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Procedura : 2016/2311(INI)
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Ciclo del documento : A8-0063/2017

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A8-0063/2017

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PV 13/06/2017 - 14
CRE 13/06/2017 - 14

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PV 14/06/2017 - 8.7
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P8_TA(2017)0261

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Mercoledì 14 giugno 2017 - Strasburgo
Relazione 2016 sulla Serbia
P8_TA(2017)0261A8-0063/2017

Risoluzione del Parlamento europeo del 14 giugno 2017 sulla relazione 2016 della Commissione sulla Serbia (2016/2311(INI))

Il Parlamento europeo,

–  viste le conclusioni della Presidenza del Consiglio europeo di Salonicco del 19 e 20 giugno 2003 concernenti la prospettiva di adesione dei paesi dei Balcani occidentali all'Unione europea,

–  vista la decisione 2008/213/CE del Consiglio, del 18 febbraio 2008, relativa ai principi, alle priorità e alle condizioni contenuti nel partenariato europeo con la Serbia e che abroga la decisione 2006/56/CE(1),

–  visti il parere della Commissione del 12 ottobre 2011 sulla domanda di adesione della Serbia all'Unione europea (SEC(2011)1208), la decisione del Consiglio europeo del 2 marzo 2012 di concedere alla Serbia lo status di paese candidato e la decisione del Consiglio europeo del 27 e 28 giugno 2013 di avviare i negoziati con la Serbia,

–  visto l'accordo di stabilizzazione e di associazione tra le Comunità europee e i loro Stati membri e la Repubblica di Serbia, entrato in vigore il 1° settembre 2013,

–  visti la risoluzione 1244 (1999) del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, il parere consultivo della Corte internazionale di giustizia (CIG) del 22 luglio 2010 sulla conformità al diritto internazionale della dichiarazione unilaterale d'indipendenza del Kosovo e la risoluzione 64/298 dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite, del 9 settembre 2010, che prende atto del contenuto del parere della CIG e plaude alla disponibilità dell'UE a favorire il dialogo tra la Serbia e il Kosovo,

–  viste la dichiarazione e le raccomandazioni adottate in occasione della quinta riunione della commissione parlamentare di stabilizzazione e di associazione UE-Serbia del 22 e 23 settembre 2016,

–  vista la relazione sulla politica per le imprese e l'industria adottata il 7 ottobre 2016 dal comitato consultivo misto della società civile UE-Serbia,

–  vista la relazione finale della missione di osservazione elettorale limitata OSCE/ODIHR sulle elezioni parlamentari anticipate in Serbia del 29 luglio 2016,

–  vista la relazione 2016 della Commissione sulla Serbia del 9 novembre 2016 (SWD(2016)0361),

–  vista la valutazione della Commissione sul programma di riforme economiche della Serbia (2016-2018) (SWD(2016)0137),

–  viste le conclusioni comuni del dialogo economico e finanziario tra l'UE, i Balcani occidentali e la Turchia del 26 maggio 2016 (9500/16),

–  viste le conclusioni della Presidenza del 13 dicembre 2016,

–  vista la terza riunione del consiglio di stabilizzazione e di associazione UE-Serbia tenutasi il 13 dicembre 2016,

–  vista la sua risoluzione del 4 febbraio 2016 sulla relazione 2015 sulla Serbia(2),

–  visto l'articolo 52 del suo regolamento,

–  vista la relazione della commissione per gli affari esteri (A8-0063/2017),

A.  considerando che la Serbia, come ogni paese che aspiri a diventare membro dell'UE, deve essere giudicata in base ai suoi meriti nel soddisfare, attuare e rispettare la stessa serie di criteri, e che la qualità delle riforme necessarie e l'impegno con cui verranno perseguite determinano il calendario per l'adesione;

B.  considerando che i progressi della Serbia ai sensi dei capitoli 23 e 24 sullo Stato di diritto e nel processo di normalizzazione delle relazioni con il Kosovo nell'ambito del capitolo 35 continuano a essere essenziali per l'andamento complessivo del processo negoziale, in linea con il quadro di negoziazione;

C.  considerando che la Serbia ha compiuto passi importanti verso la normalizzazione delle relazioni con il Kosovo, che sono sfociati nel primo accordo sui principi di normalizzazione delle relazioni, del 19 aprile 2013, e negli accordi dell'agosto 2015, ma che molto resta ancora da fare in questo senso; che sono urgentemente necessarie ulteriori misure per affrontare, superare e risolvere tutte le questioni in sospeso tra i due paesi;

D.  considerando che la Serbia continua a impegnarsi per la creazione di un'economia di mercato funzionante e ad attuare l'accordo di stabilizzazione e di associazione;

E.  considerando che occorre assicurare l'attuazione del quadro giuridico sulla protezione delle minoranze, segnatamente nei settori dell'istruzione, dell'utilizzo della lingua, dell'accesso ai media e ai servizi religiosi nelle lingue minoritarie, nonché un'adeguata rappresentanza politica delle minoranze nazionali a livello locale, regionale e nazionale;

1.  accoglie con favore l'avvio dei negoziati sui capitoli 23 (Sistema giudiziario e diritti fondamentali) e 24 (Giustizia, libertà e sicurezza), fondamentali nell'approccio dell'UE all'allargamento fondato sullo Stato di diritto in quanto i progressi compiuti nell'ambito di questi capitoli sono essenziali per l'andamento complessivo del processo negoziale; accoglie positivamente l'apertura dei capitoli 32 (Controllo finanziario) e 35 (Varie), l'avvio dei negoziati sul capitolo 5 (Appalti pubblici) nonché l'apertura e la chiusura provvisoria del capitolo 25 (Scienza e ricerca), l'apertura di negoziati sul capitolo 20 (Politica per le imprese e l’industria) e l'apertura e la chiusura provvisoria del capitolo 26 (Istruzione e cultura); auspica l'apertura di capitoli aggiuntivi predisposti sotto il profilo tecnico;

2.  plaude al costante impegno della Serbia nel suo cammino verso l'integrazione nell'UE e al suo approccio costruttivo e ben organizzato ai negoziati, chiaro segno di determinazione e volontà politica; invita la Serbia a continuare a promuovere attivamente tale decisione strategica e a informarne la popolazione, promuovendo altresì una maggiore consapevolezza tra i cittadini serbi in merito ai finanziamenti provenienti dal bilancio dell'UE destinati alla Serbia; esorta le autorità serbe ad astenersi dal trasmettere una retorica e messaggi anti-UE ai cittadini; sottolinea la necessità di avviare dibattiti informati, trasparenti e costruttivi sull'Unione europea, le sue istituzioni e le implicazioni derivanti dall'adesione; prende atto dei miglioramenti nel dialogo e nelle consultazioni pubbliche con tutte le parti interessate e la società civile, nonché del loro coinvolgimento nel processo di integrazione nell'UE;

3.  sottolinea che la completa attuazione delle riforme e delle politiche rimane un indicatore fondamentale di un buon processo di integrazione; plaude all'adozione della versione riveduta del programma nazionale per l'adozione dell'acquis; invita la Serbia a migliorare la pianificazione, il coordinamento e il monitoraggio dell'attuazione delle nuove norme e politiche creando un'adeguata e sufficiente capacità amministrativa, e a compiere ulteriori sforzi per assicurare l'inclusione sistematica della società civile nei dialoghi strategici, compreso il processo di adesione, quale strumento per migliorare gli standard di governance democratica; accoglie con favore le iniziative che l'Ufficio per la cooperazione con la società civile continua a intraprendere nell'ottica di migliorare la cooperazione tra lo Stato e il settore civile;

4.  segnala ritardi nell'assorbimento degli aiuti preadesione, dovuti altresì all'inadeguato quadro istituzionale; esorta le autorità ad attingere agli esempi positivi e alle migliori pratiche degli Stati membri; evidenzia la necessità di istituire, a livello nazionale, regionale e locale, un sistema istituzionale efficiente e globale ai fini dell'assorbimento dei fondi dell'IPA (strumento di assistenza preadesione) e di altri fondi disponibili;

5.  accoglie con favore i progressi compiuti dalla Serbia nello sviluppo di un'economia di mercato funzionante e nel miglioramento della situazione economica complessiva del paese; sottolinea che la Serbia ha compiuto progressi positivi nel far fronte ad alcune carenze sul piano politico, in particolare per quanto riguarda il disavanzo di bilancio, attualmente inferiore al livello stabilito dai criteri di Maastricht; mette in evidenza che le prospettive di crescita sono migliorate e che gli squilibri interni ed esterni sono stati ridotti; si compiace dei progressi compiuti in relazione alla ristrutturazione delle imprese pubbliche, in particolare nel settore dell'energia e dei trasporti ferroviari, e sottolinea l'importanza della loro gestione professionale al fine di aumentarne l'efficacia, la competitività e l'efficienza in termini di costi; sottolinea l'importanza dell'occupazione nel settore pubblico in Serbia ed evidenzia che è fondamentale rispettare i diritti dei lavoratori;

6.  prende atto del risultato delle elezioni presidenziali tenutesi il 2 aprile 2017; condanna fermamente la retorica utilizzata durante la campagna presidenziale dai funzionari del governo e dai mezzi di comunicazione filogovernativi nei confronti degli altri candidati presidenziali; si rammarica del fatto che i candidati non abbiano avuto equo accesso ai mezzi di comunicazione durante la campagna elettorale nonché della sospensione delle attività del parlamento durante la campagna, il che ha impedito agli esponenti politici dell'opposizione di accedere a un forum pubblico; invita le autorità a indagare in maniera approfondita sulle accuse concernenti diversi tipi di irregolarità, violenza e intimidazioni durante le elezioni; prende atto delle proteste avvenute in diverse città serbe e incoraggia le autorità a prendere in considerazione le richieste dei manifestanti, nel rispetto delle norme democratiche e in uno spirito di democrazia;

7.  sottolinea il ruolo essenziale delle piccole e medie imprese (PMI) per l'economia della Serbia e invita quest'ultima a migliorare ulteriormente il contesto imprenditoriale per il settore privato; invita il governo serbo e le istituzioni dell'UE a espandere le loro opportunità di finanziamento per le PMI, in particolare nel settore delle tecnologie informatiche e dell'economia digitale; plaude agli sforzi profusi dalla Serbia in materia di apprendimento misto e formazione professionale per affrontare il problema della disoccupazione giovanile e sottolinea l'importanza di organizzare percorsi formativi che rispondano meglio alla domanda del mercato del lavoro; incoraggia la Serbia a promuovere l'imprenditorialità, in particolare tra i giovani; prende atto dell'andamento demografico sfavorevole nonché del fenomeno della "fuga di cervelli" e invita la Serbia a introdurre programmi nazionali per promuovere l'occupazione giovanile;

8.  accoglie con favore lo svolgimento delle elezioni parlamentari del 24 aprile 2016, che sono state valutate positivamente dagli osservatori internazionali; invita le autorità ad applicare integralmente le raccomandazioni della missione di osservazione elettorale dell'OSCE/ODIHR, in particolare per quanto concerne la copertura mediatica di parte, gli indebiti vantaggi per gli operatori storici, la labile distinzione tra attività statali e di partito, il processo di registrazione e la mancanza di trasparenza nei finanziamenti dei partiti politici e delle campagne elettorali; sottolinea che il finanziamento dei partiti politici deve essere conforme alle più rigorose norme internazionali; invita le autorità a indagare in maniera adeguata sulle denunce relative ai casi di irregolarità, violenza e intimidazioni emersi durante il processo elettorale; esorta la Serbia a garantire elezioni libere ed eque nell'aprile 2017;

9.  rileva che il Primo ministro Aleksandar Vučić ha ricevuto il 55,08 % dei voti alle elezioni presidenziali del 2 aprile 2017; sottolinea che una delegazione multilaterale dell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa (APCE) ha osservato le elezioni e che l'OSCE/ODIHR ha inviato una missione di valutazione delle elezioni (MVE);

10.  ribadisce il suo invito alla Serbia, conformemente ai requisiti relativi al suo status di paese candidato, ad allineare progressivamente la sua politica estera e di sicurezza a quella dell'UE, ivi compresa la sua politica nei confronti della Russia; deplora lo svolgimento di esercitazioni militari congiunte serbo-russe; esprime preoccupazione per la presenza di installazioni aeree russe a Nis; si rammarica che nel dicembre 2016 la Serbia non abbia appoggiato, insieme ad altri 26 paesi, la risoluzione delle Nazioni Unite sulla Crimea, in cui si chiedeva una missione di osservazione internazionale della situazione dei diritti umani nella penisola; accoglie con favore l'importante contributo della Serbia a diverse missioni e operazioni dell'UE nell'ambito della politica di sicurezza e di difesa comune (EUTM Mali, EUTM Somalia, EUNAVFOR Atalanta, EUTM RCA), nonché la sua costante partecipazione alle operazioni internazionali di mantenimento della pace; incoraggia fortemente e sostiene la Serbia nella fase di negoziazione per l'adesione all'Organizzazione mondiale del commercio;

11.  plaude all'approccio costruttivo e umanitario della Serbia nell'affrontare la crisi migratoria; invita la Serbia a promuovere tale approccio costruttivo anche nei suoi paesi confinanti; prende atto con soddisfazione dei notevoli sforzi compiuti dalla Serbia per garantire, con il sostegno internazionale e dell'UE, accoglienza e aiuti umanitari ai cittadini di paesi terzi; sottolinea che la Serbia dovrebbe adottare e attuare la nuova normativa in materia di asilo; invita le autorità serbe a continuare a fornire i servizi di base, quali un alloggio adeguato, cibo, servizi igienico-sanitari e assistenza sanitaria, a tutti i rifugiati e i migranti; invita la Commissione e il Consiglio a fornire un sostegno costante alla Serbia per affrontare le sfide in materia di migrazione e a monitorare attentamente l'applicazione degli aiuti finanziari destinati all'organizzazione e alla gestione dei flussi migratori; incoraggia la Serbia a mantenere l'andamento decrescente del numero di richiedenti asilo che giungono nell'UE dalla Serbia; invita la Serbia a rispettare pienamente i diritti dei richiedenti asilo e a garantire che i minori non accompagnati o separati dai familiari siano identificati e protetti; esorta la Commissione a proseguire i lavori sulla migrazione con tutti i paesi dei Balcani occidentali al fine di assicurare il rispetto delle norme e degli standard europei e internazionali;

Stato di diritto

12.  rileva che, nonostante siano stati compiuti alcuni progressi nell'ambito giudiziario, in particolare con l'adozione di misure volte ad armonizzare la giurisprudenza e promuovere ulteriormente un sistema di assunzioni fondato sul merito, nella pratica l'indipendenza del sistema giudiziario non è garantita, il che impedisce a giudici e procuratori di applicare i provvedimenti adottati; chiede alle autorità di allineare il quadro costituzionale e legislativo agli standard europei, in modo da ridurre l'influenza politica nel processo di selezione e nomina dei giudici e dei procuratori; sottolinea che la qualità e l'efficienza del sistema giudiziario nonché l'accesso alla giustizia continuano a essere vincolati a causa di una distribuzione disomogenea del carico di lavoro, del pesante arretrato giudiziario e dell'assenza di un sistema di patrocinio gratuito, che occorre istituire; chiede l'applicazione delle sentenze della Corte europea dei diritti dell'uomo;

13.  esprime preoccupazione per la mancanza di progressi nella lotta alla corruzione ed esorta la Serbia a mostrare un chiaro impegno e volontà politica nell'affrontare tale questione, anche rafforzando e applicando pienamente il quadro giuridico; invita la Serbia ad accelerare l'attuazione della strategia e del piano d'azione anticorruzione a livello nazionale e invita a stilare un primo bilancio degli accertamenti, dei procedimenti penali e delle condanne per corruzione ad alto livello; accoglie con favore i progressi compiuti nella messa a punto del progetto di legge sull'Agenzia anticorruzione e nella realizzazione delle attività di prevenzione e di lotta alla corruzione previste dal nuovo progetto di gemellaggio dell'UE; esorta la Serbia a modificare e ad attuare la sezione del codice penale dedicata ai reati economici e di corruzione al fine di fornire un quadro normativo penale credibile e prevedibile; esprime preoccupazione per le ripetute indiscrezioni giornalistiche concernenti indagini in corso; invita la autorità serbe a condurre indagini serie su diversi casi emblematici in merito ai quali i giornalisti hanno divulgato prove di presunti illeciti; ribadisce il suo appello affinché sia garantita un'adeguata riforma dell'illecito di abuso d'ufficio e di abuso di posizioni di responsabilità al fine di prevenirne, ad esempio, un eventuale uso improprio o interpretazioni arbitrarie; sottolinea che l'eccessivo ricorso alle disposizioni sull'abuso d'ufficio nel settore privato nuoce al clima imprenditoriale e ostacola la certezza del diritto; invita la Serbia a garantire la neutralità e la continuità della pubblica amministrazione;

14.  accoglie con favore il ruolo attivo della Serbia nella cooperazione di polizia e giudiziaria a livello internazionale e regionale, i progressi compiuti nella lotta contro la criminalità organizzata e l'adozione della prima valutazione nazionale della Serbia della minaccia rappresentata dalla criminalità organizzata e dalle forme gravi di criminalità; chiede alla Serbia di intensificare gli sforzi volti a effettuare accertamenti su reti criminali più ampie, migliorare le indagini finanziarie e l'attività di polizia basata sull'intelligence e sviluppare una casistica valida relativa alle condanne definitive; invita la Serbia ad attuare pienamente la legge sulla polizia, del febbraio 2016, al fine di allinearsi alle norme dell'UE in materia di confisca dei beni di origine illecita e a istituire una piattaforma stabile per lo scambio di informazioni di intelligence tra le agenzie preposte all'applicazione della legge; accoglie favorevolmente le recenti modifiche alla legge sulla proprietà pubblica e sottolinea che occorre garantirne un'applicazione trasparente e non discriminatoria; evidenzia che è necessario adottare ulteriori misure per fare massima chiarezza giuridica sui diritti di proprietà; invita a profondere ulteriori sforzi nell'affrontare aspetti quali l'ambito di applicazione, l'attuazione e le implicazioni della legge sull'organizzazione e le competenze delle autorità statali nei procedimenti relativi a crimini di guerra; invita le autorità ad occuparsi dei casi di abuso di potere da parte delle forze di polizia nei confronti dei cittadini; prende atto con preoccupazione dei controversi episodi verificatisi nel distretto Savamala di Belgrado, in particolare per quanto riguarda la demolizione di proprietà privata; esprime inoltre preoccupazione per il fatto che sia trascorso un intero anno senza che siano stati compiuti progressi nelle indagini, ne chiede una rapida risoluzione e invita a collaborare pienamente con le autorità giudiziarie nell'ambito delle indagini al fine di assicurare i responsabili alla giustizia; invita il ministero dell'Interno della Serbia e le autorità della città di Belgrado a cooperare pienamente con il pubblico ministero su questo caso; esorta le autorità ad astenersi dall'esercitare pressioni e rivolgere accuse e attacchi nei confronti dei membri del movimento civile "Ne da(vi)mo Beograd" (Non affon(diamo) Belgrado);

15.  si compiace del ruolo attivo della Serbia nella lotta al terrorismo e rammenta che, già dal 2014, la Serbia considera reato le attività dei combattenti stranieri, in linea con la risoluzione 2178(2014) del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite; esorta l'adozione della strategia nazionale per la prevenzione e la lotta al terrorismo, messa a punto nel marzo 2016; invita la Serbia a dare piena attuazione alle raccomandazioni della relazione di valutazione del Comitato di esperti del Consiglio d'Europa per la valutazione delle misure contro il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo (Moneyval), e in particolare alle raccomandazioni del Gruppo di azione finanziaria internazionale (GAFI) concernenti il finanziamento del terrorismo e il riciclaggio di denaro; plaude alla costante cooperazione da parte della Serbia nella lotta contro la droga a livello regionale e internazionale, ma sottolinea che sono necessari ulteriori sforzi per individuare e perseguire le reti criminali coinvolte nella tratta di esseri umani; ritiene che una strategia regionale e una cooperazione rafforzata nella regione siano essenziali per contrastare la corruzione e la criminalità organizzata;

Democrazia

16.  accoglie con favore le misure adottate per migliorare la trasparenza e il processo di consultazione in seno al parlamento serbo, tra cui le audizioni pubbliche nonché le riunioni e le consultazioni periodiche con la Convenzione nazionale sull'integrazione europea, in particolare poiché costituiscono una parte fondamentale della procedura di negoziazione; continua a manifestare preoccupazione per l'ampio utilizzo di procedure d'urgenza nell'adozione di atti legislativi; sottolinea che l'utilizzo frequente di procedure d'urgenza e le modifiche dell'ultimo minuto all'ordine del giorno del parlamento influiscono negativamente sull'efficacia, la qualità e la trasparenza parlamentare del processo legislativo e non sempre consentono un'adeguata consultazione con i soggetti interessati e con i cittadini; evidenzia la necessità di rafforzare il controllo dell'esecutivo da parte del parlamento serbo; chiede l'adozione immediata di un codice di condotta in seno al parlamento e un miglior coordinamento a tutti i livelli; si rammarica del fatto che, a causa di alcuni problemi, il capo della delegazione dell'UE in Serbia non è stato in grado di presentare la relazione della Commissione in seno alla commissione sull'integrazione europea del parlamento serbo; sottolinea che il capo della delegazione dell'UE dovrebbe essere in grado di presentare la suddetta relazione senza indebiti ostacoli, in modo da garantire un'adeguata supervisione del processo di adesione da parte del parlamento serbo;

17.  rileva che la Costituzione deve essere rivista affinché rifletta pienamente le raccomandazioni della Commissione di Venezia, segnatamente per quanto concerne il ruolo del parlamento serbo nelle nomine del settore giudiziario, il controllo esercitato dai partiti politici sul mandato dei deputati, l'indipendenza delle istituzioni principali e la tutela dei diritti fondamentali;

18.  accoglie con favore l'adozione del programma di riforma della gestione delle finanze pubbliche, della strategia per l'e-government, di una strategia sulla riforma della regolamentazione e sulla definizione delle politiche nonché di nuove leggi sulle procedure amministrative generali, sulle retribuzioni e sui funzionari pubblici a livello di amministrazione provinciale e locale; osserva che l'attuazione del piano d'azione di riforma della pubblica amministrazione è stata lenta in alcune ambiti e che non è stato compiuto alcun progresso nella modifica del quadro giuridico per i funzionari pubblici dell'amministrazione centrale; sottolinea la necessità di intensificare gli sforzi per professionalizzare e depoliticizzare maggiormente l'amministrazione, nonché rendere più trasparenti le procedure di selezione e di revoca;

19.  ribadisce l'importanza di organi di regolamentazione indipendenti, quali il difensore civico, il commissario per le informazioni di importanza pubblica e la protezione dei dati personali, l'Istituto statale per la revisione dei conti, l'Agenzia anticorruzione e il Consiglio anticorruzione, onde garantire il controllo e la responsabilità dell'esecutivo; sottolinea che è necessario che le istituzioni statali siano trasparenti e responsabili; invita le autorità a rispettare pienamente l'indipendenza di tali organi indipendenti, a fornire pieno sostegno politico e amministrativo alle loro attività e a garantire un seguito adeguato alle loro raccomandazioni; esorta le autorità ad astenersi dal rivolgere accuse e attacchi politici infondati nei confronti del difensore civico;

20.  sottolinea la necessità di garantire un sistema d'istruzione accessibile con un programma completo ed equilibrato, che tenga conto dell'importanza dei diritti umani e della lotta alla discriminazione, nonché opportunità di lavoro e formazione per i giovani, e di promuovere i programmi di studio europei quali il programma Erasmus;

Diritti umani

21.  evidenzia che è in vigore il quadro legislativo e istituzionale per il rispetto del diritto internazionale in materia di diritti umani; sottolinea la necessità di un'attuazione coerente in tutto il paese; rileva che sono necessari ulteriori sforzi significativi per migliorare la situazione delle persone appartenenti a gruppi vulnerabili, tra cui la popolazione rom, le persone con disabilità, quelle affette da HIV/AIDS, le persone LGBTI, i migranti e i richiedenti asilo, nonché le minoranze etniche; sottolinea che è necessario che le autorità serbe, la totalità dei partiti politici e le personalità pubbliche promuovano un clima di tolleranza e inclusione in Serbia; esorta le autorità a garantire l'adeguata attuazione della legislazione anti discriminazione adottata, in particolare per quanto concerne i crimini generati dall'odio; esprime preoccupazione in merito alla legge sui diritti delle vittime civili di guerra, che esclude taluni gruppi di vittime di violenza durante i conflitti, e invita le autorità a riesaminare tale atto legislativo;

22.  ribadisce la propria preoccupazione per la mancanza di progressi nel miglioramento della situazione della libertà di espressione e dell'autocensura dei mezzi d'informazione, che rappresenta un fenomeno sempre più grave; sottolinea che l'ingerenza politica, le minacce, le violenze e le intimidazioni nei confronti dei giornalisti, ivi comprese le aggressioni fisiche, le minacce verbali e scritte e gli attacchi alla proprietà, continuano a suscitare preoccupazione; invita le autorità a condannare pubblicamente e inequivocabilmente tutti gli attacchi, a fornire risorse adeguate per indagare in maniera più proattiva su tutti i casi di attacchi a danno di giornalisti e organi di stampa e ad assicurare i colpevoli alla giustizia in tempi rapidi; esprime preoccupazione per il fatto che le cause per diffamazione e le campagne denigratorie stiano colpendo in modo sproporzionato gli organi di stampa e i giornalisti che si mostrano critici, nonché per l'impatto che le decisioni giudiziarie in materia di diffamazione potrebbero avere sulla libertà dei mezzi di comunicazione; è inoltre preoccupato per la campagna negativa nei confronti dei giornalisti che indagano su casi di corruzione e invita i funzionari governativi ad astenersi dal condurre tali campagne; invita ad attuare pienamente le leggi sui mezzi d'informazione; accoglie con favore la firma dell'accordo di cooperazione e protezione dei giornalisti, concordato tra procuratori, polizia e associazioni di giornalisti e organi della stampa, e attende con interesse che sia attuato; sottolinea la necessità di una completa trasparenza nella proprietà dei mezzi d'informazione e nel loro finanziamento; incoraggia il governo a garantire l'indipendenza e la sostenibilità finanziaria delle organizzazioni dei mezzi d'informazione di servizio pubblico nonché la sostenibilità finanziaria dei contenuti mediatici nelle lingue minoritarie, e ad accrescere il ruolo delle emittenti pubbliche in tale settore;

23.  è preoccupato per il fatto che la legge sulla pubblicità sia stata adottata nel 2015 senza un'adeguata consultazione pubblica, abrogando importanti disposizioni come quella legata al divieto di pubblicità delle autorità pubbliche e di pubblicità politica al di fuori delle campagne elettorali;

24.  deplora l'obbligo relativo all'utilizzo dei fondi IPA che impone alle organizzazioni della società civile (OSC) di cooperare con lo Stato affinché le loro richieste abbiano esito positivo;

25.  condanna la campagna negativa nei confronti delle OSC condotta dal governo e dai mezzi d'informazione gestiti da quest'ultimo; è preoccupato per l'istituzione governativa di OSC fittizie in opposizione alle OSC indipendenti; trova inaccettabile che le OSC debbano collaborare con il governo affinché le loro richieste di accesso ai fondi IPA abbiano esito positivo;

Rispetto e tutela delle minoranze

26.  ribadisce che la promozione e la tutela dei diritti umani, inclusi i diritti delle minoranze nazionali, costituiscono un prerequisito fondamentale per l'adesione all'UE; accoglie con favore l'adozione di un piano d'azione per la realizzazione dei diritti delle minoranze nazionali nonché l'adozione di un decreto che istituisce un fondo per tali minoranze, che occorre rendere operativo; chiede che il piano d'azione e il rispettivo allegato siano pienamente attuati in maniera globale e trasparente, con l'impegno costruttivo di tutte le parti coinvolte; invita nuovamente la Serbia a garantire un'attuazione coerente della normativa sulla tutela delle minoranze e a prestare particolare attenzione al trattamento non discriminatorio delle minoranze nazionali in tutto il paese, anche in relazione all'istruzione, all'utilizzo delle lingue, all'adeguata rappresentanza all'interno del potere giudiziario, della pubblica amministrazione, del parlamento nazionale e degli organi locali e regionali, nonché all'accesso ai mezzi d'informazione e ai servizi religiosi nelle lingue minoritarie; accoglie con favore l'adozione di nuove norme per l'insegnamento del serbo come lingua straniera e i progressi nella traduzione dei testi scolastici nelle lingue minoritarie, e incoraggia le autorità serbe ad assicurare la sostenibilità di tali processi; invita la Serbia ad attuare pienamente tutti i trattati internazionali in materia di diritti delle minoranze;

27.  osserva che la diversità multietnica, multiculturale e multiconfessionale della Vojvodina contribuisce altresì all'identità della Serbia; sottolinea che la Vojvodina ha mantenuto un livello elevato di tutela delle minoranze e che la situazione interetnica è rimasta positiva; evidenzia che l'autonomia della Vojvodina non dovrebbe essere indebolita e ricorda che la legge sulle risorse della Vojvodina dovrebbe essere approvata senza ulteriori indugi, come sancito dalla Costituzione; plaude al risultato raggiunto dalla città serba di Novi Sad, selezionata per essere Capitale europea della cultura nel 2021;

28.  prende atto dell'adozione della nuova strategia 2016-2025 per l'inclusione sociale dei rom, che contempla l'istruzione, la sanità, l'edilizia abitativa, l'occupazione, la protezione sociale, la lotta alla discriminazione e l'uguaglianza di genere; chiede che sia pienamente e celermente attuata la nuova strategia per l'inclusione dei rom, i quali rappresentano il gruppo più debole, emarginato e discriminato della Serbia, che sia adottato con urgenza il piano d'azione e che venga istituito un organismo per coordinare l'attuazione di detto piano; condanna la demolizione degli insediamenti non ufficiali dei rom da parte delle autorità, avvenuta senza notifica e senza offrire una sistemazione alternativa; è estremamente preoccupato per il mancato rilascio di documenti personali ai rom, il che limita i loro diritti fondamentali; ritiene che i problemi summenzionati, nel loro complesso, siano alla base dell'ampio numero di rom provenienti dalla Serbia che presentano domanda di asilo nell'UE;

Cooperazione regionale e relazioni di buon vicinato

29.  accoglie con favore il fatto che la Serbia continui il suo impegno costruttivo a favore delle relazioni bilaterali con altri paesi dell'allargamento e con gli Stati membri dell'UE confinanti; incoraggia la Serbia a intensificare il suo impegno proattivo e positivo nei confronti dei paesi del suo vicinato e dell'intera regione, a promuovere relazioni di buon vicinato e ad accrescere gli sforzi con i paesi confinanti al fine di risolvere le questioni bilaterali nel rispetto del diritto internazionale; chiede ancora una volta alle autorità di facilitare l'accesso agli archivi riguardanti le ex repubbliche jugoslave; invita la Serbia a dare piena attuazione agli accordi bilaterali con i paesi limitrofi; sottolinea che le controversie bilaterali irrisolte non dovrebbero incidere negativamente sul processo di adesione; incoraggia la Serbia a cooperare maggiormente con gli Stati membri dell'UE limitrofi, in particolare nelle regioni di confine, in modo da facilitare lo sviluppo economico;

30.  prende positivamente atto del fatto che la Serbia ha mostrato un crescente impegno costruttivo nelle iniziative di cooperazione regionale quali, per esempio, la strategia per il Danubio, il processo di cooperazione nell'Europa sudorientale, il Consiglio di cooperazione regionale, l'accordo centroeuropeo di libero scambio, l'iniziativa adriatico-ionica, il processo di Brdo-Brijuni, l'iniziativa dei sei paesi dei Balcani occidentali e la relativa agenda per la connettività nonché il processo di Berlino; accoglie con favore la riunione dei primi ministri di Bulgaria, Romania e Serbia sul tema della cooperazione delle infrastrutture energetiche e di trasporto e sostiene l'idea di un formato permanente delle riunioni del "gruppo di Craiova"; sottolinea l'importanza dell'Ufficio per la cooperazione giovanile regionale dei Balcani occidentali nel promuovere la riconciliazione; invita la Serbia ad attuare le misure di riforma della connettività relative all'agenda per la connettività e le conclusioni della conferenza di Parigi del 2016 sui Balcani occidentali e sul regolamento TEN-T; plaude al ruolo della camera di commercio e dell'industria della Serbia nel promuovere la cooperazione regionale e nel contribuire a istituire il Forum d'investimento della camera dei Balcani occidentali;

31.  accoglie con favore l'adozione di una strategia nazionale per l'accertamento e il perseguimento dei crimini di guerra; invita la Serbia a promuovere un clima di rispetto e tolleranza e condanna tutte le forme di incitamento all'odio, approvazione pubblica o negazione di genocidi, crimini contro l'umanità e crimini di guerra; rileva che il mandato dell'ex procuratore per i crimini di guerra è scaduto nel dicembre 2015; sottolinea che la nomina del suo successore suscita forte preoccupazione; chiede l'attuazione della strategia nazionale in questione e l'adozione di una strategia operativa in materia di procedimenti penali in linea con i principi e le disposizioni di diritto internazionale e le norme internazionali; auspica una maggiore cooperazione regionale nel trattare i crimini di guerra e nel risolvere le questioni in sospeso a tale riguardo, anche mediante la collaborazione tra le procure regionali per i crimini di guerra sulle questioni di interesse reciproco; sollecita la piena collaborazione con il Tribunale penale internazionale per l'ex Jugoslavia, che rimane essenziale; invita a trattare i crimini di guerra senza alcuna discriminazione, combattendo l'impunità e garantendo l'assunzione di responsabilità; esorta le autorità a continuare a lavorare sulla questione del destino delle persone scomparse, a individuare le fosse comuni e a garantire il rispetto dei diritti delle vittime e delle loro famiglie; ribadisce il suo sostegno all'iniziativa volta a istituire la commissione regionale per l'accertamento dei fatti relativi ai crimini di guerra e ad altre gravi violazioni dei diritti umani commessi nell'ex Jugoslavia ed esorta il governo serbo ad assumere un ruolo guida nella sua istituzione;

32.  esprime la propria preoccupazione per la partecipazione di alcuni funzionari serbi di alto livello alle celebrazioni del 9 gennaio 2017 per la giornata della Republika Srpska, tenutesi contravvenendo alle decisioni della Corte costituzionale della Bosnia-Erzegovina; sottolinea che sia la Serbia, in qualità di paese candidato, sia la Bosnia-Erzegovina, quale potenziale candidato, dovrebbero difendere e promuovere lo Stato di diritto attraverso le loro azioni; esorta le autorità serbe a sostenere le riforme costituzionali in Bosnia-Erzegovina al fine di rafforzare la capacità del paese di funzionare e partecipare ai negoziati di adesione all'UE;

33.  plaude all'apertura di tre nuovi valichi di frontiera tra la Serbia e la Romania come sviluppo positivo e raccomanda l'apertura dei tre valichi di frontiera rinviati con la Bulgaria a Salash-Novo Korito, Bankya-Petachinci e Treklyano-Bosilegrad;

34.  elogia sia la Serbia sia l'Albania per il loro costante impegno nel migliorare le relazioni bilaterali e rafforzare la cooperazione regionale a livello politico e sociale, per esempio attraverso l'Ufficio per la cooperazione giovanile regionale con sede a Tirana; incoraggia entrambi i paesi a continuare la loro proficua cooperazione al fine di promuovere la riconciliazione nella regione;

35.  accoglie con favore il costante impegno della Serbia nel processo di normalizzazione con il Kosovo e il suo impegno nell'attuazione degli accordi raggiunti con il dialogo facilitato dall'UE; ribadisce che i progressi relativi al dialogo dovrebbero essere misurati in termini di attuazione sul campo; invita pertanto entrambe le parti a procedere alla piena attuazione, in buona fede e in modo tempestivo, di tutti gli accordi già raggiunti e a portare avanti con determinazione il processo di normalizzazione, ivi compresa la questione della comunità dei comuni serbi; incoraggia la Serbia e il Kosovo a individuare nuovi ambiti di dialogo, con l'obiettivo di migliorare le condizioni di vita della popolazione e completare la normalizzazione delle relazioni; invita nuovamente il Servizio europeo per l'azione esterna a procedere a una valutazione dei progressi compiuti dalle parti nell'adempimento dei rispettivi obblighi;

36.  si rammarica tuttavia della decisione delle autorità serbe di non consentire all'ex Presidente del Kosovo Atifete Jahjaga di partecipare al festival "Mirëdita, Dobar Dan" a Belgrado, dove era stata invitata per tenere un discorso sulle vittime di violenze sessuali durante la guerra in Kosovo; deplora inoltre il fatto che, come misura di ritorsione, le autorità kosovare hanno vietato al ministro del Lavoro serbo Aleksandar Vulin di entrare in Kosovo; sottolinea che tali decisioni costituiscono una violazione dell'accordo di Bruxelles sulla libera circolazione concluso dalla Serbia e dal Kosovo nel quadro del processo di normalizzazione delle relazioni tra i due paesi;

37.  esprime forte preoccupazione per le recenti tensioni tra la Serbia e il Kosovo in merito alla circolazione del primo treno tra Belgrado e Mitrovica Nord, nonché per le dichiarazioni guerrafondaie e la retorica anti-UE; sottolinea la necessità sia per Belgrado sia per Pristina di astenersi da eventuali azioni che possano pregiudicare i progressi compiuti finora e di evitare azioni provocatorie e una retorica non costruttiva, che potrebbero ostacolare il processo di normalizzazione;

38.  accoglie con favore il sostegno delle autorità serbe al Montenegro nelle sue indagini sul fallimento degli attacchi pianificati per la giornata delle elezioni del Montenegro nel 2016; rileva che le autorità serbe hanno arrestato due sospettati a seguito dell'emissione di un mandato di arresto da parte del Montenegro; incoraggia le autorità serbe a continuare a collaborare con il Montenegro per organizzare l'estradizione dei sospettati in Montenegro, conformemente ai termini dell'accordo bilaterale dei paesi sull'estradizione;

39.  esorta la Commissione a compiere ulteriori sforzi a sostegno di un genuino processo di riconciliazione nella regione, in particolare sostenendo progetti culturali che trattino del passato recente e promuovano una comprensione comune e condivisa della storia e una cultura civile e politica della tolleranza, dell'inclusione e della riconciliazione;

Energia

40.  invita la Serbia ad attuare pienamente le misure di riforma della connettività nel settore dell'energia; incoraggia la Serbia a sviluppare la concorrenza nel mercato del gas e ad adottare misure per migliorare l'allineamento all'acquis nei settori dell'efficienza energetica, delle energie rinnovabili e della lotta ai cambiamenti climatici, ivi compresa l'adozione di una politica globale sul clima; chiede la ratifica dell'accordo di Parigi sul clima; chiede lo sviluppo di una strategia idroelettrica per l'intera regione dei Balcani occidentali in linea con la legislazione dell'UE sull'ambiente e invita le autorità a utilizzare i finanziamenti aggiuntivi dell'UE, pari a 50 milioni di EUR, per lo sviluppo del potenziale idroelettrico della regione; elogia la Serbia per l'istituzione del sistema di finanziamento per l'ambiente attraverso il Fondo verde; sottolinea la necessità di sviluppare le interconnessioni del gas e dell'elettricità tra la Serbia e i paesi limitrofi; incoraggia la Serbia ad accelerare i preparativi tecnici e di bilancio dell'interconnettore di gas Bulgaria-Serbia;

41.  sottolinea che la Serbia deve ancora adottare formalmente la strategia di gestione delle acque e non ha ancora sottoposto a revisione la legge sulle acque e il piano nazionale di gestione del bacino idrografico del Danubio; evidenzia che dette leggi sono di fondamentale importanza per l'ulteriore allineamento all'acquis dell'UE e per il miglioramento dell'attuazione delle direttive dell'UE nel settore idrico;

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42.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione, nonché al governo e al parlamento della Serbia.

(1) GU L 80 del 19.3.2008, pag. 46.
(2) Testi approvati, P8_TA(2016)0046.

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