Risoluzione del Parlamento europeo del 27 aprile 2017 sulla relazione annuale sulle attività finanziarie della Banca europea per gli investimenti (2016/2099(INI))
Il Parlamento europeo,
– vista la relazione sull'attività 2015 della Banca europea per gli investimenti,
– viste la relazione finanziaria 2015 e la relazione statistica 2015 della Banca europea per gli investimenti,
– vista la valutazione del funzionamento del Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS) della Banca europea per gli investimenti, del settembre 2016,
– visto il piano di attività 2016-2018 pubblicato sul sito Internet della BEI,
– vista la relazione sulla sostenibilità 2015 della Banca europea per gli investimenti,
– visti gli articoli 15, 126, 175, 177, 208, 209, 271, 308 e 309 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea e il protocollo n. 5 sullo statuto della BEI,
– visto il mandato per i prestiti esterni della BEI 2014-2020 concesso dalla Commissione per le operazioni della Banca europea per gli investimenti al di fuori dell'Unione europea,
– vista la comunicazione della Commissione, del 26 novembre 2014, dal titolo "Un piano di investimenti per l'Europa" (COM(2014)0903),
– vista la comunicazione della Commissione del 28 gennaio 2016 su una strategia esterna per un'imposizione effettiva (COM(2016)0024),
– visto il regolamento (UE) 2015/1017 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 giugno 2015, relativo al Fondo europeo per gli investimenti strategici, al polo europeo di consulenza sugli investimenti e al portale dei progetti di investimento europei e che modifica i regolamenti (UE) n. 1291/2013 e (UE) n. 1316/2013 – il Fondo europeo per gli investimenti strategici(1),
– vista la proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica i regolamenti (UE) n. 1316/2013 e (UE) 2015/1017 per quanto riguarda la proroga del Fondo europeo per gli investimenti strategici e il potenziamento tecnico di tale Fondo e del polo europeo di consulenza sugli investimenti (COM(2016)0597),
– vista la sua risoluzione del 28 aprile 2016 sulla Banca europea per gli investimenti (BEI) – Relazione annuale 2014(2),
– vista la comunicazione della Commissione, del 1° giugno 2016, dal titolo "L'Europa ricomincia a investire. Bilancio del piano di investimenti per l'Europa e prossimi passi" (COM(2016)0359),
– visti la "Politica della BEI nei confronti di giurisdizioni con una regolamentazione insufficiente, non trasparenti e non cooperative", del 15 dicembre 2010, e l'addendum a tale politica dell'8 aprile 2014,
– vista la sua approvazione della ratifica dell'accordo di Parigi da parte dell'Unione europea, del 4 ottobre 2016(3),
– visto il discorso del Presidente Juncker sullo stato dell'Unione, pronunciato il 14 settembre 2016 nel corso della seduta plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo,
– viste le lettere inviate dal Mediatore europeo alla BEI il 22 febbraio 2016 e il 22 luglio 2016,
– visto l'articolo 3 del trattato sull'Unione europea (TUE),
– visto l'articolo 52 del suo regolamento,
– visti la relazione della commissione per i problemi economici e monetari e i pareri della commissione per lo sviluppo, della commissione per il commercio internazionale, della commissione per i bilanci e della commissione per i trasporti e il turismo (A8-0121/2017),
A. considerando che la BEI è considerata il "braccio finanziario dell'UE" e l'istituzione chiave per sostenere gli investimenti pubblici e privati all'interno dell'Unione e che essa svolge altresì un ruolo rilevante all'esterno dell'UE attraverso le sue iniziative di prestito esterno; che la BEI continua a rafforzare l'integrazione europea e che il ruolo da essa svolto è risultato ancora più essenziale dall'inizio della crisi finanziaria del 2008;
B. considerando che è opportuno determinare una responsabilità globale e adeguata della BEI nei confronti del Parlamento;
C. considerando che nel 2015 la BEI ha mantenuto una solida redditività, con un avanzo netto annuo di 2,8 miliardi di EUR;
D. considerando che la BEI deve mantenere una forte affidabilità creditizia e deve continuare a essere selettiva nelle operazioni che effettua, tenendo conto non solo degli alti volumi e rendimenti degli investimenti, ma anche degli effetti sociali ed economici nei vari settori e regioni così come del contributo dei propri investimenti al benessere sociale in senso lato;
E. considerando che la BEI dovrebbe continuare a intensificare i propri sforzi per ampliare in modo efficace le attività creditizie, specialmente nelle regioni con bassi livelli di capacità d'investimento, riducendo nel contempo gli oneri amministrativi a carico dei richiedenti;
F. considerando che la BEI, in quanto istituzione responsabile dell'attuazione del Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS), dovrebbe sostenere in via prioritaria l'obiettivo di detenere un portafoglio di attività di qualità elevata nonché di conseguire solidi risultati finanziari con vantaggi economici a lungo termine che generino posti di lavoro di qualità;
G. considerando che la BEI dovrebbe, attraverso tutti gli strumenti a sua disposizione, contribuire a far fronte alle disuguaglianze regionali fornendo consulenza in merito allo sviluppo di nuovi progetti privati e finanziando progetti di investimento solidi e prudenti, senza interferire con programmi preesistenti aventi lo stesso scopo, o sostituirli, nonché progetti con una forte dimensione ambientale, sociale e di governance societaria (ESG); che, nello specifico, la BEI dovrebbe individuare altri modi per sostenere lo sviluppo economico dei paesi che hanno dovuto applicare un programma di stabilizzazione;
H. considerando che gli investimenti della BEI in progetti solidi possono contribuire a far fronte alla disoccupazione giovanile dotando i giovani della gamma di competenze necessarie nonché a fornire accesso ai finanziamenti legati all'occupazione giovanile;
I. considerando che, in sede di valutazione e monitoraggio di tutti i progetti, è necessario prestare particolare attenzione ai criteri ESG e soprattutto al cambiamento climatico; che la promozione della coesione economica, sociale e territoriale è di vitale importanza per il pieno sviluppo e il durevole successo dell'Unione,
J. considerando che, con oltre mille miliardi di EUR investiti grazie al sostegno fornito dalla Banca europea per gli investimenti sin dalla sua fondazione nel 1958, quello dei trasporti è il settore in cui la BEI si è attivata maggiormente;
K. considerando che la riduzione delle emissioni prodotte dal settore dei trasporti è una sfida importante e che, se l'UE intende raggiungere i suoi obiettivi a lungo termine in materia di clima, occorre ridurre in misura significativa le emissioni di NOx, CO2 e altre emissioni pertinenti dei trasporti; che la congestione del traffico e l'inquinamento atmosferico sono problemi di rilievo nello sviluppo di qualsiasi forma di mobilità e nella protezione della salute umana;
L. considerando che nel 2015 la BEI ha investito 14 miliardi di EUR in progetti nel settore dei trasporti, che andranno a beneficio di 338 milioni di passeggeri all'anno e si tradurranno in un risparmio di 65 milioni di ore di viaggio all'anno;
Investimenti nell'UE
1. sottolinea che l'attuale crisi ha indebolito notevolmente la crescita dell'economia europea e che uno dei fattori principali è rappresentato dal calo degli investimenti nell'UE; sottolinea che, nei paesi più colpiti dalla crisi, il calo degli investimenti pubblici e privati ha raggiunto livelli allarmanti, come dimostrano le conclusioni di Eurostat, secondo cui nel periodo compreso tra il 2007 e il 2015 gli investimenti fissi lordi (FLCF) hanno subito un calo del 65 % in Grecia e del 35 % in Portogallo; esprime preoccupazione per gli squilibri macroeconomici e per i tassi di disoccupazione, che restano a un livello elevato in alcuni Stati membri;
2. evidenzia che il rafforzamento della competitività dell'UE e livelli più alti di crescita economica e occupazione dipendono, tra l'altro, dall'incremento degli investimenti, segnatamente nella ricerca, nell'innovazione, nella digitalizzazione, nell'efficienza e sostenibilità energetiche e nell'economia circolare, come pure dall'aumento del sostegno alle start-up e alle PMI esistenti;
3. prende atto dell'urgente necessità che la BEI contribuisca a ridurre la carenza di investimenti sulla base di solidi criteri economici; invita la BEI a concentrare i propri sforzi su investimenti più efficaci e più efficienti dal punto di vista energetico così come sulle attività volte ad attrarre e consentire gli investimenti privati; chiede alla BEI di evitare grandi progetti infrastrutturali che potrebbero avere un grave impatto ambientale e non dimostrano un vero valore aggiunto per l'economia e la popolazione locale; invita la BEI a incrementare la propria assistenza tecnica al fine di affrontare la scarsa capacità di generazione di progetti e di aiutare gli Stati membri a individuare i progetti finanziabili;
4. prende atto della stabilità dei prestiti della BEI sottoscritti nel 2015 (77,5 miliardi di EUR rispetto ai 77 miliardi di EUR nel 2014); sottolinea che, se da un lato il dato è conforme all'obiettivo annunciato nel piano operativo della BEI per il periodo 2015-2017, dall'altro lato il contesto attuale dovrebbe incoraggiare la banca ad adottare obiettivi più ambiziosi e ad accrescere i prestiti da essa sottoscritti; ricorda che la BEI dovrebbe svolgere un ruolo fondamentale nell'attuazione della strategia Europa 2020 attraverso lo strumento Orizzonte 2020;
5. ritiene che la BEI, in quanto "banca dell'Unione europea" integrata nei trattati e nel relativo protocollo allegato nonché disciplinata dagli stessi, debba essere all'altezza di tale status speciale, che comporta particolari diritti e responsabilità; osserva che la banca svolge un ruolo chiave nell'attuazione di un numero sempre maggiore di strumenti finanziari che fanno leva sui fondi di bilancio dell'UE;
6. prende atto della notizia positiva secondo cui la BEI è stata in grado di rispettare l'impegno assunto con i suoi azionisti, consistente in almeno 180 miliardi di investimenti complessivi;
7. osserva che vale la pena prendere in seria considerazione la possibilità di un nuovo aumento di capitale della BEI, finalizzato a salvaguardare la capacità di finanziamento della banca per il futuro, sottolineando nel contempo l'importanza di garantire una gestione efficiente e responsabile delle risorse;
8. ritiene che sarebbe possibile ottenere un incremento dell'attività di prestito della BEI attraverso migliori sinergie con i fondi pubblici, i quali, a loro volta, stimolerebbero gli investimenti pubblici e privati; sottolinea che tale aumento dovrebbe essere accompagnato da una corrispondente diversificazione della gamma di prodotti della BEI, incluso un utilizzo maggiore, e al contempo prudente dal punto di vista del bilancio, dei partenariati pubblico-privato (PPP) – pur mantenendo un equilibrio tra i benefici pubblici e privati – e di altri strumenti innovativi volti a rispondere meglio alle esigenze dell'economia reale e del mercato; evidenzia che occorre adottare simili provvedimenti, riconoscendo altresì che i nuovi prodotti richiedono spesso strumenti di governance aggiuntivi per garantirne l'idoneità e che è opportuno prestare un'attenzione particolare all'assegnazione strategica dei finanziamenti così come alla promozione degli obiettivi politici dell'UE;
9. constata che nel 2015 la BEI ha stanziato 1,35 miliardi di EUR di investimenti in progetti in tutta la Grecia; osserva che, dall'inizio della crisi nel 2008, la BEI ha messo a disposizione oltre 12 miliardi di EUR per investimenti in Grecia;
10. plaude al fatto che la BEI ha affrontato la crisi ampliando considerevolmente le proprie attività, anche nei paesi più colpiti; invita la BEI a sostenere ulteriormente i paesi dell'UE oggetto di programmi di adeguamento onde contribuire a dare nuovo impulso alla loro ripresa economica e favorire la loro transizione verso un'economia sostenibile, garantendo al tempo stesso che essi continuino a rispettare i criteri della BEI per investimenti sani; osserva che tale sostegno dovrebbe essere fornito sotto forma sia di sostegno finanziario che di sviluppo delle capacità, al fine di contribuire a rendere i progetti pronti per gli investimenti; evidenzia l'importanza dello sviluppo regionale e invita a rafforzare il dialogo e la cooperazione con gli enti regionali e locali;
11. richiama l'attenzione sui numerosi inviti rivolti alla BEI affinché catalizzi e faciliti la diffusione delle migliori pratiche in tutti gli Stati membri, in particolare attraverso le banche o gli istituti nazionali di promozione pertinenti, che costituiscono uno strumento importante per una risposta coordinata dell'UE al basso livello di investimenti;
12. auspica che la BEI continui a collaborare con la Commissione e con gli Stati membri per affrontare le carenze sistemiche che impediscono a determinate regioni o paesi di beneficiare appieno delle attività finanziarie della banca;
13. osserva che la BEI si avvale di un'ampia gamma di strumenti finanziari – quali i prestiti, le garanzie, le obbligazioni di progetto e i PPP – per sostenere gli investimenti pubblici e privati nel settore dei trasporti; sottolinea che è importante coordinare i vari tipi di finanziamento dell'UE al fine di garantire la realizzazione degli obiettivi della politica europea dei trasporti in tutta l'Unione, tenendo presente che non tutti i progetti si prestano a essere finanziati con strumenti di tipo PPP;
14. sottolinea che la BEI dovrebbe dare la priorità a progetti innovativi con un chiaro valore aggiunto europeo; sottolinea l'importanza di finanziare progetti che ottimizzino l'impatto in termini di creazione di posti di lavoro; invita la BEI a intensificare la propria attività di valutazione dei progetti, prestando particolare attenzione al numero e alla qualità dei posti di lavoro, diretti o indiretti, creati; invita la BEI ad agire in modo conforme al mercato, onde creare condizioni di parità per gli altri investitori.
15. sostiene la Commissione nel suo intento di rivedere il regolamento finanziario in vigore; appoggia in particolare le disposizioni del regolamento concernenti l'impiego di strumenti finanziari innovativi, come le obbligazioni di progetto, a condizione che essi non prevedano la socializzazione delle perdite e la privatizzazione dei profitti;
16. invita la BEI a presentare una valutazione globale del potenziale effetto che la decisione del Regno Unito di recedere dall'UE potrebbe avere sulla sua situazione e sulle sue attività finanziarie; sottolinea la necessità che la BEI tenga conto della decisione del Regno Unito di recedere dall'UE all'atto dell'assunzione di impegni a lungo termine; invita la BEI a mantenere un dialogo con il governo del Regno Unito per garantire la quanto mai necessaria certezza per i progetti basati nel Regno Unito che attualmente ricevono finanziamenti dalla BEI o ne stanno facendo richiesta; invita la BEI a esaminare e delineare le diverse possibili relazioni che la banca potrebbe intrattenere con il Regno Unito in seguito alla decisione di quest'ultimo di recedere dall'UE;
17. incoraggia il gruppo BEI ad attenersi pienamente alla posizione della Commissione sulle strutture aggressive di elusione fiscale e sottolinea che, in ragione delle misure di salvaguardia della banca stessa, anche l'impiego di fondi pubblici gestiti dalla BEI nell'ambito del proprio mandato è soggetto al controllo della Corte dei conti europea; chiede alla BEI, a tale proposito, di cessare la cooperazione con gli intermediari, i paesi e le giurisdizioni presenti nell'elenco UE delle giurisdizioni fiscali non cooperative; osserva che tutti i progetti finanziati dalla BEI, compresi quelli finanziati dagli intermediari finanziari, sono pubblicati sul sito internet della banca; suggerisce alla BEI di migliorare le proprie capacità di ricerca e di analisi settoriale;
18. evidenzia che la lotta contro tutte le forme di pratiche fiscali dannose dovrebbe continuare a essere una priorità importante della BEI; invita la BEI ad applicare senza indugio la legislazione e le norme pertinenti dell'UE in materia di elusione fiscale, paradisi fiscali e altre questioni connesse, nonché a imporre, a sua volta, ai propri clienti il rispetto di tali regole; esprime preoccupazione per la mancata comunicazione, da parte della BEI, di informazioni sulla titolarità effettiva finale, soprattutto quando il finanziamento si basa su fondi di private equity; esorta la BEI ad adottare misure proattive e ad attuare maggiori misure di dovuta diligenza qualora risulti che determinati progetti della banca presentano legami con giurisdizioni che suscitano preoccupazione a livello fiscale;
19. sottolinea che l'elenco UE delle giurisdizioni fiscali poco collaborative è previsto entro la fine del 2017; invita la BEI, a tale riguardo, a rivedere e migliorare la sua politica sulle giurisdizioni non trasparenti e poco collaborative (politica NCJ) il più presto possibile, non appena sarà stato redatto l'elenco UE delle giurisdizioni fiscali poco collaborative;
20. invita la BEI a migliorare ulteriormente le pratiche in materia di trasparenza a tutti i livelli dell'istituzione; incoraggia la BEI a garantire che il finanziamento diretto e il finanziamento tramite intermediari contenga dati paese per paese; esorta la BEI ad agire in base alle raccomandazioni del Mediatore europeo e chiede di rafforzare l'indipendenza del meccanismo di denuncia della banca;
21. invita la BEI a continuare a migliorare la comunicazione con gli intermediari finanziari affinché questi ultimi possano informare al meglio i beneficiari in merito alle opportunità di finanziamento offerte dalla banca; accoglie con favore, a tale riguardo, il meccanismo istituito di recente attraverso il quale gli istituti di credito che impiegano i fondi della BEI per finanziare un progetto sono tenuti a inviare una lettera al beneficiario indicando esplicitamente che utilizzano i finanziamenti della BEI;
22. ritiene che la trasparenza e l'accesso dei cittadini alle informazioni relative ai piani e alle strutture di finanziamento siano essenziali per garantire che i progetti abbiano risonanza e siano accettati dalla popolazione.
Sostegno alle PMI
23. è fortemente favorevole all'accento posto dalla BEI al finanziamento delle piccole e medie imprese (PMI), alle quali nel 2015 è stato concesso il 37 % dei nuovi prestiti (28,4 miliardi di EUR); plaude, in particolare, al fatto che le operazioni della BEI hanno contribuito a creare e mantenere 4,1 milioni di posti di lavoro nelle PMI e nelle imprese a media capitalizzazione europee (+13 % rispetto al 2014); ricorda che le PMI sono la struttura portante dell'economia europea, in quanto forniscono l'85 % di tutti i nuovi posti di lavoro, e che il loro sostegno deve rimanere un obiettivo fondamentale della banca; sottolinea che la BEI è una delle istituzioni che contribuiscono a ridurre la carenza di finanziamenti cui sono confrontate le PMI;
24. valuta positivamente il ruolo svolto dalla BEI nello sviluppo del settore privato locale; sottolinea che il sostegno della banca alla microfinanza ha ottenuto particolare successo, consentendo di mantenere 230 500 posti di lavoro nelle microimprese con soli 184 milioni di EUR in microcredito, mentre i prestiti alle PMI e alle imprese a media capitalizzazione dell'ordine di circa tre miliardi di EUR si sono rivelati decisamente meno efficaci, consentendo di mantenere solo 531 880 posti di lavoro; evidenzia inoltre che il coefficiente di leva finanziaria dei veicoli di investimento nel settore della microfinanza è stato considerevolmente più elevato rispetto a quello dei fondi di private equity; sottolinea che il microcredito presenta una forte prospettiva di genere, in quanto i posti di lavoro creati per le donne sono il doppio rispetto a quelli per gli uomini; chiede alla BEI di destinare maggiori risorse alla microfinanza; invita la Commissione e gli Stati membri a riconoscere tale successo aumentando gli stanziamenti destinati al microcredito nel quadro del mandato esterno dell'UE; si rammarica del fatto che la BEI non abbia sostenuto alcuna istituzione di microfinanza al di fuori della regione ACP e chiede che tutti gli altri paesi in via di sviluppo in cui la BEI è attiva ricevano un simile sostegno a favore della microfinanza;
25. accoglie con favore il fatto che negli ultimi anni la BEI abbia prestato maggiore attenzione al sostegno alle PMI; è preoccupato che i finanziamenti della BEI possano favorire in maniera squilibrata le grandi imprese, essendo orientati al numero di posti di lavoro mantenuti (inclusi i posti di lavoro preesistenti non a rischio di licenziamento); chiede alla BEI di rispettare le norme dell'Organizzazione internazionale del lavoro e di concentrarsi non solo sui posti di lavoro mantenuti ma anche su quelli creati con le sue attività di finanziamento, includendoli nelle sue relazioni;
26. invita la BEI a chiedere alle imprese che partecipano a progetti da essa cofinanziati di rispettare il principio delle pari opportunità e della parità di trattamento fra uomini e donne in materia di retribuzione, occupazione e impiego; chiede inoltre che le decisioni della BEI sul finanziamento di progetti tengano conto delle misure adottate dalle imprese candidate in materia di responsabilità sociale d'impresa;
27. ricorda la necessità di sostenere i progetti delle PMI locali effettuando investimenti duraturi e a lungo termine, che apportino manodopera nei settori dell'innovazione, della R&S e dell'efficienza energetica;
28. è del parere che, alla luce del ruolo strategico delle microimprese e delle piccole e medie imprese, la BEI dovrebbe altresì elaborare una strategia finalizzata a incrementare i finanziamenti nei paesi caratterizzati da un contesto economico e bancario sfavorevole; ritiene che sarebbe altresì opportuno prestare particolare attenzione alle piccolissime imprese competitive e dinamiche che necessitano di finanziamenti, alle microimprese e ai microimprenditori, che forniscono il 30 % dei posti di lavoro nel settore privato dell'UE e sono più vulnerabili agli shock economici rispetto alle grandi imprese; ritiene che tale strategia debba comprendere il rafforzamento delle capacità amministrative e di consulenza, al fine di fornire informazioni e sostegno tecnico alle PMI nello sviluppo di progetti e nella richiesta di finanziamenti; ritiene che, nel campo dell'accesso ai finanziamenti, la BEI potrebbe impegnarsi maggiormente per colmare le eventuali carenze di finanziamento per le microimprese attraverso strumenti e prodotti finanziari come gli strumenti e le garanzie di microfinanza;
29. accoglie con favore l'attività di finanziamento della BEI nel settore delle infrastrutture e dei trasporti, dal momento che questi progetti aumentano in maniera significativa il potenziale commerciale e possono esercitare un effetto leva sull'internazionalizzazione delle PMI, soprattutto nelle regioni con svantaggi geografici;
30. è del parere che la BEI dovrebbe prestare particolare attenzione a garantire che la rete di intermediari finanziari che ha sviluppato sia affidabile e in grado di finanziare le PMI dinamiche e competitive in modo efficace e nel rispetto delle politiche dell'UE; invita la BEI a rafforzare la cooperazione con le istituzioni pubbliche regionali, onde ottimizzare le possibilità di finanziamento per le PMI; evidenzia la necessità di predisporre programmi di investimento su misura adatti a progetti su piccola scala, al fine di garantire la partecipazione delle PMI;
31. sottolinea che l'accesso ai finanziamenti è una delle sfide più urgenti delle piccole e medie imprese; pone l'accento sulla necessità che la strategia della BEI consenta un accesso ulteriore e migliore ai finanziamenti per le PMI, anche attraverso programmi e iniziative di facilitazione degli scambi quali lo strumento europeo Progress di microfinanza e i nuovi strumenti per finanziare le attività commerciali delle PMI europee e dell'America latina/Caraibi; propone di definire requisiti strategici maggiormente proattivi in materia di PMI e microimprese per le banche intermediarie che erogano i fondi della BEI; suggerisce di apportare ulteriori miglioramenti alla trasparenza per quanto concerne la valutazione dell'impatto economico e sociale a livello locale dei prestiti intermediati della BEI; evidenzia che il contributo della BEI ai programmi legati alle PMI nei paesi terzi che godono di regimi commerciali preferenziali con l'UE dovrebbe essere orientato alla loro integrazione nelle catene di approvvigionamento globali, mentre soprattutto nel vicinato orientale e meridionale tali programmi della BEI dovrebbero permettere l'integrazione delle piccole e medie imprese nelle catene di valore europee;
32. chiede che i finanziamenti della BEI siano diretti non solo alle PMI, ma anche a un ragionevole sviluppo delle infrastrutture, la cui mancanza in molti paesi partner può costituire un grave ostacolo alla crescita del commercio e alla possibilità per i cittadini di acquistare e vendere beni e servizi all'interno dell'UE;
FEIS
33. plaude all'avvio del FEIS, le cui norme sono entrate in vigore nel mese di luglio 2015; sottolinea che il buon esito del programma dipende dalla sua rapida e completa attuazione;
34. sottolinea, nello specifico, che al momento della stesura della presente risoluzione il totale degli investimenti connessi ai finanziamenti approvati nel quadro del FEIS è pari a 168,8 miliardi di EUR (il valore è tuttora in aumento), che equivalgono al 54 % del valore obiettivo originario (315 miliardi di EUR); richiama l'attenzione sul fatto che sinora sono state approvate 450 operazioni in 28 Stati membri; invita la BEI a fare di più per garantire addizionalità nella selezione dei progetti nel quadro dei FEIS e a impegnarsi a migliorare la copertura geografica dei progetti e il loro contributo a una crescita sostenibile e intelligente;
Innovazione e competitività
35. si compiace dell'incremento dei prestiti della BEI a favore di progetti innovativi, che nel 2015 si attestavano a 18,7 miliardi di EUR rispetto a meno di 10 miliardi di EUR nel 2008 e ritiene che tale valore vada incrementato ulteriormente; esorta la BEI a continuare ad adoperarsi in tal senso e a prestare particolare attenzione allo sviluppo di tecnologie per il futuro quali il trasporto efficiente dal punto di vista energetico, la robotica, la bioeconomia, l'economia digitale e le nuove cure mediche per una vita migliore; ritiene che una maggiore attenzione ai meccanismi InnovFin e FinTech attirerà progetti con un valore aggiunto negli Stati membri; ritiene che la BEI possa rafforzare il sostegno all'innovazione attraverso investimenti mirati nell'istruzione e nella formazione, così come a favore di start-up e imprese in crescita, soprattutto nelle regioni meno sviluppate;
36. invita la BEI a tenere presenti e a ricercare sinergie con il turismo nelle sue attività di finanziamento dei progetti di trasporto, al fine di promuovere lo sviluppo e la competitività del settore turistico nell'UE;
37. ritiene che un'economia innovativa ed efficace necessiti di un'infrastruttura e di sistemi di trasporto avanzati e di elevata qualità, e che questi aspetti dovrebbero essere prioritari, con una particolare attenzione alle regioni orientali dell'UE nonché a soluzioni infrastrutturali multimodali innovative, quali brevi tunnel multimodali, ponti o traghetti nelle zone scarsamente popolate;
38. invita la BEI a intensificare i propri sforzi nello sviluppo dell'assistenza tecnica attraverso il suo polo di consulenza al fine di promuovere le migliori pratiche di gestione;
Lotta alla disoccupazione giovanile
39. sottolinea che la BEI dovrebbe sviluppare il proprio programma "Competenze e occupazione – Investire nei giovani" e continuare a investire nell'istruzione e nel capitale umano al fine di fornire ai giovani la gamma di competenze necessarie per accedere ai finanziamenti legati all'occupazione giovanile nelle PMI e nelle imprese a media capitalizzazione;
40. è del parere che la BEI dovrebbe sviluppare formule che consentano di allentare la condizionalità a vantaggio delle imprese nelle regioni con un tasso di disoccupazione giovanile superiore al 25 %, in modo da promuovere l'imprenditoria giovanile e sostenere la creazione di imprese, senza mettere in discussione la fattibilità dei progetti;
41. ricorda che gli investimenti della BEI in solidi progetti di investimento possono contribuire a promuovere l'inclusione sociale, in particolare negli Stati membri con elevati livelli di disoccupazione e scarsi tassi di produttività; invita la BEI a sviluppare ulteriormente il proprio programma di pianificazione strategica nell'ottica di contrastare gli elevati livelli di disoccupazione; si compiace del fatto che il sostegno della BEI per i progetti di edilizia sociale sia continuamente aumentato negli ultimi anni e invita la banca a potenziare ulteriormente gli investimenti in tali progetti;
42. evidenzia che l'iniziativa della BEI per la resilienza dovrebbe concentrarsi su progetti di elevata qualità e sottolinea l'importante ruolo che la banca dovrà svolgere nell'ambito della proposta di piano per gli investimenti esterni dell'UE per sviluppare economie più resistenti che affrontino le cause profonde della povertà; sottolinea l'importanza delle iniziative della BEI che si concentrano in particolare sui giovani e sulle donne, che contribuiscono agli investimenti in settori socialmente importanti come l'acqua, la salute e l'istruzione, o che accrescono il sostegno all'imprenditoria e al settore privato;
Azione per il clima
43. osserva che nel 2015 la BEI, dopo una consultazione pubblica, ha pubblicato una strategia ufficiale per l'azione per il clima volta a contribuire ad attuare l'accordo di Parigi a livello sia degli Stati membri che dell'Unione; ricorda la necessità di attuare la strategia per il clima della BEI del 2015 e chiede una relazione concreta sull'attuazione delle azioni contemplate da tale strategia;
44. invita la BEI a intensificare il proprio coinvolgimento nella lotta contro i cambiamenti climatici, tematica che ha riguardato il 27 % dei progetti approvati nel 2015 ed è stata oggetto di un investimento complessivo pari a 20,6 miliardi di EUR – ossia l'importo annuo più consistente mai investito dalla BEI nei cambiamenti climatici – mentre il clima e l'ambiente sono state le tematiche centrali di quasi il 50 % dei progetti approvati dalla BEI nel 2015; ribadisce l'importanza dell'abbandono dei combustibili fossili per passare alle fonti di energia rinnovabile nonché del miglioramento dell'efficienza energetica, in linea con l'impegno assunto dall'Unione europea, nel marzo 2015, di ridurre le proprie emissioni di carbonio di almeno il 40 % entro il 2030; evidenzia l'importanza del sostegno finanziario alle fonti energetiche interne al fine di superare l'elevata dipendenza dell'Europa da fonti energetiche esterne e di garantire la sicurezza degli approvvigionamenti;
45. incoraggia la BEI a continuare a favorire soluzioni di trasporto sostenibili, sicure, rispettose del clima e innovative, nonché a promuovere l'accessibilità per i passeggeri a mobilità ridotta; sottolinea che la priorità dell'Unione è di garantire congrui finanziamenti per i progetti con un valore aggiunto europeo, compresi i collegamenti transfrontalieri di trasporto e, in particolare, i collegamenti ferroviari regionali transfrontalieri abbandonati o smantellati; evidenzia la necessità di prestare maggiore attenzione, nella politica europea per gli investimenti, alle tematiche orizzontali, in particolare per quanto riguarda i trasporti e i servizi del futuro, che richiederanno lo sviluppo simultaneo e coerente di reti di energie alternative e di telecomunicazioni;
46. sottolinea l'importanza degli obiettivi fissati dalla COP 21 in relazione ai trasporti ai fini della lotta contro i cambiamenti climatici; evidenzia che dovrebbero essere disponibili i mezzi finanziari per garantire un cambiamento delle modalità di trasporto, dalla strada alla ferrovia, come pure al trasporto marittimo e fluviale; insiste inoltre sul fatto che occorre prestare attenzione agli investimenti nell'energia pulita e in servizi moderni per i trasporti; propone, in questa prospettiva, di aumentare le capacità degli strumenti di finanziamento specializzati a tal fine, quali il meccanismo europeo per i trasporti puliti (ECTF);
47. sottolinea che gli investimenti dovrebbero basarsi sull'abbattimento dei costi esterni, compresi quelli indotti dai cambiamenti climatici, e quindi sul contenimento delle sfide per i futuri bilanci pubblici;
48. invita la Commissione e la BEI a sostenere gli investimenti nella mobilità urbana sostenibile, basati idealmente su piani di mobilità urbana sostenibile e caratterizzati da adeguati criteri di riduzione della congestione, dei cambiamenti climatici, dell'inquinamento atmosferico, del rumore e degli incidenti stradali;
49. osserva che, per alleggerire l'onere a carico dei contribuenti e delle finanze pubbliche in generale per la costruzione e la manutenzione delle infrastrutture, i progetti relativi alle infrastrutture dei trasporti nell'ambito di partenariati pubblico-privati dovrebbero basarsi, in linea di massima, sul principio "chi usa paga";
50. raccomanda di concentrare le operazioni di erogazione dei prestiti sui progetti decentrati su piccola scala e non collegati alle reti, che coinvolgano cittadini e comunità, e di integrare il principio dell'"efficienza energetica al primo posto" in tutte le strategie e le operazioni della BEI;
Mandato esterno della BEI
51. ricorda che la politica esterna della BEI e in particolare gli orientamenti tecnici operativi regionali dovrebbero essere coerenti con gli obiettivi dell'azione esterna dell'UE quali definiti all'articolo 21 TUE e nella Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea;
52. insiste sulla coerenza e la razionalizzazione di tutti gli strumenti finanziari dell'azione esterna dell'UE, ivi compresi l'iniziativa della BEI per la resilienza, il futuro piano di investimenti esteri dell'UE e la revisione del mandato esterno della BEI; si attende, in particolare, che gli orientamenti tecnici operativi regionali aggiornati o qualsiasi futuro documento equivalente atto a collegare gli obiettivi dell'UE con l'azione esterna della BEI siano più dettagliati rispetto al passato;
53. si attende che, nel quadro della revisione del suo mandato esterno, entrambi i rami dell'autorità di bilancio convengano su un livello ambizioso dello stanziamento per la regione del vicinato orientale, tenendo conto che il massimale nel vicinato orientale sarà raggiunto a metà del 2017 e la BEI potrebbe non essere in grado di proseguire l'erogazione di prestiti nella regione per tutto il periodo del mandato per i prestiti esterni;
54. sottolinea che le attività della BEI dovrebbero contribuire al raggiungimento degli obiettivi dell'Agenda 2030 e, a tal fine, invita la banca a rafforzare la propria capacità di valutazione dei progetti in base al loro impatto sugli obiettivi dell'Agenda 2030, compresi gli effetti sociali, di genere, ambientali e climatici; accoglie con favore l'attuale lavoro della BEI volto a sviluppare una strategia di genere, l'adozione della strategia per il clima con mandato esterno della BEI nel dicembre 2015 e l'impegno ad aumentare la quota di progetti relativi al clima al 35 % dei suoi investimenti nei paesi in via di sviluppo entro il 2020; evidenzia che sono necessarie consultazioni accurate per quanto concerne i progetti, anche attraverso l'applicazione del principio del libero, previo e informato consenso nei confronti delle comunità autoctone interessate nell'ambito di investimenti in terreni e risorse naturali;
55. accoglie con favore le operazioni di sviluppo della BEI nell'ambito dell'accordo di Cotonou nonché il suo mandato esterno di finanziamento per il periodo 2014-2020, per il quale l'UE prevede una garanzia massima di 30 miliardi di EUR a copertura delle operazioni esterne della BEI; sottolinea l'importanza di rispettare gli obblighi dei trattati dell'UE (inclusi l'articolo 21 TUE e l'articolo 208 TFUE), il quadro strategico e il piano d'azione dell'UE sui diritti umani, la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea e i principi di efficacia dello sviluppo (tra cui l'addizionalità, la partecipazione responsabile dei paesi beneficiari, l'allineamento alle strategie di sviluppo dei paesi beneficiari e la trasparenza nella selezione dei progetti); pone altresì in evidenza la relazione speciale n. 16/2014 della Corte dei conti europea in cui si chiede alla Commissione di garantire una valutazione documentata del valore aggiunto risultante dalle sovvenzioni europee in termini di conseguimento degli obiettivi dell'UE in materia di sviluppo;
56. esorta la BEI a migliorare la valutazione, ex-ante ed ex-post, dell'impatto dei suoi progetti al di fuori dell'UE, al fine di garantire che essi siano attuati con successo, creino un autentico valore aggiunto e rispettino appieno l'obiettivo di una crescita sostenibile e inclusiva per le comunità locali;
57. accoglie con favore l'incremento in termini di trasparenza e responsabilità apportato dal quadro per la misurazione dei risultati (ReM) della BEI; chiede che un gruppo di esperti indipendenti riesamini a campione i 400 progetti circa sottoposti alla ReM in fase di valutazione una volta ultimati; invita a trasmettere i risultati di tale valutazione ex-post al Parlamento europeo;
58. rammenta che per altri intermediari finanziari utilizzati dalla BEI (segnatamente le banche commerciali, ma anche le istituzioni e le cooperative di microfinanza), onde garantire un elevato livello di trasparenza, la BEI dovrebbe assicurare che i prestiti intermediati siano soggetti agli stessi requisiti di trasparenza degli altri tipi di prestiti;
59. si rammarica del fatto che la relazione della BEI sulle sue attività al di fuori dell'Unione europea non faccia alcun riferimento al volume e al numero dei suoi prestiti in sofferenza; chiede alla BEI di presentare al Parlamento europeo un riepilogo annuale delle dilazioni di pagamento e delle perdite subite nell'ambito delle sue attività di finanziamento dello sviluppo sostenibile; chiede che tali informazioni siano articolate per tipo di finanziamento e per regione;
60. chiede un dibattito politico che veda la partecipazione del Parlamento sulla prevista cooperazione da parte della BEI con la Banca asiatica d'investimento per le infrastrutture (AIIB); rileva con preoccupazione che le strutture di governance dell'AIIB non prevedono ancora un adeguato coinvolgimento dei soggetti interessati nelle decisioni relative al finanziamento dei progetti, e che nella documentazione di progetto disponibile al pubblico non figurano dettagli circa il rispetto delle misure ambientali e sociali che l'AIIB esige dai suoi mutuanti; invita la BEI a creare sinergie ed eventualmente mettere in comune risorse con altre banche di sviluppo regionale al fine di garantire che le loro attività non siano in concorrenza; considera importante che la BEI richieda maggiore trasparenza e rigorose norme di prestazione di carattere sociale e ambientale nell'ambito della sua cooperazione con le altre banche di sviluppo, quale condizione per la partecipazione di capitale; chiede alla BEI di garantire che le imprese che partecipano ai progetti da essa cofinanziati rispettino i principi della parità di retribuzione e della trasparenza retributiva, come pure il principio della parità di genere, come sancito nella direttiva 2006/54/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 5 luglio 2006, riguardante l'attuazione del principio delle pari opportunità e della parità di trattamento fra uomini e donne in materia di occupazione e impiego; sottolinea inoltre che, nel decidere quali progetti finanziare, la BEI dovrebbe tener conto delle misure adottate dalle società candidate in materia di responsabilità sociale d'impresa;
61. approva il fatto che il Consiglio europeo abbia appoggiato l'iniziativa della BEI di mobilitare rapidamente ulteriori finanziamenti a sostegno della crescita sostenibile e della coesione sociale nei paesi del vicinato meridionale e dei Balcani occidentali; ricorda che lo strumento di assistenza tecnica della BEI è un complemento indispensabile ai finanziamenti autorizzati, soprattutto nei paesi poveri; invita la BEI a prendere in considerazione il contesto locale quando investe in paesi terzi; esorta la BEI a rafforzare la trasparenza sui titolari effettivi e sui destinatari finali dei finanziamenti, soprattutto quando il finanziamento si basa su fondi di private equity; ritiene che la scelta degli intermediari finanziari dovrebbe essere più severa;
62. invita la BEI a prendere in considerazione il contesto locale quando investe in paesi terzi; ricorda che l'investimento in paesi terzi non può basarsi solo su un approccio di massimizzazione del profitto, ma dovrebbe anche mirare a generare una crescita economica sostenibile a lungo termine, trainata dal settore privato, e a ridurre la povertà attraverso la creazione di posti di lavoro e un migliore accesso alle risorse produttive; ritiene che la scelta degli intermediari finanziari dovrebbe essere più severa a tal riguardo;
63. rileva che l'iniziativa della BEI per la resilienza nel vicinato meridionale e nei Balcani occidentali dovrebbe essere considerata come complementare alla nuova iniziativa della Commissione volta a istituire un piano per gli investimenti esterni;
64. sottolinea la necessità di rendere più visibile alle diverse varie parti interessate la partecipazione della banca al finanziamento di progetti, in particolare all'esterno dell'Unione europea, dal momento che ciò è fondamentale per rendere i cittadini consapevoli del loro diritto di presentare ricorsi e denunce presso l'ufficio responsabile del meccanismo per il trattamento delle denunce e presso il Mediatore europeo;
65. invita la BEI a prestare particolare attenzione ai paesi in via di sviluppo, segnatamente quelli interessati da conflitti e povertà estrema, e la esorta a continuare a promuovere attivamente la crescita sostenibile nei paesi in via di sviluppo; invita la BEI a operare a fianco della Banca africana di sviluppo (AfDB) al fine di finanziare investimenti a lungo termine al servizio dello sviluppo economico; si compiace che le sovvenzioni dell'UE siano sempre più integrate con i prestiti della BEI in modo da ottenere risultati migliori nei paesi in via di sviluppo;
66. prende atto dell'esito del riesame intermedio della Commissione relativo al mandato di prestito esterno della Banca europea per gli investimenti (BEI); sottolinea che la BEI opera sulla base di un mandato per lo sviluppo e deve pertanto agire in linea con il principio della coerenza delle politiche per lo sviluppo; esorta la Commissione ad assicurare che i progetti finanziati dalla BEI siano conformi alle politiche dell'UE e rispettino gli interessi europei e pone l'accento sulla necessità che la BEI operi nel rispetto degli obiettivi di sviluppo sostenibile dell'ONU nella sua funzione di braccio finanziario dell'UE;
67. prende atto del fatto positivo che in alcune regioni i volumi dei fondi assegnati a medio termine rappresentano una percentuale elevata del massimale regionale; ritiene che ciò dimostri che è possibile e auspicabile orientare in modo più preciso le priorità dell'Unione onde migliorare la risposta agli obiettivi della politica esterna, ad esempio in relazione alla crisi migratoria;
68. invita la Commissione a istituire un quadro per la presentazione, da parte della BEI, di rendicontazioni annuali sulle sue operazioni al di fuori dell'UE per quanto concerne la conformità ai principi generali dell'azione esterna dell'Unione; sostiene le conclusioni del riesame intermedio secondo cui gli orientamenti tecnici operativi regionali della BEI dovrebbero essere aggiornati, in stretta collaborazione con il SEAE, al fine di riflettere al meglio la conformità della BEI alle priorità dell'Unione; invita la Commissione a utilizzare tale aggiornamento per stabilire le basi della rendicontazione della BEI sulla conformità all'articolo 21 TUE; ritiene che l'importo aggiuntivo opzionale a favore della BEI dovrebbe essere concesso soltanto in presenza di progressi per quanto concerne tali rendicontazioni;
69. invita la BEI a dedicare maggiore attenzione all'impatto delle sue operazioni sui diritti umani e sui diritti del lavoro, nonché a sviluppare ulteriormente la sua politica in materia di norme sociali per trasformarla in una politica dei diritti umani nel settore bancario; suggerisce a tal fine di introdurre parametri di riferimento per i diritti umani nelle sue valutazioni dei progetti;
Crisi dei rifugiati e migrazione all'interno dell'UE
70. chiede alla BEI di proseguire la sua attività intesa a far fronte ai flussi di migranti e rifugiati finanziando progetti di emergenza nei paesi di destinazione e transito e, laddove possibile, impegnandosi a lungo termine in progetti finalizzati a creare posti di lavoro e a stimolare la crescita nei paesi di origine;
71. chiede alla BEI di continuare a erogare prestiti per i progetti di edilizia popolare onde far fronte all'arrivo di un considerevole numero di rifugiati negli Stati membri dell'UE, specialmente in Grecia e in Italia;
72. insiste sulla necessità che la BEI garantisca un maggiore livello di trasparenza e di responsabilità; evidenzia che ogni anno la BEI presenta al Parlamento europeo tre diverse relazioni sulle proprie attività e che, su richiesta del Parlamento europeo e delle sue varie commissioni, il Presidente e il personale della banca partecipano regolarmente ad audizioni; reputa tuttavia che vi sia ancora margine di miglioramento per quanto concerne un maggiore controllo parlamentare delle attività della BEI; accoglie con favore, a tale riguardo, la firma di un accordo interistituzionale tra la BEI e il Parlamento relativo allo scambio di informazioni, che preveda, tra le altre cose, la possibilità per i deputati di presentare interrogazioni scritte al Presidente della BEI;
73. accoglie con favore l'impegno della BEI di combattere il fenomeno della migrazione forzata e di intervenire nei paesi particolarmente colpiti dalla crisi migratoria, anche rafforzando l'azione umanitaria e fornendo sostegno alla crescita economica, alla costruzione di infrastrutture e alla creazione di posti di lavoro; valuta positivamente, a tale proposito, l'iniziativa della BEI sulla risposta e la resilienza nelle crisi, che mira ad aumentare di 6 miliardi di EUR il volume di aiuti destinati ai paesi del vicinato meridionale dell'Europa e ai Balcani; chiede che tale iniziativa porti ad autentiche addizionalità per quanto concerne le attività in corso della BEI nella regione;
74. invita la BEI ad attuare rapidamente il "pacchetto migrazione per i paesi ACP" e insiste sulla necessità che i progetti finanziati si concentrino in via prioritaria sulla prevenzione della migrazione forzata nella regione subsahariana;
75. accoglie con favore la proposta della Commissione di istituire un piano europeo di investimenti esterni (PIE), che si prefigge di affrontare le cause alla radice della migrazione, contribuendo al conseguimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile; si attende, a tale riguardo, che la BEI svolga un ruolo significativo, in particolare fornendo un finanziamento supplementare a favore dei beneficiari del settore privato;
76. invita la BEI ad attuare criteri rigorosi sul conflitto di interessi, sulle frodi e sulla corruzione, al fine di salvaguardare l'interesse pubblico;
77. invita la BEI a migliorare la partecipazione dei governi nazionali e degli enti regionali e locali; incoraggia la BEI a facilitare lo scambio di buone pratiche e a rafforzare il coinvolgimento degli uffici nazionali della banca;
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78. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, alla BEI, nonché ai governi e ai parlamenti degli Stati membri.