazione, come pure per le diffuse intercettazioni illegali ai danni dei giornalisti, le violenze e le minacce da essi subite, i casi di intimidazione e autocensura, l'interferenza politica sistemica nelle politiche editoriali, la scarsa professionalità e deontologia professionale di alcuni giornalisti e l'assenza di un giornalismo investigativo ed equilibrato;

31.  sollecita l'adozione di provvedimenti volti a rafforzare la libertà dei mezzi di comunicazione; invita tutte le parti a concordare un'urgente riforma dei mezzi di comunicazione che assicuri la presenza di un organo di regolamentazione indipendente e una divulgazione delle informazioni obiettiva e professionale; esorta il governo ad attuare criteri trasparenti e oggettivi sugli annunci di servizio pubblico e a garantire l'attuazione trasparente e non arbitraria della nuova legge sulle comunicazioni elettroniche e sui servizi dei media audiovisivi, incluso il rafforzamento dell'indipendenza e della capacità dell'autorità di regolamentazione dei mezzi di comunicazione; chiede che ai membri del consiglio dell'autorità di regolamentazione per i servizi audiovisivi vengano conferiti pieni poteri decisionali per quanto riguarda le nomine a tale consiglio e all'emittente di servizio pubblico, che dovrebbero avvenire in modo imparziale e in consultazione con l'associazione dei giornalisti; chiede che sia garantita l'indipendenza editoriale e finanziaria dell'emittente di servizio pubblico, così come il pieno accesso, in condizioni di parità, ai mezzi di comunicazione per tutti i partiti politici; chiede, nel contesto delle prossime elezioni, condizioni paritarie anche per quanto riguarda i mezzi di comunicazione;

32.  plaude al buon livello di preparazione nello sviluppo di un'economia di mercato funzionante, inclusa la semplificazione del quadro normativo che ha ulteriormente alleggerito il generale contesto imprenditoriale; constata, tuttavia, che la debole attuazione dello Stato di diritto, il sistema giudiziario inefficiente, la grande economia sommersa e la corruzione costituiscono gravi impedimenti per l'attività delle imprese; sottolinea che l'ulteriore rafforzamento della certezza giuridica per gli investitori esteri e per le imprese nazionali, l'esclusione delle pratiche discriminatorie, il rafforzamento delle capacità amministrative e degli enti preposti alla regolamentazione e alla vigilanza e il miglioramento della qualità della regolamentazione, dello Stato di diritto e dell'esecuzione dei contratti restano sfide importanti; chiede inoltre che l'articolo 353 del codice penale sull'abuso d'ufficio e di autorità venga rivisto in linea con l'acquis dell'Unione e i principi di un'economia di mercato; invita a eliminare le barriere non tariffarie agli scambi; sottolinea il grande potenziale e il vantaggio strategico dell'agricoltura e del turismo nell'ulteriore sviluppo del paese;

33.  è preoccupato per l'elevato livello del debito pubblico; chiede una migliore disciplina di bilancio e incoraggia l'applicazione del principio del pareggio di bilancio; chiede un miglioramento a livello di esecuzione e trasparenza del bilancio;

34.  accoglie con favore l'aumento del PIL del 3,9 % in termini reali nel primo trimestre del 2015, ma esprime preoccupazione per il fatto che la disoccupazione rimanga elevata, attestandosi al 27,4 %, e che la partecipazione al mercato del lavoro sia estremamente bassa, specialmente tra i giovani e le donne; ricorda che l'occupazione non dovrebbe essere influenzata dall'appartenenza politica o utilizzata come strumento di pressione e intimidazione dei cittadini durante le campagne elettorali, come evidenziato dall'OSCE/ODIHR; esorta il governo a istituire un dialogo sociale funzionante, a perseguire una politica che contrasti la disoccupazione di lunga durata e strutturale, a promuovere la cooperazione in materia di politica economica, ad adeguare meglio l'istruzione alle esigenze del mercato del lavoro e a elaborare una strategia mirata su come meglio integrare i giovani e le donne nel mercato del lavoro; invita il governo a rivolgere un'attenzione particolare al miglioramento delle prospettive dei giovani;

35.  esprime preoccupazione per la crescente fuga di cervelli, soprattutto fra i giovani; prende atto delle sfide che il sistema di istruzione del paese si trova ad affrontare ed evidenzia la necessità di condurre un'analisi globale al riguardo; raccomanda una pianificazione strategica delle future riforme e modifiche legislative attraverso il coinvolgimento delle organizzazioni e dei movimenti studenteschi, in modo da ridurre il flusso in uscita di persone altamente qualificate e professionali; raccomanda, in base ai dati e alle analisi di Eurostat e di altri organismi internazionali, da cui emergono importanti tendenze migratorie soprattutto fra i giovani, di valutare la strategia nazionale 2013-2020 per la creazione di reti, la cooperazione e la riduzione dei flussi in uscita di persone altamente qualificate e professionali, nonché di pubblicare resoconti e statistiche su tali tendenze;

36.  prende atto con preoccupazione delle sfide che il sistema di istruzione del paese si trova ad affrontare ed evidenzia la necessità di condurre un'analisi globale al riguardo; raccomanda una pianificazione strategica delle future riforme e modifiche legislative con il coinvolgimento delle organizzazioni e dei movimenti studenteschi pertinenti, in modo da consentire loro di esercitare pienamente i propri diritti nell'ambito di tale processo;

37.  sollecita l'Agenzia per la gioventù e lo sport del paese a riconoscere il ruolo del Consiglio nazionale della gioventù dell'ex Repubblica jugoslava di Macedonia e il sostegno da esso fornito, nonché a istituire un meccanismo permanente per la cooperazione con detto consiglio; accoglie con favore il processo di creazione di una strategia nazionale per la gioventù per il periodo 2016-2025 e sottolinea la necessità di destinare adeguati finanziamenti per la sua attuazione;

38.  accoglie con favore il piano di potenziamento e ammodernamento di parte della rete ferroviaria e incoraggia le autorità del paese a continuare a sviluppare e migliorare il trasporto pubblico in cooperazione con i paesi vicini;

39.  lamenta che gli obiettivi in materia di energia non siano stati raggiunti, soprattutto per quanto concerne l'efficienza energetica e l'utilizzo delle energie rinnovabili, e chiede la rapida adozione di piani d'azione pertinenti;

40.  sottolinea la necessità di compiere progressi nell'apertura del mercato interno dell'energia elettrica e di rispettare pienamente il trattato della Comunità dell'energia; sottolinea la necessità di adottare piani di azione nazionali in materia di efficienza energetica ed energia rinnovabile; è preoccupato per gli allarmanti livelli di inquinamento atmosferico e sollecita il governo ad agire immediatamente per ridurre l'inquinamento atmosferico, soprattutto nelle aree urbane;

41.  ribadisce la propria preoccupazione per gli elevati livelli di inquinamento atmosferico e idrico nel paese; sottolinea che sono necessari sforzi significativi nel settore ambientale, in particolare per quanto concerne la qualità dell'aria;

42.  si compiace del fatto che l'Agenzia alimentare e veterinaria abbia continuato ad aggiornare i sistemi per il controllo dell'importazione di animali vivi e di prodotti di origine animale, migliorando i controlli in materia di identificazione, registrazione e circolazione degli animali; accoglie con favore l'entrata in vigore di norme supplementari sulla circolazione non commerciale di animali domestici e su questioni zootecniche, nonché di una nuova normativa sul benessere degli animali;

43.  resta preoccupato per l'insufficiente capacità di programmare e assorbire i fondi a titolo dello strumento di assistenza preadesione (IPA); esorta il governo a rafforzare le capacità amministrative e finanziarie per reperire e attuare i fondi dell'UE in modo adeguato e tempestivo; invita la Commissione a seguire da vicino i progetti finanziati dall'Unione europea per evitare l'uso improprio del denaro pubblico europeo a fini politici o per altri scopi inadeguati;

44.  constata che il paese ha dovuto far fronte a un flusso migratorio senza precedenti e che nel 2015 oltre 500 000 persone sono transitate sul suo territorio; riconosce che il paese ha agito come partner responsabile nel far fronte all'ingente afflusso di migranti e rifugiati e nel porre in essere efficaci misure di gestione delle frontiere; è consapevole della situazione sempre più tesa alla frontiera con la Grecia e invita le autorità a continuare a cooperare e coordinarsi con l'UE per quanto concerne le questioni relative all'immigrazione; chiede di potenziare le misure di gestione delle frontiere per combattere la migrazione irregolare e la tratta di esseri umani; prende atto dell'onere economico generato da tale afflusso; invita la Commissione a potenziare il sostegno alla capacità di gestione delle frontiere e a consentire l'accesso ai pertinenti strumenti e programmi unionali; invita le autorità competenti ad evitare e ad astenersi da qualsiasi tipo di azione, tra cui la violenza e l'uso della forza, che potrebbe discriminare i rifugiati e i migranti e mettere a rischio la loro vita; osserva che tutti i pertinenti tipi di azione dovrebbero essere in linea con i valori e i principi dell'Unione europea e rispettare la dignità degli esseri umani e della vita umana; incoraggia le autorità competenti a migliorare, con l'aiuto dell'UE, le strutture di accoglienza e di alloggio, il coordinamento regionale e lo scambio di informazioni nonché l'efficace gestione delle frontiere, ad ampliare le capacità delle forze dell'ordine e a contrastare la tratta di esseri umani; esorta il paese a fare tutto il possibile per garantire strutture di accoglienza per rifugiati e migranti, assicurare condizioni umane, astenersi dall'effettuare respingimenti violenti e garantire un rigoroso rispetto della legislazione nazionale e del diritto internazionale in materia di rifugiati e di asilo; constata che il numero complessivo di richieste di asilo infondate negli Stati membri dell'area Schengen è diminuito; rammenta la necessità di dedicare un'attenzione particolare alla situazione vulnerabile dei bambini rifugiati e migranti e dei minori non accompagnati che attraversano il paese, fornendo servizi di base e assicurando il coinvolgimento di operatori sociali che offrano loro una tutela adeguata;

45.  ritiene che i negoziati con l'UE non potranno che influire positivamente sugli sforzi per la risoluzione delle controversie bilaterali e forniranno nel contempo uno slancio e un incentivo alle riforme essenziali, concernenti nello specifico lo Stato di diritto, l'indipendenza della magistratura e la lotta alla corruzione, consolideranno la coesione multietnica e tuteleranno la credibilità della politica di allargamento dell'UE;

46.  plaude all'accordo con la Grecia sulle undici misure di rafforzamento della fiducia riguardanti soprattutto i settori dell'istruzione, della cultura, dell'energia e degli affari interni; osserva che la cooperazione è la soluzione migliore per instaurare fiducia; giudica positivamente le consultazioni ad alto livello svoltesi fra i due ministri degli Esteri nelle rispettive capitali e la creazione di una task force comune con il compito di vigilare sull'attuazione delle misure; invita entrambe le parti a tenere conto dei risultati di tali incontri e ad avviare un'ulteriore discussione costruttiva a elevati livelli politici, anche sull'attuazione delle misure di rafforzamento della fiducia, nell'ottica di arricchire la cooperazione bilaterale e rafforzare la fiducia reciproca; incoraggia entrambi i governi a sfruttare questo impulso e ad adottare misure concrete per rafforzare la fiducia reciproca anche sulla questione del nome; invita il vicepresidente/alto rappresentante (VP/HR) e la Commissione a sostenere lo spirito di cooperazione e a sviluppare nuove iniziative per superare le differenze ancora esistenti, in conformità della sentenza della Corte internazionale di giustizia del 5 dicembre 2011, in modo da lavorare in collaborazione con i due paesi e con il rappresentante speciale dell'ONU per pervenire a una soluzione reciprocamente accettabile sul tema del nome, nonché a riferire in merito al Parlamento;

47.  sottolinea l'importanza della cooperazione regionale e ritiene che costituisca un elemento essenziale nel processo di adesione all'UE, in quanto crea stabilità e prosperità nella regione; plaude al ruolo costruttivo del paese nella cooperazione regionale e internazionale nonché alla sua volontà di partecipare alle visite ad alto livello con i paesi vicini, quale mezzo per favorire la cooperazione regionale; constata che le questioni aperte nei rapporti con la Bulgaria permangono e ribadisce l'importanza di concludere i negoziati relativi a un trattato sull'amicizia, il buon vicinato e la cooperazione; ribadisce la propria preoccupazione in merito all'utilizzo di argomenti storici nell'attuale dibattito con i vicini e accoglie favorevolmente tutti gli sforzi esplicati nelle celebrazioni congiunte di eventi storici comuni con gli Stati membri UE confinanti; ritiene che ciò potrebbe contribuire a una migliore comprensione della storia e a consolidare le relazioni di buon vicinato;

48.  valuta positivamente la partecipazione attiva del paese all'agenda per la connettività dei sei paesi dei Balcani occidentali, sostenendo l'accordo sulla rete centrale di trasporto regionale e altri impegni presi nell'ambito del processo di Berlino; invita le autorità competenti ad attuare rapidamente le "misure non vincolanti" convenute durante il vertice dei Balcani occidentali di Vienna del 2015 (ad esempio semplificazione/allineamento delle procedure di attraversamento delle frontiere, riforma ferroviaria, sistemi informativi) prima del prossimo vertice dei Balcani occidentali, che si terrà in Francia nel 2016;

49.  invita il governo a migliorare il generale livello di allineamento con la politica estera dell'UE, visto che il tasso di allineamento (68 %) è rimasto basso; invita il governo a rispettare le posizioni comuni dell'UE sull'integrità dello statuto di Roma;

50.  invita la Commissione e il Consiglio a includere il paese nelle strategie macroregionali dell'UE per la cooperazione nell'Europa sudorientale; si congratula per il completamento positivo della presidenza dell'Iniziativa centroeuropea detenuta dall'ex Repubblica jugoslava di Macedonia;

51.  ritiene che l'adesione dell'ex Repubblica jugoslava di Macedonia alla NATO potrebbe contribuire al conseguimento di una maggiore sicurezza e stabilità politica nell'Europa sudorientale; si augura che i negoziati di adesione siano avviati quanto prima; ricorda, tuttavia, che i processi di adesione all'UE e alla NATO sono indipendenti l'uno dall'altro;

52.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, ai governi e ai parlamenti degli Stati membri nonché al governo e al parlamento del paese.

(1) GU L 84 del 20.3.2004, pag. 13.

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