Risoluzione del Parlamento europeo del 13 settembre 2017 sulle relazioni politiche dell'UE con l'America latina (2017/2027(INI))
Il Parlamento europeo,
– visto il trattato sull'Unione europea (TUE), in particolare il titolo V sull'azione esterna dell'Unione,
– visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE), in particolare la parte quinta, titoli I-III e V (politica commerciale comune, cooperazione allo sviluppo e aiuti umanitari, accordi internazionali),
– viste le conclusioni del Consiglio, del 17 ottobre 2016, sulla strategia globale dell'UE in materia di politica estera e di sicurezza,
– vista la comunicazione della Commissione del 30 settembre 2009 dal titolo "L'Unione europea e l'America latina: attori globali in partenariato" (COM(2009)0495),
– visti i forti legami culturali, linguistici, politici e storici dovuti anche a decenni di intensa migrazione tra gli Stati membri dell'UE e i paesi dell'America latina e dei Caraibi (ALC),
– vista la relazione annuale dell'Unione europea sui diritti umani e la democrazia nel mondo nel 2015 (questioni nazionali e regionali),
– viste le dichiarazioni rese in occasione dei vertici dei capi di Stato e di governo dell'America latina e dei Caraibi e dell'Unione europea svoltisi fino ad oggi e, in particolare, la dichiarazione del secondo vertice UE-Comunità degli Stati latinoamericani e caraibici (CELAC), tenutosi a Bruxelles il 10 e 11 giugno 2015 sul tema "Modellare il nostro futuro comune: impegnarsi a favore di società prospere, coese e sostenibili per i nostri cittadini", che ha adottato la dichiarazione politica dal titolo "Un partenariato per la prossima generazione",
– vista la dichiarazione del forum della società civile UE-CELAC, dell'11 maggio 2015, dal titolo "Equality, rights and democratic participation for the peoples of Europe and Latin America and the Caribbean" (Uguaglianza, diritti e partecipazione democratica per i popoli dell'Europa, dell'America latina e dei Caraibi),
– visto il comunicato congiunto della prima riunione ministeriale nell'ambito del vertice UE-CELAC, tenutasi a Santo Domingo (Repubblica dominicana) il 25 e 26 ottobre 2016,
– vista la dichiarazione adottata al 25° vertice ibero-americano dei capi di Stato e di governo, tenutosi a Cartagena de Indias (Colombia) il 28 e 29 ottobre 2016, dal titolo "Youth, Entrepreneurship and Education" (Giovani, imprenditoria e istruzione),
– vista la dichiarazione politica del 5° vertice dei capi di Stato e di governo della CELAC, tenutosi a Punta Cana (Repubblica dominicana) il 25 gennaio 2017,
– vista la sua risoluzione del 20 gennaio 2016 sul sostegno al processo di pace in Colombia(1),
– viste le sue risoluzioni sul Venezuela, in particolare quelle dell'8 giugno 2016(2) e del 27 aprile 2017(3) sulla situazione in Venezuela,
– vista la sua risoluzione non legislativa del 5 luglio 2017 sul progetto di decisione del Consiglio relativa alla conclusione, a nome dell'Unione, dell'accordo di dialogo politico e di cooperazione tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da una parte, e la Repubblica di Cuba, dall'altra(4),
– vista la sua risoluzione del 23 ottobre 2014 sulla scomparsa di 43 studenti in Messico(5),
– viste le risoluzioni dell'Assemblea parlamentare euro-latinoamericana (EuroLat), in particolare quelle del 22 settembre 2016 sugli aspetti commerciali dei vari negoziati UE-ALC attualmente in corso(6), sulla lotta contro la povertà nell'ambito degli obiettivi di sviluppo sostenibile dell'agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile(7), sul finanziamento dei partiti politici nell'Unione europea e in America latina(8), sulle relazioni economiche e finanziarie con la Repubblica popolare cinese dal punto di vista del partenariato biregionale strategico UE-ALC(9), e del 29 marzo 2014 sul femminicidio nell'Unione europea e in America latina(10),
– viste le raccomandazioni EuroLat del 22 settembre 2016 su migrazione, sviluppo e crisi economica(11),
– vista la sua risoluzione del 5 maggio 2010 sulla strategia dell'UE per le relazioni con l'America latina(12),
– vista la dichiarazione del Parlamento europeo, del Consiglio dell'Unione europea e della Commissione europea relativa all'articolo 5, paragrafo 2, lettera b), punto ii), del regolamento (UE) n. 233/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'11 marzo 2014, che istituisce uno strumento per il finanziamento della cooperazione allo sviluppo per il periodo 2014-2020,
– visto il regolamento (UE) n. 233/2014, dell'11 marzo 2014, che istituisce uno strumento per il finanziamento della cooperazione allo sviluppo per il periodo 2014-2020,
– vista la convenzione n. 169 dell'OIL sui popoli indigeni e tribali, in particolare l'articolo 14 sui diritti di proprietà e di possesso dei popoli in questione sulle terre che essi occupano tradizionalmente,
– vista la sua risoluzione del 13 giugno 2013 sul ruolo dell'UE nella promozione di un partenariato transatlantico più ampio(13),
– viste le raccomandazioni contenute nella relazione speciale della Corte dei conti europea dal titolo "L'efficacia del combinare le sovvenzioni dei meccanismi d'investimento regionali con i prestiti concessi dalle istituzioni finanziarie a sostegno delle politiche esterne dell'UE",
– visto l'articolo 52 del suo regolamento,
– visti la relazione della commissione per gli affari esteri e il parere della commissione per lo sviluppo (A8-0268/2017),
A. considerando che la regione dell'America latina e dei Caraibi (ALC) costituisce un partner essenziale dell'UE nell'affrontare congiuntamente le attuali sfide globali, quali l'eliminazione della povertà, l'accesso all'acqua potabile, il rispetto universale dei diritti umani, la pace e sicurezza, lo sviluppo socioeconomico, la mancanza di buon governo, la sostenibilità, la lotta contro i cambiamenti climatici, la trasformazione digitale e la gestione della migrazione;
B. considerando che il partenariato tra l'UE e i paesi ALC si fonda su stretti legami storici e culturali, ampi scambi interpersonali, flussi commerciali e di investimento solidi e in crescita e valori condivisi quali democrazia, diritti umani e Stato di diritto;
C. considerando che i 33 paesi dell'America latina e dei Caraibi hanno realtà politiche, economiche e culturali molteplici che richiedono approcci diversi nell'ambito di un quadro coerente e uniforme nel contesto dell'azione esterna dell'UE, senza mai perdere di vista la difesa dei valori dell'UE della democrazia e dei diritti umani;
D. considerando che il duraturo partenariato tra l'UE e i paesi ALC si fonda su legami storici, culturali, umani ed economici che non devono essere dati per scontato e dovrebbero essere principi e valori comuni orientati maggiormente in senso orizzontale, tra cui il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali, lo Stato di diritto, la pace e la sicurezza internazionali e un sostegno condiviso a un sistema multilaterale di governance globale basato su norme comuni e dialogo;
E. considerando che l'UE e i paesi ALC costituiscono nel complesso un terzo della popolazione totale dei membri delle Nazioni Unite e rappresentano circa il 25 % del PIL mondiale;
F. considerando che tra le priorità dell'azione esterna dell'UE con i paesi ALC figurano l'intensificazione del dialogo politico e della cooperazione in materia di migrazione, cambiamenti climatici, energia e lotta contro la criminalità organizzata nonché gli investimenti nel rafforzamento dei legami socioeconomici attraverso l'agevolazione dei visti, gli scambi tra studenti e la cooperazione nell'ambito della ricerca;
G. considerando che il partenariato strategico biregionale tra l'Unione europea e l'America latina e i Caraibi, avviato nel giugno 1999 per rafforzare le relazioni fra le due regioni, non può ancora essere considerato un successo consolidato;
H. considerando che la regione ALC ha vissuto notevoli cambiamenti nell'ultimo decennio, quali il passaggio di una gran parte della popolazione al ceto medio mediante riforme economiche e politiche sociali, una maggiore redistribuzione della ricchezza generata nei paesi della regione, che ha permesso di migliorare l'accesso all'istruzione, alla salute e ad alloggi dignitosi, nonché un generale consolidamento della democrazia, ma anche la fine del "superciclo delle materie prime", a causa del quale milioni di persone hanno rischiato di ricadere in povertà;
I. considerando che, dopo un decennio di crescita economica notevole, la fine del ciclo dei prezzi alti delle materie prime, da cui dipendono la maggioranza dei paesi ALC, congiuntamente al rallentamento dell'economia cinese, che oggi è il loro secondo partner commerciale dopo gli Stati Uniti, ha portato alla stagnazione economica e persino alla recessione economica in diversi paesi di tale regione, compromettendo molti dei progressi raggiunti e lasciando milioni di persone a rischio di ricadere in povertà;
J. considerando che in taluni paesi dell'America latina si riscontra una forte richiesta, da parte dell'opinione pubblica, di maggiori livelli di democrazia e di partecipazione, nonché di politiche economiche sostenibili;
K. considerando che lo Stato di diritto riflesso in un quadro giuridico stabile in grado di garantire la certezza del diritto è un elemento fondamentale per attrarre gli investimenti necessari a promuovere la ripresa economica;
L. considerando che il rispetto dello Stato di diritto e di un quadro giuridico e politico stabile consente a entrambe le regioni di esercitare la libera impresa e creare un contesto favorevole agli investimenti che comprenda salvaguardie al principio della certezza giuridica;
M. considerando che gli elevati livelli di inflazione ostacolano la crescita e devono essere pertanto immediatamente affrontati; che tassi di cambio affidabili sono elementi essenziali dello sviluppo economico di un paese; che è indispensabile attuare una politica industriale che aumenti la produttività, diversifichi l'economia e attragga investimenti;
N. considerando che gli accordi di associazione tra l'Unione europea e i paesi ALC contribuiscono a migliorare il dialogo politico e commerciale e il contesto per gli investimenti, con la conseguente apertura del settore dei servizi e dei mercati degli appalti pubblici che consente l'attuazione di progetti infrastrutturali;
O. considerando che è estremamente importante che l'America latina e l'UE mettano a punto un'agenda condivisa;
P. considerando che negli ultimi anni nell'UE si sono verificati importanti cambiamenti, segnatamente la crisi economica, le sfide connesse a Brexit e la crisi dei rifugiati;
Q. considerando che, alla luce dei principali cambiamenti geopolitici attualmente in corso nei paesi ALC, caratterizzati, tra l'altro, dalla crescente presenza di Stati asiatici alla ricerca di partenariati economici nella regione, l'UE deve rafforzare la sua posizione di leale alleato dei partner della regione ALC non solo in termini di scambi economici, ma anche di progresso sociale e difesa di valori comuni;
R. considerando che l'accordo globale UE-Messico, l'accordo di associazione UE-Cile e l'accordo quadro interregionale di cooperazione UE-Mercosur vigenti sono entrati in vigore rispettivamente nel 1997, nel 2003 e nel 1999; che, vista l'importanza che essi rivestono per l'UE e per i paesi ALC, i negoziati in corso sull'aggiornamento di tali accordi devono essere ambiziosi al fine di conseguire risultati più moderni e progressisti;
S. considerando che l'UE è la principale fonte di assistenza allo sviluppo, come dimostrato dallo strumento per la cooperazione allo sviluppo (DCI) 2014-2020, nonché il principale investitore e uno dei maggiori partner commerciali della regione ALC, e che la cooperazione europea è solida in virtù della cooperazione finanziaria e triangolare;
T. considerando che la Commissione è in fase di formulazione di una nuova agenda di sviluppo nel quadro dell'agenda 2030 e che il concetto di sviluppo sostenibile deve applicarsi e includere tutti i paesi dell'America latina (ivi compresi i paesi a medio reddito) e che questo nuovo approccio deve prendere in considerazione altri criteri oltre al reddito pro capite;
U. considerando che i paesi dell'America latina e dei Caraibi sono stati sistematicamente relegati a un ruolo di secondo piano nella definizione delle principali priorità della politica estera dell'UE, nonostante i ben noti legami culturali e linguistici che storicamente la uniscono ai paesi ALC e la necessità di trovare nuovi alleati a fronte della sua crescente perdita d'influenza geopolitica nel mondo;
V. considerando che la regione atlantica nel suo insieme, che comprende l'Unione europea, l'America settentrionale, l'America centrale, l'America meridionale e i paesi lungo la costa atlantica dell'Africa, è molto importante e che è necessaria la cooperazione tra le regioni e i paesi atlantici al fine di consentire a tutti loro di affrontare le sfide condivise che colpiscono questa ampia area;
W. considerando che la prossima conferenza ministeriale dell'OMC si terrà a Buenos Aires nel dicembre 2017 e che in tale occasione si incontreranno anche le delegazioni parlamentari dei paesi membri;
X. considerando che l'attuazione dell'agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile garantisce l'accesso universale alle informazioni e la tutela della libertà di espressione;
Y. considerando che i 10 paesi con i migliori risultati in termini di governance energetica e il 20 % delle riserve di petrolio mondiali si trovano in America latina;
Z. considerando che due paesi dell'America latina, Messico e Brasile, sono risultati essere partner strategici dell'Unione europea;
1. sottolinea che il partenariato biregionale UE-ALC si basa su principi, valori e interessi comuni, quali la democrazia, i diritti umani, la pace e la solidarietà, lo Stato di diritto e un sistema giudiziario indipendente, come pure l'impegno a difenderli in una relazione orizzontale, ed è diventato essenziale per la promozione degli scambi e della cooperazione biregionali; evidenzia che, a seguito della crisi economica, i paesi dell'UE e ALC devono affrontare sfide comuni in materia di crescita economica sostenibile e lotta alla disoccupazione, trasformazione digitale, inclusione sociale e uguaglianza di genere, e condividono nel contempo valori comuni;
2. sottolinea che il nuovo scenario geopolitico rafforza la regione ALC quale priorità e opportunità strategica della politica estera dell'UE, poiché entrambe le regioni hanno una visione comune del mondo basata sul multilateralismo, sul dialogo, sulla sostenibilità, sullo Stato di diritto, sul rispetto dei diritti umani e su società aperte e inclusive; riconosce la ricca e positiva diversità di attori nelle relazioni tra i paesi UE e ALC, ivi compresi gli Stati, le città, gli enti locali e le università, la società civile, le imprese e il Comitato economico e sociale europeo; chiede di rafforzare il coordinamento degli accordi, delle azioni di cooperazione e dei contatti politici ad alto livello;
3. ritiene essenziali, in quanto azioni complementari, l'ampliamento della cooperazione politica ed economica e la creazione di partenariati più forti con i paesi ALC a livello biregionale, subregionale e bilaterale; sottolinea la necessità che tale cooperazione contribuisca efficacemente al consolidamento della crescita economica tramite politiche di sviluppo socioeconomico sostenibile, garantendo nel contempo inclusione sociale, libertà civili, diritti umani e riduzione della povertà; ritiene che il partenariato UE-ALC e gli accordi di associazione debbano tenere conto delle differenze economiche tra le regioni e prestare attenzione a non peggiorare le asimmetrie esistenti; osserva che la presenza di imprese europee è molto importante per le economie nazionali dei paesi dell'America latina e sottolinea che le loro attività devono essere soggette alle vigenti norme e procedure di monitoraggio;
4. sottolinea l'importanza dei vertici UE-CELAC quale strumento del partenariato biregionale strategico e nuovo quadro per il dialogo politico; chiede all'UE e alla CELAC di rafforzare detto partenariato e il dialogo politico nell'ambito dei loro dialoghi tematici e iniziative principali, quali l'iniziativa congiunta per la ricerca e l'innovazione, il dialogo strutturato sulle migrazioni e il meccanismo di coordinamento e cooperazione in materia di droghe, nonché lavorando alla definizione di interessi comuni ben definiti, al fine di affrontare insieme le principali sfide globali nell'ambito del buon governo, della crescita economica, della coesione sociale, della cultura, dell'innovazione e dell'ambiente in seno ai consessi multilaterali quali le Nazioni Unite, il G-20 e l'OMC;
5. ribadisce l'impegno dell'UE e dei paesi ALC a rafforzare la cooperazione sull'agenda globale e sostiene un approccio multilaterale all'interno dell'OMC quale base di un sistema commerciale aperto, fondato su norme prevedibili e più inclusive che siano efficaci per il conseguimento degli obiettivi di riduzione della povertà e di promozione dello sviluppo sostenibile, come pure che siano trasparenti e democratiche e prevedano una dimensione parlamentare rafforzata;
6. ribadisce il sostegno all'integrazione regionale nella regione ALC e sottolinea la necessità di un maggiore coordinamento fra i diversi programmi d'integrazione regionale della regione, nel rispetto dei diversi ritmi d'integrazione; raccomanda di rafforzare il dialogo, la cooperazione e lo scambio di migliori pratiche con la CELAC, il Mercosur, la Comunità andina di nazioni (CAN), il Sistema di integrazione centroamericano (SICA) e l'Alleanza del Pacifico, onde aumentare il dialogo in settori di interesse comune e renderne più solido il quadro istituzionale; raccomanda di rafforzare le iniziative regionali sul dialogo politico, la cooperazione e lo scambio di migliori pratiche, quali l'Unione delle nazioni sudamericani (UNASUR), l'Organizzazione degli Stati americani (OSA) e la Comunità dei Caraibi (CARICOM), ai fini della promozione della democrazia nell'America del Sud; sottolinea l'importanza di rafforzare la cooperazione interparlamentare fra l'UE e i paesi ALC, in particolare fra il Parlamento europeo e i vari parlamenti regionali, condividendo le esperienze e le conoscenze politico-istituzionali; accoglie con favore il dialogo avviato di recente fra il Mercosur e l'Alleanza del Pacifico nell'ottica di una convergenza graduale e di un potenziamento della consultazione sulle sfide regionali e globali del futuro;
7. sottolinea che la stabilità politica, le regole di carattere economico e la solidità istituzionale, che garantiscono il rispetto dello Stato di diritto e della trasparenza, sono fondamenti di un contesto in grado di attrarre investimenti a lungo termine attraverso la certezza giuridica; evidenzia che un simile quadro giuridico richiede solide istituzioni democratiche e una pianificazione economica responsabile, nonché uno sforzo teso al rafforzamento del dialogo politico e dei partenariati economici nella regione e con i partner esterni; rammenta, in questo contesto, che il partenariato con l'Unione europea svolge un ruolo centrale;
8. sottolinea il dinamismo dell'Alleanza del Pacifico, che raggruppa Cile, Colombia, Messico e Perù, e chiede al vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza (VP/AR) di prendere in esame l'opportunità che l'UE partecipi a detta Alleanza in veste di osservatore, come già fanno numerosi Stati membri dell'Unione;
9. sottolinea che le sfide globali attuali, tra cui i diritti umani, la pace, la sicurezza, la lotta alla corruzione e all'impunità, la mancanza di buon governo, lo sviluppo socioeconomico sostenibile, l'eliminazione della povertà, la trasformazione digitale, la migrazione di massa, l'uguaglianza di genere, la sicurezza informatica, la criminalità organizzata e il terrorismo, il traffico di stupefacenti, i cambiamenti climatici, i mutamenti geopolitici, le disuguaglianze tra paesi e all'interno di essi, il lavoro informale e la crescente disoccupazione offrono nuove opportunità e nuovi canali di cooperazione affinché il partenariato UE-ALC operi in modo strategico e sia caratterizzato da una visione comune e da un'agenda condivisa;
10. evidenzia che, sebbene la regione abbia registrato uno sviluppo economico considerevole, con il conseguente abbassamento dei livelli di povertà e disuguaglianza, le disparità restano un grande ostacolo allo sviluppo della regione ALC, dove 175 milioni di persone continuano a vivere in condizioni di povertà ed esclusione, in particolare le donne e i bambini; sottolinea che la crescita economica, lo sviluppo sociale inclusivo, l'equa distribuzione della ricchezza e la prestazione universale dei servizi pubblici essenziali sono aspetti fondamentali per superare tale ostacolo;
11. ricorda che l'obiettivo di eliminare la povertà e ridurre le disuguaglianze deve essere perseguito mediante politiche economiche, di coesione sociale e di inclusione, maggiori opportunità di lavoro e accesso all'istruzione, e sottolinea la necessità di tutelare i cittadini e ampliare il ceto medio a prescindere dagli effetti dei cicli economici, consolidare i progressi nell'ambito del miglioramento delle condizioni di vita, anche attraverso l'istituzione di sistemi di protezione sociale di base, e rispettare i valori democratici e i diritti umani;
12. evidenzia la necessità di integrare le economie nelle catene del valore globali, sulla base di un modello di economia circolare, e di riconoscere l'importanza di istituire accordi commerciali bilaterali e multilaterali, quale strumento efficace che può contribuire ad affrontare le sfide globali comuni, promuovendo tra l'altro, nel contempo, il lavoro dignitoso e il dialogo sociale quali motori dello sviluppo sostenibile; sottolinea l'importanza di creare condizioni che permettano la diversificazione delle economie di entrambe le regioni, in modo da renderle meno dipendenti e vulnerabili nei confronti delle variazioni cicliche globali; rimarca l'importanza di promuovere il trasferimento di conoscenze scientifiche e tecnologiche, di migliorare il capitale umano e di diversificare l'occupazione, per cui è indispensabile un aumento degli investimenti in istruzione, formazione e acquisizione di qualifiche;
13. accoglie con favore il protocollo di adesione dell'Ecuador all'accordo di libero scambio dell'UE con la Colombia e il Perù, firmato dall'UE, dai suoi Stati membri, dall'Ecuador, dalla Colombia e dal Perù l'11 novembre 2016; ricorda che l'accordo elimina le elevate tariffe doganali e gli ostacoli tecnici al commercio, liberalizza i mercati dei servizi, apre i mercati degli appalti pubblici e prevede obblighi riguardo a meccanismi di risoluzione delle controversie rapidi ed efficaci;
14. osserva che l'UE è il maggiore investitore estero nella regione ALC nonché il suo secondo principale partner commerciale, il che determina una relazione economica bidirezionale basata sui valori della qualità, della responsabilità sociale, della creazione di posti di lavoro, del trasferimento di tecnologia e della ricerca e innovazione;
15. incoraggia ulteriori partenariati pubblici e privati per promuovere lo sviluppo economico, l'imprenditorialità, la crescita e gli investimenti esteri; sottolinea la necessità di contrastare l'economia informale e il sottosviluppo e la scarsa competitività delle PMI; chiede di facilitare e migliorare la mobilità tra le regioni, garantendo nel contempo la coerenza reciproca in termini di diritti dei lavoratori e rafforzando il coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale;
16. sottolinea la necessità di creare sistemi fiscali sostenibili ed efficaci in entrambe le regioni, unitamente a un'appropriata cultura fiscale, anche con l'istituzione di uffici di contabilità generale efficaci che possano promuovere la crescita economica e lo sviluppo di uno stato sociale in grado di fornire e garantire beni e servizi pubblici, quali l'accesso all'istruzione pubblica, alla sanità, alle infrastrutture di protezione sociale e alla sicurezza a tutti i cittadini, e ribadisce che i paradisi fiscali e l'elusione fiscale pregiudicano lo sviluppo economico e sociale, il progresso e la prosperità nonché l'opportuno funzionamento delle politiche di redistribuzione economica e sociale;
17. sottolinea che la crescita economica e il commercio sono fondamentali per il conseguimento dello sviluppo sostenibile, ma non sono sufficienti a ridurre la povertà, le disuguaglianze e l'esclusione; chiede politiche efficaci che contribuiscano a ridurre tali problemi mediante una crescita diversificata, sostenibile e inclusiva, caratterizzata da un netto orientamento verso i temi sociali, il sostegno istituzionale e il rispetto dei diritti umani;
18. ritiene che il conseguimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile debba rappresentare l'obiettivo principale della cooperazione tra l'America latina e i Caraibi e l'Unione europea; esorta l'Unione a rafforzare i programmi di sostegno al bilancio;
19. appoggia la nuova agenda di sviluppo della Commissione nel quadro dell'agenda 2030; ribadisce che l'agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e gli obiettivi di sviluppo sostenibile dovrebbero essere gli strumenti principali della cooperazione UE-ALC, comprese tutte le dimensioni dello sviluppo economico, sociale e sostenibile e non soltanto l'eliminazione della povertà; sottolinea che l'UE deve continuare a fornire aiuti pubblici allo sviluppo a tutti i paesi ALC, anche a quelli a medio e a più alto reddito che, in base al principio di differenziazione, non sono più ammissibili alla cooperazione bilaterale allo sviluppo, prevedendo un nuovo approccio che non si basi solo sul reddito pro capite; insiste affinché la Commissione continui, in via eccezionale e in linea con il regolamento DCI, a fornire cooperazione bilaterale ai paesi a medio e a più alto reddito per tutta la durata dello strumento di finanziamento della cooperazione allo sviluppo per il periodo 2014-2020 e oltre, al fine di continuare a sostenere gli sforzi di tali paesi nel contesto delle sfide attuali;
20. chiede un migliore coordinamento tra le politiche e i programmi di sostegno ai paesi ALC, alle regioni ultraperiferiche e ai paesi e territori d'oltremare; chiede che siano rispettati gli impegni politici assunti in occasione dei vertici regionali UE-ALC e che, contestualmente, siano stanziate le risorse finanziarie necessarie;
21. invita la Commissione a indicare gli strumenti disponibili e assegnare loro risorse sufficienti, adottando opportune misure per allineare tali strumenti ai principi di efficacia, possibilità di stanziamento, armonizzazione, responsabilità reciproca, rendicontabilità e conformità alle strategie di sviluppo dei paesi ALC, allo scopo di aiutarli ad affrontare le sfide e ad adattarsi a una possibile riduzione futura dell'aiuto pubblico allo sviluppo (APS); chiede che tali strumenti includano il trasferimento di know-how e la formazione e contribuiscano alle riforme fiscali e di gestione delle finanze pubbliche che permettono di promuovere la crescita e la prestazione di servizi pubblici di alta qualità;
22. invita la Commissione ad applicare ai propri programmi di finanziamento combinato criteri imponibili sui principi di efficacia dello sviluppo, in particolare in termini di titolarità, allineamento con i paesi partner, sviluppo e addizionalità finanziaria, trasparenza e responsabilità;
23. sottolinea che, in ragione delle sue caratteristiche geografiche e geologiche, la regione ALC è molto vulnerabile alle catastrofi naturali e che tale situazione è aggravata dai cambiamenti climatici, che devono essere affrontati a livello mondiale secondo il principio della responsabilità comune ma differenziata; chiede alla Commissione e ai paesi ALC di affrontare le cause profonde, attuare misure di resilienza ai cambiamenti climatici e adottare una strategia e protocolli di prevenzione dei rischi ai fini di una mobilitazione rapida dell'assistenza umanitaria in caso di emergenza;
24. esorta a provvedere realmente alla realizzazione dell'uguaglianza di genere, all'emancipazione delle donne e a politiche a favore dell'inclusione delle donne in tutti gli ambiti della vita politica, economica e sociale, al fine di rafforzarne la partecipazione attiva nella società, lottando tenacemente contro i femminicidi, garantendo alle donne la sicurezza fisica e psicologica, agevolando l'accesso in condizioni di parità al mercato del lavoro, alla titolarità della terra e all'occupazione nonché assicurando il rispetto della salute sessuale e riproduttiva e dei relativi diritti; sottolinea l'importanza di migliorare la vita di bambine, ragazze e donne; mette in evidenza che l'accesso all'istruzione è pertanto indispensabile e potrebbe portare alla trasformazione sociale ed economica; si compiace della convenzione interamericana del 1994 sulla prevenzione, la repressione e l'eliminazione della violenza contro le donne ("convenzione di Belém do Pará") e chiede di conferire al segretariato del suo meccanismo di monitoraggio, il MESECVI, un ruolo di maggior rilievo; accoglie con favore l'entrata in vigore, nel 2016, della convenzione di Istanbul del Consiglio d'Europa e invita i paesi di entrambe le regioni che non lo abbiano ancora fatto ad aderirvi;
25. ritiene fondamentali sia le politiche pubbliche, in particolare in materia di sanità, istruzione e formazione, sia le iniziative private, che offrono opportunità ai quasi 30 milioni di giovani che non studiano né lavorano né seguono corsi di formazione; sottolinea che i programmi di sviluppo devono affrontare livelli elevati di conflitto, violenza, criminalità organizzata e omicidi, che interessano in particolare i giovani e gli adolescenti e costituiscono una delle principali sfide per i paesi ALC;
26. ribadisce l'importanza che i giovani possano beneficiare di un'occupazione di qualità e di opportunità di istruzione, dal momento che essi rappresentano un fattore determinante e una fonte di speranza per la stabilità politica a lungo termine del continente; invita a promuovere ulteriormente la cooperazione con i fondi economici sotto forma di partecipazione bilaterale in ambito universitario, scambio di conoscenze e mobilità internazionale tra gli studenti dei paesi dell'UE e ALC, in particolare tramite il rafforzamento del programma Erasmus+ nel quadro del partenariato con la CELAC in materia di istruzione superiore, avviato nel 2015; osserva con soddisfazione che nel 2015 è stato avviato con successo il programma Erasmus+ che ha offerto 6 200 opportunità di mobilità e 3 500 borse di studio principalmente a studenti dei paesi CELAC fino al 2020; rileva la necessità di portare avanti il pieno e reciproco riconoscimento dei titoli universitari e di rafforzare la cooperazione biregionale nell'ambito del sistema di qualità e accreditamento;
27. sottolinea il ruolo chiave della cooperazione UE-CELAC nel settore della scienza, della tecnologia e dell'innovazione, come pure l'importanza della creazione dello spazio comune di ricerca UE-CELAC per rafforzare la cooperazione sulla mobilità dei ricercatori e dei professori;
28. sottolinea l'importanza fondamentale dei diritti dei bambini e la necessità di garantire il rigoroso rispetto, da parte di tutti i paesi UE e ALC, della convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo;
29. invita a promuovere la collaborazione in tale ambito al fine di incoraggiare lo sviluppo tecnologico e migliorare l'accesso della popolazione alle tecnologie dell'informazione e della comunicazione in modo da adattare le società alla trasformazione digitale;
30. sottolinea la tendenza generale e le sfide comuni dell'ultimo decennio riguardo alla promozione delle libertà e dei diritti sociali, come pure gli enormi sforzi compiuti per mettere a punto politiche pubbliche inclusive intese a proteggere i gruppi vulnerabili e a distribuire equamente la ricchezza e la crescita economica, contribuendo così in maniera decisiva a sottrarre alla povertà quasi 60 milioni di latinoamericani negli ultimi quindici anni; chiede alle autorità di rispettare e garantire i principi democratici, i diritti fondamentali, le libertà e la sicurezza di tutti i cittadini, comprese le minoranze religiose, le popolazioni indigene, gli attivisti ambientali, la comunità LGBTI, i cittadini con disabilità, le persone sfollate con la forza e gli apolidi, nonché le popolazioni delle zone rurali; pone l'accento sull'importanza di assicurare la libertà di riunione, di associazione e di espressione sia online che offline;
31. sottolinea la necessità di garantire i diritti e la sicurezza delle minoranze religiose e della comunità LGBTI; esorta i governi dei paesi ALC ad approvare leggi e prendere provvedimenti in grado di tutelare i difensori dei diritti umani e i giornalisti da persecuzioni, minacce, campagne di diffamazione, detenzione arbitraria, tortura, sparizioni forzate e omicidi di cui sono frequentemente vittime; chiede che i diritti e gli interessi dei popoli indigeni e delle popolazioni delle zone rurali siano tutelati di fronte a progetti di sviluppo di grande impatto ambientale e operazioni delle industrie estrattive, in primo luogo attivando meccanismi di consultazione e consenso preliminari;
32. deplora gli attacchi contro i leader dell'opposizione eletti democraticamente, i giornalisti e i difensori dei diritti umani, in particolare quelli che si occupano di questioni ambientali e i loro legali; invita le autorità ad adottare tutte le misure necessarie per garantire la loro integrità fisica e psicologica nonché indagini immediate, accurate e imparziali, al fine di assicurare i responsabili alla giustizia in conformità delle norme internazionali;
33. ribadisce che è opportuno garantire la partecipazione attiva e la consultazione della società civile e delle ONG durante il processo negoziale e di attuazione degli accordi commerciali e di associazione;
34. sottolinea la necessità di fare riferimento, in detti accordi, al diritto alla libertà di espressione e riunione nei paesi ALC;
35. incoraggia gli Stati membri dell'UE a considerare l'adozione di norme che prevedano la possibilità del congelamento dei beni e restrizioni sui visti nei confronti dei soggetti coinvolti in gravi violazioni dei diritti umani;
36. ribadisce che le politiche e le prassi sulla migrazione devono garantire il rispetto dei diritti umani, prestando particolare attenzione alle donne e ai gruppi vulnerabili come minori, anziani e disabili, tenendo conto nel contempo delle sfide legate alla protezione delle frontiere e alla non criminalizzazione dei migranti; sottolinea la necessità di un approccio globale che riconosca il contributo economico e sociale dei lavoratori migranti ai paesi ospitanti e l'importanza dei paesi di transito e della definizione di vie legali per la cittadinanza nei paesi ospitanti, prestando particolare attenzione agli sfollati bisognosi di asilo; chiede misure volte a facilitare e migliorare la mobilità tra i paesi, garantendo nel contempo la coerenza in termini di diritti dei lavoratori e rafforzando il coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale;
37. esorta i paesi ALC ad assicurare il pieno rispetto dei diritti sociali, ambientali e lavorativi; chiede la piena ed effettiva attuazione delle convenzioni dell'OIL e il rispetto delle norme fondamentali in materia di lavoro, che, tra l'altro, prevedono la libertà di associazione e il diritto alla contrattazione collettiva; sottolinea, inoltre, l'esigenza di garantire l'eliminazione di tutte le forme di lavoro forzato o obbligatorio;
38. pone l'accento sulle sfide che entrambe le regioni affrontano in termini di difesa e sicurezza, compresi il terrorismo e la lotta contro il traffico di stupefacenti e la criminalità organizzata, e incoraggia a proseguire gli sforzi per rafforzare la cooperazione in materia di difesa e sicurezza mediante il coordinamento delle forze di polizia e militari, prestando particolare attenzione alla condivisione delle informazioni; esorta i paesi dell'America latina a partecipare alle missioni dell'UE di gestione delle crisi e di mantenimento della pace, come già avviene in Colombia e Cile; invita a promuovere ulteriormente la cooperazione militare per creare corpi speciali per gli aiuti d'urgenza contro le catastrofi naturali e umanitarie; invita a rafforzare maggiormente la cooperazione in materia di sicurezza marittima, disarmo, non proliferazione e controllo degli armamenti;
39. chiede il rispetto inequivocabile del principio dell'integrità territoriale degli Stati;
40. deplora i tagli apportati agli aiuti umanitari e critica il fatto che tali tagli continuino a interessare le regioni che più hanno bisogno di aiuti (triangolo del nord dell'America centrale, Haiti, Colombia) e zone particolarmente colpite dagli effetti dei cambiamenti climatici e dalle catastrofi naturali;
41. condanna il comportamento dei governi di alcuni paesi che si sono rifiutati di accettare gli aiuti umanitari internazionali e hanno così impedito che si facesse fronte alle necessità basilari degli stessi; chiede al vicepresidente/alto rappresentante di esortare le autorità competenti a consentire l'ingresso di tali aiuti e presentare un programma di assistenza per ogni paese;
42. chiede all'UE di impegnarsi nel sostenere i paesi ALC che soffrono di un problema di violenza endemica, con un numero inaccettabile di omicidi, esecuzioni extragiudiziali e sparizioni forzate, dato che senza sicurezza non si possono realizzare vera prosperità, dignità e felicità; esorta i paesi ALC a prendere misure per risolvere il sovraffollamento delle carceri e migliorare le condizioni di detenzione, garantire la salvaguardia dell'integrità fisica e psicologica dei detenuti, condurre indagini e punire la tortura e i maltrattamenti, nonché promuovere un trattamento più umano dei detenuti, in modo da evitare le sommosse che si verificano regolarmente nelle carceri con conseguente perdita di vite;
43. sottolinea la necessità di rafforzare la cooperazione tra tutti i paesi del bacino atlantico nella lotta contro il traffico di stupefacenti, coinvolgendo anche i paesi interessati dell'Africa occidentale, che costituiscono un'importante via di collegamento per i flussi di stupefacenti tra l'America latina e l'Europa;
44. chiede all'UE di sostenere i paesi dell'America centrale vittime della criminalità organizzata che minaccia le loro strutture sociali e politiche;
45. sottolinea la necessità che l'Unione europea continui a sostenere la strategia per la sicurezza dell'America centrale (ESCA) e la strategia di sicurezza dei Caraibi;
46. mette in evidenza la necessità urgente di intensificare gli sforzi per combattere la corruzione, la frode fiscale e l'impunità, che rappresentano alcuni dei principali ostacoli allo sviluppo, garantire il rispetto dello stato di diritto, lo svolgimento di elezioni libere e trasparenti, la separazione dei poteri e la parità di accesso a un sistema giudiziario indipendente, imparziale e professionale, sostenere la buona governance, affrontare le carenze istituzionali e potenziare l'amministrazione; riconosce il lavoro svolto da EUROsociAL in questo ambito;
47. invita i paesi dell'UE e ALC ad affrontare e contrastare il problema della corruzione mediante misure che vanno dalla prevenzione alle azioni di contrasto e ai procedimenti penali, all'attuazione efficace delle convenzioni multilaterali e internazionali in materia di lotta alla corruzione, e osserva che l'esistenza della corruzione compromette non solo il benessere economico e sociale e l'uguaglianza sociale, ma anche la legittimità politica e il buon governo; sottolinea che l'assenza di un'amministrazione pubblica e di una giustizia indipendenti causa sfiducia nelle istituzioni pubbliche, compromettendo lo Stato di diritto e alimentando la violenza; insiste sulla necessità di trasparenza, libertà dei media e partecipazione civica per rafforzare la lotta alla corruzione; tiene conto della necessità di introdurre nuove disposizioni internazionali per sollecitare la fine dei paradisi fiscali, quali lo scambio automatico di informazioni in materia fiscale e l'abolizione del segreto bancario;
48. invita a rafforzare la cooperazione sulle questioni ambientali, che sono di grande interesse reciproco, ponendo una particolare enfasi sul processo di transizione energetica e di decarbonizzazione, che avrà un impatto sulle economie di entrambe le regioni; sottolinea la necessità di favorire la ricerca sulle energie rinnovabili e la loro diffusione, la protezione della natura, la gestione delle foreste e politiche volte ad affrontare le cause e le conseguenze del cambiamento climatico in una regione che risente fortemente dei suoi effetti, tenendo conto dei diritti delle comunità locali e indigene nelle zone di estrazione delle risorse naturali; pone l'accento sulla necessità di sostenere ulteriormente iniziative quali EUROCLIMA o RIOCC, in linea con l'Agenda di Lima in materia di sviluppo sostenibile, ambiente, cambiamento climatico ed energia; riconosce l'esigenza comune di attuare una transizione energetica al fine di rispettare con successo gli accordi di Parigi; sottolinea altresì la necessità di ulteriori investimenti e cooperazione tra le istituzioni e le aziende dell'UE e dei paesi ALC per affrontare congiuntamente la transizione energetica, la decarbonizzazione e il miglioramento delle infrastrutture di base; ribadisce l'importanza di migliorare le procedure di governance e giudiziarie al fine di proteggere le foreste ed estendere le pratiche agricole ecologiche;
49. ritiene fondamentale accelerare i negoziati UE-Mercosur per giungere a un accordo di associazione completo, equilibrato e reciprocamente vantaggioso, come indicato nelle conclusioni del Consiglio europeo del 9 marzo 2017, in modo tale da poter completare la rete di accordi esistenti tra l'UE e l'America latina; sottolinea la necessità di concludere i negoziati e raggiungere un accordo definitivo che sia ratificato dal Parlamento europeo prima della fine dell'attuale mandato, dal momento che ciò contribuirà positivamente alla crescita economica e alla creazione di occupazione in entrambe le economie e rafforzerà i rapporti storici, culturali, politici e di cooperazione e la fiducia tra i popoli;
50. sottolinea l'importanza di accelerare i negoziati in corso per l'aggiornamento dell'accordo globale UE-Messico e chiede che tale accordo sia concluso entro la fine del 2017; evidenzia altresì l'importanza di concludere l'accordo di associazione UE-Cile prima del primo trimestre del 2018; invita i parlamenti degli Stati membri, che non vi abbiano ancora provveduto, a ratificare l'accordo di associazione UE-America centrale;
51. sottolinea l'importanza della recente adesione dell'Ecuador all'accordo multisettoriale con la Colombia e il Perù e rammenta che l'accordo è aperto anche alla Bolivia, qualora decidesse di partecipare; accoglie con favore l'applicazione dell'esenzione dal visto Schengen per soggiorni di breve durata per il Perù e la Colombia; chiede, a tale proposito, che la stessa esenzione sia concessa all'Ecuador; sottolinea che tali azioni contribuiscono a migliorare i legami economici e culturali tra l'UE e detti paesi;
52. insiste sull'importanza vitale dell'inclusione sistematica di regole sulla responsabilità d'impresa e di clausole di salvaguardia dei diritti umani e dei diritti sociali negli accordi di associazione, commerciali e d'investimento fra l'UE e i paesi ALC;
53. sottolinea che il Messico e il Brasile sono stati dichiarati partner strategici dell'UE e chiede di concedere tale status anche all'Argentina, quale attore rilevante della regione nonché membro del MERCOSUR e del G20; chiede altresì che il quadro delle relazioni internazionali sia rinnovato;
54. riconosce l'importanza dei vertici ibero-americani, i cui meccanismi operativi sono stati rafforzati negli ultimi anni e sottolinea al contempo il ruolo svolto dal segretariato generale ibero-americano (SEGIB) a sostegno alla presidenza di turno; evidenzia il valore aggiunto che esso apporta alla collaborazione generale tra le due regioni in qualità di forum per il dialogo, il coordinamento e la cooperazione; chiede, in tal senso, di istituire un meccanismo di cooperazione - che potrebbe assumere la forma di un protocollo d'intesa o di un accordo quadro di cooperazione tra la Commissione e/o il SEAE e il SEGIB - che possa ottimizzare la relazione e portarla a un livello più strutturato, ordinato e sistematico per entrambe le istituzioni; accoglie con favore il fatto che, in occasione dell'ultimo vertice, si sia prestata particolare attenzione ad ambiti rilevanti quali i giovani, l'istruzione e l'imprenditorialità;
55. ribadisce che l'Assemblea EuroLat e le delegazioni parlamentari sono consessi di grande successo ed efficacia per la dimensione parlamentare del partenariato strategico e per il dialogo politico tra l'UE e i paesi ALC, compresa la società civile, il cui ruolo dovrebbe essere rafforzato, e sono anche essenziali per trasmettere le istanze dei cittadini ai vertici UE-CELAC; sottolinea l'importanza di garantire la visibilità e la divulgazione delle loro discussioni e conclusioni, sia mediante l'interazione con i vertici UE-CELAC sia attraverso i canali istituzionali nazionali e regionali;
56. evidenzia il ruolo della Fondazione Europa-America Latina e Caraibi in quanto organizzazione internazionale e chiede che l'accordo che la istituisce sia tempestivamente ratificato da tutti i suoi 62 membri, il che sarebbe essenziale per sostenere il partenariato biregionale; chiede altresì che siano istituiti canali permanenti di cooperazione tra la Fondazione e l'Assemblea EuroLat;
57. è favorevole a un aumento del mandato di finanziamento esterno della Banca europea per gli investimenti per l'America latina al fine di mantenere e sviluppare operazioni atte a rispondere alle esigenze di finanziamento di settori prioritari quali la mitigazione del cambiamento climatico, lo sviluppo delle infrastrutture sociali, economiche e ambientali e il sostegno alle PMI;
58. chiede un migliore coordinamento multilaterale degli Stati membri dell'UE nell'ambito della Banca interamericana di sviluppo (BID) e della Banca di sviluppo dell'America latina (CAF), allo scopo di ottimizzarne l'impatto economico nei programmi di sviluppo per i paesi ALC;
59. ribadisce il proprio sostegno al processo di pace in Colombia, che è decisivo per il futuro dei colombiani e per la stabilizzazione della regione di cui il paese fa parte, e si impegna a sostenere il governo colombiano nell'attuazione del processo stesso; sottolinea, in proposito, l'importanza di coinvolgere l'intera società colombiana, in particolare le vittime e le organizzazioni della società civile, nonché le persone sfollate con la forza e i leader del governo, garantendo la sicurezza e la protezione degli attivisti per i diritti umani e dei rappresentanti delle comunità; esorta l'UE e gli Stati membri a portare avanti il loro sostegno politico e finanziario, anche attraverso il regolamento DCI (in particolare l'articolo 5, paragrafo 2) e il fondo fiduciario dell'UE per la Colombia, e sostiene il ruolo dell'inviato speciale del VP/AR per la Colombia; esprime l'auspicio che l'esercito di liberazione nazionale si impegni anche a favore del processo di pace in corso; accoglie con favore il fatto che, sotto la supervisione delle Nazioni Unite, le Forze armate rivoluzionarie della Colombia (FARC) abbiano completato la cessione delle armi individuali; sostiene la nuova missione istituita dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite al fine di contribuire al reinserimento degli appartenenti alle FARC nella società; plaude all'accordo bilaterale di cessate il fuoco concluso tra l'Esercito di liberazione nazionale e il governo della Colombia;
60. esprime profonda preoccupazione per il grave deterioramento della situazione della democrazia, dei diritti umani e del quadro socioeconomico del Venezuela, in cui si registra un clima di crescente instabilità politica e sociale; invita il governo venezuelano a salvaguardare la separazione e l'indipendenza dei poteri e a ripristinare la piena autorità costituzionale dell'Assemblea nazionale; chiede inoltre al governo venezuelano di assicurare il rilascio immediato e incondizionato di tutti i prigionieri politici e di presentare quanto prima un calendario elettorale che consenta lo svolgimento di elezioni libere e trasparenti; invita la comunità internazionale, gli attori regionali e il VP/AR a promuovere e sostenere un ampio accordo nazionale, quale unica soluzione possibile; invita il VP/AR a esaminare attivamente altre misure volte a promuovere in modo costruttivo la stabilizzazione politica del paese; respinge in tal senso qualsiasi tentativo di sottrazione dei poteri costituzionalmente riconosciuti trasferendoli ad altri organismi; condanna fermamente le elezioni dell'Assemblea costituente del 30 luglio 2017, poiché costituiscono una violazione del principio della separazione dei poteri e del rispetto dei diritti dei cittadini di esprimere liberamente le loro opinioni politiche attraverso istituzioni democraticamente elette e legittime; ricorda che il Parlamento europeo, unitamente a molti altri attori internazionali, non riconosce tali elezioni né le azioni e le decisioni adottate dall'Assemblea recentemente istituita, in quanto priva di legittimità, e deplora le violenze che hanno provocato numerosi morti e feriti; esprime profonda preoccupazione per le azioni giudiziarie e la repressione illegali nei confronti di membri democraticamente eletti dell'Assemblea nazionale; respinge il licenziamento del procuratore generale Luisa Ortega Diaz e la persecuzione politica a suo danno, come pure di tutti i membri della Corte suprema nominati dalla legittima Assemblea nazionale del Venezuela; sostiene pienamente le indagini condotte dalla Corte penale internazionale sui diffusi crimini e atti di repressione commessi dal regime venezuelano e invita l'UE a svolgere un ruolo attivo al riguardo; chiede al VP/AR e al Consiglio europeo di prendere in esame la possibilità di congelare i beni e porre restrizioni all'accesso nel territorio dell'UE di tutti i soggetti coinvolti in gravi violazioni dei diritti umani in Venezuela, compresi i membri dell'Assemblea costituente non riconosciuta;
61. accoglie con favore la firma, nel dicembre 2016, dell'accordo di dialogo politico e di cooperazione tra l'UE e Cuba; sottolinea l'importanza di accelerarne l'attuazione, che può incidere positivamente sull'intero partenariato UE-CELAC; evidenzia che l'accordo di dialogo politico e di cooperazione dovrebbe contribuire a migliorare le condizioni di vita e i diritti sociali dei cittadini cubani, il progresso verso la democrazia, il rispetto e la promozione delle libertà fondamentali; sottolinea che la sua validità dipende dall'effettiva attuazione da parte del governo cubano delle disposizioni in materia di diritti umani stabilite nell'accordo e sulla base delle risoluzioni del Parlamento europeo;
62. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione nonché ai governi e ai parlamenti dei paesi CELAC.