Risoluzione del Parlamento europeo del 14 settembre 2017 sul Laos, in particolare sui casi di Somphone Phimmasone, Lod Thammavong e Soukane Chaithade (2017/2831(RSP))
Il Parlamento europeo,
– viste le sue precedenti risoluzioni sul Laos,
– visto l'esito dell'8a riunione della commissione mista Unione europea-Repubblica democratica popolare del Laos ("RDP del Laos"), tenutasi a Vientiane il 17 febbraio 2017,
– vista la dichiarazione rilasciata il 3 maggio 2017 a Vientiane dalla delegazione dell'Unione europea alla RDP del Laos in occasione della Giornata della mondiale della libertà di stampa,
– vista la dichiarazione delle Nazioni Unite sui difensori dei diritti umani del 1998,
– vista la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo del 10 dicembre 1948,
– visto il Patto internazionale sui diritti civili e politici del 1966,
– visto l'accordo di cooperazione tra l'UE e la Repubblica democratica popolare del Laos, del 1° dicembre 1997,
– vista la Carta dell'ASEAN,
– visti l'articolo 135, paragrafo 5, e l'articolo 123, paragrafo 4, del suo regolamento,
A. considerando che nel marzo 2017 tre lavoratori laotiani, il sig. Somphone Phimmasone, il sig. Soukane Chaithad e la sig.ra Lod Thammavong, sono stati condannati a pene detentive tra i 12 e i 20 anni e a pene pecuniarie equivalenti a decine di migliaia di euro per aver criticato il governo su media sociali in relazione a casi di presunta corruzione, deforestazione e violazioni dei diritti umani, mentre lavoravano in Thailandia; che i tre sono altresì accusati di aver partecipato a una manifestazione antigovernativa fuori dall'ambasciata del Laos in Thailandia nel dicembre 2015;
B. considerando che il 25 maggio 2016 la televisione di Stato ha mostrato Phimmasone, Chaithad, e Thammavong in custodia presso il quartier generale della polizia a Vientiane; che il notiziario ha riferito che i tre sono stati arrestati con l'accusa di minaccia alla sicurezza nazionale mediante l'uso di media sociali per rovinare la reputazione del governo;
C. considerando che il sig. Sombath Somphone, attivista della società civile, è stato fermato dalla polizia a Vientiane nel 2012 e da allora se ne sono perse le tracce; che, nel caso del sig. Sompawn Khantisouk, imprenditore attivo nel campo della conservazione, vittima di sparizione forzata nel 2007, non è ancora stato compiuto nessun progresso per capire dove si trovi; che il sig. Bounthanh Thammavong, cittadino polacco, è stato condannato nel 2015 a quattro anni e mezzo di carcere per aver mosso critiche online nei confronti del governo;
D. considerando che lo spazio della società civile in Laos è soggetto a gravi restrizioni; che il Laos ha presieduto l'ASEAN nel 2016 ma ha rifiutato di ospitare il tradizionale incontro parallelo con la società civile, obbligando il Forum dei popoli dell'ASEAN a riunirsi invece a Timor Leste;
E. considerando che il governo del Laos non ha adottato misure significative per migliorare la situazione precaria dei diritti umani, compreso il trattamento delle minoranze, e continua a limitare drasticamente la libertà di espressione, di associazione e di riunione pacifica; che persistono indisturbate l'assenza di norme sull'equo processo, la corruzione giudiziaria e l'impunità radicata per violazioni dei diritti umani;
F. considerando che le autorità laotiane continuano a vessare e reprimere le minoranze religiose, in particolare i cristiani; che si sono verificati numerosi casi di confisca di beni, attacchi incendiari contro chiese, percosse di cristiani perché festeggiano il Natale e rinunce coatte alla fede cristiana;
G. considerando che il Laos ha firmato ma non ratificato la convenzione internazionale per la protezione di tutte le persone dalle sparizioni forzate;
H. considerando che vi è una mancanza di pluralismo dei mezzi di informazione in Laos e che quanto viene prodotto dai media è soggetto a un rigido controllo da parte dello Stato; che la legge sui mezzi di comunicazione del 2008 è stata modificata nel novembre 2016 introducendovi ulteriori restrizioni che vietano ai media di criticare le politiche governative e impongono ai giornalisti di presentare i loro scritti a un censore del governo prima della pubblicazione;
I. considerando che nel 2014 il governo del Laos ha emanato un decreto che proibisce di muovere critiche online al governo e al Partito rivoluzionario del popolo lao;
1. condanna fermamente le sentenze detentive contro Somphone Phimmasone, Soukane Chaithad e Lod Thammavon e ne chiede l'immediato rilascio;
2. osserva con preoccupazione che tali sentenze vanno ad aggiungersi a una serie di arresti e sparizioni forzate di attivisti e dimostranti che hanno espresso opinioni critiche su questioni che vanno dalle controversie territoriali alle accuse di corruzione e all'abuso di potere;
3. rinnova il suo invito al governo del Laos a porre fine alle vessazioni e all'arresto e detenzione arbitrari di difensori dei diritti umani, giornalisti indipendenti e attivisti sociali, e a rispettare il diritto alla libera espressione e di associazione e i diritti delle minoranze; ricorda al Laos gli obblighi internazionali che gli incombono in virtù dei trattati sui diritti umani che ha ratificato;
4. esorta il governo del Laos a rispettare i suoi impegni internazionali e a proteggere la libertà di espressione e di riunione pacifica e a ratificare la convenzione internazionale per la protezione di tutte le persone dalle sparizioni forzate, che il Laos ha firmato nel 2008;
5. esprime profonda preoccupazione per le diffuse violazioni dei diritti umani, comprese le sparizioni forzate e l'assenza di un giusto processo; invita le autorità laotiane a rispettare i loro obblighi internazionali in materia di diritti umani rendendo immediatamente conto delle sorti di almeno dieci persone scomparse, tra le quali Sombath Somphone e Sompawn Khantisouk, e fornendo dettagli sulle accuse e sugli elementi di prova a carico degli attivisti incarcerati;
6. chiede indagini trasparenti, complete e imparziali su tutti i casi in sospeso di sparizione forzata, la divulgazione di informazioni sulla sorte delle persone scomparse e il perseguimento dei responsabili;
7. condanna la persecuzione delle minoranze religiose, in particolare dei cristiani; invita il governo a porre immediatamente fine a tutte le attività dirette contro i cristiani e a consegnare alla giustizia i responsabili di attacchi incendiari e percosse;
8. invita le autorità laotiane a consentire l'accesso senza restrizioni alle agenzie specializzate dell'ONU e ai rappresentanti delle organizzazioni umanitarie, affinché questi possano visitare i prigionieri politici e tutte le minoranze etniche e religiose nel paese;
9. invita il governo del Laos a prendere misure volte a promuovere un sistema politico pluripartitico e a garantire il diritto dei singoli di presentarsi alle elezioni senza l'approvazione del Partito rivoluzionario del popolo lao;
10. appoggia gli sforzi per aumentare i livelli di connettività internet in Laos; esorta il governo del Laos a promuovere un ambiente favorevole alla libertà di espressione e a cessare di controllare e prendere di mira le persone online; esorta il governo a questo proposito ad abrogare gli elementi repressivi della legge del 2015 sulla prevenzione e il contrasto della criminalità informatica;
11. invita il vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza a sollevare con urgenza presso il governo del Laos i casi di Somphone Phimmasone, Lod Thammavong e Soukane Chaithad; invita la delegazione dell'UE in Laos a seguire da vicino la situazione dei diritti umani nel paese e, in particolare, a presenziare a qualunque procedimento legale nei confronti di Phimmasone, Thammavong e Chaithad, e a continuare a sollevare presso le autorità del Laos i casi delle persone detenute e scomparse;
12. invita il SEAE a inserire tali questioni quali punti prioritari all'ordine del giorno delle prossime riunioni della commissione mista Unione europea-Repubblica democratica popolare del Laos e del prossimo vertice Asia-Europa (ASEM), che si terrà a Bruxelles nel 2018;
13. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, al vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, ai governi e ai parlamenti degli Stati membri, al governo e al parlamento del Laos, al Segretario generale dell'ASEAN e al Consiglio delle Nazioni Unite per i diritti umani.