Risoluzione del Parlamento europeo del 24 novembre 2016 sulla situazione in Bielorussia (2016/2934(RSP))
Il Parlamento europeo,
– viste le sue precedenti risoluzioni e raccomandazioni sulla Bielorussia,
– viste le elezioni parlamentari tenutesi l'11 settembre 2016 e le elezioni presidenziali tenutesi l'11 ottobre 2015,
– vista la dichiarazione del presidente della sua delegazione per le relazioni con la Bielorussia, del 13 settembre 2016, sulle recenti elezioni parlamentari nel paese,
– vista la dichiarazione rilasciata il 12 settembre 2016 dal portavoce del Servizio europeo per l'azione esterna sulle elezioni parlamentari in Bielorussia,
– vista la dichiarazione preliminare dell'OSCE/ODIHR, dell'Assemblea parlamentare dell'OSCE e dell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa (APCE), del 12 settembre 2016, sulle elezioni parlamentari in Bielorussia,
– viste le conclusioni del Consiglio sulla Bielorussia, in particolare quelle del 16 febbraio 2016 che abrogano misure restrittive applicate nei confronti di 170 persone e tre società bielorusse,
– vista la relazione finale dell'OSCE, del 28 gennaio 2016, sulle elezioni presidenziali tenutesi in Bielorussia l'11 ottobre 2015,
– viste le numerose dichiarazioni delle autorità bielorusse con cui si sono impegnate ad attuare, prima delle elezioni parlamentari del 2016, alcune raccomandazioni dell'OSCE/ODIHR formulate a seguito delle elezioni presidenziali del 2015,
– visti il rilascio di sei prigionieri politici da parte delle autorità bielorusse il 22 agosto 2015 e la successiva dichiarazione di Federica Mogherini, vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza (VP/AR), e di Johannes Hahn, commissario per la politica di vicinato e i negoziati di allargamento, sul rilascio di prigionieri politici in Bielorussia il 22 agosto 2015,
– visto l'articolo 123, paragrafi 2 e 4, del suo regolamento,
A. considerando che, nella sua relazione finale sulle elezioni presidenziali del 2015 in Bielorussia, l'OSCE/ODIHR, insieme alla commissione di Venezia del Consiglio d'Europa, ha elaborato una serie di raccomandazioni cui la Bielorussia doveva dare seguito prima delle elezioni parlamentari del 2016;
B. considerando che, al fine di intrecciare migliori relazioni con l'Occidente, le autorità bielorusse hanno adottato, loro malgrado, misure volte a consentire ai partiti democratici dell'opposizione di registrarsi con maggior facilità rispetto alle precedenti elezioni nonché a concedere agli osservatori stranieri un maggiore accesso al conteggio dei voti;
C. considerando che il 6 giugno 2016 il presidente della Bielorussia ha indetto nuove elezioni per la Camera dei rappresentanti; che le elezioni hanno avuto luogo l'11 settembre 2016; che oltre 827 osservatori internazionali e 32 100 privati cittadini in veste di osservatori sono stati accreditati per le elezioni; che, come affermato nelle conclusioni dell'OSCE/ODIHR, la maggior parte dei privati cittadini in veste di osservatori rappresentava associazioni pubbliche sovvenzionate dallo Stato e impegnate attivamente in campagne a favore di candidati filo-governativi; che la missione di osservazione elettorale dell'OSCE/ODIHR è stata inviata a monitorare le elezioni in seguito a un invito del ministero bielorusso degli Affari esteri;
D. considerando che, secondo la valutazione dell'OSCE/ODIHR, le elezioni parlamentari del 2016 sono state organizzate in maniera efficiente, ma rimane una serie di inveterate carenze sistemiche, fra cui restrizioni del quadro giuridico per i diritti politici e le libertà fondamentali; che, durante il conteggio e l'elaborazione dei risultati, si sono registrate numerose irregolarità procedurali come pure una mancanza di trasparenza;
E. considerando che, dopo molto tempo, all'interno del parlamento bielorusso sarà rappresentata un'opposizione democratica; che, secondo il relatore speciale delle Nazioni Unite sulla situazione dei diritti umani in Bielorussia, i sistemi giuridici e amministrativi alla base delle restrizioni dei diritti umani restano invariati; che due parlamentari indipendenti dovrebbero agire come forza di opposizione autentica;
F. considerando che dal 1994 in Bielorussia non si tengono elezioni libere ed eque secondo una legislazione elettorale conforme alle norme dell'OSCE/ODIHR riconosciute a livello internazionale;
G. considerando che, nel febbraio 2016, l'UE ha revocato gran parte delle sue misure restrittive nei confronti di funzionari ed entità giuridiche della Bielorussia, come gesto di buona volontà per incoraggiare tale paese a migliorare la propria situazione in materia di diritti umani, democrazia e Stato di diritto; che, nelle sue conclusioni sulla Bielorussia del 15 febbraio 2016, il Consiglio ha sottolineato la necessità di rafforzare la cooperazione UE-Bielorussia in una serie di settori economici e legati al commercio e all'assistenza, il che ha aperto la possibilità per la Bielorussia di chiedere finanziamenti della BEI e della BERS; che sono stati osservati diversi sforzi per affrontare determinate questioni di lunga data in vista delle elezioni del 2016, ma permangono nel contempo molti problemi irrisolti per quanto riguarda il quadro giuridico e procedurale delle elezioni;
H. considerando che i due gruppi di monitoraggio delle elezioni bielorusse, Human Rights Defenders for Free Elections (HRD) e Right to Choose-2016 (R2C), hanno condannato le ultime elezioni per il mancato rispetto di una serie di norme internazionali fondamentali e per non aver rispecchiato in modo credibile la volontà dei cittadini bielorussi;
I. considerando che i gruppi di osservatori bielorussi hanno raccolto prove concrete di massicci sforzi a livello nazionale per gonfiare i numeri complessivi dell'affluenza durante il periodo di votazione anticipata di cinque giorni (6-10 settembre 2016) e il giorno delle elezioni (11 settembre 2016); che l'unico istituto di sondaggi di opinione indipendente in Bielorussia (NISEPI) ha interrotto la propria attività in seguito a pressioni da parte del governo, il che rende estremamente difficile la valutazione delle reali preferenze politiche dei bielorussi;
J. considerando che il 18 novembre 2015 una parte delle forze di opposizione bielorusse ha presentato per la prima volta un accordo di cooperazione congiunta per candidarsi unite alle elezioni parlamentari del 2016;
K. considerando che la prima visita della delegazione del Parlamento per le relazioni con la Bielorussia dal 2002 si è svolta a Minsk il 18 e 19 giugno 2015; che il Parlamento europeo attualmente non intrattiene relazioni ufficiali con il parlamento bielorusso;
L. considerando che la Bielorussia ha svolto un ruolo di mediazione costruttivo nell'accordo sul cessate il fuoco in Ucraina;
M. considerando che l'aggressione russa contro l'Ucraina e l'annessione illegale della Crimea da parte della Russia hanno acuito, nella società bielorussa, i timori di una destabilizzazione della situazione interna a seguito di un cambiamento di potere; che, tuttavia, i cittadini bielorussi non hanno abbandonato le speranze di riforme sostanziali e di una trasformazione pacifica del loro paese;
N. considerando che l'economia bielorussa ristagna da oltre vent'anni e che i principali settori sono tuttora di proprietà dello Stato e assoggettati a un sistema di comando e controllo amministrativo; che la dipendenza economica della Bielorussia dagli aiuti economici della Russia continua ad aumentare, mentre i risultati economici della Bielorussia sono tra i più bassi fra i paesi dell'Unione economica eurasiatica (ad esempio, il suo PIL è sceso di oltre 30 miliardi di USD nel periodo 2015-2016);
O. considerando che la Bielorussia è ormai l'unico paese in Europa ad applicare la pena capitale; che il 4 ottobre 2016 la Corte suprema bielorussa ha confermato la condanna a morte di Siarhei Vostrykau; che si tratta della quarta conferma di una condanna a morte nel 2016 da parte della Corte suprema bielorussa;
P. considerando che le organizzazioni per i diritti umani hanno richiamato l'attenzione su nuovi metodi di molestie nei confronti dell'opposizione; che le autorità bielorusse non hanno abbandonato le pratiche repressive nei confronti dei loro avversari politici: i manifestanti pacifici sono ancora soggetti a responsabilità amministrative, altri diritti civili e politici sono limitati e il paese ha nuovi prigionieri politici; che le autorità bielorusse non hanno adottato provvedimenti intesi a promuovere cambiamenti sistemici e qualitativi nel settore dei diritti umani, in particolare a livello legislativo;
Q. considerando che un significativo miglioramento della libertà di espressione e della libertà dei media, il rispetto dei diritti politici dei comuni cittadini e degli attivisti dell'opposizione e il rispetto dello Stato di diritto e dei diritti fondamentali sono tutti presupposti indispensabili per migliorare le relazioni tra l'UE e la Bielorussa; che l'Unione europea mantiene saldo l'impegno a difendere ulteriormente i diritti umani in Bielorussia, compresa la libertà di espressione e dei media;
R. considerando che il 25 ottobre 2016 la Bielorussia ha adottato il suo primo Piano d'azione nazionale per i diritti umani, che è stato approvato con una risoluzione del Consiglio dei ministri; che, secondo le autorità bielorusse, tale piano definisce le principali linee d'azione per dare seguito agli impegni del paese a favore dei diritti umani;
S. considerando che uno degli obiettivi della partecipazione della Bielorussia al Partenariato orientale e al suo ramo parlamentare Euronest consiste nell'intensificare la cooperazione tra il paese e l'Unione europea; che il parlamento bielorusso non ha uno status ufficiale in seno all'Assemblea parlamentare Euronest;
T. considerando che la Bielorussia sta attualmente costruendo la sua prima centrale nucleare a Ostrovets, al confine con l'UE; che ogni paese che sviluppa energia nucleare deve rispettare rigorosamente i requisiti e gli standard internazionali di sicurezza nucleare e ambientale; che il governo della Bielorussia, che ha la responsabilità esclusiva per la sicurezza e la protezione degli impianti nucleari sul proprio territorio, deve rispettare i propri obblighi nei confronti dei suoi cittadini e dei paesi confinanti; che i principi di apertura e trasparenza devono essere il tessuto fondamentale su cui viene sviluppato, utilizzato e dismesso qualsiasi impianto nucleare;
U. considerando che la Bielorussia fa parte dell'Organizzazione del trattato di sicurezza collettiva (OTCS) e partecipa alle manovre militari congiunte "Zapad" con la Russia, le quali contemplano scenari di attacco contro i paesi occidentali vicini e simulano, tra l'altro, l'impiego di armi nucleari contro la Polonia; che il prossimo anno la Bielorussia parteciperà alla manovra "Zapad-2017", la quale potrebbe prevedere ulteriori scenari aggressivi;
1. rimane seriamente preoccupato per le carenze riscontrate dagli osservatori internazionali indipendenti durante le elezioni presidenziali del 2015 e le elezioni parlamentari del 2016; prende atto dei tentativi di compiere progressi, che sono ancora insufficienti; rileva che nel parlamento neoeletto vi saranno un rappresentante del partito all'opposizione e un rappresentante del settore non governativo; ritiene che si tratti però di nomine politiche, anziché del risultato dell'esito elettorale; osserva che l'esame delle future proposte legislative presentate da questi due parlamentari sarà un banco di prova per le intenzioni politiche delle autorità dietro le loro nomine;
2. invita le autorità bielorusse a riprendere senza indugio l'attività in merito ad una riforma elettorale completa nel quadro di un più ampio processo di democratizzazione e in collaborazione con i partner internazionali; sottolinea la necessità di introdurre le raccomandazioni dell'OSCE/ODIHR in tempo utile prima delle elezioni comunali del marzo 2018, nonché la necessità che tali elezioni siano monitorate da osservatori nazionali e internazionali; sottolinea che ciò è fondamentale per conseguire gli auspicati progressi nelle relazioni UE-Bielorussia;
3. ribadisce il suo appello alle autorità bielorusse affinché garantiscano in ogni circostanza il rispetto dei principi democratici, dei diritti umani e delle libertà fondamentali, conformemente alla Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo e agli strumenti internazionali e regionali in materia di diritti umani ratificati dalla Bielorussia;
4. invita il governo bielorusso a riabilitare i prigionieri politici liberati e a ripristinare pienamente i loro diritti civili e politici;
5. esprime preoccupazione per il fatto che dal 2000 non si è registrato in Bielorussia alcun nuovo partito politico; chiede che siano abbandonate tutte le restrizioni al riguardo; sottolinea che tutti i partiti politici devono poter esercitare attività politiche senza restrizioni, specialmente in campagna elettorale;
6. si attende che le autorità cessino di vessare per ragioni politiche i mezzi di comunicazione indipendenti; sollecita a porre fine alla pratica dei procedimenti amministrativi e all'applicazione arbitraria dell'articolo 22, paragrafo 9, parte seconda, del codice amministrativo nei confronti dei giornalisti indipendenti che lavorano per mezzi di comunicazione stranieri senza accreditamento, poiché ciò limita il diritto alla libertà di espressione e la diffusione delle informazioni;
7. invita il governo bielorusso ad abrogare immediatamente l'articolo 193, paragrafo 1, del codice penale, che punisce l'organizzazione di attività di associazioni e organizzazioni pubbliche non registrate o la partecipazione alle stesse, e a consentire il pieno funzionamento legale, libero e senza ostacoli delle associazioni e organizzazioni pubbliche; richiama l'attenzione della Commissione in particolare sul fatto che attualmente, a seguito dell'applicazione dell'articolo 193, paragrafo 1, e di altre norme restrittive, vi sono oltre 150 ONG bielorusse registrate in Lituania, Polonia, Repubblica Ceca e altrove;
8. esorta le autorità bielorusse a rivedere la politica in base alla quale il sostegno finanziario internazionale offerto al settore non governativo nel paese rimane soggetto a un'onerosa pressione fiscale;
9. condanna con forza la politica del governo bielorusso di utilizzare forze speciali per interferire negli affari interni delle organizzazioni della società civile, incluse quelle che rappresentano minoranze nazionali quali l'ONG indipendente "Unione dei polacchi in Bielorussia";
10. esorta la Bielorussia, in quanto unico paese in Europa ad applicare ancora la pena capitale e ad aver ripreso di recente le esecuzioni, ad aderire alla moratoria globale sull'esecuzione della pena di morte come primo passo verso la sua abolizione definitiva; ricorda che la pena di morte costituisce un trattamento disumano e degradante, non ha alcun effetto deterrente dimostrato e rende irreversibili gli errori giudiziari; invita il Servizio europeo per l'azione esterna (SEAE) e la Commissione a rendere prioritarie le suddette preoccupazioni nel dialogo in corso tra UE e Bielorussia in materia di diritti umani; accoglie con favore, in tale contesto, l'adozione da parte del Consiglio dei ministri della Bielorussia del Piano d'azione per l'attuazione delle raccomandazioni formulate dal gruppo di lavoro sull'esame periodico universale del Consiglio delle Nazioni Unite per i diritti umani e ne auspica la piena esecuzione;
11. invita l'UE a mantenere lo slancio per l'ulteriore normalizzazione delle relazioni con la Bielorussia; ribadisce la sua opinione secondo cui le divergenze esistenti possono essere affrontate al meglio attraverso il potenziamento dei canali di comunicazione e l'ulteriore partecipazione dell'UE, segnatamente del Parlamento europeo, al dialogo con la Bielorussia e in particolare con i cittadini e la società civile del paese, nonché con il parlamento e i vari partiti politici, può portare a risultati tangibili e contribuire all'indipendenza, alla sovranità e alla prosperità del paese;
12. chiede al SEAE e alla Commissione di continuare a rafforzare il sostegno alle organizzazioni della società civile che operano in Bielorussia e all'estero; sottolinea, a tale proposito, la necessità di appoggiare tutte le fonti di informazione indipendenti della società bielorussa, inclusi i mezzi di comunicazione che trasmettono in lingua bielorussa e dall'estero;
13. prende nota dell'avvio, nel gennaio 2014, dei negoziati relativi alle misure di facilitazione del rilascio dei visti al fine di intensificare i contatti interpersonali e incoraggiare l'emergere della società civile; sottolinea che la Commissione e il SEAE dovrebbero adottare le misure necessarie per accelerare i progressi in tal senso;
14. sostiene l'UE nella sua politica di "impegno critico" nei confronti delle autorità bielorusse e manifesta la propria disponibilità a contribuirvi anche attraverso la propria delegazione per le relazioni con la Bielorussia; invita la Commissione a monitorare da vicino le iniziative legislative e a controllarne l'applicazione; rammenta che l'Unione deve accertarsi che le proprie risorse non siano utilizzate per azioni di repressione nei confronti delle organizzazioni della società civile, dei difensori dei diritti umani, dei giornalisti indipendenti e dei leader dell'opposizione;
15. esprime preoccupazione per i problemi di sicurezza sollevati dalla costruzione della centrale nucleare bielorussa di Ostrovets, a meno di 50 km da Vilnius, capitale della Lituania, e vicino al confine polacco; sottolinea l'esigenza di una vigilanza internazionale completa sulla realizzazione del progetto al fine di garantirne la conformità ai requisiti e agli standard internazionali in materia di sicurezza nucleare e ambientale, comprese le convenzioni delle Nazioni Unite di Espoo e Arhus; invita la Commissione a includere la questione della sicurezza e della trasparenza della suddetta centrale nucleare in costruzione nel dialogo con la Bielorussia e la Russia, dal momento che il progetto è finanziato dalla Russia e si basa sulla tecnologia della Rosatom, nonché a riferire regolarmente al Parlamento e agli Stati membri, in particolare quelli confinanti con la Bielorussia; invita il Consiglio e la Commissione a utilizzare la loro leve, tra cui il fatto di sottoporre a condizionalità qualsiasi sostegno macrofinanziario dell'UE, per garantire che la Bielorussia rispetti le norme internazionali in materia di sicurezza per quanto riguarda la centrale nucleare di Ostrovets, in particolare in relazione allo svolgimento delle prove di resistenza, come concordato con la Commissione il 23 giugno 2011;
16. giudica molto importante e attende con interesse l'adesione della Bielorussia all'Assemblea parlamentare Euronest, in conformità dell'atto costitutivo, non appena le condizioni politiche siano soddisfatte, poiché tale adesione sarebbe la prosecuzione naturale della partecipazione della Bielorussia al quadro di cooperazione multilaterale del partenariato orientale;
17. ribadisce il proprio impegno a lavorare nell'interesse del popolo bielorusso, sostenendone le aspirazioni e iniziative a favore della democrazia e contribuendo a un futuro stabile, democratico e prosperoso per il paese;
18. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, al Servizio europeo per l'azione esterna, al Consiglio, alla Commissione, agli Stati membri, all'OSCE/ODIHR, al Consiglio d'Europa e alle autorità bielorusse.