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Procedura : 2017/2044(BUD)
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Ciclo del documento : A8-0299/2017

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A8-0299/2017

Discussioni :

PV 24/10/2017 - 13
CRE 24/10/2017 - 13

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PV 25/10/2017 - 7.2
CRE 25/10/2017 - 7.2
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P8_TA(2017)0408

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Mercoledì 25 ottobre 2017 - Strasburgo
Bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2018 - tutte le sezioni
P8_TA(2017)0408A8-0299/2017

Risoluzione del Parlamento europeo del 25 ottobre 2017 concernente la posizione del Consiglio sul progetto di bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2018 (11815/2017 – C8-0313/2017 – 2017/2044(BUD))

Il Parlamento europeo,

–  visto l'articolo 314 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto l'articolo 106 bis del trattato che istituisce la Comunità europea dell'energia atomica,

–  vista la decisione 2014/335/UE, Euratom del Consiglio, del 26 maggio 2014, relativa al sistema delle risorse proprie dell'Unione europea(1),

–  visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio(2),

–  visto il regolamento (UE, Euratom) n. 1311/2013 del Consiglio, del 2 dicembre 2013, che stabilisce il quadro finanziario pluriennale per il periodo 2014-2020(3) (regolamento QFP),

–  visto l'accordo interistituzionale, del 2 dicembre 2013, tra il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione sulla disciplina di bilancio, sulla cooperazione in materia di bilancio e sulla sana gestione finanziaria(4) (AII del 2 dicembre 2013),

–  vista la sua risoluzione del 15 marzo 2017 sugli orientamenti generali per l'elaborazione del bilancio 2018(5),

–  vista la sua risoluzione del 5 aprile 2017 sullo stato di previsione delle entrate e delle spese del Parlamento europeo per l'esercizio 2018(6),

–  visto il progetto di bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2018 adottato dalla Commissione il 29 giugno 2017 (COM(2017)0400),

–  vista la posizione del Consiglio sul progetto di bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2018, adottata il 4 settembre 2017 e comunicata al Parlamento europeo il 13 settembre 2017 (11815/2017 – C8-0313/2017),

–  vista la sua risoluzione del 5 luglio 2017 sul mandato relativo al trilogo sul progetto di bilancio 2018(7),

–  visto l'articolo 88 del suo regolamento,

–  visti la relazione della commissione per i bilanci e i pareri delle altre commissioni interessate (A8-0299/2017),

Sezione III

Quadro generale

1.  sottolinea che la lettura del Parlamento del bilancio 2018 rispecchia pienamente le priorità politiche approvate a larga maggioranza con le summenzionate risoluzioni del 15 marzo 2017 e del 5 luglio 2017; ricorda che la crescita sostenibile, l'occupazione, in particolare l'occupazione giovanile, la sicurezza e i cambiamenti climatici sono al centro di tali priorità;

2.  sottolinea che l'Unione è tuttora confrontata a numerose sfide ed è convinto che, pur rispettando la disciplina di bilancio, si debbano stanziare nel bilancio dell'Unione le risorse finanziarie necessarie per far fronte alle priorità politiche e per consentire all'Unione di agire e di rispondere in modo efficace a tali sfide; sottolinea che la spesa dell'Unione dovrebbe essere basata sul principio del valore aggiunto europeo e dovrebbe rispettare il principio di sussidiarietà;

3.  ribadisce il proprio impegno a finanziare le politiche dell'Unione che promuovono l'occupazione e la crescita in tutte le sue regioni attraverso investimenti nella ricerca, nell'istruzione, nelle infrastrutture, nelle PMI e nell'occupazione, in particolare per l’occupazione giovanile; non riesce a comprendere in che modo l'Unione possa realizzare progressi in questi settori visti i tagli proposti dal Consiglio per la sottorubrica 1a; decide invece di rafforzare ulteriormente i programmi nel settore della ricerca e dell'innovazione che registrano un tasso di esecuzione molto elevato e che, a causa di un numero eccessivo di domande, sono caratterizzati da un tasso di successo delle domande particolarmente basso;

4.  mantiene gli impegni assunti dal Parlamento nell'ambito dei negoziati sul Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS), segnatamente l'impegno di ridurre al minimo l'impatto dei tagli apportati a Orizzonte 2020 e al Meccanismo per collegare l'Europa (CEF) in relazione al FEIS nel quadro della procedura di bilancio annuale; propone pertanto di compensare tali tagli ripristinando il profilo annuale iniziale delle linee di bilancio relative ai due programmi, al fine di consentire loro di realizzare pienamente gli obiettivi concordati nel quadro dell'adozione della legislazione pertinente;

5.  esprime il proprio sostegno politico alla creazione del Corpo europeo di solidarietà (CES) e accoglie con favore la proposta legislativa presentata a tale riguardo dalla Commissione; ritiene tuttavia che, in attesa di una decisione sul finanziamento del CES e dell'adozione del relativo regolamento secondo la procedura legislativa ordinaria, non dovrebbero essere iscritti stanziamenti a tale riguardo nel bilancio 2018; decide, pertanto, che gli stanziamenti e le riassegnazioni corrispondenti, iscritti dalla Commissione nel progetto di bilancio (PB) per il 2018, dovrebbero per il momento essere annullati, visto che la decisione sul bilancio 2018 non deve in alcun modo pregiudicare l'esito dei negoziati legislativi; mantiene pienamente il suo impegno a integrare immediatamente la decisione sul finanziamento del CES nel bilancio del prossimo esercizio attraverso un bilancio rettificativo, qualora i negoziati sul relativo regolamento non fossero conclusi prima della fine della procedura di bilancio 2018;

6.  è preoccupato per il fatto che la disoccupazione giovanile rimane a livelli senza precedenti ed è convinto che, al fine di non compromettere il futuro di un'intera generazione di giovani europei, sia necessario intraprendere azioni supplementari; decide pertanto di rafforzare l'Iniziativa a favore dell'occupazione giovanile (YEI) oltre il livello proposto dalla Commissione per il 2018; sottolinea che tale rafforzamento dovrebbe essere considerato supplementare rispetto alla dotazione complessiva approvata politicamente per l'YEI nel quadro della revisione intermedia del QFP e non come un semplice anticipo di tale dotazione nel bilancio 2018;

7.  ricorda che la politica di coesione svolge un ruolo centrale per conseguire la convergenza economica e sociale nell'Unione, garantendo in tal modo lo sviluppo e la crescita; sottolinea che nel 2018 i programmi della politica di coesione dovrebbero recuperare i ritardi e raggiungere la velocità di crociera; evidenzia il proprio impegno a garantire stanziamenti sufficienti a favore di tali programmi, che rappresentano una delle politiche fondamentali dell'Unione; esprime, tuttavia, preoccupazione per i ritardi inaccettabili nell'attuazione dei programmi operativi a livello nazionale; invita gli Stati membri a garantire che sia completato il processo di designazione delle autorità di gestione, di audit e di certificazione e che si acceleri l'attuazione; invita inoltre la Commissione a portare avanti la semplificazione delle relative procedure;

8.  esprime forte preoccupazione per l'aumento dell'instabilità e dell'incertezza sia all'interno sia all'esterno dell'Unione; insiste sulla necessità di una rinnovata attenzione all'approccio dell'Unione in materia di coesione, integrazione, pace, sviluppo sostenibile e diritti umani; invita la Commissione e gli Stati membri a cooperare e potenziare gli sforzi tesi a sostenere maggiormente la pace e la prevenzione dei conflitti; ricorda l'entusiasmo che l'accordo del Venerdì Santo ha suscitato a livello mondiale, pur riconoscendo le sfide e le pressioni senza precedenti seguite al referendum del 2016 nel Regno Unito; chiede alla Commissione e agli Stati membri di rafforzare il loro sostegno alla riconciliazione onde garantire pace e stabilità in Irlanda;

9.  ritiene che, sebbene per il momento il picco della crisi migratoria e dei rifugiati sembri essere superato, l'Unione debba essere pronta a reagire in futuro a qualsiasi evento imprevisto in questo settore e debba adottare un approccio più proattivo nell’ambito della migrazione; esorta pertanto la Commissione a monitorare costantemente l'adeguatezza degli stanziamenti nella rubrica 3 e a utilizzare pienamente tutti gli strumenti disponibili nell'attuale QFP per rispondere tempestivamente a qualsiasi evento imprevisto che possa richiedere finanziamenti aggiuntivi; ricorda che, sebbene l'Unione sia riuscita a creare alcuni meccanismi che contribuiscono a far fronte a questa situazione, secondo l'UNHCR, dall'inizio del 2017 oltre 100 000 rifugiati e migranti sono ancora arrivati in Europa via mare; decide di conseguenza di rafforzare in misura limitata il Fondo asilo, migrazione e integrazione e il Fondo sicurezza interna, come pure le agenzie con competenze nel settore dell'asilo, come l'Ufficio europeo di sostegno per l'asilo (EASO), che devono essere dotate di risorse umane e finanziarie adeguate; constata nuovamente che il massimale della rubrica 3 è ampiamente insufficiente per garantire fondi adeguati alla dimensione interna della crisi migratoria e dei rifugiati come pure per altri programmi prioritari, come ad esempio quelli riguardanti la cultura e la cittadinanza;

10.  sottolinea che la rubrica 3 è stata ampiamente utilizzata negli ultimi anni per far fronte alla crisi migratoria e dei rifugiati e che tali azioni dovrebbero continuare fino a quando è necessario; rileva tuttavia che i finanziamenti forniti finora sono insufficienti; decide pertanto di potenziare le agenzie nel settore della giustizia e degli affari interni che, a causa dell'aumento del carico di lavoro e dei nuovi compiti che sono stati loro affidati, negli ultimi anni hanno dovuto far fronte a una carenza di personale e di finanziamenti;

11.  sottolinea che, alla luce delle recenti preoccupazioni sul piano della sicurezza nell'Unione, i finanziamenti nell'ambito della rubrica 3 dovrebbero essere destinati anche a misure che permettano di rafforzare la sicurezza dei cittadini dell'Unione;

12.  ribadisce che una parte essenziale della soluzione per la crisi migratoria e dei rifugiati e le preoccupazioni relative alla sicurezza dei cittadini dell'Unione consiste nell'affrontare le cause profonde della migrazione e nel destinare risorse finanziarie sufficienti agli strumenti esterni intesi ad affrontare problemi quali la povertà, la disoccupazione, l'istruzione e le opportunità economiche, l'instabilità, i conflitti e il cambiamento climatico, che è una delle cause all'origine dei crescenti flussi migratori; ritiene che l'Unione dovrebbe fare un uso ottimale delle risorse finanziarie nell'ambito della rubrica 4, che si sono dimostrate insufficienti per far fronte allo stesso modo a tutte le sfide esterne, considerando che le risorse sono chiaramente insufficienti e dovrebbero essere aumentate in modo più organico;

13.  si rammarica che, nella preparazione della sua posizione, il Parlamento non sia stato sufficientemente informato sull'impatto finanziario di un'eventuale decisione politica di prorogare lo Strumento per i rifugiati in Turchia (FRT); ribadisce la posizione che sostiene da tempo, secondo cui le nuove iniziative non dovrebbero essere finanziate a scapito di progetti esterni dell'UE già esistenti; invita pertanto la Commissione, nell'eventualità di una proroga dell'FRT, a proporre il suo finanziamento con stanziamenti nuovi e a coinvolgere un maggior numero di ONG locali nella sua attuazione; rileva che il massimale della rubrica 4 è ampiamente insufficiente per dare una risposta sostenibile ed efficace alle attuali sfide esterne, incluse le sfide connesse alla migrazione e ai rifugiati;

14.  ricorda che il bilancio dell'Unione deve sostenere il conseguimento degli obiettivi previsti dall'accordo di Parigi e degli obiettivi a lungo termine dell'Unione in materia di clima, mediante il raggiungimento dell'obiettivo del 20 % di spesa per il clima nel QFP 2014-2020; si rammarica che la Commissione non abbia presentato proposte concrete e realistiche per conseguire questi obiettivi; propone pertanto aumenti al di sopra del livello del PB per gli interventi a favore del clima; rileva tuttavia che questi aumenti non sono sufficienti e invita la Commissione a presentare tutte le proposte necessarie per conseguire gli obiettivi nei prossimi progetti di bilancio; constata, a tale riguardo, che l'8,2 % degli stanziamenti d'impegno totali proposti nel PB sono destinati alla protezione della biodiversità; sottolinea che un aumento annuale dello 0,1 % è in contrasto con il preoccupante e sempre più rapido declino delle specie e degli habitat;

15.  valuta positivamente il fatto che, per la prima volta, in sede di elaborazione del bilancio da parte della Commissione, sia stato integrato il nuovo approccio del "bilancio incentrato sui risultati", al fine di rivedere la spesa sulla base dell'esperienza maturata finora e di individuare possibili adeguamenti;

16.  ripristina i tagli proposti dal Consiglio al PB; non riesce a comprendere la logica dei tagli proposti, ad esempio per quanto riguarda Orizzonte 2020 e l’MCE, due programmi già interessati dalle riassegnazioni di stanziamenti a favore dell'EFSI, così come per le politiche esterne; si oppone, in ogni caso, all'intenzione dichiarata dal Consiglio di effettuare tagli alle linee di bilancio che registrano un basso tasso di esecuzione o una scarsa capacità di assorbimento, in quanto tale intenzione non è supportata da dati reali sull'esecuzione e non tiene conto delle diverse modalità di attuazione di determinati programmi;

17.  conclude che, ai fini di un adeguato finanziamento di tutti i fabbisogni urgenti e considerando l'estrema esiguità dei margini del QFP nel 2018, sarà necessario ricorrere a tutti gli strumenti di flessibilità previsti dal regolamento QFP; si attende che il Consiglio condivida questo approccio e che si possa giungere facilmente a un accordo in sede di conciliazione, che consenta all'Unione di essere all'altezza della situazione e di far fronte in modo efficace alle sfide future; sottolinea che il discostamento, in ogni esercizio finanziario, dalla programmazione iniziale del QFP indica la necessità di un adeguamento al rialzo dei massimali nel QFP post-2020;

18.  fissa il livello complessivo degli stanziamenti per il 2018 a 162 597 930 901 EUR in stanziamenti d'impegno e a 146 712 004 932 EUR in stanziamenti di pagamento;

Sottorubrica 1a – Competitività per la crescita e l'occupazione

19.  respinge i tagli ingiustificati di 750 milioni di EUR decisi dal Consiglio per la sottorubrica 1a, che rappresentano da soli quasi due terzi dei tagli complessivi apportati dal Consiglio agli stanziamenti d'impegno nelle varie rubriche del QFP; rileva che questi tagli sono in contrasto con le priorità politiche dichiarate dal Consiglio stesso;

20.  sottolinea che, ai fini di una crescita sostenibile e della creazione di posti di lavoro nell'Unione, è fondamentale promuovere gli investimenti nella ricerca, nell'innovazione, nell'istruzione, nelle infrastrutture e nelle microimprese e piccole e medie imprese (MPMI); segnala che i tagli proposti dal Consiglio metterebbero a rischio programmi con un reale valore aggiunto europeo e con un impatto diretto sulla creazione di occupazione e di crescita, quali Orizzonte 2020 o il MCE; sottolinea, in particolare, che è essenziale assegnare finanziamenti sufficienti a Orizzonte 2020 per consentire lo sviluppo della ricerca e dell'innovazione in Europa, la leadership nella digitalizzazione e il sostegno alle PMI in Europa; ricorda che tale programma ha dimostrato di avere un forte valore aggiunto europeo, visto che l'83 % dei progetti finanziati da Orizzonte 2020 non avrebbero potuto proseguire senza un sostegno da parte dell'Unione; ribadisce l'importanza dello strumento di finanziamento dell'MCE per il completamento della rete RTE-T e la realizzazione di uno spazio unico europeo dei trasporti; decide di conseguenza di annullare tutti i tagli apportati dal Consiglio e di ripristinare pienamente il profilo iniziale delle linee relative a Orizzonte 2020 e all'MCE che sono state ridotte per alimentare il fondo di garanzia del FEIS;

21.  sottolinea, inoltre, la necessità di rafforzare sia la sezione relativa all'istruzione e alla formazione sia quella relativa alla gioventù del programma Erasmus +, nel quadro degli investimenti strategici nei giovani europei;

22.  sottolinea che la concessione di un sostegno finanziario sufficiente alle microimprese, agli imprenditori e alle PMI dovrebbe rappresentare una priorità fondamentale per l'Unione, visto che le PMI sono le principali creatrici di posti di lavoro in Europa; sottolinea che la garanzia di un facile accesso ai finanziamenti è essenziale per mantenere la competitività delle PMI e per aiutarle a superare le sfide legate all'accesso al mercato interno e al mercato mondiale;

23.  decide pertanto di incrementare, oltre il livello del PB e delle dotazioni iniziali precedenti alle riassegnazioni a favore del FEIS e del CES, gli stanziamenti a favore di quei programmi che sono cruciali per promuovere la crescita e l'occupazione e che rispecchiano priorità dell'Unione ampiamente riconosciute, segnatamente Erasmus+, Orizzonte 2020 (Marie Curie, Consiglio europeo della ricerca, Strumento per le PMI), COSME, e EaSI (Progress ed Eures); invita la Commissione a prevedere finanziamenti sufficienti per le linee di bilancio relative all'iniziativa WIFI4EU e a mantenere il proprio impegno di investimento tra il 2017 e il 2020;

24.  accoglie con favore l'inclusione della linea di bilancio relativa alle manifestazioni annuali speciali nel bilancio 2018, che consentirà lo sviluppo di un senso di appartenenza europeo tra i cittadini; osserva che le manifestazioni annuali speciali dovrebbero contribuire chiaramente al valore aggiunto per i cittadini europei in tutti gli Stati membri;

25.  sottolinea l'importanza di stimolare la cooperazione nella ricerca in materia di difesa in Europa, al fine di far fronte alle principali carenze in termini di capacità, in un momento in cui gli sviluppi e le incertezze a livello internazionale richiedono sempre più che l'Europa intensifichi i propri sforzi per quanto riguarda la difesa; sostiene l'aumento della dotazione destinata all'azione preparatoria sulla ricerca in materia di difesa; chiede che nel prossimo Quadro finanziario pluriennale si preveda un programma di ricerca nell’ambito della difesa dotato di un proprio bilancio; ribadisce, tuttavia, la posizione che sostiene da tempo, secondo cui le nuove iniziative devono essere finanziate con stanziamenti nuovi e non a scapito di programmi dell'Unione esistenti; sottolinea inoltre la necessità di migliorare la competitività e l'innovazione nel settore europeo della difesa;

26.  ritiene che nel quadro del bilancio 2018 dovrebbero essere stanziate maggiori risorse per procedere a una valutazione globale e imparziale del rischio che i paesi terzi rappresentano in termini di carenze strategiche nel settore dell'antiriciclaggio e del contrasto al finanziamento del terrorismo, sulla base dei criteri definiti all'articolo 9 della direttiva (UE) 2015/849(8), e stilare un elenco delle giurisdizioni "ad alto rischio";

27.  invita la Commissione a garantire al laboratorio di riferimento dell'Unione europea per le alternative alla sperimentazione animale (EURL ECVAM) un livello adeguato di stanziamenti, che gli consenta di espletare con efficacia i compiti e le mansioni assegnatigli, elencati nell'allegato VII della direttiva 2010/63/UE(9), con particolare riferimento al coordinamento e alla promozione dello sviluppo e dell'uso di alternative alla sperimentazione animale, anche nei settori della ricerca di base e applicata e delle sperimentazioni regolamentari;

28.  decide pertanto di aumentare, rispetto al PB, il livello degli stanziamenti d'impegno nella sottorubrica 1a di 143,9 milioni di EUR (esclusi il ripristino delle dotazioni precedenti alle riassegnazioni a favore del FEIS e del CES, i progetti pilota e le azioni preparatorie), aumento da finanziare entro il margine disponibile e attraverso un'ulteriore mobilitazione del margine globale per gli impegni;

Sottorubrica 1b – Coesione economica, sociale e territoriale

29.  respinge i tagli di 240 milioni di EUR proposti dal Consiglio per i pagamenti nella sottorubrica 1b, comprese le linee di sostegno, e li annulla in attesa di previsioni aggiornate da parte della Commissione;

30.  constata con crescente preoccupazione che i ritardi inaccettabili nell'attuazione dei Fondi strutturali e di investimento europeo ne hanno pregiudicato l'efficacia e hanno messo sotto pressione le autorità di gestione e i beneficiari; ricorda nuovamente il rischio che gli attuali ritardi possono comportare per l'accumulo di fatture non pagate nella seconda metà dell'attuale QFP e all'inizio del prossimo; rinnova fermamente il suo invito agli Stati membri a chiedere consulenza e assistenza alla Commissione per eliminare i ritardi nella designazione delle autorità di gestione, di certificazione e di audit; è allarmato inoltre per la tendenza al ridimensionamento e la mancanza di accuratezza delle stime degli Stati membri;

31.  ricorda che i tassi di disoccupazione giovanile restano tuttora a livelli inaccettabili nell'Unione; evidenzia che, per far fronte a questo problema, è importante garantire un finanziamento adeguato dei sistemi di garanzia per i giovani attraverso l'Iniziativa a favore dell'occupazione giovanile (YEI) e l'FSE; accoglie con favore l'accordo sulla necessità di fornire stanziamenti supplementari per l'YEI e l'iscrizione degli stanziamenti corrispondenti nel PB 2018; ritiene tuttavia che, visti le sfide e i rischi posti dalla disoccupazione giovanile, l'YEI dovrebbe beneficiare di maggiori stanziamenti e decide pertanto di aumentare gli stanziamenti d'impegno per l'YEI nel 2018 a 600 milioni di EUR; ritiene inoltre che le azioni di formazione professionale destinate ai giovani e in particolare l'apprendistato dovrebbero essere ammissibili al finanziamento nell'ambito della politica di coesione;

32.  accoglie positivamente la nuova dotazione finanziaria di 142,8 milioni di EUR creata per facilitare l'esecuzione del Programma di sostegno alle riforme strutturali tra il 2017 e il 2020;

Rubrica 2 – Crescita sostenibile: risorse naturali

33.  ricorda che la proposta della Commissione di aumentare gli stanziamenti destinati a finanziare il Fondo europeo agricolo di garanzia (FEAGA) è dovuta, in larga misura, a una riduzione significativa dell'importo delle entrate con destinazione specifica previste nel 2018; prende atto dei tagli decisi dal Consiglio per un importo pari a 275 milioni di EUR, ma ritiene che la lettera rettificativa della Commissione debba rimanere la base per una revisione attendibile degli stanziamenti del FEAGA e ripristina di conseguenza i livelli del PB, in attesa di un esame della lettera rettificativa in sede di conciliazione;

34.  sottolinea che i programmi di stoccaggio si sono rivelati utili in periodi di crisi e che una riduzione delle risorse finanziarie previste nel corso della fase di programmazione sarebbe controproducente;

35.  sottolinea che una parte della risposta alla disoccupazione giovanile consiste nel dare un sostegno adeguato ai giovani nelle zone rurali; propone pertanto un aumento di 50 milioni di EUR oltre il livello del PB per i pagamenti per i giovani agricoltori; sottolinea la necessità di favorire l'accesso dei giovani alle professioni nel settore della pesca attraverso il Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e altri fondi dell'Unione;

36.  decide, in linea con i suoi obiettivi enunciati nella strategia Europa 2020 e con gli impegni internazionali assunti per far fronte ai cambiamenti climatici, di proporre un aumento di 21,2 milioni di EUR al di sopra del livello del PB per gli interventi a favore del clima; ribadisce che sia la Corte dei conti europea (ECA) che l'ECOFIN hanno constatato che il bilancio dell'Unione non è in linea con i suoi obiettivi in materia di clima;

37.  ricorda che il denaro dei contribuenti non dovrebbe essere utilizzato per sostenere la riproduzione o l'allevamento di tori da combattimento; ritiene che la riproduzione o l'allevamento a tali scopi non dovrebbero beneficiare dei pagamenti di base e invita la Commissione a presentare una proposta volta a modificare l'attuale legislazione in proposito;

38.  aumenta pertanto gli stanziamenti d'impegno di 78,1 milioni di EUR, lasciando così un margine di 619,7 milioni di EUR al di sotto del massimale per gli impegni nella rubrica 2, previa detrazione dei progetti pilota e delle azioni preparatorie;

39.  sottolinea con rammarico che generalmente le calamità colpiscono chi ha meno mezzi per proteggersi, che si tratti di persone o di Stati; ritiene che la risposta alle calamità naturali o provocate dall'uomo dovrebbe essere il più rapida possibile di modo da ridurre al minimo i danni e da poter salvare vite umane e beni materiali; richiama l'attenzione sulla necessità di aumentare ulteriormente i fondi, specialmente alle linee di bilancio relative alla "Prevenzione delle calamità e preparazione alle calamità all'interno dell'Unione", tenendo conto, in particolare, degli incendi in Spagna e Portogallo (che hanno provocato la tragica perdita di vite umane), che hanno un impatto drammatico e rilevante sulla popolazione;

40.  richiama l'attenzione sui fattori di rischio che incombono su numerosi ecosistemi boschivi quali, ad esempio, la diffusione di specie esotiche invasive e parassiti (tra cui il nematode del pino e altri), nonché gli incedi boschivi; ritiene che occorra destinare risorse finanziarie sufficienti, mediante programmi e misure di sostegno dell'Unione, alla valutazione delle condizioni ecologiche e fitosanitarie delle foreste, come pure alla loro riqualificazione, tra cui le attività di rimboschimento; rileva che siffatte risorse sono estremamente importanti e urgenti per taluni Stati membri, come ad esempio il Portogallo e la Spagna, in ragione della serie di incendi consecutivi che ne hanno interessato l'intero territorio nazionale;

Rubrica 3 – Sicurezza e cittadinanza

41.  sottolinea che, per il Parlamento, la soluzione delle questioni della migrazione e della sicurezza deve rimanere una delle principali priorità dell'Unione, e ribadisce la convinzione che il massimale della rubrica 3 si è dimostrato ampiamente insufficiente per finanziare adeguatamente la dimensione interna di tali sfide;

42.  osserva che, mentre il numero degli attraversamenti di migranti lungo le rotte del Mediterraneo centrale e orientale verso l'Unione è diminuito nei primi nove mesi del 2017, la rotta del Mediterraneo occidentale continua ad essere sotto pressione; constata che oltre 100 000 migranti e rifugiati sono arrivati in Europa via mare nei primi nove mesi del 2017, dei quali oltre il 75 % sono arrivati in Italia e i restanti si sono ripartiti tra la Grecia, Cipro e la Spagna; è del parere che siano necessari maggiori finanziamenti per coprire pienamente i fabbisogni dell'Unione nel settore della migrazione, in particolare attraverso il Fondo asilo, migrazione e integrazione, per sostenere gli Stati membri nel miglioramento delle misure e delle pratiche di integrazione per le persone che necessitano di protezione internazionale, specialmente i minori non accompagnati, procedendo, quando necessario, al rimpatrio di quanti non hanno diritto a protezione, rispettando al contempo pienamente il principio di non respingimento; insiste altresì, a tale riguardo, sul fatto che l'EASO deve essere dotato delle risorse finanziarie e umane adeguate per consentirgli di svolgere i compiti che gli sono stati assegnati;

43.  è a favore della creazione di una nuova linea di bilancio per un Fondo europeo per la ricerca e il soccorso al fine di sostenere gli Stati membri nell'assolvimento dei loro obblighi a norma del diritto marittimo internazionale; chiede alla Commissione di presentare una proposta legislativa volta a istituire tale Fondo europeo per la ricerca e il soccorso;

44.  è convinto che, per rispondere in modo efficace alle preoccupazioni relative alla sicurezza dei cittadini dell'Unione, il bilancio del Fondo sicurezza interna debba essere aumentato per dotare gli Stati membri di maggiori mezzi per la lotta al terrorismo, alla criminalità organizzata transfrontaliera, alla radicalizzazione e alla cibercriminalità; sottolinea, in particolare, che occorre stanziare risorse sufficienti per potenziare le infrastrutture di sicurezza e migliorare lo scambio di informazioni tra i servizi di contrasto e le autorità nazionali, anche migliorando l'interoperabilità dei servizi d'informazione, garantendo al contempo il rispetto dei diritti e delle libertà individuali;

45.  evidenzia il ruolo cruciale svolto dalle agenzie dell'Unione nel settore della giustizia e degli affari interni nell'affrontare le preoccupazioni più urgenti dei cittadini dell'Unione; decide pertanto di aumentare gli stanziamenti di bilancio e il personale dell'Agenzia dell’Unione europea per la cooperazione nell’attività di contrasto (Europol), inclusa la creazione di 7 posti per la nuova unità operativa denominata Unità operativa di Europol per i minori scomparsi, nonché di rafforzare l'Unità europea di cooperazione giudiziaria (Eurojust), l'EASO e l'Agenzia dell'Unione europea per la formazione delle autorità di contrasto (CEPOL); sottolinea nuovamente il contributo dato da queste agenzie al rafforzamento della cooperazione tra gli Stati membri in questo settore;

46.  invita la Commissione, alla luce dei progressi realizzati nei negoziati interistituzionali in corso, a fornire informazioni aggiornate sulle ripercussioni finanziarie nel 2018 delle proposte legislative pendenti nel quadro dell'Agenda europea sulla migrazione, in particolare la riforma del sistema di Dublino, il sistema di ingressi/uscite, il sistema europeo di informazione e autorizzazione ai viaggi e l'EASO, di modo da poterne tener conto nella fase della conciliazione;

47.  si rammarica dei tagli arbitrari per oltre 30 milioni di EUR in stanziamenti d'impegno apportati dal Consiglio a numerosi programmi nei settori della cultura, della cittadinanza, della giustizia, della sanità pubblica, dei diritti dei consumatori e della protezione civile, senza tener conto degli eccellenti tassi di esecuzione di tali programmi e nonostante i livelli di finanziamento già insufficienti che non consentono di finanziare molti progetti di elevata qualità; ripristina tutte le linee al livello del PB e propone ulteriori aumenti per le linee corrispondenti;

48.  ribadisce la convinzione che sia giunto il momento di aumentare i finanziamenti destinati a importanti programmi dell'Unione nel settore della cultura e della cittadinanza, in particolare Europa creativa ed Europa per i cittadini, che hanno un ruolo chiave nel sostenere le industrie culturali e creative come pure la cittadinanza partecipativa, in particolare in vista delle elezioni europee nel 2019; ribadisce che tutte le istituzioni devono rispettare l'accordo politico raggiunto sul finanziamento dell'Anno europeo del patrimonio culturale nel 2018, prevedendo stanziamenti sufficienti a tal fine a titolo del sottoprogramma Cultura del programma Europa creativa, in assenza di una linea di bilancio distinta per l'Anno europeo; invita la Commissione a esaminare le iniziative nell'ambito della linea di bilancio "azioni multimedia" al fine di garantire che il bilancio sostenga effettivamente una copertura indipendente e di qualità dell'attualità dell'Unione;

49.  è a favore di una maggiore trasparenza e visibilità per l'obiettivo del programma Daphne nell'ambito del programma "Diritti, uguaglianza e cittadinanza", come strumento chiave dell'Unione per la lotta contro ogni forma di violenza contro i bambini, i giovani, le donne, le persone LGBTI e altri gruppi a rischio; appoggia la creazione di un Osservatorio europeo contro la violenza di genere in seno all'attuale Istituto europeo per l'uguaglianza di genere;

50.  aumenta la dotazione della rubrica 3 di 108,8 milioni di EUR in stanziamenti d'impegno oltre il livello del PB, esclusi i progetti pilota e le azioni preparatorie, e propone di finanziare questi aumenti attraverso una nuova mobilitazione dello strumento di flessibilità;

Rubrica 4 – Ruolo mondiale dell'Europa

51.  sottolinea ancora una volta che l'azione esterna dell'Unione deve far fronte a un crescente fabbisogno di finanziamenti nettamente superiore al volume attuale della rubrica 4; reputa che anche negli anni a venire saranno necessarie risposte dinamiche ai fini della mobilitazione del bilancio dell'Unione per far fronte alla sfida della migrazione; insiste sul fatto che un aumento puntuale per un anno, come quello dell'esercizio 2017, non può essere considerato sufficiente alla luce delle sfide complesse che l'Unione è chiamata ad affrontare e dell'urgente necessità di rafforzare la presenza esterna dell'Unione nell'attuale mondo globalizzato;

52.  è del parere che occorra privilegiare i paesi dell'immediato vicinato dell'Unione e le misure intese ad affrontare i principali problemi cui è confrontata la regione, segnatamente l'attuale crisi migratoria e dei rifugiati e le corrispondenti sfide umanitarie nei paesi del vicinato meridionale, nonché l'aggressione russa nei paesi del vicinato orientale; ritiene che la stabilità e la prosperità del vicinato dell'Unione giovino sia alle regioni interessate che all'Unione nel suo insieme; rinnova l'invito a potenziare il sostegno a favore del processo di pace in Medio Oriente, all'Autorità palestinese e all'UNRWA per far fronte alle crescenti necessità, al fine di conseguire l'obiettivo dichiarato dell'Unione di promuovere lo sviluppo e la stabilità nella regione e sostenere la resilienza dei palestinesi; ribadisce che il sostegno ai paesi che stanno attuando accordi di associazione con l'Unione è indispensabile per agevolare le riforme politiche ed economiche, pur sottolineando che tale sostegno dovrebbe essere concesso soltanto se i paesi soddisfano i criteri di ammissibilità, in particolare per quanto riguarda lo Stato di diritto e il rispetto delle istituzioni democratiche; decide pertanto di incrementare le risorse destinate allo Strumento europeo di vicinato (ENI), allo Strumento di assistenza preadesione (IPA) e all'assistenza macrofinanziaria (AMF);

53.  insiste sull'importanza del ruolo che svolge l'Europa a livello mondiale per eliminare la povertà e assicurare lo sviluppo delle regioni più svantaggiate, in linea con gli Obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite; stanzia pertanto risorse finanziarie supplementari a favore dello Strumento di cooperazione allo sviluppo (DCI) e degli aiuti umanitari; ricorda che, dal momento che una quota significativa dei migranti che attraversano il Mar Mediterraneo provengono dall'Africa subsahariana, il sostegno dell'Unione in tale regione è di fondamentale importanza per affrontare le cause profonde della migrazione;

54.  è contrario a drastiche riduzioni dei contributi finanziari a titolo degli strumenti di finanziamento esterni (ENI, IPA, PI e DCI) a favore del programma Erasmus+, benché i programmi di scambio per i giovani figurino tra i più riusciti investimenti a lungo termine nella diplomazia culturale e nella comprensione reciproca, ragion per cui chiede che tali contributi siano incrementati;

55.  decide, visto il preoccupante peggioramento della situazione della democrazia, dello Stato di diritto e dei diritti umani, di ridurre il sostegno alle riforme politiche in Turchia; decide altresì di iscrivere in riserva parte degli stanziamenti restanti, da sbloccare allorché la Turchia compirà miglioramenti tangibili nei settori dello Stato di diritto, della democrazia, dei diritti umani e della libertà di stampa, nell'intento di destinare i fondi in questione agli attori della società civile per attuare misure a sostegno di tali obiettivi;

56.  è del parere che, per contrastare adeguatamente le campagne di disinformazione e proiettare un'immagine obiettiva dell'Unione al di fuori dei suoi confini, occorrano risorse finanziarie supplementari; invita pertanto a incrementare i finanziamenti per contrastare le campagne di disinformazione e gli attacchi informatici; decide, di conseguenza, di incrementare le risorse destinate alle azioni di comunicazione strategica da realizzare nel vicinato dell'Unione e nei Balcani occidentali; ricorda l'importanza di investire nella visibilità dell'azione esterna dell'Unione al fine di consolidare l'impatto dei finanziamenti in tale settore e rafforzare la diplomazia pubblica dell’Unione, in linea con le ambizioni della strategia globale;

57.  reputa necessario incrementare gli stanziamenti sulla linea di bilancio relativa alla comunità turco-cipriota, al fine di contribuire in misura decisiva al proseguimento e all'intensificazione della missione del Comitato per le persone scomparse a Cipro, nonché al benessere dei maroniti che intendono reinsediarsi e di tutte le persone che si trovano nell'enclave come concordato nel Terzo accordo di Vienna, e di sostenere la Commissione tecnica sul patrimonio culturale delle due comunità (TCCH), promuovendo in tal modo la fiducia e la riconciliazione tra di esse;

58.  sottolinea che non sempre la tendenza della Commissione a ricorrere a meccanismi di bilancio integrativi, come i fondi fiduciari e altri strumenti analoghi, ha dimostrato di essere efficace; teme che la creazione di strumenti finanziari al di fuori del bilancio dell'Unione possa comprometterne l'unità ed eludere la procedura di bilancio, pregiudicando nel contempo la trasparenza della sua gestione, e che possa essere di ostacolo al diritto del Parlamento di esercitare un controllo effettivo sulla spesa; ritiene pertanto che gli strumenti esterni emersi negli ultimi anni debbano essere integrati nel bilancio dell'Unione e che il Parlamento debba esercitare il pieno controllo sulla loro attuazione; rileva che alla fine di settembre 2017 erano stati impegnati complessivamente 795,4 milioni di EUR per i fondi fiduciari dell'UE per l'esercizio 2017; chiede alla Commissione di presentare al Parlamento europeo e al Consiglio l'importo che intende impegnare nel 2018 per i fondi fiduciari; ribadisce la propria preoccupazione per il fatto che i contributi degli Stati membri ai fondi fiduciari in oggetto tendono ad essere inferiori ai loro impegni; prende atto della relazione speciale della Corte dei conti europea n. 11/2017 sul fondo fiduciario Bekou dell'UE per la Repubblica centrafricana; è preoccupato per le carenze individuate dalla Corte dei conti, quali, ad esempio, la mancata valutazione del fabbisogno e le disfunzionalità dei meccanismi di coordinamento con altri donatori; manifesta l'intenzione di valutare il valore aggiunto dei fondi fiduciari dell'UE quali strumenti di politica esterna dell'Unione;

59.  ricorda che, in conformità dell'articolo 24 del regolamento QFP, tutte le spese e le entrate dell'Unione e di Euratom sono iscritte nel bilancio generale dell'Unione a norma dell'articolo 7 del regolamento finanziario; invita la Commissione a preservare l'unità del bilancio e a considerarla un principio guida al momento di varare nuove iniziative;

60.  sottolinea l'importanza delle missioni di monitoraggio elettorale per il consolidamento delle istituzioni democratiche e allo sviluppo della fiducia dell'opinione pubblica nei processi elettorali, il che a sua volta promuove il consolidamento della pace e la stabilità; evidenzia la necessità di garantire sufficienti risorse finanziarie a tal fine;

61.  insiste affinché i finanziamenti del DCI non vengano riassegnati per finanziare la nuova iniziativa per il potenziamento delle capacità a sostegno della sicurezza e dello sviluppo (CBSD) nell'ambito dello strumento inteso a contribuire alla stabilità e alla pace (IcSP); deplora la proposta contemplata dal PB di riassegnare un importo di 7,5 milioni di EUR dal DCI al CBSD e sottolinea l'urgente necessità di trovare soluzioni alternative per colmare tale carenza;

62.  ribadisce la richiesta di trasferire, senza alcuna incidenza sul bilancio, la linea dei rappresentati speciali dell'UE dal bilancio per la PESC alla dotazione amministrativa del SEAE, onde consolidare ulteriormente le attività diplomatiche dell'Unione;

63.  decide di conseguenza di annullare la quasi totalità dei tagli apportati dal Consiglio e di iniettare nella rubrica 4 l'importo di 299,7 milioni di EUR in stanziamenti d'impegno al di sopra del PB (esclusi i progetti pilota e le azioni preparatorie, il trasferimento degli RSUE e i tagli già approvati);

Rubrica 5 – Amministrazione; altre rubriche – Spese amministrative e di sostegno alla ricerca

64.  ritiene che i tagli apportati dal Consiglio non riflettano il fabbisogno effettivo e compromettano in tal modo la spesa amministrativa già sostanzialmente razionalizzata; ripristina pertanto il PB per tutte le spese amministrative della Commissione, tra cui le spese amministrative e di sostegno alla ricerca nelle rubriche da 1 a 4;

65.  decide, in linea con la conclusione del "parere congiunto dei servizi giuridici del Parlamento europeo, del Consiglio e della Commissione su tre aspetti dei rapporti tra l'OLAF e il suo comitato di vigilanza", del 12 settembre 2016, di accantonare il 10 % degli stanziamenti dell'Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF) fintantoché il comitato di vigilanza non potrà accedere ai fascicoli dei casi dell'OLAF, pur incrementandone leggermente il bilancio, conformemente alle sue accresciute competenze;

66.  rileva che, all'inizio del 2017, l'OLAF ha indagato su un grave caso di frode doganale nel Regno Unito, imputabile a una sottovalutazione dei prodotti importati, che ha comportato una perdita di gettito di quasi 2 miliardi di EUR per il bilancio dell'Unione nel periodo 2013-2016; è preoccupato per il fatto che la frode in questione non sia stata a tutt'oggi interrotta e che il bilancio dell'Unione continui a subire perdite; chiede alla Commissione di tenere conto della lentezza dell'amministrazione britannica nel reagire alle sue raccomandazioni al riguardo in sede dei negoziati Brexit; chiede agli Stati membri che hanno contestato il quadro giuridico dell'Unione in materia di infrazioni e sanzioni doganali di rivedere la loro posizione onde consentire una rapida soluzione del problema;

Agenzie decentrate

67.  approva, in linea generale, le previsioni della Commissione circa il fabbisogno finanziario delle agenzie; ritiene pertanto che eventuali tagli aggiuntivi proposti dal Consiglio rischino di compromettere il corretto funzionamento delle agenzie, impedendo loro di svolgere i compiti di cui sono state incaricate; ritiene che i nuovi posti approvati nella sua posizione siano necessari per svolgere i compiti supplementari derivanti da nuovi sviluppi strategici e normativi; ribadisce l'impegno a preservare le risorse e, se necessario, a stanziarne di nuove per garantire il corretto funzionamento delle agenzie;

68.  decide, nel contesto delle sfide che l'Unione si trova ad affrontare a tutt'oggi sui versanti della migrazione e della sicurezza e tenendo presente la necessità di una risposta coordinata a livello europeo, di incrementare gli stanziamenti per Europol, Eurojust, CEPOL, l'UESA e l'Agenzia dell'Unione europea per la sicurezza delle reti e dell'informazione (ENISA);

69.  ricorda l'importanza per l'Unione di focalizzarsi sulla competitività per la crescita e l'occupazione, come pure la priorità strategica per l'Unione di sviluppare appieno e attuare i suoi progetti Galileo ed EGNOS, di cui è parzialmente competente l'Agenzia del GNSS europeo (GSA); ricorda che la GSA accusa un deficit di risorse per la sicurezza informatica e il servizio pubblico regolamentato e decide pertanto di incrementare l'entità degli stanziamenti assegnatile;

70.  ritiene che l'Agenzia per la cooperazione fra i regolatori nazionali dell'energia (ACER) necessiti di ulteriori stanziamenti e di maggiore personale per adempiere ai suoi compiti ampliati legati all'attuazione dei codici e degli orientamenti di rete per gas ed elettricità e al relativo monitoraggio;

71.  ricorda in particolare che l'Agenzia europea dell’ambiente (AEA) aiuta l'Unione ad adottare decisioni informate sul miglioramento dell'ambiente, l'integrazione delle considerazioni ambientali nelle politiche economiche e la transizione alla sostenibilità e che, nel contesto della politica dell'Unione in materia di clima ed energia 2030, la Commissione ha proposto nuovi compiti per l'AEA nel quadro della governance dell'Unione dell'energia, senza alcun aumento corrispondente nell'organigramma;

72.  sottolinea che, sebbene per il momento le risorse di bilancio e l'organico della Guardia costiera e di frontiera europea sembrino adeguati, in futuro sarà necessario monitorare con attenzione le esigenze dell'Agenzia in termini di risorse operative e di organico;

73.  valuta positivamente l'inclusione di risorse adeguate previste nel bilancio 2018 a sostegno delle autorità europee di vigilanza (AEV); sottolinea che il ruolo delle AEV è fondamentale per favorire una coerente applicazione del diritto dell'Unione e un miglior coordinamento tra le autorità nazionali, nonché per garantire stabilità finanziaria, una migliore integrazione dei mercati finanziari, la tutela dei consumatori e la convergenza in materia di vigilanza; evidenzia che, ai fini di un utilizzo prudente delle loro dotazioni di bilancio, le AEV devono attenersi ai compiti e al mandato loro assegnati dal legislatore dell'Unione;

74.  ribadisce che, come stabilito nell'accordo interistituzionale (AII) del 2 dicembre 2013, il 2018 è l'ultimo anno di attuazione dell'approccio relativo alla riduzione del 5 % del personale e alla riserva di riassegnazione per quanto riguarda l'organico delle agenzie; conferma la propria contrarietà all'eventuale continuazione di un approccio globale alle loro risorse dopo il 2018; ribadisce la propria disponibilità a incrementare l'efficienza tra le agenzie stesse grazie a una maggiore cooperazione amministrativa o addirittura ad accorpamenti, ove opportuno, e alla condivisione di determinate funzioni con la Commissione o un'altra agenzia; plaude, a tale proposito, all'iniziativa mirata a un maggiore coordinamento delle attività delle agenzie tramite la creazione del segretariato permanente della rete delle agenzie dell'UE (attualmente denominato "Ufficio di supporto congiunto") e appoggia l'assegnazione di un ulteriore posto in organico all'Autorità europea per la sicurezza alimentare , i cui costi saranno a carico dei bilanci esistenti delle agenzie dell'Unione e che sarà distaccato in tale ufficio;

Progetti pilota e azioni preparatorie (PP/AP)

75.  decide di adottare un pacchetto di compromesso costituito da un numero limitato di PP/AP, anche in considerazione dell'esiguità dei margini disponibili e dei massimali per i PP/le AP, avendo svolto un'attenta analisi dei progetti pilota e delle azioni preparatorie presentati – in termini di tasso di riuscita di quelli in corso – escludendo le iniziative già coperte da basi giuridiche esistenti e tenendo pienamente conto della valutazione realizzata dalla Commissione sulla fattibilità dei progetti;

76.  evidenzia, pertanto, i propri sforzi in tal senso e invita la Commissione a dar prova di buona volontà nell'attuazione dei PP e delle AP approvate alla fine della procedura di bilancio, a prescindere dalla sua valutazione di attuabilità, come nel caso di qualsiasi decisione del Parlamento europeo e del Consiglio;

Strumenti speciali

77.  ricorda l'utilità degli strumenti speciali per garantire flessibilità al di là dei massimali alquanto esigui dell'attuale QFP e accoglie con favore i miglioramenti introdotti dalla revisione intermedia del regolamento sul QFP; chiede un ampio ricorso allo Strumento di flessibilità, al margine globale per gli impegni e al margine per imprevisti onde finanziare la nutrita serie di nuove sfide e responsabilità supplementari che il bilancio dell'Unione si trova ad affrontare;

78.  chiede di incrementare la Riserva per gli aiuti d'urgenza e il Fondo di solidarietà dell'Unione europea (FSUE) alla luce delle ultime tragiche catastrofi, ossia gli incendi e la siccità estrema in Portogallo e Spagna;

79.  ricorda altresì l'importanza del Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (FEG), della Riserva per aiuti d'urgenza e del Fondo di solidarietà dell'Unione europea (FSUE); sostiene l'intenzione della Commissione di garantire una più rapida mobilitazione del FSUE iscrivendone la maggior parte dell'importo in una riserva del bilancio dell'Unione, oltre all'importo già iscritto in bilancio per gli anticipi; deplora i tagli apportati dal Consiglio al riguardo e ripristina in parte il livello del PB, ad eccezione dell'importo che è stato anticipato al 2017 mediante il bilancio rettificativo n. 4/2017 e la mobilitazione del FSUE per l'Italia; chiede l'ampliamento dell'ambito di applicazione del FSUE al fine di prestare assistenza alle vittime degli atti di terrorismo e alle loro famiglie;

Pagamenti

80.  esprime preoccupazione per la tendenza attuale alla sottoesecuzione dei pagamenti nell'intero bilancio dell'Unione, non solo nella sottorubrica 1b ma anche nelle rubriche 3 e 4, nonostante la necessità di far fronte all'ondata di nuove sfide e la creazione di meccanismi di finanziamento flessibili; ricorda che negli ultimi due anni il volume dei pagamenti a titolo del bilancio dell'Unione è sensibilmente diminuito, unitamente alla presenza di un elevato livello di eccedenze di bilancio; esprime pertanto preoccupazione per il fatto che il PB lasci a tutt'oggi un margine senza precedenti di 10 miliardi di EUR al di sotto del massimale dei pagamenti, il che riflette una tendenza a una scarsa esecuzione che potrebbe sfociare in un'intensa pressione sui pagamenti alla fine dell'attuale QFP;

81.  insiste sulla necessità di ripristinare il PB per gli stanziamenti di pagamento di tutte le linee interessate dai tagli del Consiglio e incrementa gli stanziamenti di pagamento in maniera mirata, in particolare per le linee che hanno subito modificate in termini di stanziamenti d'impegno;

Altre sezioni

82.  deplora la consuetudine del Consiglio di aumentare il tasso di abbattimento forfettario per tutte le istituzioni dell'Unione; ritiene che ciò abbia un effetto altamente distorsivo sui bilanci delle istituzioni con tassi di abbattimento forfettario storicamente precisi; ritiene che tale approccio non costituisca né una riduzione mirata né una sana gestione finanziaria; ripristina pertanto il tasso di abbattimento forfettario del PB;

Sezione I – Parlamento europeo

83.  mantiene invariato a 1 953 483 373 EUR il volume complessivo del suo bilancio per il 2018, approvato nella suddetta risoluzione del 5 aprile 2017; vi integra adeguamenti tecnici senza incidenze sul bilancio per tener conto delle informazioni aggiornate non disponibili all'inizio dell'anno in corso;

84.  constata che il livello dello stato di previsione per il 2018 corrisponde al 18,88 %, percentuale che è inferiore a quella del 2017 (19,25 %) e che è la quota più bassa della rubrica V degli ultimi quindici anni; insiste nondimeno sul fatto che il tentativo di ridurre quanto più possibile le spese per il Parlamento europeo non debba tradursi in una minore capacità dell'Istituzione di svolgere la propria attività legislativa ordinaria;

85.  ribadisce le proprie priorità per il prossimo esercizio di bilancio, vale a dire consolidare le misure di sicurezza già adottate e migliorare la resilienza dell'Istituzione agli attacchi informatici, migliorare la trasparenza della propria procedura interna di bilancio e focalizzare il proprio bilancio sulle funzioni fondamentali dell'attività legislativa, dell'azione in qualità di uno dei due rami dell'autorità di bilancio, della rappresentanza dei cittadini e del controllo sull'operato delle altre istituzioni;

86.  accoglie con soddisfazione la creazione del gruppo di lavoro del proprio Ufficio di presidenza sull'indennità per spese generali; ricorda le attese di maggiore trasparenza in merito all'indennità per spese generali e la necessità di definire regole più precise per quanto riguarda la contabilizzazione delle spese autorizzate nell'ambito di tale indennità, senza determinare costi aggiuntivi per il Parlamento;

87.  invita l'Ufficio di presidenza ad apportare le seguenti modifiche concrete relative alle indennità per spese generali:

   l'indennità per spese generali dovrebbe essere gestita in ogni caso in un conto bancario separato;
   tutte le ricevute relative all'indennità per spese generali dovrebbero essere conservate dai deputati;
   la parte non spesa dell'indennità per spese generali dovrebbe essere restituita al termine del mandato;

88.  riduce di 60 posti l'organigramma del proprio Segretariato generale per il 2018 (1 % dell'obiettivo di riduzione dell'organico), conformemente all'accordo del 14 novembre 2015 raggiunto con il Consiglio sul bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2016; ricorda che i 35 posti attribuitigli nel 2016 riguardavano le nuove attività di potenziamento della sicurezza e, in quanto tali, erano esentati dall'obiettivo di riduzione del personale, come confermato in occasione dell'adozione del bilancio rettificativo n. 3/2016 e del bilancio generale per l'esercizio 2017(10); invita la Commissione ad adeguare di conseguenza le sue tabelle di monitoraggio onde fornire al Parlamento europeo e al Consiglio informazioni precise in tutte le fasi della procedura;

89.  plaude allo scambio di opinioni sulla propria politica immobiliare svoltosi l'11 luglio 2017 tra la commissione per i bilanci, il Segretario generale e i Vicepresidenti responsabili per la politica immobiliare dell'Istituzione; ritiene che tale dialogo debba essere un processo costante, in particolare alla luce delle prossime discussioni dell'Ufficio di presidenza sulla ristrutturazione dell'edificio Paul Henri-Spaak;

90.  ribadisce la propria posizione quale espressa nella summenzionata risoluzione del 5 aprile 2017, secondo cui esiste un ulteriore margine per migliorare i meccanismi di controllo relativi ai partiti politici europei e alle fondazioni politiche europee; prende atto, a tale proposito, della proposta della Commissione di modificare il regolamento (UE, Euratom) n. 1141/2014(11) e accoglie con favore ogni sforzo per migliorare la rendicontabilità e la trasparenza della spesa;

91.  ricorda l'analisi 2014 della Corte dei conti europea che stimava a 114 milioni di EUR all'anno i costi derivanti dalla dispersione geografica del Parlamento; constata inoltre le risultanze della propria risoluzione del 20 novembre 2013 sull'ubicazione delle sedi delle istituzioni dell'Unione europea(12), secondo cui il 78 % di tutte le missioni del proprio personale statutario sono la diretta conseguenza della dispersione geografica del Parlamento; sottolinea che, secondo le stime della relazione, l'impatto ambientale della dispersione geografica si traduce in emissioni di CO2 comprese tra 11 000 e 19 000 tonnellate; ribadisce l'immagine pubblica negativa ascrivibile a tale dispersione e chiede pertanto una tabella di marcia per la definizione di un'unica sede e la riduzione delle relative linee di bilancio;

Sezione IV – Corte di giustizia

92.  ripristina il PB per tutte le linee di bilancio ridotte dal Consiglio che sono indispensabili per il funzionamento della Corte e ripristina altresì lo stato di previsione per due linee di bilancio al fine di rafforzare la sua capacità di far fronte al crescente fabbisogno di traduzioni;

93.  esprime la propria incredulità per la dichiarazione unilaterale del Consiglio e la relativa appendice sulla riduzione del 5 % del personale contenuta nella sua posizione sul PB 2018, secondo cui la Corte deve tagliare 19 ulteriori posti in organico; sottolinea che i 19 posti in oggetto corrispondono ai 12 e 7 posti debitamente autorizzati dal Parlamento e dal Consiglio nell'ambito delle procedure di bilancio, rispettivamente, per il 2015 e il 2016, per far fronte al fabbisogno supplementare e insiste pertanto sul fatto che i 19 posti non dovrebbero essere restituiti, dal momento che la Corte ha già raggiunto il suo requisito di riduzione del 5 % dell'organico sopprimendo 98 posti nel periodo 2013-2017;

Sezione V – Corte dei conti

94.  ripristina il PB per tutte le linee interessate dai tagli del Consiglio, affinché la Corte dei conti possa attuare il suo programma di lavoro ed elaborare le previste relazioni di audit;

95.  emette una riserva sulla linea "Consulenze, studi e inchieste di carattere limitato", in attesa dell'esito dei negoziati in corso sulla revisione del regolamento finanziario e sulla revisione che entrerà in vigore nel 2018;

Sezione VI – Comitato economico e sociale europeo

96.  ripristina il PB per tutte le linee interessate dai tagli del Consiglio;

97.  incrementa la dotazione di due linee al di sopra del PB in relazione alle attività dei gruppi consultivi interni nell'ambito degli accordi commerciali;

Sezione VII – Comitato delle regioni

98.  ripristina il PB per tutte le linee interessate dai tagli del Consiglio;

99.  incrementa al di sopra del progetto di bilancio gli stanziamenti di alcune linee conformemente allo stato di previsione del Comitato delle regioni;

Sezione VIII – Mediatore europeo

100.  plaude al lavoro svolto dal Mediatore nel realizzare risparmi in termini di efficienza nel suo bilancio rispetto all'anno precedente;

Sezione IX – Garante europeo della protezione dei dati

101.  si interroga sul motivo per cui il Consiglio ridurrebbe il bilancio del Garante europeo della protezione dei dati in considerazione degli ulteriori compiti attribuiti all'istituzione dal Parlamento europeo e dal Consiglio; ripristina pertanto gli importi di tutte le linee di bilancio interessate dai tagli del Consiglio, onde consentire al Garante europeo della protezione dei dati di espletare il suo mandato e onorare i suoi impegni;

Sezione X – Servizio europeo per l'azione esterna

102.  ripristina tutte le linee interessate dai tagli del Consiglio;

103.  crea una voce di bilancio dedicata alla capacità di comunicazione strategica, in linea con le conclusioni del Consiglio europeo del marzo 2015 dota il SEAE del personale e degli strumenti adeguati per far fronte alla sfida della disinformazione da parte di paesi terzi e soggetti non statali;

104.  decide inoltre di trasferire i rappresentanti speciali dal capitolo relativo alla PESC al bilancio del SEAE per accrescere la coerenza dell'azione esterna dell'Unione.

105.  stanzia un importo supplementare al di sopra dello stato di previsione del SEAE per i tirocinanti nelle delegazioni dell'Unione, in risposta ai risultati dell'indagine del Mediatore europeo riguardante i tirocini non retribuiti(13);

o
o   o

106.  prende atto della dichiarazione unilaterale della Francia e del Lussemburgo allegata alla posizione del Consiglio sul progetto di bilancio per il 2018, adottata il 4 settembre 2017; ricorda che i rappresentanti del Parlamento europeo, del Consiglio e della Commissione hanno approvato di comune accordo il calendario pragmatico per lo svolgimento della procedura di bilancio, tra cui le date per il periodo di conciliazione, durante il trilogo di bilancio di primavera, ossia il 27 marzo 2017; ricorda che il Consiglio "Affari generali" ha approvato il calendario pragmatico nella riunione del 25 aprile 2017, nella piena consapevolezza del calendario delle tornate del Parlamento per il 2017; rileva pertanto che la procedura di bilancio prosegue in conformità del calendario pragmatico concordato tra le tre istituzioni;

107.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione, accompagnata dagli emendamenti al progetto di bilancio generale, al Consiglio, alla Commissione, alle altre istituzioni e agli organi interessati nonché ai parlamenti nazionali.

(1) GU L 168 del 7.6.2014, pag. 105.
(2) GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1.
(3) GU L 347 del 20.12.2013, pag. 884.
(4) GU C 373 del 20.12.2013, pag. 1.
(5) Testi approvati di tale data, P8_TA(2017)0085.
(6) Testi approvati di tale data, P8_TA(2017)0114.
(7) Testi approvati di tale data, P8_TA(2017)0302.
(8) Direttiva (UE) 2015/849 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 maggio 2015, relativa alla prevenzione dell'uso del sistema finanziario a fini di riciclaggio o finanziamento del terrorismo, che modifica il regolamento (UE) n. 648/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio e che abroga la direttiva 2005/60/CE del Parlamento europeo e del Consiglio e la direttiva 2006/70/CE della Commissione (GU L 141 del 5.6.2015, pag. 73).
(9) Direttiva 2010/63/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 settembre 2010, sulla protezione degli animali utilizzati a fini scientifici (GU L 276 del 20.10.2010, pag. 33).
(10) Testi approvati, P8_TA(2016)0401 e P8_TA(2016)0411.
(11) COM(2017)0481.
(12) GU C 436 del 24.11.2016, pag. 2.
(13) Mediatore europeo, 454.2014/PMC.

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