Risoluzione del Parlamento europeo del 27 aprile 2017 sulla situazione in Venezuela (2017/2651(RSP))
Il Parlamento europeo,
– viste le sue numerose precedenti risoluzioni sulla situazione in Venezuela, in particolare quelle del 27 febbraio 2014 sulla situazione in Venezuela(1), del 18 dicembre 2014 sulla persecuzione dell'opposizione democratica in Venezuela(2), del 12 marzo 2015 sulla situazione in Venezuela(3) e dell'8 giugno 2016 sulla situazione in Venezuela(4),
– vista la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo del 1948,
– visto il Patto internazionale relativo ai diritti civili e politici, di cui il Venezuela è parte,
– vista la Carta democratica interamericana, adottata l'11 settembre 2001,
– vista la Costituzione del Venezuela, in particolare gli articoli 72 e 233,
– vista la lettera inviata il 16 maggio 2016 da Human Rights Watch al Segretario generale dell'Organizzazione degli Stati americani (OAS), Luis Almagro Lemes, sul Venezuela(5),
– vista la dichiarazione rilasciata il 31 marzo 2017 dall'Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Zeid Ra'ad Al Hussein, sulla decisione della Corte suprema del Venezuela di avocare a sé i poteri legislativi dell'Assemblea nazionale,
– visti gli ammonimenti contenuti nelle relazioni dell'OAS del 30 maggio 2016 e del 14 marzo 2017 sul Venezuela come pure la richiesta del Segretario generale dell'OAS di convocare d'urgenza il Consiglio permanente dell'organizzazione, a norma dell'articolo 20 della Carta democratica, per discutere della crisi politica in atto in Venezuela,
– vista la lettera in data 27 marzo 2017 del vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza (VP/AR), Federica Mogherini, sulla grave crisi politica, economica e umanitaria in atto in Venezuela e sul suo inasprimento,
– vista la dichiarazione dell'OAS, firmata da 14 dei suoi Stati membri il 13 marzo 2017, che ingiunge al Venezuela, tra le altre misure, di organizzare al più presto le elezioni, rilasciare i prigionieri politici e riconoscere la separazione dei poteri sancita dalla Costituzione,
– vista la risoluzione del Consiglio permanente dell'OAS, del 3 aprile 2017, sui recenti sviluppi in Venezuela,
– visto l'articolo 123, paragrafi 2 e 4, del suo regolamento,
A. considerando che il 27 marzo 2017 la Corte suprema del Venezuela ha emanato una decisione che dichiara incostituzionale la totalità della legislazione adottata dall'Assemblea nazionale; che il 29 marzo 2017 la Corte suprema del Venezuela ha emanato una decisione in cui dichiara l'Assemblea nazionale responsabile di oltraggio alla Corte, ne annulla completamente l'azione legislativa e stabilisce l'assunzione delle funzioni legislative da parte della Corte stessa;
B. considerando che le decisioni adottate dalla Corte suprema del Venezuela violano sia la separazione dei poteri sancita dalla Costituzione sia l'obbligo di tutti i giudici di rispettare e garantire l'integrità della Costituzione venezuelana (articolo 334);
C. considerando che tali decisioni sono state adottate senza alcun fondamento costituzionale, che si tratti dei poteri conferiti all'Assemblea nazionale (articolo 187 della Costituzione) o di quelli di cui gode la Sezione costituzionale della Corte suprema (articolo 336 della Costituzione);
D. considerando che il procuratore generale Luisa Ortega Díaz, nominato dal governo venezuelano, ha condannato la decisione emanata dalla Corte suprema, ritenendo che rappresenti una violazione dell'ordine costituzionale; che, in risposta alle reazioni internazionali e a svariati appelli, il Presidente Nicolás Maduro ha chiesto alla Corte suprema di rivedere la decisione che privava l'Assemblea nazionale di ogni potere, e che il 1° aprile 2017 la Corte suprema ha emanato nuovi provvedimenti per revocare la decisione precedente;
E. considerando che la Corte suprema aveva già dichiarato l'Assemblea nazionale responsabile di oltraggio alla Corte e ne aveva annullato le azioni il 1° agosto 2016 e il 5 settembre 2016 attraverso la decisione n. 808;
F. considerando che la coalizione di opposizione venezuelana (Mesa de la Unidad Democrática, MUD) ha conquistato 112 seggi all'Assemblea nazionale, il parlamento unicamerale del Venezuela, che conta 167 membri, vale a dire una maggioranza di due terzi, contro i 55 seggi del Partido Socialista Unido de Venezuela (PSUV); che la Corte suprema ha impedito a quattro deputati all'Assemblea nazionale, tre dei quali membri dell'opposizione, di assumere le loro funzioni, privando così l'opposizione della maggioranza di due terzi;
G. considerando che gli ultimi arresti arbitrari hanno portato a oltre cento il numero dei prigionieri politici, tra cui importanti leader politici quali Leopoldo López, Antonio Ledezma, Daniel Ceballos e Yon Goicoechea;
H. considerando che Henrique Capriles, leader dell'opposizione venezuelana e due volte candidato alle elezioni presidenziali, è stato interdetto dai pubblici uffici per un periodo di 15 anni; che tale decisione si basa su presunte accuse di "irregolarità amministrative" commesse durante il suo mandato di governatore dello Stato di Miranda;
I. considerando che le forze di sicurezza venezuelane, incluse la polizia e la guardia nazionale, come pure gruppi armati irregolari, hanno sin dall'inizio delle proteste fatto ripetutamente ricorso alla forza bruta contro manifestanti pacifici, compresi membri del Congresso, che si opponevano alla decisione che annulla i poteri dell'Assemblea nazionale, il che ha provocato la morte di più di venti persone, un gran numero di feriti e molti arresti;
J. considerando che 17 dei 21 paesi rappresentati in seno al Consiglio permanente dell'OAS hanno manifestato il 3 aprile 2017 la loro viva preoccupazione per l'alterazione incostituzionale dell'ordine democratico in Venezuela; che alcuni paesi della regione si sono recentemente detti disponibili ad agevolare un processo di mediazione in Venezuela, creando così le condizioni per una svolta;
K. considerando che il governo ha sospeso le elezioni locali e regionali previste nel dicembre 2016 e ha impedito lo svolgimento di un referendum sulla revoca del mandato (uno strumento costituzionale che consente al 20 % dell'elettorato di chiedere la destituzione di un presidente impopolare) nonostante fossero soddisfatti tutti i requisiti previsti dalla Costituzione;
1. condanna le continue violazioni incostituzionali dell'ordine democratico in Venezuela, dopo la recente decisione della Corte suprema venezuelana finalizzata ad avocare a sé i poteri legislativi dell'Assemblea nazionale, nonché l'assenza di separazione dei poteri e di indipendenza dei rami del governo;
2. respinge con fermezza le decisioni con cui la Corte suprema del Venezuela ha sospeso i poteri dell'Assemblea nazionale, e ritiene che si tratti di un atto profondamente antidemocratico in diretta violazione della Costituzione venezuelana; reputa essenziale, nonostante la recente revisione di alcuni elementi di tali decisioni, che il governo del Venezuela assicuri il completo ripristino dell'ordine democratico;
3. esprime profonda preoccupazione per il grave deterioramento della situazione della democrazia e dei diritti umani così come del quadro socioeconomico in Venezuela, in un clima di crescente instabilità politica e sociale;
4. invita il governo e la Corte suprema del Venezuela a rispettare la Costituzione, in particolare i poteri conferiti a tutti i membri del parlamento legittimamente eletti;
5. invita il governo venezuelano a salvaguardare la separazione e l'indipendenza dei poteri e a ripristinare la piena autorità costituzionale dell'Assemblea nazionale; ricorda che la separazione e la non interferenza tra poteri sono principi essenziali dei paesi democratici in cui vige lo Stato di diritto;
6. chiede al governo del Venezuela di garantire il rilascio immediato e incondizionato di tutti i prigionieri politici; ricorda che l'Assemblea nazionale ha approvato la liberazione dei prigionieri politici mediante la legge di riconciliazione nazionale, sulla quale il potere esecutivo ha posto il veto; sottolinea che, fino a quando ci saranno prigionieri politici, non sarà possibile raggiungere una soluzione pacifica duratura e a lungo termine in Venezuela;
7. invita il governo del Venezuela a rispettare la Costituzione e a presentare quanto prima un calendario elettorale che consenta lo svolgimento di processi elettorali liberi e trasparenti, come unico modo per porre fine all'attuale stallo politico; condanna fermamente la decisione della contraloría nazionale venezuelana d'interdire per 15 anni dai pubblici uffici il leader dell'opposizione Henrique Capriles; invita il governo del Venezuela a porre fine alla pratica consistente nel neutralizzare i leader dell'opposizione privandoli dei loro diritti politici;
8. accoglie con favore la risoluzione approvata il 3 aprile 2017 dal Consiglio permanente dell'OAS e invita il VP/AR a sostenerla; valuta altresì positivamente il fatto che molti paesi della regione abbiano espresso la volontà di favorire un processo di mediazione onde pervenire a un accordo nazionale; invita inoltre il VP/AR a esplorare attivamente, con le organizzazioni internazionali e regionali, altre misure che consentano all'UE di ripristinare pienamente la democrazia in Venezuela;
9. condanna fermamente la brutale repressione delle proteste pacifiche ad opera delle forze di sicurezza venezuelane e di gruppi armati irregolari, che ha provocato la morte di più di venti persone, un gran numero di feriti e molti arresti; invita il governo venezuelano a far luce su tutte le morti e a rispettare e assicurare il diritto costituzionale alla libertà di riunione pacifica; sollecita le autorità venezuelane a garantire la sicurezza e il libero esercizio dei diritti a tutti i cittadini, in particolare con riferimento ai difensori dei diritti umani, ai giornalisti, agli attivisti politici e ai membri di organizzazioni non governative indipendenti, che rischiano maggiormente di essere vittime di aggressioni o detenzione arbitraria;
10. invita le autorità venezuelane ad autorizzare con urgenza l'ingresso di aiuti umanitari nel paese e a concedere l'accesso alle organizzazioni internazionali che intendono prestare assistenza ai settori più colpiti della società; invita la comunità internazionale, in particolare i paesi limitrofi e gli Stati membri dell'UE, a tener conto della crisi umanitaria che potrebbe verificarsi in ragione del massiccio esodo di cittadini venezuelani;
11. ribadisce la sua pressante richiesta relativa all'invio di una sua delegazione in Venezuela e al rapido avvio di un dialogo con tutte le parti coinvolte nel conflitto;
12. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione nonché al vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, al governo e all'Assemblea nazionale della Repubblica bolivariana del Venezuela, all'Assemblea parlamentare euro-latinoamericana e al Segretario generale dell'Organizzazione degli Stati americani.