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Procedura : 2015/2227(INI)
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Ciclo del documento : A8-0163/2016

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A8-0163/2016

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PV 06/06/2016 - 19
CRE 06/06/2016 - 19

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PV 07/06/2016 - 5.15
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P8_TA(2016)0252

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Martedì 7 giugno 2016 - Strasburgo
Incoraggiare l'innovazione e lo sviluppo economico nella futura gestione delle aziende agricole europee
P8_TA(2016)0252A8-0163/2016

Risoluzione del Parlamento europeo del 7 giugno 2016 sulla promozione dell'innovazione e dello sviluppo economico nella futura gestione delle aziende agricole europee (2015/2227(INI))

Il Parlamento europeo,

–  visto il regolamento (UE) n. 1307/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013, recante norme sui pagamenti diretti agli agricoltori nell'ambito dei regimi di sostegno previsti dalla politica agricola comune e che abroga il regolamento (CE) n. 637/2008 del Consiglio e il regolamento (CE) n. 73/2009 del Consiglio,

–  visto il regolamento (UE) n. 1306/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013, sul finanziamento, sulla gestione e sul monitoraggio della politica agricola comune e che abroga i regolamenti del Consiglio (CEE) n. 352/78, (CE) n. 165/94, (CE) n. 2799/98, (CE) n. 814/2000, (CE) n. 1290/2005 e (CE) n. 485/2008,

–  visto il regolamento (UE) n. 1308/2013, del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013, recante organizzazione comune dei mercati dei prodotti agricoli e che abroga i regolamenti (CEE) n. 922/72, (CEE) n. 234/79, (CE) n. 1037/2001 e (CE) n. 1234/2007 del Consiglio,

–  visto il regolamento (UE) n. 1305/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013, sul sostegno allo sviluppo rurale da parte del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) e che abroga il regolamento (CE) n. 1698/2005 del Consiglio,

–  visto il documento delle Nazioni Unite dal titolo "International Assessment of Agricultural Knowledge, Science and Technology for Development" (Valutazione internazionale delle conoscenze agricole, della scienza e della tecnologia per lo sviluppo), elaborato da FAO, GEF, UNDP, UNEP, UNESCO, Banca mondiale e OMS,

–  visto il protocollo d'intesa fra la Commissione europea e la Banca europea per gli investimenti (BEI) firmato il 14 luglio 2014,

–  vista la sua risoluzione dell'8 marzo 2011 sul deficit proteico nell'UE: quale soluzione per questo annoso problema?(1),

–  viste le conclusioni del Consiglio del 18 giugno 2012 relative al partenariato europeo per l'innovazione "Produttività e sostenibilità dell'agricoltura"(2),

–  vista la sua risoluzione del 17 dicembre 2015 sui brevetti e la privativa per i ritrovati vegetali(3),

–  visto l'articolo 52 del suo regolamento,

–  visti la relazione della commissione per l'agricoltura e lo sviluppo rurale e il parere della commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare (A8-0163/2016),

A.  considerando che, secondo le stime dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura (FAO), la crescita prevista della popolazione mondiale a 9,1 miliardi entro il 2050 renderà necessario entro tale data, in uno scenario immutato, un incremento del 60 % dell'approvvigionamento alimentare, che dovrebbe essere sicuro e di alta qualità, e un aumento delle rese agricole nei paesi sviluppati del 24 %, purché nel contempo siano preservate le risorse per le generazioni future evitando gli sprechi e le perdite alimentari, che attualmente raggiungono più di un terzo della produzione mondiale; che la FAO stima inoltre un aumento dei seminativi entro il 2050 pari a soltanto il 4,3 %, il che richiederà una migliore gestione delle risorse naturali per contrastare il degrado del suolo, fra gli altri problemi;

B.  considerando che i terreni sono ovunque esposti a un calo della produttività e della fertilità intrinseche a causa del degrado del suolo e, in particolare, della sua erosione, e che ciò si deve alla perdita di funzioni ecosistemiche quali la formazione di terriccio, l'umidificazione, l'impollinazione, la ritenzione idrica e il riciclo dei nutrienti; che vi è un ampio consenso sul fatto che, per risolvere questo problema e mantenere e migliorare la produttività, occorre rafforzare in modo innovativo tali funzioni ecosistemiche, al fine di garantire la resilienza ai cambiamenti climatici;

C.  considerando che, secondo le Nazioni Unite, per conseguire gli obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS) la produttività agricola dovrà raddoppiare entro il 2030 e, allo stesso tempo, il settore agroalimentare dovrà adattarsi ai cambiamenti climatici e al mutamento delle condizioni meteorologiche nonché migliorare la qualità del suolo e degli ecosistemi e ridurre al minimo la perdita di biodiversità; che, a tal fine, occorre privilegiare l'utilizzo di preparati microbiologici che incrementino la vita del suolo; che quattro degli otto obiettivi di sviluppo del millennio delle Nazioni Unite (OSM) sono collegati all'agricoltura;

D.  considerando che la crescita demografica, l'aumento dei redditi medi e il mutamento comportamentale dei consumatori sono destinati a modificare le preferenze alimentari, il che avrà come conseguenza, nello specifico, un incremento della domanda di alimenti trasformati e di proteine di origine animale, quali la carne e i prodotti lattiero-caseari;

E.  considerando che occorre migliorare la qualità della vita dei lavoratori agricoli e delle comunità rurali;

F.  considerando che, a fronte delle numerose sfide e della crescente quantità di norme di cui gli agricoltori devono tenere conto, nonché del fatto che le risorse tecnologiche agricole sono diminuite e il tasso di crescita dei terreni irrigui ha subito un notevole rallentamento, i consumatori dell'UE non hanno mai speso una percentuale così bassa del reddito come quella attuale per l'alimentazione; che l'attuale crisi economica ha comportato un aumento dei livelli di povertà, tale da costringere spesso i consumatori dell'UE a ricorrere all'assistenza delle banche alimentari;

G.  considerando che la FAO, nella sua importante pubblicazione "The State of Food and Agriculture" (Lo stato dell'alimentazione e dell'agricoltura), sottolinea che le donne forniscono un contributo significativo all'economia rurale in tutte le regioni e che i loro ruoli variano da una regione all'altra, sebbene continuino ad avere meno accesso degli uomini alle risorse e alle opportunità di cui hanno bisogno per essere più produttive;

H.  considerando che i consumatori chiedono una produzione alimentare che rispetti norme e valori ambientali, nutrizionali e sanitari più rigorosi e di qualità sempre più elevata, mentre nel contempo il settore agricolo deve diversificarsi ed essere innovativo per fornire alimenti di qualità, sicuri e a prezzi accessibili a tutti i cittadini e per assicurare ai produttori un reddito dignitoso e sufficiente;

I.  considerando che la produzione agricola deve aumentare e migliorare pur avendo meno risorse a disposizione, a causa delle pressioni sulle risorse naturali e dei relativi effetti sulla biodiversità, la vulnerabilità dell'ambiente, i cambiamenti climatici e la scarsità di terreni, unitamente alla crescita demografica mondiale e al mutamento comportamentale dei consumatori; insiste sulla necessità che l'agricoltura innovativa abbia un'impronta ecologica ridotta e faccia un uso ottimale dei processi naturali e dei servizi ecosistemici, tra cui le energie rinnovabili e un maggiore consumo di prodotti agroalimentari locali;

J.  considerando che un'agricoltura maggiormente efficiente sotto il profilo delle risorse e della valorizzazione dei suoi prodotti è fondamentale per affrontare le sfide sul piano della sostenibilità cui sono confrontate tutte le aziende agricole, a prescindere dalle loro dimensioni, e per rafforzare la loro capacità di tutelare le risorse naturali e l'ambiente;

K.  considerando che lo sviluppo di modelli di agricoltura più sostenibili, destinati non solo a nutrire le popolazioni ma anche a produrre beni e servizi non alimentari, rappresenta un notevole potenziale occupazionale in ogni territorio, non soltanto nel settore dell'alimentazione (umana e animale), ma anche in quello della bioeconomia, della chimica verde, delle energie rinnovabili e del turismo, per citare alcuni esempi; che inoltre si tratta molto spesso di posti di lavoro non delocalizzabili;

L.  considerando che l'Unione europea è il maggiore esportatore di prodotti agricoli a livello mondiale, il che fa del settore agroalimentare un importante pilastro economico dell'Unione, che dà lavoro a 47 milioni di persone in 15 milioni di imprese a valle in settori come quello della trasformazione dei prodotti alimentari, del commercio al dettaglio e dei servizi, e contribuisce a un saldo positivo della bilancia commerciale pari a 17 802 milioni di euro, vale a dire il 7,2 % del valore complessivo delle esportazioni dell'UE;

M.  considerando che la competitività e la sostenibilità della PAC figuravano tra le priorità principali della riforma della PAC del 2013; che la finalità di garantire la sicurezza degli approvvigionamenti alimentari incrementando la produttività sostenibile dell'agricoltura e assicurando prezzi ragionevoli ed equi ad agricoltori e consumatori, come indicato all'articolo 39 TFUE, può essere meglio conseguita avvalendosi, fra l'altro, dell'innovazione; ribadisce che un'agricoltura sostenibile e innovativa, con una produzione di alta qualità, contribuisce al raggiungimento di numerosi obiettivi del TFUE concernenti politiche orizzontali quali l'ambiente e la salute; che la competitività futura dipende, fra altri fattori, dalla produttività e dalla fertilità intrinseche derivanti dai processi e dalle risorse naturali;

N.  considerando che il protocollo d'intesa tra la Commissione e la BEI, firmato il 14 luglio 2014, incoraggia esplicitamente a effettuare ulteriori investimenti nell'agricoltura innovativa, fornendo strumenti finanziari intesi a favorire l'assorbimento di investimenti nel settore agricolo, tra cui una proposta della Commissione volta a sostenere e ampliare gli strumenti finanziari nel settore agricolo allo scopo di contrastare l'oscillazione dei prezzi;

O.  considerando che il settore agricolo ha conosciuto frequenti cicli di cambiamenti intesi a migliorare la produttività agricola; che tali cicli hanno contribuito in modo sostanziale allo sviluppo economico dell'agricoltura, portandola al livello attuale; che l'integrazione delle più moderne tecnologie e l'adeguamento e il rilancio di quelle attuali, quali ad esempio l'agricoltura biologica e gli altri approcci ecologici all'agricoltura, apporteranno notevoli vantaggi alle aziende agricole di qualsiasi dimensione; che l'acquacoltura presenta un potenziale inesplorato per l'introduzione di aspetti innovativi all'interno delle pratiche agricole tradizionali, sfruttando le risorse naturali dei mari e degli oceani in modo sostenibile;

P.  considerando che in alcuni Stati membri, per varie ragioni strutturali, vaste superfici di terreni agricoli abbandonati continuano a rimanere inutilizzate;

1.  osserva che l'agricoltura ha sempre messo a punto nuove pratiche, tecniche e metodi di produzione che hanno aumentato la produzione e migliorato la capacità di adeguamento delle pratiche agricole alle nuove e mutevoli circostanze, nonché ridotto i costi di produzione; rileva inoltre che l'agricoltura e la silvicoltura sono elementi fondamentali del nostro mondo naturale e forniscono beni e servizi che vanno al di là della produzione di alimenti, e che possono essere potenziati promuovendo nuovi sviluppi; è convinto che l'innovazione costituisca un requisito indispensabile per continuare a conseguire tali progressi;

2.  è fermamente convinto che lo sviluppo economico e la produzione sostenibile non si escludano a vicenda e siano raggiungibili principalmente attraverso l'innovazione, la ricerca e lo sviluppo, una nuova governance e nuovi modelli aziendali, nonché un miglioramento dell'agronomia; sottolinea la necessità di sostenere l'innovazione nel campo della tecnologia e della governance, assicurando una regolamentazione chiara e coerente che dia spazio all'imprenditoria; esorta la Commissione ad assicurare che la PAC futura rispecchi quanto sopra e a provvedere a che, in occasione dei prossimi riesami e delle prossime riforme della legislazione pertinente, si tenga esplicitamente conto dell'innovazione e sia dato un maggior riconoscimento ai nuovi e giovani agricoltori che portano avanti idee e modelli aziendali innovativi; evidenzia il fatto che l'agricoltura europea è in via di conseguimento dell'obiettivo di realizzare prodotti di elevata qualità e ad alto valore aggiunto grazie a soluzioni redditizie e basate sulla conoscenza, come auspicato dalla strategia Europa 2020; saluta con favore, a tale proposito, la futura valutazione della Commissione riguardo al contributo apportato dalla strategia per la bioeconomia 2012 all'economia circolare, dato che il passaggio dai combustibili fossili a quelli rinnovabili contribuisce a ridurre i costi energetici sostenuti dagli agricoltori, consentendo così di investire maggiormente nell'innovazione;

3.  sottolinea che l'agricoltura può essere parte della soluzione, usando in modo prudente le risorse naturali, assicurando la biodiversità e favorendo l'innovazione in quanto fattore chiave a tal fine; ritiene che le pratiche agricole siano subordinate alle risorse naturali, che questa interazione debba essere ottimizzata e che occorra approfondire la comprensione dei sistemi produttivi, al fine di migliorare i sistemi di gestione; chiede che siano garantite, nel medio e lungo termine, la produttività, la fertilità e la resilienza intrinseche dei nostri agro-ecosistemi e siano ridotte le emissioni; pone l'accento sull'importanza di migliorare i sistemi di produzione mediante un migliore adeguamento dei sistemi di rotazione delle colture e sistemi di gestione più efficienti, e sottolinea l'importanza di un suolo vivo; sottolinea il potenziale occupazionale insito non soltanto nel settore alimentare, ma anche in quello del turismo, della bioeconomia e della chimica verde;

4.  prende in considerazione il fatto che il mercato alimentare e agricolo dell'UE è uno dei mercati più integrati in Europa e chiede vivamente alla Commissione di elaborare e applicare normative che garantiscano una maggiore parità di condizioni e una situazione di concorrenza leale, al fine di incoraggiare lo sviluppo economico del settore agroalimentare in tutti gli Stati membri;

5.  rileva che le piccole e medie aziende agricole a conduzione familiare costituiscono parte integrante dell'agricoltura europea e contribuiscono alla creazione di zone rurali dinamiche sotto il profilo sociale ed economico, e quindi alla conservazione del patrimonio culturale e naturale; sottolinea inoltre che le aziende agricole incontrano talvolta difficoltà nell'approfittare dei benefici di tecniche di produzione avanzate e di pratiche che potrebbero garantire un reddito equo e migliori condizioni di vita e di lavoro per gli agricoltori, nonché la creazione di posti di lavoro di qualità; sottolinea che l'innovazione è in grado di aumentare la produttività del lavoro e il reddito riducendo i costi di produzione e rendendo l'impresa più efficiente; evidenzia che il diritto di proprietà e l'accesso alle superfici a seminativo sono fondamentali per gli agricoltori e le aziende agricole a conduzione familiare; sostiene l'opportunità di fare dell'agricoltura un'occupazione più allettante per i giovani e le donne, fra l'altro, migliorando l'accesso ai finanziamenti, alla tecnologia e ai programmi di sostegno; chiede lo sviluppo di nuove idee imprenditoriali e invita la Commissione a informare gli agricoltori in modo più efficace circa le opportunità in tal senso; riconosce il ruolo sociale dell'agricoltura, il suo contributo alla coesione sociale e il suo effetto nella lotta contro lo spopolamento rurale, i servizi innovativi che apporta alle comunità locali e il ruolo che svolge nel preservare le conoscenze tradizionali; sottolinea l'importanza di avere accesso a servizi Internet a banda larga veloci e affidabili nelle zone rurali e di predisporre soluzioni innovative su misura per tutte le regioni svantaggiate, come le regioni montane e periferiche dell'Unione, e sollecita la Commissione a inserire tale questione tra le priorità;

6.  incoraggia la Commissione a proporre soluzioni per favorire l'adozione di sistemi di gestione basati sulle TIC, il monitoraggio dei dati in tempo reale, la tecnologia dei sensori e l'impiego di sistemi di rilevazione per l'ottimizzazione dei sistemi di produzione o dell'agricoltura di precisione, il che potrebbe, fra l'altro, rendere necessario un adeguamento al mutamento delle condizioni di produzione e di mercato capace di portare a un utilizzo più efficiente e ottimale delle risorse naturali, a un migliore controllo di una serie di fasi produttive, a una maggiore resa delle colture, alla riduzione dell'impronta ambientale, del consumo energetico e dei gas a effetto serra, a una migliore comprensione del comportamento animale nonché al miglioramento della salute e del benessere degli animali; sottolinea altresì che un uso più ampio delle TIC è fondamentale per rendere l'agricoltura maggiormente sostenibile sul piano ambientale e per aumentare la competitività del settore; incoraggia, a tale proposito, la Commissione a migliorare l'allineamento delle varie politiche interessate, al fine di promuovere più efficacemente i sistemi di gestione delle TIC;

7.  ricorda che, con una semplificazione delle misure e maggiori orientamenti sull'attuazione delle misure previste dalla PAC, gli agricoltori sarebbero incoraggiati ad adottare pratiche agricole più sostenibili;

8.  è convinto che le informazioni raccolte mediante la robotica, la tecnologia dei sensori, il controllo automatico e altre innovazioni tecnologiche nell'ambito delle tecnologie dell'Internet delle cose e dei Big Data permetteranno di effettuare un monitoraggio in tempo reale e di migliorare il processo decisionale nonché la gestione delle operazioni lungo l'intera filiera alimentare; accoglie con favore la creazione del gruppo di lavoro 06 della "Alliance for Internet of Things Innovation" (AIOTI) sul tema "agricoltura intelligente e sicurezza alimentare" e sottolinea, al riguardo, l'importanza e la pertinenza del mercato unico digitale europeo per l'agricoltura nel far fronte ai problemi di interoperabilità e nel tener conto delle norme per una migliore convergenza e delle questioni relative alla proprietà, all'accesso e all'utilizzo dei dati personali e non personali;

9.  è preoccupato per il basso livello di consapevolezza circa le potenzialità dei Big Data e dell'Internet delle cose e per la frammentazione dei relativi sistemi tecnologici, aspetti che aumentano gli ostacoli alla loro diffusione e ne rallentano l'impiego, e si rammarica per la lenta diffusione delle tecnologie GPS; sottolinea la necessità di far sì che queste tecnologie assumano importanza per gli agricoltori; osserva che nell'Unione europea viene attualmente impiegato soltanto il 10 % dei sistemi di orientamento assistito, meno dell'1 % delle tecniche di cinematica in tempo reale e meno dell'1 % delle tecniche di applicazione a dosaggio variabile; incoraggia la Commissione a quantificare i vantaggi per l'ambiente e la produzione e ad assicurare la consapevolezza, la conoscenza e il trasferimento delle informazioni; esprime preoccupazione per il fatto che nel 2018 alcuni Stati membri rischiano di perdere una parte dell'importo del pagamento diretto poiché non dispongono di un catasto, e suggerisce alla Commissione di mettere a disposizione strumenti intelligenti volti ad accelerare la mappatura dei terreni agricoli;

10.  incoraggia la diffusione dell'agricoltura di precisione, la quale offre nuovi approcci di gestione a livello aziendale globale, come i macchinari dotati di tecnologia GPS/GNSS che, se combinati con sistemi aerei a pilotaggio remoto (SAPR o droni), possono lavorare seminativi garantendo una precisione al centimetro; concorda sul fatto che tali tecniche potrebbero portare ad una significativa riduzione dell'uso di prodotti fitosanitari e fertilizzanti, così come dell'impiego di acqua, e contrastare l'erosione del suolo; invita la Commissione a rimuovere gli ostacoli che si frappongono alla diffusione dell'agricoltura di precisione, in particolare quelli imputabili a sistemi TIC complessi e frammentati e a questioni concernenti il livello degli investimenti; osserva che l'agricoltura di precisione è importante anche nell'allevamento, per monitorare la salute, l'alimentazione e il rendimento degli animali; incoraggia gli Stati membri a sostenere tali pratiche, in particolare sfruttando le opportunità previste dalle nuove norme sullo sviluppo rurale di cui al regolamento (UE) n. 1305/2013; invita la Commissione a tenere conto, nelle future revisioni della PAC, dell'uso dell'agricoltura di precisione da parte degli agricoltori nel quadro dell'inverdimento; sottolinea l'importanza di garantire che tutte le aziende agricole, comprese quelle situate in regioni isolate e periferiche e quelle di dimensioni più piccole, nonché tutti gli altri soggetti coinvolti nell'agricoltura rurale, abbiano accesso a tecnologie polivalenti, vista la necessità di mantenere e aumentare i livelli di occupazione nelle zone più vulnerabili;

11.  si compiace del maggiore ricorso ai sistemi aerei a pilotaggio remoto per scopi agricoli, in quanto ciò può consentire risparmi a livello di materiale fitosanitario e di impiego di risorse idriche; prende atto dell'imminente proposta legislativa nell'ambito della revisione del regolamento di base dell'Agenzia europea per la sicurezza aerea (AESA), che dovrebbe far rientrare nell'ambito di competenza dell'UE tutti i droni; invita la Commissione a garantire che vi siano norme e regole chiare e inequivocabili a livello dell'UE per quanto riguarda l'utilizzo a scopo civile dei sistemi aerei a pilotaggio remoto e che la futura normativa tenga conto delle condizioni specifiche in cui operano i droni nel settore agricolo;

12.  sottolinea l'importanza di adottare nuove soluzioni innovative e accessibili per il settore agricolo, volte a incrementare l'utilizzo di metodi, beni e risorse più rispettosi dell'ambiente, tra cui potrebbero figurare non soltanto nuove pratiche di coltivazione e di gestione dei terreni, ma anche modalità per incrementare l'impiego delle energie rinnovabili ed eliminare gradualmente la necessità di ricorrere a combustibili fossili;

13.  incoraggia l'adozione di soluzioni innovative nel settore zootecnico che contribuiscano ad aumentare il livello di salute e benessere degli animali e riducano il fabbisogno di medicinali veterinari, compresi gli antimicrobici; sottolinea la possibilità di ottimizzare l'uso del letame nella produzione di energie rinnovabili e di fertilizzanti più efficaci; prende atto che, entro i limiti dei processi naturali, è possibile trovare soluzioni innovative per catturare le emissioni, disperdere l'inquinamento e aumentare l'efficienza energetica dei sistemi di stabulazione, affrontando nel contempo l'impatto sui prezzi di costo; richiama l'attenzione sul fatto che il metano può essere catturato per la produzione di energia, cosa che potrebbe contribuire a mitigare i cambiamenti climatici; ribadisce che gli antimicrobici dovrebbero essere usati prudentemente e responsabilmente e che l'intera catena di produzione può essere migliorata tramite strumenti diagnostici più veloci ed efficaci, un migliore monitoraggio in tempo reale, misure precauzionali mirate e nuovi metodi di distribuzione al fine di combattere la resistenza antimicrobica, lasciando un margine sufficiente per gli Stati membri che già ottengono risultati migliori a tale riguardo, e sottolinea la necessità di potenziare la ricerca sui farmaci per far fronte alle malattie emergenti;

14.  sostiene i metodi di allevamento estensivo e chiede che siano sviluppate tecnologie innovative per l'esatta valutazione dei benefici ambientali apportati dai prati e dai pascoli mantenuti da questo tipo di agricoltura, riconoscendone i benefici come complemento alla produzione agricola;

15.  sottolinea l'importanza del recupero delle proteine animali nel ciclo produttivo; invita pertanto la Commissione a elaborare delle misure per valorizzare gli scarti della filiera agricola incoraggiando il recupero delle proteine come mangimi;

16.  esorta la Commissione a promuovere politiche di accesso alla terra per le aziende agricole di piccole e medie dimensioni, a favorire la produzione animale a partire da un'alimentazione basata su pascoli e foraggi e la produzione di proteine vegetali, nonché a promuovere la ricerca e l'innovazione nel settore della produzione sostenibile di proteine vegetali;

17.  mette in rilievo il potenziale ancora inutilizzato della tecnologia e dell'innovazione ai fini dello sviluppo di nuovi beni e prodotti (nei settori dell'alimentazione umana e animale, della meccanizzazione, della biochimica, dei biocontrolli, ecc.), il che potrebbe creare posti di lavoro lungo l'intera catena del valore agroalimentare; attira tuttavia l'attenzione sul fatto che l'innovazione e le nuove tecnologie portano alla perdita di posti di lavoro nelle professioni agricole tradizionali, e invita la Commissione e gli Stati membri ad assicurare corsi di formazione e di riconversione professionale per i lavoratori dei settori agricoli interessati; pone l'accento sulla creazione di nuovi posti di lavoro nel settore agricolo, aspetto di vitale importanza per lo sviluppo rurale, il ripopolamento delle zone rurali e la crescita economica, e ritiene che lo sviluppo di pratiche agricole moderne renderà l'agricoltura più attraente agli occhi dei giovani agricoltori e imprenditori; invita la Commissione a valutare le possibilità di incentivare gli agricoltori a sensibilizzare il pubblico rispetto al funzionamento della catena agroalimentare e ai nuovi metodi di produzione;

18.  è del parere che le nuove tecnologie dell'informazione offrano ampie opportunità di creare nuove catene di valore, il che può includere un contatto più diretto tra produttori e consumatori, con un'attenzione maggiore verso prodotti innovativi, nuovi servizi e una maggiore differenziazione della produzione, e ritiene che tale circostanza potrebbe creare nuovi flussi di reddito per gli agricoltori e porre in essere un mercato più trasparente che andrà a vantaggio degli agricoltori e amplierà le loro possibilità di mercato; sottolinea che le innovazioni nella filiera alimentare potrebbero contribuire ad assicurare una distribuzione più equa dei rischi;

19.  pone l'accento sulla necessità di combattere lo spreco alimentare, in particolare quello sistemico, dal momento che ogni anno in Europa vengono sprecate o gettate 100 milioni di tonnellate di cibo, il che corrisponde a circa il 30-50 % del cibo prodotto nell'UE; ritiene che per ridurre gli attuali livelli di spreco occorra altresì rafforzare la cooperazione all'interno della filiera alimentare; rileva che quadri regolamentari ormai anacronistici non dovrebbero rappresentare un ostacolo all'individuazione di soluzioni innovative per il trattamento dei rifiuti alimentari e osserva che è opportuno incoraggiare la condivisione delle migliori prassi e dare la priorità ai progetti innovativi per combattere gli sprechi e le perdite alimentari, tra l'altro nel quadro di Orizzonte 2020;

20.  evidenzia che ogni tonnellata di rifiuti alimentari evitata potrebbe contribuire al risparmio di circa 4,2 tonnellate di CO2, con ricadute significative per l'ambiente; sottolinea inoltre l'importanza di un quadro giuridico coerente con il principio di economia circolare, che permetta di definire norme chiare sui sottoprodotti, di ottimizzare l'utilizzo delle materie prime e di ridurre il più possibile i rifiuti residui;

21.  sottolinea che una percentuale significativa di flussi di rifiuti biotici viene già utilizzata, ad esempio, come foraggio o materiale di base per biocarburanti; ritiene tuttavia che tali materiali dovrebbero generare risultati ancor più importanti puntando a conseguire il massimo valore aggiunto e utilizzando nuove tecnologie, quali la bioraffinazione, l'allevamento degli insetti, il reimpiego di lipidi animali, enzimi e proteine provenienti dai residui dell'industria alimentare, la fermentazione in mezzo solido, l'estrazione di biogas, l'estrazione di minerali dal concime e l'impiego delle eccedenze di concime come fonte di energia rinnovabile; prende atto dell'assenza di norme chiare e dell'insufficiente utilizzo delle altre risorse derivate dalla biomassa, come i sottoprodotti agricoli e i flussi di rifiuti, e incoraggia la Commissione a favorire il loro reimpiego in settori come quello energetico agevolando i sistemi di riconoscimento a livello di UE e misure speciali nell'ambito del programma di sviluppo rurale che potrebbero coinvolgere gli agricoltori e altri soggetti interessati come le autorità locali in progetti su piccola scala; osserva che tali sistemi di riconoscimento e programmi speciali di sviluppo rurale potrebbero inoltre rendere più agevole la circolazione transfrontaliera e migliorare la sinergia e la coerenza con altre politiche dell'Unione;

22.  ritiene che il degrado della qualità dei suoli incida negativamente sulla produzione futura e giustifichi un cambiamento delle pratiche di produzione e dei sistemi agricoli, dato che la graduale eliminazione degli allevamenti ha contribuito alla diminuzione della fertilità dei terreni in molte aziende agricole a causa di un'insufficienza dei contenuti organici e dell'utilizzo di biofertilizzanti; esprime preoccupazione per il fatto che l'Unione europea dipende in forte misura dall'importazione di minerali per la produzione di fertilizzanti minerali quali il fosfato, come pure per il fatto che la produzione dei fertilizzanti minerali ha un'elevata impronta di carbonio ed ecologica; pone l'accento sulla possibilità di trasformare il concime animale in concentrato minerale che potrebbe essere utilizzato per la produzione di "fertilizzante verde", riducendo in tal modo e, col tempo, sostituendo la necessità di fertilizzanti minerali, dato che il suo livello di efficienza è paragonabile a quello di questi ultimi; si compiace del fatto che la produzione e l'impiego di concentrati minerali contribuiscano in modo significativo all'economia circolare chiudendo il cerchio dei minerali e rileva che permetteranno di ridurre considerevolmente i costi dei fertilizzanti per le aziende agricole; chiede alla Commissione di rivedere il regolamento UE relativo ai concimi e di eliminare gli ostacoli legislativi presenti nella direttiva sui nitrati in modo da rendere possibile e stimolare lo sviluppo di concentrati minerali ottenuti da concimi animali;

23.  è altresì preoccupato per il fatto che l'Unione europea continua a essere dipendente dall'importazione di alimenti proteici, come la soia, e chiede un'ambiziosa politica per lo sviluppo di colture proteiche nell'UE;

24.  raccomanda l'impiego di sistemi di gestione specifici per le singole aziende agricole, che misurino e valutino il bilancio dei nutrienti a livello di azienda agricola in relazione alle diverse catene nel ciclo di produzione, contribuendo a misurare l'impatto ambientale delle singole aziende e a calcolare il bilancio dei nutrienti specifico per azienda; osserva che un uso efficiente dei minerali porta a maggiori rese agricole e a un minor bisogno di fertilizzanti, oltre a contribuire a pratiche di alimentazione efficienti, consentendo agli agricoltori di migliorare le loro operazioni riducendo al contempo i costi e abbandonando le misure generiche; invita la Commissione a sostenere, attraverso il cofinanziamento a titolo di vari fondi europei, compresi Orizzonte 2020 e il FEIS, i progetti pilota già previsti in tale ambito, nonché a presentare uno studio al riguardo;

25.  incoraggia l'attuazione di tecniche ad alta precisione e a basso livello di emissioni per lo stoccaggio, il trasporto e lo spandimento di concimi, apportando in tal modo miglioramenti significativi nell'assorbimento da parte delle piante delle sostanze nutritive contenute nel concime e riducendo di conseguenza la necessità di fertilizzanti minerali come pure il rischio di contaminazione delle acque;

26.  evidenzia che migliori tecniche di applicazione al terreno sono tra i fattori chiave per la riduzione delle emissioni totali di ammoniaca e, di conseguenza, ogni paese dovrebbe garantire l'impiego di tecniche di applicazione di fanghi a basse emissioni mediante lo spandimento a bande (utilizzando un sistema di deflettori o tubature a traino), l'iniezione o l'acidificazione;

27.  segnala che pratiche agricole rispettose del clima potrebbero avere un effetto tre volte vantaggioso grazie all'aumento della produzione sostenibile, alla garanzia di un'agricoltura resiliente ai cambiamenti climatici che sia maggiormente in grado di far fronte a modelli meteorologici mutevoli e avversi, nonché alla riduzione delle emissioni nel settore agricolo promuovendo sistemi produttivi, efficienti sotto il profilo delle risorse e circolari; sottolinea che i settori dell'agricoltura e della silvicoltura svolgono un ruolo unico nel catturare attivamente CO2 grazie al contributo delle piante e dell'imboschimento, all'uso di colture di copertura e di leguminose, alla limitazione della lavorazione del suolo, alla copertura permanente del suolo, alle fasce di protezione boschive, che apportano altresì vantaggi in termini di protezione delle colture e capacità di ritenzione idrica, nonché all'assorbimento dei gas a effetto serra nel suolo (assorbimento del carbonio); prende atto a tale riguardo del programma 4/1000 presentato durante la COP21 e delle possibilità di incentivi finanziari; incoraggia gli agricoltori a continuare e ad ampliare il ricorso a queste pratiche nuove e innovative;

28.  pone l'accento sull'importante ruolo svolto dall'agroforestazione nei sistemi agricoli, in particolare nel ridurre le inondazioni e l'erosione del suolo come pure nel migliorare la sanità del suolo; chiede l'ulteriore integrazione di approcci innovativi basati sulla coltivazione degli alberi nelle attività agricole e la rimozione degli ostacoli amministrativi in modo da ottimizzare la pianificazione a livello della captazione e la gestione dei bacini fluviali e delle risorse idriche; pone l'accento sui benefici offerti dalla coltivazione degli alberi in termini di maggiore sostenibilità e produttività dell'agricoltura, protezione della biodiversità e sviluppo economico locale e regionale; riconosce che i sistemi silvopastorali tradizionali rappresentano forme di utilizzo del suolo multifunzionali e sostenibili che vanno protette e premiate, ma si dovrebbero prendere in considerazione anche metodi più nuovi di inclusione degli alberi nei sistemi agricoli di pianura, come la coltivazione a strisce;

29.  ritiene che la qualità del suolo rivesta importanza sul piano sia economico che ecologico dal momento che un impoverimento dello stato ecologico porterebbe a una minore produttività del suolo, a un'inferiore disponibilità di nutrienti, a una maggiore vulnerabilità delle piante a parassiti e malattie, a una minore capacità di ritenzione idrica e a una riduzione della biodiversità; invita la Commissione a sostenere le pratiche innovative e la condivisione delle migliori prassi come i sistemi di rotazione delle colture, la copertura permanente del suolo, la limitazione della lavorazione del suolo e il sovescio di leguminose nonché la fissazione dell'azoto mediante batteri al fine di evitare l'ulteriore degrado del suolo; fa notare che, al fine di combattere la desertificazione e l'eutrofizzazione, è necessario incoraggiare gli agricoltori a sviluppare sistemi di irrigazione, anche migliorando l'efficienza idrica e applicando tecniche di irrigazione efficienti; ritiene che occorra una migliore comprensione delle interazioni tra la mobilitazione della materia organica e la produzione; accoglie con favore la ricerca sulle pratiche innovative quali il ricorso a interventi microbici (fertilizzanti batterici) e gli studi relativi alle interazioni tra piante e suolo e le micorrize, i batteri PGPR e PGR, che potrebbero ridurre l'impatto ambientale e l'uso di fertilizzanti chimici e di pesticidi nocivi per la salute umana e animale e per l'ambiente; riconosce l'importanza di un uso sostenibile del suolo che tenga conto delle esigenze specifiche del sito;

30.  riconosce che i sistemi agricoli non sono produttivi se sono colpiti da inondazioni o siccità per la maggior parte dell'anno; invita la Commissione e gli Stati membri a promuovere l'innovazione nell'ambito della gestione e conservazione delle risorse idriche, unitamente a servizi di consulenza alle aziende agricole e servizi di divulgazione, impiegando tecniche e tecnologie innovative per ridurre le pratiche di irrigazione che comportano sprechi e mitigare le inondazioni; chiede che queste nuove tecniche siano applicate con elementi paesaggistici esistenti e nuovi come gli stagni e con regimi volti ad aumentare la ritenzione idrica nel suolo e negli habitat legati all'agricoltura come le praterie umide, a proteggere le zone di infiltrazione delle acque sotterranee e ad aumentare le capacità di infiltrazione dell'acqua nel suolo e la ritenzione idrica; accoglie con favore le sinergie a livello paesaggistico con i piani di gestione dei bacini fluviali; chiede che sia incoraggiata la diffusione delle tecniche di "rigenerazione agricola" per aumentare la profondità dello strato superficiale del suolo, favorire la formazione di humus, introdurre compost in terreni inutilizzabili o insalubri per riportarli a una funzionalità ottimale, ecc.;

31.  chiede maggiori sforzi volti a sviluppare e attuare appieno sistemi di difesa integrata delle piante sostenendo la ricerca scientifica in merito ad alternative non chimiche nonché misure a basso rischio, come previsto dalla legislazione pertinente, e pesticidi che siano maggiormente ecocompatibili; mette in guardia contro l'uso profilattico dei prodotti fitosanitari e sottolinea a tale riguardo che la difesa integrata contro gli organismi nocivi dovrebbe sfruttare in modo più intelligente l'interazione tra misure chimiche e biologiche; richiama l'attenzione sulla possibilità di incoraggiare ulteriormente le innovazioni riguardanti sostanze alternative e a basso rischio, quali definite nella legislazione pertinente, e gli interventi di natura fisica, nonché di promuovere la biostimolazione e il biocontrollo a livello europeo; esprime preoccupazione per l'inadeguatezza dell'attuale approccio in materia di autorizzazione dei prodotti fitosanitari e per il ritardo della legislazione volta a incentivare lo sviluppo del sistema di difesa integrata; invita la Commissione a presentare una tabella di marcia finalizzata allo sviluppo di un sistema di difesa integrata maggiormente sostenibile che includa servizi di consulenza; osserva che i meccanismi di lotta biologica relativi a parassiti e malattie potrebbero ridurre l'uso di pesticidi e contribuire a una migliore resilienza delle piante;

32.  chiede lo sviluppo costante di tecniche innovative di selezione, mantenendo nel contempo le banche di sementi europee, il che è fondamentale per ottenere varietà nuove e diverse caratterizzate da rese maggiori, un valore nutrizionale più elevato e una migliore resistenza alle malattie causate da parassiti e alle condizioni meteorologiche avverse nonché per promuovere una maggiore biodiversità; rileva che le tecniche di selezione possono consentire di ridurre l'impatto ambientale dell'agricoltura convenzionale; mette in guardia contro il rischio di creare una dipendenza chimica nelle varietà più nuove; deplora gli attuali oneri amministrativi e normativi che gravano sulle imprese e incoraggia i programmi di selezione agricola basati sulle comunità; sottolinea che è necessario esercitare la dovuta cautela nell'approvazione delle nuove varietà; esorta la Commissione a promuovere la diffusione di nuove tecniche che siano state sottoposte a un'opportuna valutazione dei rischi, ove richiesto, e che siano pienamente conformi con il principio di precauzione nonché ad assicurare l'accesso al materiale biologico per le PMI nel settore della selezione vegetale, e si attende che la Commissione sostenga fermamente l'innovazione in tale contesto; si dichiara in disaccordo con l'attuale decisione della commissione di ricorso allargata dell'Ufficio europeo dei brevetti (UEB) del 25 marzo 2015 nei procedimenti G2/12 e G2/13;

33.  richiama l'attenzione, in relazione alle tecniche innovative di selezione vegetale e di riproduzione animale, sulle disposizioni in materia di protezione giuridica delle invenzioni biotecnologiche(4), in virtù delle quali le varietà vegetali e le razze animali in generale nonché i procedimenti biologici essenziali per la produzione di vegetali o di animali non sono brevettabili; esorta la Commissione a verificare l'interpretazione e l'ambito di applicazione di tale deroga, dal momento che occorre continuare a garantire, nell'interesse della sicurezza dell'approvvigionamento alimentare, il libero accesso al materiale riproduttivo e il libero utilizzo di quest'ultimo;

34.  pone l'accento sulla possibilità di utilizzare strumenti finanziari per contribuire a migliorare il reddito agricolo in Europa; osserva che solo cinque Stati membri si sono avvalsi delle ulteriori possibilità previste dal nuovo programma di sviluppo rurale per utilizzare strumenti finanziari compatibili con il mercato al fine di far fronte alle carenze del mercato; invita la Commissione a facilitare l'accesso al credito, dal momento che la mancata accessibilità rappresenta spesso un ostacolo all'innovazione;

35.  si compiace del memorandum d'intesa tra la Commissione e la BEI come pure della volontà di quest'ultima di sostenere progetti agricoli e giovani agricoltori offrendo nuove opportunità di finanziamento per gli Stati membri che stabiliscono forme di sostegno finanziario quali i fondi di garanzia, i fondi di rotazione o il capitale di investimento, allo scopo di facilitare l'accesso al credito per gli agricoltori e i gruppi di agricoltori (ad esempio le cooperative, le organizzazioni e i gruppi di produttori e i relativi partner), onde agevolare gli investimenti in azienda finalizzati alla modernizzazione fornendo nel contempo opportunità di finanziamento per superare gli ostacoli al credito, cui le donne sono esposte in maniera sproporzionata, nonché possibilità di finanziamento destinate ai giovani agricoltori per ampliare la loro azienda, come pure nell'ottica di assicurare investimenti nella ricerca pubblica combinati con partenariati pubblico-privato al fine di testare e lanciare prodotti innovativi; ribadisce che il Parlamento desidera che tale sostegno finanziario si concretizzi e che si eliminino tutti gli ostacoli all'accesso a detti finanziamenti;

36.  invita la Commissione a valutare approfonditamente le nuove competenze necessarie nella futura gestione delle aziende agricole europee e a promuoverne la diffusione utilizzando tutti gli strumenti disponibili;

37.  riconosce che vi è un grande potenziale di miglioramento per quanto riguarda la gestione del rischio e considera inadeguati gli attuali strumenti di gestione del rischio e di gestione dei mercati; ritiene inoltre che tale situazione potrebbe comportare una perdita di produttività a breve termine e una perdita di innovazione sul lungo periodo; invita la Commissione a indagare e riferire in merito alla possibilità di incoraggiare i regimi assicurativi privati che coprono le avversità atmosferiche, le epizoozie, le fitopatie, le infestazioni parassitarie o le emergenze ambientali, come indicato all'articolo 37 del regolamento (UE) n. 1305/2013;

38.  si compiace delle opportunità create dal partenariato europeo per l'innovazione AGRI (PEI-AGRI) in relazione alla ricerca applicata nel settore agricolo e all'innovazione partecipativa che coinvolge le comunità di operatori rurali; esprime preoccupazione per l'attuazione frammentaria del PEI-AGRI a livello nazionale e invita a tale riguardo la Commissione a garantire che le procedure per la partecipazione siano della massima semplicità possibile; chiede alla Commissione di valutare i meccanismi di cofinanziamento del PEI-AGRI e di altre politiche pubbliche europee nell'ottica di incentivare una ricerca più efficace, che tenga maggiormente conto delle esigenze del mercato e della necessità di sviluppare pratiche agronomiche e agroecologiche sostenibili e che sia guidata dalle esigenze imprenditoriali e socioeconomiche, creando gruppi di ricerca tematici transfrontalieri e migliori opportunità di partecipazione per le imprese; sollecita una partecipazione più attiva da parte della Commissione attraverso la presentazione di un'agenda esplicita di ricerca e innovazione legata ai programmi nel quadro di Orizzonte 2020;

39.  pone l'accento sull'importanza di sensibilizzare e informare i consumatori; sottolinea che una maggiore trasparenza nell'ambito delle catene d'approvvigionamento e della produzione può aiutare i consumatori a effettuare scelte più consapevoli sui prodotti che acquistano; ritiene che ciò possa a sua volta aiutare gli agricoltori ad aumentare i proventi della propria produzione;

40.  ritiene che lo sviluppo economico e la sostenibilità ecologica siano complementari, purché sia lasciato sufficiente spazio all'innovazione e all'imprenditorialità e si intervenga per impedire che si creino disparità ingiustificate nell'attuazione a livello nazionale e per eliminare a posteriori tali disparità, in modo da garantire reali condizioni di parità nell'Unione tra l'altro portando avanti ricerche su tecniche nuove e pertinenti come le immagini satellitari; invita la Commissione a garantire reali condizioni di parità nel settore agricolo e ad assicurare nel contempo che la legislazione ambientale pertinente, come le direttive Uccelli e Habitat, sia pienamente rispettata nei vari Stati membri mettendo fine alle disparità, contraddizioni e lacune che caratterizzano la relativa attuazione;

41.  esprime preoccupazione per il fatto che, secondo la revisione intermedia della strategia dell'UE sulla biodiversità per il 2020, nel complesso non sono stati registrati progressi significativi in relazione al contributo dell'agricoltura alla conservazione e alla promozione della biodiversità;

42.  sottolinea che la PAC dovrebbe essere maggiormente incentrata sulle esigenze degli agricoltori e sulle condizioni locali, senza che ciò comprometta gli obiettivi strategici; evidenzia la necessità di un quadro normativo più semplice e flessibile che tenga maggiormente conto delle condizioni nazionali e locali, che sia più adatto a creare sinergie con altri settori, rafforzando e promuovendo gli scambi di conoscenze e l'integrazione dell'uso delle risorse, e che sia più allineato con l'economia circolare nell'ottica di migliorare la visibilità dei sistemi esistenti di etichettatura promozionale specifica e di incoraggiare nuove innovazioni volte a promuovere la diversità dei prodotti agricoli europei; sottolinea inoltre che una PAC competitiva e sostenibile assicura una più ampia diffusione delle pratiche innovative e la redditività a lungo termine del settore agricolo europeo razionalizzando l'intervento pubblico e stimolando le innovazioni del settore pubblico e privato che contribuiscono allo sviluppo economico dell'Europa, in particolare nelle zone rurali;

43.  invita la Commissione a riferire ogni due anni in merito all'impatto che i finanziamenti dell'Unione e altre misure dell'UE nel settore dell'innovazione agricola hanno sull'andamento dei prezzi di costo e dei prezzi di vendita dei prodotti agricoli come pure sulle prospettive finanziarie ed economiche correlate delle aziende agricole a conduzione familiare nell'Unione;

44.  ritiene che l'innovazione sia uno strumento essenziale nonché una fondamentale priorità politica orizzontale per la definizione, l'attuazione e il conseguimento degli obiettivi della riforma della PAC 2014-2020; invita pertanto la Commissione a presentare una strategia globale maggiormente ambiziosa che preveda risultati misurabili al fine di adeguare e orientare la ricerca e l'innovazione alle priorità politiche, sottolinea che la PAC dovrebbe prevedere maggiore flessibilità in relazione all'uso delle tecniche e pratiche di recente sviluppo senza che si verifichi un aumento degli oneri amministrativi; ritiene che il quadro legislativo europeo dovrebbe avere tra le sue priorità orizzontali quella di garantire un sufficiente margine di manovra per i programmi pilota e la sperimentazione delle tecniche innovative, nel rispetto del principio di precauzione;

45.  invita la Commissione a garantire altresì che, in altri settori della legislazione finalizzati alla creazione di un mercato interno più integrato ed efficace, le norme e le politiche mirino a rafforzare la concorrenza equa;

46.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione.

(1) GU C 199 E del 7.7.2012, pag. 58.
(2) GU C 193 del 30.6.2012, pag. 1.
(3) Testi approvati, P8_TA(2015)0473.
(4)Direttiva 98/44/CE sulla protezione giuridica delle invenzioni biotecnologiche.

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