Risoluzione del Parlamento europeo del 13 giugno 2017 sull'efficacia in termini di costi del Settimo programma per la ricerca (2015/2318(INI))
Il Parlamento europeo,
– visto il titolo XIX del trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE),
– vista la decisione n. 1982/2006/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 dicembre 2006, concernente il settimo programma quadro della Comunità europea per le attività di ricerca, sviluppo tecnologico e dimostrazione (2007-2013)(1),
– visto il protocollo n. 1 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea sul ruolo dei parlamenti nazionali nell'Unione europea,
– visto il protocollo n. 2 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea sull'applicazione dei principi di sussidiarietà e di proporzionalità,
– visto il regolamento (UE) n. 1291/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'11 dicembre 2013, che istituisce il programma quadro di ricerca e innovazione (2014-2020) – Orizzonte 2020(2),
– visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione(3),
– vista la relazione annuale della Corte dei conti sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio finanziario 2014, corredata delle risposte delle istituzioni(4),
– vista la relazione speciale n. 2/2013 della Corte dei conti europea intitolata "La Commissione ha assicurato un'attuazione efficiente del settimo programma quadro per la ricerca?",
– vista la relazione della Camera dei comuni del Regno Unito, commissione scienza e tecnologia, intitolata "Leaving the EU: implications and opportunities for science and research" (Lasciare l'UE: implicazioni e opportunità per la scienza e la ricerca), del 16 novembre 2016(5),
– vista la sua decisione del 28 aprile 2016 sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2014, sezione III – Commissione(6),
– visto l'articolo 52 del suo regolamento,
– vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A8-0194/2017),
A. considerando che il quadro finanziario pluriennale (QFP) 2007-2013 è giunto a termine, ma che l'attuazione del Settimo programma quadro per la ricerca e l'innovazione (7° PQ) è tuttora in corso;
B. considerando che durante il QFP 2014-2020 i progetti di ricerca e innovazione rientrano nell'ambito del regolamento Orizzonte 2020;
C. considerando che, per quanto a sua conoscenza, non esiste un'analisi esauriente dell'efficacia in termini di costi relativa al 7° PQ;
D. considerando che una valutazione esauriente del 7° PQ avrebbe dovuto precedere, idealmente, l'entrata in vigore di Orizzonte 2020;
E. considerando che i tassi di errore e la valutazione ex post del programma non forniscono informazioni esaurienti sull'efficacia in termini di costi;
Il Settimo programma quadro (7° PQ)
1. sottolinea che il 7° PQ ha rappresentato un bilancio complessivo adottato di 55 miliardi di EUR, pari a circa il 3 % del totale della spesa di ricerca e sviluppo tecnologico (RST) in Europa, ovvero al 25 % del finanziamento competitivo; che durante i sette anni di durata del 7° PQ sono state presentate oltre 139 000 proposte di ricerca, fra le quali sono stati selezionati e finanziati 25 000 progetti della massima qualità; che, delle 29 000 organizzazioni che hanno partecipato al 7° PQ, i principali beneficiari sono stati, tra gli altri, le università (44 % dei finanziamenti del 7° PQ), le organizzazioni di ricerca e tecnologia (27 %), le grandi aziende private (11 %) e le PMI (13 %), mentre il settore pubblico (3 %) e le organizzazioni della società civile (2 %) hanno rappresentato una percentuale meno significativa;
2. è consapevole del fatto che il 7° PQ è destinato a beneficiari di tutti gli Stati membri dell'UE, paesi associati e candidati all'adesione quali Svizzera, Israele, Norvegia, Islanda, Liechtenstein, Turchia, Croazia, ex Repubblica iugoslava di Macedonia, Serbia, Albania, Montenegro, Bosnia-Erzegovina, Isole Fær Øer e Moldova, nonché paesi partner della cooperazione internazionale;
3. sottolinea la valutazione ex post del 7° PQ eseguita da un gruppo di esperti ad alto livello(7), secondo cui il 7° PQ è stato un successo; che il gruppo ad alto livello ha sottolineato in particolare che il 7° PQ:
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ha incoraggiato l'eccellenza scientifica a livello individuale e istituzionale,
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ha promosso ricerche estremamente innovative attraverso il nuovo programma 7° PQ-Ideas (Consiglio europeo della ricerca),
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ha impegnato l'industria e le PMI in modo strategico,
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ha rafforzato una nuova modalità di collaborazione e un quadro di innovazione aperto,
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ha potenziato lo spazio europeo della ricerca catalizzando una cultura della cooperazione e costruendo reti globali adatte ad affrontare sfide tematiche,
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ha affrontato alcune sfide della società attraverso la ricerca, la tecnologia e l'innovazione – 7° PQ-Cooperazione,
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ha incoraggiato l'armonizzazione dei sistemi e delle politiche nazionali di ricerca e innovazione,
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ha stimolato la mobilità dei ricercatori in tutta l'Europa – il 7° PQ-Persone ha creato le condizioni necessarie per un mercato del lavoro aperto per i ricercatori,
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ha promosso gli investimenti nelle infrastrutture europee di ricerca,
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ha raggiunto una massa critica di ricerca nel panorama europeo e mondiale;
4. osserva che la consultazione pubblica delle parti interessate, svoltasi nell'ambito della valutazione del 7° PQ tra febbraio e maggio 2015, ha evidenziato le seguenti carenze:
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elevati oneri amministrativi e norme giuridiche e finanziarie complesse,
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un eccessivo numero di sottoscrizioni,
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un'insufficiente attenzione all'impatto sociale,
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un ambito dei temi e degli inviti a presentare proposte eccessivamente ristretto,
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un'insufficiente attenzione alla partecipazione dell'industria,
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soglie elevate per i nuovi operatori; tassi di successo mediamente bassi per le proposte e i richiedenti, del 19 % e del 22 % rispettivamente,
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scarsa comunicazione;
5. è preoccupato in relazione al fatto che, secondo il Commissario, il 7° PQ non sarà integralmente eseguito e valutato prima del 2020, cosa che potrebbe causare ritardi nei futuri programmi di follow-up; esorta la Commissione a pubblicare la relazione di valutazione appena possibile e al più tardi prima della presentazione del programma di ricerca successivo a Orizzonte 2020;
Conclusioni della Corte dei conti europea (CC)
6. evidenzia con preoccupazione che, secondo la Corte, i sistemi di supervisione e controllo per la ricerca e altre politiche interne sono "parzialmente efficaci";
7. invita la Commissione a informare dettagliatamente la sua commissione competente riguardo alle 10 transazioni che hanno rappresentato il 77 % degli errori nel 2015 e alle misure correttive adottate;
8. constata con preoccupazione che, negli ultimi esercizi di discarico, il tasso di errore relativo a ricerca, sviluppo e innovazione (RSI) è stato sempre superiore al 5 %;
9. osserva che, nel 2015, su 150 operazioni controllate dalla Corte, 72 (48 %) erano inficiate da errori; che sulla base dei 38 errori quantificati dalla Corte si è stimato un tasso di errore pari al 4,4 %; che, inoltre, in 16 casi di errori quantificabili, la Commissione, le autorità nazionali o i revisori indipendenti disponevano di informazioni sufficienti per prevenire o individuare e rettificare gli errori prima di approvare la spesa; che se tutte queste informazioni fossero state usate per rettificare gli errori, il tasso di errore stimato per il capitolo in oggetto sarebbe stato più basso dello 0,6 %;
10. si rammarica del fatto che, per 10 delle 38 operazioni che presentano errori quantificati, la Corte ha rilevato errori che rappresentano più del 20 % delle voci esaminate; rileva che questi 10 casi (nove concernenti il Settimo programma quadro di ricerca e uno concernente il programma per la competitività e l'innovazione 2007-2013) contribuiscono per il 77 % al livello di errore globale stimato per la rubrica "Competitività per la crescita e l'occupazione" nel 2015;
11. si rammarica del fatto che la maggior parte degli errori quantificati rilevati dalla Corte (33 su 38) riguardava il rimborso di costi del personale e costi indiretti inammissibili dichiarati dai beneficiari, e che quasi tutti gli errori riscontrati dalla Corte nei rendiconti di spesa sono stati dovuti a un'interpretazione errata, da parte dei beneficiari, delle complesse norme di ammissibilità o al calcolo errato dei loro costi ammissibili, il che porta all'ovvia conclusione che tali norme devono essere semplificate;
12. riconosce che la Commissione ha calcolato un tasso di errore residuo (alla fine del programma e dopo le rettifiche) del 3 % nel 2014 (2,88 % nel 2015);
13. ricorda la sua posizione nel contesto del discarico alla Commissione per l'esercizio 2012 e 2014: "resta persuaso che la Commissione debba continuare a impegnarsi per trovare un equilibrio accettabile tra l'attrattiva dei programmi per i partecipanti e le legittime necessità della responsabilità e del controllo finanziario; ricorda, a tale proposito, la dichiarazione del Direttore generale del 2012, secondo cui la procedura intesa a ottenere un tasso di errore residuo del 2 % in ogni circostanza non è un'opzione percorribile";
14. si rammarica del fatto che le fonti primarie di errore siano consistite in errori di calcolo dei costi del personale e in costi diretti e indiretti inammissibili;
15. ricorda e constata con preoccupazione le conclusioni della relazione speciale della Corte dei conti europea n. 2/2013, in cui la Corte conclude che i processi della Commissione sono finalizzati a garantire che i fondi siano investiti in ricerca di alta qualità; che, ciononostante, si è prestata una minore attenzione all'efficienza;
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gli strumenti della tecnologia dell'informazione (IT) esistenti non hanno consentito un'attuazione efficiente dei progetti e, negli otto servizi della Commissione, oltre 2 500 membri del personale sono impiegati per l'attuazione del 7° PQ, 1 500 (60 %) dei quali sono direttamente assegnati alla gestione dell'attuazione del programma specifico "Cooperazione",
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i tempi per ricevere le sovvenzioni dovrebbero essere ulteriormente ridotti, e
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il modello di controllo finanziario del 7° PQ non tiene sufficientemente conto del rischio di errori;
16. prende atto delle risposte della Commissione alle conclusioni della Corte, in cui si sottolinea che, nonostante tutto, 4 324 sovvenzioni sono state firmate, con quasi 20 000 partecipanti, che i tempi per ricevere le sovvenzioni sono già stati ridotti e che l'architettura del controllo è stata concepita in modo da basarsi prevalentemente sul controllo ex post;
Efficacia in termini di costi nell'ambito del 7° PQ
17. sottolinea che l'efficacia in termini di costi dovrebbe essere valutata in base ai principi di economia, efficienza ed efficacia (sana gestione finanziaria)(8) nel conseguimento degli obiettivi strategici;
18. prende atto del fatto che l'attuazione dei programmi quadro di ricerca è stata condivisa da varie direzioni generali, agenzie esecutive, imprese comuni, nonché dai cosiddetti organismi ex articolo 185, dalla Banca europea per gli investimenti (BEI) e dall'Istituto europeo di innovazione e tecnologia (IET);
19. osserva che la Direzione generale della Ricerca e dell'innovazione (DG RTD) ha autorizzato pagamenti per 3,8 miliardi di EUR nel 2015, il 67,4 % dei quali è stato effettuato sotto la diretta responsabilità della stessa Direzione generale, il 12,6 % da imprese comuni, il 10,7 % dalla BEI e dal Fondo europeo per gli investimenti (FEI) e il 2,4 % da agenzie esecutive;
20. rileva che, secondo la relazione annuale di attività della DG RTD del 2015, l'Unione europea ha contribuito al 7° PQ con 44,56 miliardi di EUR, il 58 % dei quali è andato a Germania (16 %), Regno Unito (16 %), Francia (11 %), Italia (8 %) e Spagna (7 %);
21. osserva che la DG RTD ha istituito un quadro di controllo volto a mitigare i rischi intrinseci nelle varie fasi del processo di gestione delle sovvenzioni dirette e indirette; che, inoltre, la DG RTD ha posto in essere una strategia di supervisione per gli strumenti finanziari attuati dalla BEI e dal FEI;
22. constata che, nel quadro del 7° PQ 2007-2013, alla fine del 2015 la DG RTD aveva completato e sottoscritto 3 035 delle 4 950 convenzioni di sovvenzione e 1 915 progetti, per un totale di 1,6 miliardi di EUR ancora da pagare; che nel 2015 la DG RTD ha effettuato 826 pagamenti finali; incoraggia detta DG a sviluppare tali statistiche nei futuri esercizi;
23. sottolinea, in particolare, il fatto che indicatori quali i tempi per ricevere le sovvenzioni, le informazioni e i pagamenti hanno registrato una tendenza positiva e sono stati ritenuti soddisfacenti (93-100 % di conformità);
24. constata che la DG RTD ha realizzato 1 550 audit, coprendo così 1 404 beneficiari e il 58,7 % del bilancio durante il periodo di programmazione del 7° PQ;
25. ricorda che, secondo la DG RTD, sono stati impiegati 9,4 equivalenti a tempo pieno per la supervisione e il coordinamento delle attività connesse alle agenzie esecutive; che ciò ha rappresentato 1,26 milioni di EUR, ovvero l'1,35 % dei costi amministrativi totali; che, in aggiunta, l'Agenzia esecutiva per la ricerca (REA) e l'Agenzia esecutiva del Consiglio europeo della ricerca (ERCEA) hanno eseguito un bilancio operativo di 1,94 miliardi di EUR, mentre l'Agenzia esecutiva per le piccole e le medie imprese (EASME) e l'Agenzia esecutiva per l'innovazione e le reti (INEA) hanno eseguito stanziamenti di pagamento per 480,5 milioni di EUR nel 2015;
26. osserva che la DG RTD ha sostenuto costi pari a 1,67 milioni di EUR ovvero lo 0,35 % dei 479,9 milioni di EUR erogati alle imprese comuni per la supervisione delle loro attività; osserva inoltre che la DG RTD ha sostenuto costi pari a 0,7 milioni di EUR, ovvero lo 0,78 % dei pagamenti effettuati a organismi ex articolo 185 per la supervisione delle loro attività;
27. evidenzia che le imprese comuni e gli organismi ex articolo 185 sono responsabili dei propri audit, i cui risultati devono essere comunicati alla DG RTD;
28. constata con preoccupazione che la DG RTD ha stimato il tasso di errore complessivo rilevato al 4,35 %; che, nel contempo, la Direzione generale ha ritenuto che il tasso di errore residuo (alla fine del programma e dopo le rettifiche) fosse del 2,88 %;
29. rileva che, alla fine del 2016, l'importo da recuperare ammontava a 68 milioni di EUR, di cui 49,7 milioni di EUR sono stati efficacemente riscossi;
30. osserva, tuttavia, che le regole del 7° PQ non erano sufficientemente compatibili con le pratiche commerciali generali, che il sistema di controllo doveva assicurare un migliore equilibrio tra rischio e controllo, che i beneficiari avevano bisogno di migliori orientamenti per far fronte alla complessità del regime e che i metodi di rimborso dovevano essere più efficienti;
31. è preoccupato in relazione al fatto che la relazione annuale di attività della DG RTD indica che, alla fine del 2015, 1 915 progetti del 7º PQ, per un importo pari a 1,63 miliardi di EUR, non erano ancora stati completati, cosa che potrebbe ritardare l'attuazione di Orizzonte 2020;
32. prende atto del fatto che l'Unione europea ha interesse a istituire sinergie tra il settore della ricerca e dell'innovazione, da un lato, e i fondi strutturali, dall'altro;
33. osserva che la Commissione dovrebbe garantire che il 7° PQ e i finanziamenti nazionali destinati alla ricerca siano in linea con le regole dell'UE in materia di aiuti di Stato, così da evitare incongruenze e doppioni a livello dei finanziamenti; ritiene opportuno tener conto delle caratteristiche nazionali specifiche;
34. evidenzia l'importanza degli strumenti finanziari nell'ambito della ricerca e dell'innovazione; sottolinea che, al fine della competitività della ricerca, l'utilizzo di strumenti finanziari per progetti a livelli di maturità tecnologica più elevati può garantire un sufficiente rendimento degli investimenti pubblici; segnala, in questo contesto, il fatto che "il meccanismo di finanziamento con ripartizione del rischio (RSFF 2007-2013) offre prestiti e finanziamenti ibridi o mezzanini per migliorare l'accesso al finanziamento del rischio per progetti di ricerca e innovazione; che il contributo fornito dall'Unione tramite tale meccanismo per il periodo 2007-2015, pari a un importo di 961 milioni di EUR, ha sostenuto attività che ammontano a più di 10,22 miliardi di EUR degli 11,31 miliardi di EUR previsti (...)"; rileva che lo strumento di condivisione del rischio (RSI) per le PMI ha fornito finanziamenti per un volume superiore a 2,3 miliardi di EUR, cui l'Unione ha contribuito con 270 milioni di EUR(9); è del parere che queste cifre testimonino l'interesse elevato delle imprese e degli altri beneficiari per il finanziamento del rischio;
35. osserva la necessità di migliorare la destinazione degli strumenti finanziari del 7° PQ al fine di sostenere i nuovi operatori che hanno un accesso limitato ai finanziamenti nel settore della ricerca e dell'innovazione;
36. constata che alcune misure raccomandate dal revisore esterno e/o dal servizio di audit interno della Commissione, nello specifico due misure riguardanti i sistemi di controllo per la supervisione degli organismi esterni e tre misure per il fondo di garanzia per i partecipanti, non sono state incluse;
37. suggerisce una migliore comunicazione dei risultati negli Stati membri e campagne informative per il programma;
Prospettive future nell'ambito di Orizzonte 2020
38. sottolinea il fatto che, nel 2015, sono stati pubblicati 198 inviti a presentare proposte per Orizzonte 2020 con termine di presentazione entro la fine dell'anno; che, in risposta a tali inviti, sono state complessivamente ricevute 78 268 proposte, 10 658 delle quali sono state registrate nella lista principale o in quella di riserva; che ciò significa un tasso di successo di circa il 14 %, tenendo conto soltanto delle proposte ammissibili; che, nello stesso periodo, 8 832 convenzioni di sovvenzione sono state firmate con i beneficiari e che 528 di esse sono state firmate dalla DG RTD;
39. riconosce che con il 7° PQ ci sono stati risparmi per 551 milioni di EUR rispetto al 6° PQ e che la Commissione si è impegnata a semplificare ulteriormente l'attuazione di Orizzonte 2020 rispetto al 7° PQ; evidenzia, tuttavia, che tutti gli ambiti d'intervento, compresi i fondi strutturali, devono beneficiare della semplificazione al fine di garantire la parità di trattamento dei beneficiari dell'assistenza finanziaria europea;
40. accoglie con soddisfazione il fatto che la DG RTD stia cercando di ridurre ulteriormente le spese generali attraverso l'esternalizzazione della gestione dei contratti alle agenzie esecutive e ad altri organismi; sottolinea in questo contesto che, nell'ambito di Orizzonte 2020, il 55 % del bilancio sarà gestito da agenzie esecutive;
41. sottolinea che il grande numero di attori politici, compresi le direzioni generali della Commissione, le agenzie esecutive, le imprese comuni e gli organismi ex articolo 185, richiede un coordinamento notevole, la cui efficacia è di importanza primaria;
42. osserva la differenza di vedute tra l'EIT e la Commissione, da un lato, e la Corte dei conti europea, dall'altro, relativamente alla legittimità dei pagamenti; è del parere che tale controversia non debba essere risolta a detrimento dei beneficiari che hanno agito in buona fede;
43. accoglie con favore i seguenti aspetti di Orizzonte 2020:
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la struttura del programma è meno complessa e prevede l'interoperabilità tra le varie parti,
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al momento è in vigore un unico insieme di norme,
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attualmente esiste un solo tasso di finanziamento per progetto,
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i costi indiretti sono coperti da un tasso forfettario (25 %),
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viene verificata solo la sostenibilità finanziaria dei coordinatori di progetto,
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è stato introdotto un approccio ai risultati più misurabile,
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è applicata una strategia di audit unica al settore della ricerca e dell'innovazione,
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è stato creato un portale unico per i partecipanti ai fini della gestione delle sovvenzioni e degli esperti,
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le sovvenzioni, i contratti degli esperti e l'archiviazione sono gestiti elettronicamente;
44. accoglie con favore la creazione di un centro comune di supporto (CSC), che aiuterà a coordinare e realizzare il programma in maniera efficiente e armonizzata in sette direzioni generali della Commissione, quattro agenzie esecutive e sei imprese comuni; osserva che dal 1° gennaio 2014 il CSC fornisce servizi comuni in settori quali l'assistenza legale, gli audit ex post, i sistemi e le operazioni IT, i processi aziendali nonché le informazioni e i dati sui programmi a tutte le DG di ricerca, le agenzie esecutive e le imprese comuni che attuano il programma Orizzonte 2020;
45. suggerisce di potenziare il ruolo dei punti di contatto nazionali (PCN) al fine di offrire un'assistenza tecnica di qualità sul terreno; ritiene che la valutazione annuale dei risultati, della formazione e dello stimolo dato da PCN efficienti migliori il tasso di successo del programma Orizzonte 2020;
46. si compiace che la quota dei fondi di Orizzonte 2020 destinati alle piccole e medie imprese sia aumentata, passando dal 19,4 % nel 2014 al 23,4 % nel 2015 e raccomanda di incoraggiare proattivamente questa tendenza;
47. ritiene inaccettabile che la DG RTD non abbia osservato la richiesta del Parlamento, secondo cui le direzioni generali della Commissione dovrebbero pubblicare tutte le raccomandazioni specifiche per paese nelle rispettive relazioni annuali di attività;
48. invita la Commissione ad adottare misure che garantiscano la medesima retribuzione per i ricercatori che svolgono lo stesso lavoro nell'ambito dello stesso progetto e a fornire un elenco di tutte le imprese, suddivise per nazionalità, quotate in borsa e/o con un profitto nel loro bilancio di esercizio, e che ricevono finanziamenti a titolo di Orizzonte 2020;
49. riconosce che i nuovi elementi introdotti in Orizzonte 2020 riflettono anche le osservazioni formulate dalla Corte dei conti europea;
50. ricorda che è in corso di preparazione un Nono programma quadro di ricerca; sottolinea la necessità di garantire che, nella definizione del programma, si utilizzino le migliori pratiche acquisite con Orizzonte 2020; suggerisce di destinare all'innovazione maggiori finanziamenti, economicamente efficienti per il settore delle imprese, e di prevedere una maggiore flessibilità tra i bilanci dei diversi sottoprogrammi, onde evitare una carenza di finanziamenti per quelli definiti "eccellenti";
Ripercussioni sul 7° PQ dell'uscita del Regno Unito dall'Unione europea
51. prende atto con rispetto del voto con cui i cittadini del Regno Unito hanno espresso, il 23 giugno 2016, la volontà politica di uscire dall'Unione europea;
52. accoglie con favore il lavoro della Camera dei comuni del Regno Unito nel valutare le ripercussioni di detto voto sul settore della scienza e della ricerca(10) e nel cercare di ridurre al minimo l'impatto negativo sulla competitività europea;
53. sottolinea che, nel 2014, le organizzazioni con sede nel Regno Unito hanno ricevuto 1,27 miliardi di EUR in inviti a presentare proposte di finanziamento sotto forma di sovvenzioni, pari al 15 % del totale, e, nel 2015, 1,18 miliardi di EUR in inviti a presentare proposte, pari al 15,9 % del totale – la quota più consistente di finanziamenti dell'UE ricevuti da uno Stato membro nel 2015(11);
Conclusioni
54. conclude che, complessivamente, la Commissione ha gestito il 7° PQ in maniera efficace in termini di costi; osserva che, nonostante i ritardi e i reiterati tassi di errore nella sua esecuzione, il programma ha altresì migliorato la propria efficienza;
55. accoglie con favore il fatto che sono state prese in considerazione le preoccupazioni della Corte;
56. invita la Commissione a garantire che le modernizzazioni introdotte nell'ambito di Orizzonte 2020 – quali i tassi forfettari per i costi indiretti, una strategia di audit unica, il portale unico per i partecipanti ecc. – vengano applicate in maniera simile anche in altri ambiti d'intervento, per esempio i fondi strutturali; sottolinea che tutti i beneficiari di sovvenzioni dovrebbero essere trattati in modo giusto ed equo;
57. invita gli Stati membri a intensificare gli sforzi per raggiungere l'obiettivo del 3 % del PIL investito nella ricerca; è del parere che ciò promuoverebbe l'eccellenza e l'innovazione; invita, a tale proposito, la Commissione a esaminare la possibilità di proporre un patto per la scienza a livello locale, regionale e nazionale, in linea con la dinamica già esistente del "Patto dei sindaci";
58. esprime preoccupazione dinanzi al fatto che, nelle loro relazioni di valutazione, sia la REA che l'ERCEA evidenziano che i circuiti di feedback e la comunicazione tra la Commissione e le agenzie esecutive potrebbero essere ulteriormente migliorati;
o o o
59. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione ai governi e ai parlamenti degli Stati membri, alla Corte dei conti europea e alla Commissione.
Commitment and Coherence, ex-post evaluation of the 7th EU Framework Programme (Impegno e coerenza, valutazione ex post del 7° PQ dell'UE), novembre 2015 https://ec.europa.eu/research/evaluations/pdf/fp7_final_evaluation_expert_group_report.pdf