Risoluzione del Parlamento europeo del 18 maggio 2017 sulla Zambia, in particolare il caso di Hakainde Hichilema (2017/2681(RSP))
Il Parlamento europeo,
– viste le sue precedenti risoluzioni sulla Zambia,
– vista la dichiarazione rilasciata il 16 aprile 2017 dal portavoce del Servizio europeo per l'azione esterna sulle tensioni politiche in Zambia,
– vista la relazione della Missione di osservazione elettorale dell'UE alle elezioni del 2016 in Zambia,
– vista la Carta africana dei diritti dell'uomo e dei popoli,
– visto il Patto internazionale relativo ai diritti civili e politici,
– vista la Costituzione zambiana,
– visto l'accordo di Cotonou,
– vista la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo,
– visti l'articolo 135, paragrafo 5, e l'articolo 123, paragrafo 4, del suo regolamento,
A. considerando che la Zambia è da tempo un esempio di democrazia e ha vissuto 25 anni di transizioni pacifiche; che purtroppo il periodo precedente alle elezioni del 2016 è stato segnato da violenti scontri tra i sostenitori dei due principali partiti, il Fronte patriottico e il Partito unito per lo sviluppo nazionale (UPND, il partito di opposizione);
B. considerando che l'11 maggio 2017 ricorreva un mese dall'incarcerazione di Hakainde Hichilema, leader dell'UPND arrestato insieme a cinque dei suoi dipendenti nel corso di una perquisizione della sua abitazione l'11 aprile, da agenti di polizia pesantemente armati;
C. considerando che Hichilema è stato accusato di aver messo in pericolo la vita del presidente ostruendo il corteo presidenziale del 9 aprile 2017, a Mongu, ed è stato immediatamente accusato di tradimento, reato che non ammette il rilascio su cauzione in Zambia, nonché di infrazione degli obblighi di legge, disobbedienza agli ordini legittimi e utilizzo di linguaggio offensivo; che egli ha respinto tutte le accuse;
D. considerando che, sebbene la Zambia sia di fatto un paese abolizionista e l'ultima esecuzione sia stata compiuta nel 1997, la pena massima per tradimento è tuttora la pena di morte;
E. considerando che i legali di Hichilema ritengono che la causa sia infondata e hanno chiesto che il tribunale magistrale di Lusaka ritiri le accuse; che il tribunale ha confermato le accuse a motivo del fatto che solo la Corte suprema è competente per i casi di tradimento;
F. considerando che Hichilema è attualmente detenuto presso il carcere centrale di Lusaka, dove l'accesso ai mezzi di comunicazione privati, all'assistenza legale, ai sostenitori e agli amici è limitato; che Hichilema e i suoi legali hanno denunciato episodi di trattamento degradante durante la detenzione;
G. considerando che secondo l'UPND le accuse sono politicamente motivate e che l'arresto di Hichilema ha provocato un'ondata di proteste, scontri violenti e crescenti tensioni politiche nel paese;
H. considerando che le organizzazioni per i diritti umani hanno chiesto alle autorità zambiane di ritirare le accuse, sostenendo che fossero concepite per vessare e intimidire Hichilema e per dissuaderlo dalla sua attività politica; che il 14 aprile 2017 il presidente Lungu ha dichiarato che non avrebbe interferito nel caso Hichilema;
I. considerando che la Conferenza episcopale cattolica della Zambia ha criticato il brutale arresto dei principali leader dell'opposizione e ha deplorato il ricorso alla polizia nazionale per impedire, evidentemente, l'organizzazione e il funzionamento generale dell'opposizione politica;
J. considerando che, in seguito alle elezioni presidenziali dell'agosto 2016, in cui Hichilema è stato sconfitto con uno stretto margine dal presidente Lungu, l'UPND ha contestato la legittimità dei risultati elettorali e l'indipendenza del sistema giudiziario, ma la denuncia è stata respinta senza giungere in tribunale;
K. considerando che il 18 aprile 2017 Hichilema è stato ulteriormente accusato di tradimento, insieme ad altri cinque membri dell'UPND, in quanto avrebbero cercato di rovesciare il governo tra il 5 e l'8 aprile;
L. considerando che il 13 novembre 2016 la missione di osservazione elettorale dell'UE ha presentato la sua relazione finale, in cui si afferma che la preparazione delle elezioni politiche del 2016 si è svolta in gran misura in modo professionale, ma che entrambi i partiti politici principali sono stati responsabili di dichiarazioni che hanno infiammato le tensioni durante la campagna elettorale, provocando diversi episodi gravi di violenza;
M. considerando che sia l'UE sia gli Stati Uniti hanno espresso preoccupazione per la detenzione del leader dell'opposizione e hanno sollecitato un dialogo pacifico tra il governo e l'UPND, per allentare le tensioni che si sono intensificate tra le due parti;
N. considerando che il 20 aprile 2017 il presidente della Zambia ha minacciato di imporre lo stato di emergenza, in seguito a una serie di incendi provocati nei negozi e nelle stazioni di polizia e attribuiti all'UPND; che ciò rischia di aggravare le attuali tensioni e che è opportuno favorire una soluzione politica;
O. considerando che il caso Hichilema si inserisce in un contesto di crescente tensione politica conseguente alle contestate elezioni dello scorso anno; che gli osservatori dei diritti umani hanno segnalato atti di repressione nei confronti di attivisti politici e partiti di opposizione, un eccessivo uso della forza per disperdere manifestazioni pacifiche e strette sui mezzi di comunicazione e sui giornalisti indipendenti;
P. considerando che il governo ha espresso la sua disponibilità al dialogo subordinatamente all'accettazione, da parte di tutti i partiti di opposizione, del risultato delle elezioni del 2016;
Q. considerando che la Zambia è firmataria dell'Accordo di Cotonou, il cui articolo 9 stabilisce che le parti si impegnano a promuovere e proteggere tutte le libertà e i diritti umani fondamentali, tra cui i diritti politici;
R. considerando che il 27 marzo 2017 il governo della Zambia ha avviato consultazioni pubbliche sulla partecipazione del paese alla Corte penale internazionale;
1. esprime preoccupazione per l'arresto e la detenzione di Hakainde Hichilema e insiste sulla necessità di garantire sempre correttezza, diligenza e trasparenza nell'applicazione della legge e durante tutto l'iter giudiziale; prende atto con preoccupazione delle notizie secondo cui le imputazioni avrebbero una motivazione politica, e ricorda pertanto al governo zambiano che ha l'obbligo di garantire i diritti fondamentali e lo Stato di diritto, inclusi l'accesso alla giustizia e il diritto a un giusto processo, come previsto dalla Carta africana e da altri strumenti internazionali e regionali in materia di diritti umani;
2. è profondamente preoccupato per le segnalazioni riguardanti l'aumento delle restrizioni alla libertà di espressione e di associazione; invita il governo a continuare a impegnarsi per ripristinare pienamente la libertà dei mezzi di comunicazione; insiste sul fatto che è responsabilità del governo evitare qualsiasi acutizzarsi delle tensioni politiche attuali e rispettare, proteggere e promuovere i diritti civili e politici dei suoi cittadini;
3. invita le autorità della Zambia a condurre un'indagine rapida, imparziale e approfondita sui presunti maltrattamenti subiti da Hichilema durante la sua detenzione e ad assicurare che i responsabili rispondano dei loro atti;
4. esorta tutte le parti politiche interessate a fare uso dei mezzi di ricorso previsti dalla costituzione e dal diritto, in linea con le norme e gli standard internazionali, per la risoluzione di qualsiasi controversia o divergenza in merito al risultato delle elezioni, e a fare tutto quanto in loro potere per salvaguardare la pace e la sicurezza della società civile;
5. invita l'Unione europea a continuare a monitorare da vicino la situazione generale nella Zambia e ad avvalersi degli strumenti politici disponibili, anche attraverso il dialogo al più alto livello, al fine di garantire il mantenimento delle condizioni per lo Stato di diritto e la democrazia, uno spazio politico aperto, istituzioni libere e il rispetto dei diritti umani;
6. incoraggia vivamente il governo della Zambia a prendere in considerazione le raccomandazioni finali della relazione della missione di osservazione elettorale dell'UE sulle elezioni del 2016, in particolare per quanto concerne la necessità di eliminare le limitazioni restrittive riguardanti la libertà di riunione previste dalla legge sull'ordine pubblico, di garantire la libertà e l'indipendenza dei media e di adottare tutte le misure del caso per prevenire la violenza politica;
7. insiste sulla pressante necessità di un dialogo pacifico e costruttivo tra il Fronte patriottico e l'UPND per ripristinare la fiducia e la stabilità politica; sottolinea che è responsabilità di entrambe le parti astenersi dall'incitare ad atti di violenza e dal provocarli e creare un contesto favorevole a un dibattito democratico aperto; accoglie con favore l'impegno dei partner internazionali e regionali a tale riguardo e il loro ruolo di mediazione, nonché l'appello al dialogo lanciato dalla Commissione per i diritti umani delle Nazioni Unite per contrastare la violenza politica;
8. sostiene l'iniziativa della Conferenza episcopale cattolica della Zambia e di altri gruppi della società civile che chiedono un dialogo pacifico tra le parti avverse;
9. ribadisce la sua ferma opposizione al ricorso alla pena di morte, in tutti i casi e in tutte le circostanze; valuta positivamente il fatto che, dal 1997, nel paese non sia stata eseguita alcuna condanna alla pena capitale; invita la Zambia a ratificare il secondo protocollo facoltativo del Patto internazionale relativo ai diritti civili e politici in vista dell'abolizione della pena di morte;
10. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, al vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, ai Co-presidenti dell'Assemblea parlamentare paritetica ACP-UE, alla Commissione dell'Unione africana, al Parlamento panafricano, al governo della Zambia e al Segretario generale delle Nazioni Unite.