Risoluzione del Parlamento europeo del 16 maggio 2017 sul piano d'azione dell'UE per l'eGovernment 2016-2020 (2016/2273(INI))
Il Parlamento europeo,
– vista la Carta sui dati aperti del G8,
– vista la comunicazione della Commissione dal titolo "Il piano d'azione europeo per l'eGovernment 2011-2015 – Valorizzare le TIC per promuovere un'amministrazione digitale intelligente, sostenibile e innovativa" (COM(2010)0743),
– vista la sua risoluzione del 20 aprile 2012 sull'eGovernment come elemento trainante di un mercato unico digitale competitivo(1),
– vista la comunicazione della Commissione dal titolo "Piano d'azione dell'UE per l'eGovernment 2016-2020 – Accelerare la trasformazione digitale della pubblica amministrazione" (COM(2016)0179),
– vista la relazione di analisi comparativa sull'eGovernment 2016 presentata dalla Commissione,
– visti la comunicazione della Commissione dal titolo "Strategia per il mercato unico digitale in Europa" (COM(2015)0192) e il documento di lavoro dei servizi della Commissione che la accompagna (SWD(2015)0100),
– vista la sua risoluzione del 19 gennaio 2016 sul tema "Verso un atto sul mercato unico digitale"(2),
– vista la decisione (UE) 2015/2240 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 novembre 2015, che istituisce un programma sulle soluzioni di interoperabilità e quadri comuni per le pubbliche amministrazioni, le imprese e i cittadini europei (programma ISA2) come mezzo per modernizzare il settore pubblico,
– vista la comunicazione della Commissione del 1° giugno 2016 dal titolo "Norme europee per il XXI secolo" (COM(2016)0358),
– vista la comunicazione della Commissione del 31 marzo 2011 dal titolo "Protezione delle infrastrutture critiche informatizzate – Realizzazioni e prossime tappe: verso una sicurezza informatica mondiale" (COM(2011)0163),
– vista la direttiva (UE) 2016/1148 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 6 luglio 2016, recante misure per un livello comune elevato di sicurezza delle reti e dei sistemi informativi nell'Unione,
– vista la comunicazione della Commissione del 2 luglio 2014 dal titolo "Verso una florida economia basata sui dati" (COM(2014)0442),
– vista la sua risoluzione del 10 marzo 2016 sul tema "Verso una florida economia basata sui dati"(3),
– visto il regolamento (UE) 2016/679 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 aprile 2016, relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, nonché alla libera circolazione di tali dati e che abroga la direttiva 95/46/CE (regolamento generale sulla protezione dei dati),
– visto il regolamento (UE) n. 1316/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'11 dicembre 2013, che istituisce il meccanismo per collegare l'Europa e che modifica il regolamento (UE) n. 913/2010 e che abroga i regolamenti (CE) n. 680/2007 e (CE) n. 67/2010,
– visti la comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni dal titolo "Connettività per un mercato unico digitale competitivo: verso una società dei Gigabit europea" (COM(2016)0587) e il documento di lavoro dei servizi della Commissione che la accompagna (SWD(2016)0300),
– visti la proposta direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio, presentata dalla Commissione, che istituisce il codice europeo delle comunicazioni elettroniche (rifusione) (COM(2016)0590) e i suoi allegati da 1 a 11 – valutazione dell'impatto (SWD(2016)0303), sintesi della valutazione d'impatto (SWD(2016)0304) e sintesi della valutazione (SWD(2016)0305),
– vista la proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio, presentata dalla Commissione, che modifica i regolamenti (UE) n. 1316/2013 e (UE) n. 283/2014 per quanto riguarda la promozione della connettività internet nelle comunità locali (COM(2016)0589),
– visto il regolamento (UE) 2015/2120 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 novembre 2015, che stabilisce misure riguardanti l'accesso a un'Internet aperta e che modifica la direttiva 2002/22/CE relativa al servizio universale e ai diritti degli utenti in materia di reti e di servizi di comunicazione elettronica e il regolamento (UE) n. 531/2012 relativo al roaming sulle reti pubbliche di comunicazioni mobili all'interno dell'Unione,
– vista la direttiva (UE) 2016/2102 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 ottobre 2016, relativa all'accessibilità dei siti web e delle applicazioni mobili degli enti pubblici,
– visto il regolamento (UE) n. 910/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 luglio 2014, in materia di identificazione elettronica e servizi fiduciari per le transazioni elettroniche nel mercato interno e che abroga la direttiva 1999/93/CE ("regolamento eIDAS"),
– vista la direttiva 2013/37/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 giugno 2013, relativa al riutilizzo dell'informazione del settore pubblico (direttiva ISP),
– vista la proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio, presentata dalla Commissione, del 10 gennaio 2017, che introduce una carta elettronica europea dei servizi e le relative strutture amministrative (COM(2016)0824),
– vista la comunicazione della Commissione del 10 gennaio 2017 dal titolo "Scambio e protezione dei dati personali in un mondo globalizzato" (COM(2017)0007),
– vista la comunicazione della Commissione del 10 gennaio 2017 dal titolo "Costruire un'economia europea dei dati" (COM(2017)0009),
– vista la proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio del 10 gennaio 2017, presentata dalla Commissione e concernente il rispetto della vita privata e la tutela dei dati personali nelle comunicazioni elettroniche e che abroga la direttiva 2002/58/CE (regolamento sulla vita privata e le comunicazioni elettroniche) (COM(2017)0010),
– vista la proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio, del 10 gennaio 2017, presentata dalla Commissione e concernente la tutela delle persone fisiche in relazione al trattamento dei dati personali da parte delle istituzioni, degli organi, degli uffici e delle agenzie dell'Unione, nonché la libera circolazione di tali dati, e che abroga il regolamento (CE) n. 45/2001 e la decisione n. 1247/2002/CE (COM(2017)0008),
– vista la direttiva 96/9/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'11 marzo 1996, relativa alla tutela giuridica delle banche di dati,
– vista la comunicazione della Commissione del 19 aprile 2016 dal titolo "Iniziativa europea per il cloud computing – Costruire un'economia competitiva dei dati e della conoscenza in Europa" (COM(2016)0178),
– vista la direttiva 2014/24/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 febbraio 2014, sugli appalti pubblici e che abroga la direttiva 2004/18/CE,
– vista la direttiva 2014/55/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 aprile 2014, relativa alla fatturazione elettronica negli appalti pubblici,
– vista la comunicazione della Commissione del 10 giugno 2016 dal titolo "Una nuova agenda per le competenze per l'Europa" (COM(2016)0381),
– visto l'articolo 52 del suo regolamento,
– visti la relazione della commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori e i pareri della commissione per l'industria, la ricerca e l'energia e della commissione giuridica (A8-0178/2017),
A. considerando che le strategie di modernizzazione delle pubbliche amministrazioni devono essere adeguate a un contesto in evoluzione che consenta la trasformazione digitale della pubblica amministrazione;
B. considerando che la digitalizzazione dei servizi pubblici dovrebbe contribuire a conseguire la piena potenzialità del mercato unico, promuovere un miglior esercizio della cittadinanza, il miglioramento della qualità della vita dei cittadini e lo sviluppo sociale ed economico delle regioni, la comprensione dei servizi pubblici da parte dei cittadini migliorando l'efficienza e l'efficacia in termini di costo dei servizi, rafforzando altresì la partecipazione politica, intensificando il dialogo dei cittadini con le autorità pubbliche e aumentando la trasparenza; che l'UE dovrebbe incoraggiare lo scambio delle pratiche e tecnologie migliori fra gli Stati membri;
C. considerando che il settore delle TIC è chiamato ad assistere questo processo di trasformazione fornendo soluzioni personalizzate alle pubbliche amministrazioni;
D. considerando che la trasformazione digitale della pubblica amministrazione deve essere avviata a livello dell'Unione, degli Stati membri, regionale e locale;
E. considerando che il pieno potenziale di una pubblica amministrazione digitale può essere raggiunto solo se i cittadini e le imprese possono fare pieno affidamento sui servizi offerti;
F. considerando che il portale europeo della giustizia elettronica è uno strumento essenziale per l'accesso alle informazioni e alla giustizia e costituisce un importante passo avanti verso l'ammodernamento dell'amministrazione pubblica dell'UE;
G. considerando che un migliore accesso alle informazioni e un maggiore utilizzo di strumenti digitali più avanzati per le formalità relative al diritto societario durante tutto il ciclo di vita di una società dovrebbero contribuire alla certezza giuridica e ridurre le spese delle società;
H. considerando che nell'Unione si stanno compiendo sforzi per l'interconnessione dei registri elettronici delle imprese e dei registri fallimentari, il che è importante ai fini della trasparenza e della certezza giuridica nel mercato interno;
I. considerando che non è ancora possibile disporre di un unico accesso a tali registri attraverso il portale della giustizia elettronica a causa delle divergenze tra le norme tecniche utilizzate dagli Stati membri; che è necessario compiere ulteriori sforzi affinché i cittadini dell'UE possano disporre di strumenti di eGovernment accessibili, interoperabili e di facile utilizzo; che garantire un livello di sicurezza e tutela dei dati nel trattamento degli stessi è una condizione essenziale per l'utilizzo della giustizia elettronica, tenendo conto del carattere dei dati delle attività giudiziarie;
1. ritiene che lo sviluppo dell'eGovernment sia un elemento chiave del mercato unico digitale, e invita la Commissione a individuare obiettivi specifici e misurabili per il piano d'azione basati su indicatori di rendimento come pure a monitorarne l'attuazione e a comunicare annualmente al Parlamento i progressi conseguiti in materia; sottolinea che il piano d'azione per l'eGovernment 2011-2015 ha prodotto risultati positivi sia a livello UE che degli Stati membri; incoraggia la Commissione e gli Stati membri a valutare anche le esigenze dei consumatori per quanto concerne l'aumento dei livelli di utilizzo dei servizi elettronici;
Digitalizzazione delle pubbliche amministrazioni
2. è del parere che entro il 2022 le pubbliche amministrazioni debbano essere aperte, trasparenti, efficienti e inclusive e fornire servizi pubblici digitali end-to-end senza frontiere, personalizzati, di facile utilizzo e accessibili a tutti i cittadini e a tutte le imprese, riducendo pertanto i costi, le barriere e gli oneri amministrativi per i cittadini e le imprese, in particolare per le PMI, e traendo tutti i vantaggi della rivoluzione digitale; ritiene, tuttavia, che ciò dovrebbe essere compatibile con un'equa ristrutturazione dell'amministrazione pubblica;
3. è favorevole al piano di basare le iniziative future sul principio "digitale per definizione" e sottolinea l'importanza dell'attuazione del principio "una tantum", che renderà più agevole l'interazione con le pubbliche amministrazioni da parte dei cittadini e delle imprese, evitando procedure amministrative inutili e dispendiose in termini di tempo e renderà più facile il riutilizzo per altre applicazioni delle informazioni fornite in precedenza; evidenzia il fatto che, secondo gli studi della Commissione, l'attuazione dell'approccio del principio "una tantum" a livello dell'UE dovrebbe far risparmiare circa 5 miliardi di EUR l'anno entro il 2017; invita la Commissione a riferire al Parlamento i risultati del progetto pilota su vasta scala del principio "una tantum" per le imprese e avviare un progetto analogo per i cittadini entro la fine del 2017;
4. accoglie con favore l'intenzione della Commissione di istituire quanto prima possibile uno sportello digitale unico che fornisca ai cittadini e alle imprese un pacchetto coeso e coerente di servizi del mercato unico digitale sia a livello nazionale sia a livello dell'UE, riguardante le informazioni sulle norme nazionali e dell'UE e sui servizi di assistenza, e che completi le procedure più importanti per i cittadini e per le imprese in situazioni transfrontaliere e contribuisca ad attuare il principio una tantum nell'UE; invita la Commissione e gli Stati membri a garantirne un'attuazione rapida e completa e ad adottare tutte le misure necessarie per garantirne l'efficiente funzionamento e l'interoperabilità, liberandone pienamente il potenziale e rendendone disponibili i vantaggi; sottolinea che dovrebbero essere promosse le migliori pratiche già in uso in alcuni Stati membri; ritiene che tale iniziativa debba garantire che tutti gli Stati membri dispongano di un unico portale ufficiale per i servizi elettronici che consenta l'accesso a tutti i loro servizi online e ai servizi interoperabili dell'UE disponibili; sollecita gli Stati membri a garantire un'attuazione rapida e completa dei portali "Punti di contatto unici";
5. invita la Commissione a prendere in considerazione ulteriori modalità di promozione delle soluzioni digitali per l'espletamento delle formalità durante il ciclo di vita di una società, il deposito elettronico di documenti delle società e la comunicazione di informazioni transfrontaliere e di altro tipo per i registri delle imprese; osserva che in questo campo la legislazione potrebbe essere il solo modo per creare un quadro giuridico adeguato per le soluzioni digitali a livello dell'UE;
6. ritiene che occorra adoperarsi maggiormente per realizzare l'interconnessione elettronica dei registri delle imprese e dei registri fallimentari degli Stati membri e sottolinea l'importanza di tale interconnessione per il mercato interno; sottolinea che le informazioni dovrebbero essere trasmesse seguendo un modello o un quadro comune europeo;
7. sottolinea l'importanza dell'inclusività, dell'accessibilità e dell'accesso generale ai servizi pubblici digitali, quali fattori essenziali alla base della progettazione e della presentazione di politiche atte a promuovere la competitività, la crescita e l'occupazione, e invita gli Stati membri ad attuare pienamente e ad applicare la nuova direttiva relativa all'accessibilità dei siti web e delle applicazioni mobili del settore pubblico, a beneficio delle persone con disabilità e degli anziani;
8. sottolinea l'importanza dei dati aperti, grazie ai quali determinate informazioni del settore pubblico sono liberamente disponibili per l'utilizzo e il riutilizzo, anche da parte di terzi, all'interno delle pubbliche amministrazioni e tra le stesse; sottolinea la necessità di salvaguardie che garantiscano il rispetto dei diritti d'autore e la protezione dei dati; ribadisce che il flusso dei dati libero, aperto e inclusivo consentirebbe un ulteriore sviluppo e la creazione di nuove soluzioni innovative, favorendo l'efficienza e la trasparenza; sottolinea che tali tipi di dati e di informazioni pubbliche dovrebbero pertanto essere messi a disposizione, ove possibile, nell'ottica di promuovere nuove opportunità di conoscenza e contribuire allo sviluppo e al rafforzamento di una società aperta; ricorda che le amministrazioni pubbliche dovrebbero, nella misura del possibile, mettere a disposizione le informazioni, soprattutto quando il volume di dati generati è molto ampio, come nel caso del programma INSPIRE; ritiene che debbano essere compiuti ulteriori sforzi per attuare strategie coordinate in materia di dati, sia nelle istituzioni dell'UE sia negli Stati membri, comprensive di una maggiore e più rapida diffusione al pubblico dei dati, una migliore qualità dei dati, un accesso agevole ai dati e fornendo una legislazione online in formati leggibili dalle macchine;
9. evidenzia i vantaggi della ePartecipazione e sottolinea che gli Stati membri dovrebbero utilizzare in maggior misura i servizi di consultazione, informazione e processo decisionale elettronici; sottolinea che, al fine di evitare abusi dei sistemi, la ePartecipazione e, in particolare, il processo decisionale elettronico devono essere in linea con il regolamento eIDAS, allo scopo di garantire l'attendibilità e la trasparenza;
10. accoglie con favore le iniziative adottate da tutte le istituzioni dell'UE per migliorare i meccanismi di ePartecipazione a livello dell'UE e degli Stati membri e chiede alla Commissione di sviluppare e promuovere ulteriormente gli strumenti digitali, quali i sistemi per le votazioni e le petizioni elettroniche, volti a migliorare e incoraggiare la partecipazione dei cittadini e delle imprese al processo di elaborazione delle politiche dell'UE;
11. rileva che l'utilizzo dei dispositivi mobili è aumentato notevolmente negli ultimi cinque anni, mentre solo un terzo dei siti web pubblici è di facile consultazione tramite tali dispositivi; invita pertanto gli Stati membri a valutare la possibilità di sviluppare soluzioni mobili per i servizi di eGovernment e ad assicurarne la facilità d'utilizzo e l'accessibilità per tutti; sottolinea che, al fine di adeguare l'accessibilità dei servizi di eGovernment alle esigenze future, i siti web e gli strumenti della pubblica amministrazione devono essere mantenuti al passo con la tecnologia moderna e con i requisiti in materia di sicurezza informatica, in continua evoluzione;
12. invita gli Stati membri a promuovere e utilizzare gli appalti pubblici elettronici per l'acquisto di forniture e servizi o per l'aggiudicazione di appalti di lavori pubblici, rendendo così la spesa pubblica più trasparente ed efficiente, con una conseguente riduzione dei costi e della burocrazia; invita inoltre gli Stati membri ad incrementare l'uso dei registri dei contratti e delle firme elettroniche interoperabili nei rispettivi settori pubblici; invita la Commissione e gli Stati membri ad adottare le misure necessarie per garantire che le procedure degli appalti pubblici siano trasparenti e che le informazioni siano disponibili in tempo reale per tutti i partecipanti; invita la Commissione, a tale riguardo, ad agevolare lo scambio delle migliori pratiche sull'utilizzo dei criteri di innovazione negli appalti pubblici, garantendo in particolare che gli appalti non ostacolino le soluzioni ma, anzi, diano la possibilità agli offerenti di proporre soluzioni innovative e aperte; invita la Commissione a portare avanti il suo lavoro sulle norme di fatturazione elettronica, nonché sulla presentazione e sulla notifica per via elettronica, come pure a incoraggiare l'uso dell'identificazione elettronica nei sistemi interni della pubblica amministrazione al fine di migliorare la responsabilità e la tracciabilità rispetto a tutte le operazioni in detti sistemi;
13. sottolinea l'importanza di sviluppare servizi pubblici transfrontalieri sicuri, affidabili e interoperabili, impedendo l'ulteriore frammentazione e sostenendo la mobilità; sottolinea che l'interoperabilità e la normazione sono tra gli elementi chiave per l'attuazione delle strutture di eGovernment e accoglie con favore pertanto la comunicazione della Commissione dal titolo "Norme europee per il XXI secolo", nonché, a tal proposito, la revisione del quadro europeo di interoperabilità; sottolinea che l'utilizzo di norme aperte è fondamentale affinché i cittadini dell'UE possano partecipare alle piattaforme governative ed evidenzia che le norme devono essere al servizio degli interessi della società nel suo complesso ed essere pertanto inclusive, eque, valide anche per il futuro e sviluppate in modo aperto e trasparente; invita la Commissione e gli Stati membri a promuovere le norme aperte nell'ambito dello sviluppo di soluzioni digitali pubbliche e a prestare maggiore attenzione all'interoperabilità e ai potenziali vantaggi di un ricorso efficace alle tecnologie digitali;
14. si rammarica che solo il 28 % dei nuclei familiari europei nelle zone rurali avesse una linea fissa per la connessione internet veloce nel 2015 e che la copertura media della rete 4G nelle zone rurali dell'UE sia pari solo al 36 %, mentre tale percentuale per l'UE nel suo complesso è dell'86 %, e richiama l'attenzione sull'urgente necessità di fornire un sostegno costante all'espansione della banda larga, in particolare nelle zone rurali, poiché l'accesso a una connessione a banda larga ad alta velocità è indispensabile per fruire e beneficiare dei servizi di eGovernment; invita pertanto la Commissione e gli Stati membri a continuare a fornire un flusso adeguato di finanziamenti destinati all'espansione della banda larga, alle infrastrutture di servizi digitali e all'interazione transfrontaliera della pubblica amministrazione dopo il 2020, nell'ambito di applicazione del Meccanismo per collegare l'Europa o di altri programmi idonei dell'UE, garantendo così la sostenibilità sul lungo periodo; invita gli operatori, a tale riguardo, a investire maggiormente nelle infrastrutture per migliorare la connettività nelle zone rurali e per garantire che anche queste ultime beneficino delle reti a capacità molto elevata sotto forma di reti 5G, in quanto ciò sarà un elemento di base fondamentale della nostra società digitale;
15. sottolinea che il pieno utilizzo di infrastrutture sicure, adeguate, resilienti, affidabili e ad alte prestazioni, come la banda larga ultraveloce e le reti di telecomunicazioni, è essenziale per il funzionamento dei servizi di eGovernment; chiede, pertanto, la rapida adozione del codice europeo delle comunicazioni elettroniche per conseguire gli obiettivi strategici europei; ritiene fondamentale che le autorità pubbliche siano aggiornate rispetto agli sviluppi tecnologici e dispongano di una capacità sufficiente per adottare le tecnologie innovative, quali i big data, l'Internet delle cose o l'utilizzo di servizi mobili, come il 5G, che sono in grado di rispondere alle esigenze degli utenti;
16. ritiene che il riutilizzo delle funzioni tecniche fondamentali del Meccanismo per collegare l'Europa (CEF) nel settore pubblico e privato sia essenziale per il funzionamento dell'infrastruttura di servizi digitali; sottolinea la necessità di garantire la sostenibilità a lungo termine delle funzioni tecniche fondamentali del CEF così come i risultati dei progetti pilota su vasta scala e dell'ISA2 oltre il 2020; evidenzia le potenzialità dell'iniziativa Wifi4EU per quanto riguarda la promozione dell'accesso universale alle reti ad alta velocità; invita pertanto la Commissione e gli Stati membri a sviluppare una struttura di governance a lungo termine nell'ottica di conseguire gli obiettivi del mercato unico digitale, la cui priorità dovrebbe essere quella di rispondere alle esigenze dei cittadini e delle imprese e che dovrebbe promuovere, ogniqualvolta possibile, l'uso di norme comuni;
17. osserva che l'adozione di soluzioni innovative per i servizi pubblici ad elevata intensità di dati, come l'uso dei servizi cloud, è ancora lenta e frammentata; ricorda che servizi come INSPIRE generano ampi volumi di dati, che richiedono una maggiore capacità di elaborazione; accoglie con favore, a tale riguardo, "L'iniziativa europea per il cloud computing" della Commissione e ritiene che la base di utenti del cloud europeo per la scienza aperta debba essere estesa al settore pubblico;
18. invita la Commissione a promuovere una sensibilizzazione in merito all'importanza del portale della giustizia elettronica e ai suoi usi, nonché a far sì che tale portale diventi uno sportello unico per accedere a tutte le informazioni giuridiche pertinenti e alla giustizia negli Stati membri; segnala tuttavia che nei procedimenti non tutte le parti dispongono di un accesso paritario né delle competenze necessarie per utilizzare le tecnologie dell'informazione e della comunicazione, il che può tradursi in una limitazione dell'accesso alla giustizia; evidenzia che occorre assicurarsi, in particolare, che le persone con disabilità abbiano accesso al portale della giustizia elettronica;
19. accoglie con favore l'introduzione del sistema e-CODEX, che consente la comunicazione diretta tra i cittadini e i tribunali in tutti gli Stati membri e costituisce un'importante misura per agevolare l'accesso transfrontaliero ai servizi pubblici;
20. si congratula con il Consiglio e la Commissione per il lavoro svolto ai fini dell'introduzione dell'identificatore europeo della giurisprudenza (ECLI), strumento di grande utilità per la ricerca giuridica e il dialogo giudiziario, e accoglie con favore la creazione del relativo motore di ricerca, volto ad agevolare l'accesso alle informazioni giuridiche in tutta l'Unione;
21. ribadisce la necessità di migliorare le competenze digitali del personale amministrativo nonché quelle di tutti i cittadini e di tutte le imprese, sviluppando e sostenendo attività di formazione a livello nazionale, regionale e locale, al fine di minimizzare il rischio di esclusione digitale, come pure di introdurre corsi di formazione specialistici sui servizi di eGovernment, destinati ai funzionari pubblici e ai responsabili delle decisioni; sottolinea che le competenze digitali sono un prerequisito essenziale per la partecipazione all'eGovernment; incoraggia lo sviluppo di programmi di apprendimento online riconosciuti nell'ambito del sistema europeo di accumulazione e trasferimento dei crediti (ECTS); ritiene che uno degli elementi fondamentali per lo sviluppo dell'eGovernment sia la crescita costante nello sviluppo delle competenze digitali; sottolinea la necessità di contrastare e prevenire il divario digitale fra aree geografiche, fra persone appartenenti a livelli socioeconomici diversi nonché fra una generazione e l'altra; invita gli Stati membri a dar seguito alle proposte contenute nel piano d'azione per l'eGovernment onde consentire in particolare ai giovani di rapportarsi con l'amministrazione con modalità che riflettono le loro abitudini in fatto di comunicazione, e sottolinea che la trasmissione delle competenze digitali è di particolare importanza nel caso degli anziani, che spesso risentono di una carenza di abilità o sicurezza nell'utilizzo dei servizi elettronici; ritiene che gli Stati membri dovrebbero promuovere l'apprendimento permanente e favorire campagne educative e di comunicazione, che comprendano reti per la trasmissione delle competenze mediatiche, intese a far sì che i cittadini dell'UE possano avvalersi pienamente delle capacità offerte dai nuovi portali e servizi di eGovernment;
22. sottolinea la necessità di un duplice approccio inclusivo online e offline, necessario per evitare l'esclusione, tenuto conto dell'attuale tasso di analfabetismo digitale e del fatto che oltre il 22 % degli europei, in particolare gli anziani, preferisce non utilizzare i servizi online nei rapporti con le pubbliche amministrazioni; sottolinea che il rifiuto di utilizzare i servizi online è dovuto a molteplici cause e ostacoli, che devono essere affrontati o rimossi, tra cui la mancanza di informazione o di competenze, la diffidenza e le percezioni errate; ritiene che per evitare l'esclusione digitale o l'incremento del divario digitale sia necessario garantire ai cittadini che vivono nelle zone rurali, montane e remote, l'accesso e la qualità dei servizi di eGovernment;
23. sottolinea che la digitalizzazione può consentire alle autorità pubbliche di risparmiare sui costi; è consapevole che la digitalizzazione e altre sfide derivanti dai pacchetti di ammodernamento sono spesso affrontate in un contesto di vincoli di bilancio e che, in particolare, nei prossimi anni gli enti regionali e locali avranno ancora un enorme carico di lavoro, che renderà necessario non solo adottare soluzioni digitali basate su norme aperte, che riducano i costi di manutenzione e aumentino l'innovazione, ma anche promuovere i partenariati pubblico-privato; evidenzia che l'efficacia in termini di costi risulterà evidente nel tempo, poiché gli investimenti nella digitalizzazione contribuiranno a ridurre i costi amministrativi futuri; sottolinea che, nel frattempo, la necessità di un approccio online e offline è inevitabile;
24. osserva che, nel valutare la digitalizzazione di singole procedure amministrative, occorre tener conto di eventuali obiezioni legate all'interesse pubblico prevalente;
eGovernment transfrontaliero a tutti i livelli amministrativi
25. sottolinea l'importanza della creazione di un'infrastruttura sostenibile di eGovernment transfrontaliero, nell'ottica di semplificare l'accesso alle quattro libertà fondamentali e il loro esercizio;
26. sottolinea l'importanza dei servizi di eGovernment transfrontaliero per i cittadini nelle loro attività quotidiane e sottolinea i vantaggi di un ulteriore sviluppo del sistema di scambio elettronico di informazioni sulla sicurezza sociale (EESSI) e di EURES, il portale europeo della mobilità professionale, nonché dei servizi di sanità elettronica transfrontalieri;
27. accoglie con favore le diverse iniziative della Commissione volte a sviluppare le prescrizioni digitali transfrontaliere, in particolare per quanto riguarda l'interoperabilità e la normazione; sottolinea tuttavia che la diffusione di tali soluzioni avviene troppo lentamente tenendo conto del valore e dell'importanza dei servizi in questione per i cittadini dell'UE; invita la Commissione a garantire l'istituzione di un quadro corretto per favorire la fiducia fra gli Stati membri e accelerare lo sviluppo delle prescrizioni digitali transfrontaliere, dalla protezione dei dati e dalla sicurezza degli scambi dei dati alla realizzazione delle infrastrutture e dei servizi digitali necessari;
28. chiede alla Commissione di sviluppare e promuovere ulteriormente l'utilizzo di EURES, il portale europeo della mobilità professionale, attraverso una maggiore integrazione e una più stretta collaborazione fra i sistemi dei servizi pubblici dell'occupazione e il portale EURES, al fine di facilitare e aumentare la mobilità dei datori di lavoro e delle persone in cerca di occupazione nell'Unione Europea;
29. sottolinea che la sanità elettronica può migliorare in modo significativo la qualità della vita dei cittadini fornendo ai pazienti un'assistenza sanitaria più accessibile ed efficiente, anche in termini di costi;
30. ritiene che, ai fini del completo funzionamento dei servizi transfrontalieri di eGovernment, occorra affrontare le barriere linguistiche e che le pubbliche amministrazioni, in particolare nelle regioni di frontiera, debbano rendere disponibili le informazioni e i servizi nella lingua dei rispettivi Stati membri ma anche in altre lingue europee pertinenti;
31. evidenzia l'importanza dello scambio delle migliori pratiche, degli esempi e dell'esperienza di progetti tra tutti i livelli di amministrazione, sia all'interno degli Stati membri sia tra di essi; riconosce che i progetti pilota su vasta scala finanziati dall'UE, quali eSENSE, eCODEX e TOOP, contribuiscono in modo significativo a favorire i servizi transfrontalieri in Europa;
32. ritiene che il monitoraggio globale delle prestazioni dell'eGovernment negli Stati membri debba garantire che la metodologia adottata per misurare le prestazioni tenga adeguatamente in considerazione le specificità nazionali; mette in evidenza i vantaggi di una misurazione affidabile delle prestazioni negli Stati membri per i responsabili politici e l'opinione pubblica;
33. sottolinea che l'interoperabilità, le norme aperte e i dati aperti non soltanto sono fondamentali in un contesto transfrontaliero, ma sono altresì necessari a livello amministrativo nazionale, regionale e locale in ciascuno Stato membro, pur tenendo in considerazione anche la necessità di proteggere i dati nel trasferimento delle informazioni;
34. invita la Commissione e le altre istituzioni dell'UE a fungere da esempio nel settore dell'eGovernment e a offrire uno sportello trasparente e intuitivo per i cittadini e le imprese nonché servizi digitali integrali, in particolare per quanto riguarda la richiesta di finanziamenti dell'UE e la partecipazione ad appalti pubblici, e invita la Commissione a intensificare gli sforzi volti a garantire la traduzione dei suoi siti web in tutte le lingue ufficiali dell'UE e a porre in evidenza le migliori prassi;
Protezione e sicurezza dei dati
35. sottolinea che la fiducia dei cittadini nella protezione dei dati personali è fondamentale per il successo del piano d'azione per l'eGovernment 2016-2020 e che le pubbliche amministrazioni devono gestire i dati personali in maniera sicura e in piena conformità con il regolamento generale sulla protezione dei dati (RGPD) e con le norme dell'UE in materia di riservatezza, promuovendo così la fiducia nei servizi digitali;
36. sottolinea che dovrebbe essere altresì preso in considerazione un piano di sanità elettronica nel contesto del piano d'azione per l'eGovernment, in quanto ne costituisce una parte rilevante; ritiene che dovrebbero essere migliorati la raccolta e il trasferimento dei dati e che, se necessario in determinati casi, dovrebbe essere possibile il trasferimento transfrontaliero dei dati, in quanto ciò favorirà la prestazione di servizi sanitari per tutti i cittadini dell'UE;
37. sottolinea che, allo stesso tempo, la normativa in materia di protezione dei dati non dovrebbe essere concepita come un ostacolo, ma piuttosto come un punto di partenza per lo sviluppo di soluzioni innovative di eGovernment; sottolinea pertanto la necessità di orientamenti efficaci per l'applicazione del regolamento generale sulla protezione dei dati, nonché di uno scambio continuo con le parti interessate;
38. osserva che solamente il 15 % degli europei dichiara di avere una sensazione di totale controllo sull'utilizzo dei propri dati personali; ritiene importante esaminare ulteriormente il principio della proprietà dei dati e confida nel fatto che le future misure possano essere sviluppate sulla base della comunicazione della Commissione intitolata "Costruire un'economia dei dati europea" e di altre proposte correlate;
39. esorta gli Stati membri a garantire l'attuazione rapida e completa del regolamento eIDAS, in quanto la firma elettronica, l'identificazione elettronica e l'autenticazione elettronica costituiscono gli elementi basilari per lo sviluppo dei servizi pubblici digitali transfrontalieri; sottolinea l'importanza di incoraggiare l'utilizzo, fra i cittadini, le imprese e la pubblica amministrazione, dei regimi d'identificazione elettronica notificati a norma del regolamento eIDAS; sottolinea a tale proposito che, nello sviluppo di servizi digitali, l'adozione di tali abilitatori fondamentali dovrebbe essere una priorità sia del settore privato sia di quello pubblico; invita pertanto la Commissione ad agire per facilitare e promuovere la cooperazione fra il settore pubblico e quello privato nell'utilizzo transfrontaliero e intersettoriale delle firme e delle identificazioni elettroniche; accoglie inoltre con favore il programma ISA2, che copre tutte le politiche dell'UE per le quali è necessaria l'interoperabilità dei sistemi a livello dell'UE e nazionale;
40. sottolinea che la protezione degli enti pubblici dagli attacchi informatici e la loro capacità di resistere a tali attacchi sono estremamente importanti e devono essere migliorate; mette in rilievo che è necessario un approccio europeo a tal fine, in particolare considerato il fatto che il principio "una tantum", parte integrante del piano d'azione per l'eGovernment 2016-2020 dell'UE, presuppone lo scambio tra pubbliche amministrazioni europee di dati relativi ai cittadini;
41. sottolinea che la sicurezza dei dati è un elemento di cui si deve tener conto già nella fase di progettazione delle applicazioni, che devono essere moderne e facili da gestire, nonché delle procedure amministrative, che devono essere efficienti ("sicurezza sin dalla progettazione"), al fine di garantire che i cittadini e le imprese traggano pieno vantaggio dalle tecnologie moderne;
o o o
42. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione.