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Procedura : 2015/2274(INI)
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Ciclo del documento : A8-0286/2016

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A8-0286/2016

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PV 24/10/2016 - 15
CRE 24/10/2016 - 15

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PV 25/10/2016 - 7.2
CRE 25/10/2016 - 7.2
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Martedì 25 ottobre 2016 - Strasburgo
Strategia dell'UE nei confronti dell'Iran dopo l'accordo nucleare
P8_TA(2016)0402A8-0286/2016

Risoluzione del Parlamento europeo del 25 ottobre 2016 sulla strategia dell'UE nei confronti dell'Iran dopo l'accordo nucleare (2015/2274(INI))

Il Parlamento europeo,

–  vista la dichiarazione congiunta resa dal vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza (VP/HR), Federica Mogherini, e dal ministro degli esteri iraniano, Mohammad Javad Zarif, il 16 aprile 2016 a Teheran;

–  vista la risoluzione n. 2231 (2015) del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, adottata il 20 luglio 2015,

–  viste le conclusioni del Consiglio del 20 luglio 2015 sull'accordo concernente il programma nucleare dell'Iran,

–  viste le sue precedenti risoluzioni sull'Iran, in particolare quelle del 10 marzo 2011 sull'approccio dell'UE nei confronti dell'Iran(1), del 14 giugno 2012 sulla situazione delle minoranze etniche in Iran(2), del 17 novembre 2011 sull'Iran - casi recenti di violazioni dei diritti umani(3)e del 3 aprile 2014 sulla strategia dell'UE nei confronti dell'Iran(4),

–  visti il quadro strategico e il piano di azione dell'UE per i diritti umani e la democrazia; viste le relazioni annuali dell'Unione europea sui diritti umani,

–  viste le precedenti risoluzioni sulle relazioni annuali dell'UE sui diritti umani;

–  vista la sua risoluzione dell'8 ottobre 2015 sulla pena di morte(5)

–  vista la relazione del relatore speciale delle Nazioni Unite sulla situazione dei diritti umani nella Repubblica islamica dell'Iran, del 10 marzo 2016, le sue recenti dichiarazioni del 20 maggio e dell'8 giugno 2016, in cui esprimeva preoccupazione per la reclusione di sostenitori dei diritti umani e per la recente ondata di incitamento all'odio della comunità Baha'i, e la relazione del Segretario generale delle Nazioni Unite, del 3 marzo 2016, sulla situazione dei diritti umani nella Repubblica islamica dell'Iran,

–  vista la risoluzione n. 70/173 dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite sulla situazione dei diritti umani nella Repubblica islamica dell'Iran, (A/RES/70/173), approvata il 17 dicembre 2015,

–  viste le dichiarazioni del vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza (VP/HR), Federica Mogherini, sull'esecuzione di un minorenne in Iran, del 14 ottobre 2015, e sulla condanna della sostenitrice iraniana dei diritti umani, Narges Mohammadi, del 20 maggio 2016,

–  visto l'articolo 52 del suo regolamento,

–  visti la relazione della commissione per gli affari esteri e il parere della commissione per il commercio internazionale (A8-0286/2016),

A.  considerando che, a seguito dell'accordo nucleare e degli sviluppi politici interni in Iran, ora esiste una possibilità per le riforme nel paese e per il miglioramento delle relazioni con l'Unione europea;

Relazioni UE-Iran

Dialogo politico

1.  ritiene che il piano d'azione congiunto globale, altrimenti noto come accordo nucleare con l'Iran, sia stato un risultato notevole per la diplomazia multilaterale, e per la diplomazia europea in particolare, che deve consentire non solo un miglioramento sensibile delle relazioni UE-Iran, ma anche la promozione della stabilità in tutta la regione; ritiene che tutte le parti sono ora responsabili di garantirne una rigorosa e piena attuazione; accoglie con favore l'istituzione della commissione congiunta, composta di rappresentanti dell'Iran e del gruppo E3/UE+3 (Cina, Francia, Germania, Federazione russa, Regno Unito e Stati Uniti con il vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza); sostiene pienamente l'alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza nel suo ruolo di coordinatore della commissione congiunta istituita ai sensi del piano d'azione congiunto globale, e ritiene che una piena e rigorosa attuazione di tale piano continui a rivestire la massima importanza;

2.  accoglie con favore la visita in Iran del 16 aprile 2016 del vice presidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Federica Mogherini, insieme a sette commissari europei, come importante tappa per fissare un programma ambizioso per le relazioni bilaterali Iran-UE nei settori di interesse reciproco; rileva che le diverse dichiarazioni della Commissione e le delegazioni dell'UE in Iran, di cui l'ultima comprendeva il vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione e sette Commissari, sono state principalmente di tipo commerciale ed economico;

3.  segnala che la decisione del Consiglio di revocare tutte le sanzioni relative al nucleare nei confronti della Repubblica islamica dell'Iran a seguito dell'attuazione degli impegni assunti nel quadro del piano d'azione congiunto globale consente un rinnovato impegno con l'Iran e offrirà opportunità e vantaggi per le due parti, tra cui la possibilità di riaprire il mercato iraniano alle imprese europee; ricorda che l'Iran ha una popolazione notevole, relativamente giovane e con livelli di istruzione elevati, presenta un'articolazione del PIL assai diversificata nella regione, ha bisogno di investimenti e rappresenta un potenziale mercato di prodotti europei di alta qualità;

4.  accoglie con favore l'apertura nelle relazioni con l'Iran; sottolinea che lo sviluppo delle relazioni UE-Iran dovrebbe procedere di pari passo con l'attuazione dell'accordo nucleare/JCPOA (piano d'azione congiunto globale); ricorda che, ai sensi dell'accordo, la sua mancata attuazione da parte dell'Iran può portare alla reintroduzione di sanzioni; incoraggia una relazione rinnovata tra l'UE e i propri Stati membri e l'Iran, in cui entrambe le parti operino a stretto contatto su questioni bilaterali e multilaterali per garantire una regione più stabile e un'attuazione effettiva dell'accordo nucleare; ritiene che le relazioni UE-Iran debbano essere sviluppate attraverso un dialogo a più livelli che coinvolga contatti politici, diplomatici, economici, accademici, tecnici e interpersonali che comprendano gli attori della società civile, le ONG e i sostenitori dei diritti umani; sostiene l'apertura di relazioni UE-Iran per il vantaggio di entrambe le parti, sulla base di una valutazione realistica degli interessi comuni e delle differenze, al fine di favorire la graduale espansione della cooperazione in un clima di fiducia, innanzitutto a beneficio delle popolazioni dell'Iran e dell'Unione europea; sostiene, a questo proposito, il rinnovato impegno dell'Unione europea con l'Iran sulla base di "un dialogo delle quattro C": un dialogo di ampio respiro (comprehensive); improntato alla cooperazione nei settori in cui l'Iran e l'Unione europea hanno interessi comuni (cooperative); critico, aperto e franco nei settori in cui l'Iran e l'UE non sono d'accordo, ma sono alla ricerca di un terreno comune (critical); nel complesso costruttivo nel tono e nella pratica (constructive)

5.  accoglie con favore le modifiche istituzionali apportate all'interno del Servizio europeo per l'azione esterna (SEAE) al fine dare riscontro ai risultati del JCPOA, segnatamente l'istituzione nel SEAE di una task force dedicata all'Iran con l'obiettivo di coordinare le diverse linee di azione in tutte le questioni correlate all'Iran; accoglie con favore le misure adottate dal SEAE per l'istituzione di una delegazione dell'UE a Teheran, come richiesto nelle precedenti risoluzioni del Parlamento europeo, in quanto essa consentirà all'Unione europea di lavorare con le autorità iraniane per consentire una migliore conoscenza della stessa UE da parte del pubblico all'interno del paese, per contrastare le incomprensioni e costruire una crescente cooperazione tra l'UE e l'Iran; enfatizza, a questo proposito, che gli scambi e gli investimenti sono competenze dell'Unione europea e che l'istituzione di una delegazione UE a Teheran faciliterebbe la cooperazione UE-Iran nei settori del commercio, dell'istruzione, della cultura, dei diritti umani e della sostenibilità ambientale, contribuendo sensibilmente a soddisfare le aspettative di entrambe le parti; sottolinea che Euronews Farsi dovrebbe, in futuro, costituire anche un importante ponte multimediale tra l'Unione europea e il pubblico di lingua persiana;

6.  rammenta che l'UE e l'Iran hanno deciso di affrontare le questioni di reciproco interesse in maniera costruttiva; chiede una strategia UE per un nuovo impegno con l'Iran che deve basarsi, inizialmente, su misure volte a rafforzare la fiducia nei settori tecnici in modo da creare precedenti positivi nel lavoro congiunto UE-Iran e che potrebbero aprire la strada a una cooperazione più significativa a lungo termine;

7.  insiste sull'importanza di sviluppare la dimensione parlamentare delle relazioni UE-Iran, come parte della strategia per ristabilire la fiducia reciproca; ribadisce il proprio sostegno, a questo proposito, a favore della proposta discussa tra il Parlamento e il Majlis circa un dialogo interparlamentare sulla lotta al terrorismo, come riconoscimento delle sfide comuni della radicalizzazione in Iran, nel Medio Oriente e all'interno della stessa Unione europea; accoglie con favore il dialogo politico rinnovato tra l'UE e l'Iran, anche per quanto riguarda i diritti umani; incoraggia lo sviluppo di un dialogo sui diritti umani in futuro per includere i rappresentanti della magistratura, delle forze di sicurezza e della società civile; riconosce che, pur sussistendo sospetto e diffidenza da entrambe le parti, esiste anche una lunga storia tra molti Stati membri e l'Iran e che l'Iran desidera instaurare buoni rapporti con l'Unione europea, il che offre la possibilità di un rapporto basato sulla fiducia e il rispetto reciproci; riconosce le complessità delle politiche interne proprie dell'Iran e ribadisce che l'UE non intende interferire nelle scelte di politica interna di questo o di qualsiasi altro paese, ma cerca una cooperazione basata sul rispetto reciproco delle norme e dei principi internazionali; ritiene che una piena normalizzazione delle relazioni possa avvenire solo in parallelo con una costante attuazione del piano d'azione congiunto globale (JCPOA) per mezzo di un dialogo regolare e costante e che la priorità immediata dovrebbe essere quella di ampliare la portata delle relazioni UE-Iran in ambiti in cui entrambe le parti sono pronte a farlo; ritiene, tuttavia, che il fine ultimo debba essere l'istituzione di un partenariato tra l'Iran e l'Unione europea;

8.  reitera l'opposizione rigorosa, di principio e di lungo corso dell'Unione europea alla pena capitale, a prescindere dai casi e dalle circostanze, e sottolinea ancora una volta che l'abolizione di tale pratica è un obiettivo chiave della politica estera e dei diritti umani dell'UE; rimane estremamente critico circa il frequente ricorso alla pena capitale da parte dell'Iran; considera come obiettivo fondamentale nel dialogo politico la riduzione nell'applicazione della pena capitale; chiede una moratoria immediata sull'esecuzione delle sentenze che prevedono la pena capitale in Iran; constata che la maggior parte delle esecuzioni riguarda reati legai alla droga; comprende la sfida che l'Iran si trova ad affrontare, in quanto rappresenta una delle principali rotte mondiali di transito della droga, visto che l'86 % dei sequestri di oppio a livello mondiale avviene sul suo territorio; ritiene, tuttavia, che l'impegno riguardo alle preoccupazioni sul ricorso alla pena capitale per i reati legati agli stupefacenti e contro i minori di 18 anni, che violano entrambi gli impegni internazionali volontariamente assunti dall'Iran nel quadro del diritto umanitario e dei diritti umani, potrebbe rappresentare un'agenda comune per affrontare la questione; esorta i membri del parlamento iraniano a rivedere, come primo passo, l'articolo 91 del codice penale del 2013 al fine di abolire la pena capitale per le persone al di sotto dei 18 anni d'età; rileva la presentazione di una legge al parlamento iraniano che, se approvata, ridurrebbe la pena per i reati non violenti legati alla droga dalla pena di morte al carcere a vita; rileva che, se approvata, la legge potrebbe ridurre in modo significativo il numero di esecuzioni in Iran;

9.  sottolinea il fatto che l'eliminazione della pena capitale per reati legati agli stupefacenti ridurrebbe drasticamente il numero di esecuzioni (fino all'80 % secondo le stime iraniane); chiede una cooperazione UE-Iran in materia di lotta contro il commercio illegale di stupefacenti come un modo per affrontare la questione delle esecuzioni nel paese nel rispetto delle norme sui diritti umani; invita la Commissione a fornire assistenza tecnica e rafforzamento delle capacità amministrative in modo da favorire lo Stato di diritto in Iran, in cui rientra la promozione della riforma del sistema della giustizia per migliorare la responsabilità e le alternative alla reclusione e alla pena capitale; invita la Commissione a garantire che l'assistenza tecnica o di altro genere offerta all'Iran non sia usata per compiere violazioni dei diritti umani;

Aspetti commerciali ed economici

10.  prende atto dell'obiettivo dichiarato da parte dell'Iran di raggiungere un tasso di crescita annuo dell'8 %; ritiene che gli investimenti europei siano fondamentali perché l'Iran raggiunga questo obiettivo; sottolinea il fatto che l'Unione europea non ostacola l'attività economica consentita con l'Iran e non ostacolerà il coinvolgimento in Iran di imprese internazionali o di istituzioni finanziarie, purché esse rispettino tutte le leggi applicabili; sottolinea che, affinché l'Iran realizzi il proprio potenziale economico, dovrà adottare misure intese a creare un contesto economico trasparente propizio agli investimenti internazionali e adottare provvedimenti anti-corruzione a tutti i livelli, in particolare per quanto riguarda il rispetto delle raccomandazioni del gruppo di azione finanziaria, affrontando questioni come la cessazione dei flussi finanziari alle organizzazioni terroristiche; invita l'UE a sostenere pienamente gli sforzi dell'Iran in questo processo attraverso, segnatamente, il sostegno alla creazione di un trattato bilaterale di investimento tra l'UE e l'Iran;

11.  sottolinea che il commercio e il ripristino dell'accesso al sistema mondiale di scambi commerciali disciplinato da regole generali può diventare un modo per rompere l'isolamento dell'Iran e che gli scambi commerciali possono diventare un importante strumento per consolidare il dialogo politico e stimolare la cooperazione tra i paesi della regione, al fine di fomentare lo sviluppo, l'occupazione e la stabilità nella regione su più ampia scala;

12.  rileva che l'Iran è la seconda economia per dimensioni nel Medio Oriente, con un PIL nominale stimato di 397 miliardi di dollari nel 2015; rileva inoltre che gli scambi dell'UE con l'Iran si attestano a 8 miliardi di dollari e si prevede che quadruplicheranno nei prossimi due anni; ricorda che l'Unione europea un tempo era il principale partner commerciale dell'Iran e ritiene che essa dovrebbe puntare a ripristinare tale posizione; sostiene l'espansione della relazione commerciale dell'Unione con l'Iran e invita l'UE a sviluppare la cooperazione commerciale, finanziaria ed economica con l'Iran al fine di migliorare le condizioni di vita e di occupazione della popolazione iraniana e incrementare lo sviluppo regionale; ritiene che l'espansione degli scambi e degli investimenti con l'Iran potrebbe, a lungo termine, contribuire a promuovere la pace e la stabilità nel resto della regione, se l'UE potrà ricercare opportunità per programmi di investimento regionale, ad esempio in relazione alla connettività nei trasporti e nell'energia;

13.  ritiene che nonostante la firma di numerosi contratti con imprese europee l'Iran non sia in grado di onorare i propri impegni a causa della mancanza di liquidità, che spinge in un circolo vizioso il processo di apertura dell'Iran;

14.  rileva che l'Iran è la più grande economia del mondo al di fuori dell'OMC; sostiene l'offerta dell'Iran di aderire all'OMC; osserva che appare obsoleto l'attuale mandato negoziale dell'UE relativo a un accordo sugli scambi e la cooperazione con l'Iran; chiede alla Commissione di esplorare opzioni per rafforzare le relazioni commerciali e di investimento al fine di ravvicinare l'Iran alle norme dell'OMC e proteggere gli investimenti europei; sottolinea che il quadro ufficiale dei negoziati consentirebbe all'UE di fare pieno uso del suo effetto leva in quanto più grande mercato integrato e blocco economico e di prefigurare un ambito per gli scambi e il dialogo; invita l'UE a valutare la possibilità di riavviare i negoziati di adesione dell'Iran con l'Organizzazione mondiale del commercio, in quanto una sua adesione all'OMC porterebbe a un'ulteriore liberalizzazione dell'economia dell'Iran al fine di stimolare la crescita, integrare il paese nel sistema globale basato sulle regole, predisporre con l'Iran un meccanismo per sostenere le necessarie riforme economiche e far sì che l'Iran onori gli impegni internazionali; invita la Commissione a usare questi negoziati come opportunità per sollecitare riforme sui diritti dei lavoratori sulla base delle principali convenzioni dell'OIL; esprime preoccupazione per il ritardo nella nomina del presidente del gruppo di lavoro dell'OMC sull'adesione dell'Iran; invita la Commissione a esercitare tutta la sua influenza per rimuovere questo ostacolo senza indugi e avviare il processo di adesione dell'Iran all'OMC; ritiene che, per concludere il processo di adesione, l'Iran dovrebbe essere rimosso dall'elenco delle dichiarazioni pubbliche del gruppo di azione finanziaria;

15.  ritiene che la mancanza di libertà di espressione online, la sorveglianza e il monitoraggio sistematici del traffico Internet nonché la mancanza di libertà digitali costituiscano un ostacolo agli scambi con l'Iran oltre che una violazione dei diritti e delle libertà delle persone; sottolinea il potenziale di un mercato aperto e sicuro di internet in Iran per l'economia digitale; ribadisce il suo invito a un efficace regime di controllo delle esportazioni per evitare che tecnologie a duplice uso vengano utilizzate per violazioni dei diritti umani e contro l'UE;

16.  sottolinea l'importanza per l'Iran di sviluppare relazioni economiche e commerciali con gli operatori della regione al fine di costituire un insieme economico e commerciale coerente nel rispetto delle regole dell'OMC; rileva che l'Unione europea può concorrere con le sue esperienze e il suo sostegno allo sviluppo e al consolidamento di detto dialogo regionale;

17.  ritiene che la revoca delle sanzioni finanziarie, economiche e connesse al nucleare da parte dell'UE e della comunità internazionale, come stabilito nel piano d'azione congiunto globale, costituisca un elemento importante per dimostrare che l'Unione europea ha assolto ai propri impegni nei confronti dell'Iran e fornire disponibilità a rafforzare la cooperazione economica a reciproco vantaggio; rileva, tuttavia, che, se la maggior parte delle sanzioni economiche e finanziarie è ormai stata revocata, alcune rimangono in vigore e non sono modificate dall'accordo nucleare; chiede all'Unione europea di ottenere l'impegno delle imprese aventi sede nell'UE a garantire piena trasparenza nelle loro attività in Iran; invita a porre l'accento sulla qualità e sulla quantità degli investimenti, e chiede un'iniziativa, per valutare se i nuovi investimenti si attengano ai principi guida su imprese e diritti umani approvati delle Nazioni Unite, simile a quella avviata quando le sanzioni sono state revocate in Myanmar/Birmania; osserva che l'efficace attuazione degli orientamenti in materia di responsabilità sociale delle imprese è essenziale affinché l'intensificazione delle relazioni commerciali tra l'UE e l'Iran abbia un effetto positivo sulla società iraniana nel suo insieme.

18.  ricorda l'incertezza giuridica che le sanzioni primarie degli USA e il fatto che le transazioni avvengano in dollari creano per le imprese dell'UE disposte ad investire in Iran, che pregiudicano il conseguimento dei benefici economici attesi dal piano d'azione congiunto globale per la popolazione iraniana; insiste sulla necessità di affrontare questa e altre questioni finanziarie in linea con le raccomandazioni del GAFI per creare la chiarezza e la certezza giuridica necessarie affinché le imprese dell'UE possano operare in Iran; sollecita una rettifica dell'approccio commerciale con l'Iran; auspica che l'euro sia la moneta per le nostre transazioni con l'Iran onde evitare eventuali condanne emesse dalle autorità statunitensi come è avvenuto in passato ad alcune banche europee; è favorevole a un dialogo stretto con gli Stati Uniti per garantire la continuità degli scambi commerciali e gli investimenti europei in Iran;

19.  sottolinea al contempo che è essenziale dispiegare maggiori sforzi per garantire un ambiente propizio agli investimenti internazionali affinché l'Iran realizzi il suo potenziale economico; chiede, in proposito, all'Iran di assicurare trasparenza nel proprio settore finanziario e di contrastare la corruzione e il riciclaggio di denaro in linea con le raccomandazioni del gruppo di azione finanziaria (GAFI); accoglie con favore il piano d'azione del governo iraniano sulla raccomandazione del GAFI come pure le riunioni tecniche tenutesi il 12 luglio tra funzionari dell'UE e dell'Iran per intraprendere le necessarie riforme in tale ambito;

20.  accoglie con favore i risultati positivi già realizzati dal piano d'azione congiunto globale, come l'aumento del 43 % degli scambi tra Iran e Unione europea nel corso dei primi sei mesi del 2016 rispetto allo stesso periodo del 2015, il fatto che 30 banche iraniane si siano collegate nuovamente al sistema SWIFT oltre all'impatto positivo del piano d'azione congiunto globale che ha rafforzato la tendenza al calo dell'inflazione e dei tassi d'interesse in Iran; accoglie con favore il fatto che un numero crescente di piccole banche europee ora sia attivo in Iran, facilitando il credito alle PMI; sollecita un'attenzione specifica per il ruolo delle PMI europee e iraniane nel rafforzamento delle relazioni commerciali;

21.  accoglie con favore il fatto che il governo iraniano intenda attrarre investimenti esteri, stante la necessità di investimento estero diretto in tutti i principali settori dell'economia; rileva che, secondo le stime, saranno necessari oltre 1 000 miliardi di dollari in investimenti nelle infrastrutture nei prossimi dieci anni, quindi si creeranno opportunità per le imprese europee, in particolare per le imprese nel settore dell'energia, degli autoveicoli, della produzione di velivoli; accoglie con favore il fatto che 180 delegazioni commerciali, tra cui delegazioni provenienti da 15 Stati membri dell'UE, abbiano visitato Teheran dalla firma del piano d'azione congiunto globale come segno di crescente interesse per le relazioni economiche con l'Iran; invita l'UE e i suoi Stati membri a valutare il ricorso a garanzie per i crediti all'esportazione per stimolare gli scambi, il finanziamento di progetti e gli investimenti in Iran; sostiene la positiva conclusione dell'accordo tra il governo iraniano e Airbus e Boeing come ulteriore misura di rafforzamento della fiducia a seguito dell'adozione del piano d'azione congiunto globale;

Cooperazione settoriale

22.  rileva che l'Iran è al secondo posto a livello mondiale per riserve di gas e al quarto posto per riserve petrolifere; ritiene che la cooperazione energetica possa svolgere un ruolo significativo nella diversificazione delle fonti di approvvigionamento energetico per l'Unione europea e nella riduzione della dipendenza energetica degli Stati membri da singoli fornitori, contribuendo in tal modo alla sicurezza energetica dell'UE; ritiene che la revoca delle sanzioni economiche abbia le potenzialità per sbloccare una spesa significativa nell'industria del petrolio e del gas nonché in altri settori dell'economia che beneficerebbero degli investimenti e dell'accesso alla nuova tecnologia; invita le imprese europee a investire nel settore energetico iraniano; chiede, in particolare, che l'Unione europea sostenga lo sviluppo della tecnologia GNL in Iran; ritiene che gli investimenti in Iran debbano essere pienamente in linea con gli impegni a lungo termine in materia di decarbonizzazione dell'UE;

23.  osserva che, attualmente, più della metà del fabbisogno energetico delle famiglie iraniane viene soddisfatto grazie al gas naturale; sottolinea il grande potenziale di sviluppo delle energie rinnovabili in Iran, un paese con una media di 300 giorni di sole all'anno, e una capacità di produzione stimata pari a 13 volte il consumo totale di energia dell'Iran; invita la Commissione a sostenere lo sviluppo di energie rinnovabili in Iran come contributo alla diversificazione del mix energetico del paese;

24.  invita l'Iran ad aderire all'Iniziativa per la trasparenza delle industrie estrattive (EITI) e chiede che la cooperazione energetica UE-Iran sia costantemente sostenuta dall'obiettivo di migliorare i benefici ambientali e sociali nonché economici per entrambe le popolazioni dell'Iran e dell'UE;

25.  sottolinea che l'Iran è confrontato con diverse sfide ambientali, tra cui la scarsità di acqua e il degrado del territorio, e che l'UE, traendo pieno vantaggio dal potenziale della cooperazione economica, dovrebbe impegnarsi con l'Iran per migliorare la protezione dell'ambiente e promuovere uno sviluppo ecologicamente sostenibile; chiede una cooperazione ambientale nei settori della gestione della conservazione dell'acqua, compreso il sostegno all'Iran per salvare il lago Urmia, della lotta contro la desertificazione, del monitoraggio dei terremoti, nonché di affrontare l'inquinamento atmosferico e la gestione dei rifiuti; esprime particolare preoccupazione in questo contesto circa i livelli di inquinamento del mar Caspio e sollecita un sostegno attivo da parte dell'UE e degli Stati membri per gli sforzi che il governo iraniano compie per invertire questo grave degrado; accoglie con favore il fatto che le ONG ambientaliste iraniane abbiano sviluppato un partenariato con altre ONG della regione; accoglie con favore la loro partecipazione alle convenzioni dell'IUCN e di Ramsar; invita la Commissione ad assistere le ONG iraniane nello sviluppo di progetti di gestione partecipatori;

26.  ritiene che il dialogo e la cooperazione regionale su questioni ambientali fra l'Iran e i suoi vicini sia indispensabile per affrontare sfide quali l'inquinamento atmosferico, la scarsità di risorse idriche e la desertificazione; evidenzia che l'UE dovrebbe facilitare una tale cooperazione regionale come importante misura di creazione di un clima di fiducia e accrescere la volontà degli attori regionali di beneficiare delle competenze europee in questo campo;

27.  prende atto degli studi che indicano che l'energia nucleare potrebbe non essere competitiva in Iran a causa delle basse riserve di uranio e dei suoi costi di estrazione; chiede, tuttavia, alla Commissione di esplorare il potenziale di cooperazione nucleare civile con l'Iran, in linea con l'impegno del piano d'azione congiunto globale e di incoraggiare l'Iran a sottoscrivere la Convenzione sulla sicurezza nucleare; accoglie con favore la proposta di alcuni funzionari iraniani intesa a stabilire un dialogo regionale sulla sicurezza dei programmi nucleari civili;

28.  sottolinea il potenziale di cooperazione nel settore della sicurezza aerea, attraverso l'offerta di assistenza tecnica e l'accesso alle componenti necessarie affinché le compagnie iraniane possa essere rimosse dalla lista nera europea;

29.  prende atto del fatto che l'Iran ospita 3 milioni di cittadini afghani di cui solo 950 000 hanno lo status giuridico ufficiale di rifugiati, il che pone il paese ai primi posti tra i paesi ospitanti;; accoglie con favore l'ulteriore finanziamento dell'UE, pari a 6,5 milioni di euro, inteso a sostenere l'Iran nella fornitura di istruzione e assistenza sanitaria alla popolazione afghana nel paese; sottolinea la necessita di assumere misure concrete per salvaguardare i diritti umani dei migranti afgani e dei rifugiati afgani in Iran, compreso il diritto all'accesso alla difesa nonché l'uguaglianza di fronte alla legge; ritiene che la cooperazione UE-Iran in materia di gestione dei rifugiati possa migliorare la comprensione reciproca, promuovere un migliore rispetto del diritto internazionale, dei diritti umani dei richiedenti asilo e degli stessi rifugiati, oltre a contribuire alla risoluzione dei conflitti al fine di ridurre le cause dei movimenti di rifugiati attuali e futuri; ritiene che la cooperazione UE-Iran in materia di gestione dei rifugiati migliorerebbe il benessere dei rifugiati in Iran e impedirebbe il traffico di esseri umani, ritiene che la cooperazione UE-Iran debba altresì includere un dialogo completo sull'immigrazione, specialmente sulla politica, nonché sugli approcci e sulle priorità legislative in relazione all'immigrazione regolare e clandestina, ai richiedenti asilo e ai rifugiati sia a livello nazionale che regionale;

30.  riconosce che, con più del 60 % della popolazione stimata al di sotto dei 30 anni, la popolazione giovane, istruita e tecnologicamente avanzata dell'Iran e la vitalità della sua società sono in grado di fornire particolari opportunità per promuovere i contatti interpersonali con l'UE sulla base dei principi di reciprocità e di rispetto reciproco; ritiene che i programmi di scambio per giovani siano tra le attività di maggior successo per avvicinare le società e le culture; accoglie quindi con favore l'aumento degli studenti di Erasmus Mundus provenienti dall'Iran nelle università europee come modo per contrastare i preconcetti e gli stereotipi; chiede una maggiore cooperazione nel campo dell'istruzione, della ricerca e dell'innovazione attraverso un aumento degli scambi di studenti e ricercatori, anche nella cooperazione tra università, nei settori, segnatamente, dell'ambiente, delle energie rinnovabili, della giustizia, dei diritti umani e della buona governance; chiede alla Commissione di ampliare il bilancio per gli studenti di Erasmus Mundus provenienti dall'Iran; accoglie con favore le riunioni che si sono svolte recentemente presso l'università di Teheran, volte alla sensibilizzazione circa i potenziali vantaggi che le università iraniane possono trarre dalla partecipazione a Orizzonte 2020; chiede al governo iraniano di nominare un coordinatore nazionale per Orizzonte 2020, che fornisca assistenza e consulenza alle università iraniane per candidarsi ai progetti del programma; invita la Commissione a studiare la possibilità di ulteriori agevolazioni affinché gli accademici e i ricercatori iraniani possano studiare e seguire una formazione nelle università europee; chiede l'istituzione di un programma UE per avvicinare i ricercatori e gli studenti dell'Iran, dei paesi del Consiglio di cooperazione del Golfo e dell'Europa in modo da studiare l'esperienza e gli insegnamenti appresi dall'integrazione regionale in Europa;

31.  esprime profonda preoccupazione per l'arresto di cittadini con doppia cittadinanza UE-iraniana e sottolinea che tali arresti ostacolano le possibilità di contatti interpersonali; chiede alle autorità iraniane di consentire alla diaspora iraniana in Europa di recarsi in sicurezza nel proprio paese d'origine;

Sicurezza regionale

32.  sottolinea l'influenza importante che i vari popoli e le varie culture dell'Iran esercitano da migliaia di anni, anche in Europa; prende atto del fatto che, a causa della sua posizione geostrategica, della dimensione della sua popolazione e della sua economia, delle sue riserve di petrolio e di gas naturale e della sua influenza nella regione, l'Iran è un attore importante in Medio Oriente e nella regione del Golfo; sottolinea che gli interessi strategici iraniani vengono meglio perseguiti mediante una ripristinata stabilità regionale e il loro perseguimento non è e non deve essere in competizione con altri importanti attori della regione;

33.  ritiene che l'accordo nucleare apra la possibilità di una cooperazione intesa a risolvere la crisi della sicurezza nella regione; crede che l'Iran possa e debba svolgere un ruolo di stabilizzazione nella regione; ritiene che l'intera regione possa beneficiare di una normalizzazione delle relazioni con l'Iran; ritiene che la posizione dell'Iran come principale attore regionale dovrebbe portare il paese a esercitare un ruolo di stabilizzazione nella regione; sottolinea che il riesame della politica europea di vicinato (PEV), presentato il 18 novembre 2015, prevede piani per coinvolgere i paesi terzi limitrofi ai paesi partner del vicinato dell'UE nell'ambito di quadri di cooperazione allargati; incoraggia, pertanto, a creare dei quadri tematici per proporre una cooperazione tra l'Unione, i paesi partner del vicinato meridionale e i principali attori regionali, come l'Iran, nell'ambito delle sfide regionali, come la sicurezza, l'energia o la gestione dei rifiuti;

34.  invita tutti gli Stati della regione, in particolare l'Arabia Saudita e l'Iran, ad astenersi da una retorica ostile che alimenta i conflitti, dall'azione e dal sostegno ai gruppi armati belligeranti della regione, comprese le ali militari di Hezbollah e Al-Nusra; esprime preoccupazione per la crescente militarizzazione in tutta la regione e sostiene gli sforzi verso un maggiore controllo degli armamenti, la non proliferazione e la lotta al terrorismo, pur riconoscendo le legittime preoccupazioni in termini di difesa, ma nell'ottica di cercare di promuovere il pieno rispetto della sovranità di tutti i paesi della regione stessa; esprime preoccupazione per lo sviluppo dei test sui missili balistici dell'Iran che, sebbene non costituiscano una violazione del JCPOA, non sono coerenti con lo spirito della risoluzione n. 2231(2015) del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite;

35.  ritiene che il dialogo politico UE-Iran debba invitare l'Iran, nonché gli attori principali della regione, a svolgere un ruolo costruttivo nel risolvere le crisi politiche in Iraq, Yemen, Siria, Libano e Afghanistan, sulla base del rispetto del diritto internazionale e della sovranità di questi paesi; chiede un modello di diplomazia dell'Unione europea basato sulle priorità politiche piuttosto che sulle identità religiose e sul principio della garanzia del rispetto, della sicurezza e della protezione per le popolazioni di tutti i paesi del Medio Oriente, compreso Israele e il popolo palestinese, allo scopo di promuovere un Medio Oriente più stabile e armonioso; ritiene la cooperazione UE-Iran nella lotta al terrorismo e all'estremismo violento nella regione sia una parte importante del dialogo politico;

36.  ritiene che non ci possa essere una soluzione ai conflitti in Medio Oriente, Nord Africa e nella regione del Golfo, senza la partecipazione di tutti gli attori; accoglie con favore, quindi, l'impegno dell'Iran nei colloqui di pace siriani, attraverso la partecipazione al gruppo di supporto internazionale per la Siria (ISSG); deplora, tuttavia, che il contributo iraniano non abbia portato finora a un miglioramento sensibile della situazione e chiede un suo contributo almeno per facilitare ulteriormente la consegna di aiuti umanitari al fine di aumentare la protezione della popolazione civile da attacchi e per cercare costantemente una soluzione a lungo termine al conflitto; rileva, in tale contesto, che il regime di Assad in Siria è diventato sempre più dipendente dall'Iran per la sua stessa sopravvivenza e, di conseguenza, invita le autorità iraniane a usare il loro peso per portare il conflitto siriano a una conclusione pacifica;

37.  accoglie con favore la disponibilità dell'Iran a sostenere gli sforzi in corso per portare stabilità in Iraq, lo incoraggia a svolgere un ruolo significativo per porre fine alla violenza settaria e chiede ulteriori sforzi per portare tutte le milizie che operano nel paese sotto l'autorità dell'esercito iracheno per tener conto di tutti gli interessi; evidenzia che l'UE e l'Iran affrontano nemici comuni sotto forma di ISIS/Da'esh, Al-Qaeda, Al-Nusra e organizzazioni terroristiche affini indicate dal CSNU e ispirate da una perversione estremista dell'Islam; accoglie con favore il contributo dell'Iran alla lotta contro l'ISIS/Da'esh, compreso il suo sostegno iniziale al governo regionale curdo a Erbil, e ne riconosce il contributo decisivo in Iraq, che ha fermato l'avanzata dell'ISIS/Da'esh e ha riconquistato territori soggetti al terrorismo jihadista; è preoccupato, tuttavia, per le informazioni che ricorrono circa la scarcerazione di esponenti di vertice di Al Qaeda; prende atto dell'accordo tra Iran e Australia per condividere le informazioni sulla lotta contro l'ISIS/Da'esh;

38.  ritiene che le rivalità regionali siano un fattore alla base dei conflitti in diversi paesi della regione; esprime notevole preoccupazione per l'aumento della violenza settaria nella regione ed evidenzia la necessità di un impegno diplomatico costante e globale dell'UE per affrontare le dinamiche sottese al conflitto attraverso il sostegno sul lungo periodo alla riconciliazione etnico-settaria; esprime preoccupazione per l'inasprimento dello scontro fra Iran e Arabia Saudita per l'influenza politica e religiosa e richiama l'attenzione sulle sue implicazioni per la risoluzione dei conflitti e la sicurezza in Medio Oriente e non solo; ritiene che una politica di riavvicinamento fra Iran e Arabia Saudita, e una loro costruttiva cooperazione, siano essenziali per disinnescare le tensioni regionali, come passo verso l'individuazione di soluzioni per porre fine ai conflitti armati in Iraq, Siria e Yemen, e ai flussi migratori che ne conseguono, e al fine di affrontare le cause alla radice del terrorismo e dell'estremismo che rappresentano una minaccia per la regione, nonché per l'Unione europea e non solo; chiede che la diplomazia dell'UE si attivi per allentare le tensioni tra Teheran e Riad, anche attraverso il rafforzamento della fiducia, la diplomazia Track-II e misure di allentamento della tensione volte a riprendere le relazioni diplomatiche fra Arabia Saudita e Iran, come primo passo nella normalizzazione delle loro relazioni; invita l'UE a lavorare con gli Stati Uniti e la Russia a tal fine e, in particolare, a sostenere lo sviluppo di una nuova infrastruttura di sicurezza regionale che tenga conto della percezione delle minacce e delle legittime preoccupazioni in termini di sicurezza di Iran e Arabia Saudita e offra garanzie di sicurezza sia all'Iran che ai paesi del Consiglio di cooperazione del Golfo; sottolinea che la cooperazione in materia di sicurezza marittima nel Golfo Persico, tra cui la firma di una Carta sulla libera navigazione, potrebbe essere una prima misura di rafforzamento della sicurezza nello sviluppo della fiducia e della cooperazione regionali;

39.  condanna fermamente i reiterati appelli del regime iraniano alla distruzione di Israele e la politica di negazione dell'Olocausto attuata dal regime;

Questioni socio-economiche, Stato di diritto, democrazia e diritti umani

40.  ritiene che l'eredità rivoluzionaria dell'Iran e la sua costituzione come repubblica islamica, nonché le principali differenze in termini di sistemi politico-istituzionali tra l'Iran e l'UE, non debbano rappresentare un ostacolo all'apertura e a un dialogo franco e diretto e alla ricerca di un terreno comune su questioni relative alla democrazia, allo stato di diritto e ai diritti umani; chiede alla Repubblica islamica di allargare lo spazio per il pluralismo politico; sottolineando che il Majlis è favorevole alle riforme e all'Europa, ritiene che l'esito delle elezioni del febbraio 2016 al parlamento e all'assemblea degli esperti riflettano la volontà del popolo iraniano, offrano l'opportunità per un ulteriore impegno con l'Unione europea e i suoi Stati membri, che dovrebbe portare a relazioni costruttive, nonché la possibilità di riforme economiche, politiche e sociali interne; invita le autorità iraniane a consentire elezioni libere ed eque secondo standard internazionali;

41.  rileva che l'Iran si è aperto perché ha bisogno di aiuto al fine di soddisfare le necessità dei propri cittadini e mantenere nel paese i cittadini giovani e istruiti, il che è importante per la propria stabilità;

42.  rileva con preoccupazione che in Iran si registra il più alto livello di esecuzioni di pene capitali pro capite al mondo; sottolinea che l'eliminazione della pena di morte per reati legati alla droga ridurrebbe drasticamente il numero delle esecuzioni; accoglie con favore, a tal proposito, la possibilità che il neoeletto Majlis prenda in esame una normativa intesa ad escludere alcuni reati legati alla droga dalla lista dei reati punibili con la pena di morte;

43.  rileva che l'adozione del Codice penale islamico del 2013 attribuisce una maggiore discrezionalità ai giudici e che la ratifica da parte dell'Iran della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo vieta le esecuzioni di minori e permette ai minorenni condannati a morte prima del 2013 di chiedere un nuovo processo; invita l'Iran a garantire che tale divieto sia pienamente attuato e che tutti i condannati interessati siano a conoscenza di questo diritto; invita l'Iran a dichiarare una moratoria sulla pena di morte;

44.  invita ulteriormente l'Iran a collaborare pienamente con tutti i meccanismi delle Nazioni Unite in favore dei diritti umani e a lavorare per l'applicazione delle raccomandazioni emesse in tale ambito, compreso l'esame periodico universale, consentendo alle organizzazioni internazionali che si occupano di diritti umani di svolgere le loro missioni; questo sviluppo contribuirà ad aumentare il profilo dell'Iran presso l'opinione pubblica europea; evidenzia il fatto che il governo iraniano abbia aumentato il proprio impegno nei confronti delle procedure speciali delle Nazioni Unite attraverso il dialogo; invita il governo dell'Iran ad affrontare le preoccupazioni sostanziali evidenziate nelle relazioni del relatore speciale e del Segretario generale dell'ONU sulla situazione dei diritti umani in Iran, nonché gli specifici inviti all'azione che si trovano nelle risoluzioni dell'Assemblea generale dell'ONU;

45.  invita il SEAE e la Commissione a sostenere la creazione di un ambiente che consenta il funzionamento corretto e indipendente di organizzazioni della società civile; evidenzia l'importanza di difendere gli orientamenti sui diritti umani dell'UE, anche per quando riguarda i difensori dei diritti umani, nell'ambito delle relazioni UE-Iran;

46.  invita l'Iran a rispettare, tutelare e osservare gli impegni assunti nell'ambito della Costituzione della Repubblica islamica dell'Iran, del Patto internazionale sui diritti politici e civili, della convenzione sui diritti del fanciullo e del Patto internazionale sui diritti economici, sociali e culturali, rispettando i diritti alla libertà di espressione, sia online che offline, di opinione, di associazione e di riunione pacifica, di pensiero, di coscienza, di religione o di credo e garantendo, per legge e in pratica, la fruizione da parte dei suoi cittadini dei diritti individuali, sociali e politici senza discriminazione o persecuzione per motivi di genere, lingua, religione, opinione politica o di altro genere, origine nazionale, etnica o sociale, genere, orientamento sessuale o altra condizione, come previsto in questi strumenti; sottolinea che ciò comprende un diritto fondamentale all'uguaglianza dinanzi alla legge, nonché il diritto alla parità di accesso all'istruzione, all'assistenza sanitaria e alle opportunità professionali;

47.  accoglie con favore le riforme attuate ai sensi del nuovo Codice di procedura penale, ma esprime gravi preoccupazioni per il fatto che il Codice non assicura pienamente le garanzie internazionali sul giusto processo; invita l'Iran a effettuare una revisione del Codice di procedura penale del 2014 per assicurare l'inclusione delle garanzie sul processo equo; invita l'Iran a rivedere e modificare la legge per garantire che le dichiarazioni ottenute mediante tortura, maltrattamenti o altre forme di coercizione siano escluse dalle prove nei procedimenti penali e che si indaghi automaticamente su tutte le accuse di tortura e di altri maltrattamenti portate all'attenzione delle autorità;

48.  chiede la liberazione di tutti i prigionieri politici; invita l'Iran a liberare i cittadini dell'UE che sono stati arrestati, detenuti o condannati in un procedimento giudiziario non conforme agli standard internazionali, fra cui; la 58enne Nazak Afshar, detenuta da marzo 2016, il 76enne Kamal Foroughi, detenuto da maggio 2011, la 65enne Homa Hoodfar, detenuta da giugno 2016, e la 37enne Nazanin Zaghari Ratcliffe, detenuta da aprile 2016;

49.  riconosce l'esistenza di un'ampia varietà di fedi e credi in Iran; rileva che la costituzione della Repubblica islamica dell'Iran protegge formalmente le minoranze religiose e le loro libertà religiose fondamentali; esprime, tuttavia, preoccupazione per l'aumento del numero di individui arrestati appartenenti a comunità di minoranze religiose o a causa del loro credo; invita le autorità iraniane a garantire che i diritti delle minoranze religiose ed etniche siano pienamente rispettati e tutelati dalla legge e che la libertà religiosa venga estesa;

50.  rileva i progressi compiuti dalle donne iraniane nei campi dell'istruzione, della scienza e della ricerca, esemplificati dal fatto che le donne rappresentano la maggior parte degli studenti nelle università iraniane; incoraggia l'UE e i suoi Stati membri a continuare a sollevare questioni relative alla parità di genere negli impegni bilaterali con le autorità iraniane; chiede la piena parità di genere attraverso azioni volte a eliminare le discriminazioni giuridiche e pratiche esistenti ai danni delle donne e di garantire la parità di partecipazione delle donne al mercato del lavoro e in tutti gli aspetti della vita economica, culturale, sociale e politica; accoglie con favore i tentativi di disegno di legge "sulla protezione delle donne contro la violenza" e spera che il parlamento appena eletto consideri una normativa che condanni completamente la violenza contro le donne, tra cui la violenza domestica e lo stupro perpetrato dal coniuge;

51.  plaude alla promessa elettorale del presidente Rohani di presentare una Carta per i diritti dei cittadini e alle sue dichiarazioni sulla promozione dei diritti delle minoranze etniche; ritiene che la Carta debba rispettare pienamente gli obblighi internazionali in materia di diritti umani dell'Iran e basarsi sugli stessi; sottolinea l'importanza del rispetto dello Stato di diritto e dell'indipendenza del sistema giudiziario nell'offrire la certezza giuridica necessaria per gli investimenti diretti esteri, ma in primis per gli interessi dello stesso popolo iraniano; chiede alla magistratura di rispettare il processo equo il diritto alla difesa e di concedere ai sospettati l'accesso all'assistenza legale; invita il SEAE e la Commissione a collaborare con le autorità iraniane in settori quali la riforma del sistema giudiziario, la riforma del sistema carcerario, comprese le condizioni detentive, la responsabilità del governo, il rispetto dello Stato di diritto, la libertà di parola, i diritti umani universali e le libertà fondamentali dei cittadini e la lotta alla corruzione;

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52.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al governo e al parlamento dell'Iran, al Consiglio, alla Commissione, al vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza e al SEAE.

(1) GU C 199 E del 7.7.2012, pag. 163.
(2) GU C 332 E del 15.11.2013, pag. 102.
(3) GU C 153 E del 31.5.2013, pag. 157.
(4) Testi approvati, P7_TA(2014)0339.
(5) Testi approvati, P8_TA(2015)0348.

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