Risoluzione del Parlamento europeo del 18 gennaio 2018 sull'attuazione dell'Iniziativa per l'occupazione giovanile negli Stati membri (2017/2039(INI))
Il Parlamento europeo,
– visto il regolamento (UE) n. 1304/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013, relativo al Fondo sociale europeo e che abroga il regolamento (CE) n. 1081/2006 del Consiglio(1),
– visto il regolamento (UE) 2015/779 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 maggio 2015, che modifica il regolamento (UE) n. 1304/2013 per quanto riguarda un prefinanziamento iniziale supplementare versato a programmi operativi sostenuti dall'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile(2),
– vista la raccomandazione del Consiglio del 22 aprile 2013 sull'istituzione di una garanzia per i giovani(3),
– vista la comunicazione della Commissione, del 4 ottobre 2016, dal titolo "La garanzia per i giovani e l'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile a tre anni di distanza" (COM(2016)0646),
– vista la relazione speciale della Corte dei conti europea n. 3/2015, dal titolo "La Garanzia per i giovani nell'UE: i primi passi sono stati compiuti, ma si profilano rischi di attuazione",
– vista la relazione speciale n. 5/2017 della Corte dei conti europea del marzo 2017 dal titolo "Disoccupazione giovanile: le politiche dell'UE hanno migliorato la situazione? Una valutazione della Garanzia per i giovani e dell'Iniziativa a favore dell'occupazione giovanile",
– vista la sua risoluzione del 24 ottobre 2017 sul controllo della spesa e sul monitoraggio dell'efficacia in termini di costi dei programmi di garanzia per i giovani dell'UE(4),
– vista l'analisi approfondita del suo Dipartimento tematico Affari di bilancio, del 3 febbraio 2016, dal titolo "Assessment of Youth Employment Initiative" (Valutazione dell'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile),
– vista la proposta della Commissione, del 10 giugno 2016, relativa a una proposta di raccomandazione del Consiglio sull'istituzione di una garanzia per le competenze (COM(2016)0382),
– vista la sua risoluzione del 24 maggio 2012 sull'iniziativa "Opportunità per i giovani"(5),
– vista la raccomandazione del Consiglio del 10 marzo 2014 relativa a un quadro di qualità per i tirocini,
– visti la Carta sociale europea, il suo protocollo aggiuntivo e la sua versione riveduta entrata in vigore il 1° luglio 1999,
– visti gli obiettivi di sviluppo sostenibile per il 2030 (OSS), in particolare l'obiettivo n. 8 di "incentivare una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile, un'occupazione piena e produttiva ed un lavoro dignitoso per tutti", adottati dalle Nazioni Unite nel 2015 e applicabili a livello globale, incluso nell'UE,
– vista la relazione di Jean-Claude Juncker in stretta collaborazione con Donald Tusk, Jeroen Dijsselbloem, Mario Draghi e Martin Schulz del 22 giugno 2015 dal titolo "Completare l'Unione economica e monetaria dell'Europa" (relazione dei cinque presidenti), il documento di riflessione del 26 aprile 2017 sulla dimensione sociale dell'Europa, il documento di riflessione del 31 maggio 2017 sull'approfondimento dell'Unione economica e monetaria e il Libro bianco sul futuro dell'Europa del 1° marzo 2017,
– vista la comunicazione della Commissione del 26 aprile 2017 sull'istituzione di un pilastro europeo dei diritti sociali (COM(2017)0250) e la raccomandazione della Commissione (EU) 2017/761 del 26 aprile 2017 sul pilastro europeo dei diritti sociali(6),
– visti il lavoro e le attività di ricerca di Eurofound, di Cedefop, dell'Organizzazione internazionale del lavoro (OIL), dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economici (OCSE), della Confederazione europea dei sindacati (CES) e dell'Istituto sindacale europeo (ETUI), della Confederazione delle imprese europee (BusinessEurope), dell'Unione europea artigianato e piccole e medie imprese (UEAPME), del Centro europeo dei datori di lavoro e delle imprese o organizzazioni che offrono servizi di interesse generale (CEEP), di Eurocities e del Forum europeo della gioventù,
– visti il discorso del presidente Juncker sullo stato dell'Unione, del 13 settembre 2017, la tabella di marcia per un'Europa più unita, più forte e più democratica (progetto di programma di lavoro della Commissione fino alla fine del 2018) e la lettera d'intenti della Commissione al presidente Antonio Tajani e al primo ministro estone Jüri Ratas del 13 settembre 2017,
– visto l'articolo 52 del suo regolamento,
– visti la relazione della commissione per l'occupazione e gli affari sociali e i pareri della commissione per i bilanci, della commissione per il controllo dei bilanci, della commissione per la cultura e l'istruzione e della commissione per i diritti della donna e l'uguaglianza di genere (A8-0406/2017),
A. considerando che la crisi finanziaria ed economica ha provocato l'aumento del tasso di disoccupazione giovanile dal 15 % del 2008 a un picco del 24 % all'inizio del 2013 e che tale tasso medio maschera l'esistenza di notevoli divergenze tra gli Stati membri e le regioni; che nel 2013 i tassi di disoccupazione giovanile sono rimasti prossimi al 10 % in Germania, Austria e nei Paesi Bassi, mentre in Italia, Spagna, Croazia e Grecia hanno raggiunto livelli massimi vicini o anche ben superiori al 40 %;
B. considerando che le misure volte a ridurre la spesa pubblica nei paesi interessati hanno dimostrato di avere un impatto negativo diretto, in particolare sui giovani a causa dei tagli all'istruzione, alla formazione, alla creazione di occupazione e ai servizi di sostegno;
C. considerando che le politiche rivolte ai giovani sono state elaborate senza coinvolgere i giovani interessati e i loro rappresentanti;
D. considerando che lunghi periodi di disoccupazione rischiano di emarginare ed escludere i giovani dalla società e possono provocare in loro un senso di isolamento nonché effetti "cicatrice", il che significa che vi è una maggiore probabilità che i giovani si trovino nuovamente disoccupati e debbano far fronte a retribuzioni inferiori e a prospettive di carriera meno interessanti nel corso della loro vita professionale; che l'esclusione dei giovani rappresenta una notevole perdita di investimenti pubblici e privati, il che porta a una diffusa insicurezza lavorativa e all'erosione delle competenze, dati l'inutilizzo e l'indebolimento del potenziale umano che ciò comporta;
E. considerando che, nel 2012, un lavoratore europeo su tre era troppo qualificato o troppo poco qualificato per il suo posto di lavoro(7) e che i giovani lavoratori hanno in genere maggiori probabilità di essere formalmente troppo qualificati, ma anche di occupare, rispetto ai lavoratori più anziani, posti di lavoro che meno corrispondono alle loro competenze;
F. considerando che i giovani lavoratori corrono un rischio maggiore di trovarsi in una posizione di lavoro precario; che le probabilità di ritrovarsi in un'occupazione con molteplici svantaggi sono due volte più elevate per i lavoratori di età inferiore ai 25 anni rispetto ai lavoratori di età pari o superiore a 50 anni(8);
G. considerando che una transizione positiva dalla scuola al lavoro e dall'inattività all'occupazione e un primo vero impiego responsabilizzano e motivano i giovani, aiutandoli a sviluppare le loro competenze personali e professionali affinché possano diventare cittadini indipendenti e fiduciosi delle proprie capacità e avviare la loro carriera in modo positivo;
H. considerando che la disoccupazione giovanile nell'UE-28, dopo aver raggiunto un picco del 24 % nel 2013, è costantemente diminuita fino ad arrivare a meno del 17 % nel 2017; che il livello di disoccupazione giovanile rimane elevato, che soltanto in un numero ristretto di Stati membri (Austria, Repubblica ceca, Paesi Bassi, Malta, Ungheria e Germania) si registra una disoccupazione giovanile inferiore all'11 % e che esistono notevoli disparità tra gli Stati membri;
I. considerando che un'analisi della ripartizione per genere dei posti di lavoro a tempo pieno e a tempo parziale in Europa conferma il perdurare, tra il 2007 e il 2017, di un divario di genere, in cui gli uomini continuano a rappresentare circa il 60 % dei lavoratori a tempo pieno tra i 15 e i 24 anni e circa il 40 % dei lavoratori a tempo parziale nella stessa fascia di età;
J. considerando che, secondo i dati statistici, il tasso di disoccupazione giovanile purtroppo è generalmente circa il doppio del tasso di disoccupazione complessivo medio, sia durante i periodi di crescita economica che durante i periodi di recessione;
Iniziativa a favore dell'occupazione giovanile e garanzia per i giovani
K. considerando che il 22 aprile 2013 il Consiglio, mediante una sua raccomandazione, ha istituito la garanzia per i giovani, con la quale gli Stati membri si impegnano a offrire ai giovani un'offerta qualitativamente valida di lavoro, proseguimento degli studi, apprendistato o tirocinio entro un periodo di quattro mesi dall'inizio della disoccupazione o dall'uscita dal sistema d'istruzione formale;
L. considerando che, giacché finora la regolamentazione e le opportunità esistenti non hanno permesso a molti Stati membri di conseguire successi significativi nella lotta contro la disoccupazione giovanile, sarebbe opportuno in tali paesi insistere maggiormente sull'utilizzo efficace delle risorse e degli strumenti disponibili nell'ambito del Fondo sociale europeo (FSE);
M. considerando che nel febbraio 2013 il Consiglio europeo ha deciso di creare l'iniziativa per l'occupazione giovanile, che è stata presentata come il principale strumento del bilancio dell'UE (connesso al FSE) per aiutare le regioni degli Stati membri che registrano livelli particolarmente elevati di disoccupazione giovanile, in particolare mediante l'introduzione di programmi di garanzia per i giovani;
N. considerando che la garanzia per i giovani è un impegno che coinvolge tutta l'UE, mentre l'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile è rivolta agli Stati membri e alle regioni con i tassi di disoccupazione giovanile superiori al 25 % e che gli Stati membri ammissibili, in tutto o in parte, sono 20;
O. considerando che è stata cercata una rapida mobilitazione dei fondi concentrando il bilancio dell'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile nel 2014 e 2015 allo scopo di ottimizzare l'impatto delle misure finanziate nell'ambito della suddetta iniziativa; che, a causa dei ritardi nell'attuazione a livello nazionale e regionale, la concentrazione dei fonti all'inizio del periodo si è rivelata una misura insufficiente; che nel 2015 il tasso di prefinanziamento è stato innalzato in via condizionale dall'1 % al 30 % e che la maggior parte degli Stati membri ammissibili hanno applicato tale misura con successo;
P. considerando che una delle ambizioni principali dell'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile e della garanzia per i giovani è rivolgersi ai giovani che non hanno un lavoro, né seguono un percorso scolastico o formativo (NEET), soggetti al maggiore rischio di esclusione, tenendo conto che l'espressione "NEET" include vari sottogruppi di giovani dalle molteplici esigenze;
Q. considerando che la garanzia per i giovani è concepita con l'obiettivo di un'integrazione sostenibile dei NEET nel mercato del lavoro, garantendo un approccio personalizzato, che dovrebbe tradursi in un'offerta qualitativamente valida e nella promozione dell'occupabilità dei giovani, e sostenendo, in un contesto più ampio, i giovani nella transizione dalla scuola al lavoro e contribuendo ad affrontare gli squilibri tra domanda e offerta di competenze nel mercato del lavoro; che a tal proposito sono necessarie strategie di sensibilizzazione adeguate da parte degli Stati membri;
R. considerando che nel 2015 l'OIL ha stimato il costo dell'attuazione della garanzia per i giovani in tutta l'UE-28 a circa 45 miliardi di euro; che per l'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile è stato stanziato un bilancio modesto di 6,4 miliardi di euro per il periodo di programmazione 2014-2020, con l'obiettivo di integrare i finanziamenti nazionali e non di sostituirli;
S. considerando che la Commissione ha proposto un aumento di 1 miliardo di euro del bilancio dell'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile, da abbinare a 1 miliardo di euro in termini di impegni del FSE, nell'ambito della revisione del quadro finanziario pluriennale per il periodo 2017-2020; che, in virtù dell'accordo tra il Parlamento e il Consiglio, la cifra è stata aumentata a 1,2 miliardi di euro; che il 5 settembre 2017 il Parlamento ha adottato il progetto preliminare di bilancio rettificativo n. 3/2017 per dotare l'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile di 500 milioni di euro aggiuntivi nel 2017, finanziati dal margine globale per gli impegni, mentre si rammarica per il ritardo della procedura di bilancio del 2017 dovuto al blocco e all'approvazione tardiva da parte del Consiglio della revisione intermedia del QFP;
T. considerando che, nella sua prima relazione speciale sulla garanzia per i giovani, la Corte dei conti ha sollevato preoccupazioni circa l'adeguatezza dei finanziamenti dell'iniziativa (sia a livello di UE sia a livello nazionale), la definizione di "offerta qualitativamente valida, la mancanza di una strategia con chiari obiettivi e tappe fondamentali e il monitoraggio e la comunicazione dei risultati; che ha espresso altresì preoccupazioni circa il mancato successo dell'applicazione dell'approccio di partenariato nello sviluppo della garanzia per i giovani, come sancito dalla raccomandazione del Consiglio del 22 aprile 2013;
U. considerando che sono necessari meccanismi realmente efficaci per discutere e risolvere le difficoltà registrate in sede di attuazione dei programmi della garanzia per i giovani, insieme a un forte impegno da parte degli Stati membri ad applicare pienamente la garanzia, in particolare prendendo in considerazione le specificità locali, permettendo la valorizzazione delle competenze e istituendo strutture di valutazione adeguate e flessibili;
V. considerando che la relazione speciale della Corte dei conti sulla garanzia per i giovani identifica alcuni criteri comuni per la definizione di "offerta qualitativamente valida" e che la Slovacchia ha reso giuridicamente vincolante la suddetta definizione, con disposizioni che disciplinano gli orari minimi di lavoro, la sostenibilità dell'occupazione al termine del sostegno all'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile, tenendo altresì conto dello stato di salute dei destinatari;
W. considerando che, nella sua seconda relazione speciale recentemente pubblicata sull'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile e sulla garanzia per i giovani, elaborata sulla base di un campione di sette Stati membri, la Corte dei conti europea ha espresso preoccupazioni in merito alla difficoltà di accedere ai dati in maniera completa e ai pochi progressi compiuti nell'attuazione della garanzia per i giovani, con risultati inferiori alle attese iniziali; che l'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile e la garanzia per i giovani rappresentano ancora una delle più innovative e ambiziose risposte politiche alla disoccupazione giovanile in seguito alla crisi economica e dovrebbero pertanto ricevere un sostegno politico e finanziario costante da parte delle istituzioni europee, nazionali e regionali negli anni a venire;
X. considerando che il rapporto costo/efficacia dell'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile e l'obiettivo finale della garanzia per i giovani, segnatamente consentire ai giovani di accedere a un'occupazione sostenibile, possono essere conseguiti soltanto se le operazioni sono adeguatamente monitorate sulla base di dati affidabili e comparabili, se i programmi sono orientati ai risultati e se vengono effettuati adeguamenti nei casi in cui sono individuate misure inefficaci e dispendiose;
Y. considerando che sono necessari maggiori sforzi da parte degli Stati membri per sostenere e raggiungere i giovani più lontani o completamente staccati dal mercato del lavoro, ad esempio i giovani con disabilità;
Z. considerando che l'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile e la garanzia per i giovani sono concepite per svolgere un ruolo centrale nel conseguimento dei principi chiave inclusi nel pilastro europeo dei diritti sociali;
AA. considerando che nel discorso sullo stato dell'Unione 2017 il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, non ha fatto alcun riferimento alla situazione della disoccupazione giovanile in Europa, che rimane allarmante; che la lettera d'intenti che correda il discorso sullo stato dell'Unione 2017 ha riconosciuto il ruolo della garanzia per i giovani nella creazione di occupazione nell'UE; che la lotta alla disoccupazione e alla disoccupazione giovanile in particolare dovrebbe restare una priorità d'azione dell'UE;
AB. considerando che sono stati segnalati ritardi nei pagamenti diretti ai giovani nell'ambito delle misure finanziate dall'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile, spesso causati dall'istituzione tardiva delle autorità di gestione o da insufficienti capacità amministrative delle autorità nazionali o regionali;
AC. considerando che l'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile e la garanzia per i giovani dovrebbero contribuire ad agevolare la transizione nel mercato del lavoro e non dovrebbero mai sostituire i regolari contratti di lavoro;
AD. considerando che, nel caso delle giovani donne nelle zone rurali, accordi irregolari di lavoro o la mancata iscrizione nelle liste di disoccupazione rendono imprecisi i dati statistici e creano disparità nelle loro pensioni; che tale pratica influisce negativamente sull'intera società, in particolare sul benessere delle donne, sulle altre forme di previdenza sociale e sui cambiamenti di carriera o sulle possibilità di impiego futuro;
AE. considerando che 16 milioni di NEET hanno aderito a regimi di garanzia per i giovani e che l'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile ha fornito sostegno diretto a oltre 1,6 milioni di giovani in tutta l'Unione europea;
AF. considerando che l'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile ha condotto gli Stati membri ad adottare oltre 132 misure per il mercato del lavoro destinate ai giovani;
AG. considerando che il 75 % del bilancio dell'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile è stato impegnato e che il 19 % è stato già investito dagli Stati membri, rendendo il tasso di esecuzione del bilancio dell'iniziativa il più elevato tra i fondi strutturali e di investimento europei (fondi SIE);
AH. considerando che diverse relazioni sull'attuazione dell'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile mostrano che, nonostante i timori relativi all'adeguatezza del finanziamento e alle stime dei finanziamenti complessivi richiesti, le risorse disponibili sono state canalizzate con successo per rispondere alla domanda regionale mediante un'assegnazione mirata a regioni e gruppi di beneficiari specifici;
AI. considerando che, a partire dall'introduzione della strategia europea per l'occupazione nel 1997, la Commissione ha finanziato una serie di misure volte a migliorare le prospettive di occupazione e istruzione per i giovani(9); che, dall'inizio della crisi, gli sforzi dell'UE si sono concentrati in particolare sulla garanzia per i giovani e sull'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile;
AJ. considerando che la garanzia per i giovani è finanziata attraverso il FSE, i bilanci nazionali e l'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile, mentre quest'ultima può finanziare l'offerta diretta di posti di lavoro, apprendistati, tirocini o formazione continua, destinati al gruppo obiettivo dell'iniziativa stessa nelle regioni idonee; che l'intervento dell'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile non ha una durata prestabilita, mentre la garanzia per i giovani impone che venga presentata un'offerta entro quattro mesi;
AK. considerando che la garanzia per i giovani si è tradotta nell'applicazione di riforme strutturali negli Stati membri, per favorire, fra l'altro, l'adeguamento dei loro modelli didattici e formativi al mercato del lavoro, in modo da raggiungere gli obiettivi della garanzia per i giovani;
AL. considerando che fattori esterni, come la situazione economica o il modello produttivo specifici di ogni regione, influenzano il raggiungimento degli obiettivi fissati nell'ambito della garanzia per i giovani;
Introduzione
1. ritiene che la garanzia per i giovani debba rappresentare un primo passo per venire incontro alle esigenze dei giovani in materia di occupazione; ricorda che i datori di lavoro hanno l'obbligo di partecipare al processo volto a garantire ai giovani programmi accessibili di formazione professionale, posti di lavoro di livello iniziale e tirocini di qualità;
2. sottolinea che l'aspetto qualitativo del lavoro dignitoso per i giovani non deve mai essere compromesso; evidenzia che le norme fondamentali del lavoro e altre norme connesse alla qualità del lavoro, ad esempio quelle relative agli orari di lavoro, al salario minimo, alla sicurezza sociale e alla salute e sicurezza sul posto di lavoro, devono costituire considerazioni centrali negli sforzi compiuti;
3. prende atto delle notevoli differenze dei risultati economici all'interno dell'UE-28, in termini di crescita sia dell'economia che dell'occupazione, il che richiede una risposta politica decisa; riconosce che taluni Stati membri continuano a rimanere indietro nell'attuazione delle riforme strutturali necessarie; osserva che la creazione di occupazione avviene tramite solide politiche economiche, come pure tramite le politiche in materia di occupazione e investimenti, che sono in ultima istanza di competenza degli Stati membri; esprime preoccupazione per le conseguenze a lungo termine sullo sviluppo economico delle regioni interessate da una "fuga di cervelli" di personale altamente qualificato;
4. ricorda che, nelle regole di attuazione dell'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile, gli Stati membri devono scegliere tra diverse tipologie di attuazione del programma (potendo optare per un programma esclusivo, per l'integrazione di assi prioritari all'interno di un programma operativo già esistente o per una componente di vari assi prioritari); segnala che, date le diverse opzioni di attuazione e sulla base dei risultati ottenuti, risulta necessario uno scambio di buone pratiche al fine di tenerne conto nelle future tappe del programma;
5. osserva con preoccupazione che la relazione speciale n. 5/2017 della Corte dei conti rileva il rischio che i finanziamenti dell'UE stiano semplicemente sostituendo quelli nazionali, anziché apportare un valore aggiunto; ricorda che, conformemente al principio di addizionalità, l'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile mira a integrare i finanziamenti nazionali e non a sostituire le politiche e i finanziamenti degli Stati membri volti a combattere la disoccupazione giovanile; sottolinea che il bilancio dell'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile non può consentire da solo di realizzare l'ambizione di offrire a tutti i giovani un'offerta qualitativamente valida di occupazione, formazione continua, apprendistato o tirocinio, entro un periodo di quattro mesi dall'inizio della disoccupazione o dall'uscita dal sistema di istruzione formale e non è mai stata concepito a tale fine;
6. sottolinea la necessità che l'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile rappresenti un motore per le riforme politiche, in particolare, e per un miglior coordinamento nel campo dell'occupazione e dell'istruzione, segnatamente negli Stati membri in cui si registrano alti tassi di disoccupazione giovanile, al fine di assicurare che tali Stati membri introducano approcci integrati, globali e a lungo termine per affrontare la disoccupazione giovanile atti a migliorare l'occupabilità dei giovani, offrire loro migliore prospettive e generare un'occupazione sostenibile, anziché perseguire una serie di politiche (esistenti) frammentate; ritiene che l'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile e la garanzia per i giovani costituiscano strumenti potenti nella lotta all'esclusione sociale dei gruppi di giovani maggiormente emarginati; ritiene importante lavorare per il conseguimento degli obiettivi della strategia Europa 2020 in materia di occupazione, abbandono scolastico ed esclusione sociale;
7. ricorda che, in linea con le raccomandazioni del Consiglio sull'istituzione di una garanzia per i giovani, sono stati individuati sei orientamenti su cui basare i sistemi di garanzia per i giovani: elaborazione di strategie basate sulla partnership, intervento tempestivo e pronta attivazione, misure di sostegno che contribuiscano all'integrazione nel mercato del lavoro, utilizzo dei fondi dell'Unione, valutazione e costante miglioramento del sistema, rapida attuazione; sottolinea che, stando alle relazioni di valutazione, pochissimi Stati membri hanno fornito dati ed elaborato valutazioni complete su tali aspetti;
8. sottolinea che dovrebbero essere fatti più investimenti nella mobilità sia interna che transfrontaliera onde ridurre i tassi di disoccupazione giovanile e affrontare gli squilibri tra domanda e offerta di competenze; chiede di migliorare l'allineamento dell'offerta di lavoro e delle competenze con la domanda facilitando la mobilità fra regioni (comprese quelle transfrontaliere); riconosce che gli Stati membri devono dedicare un'attenzione particolare al fine di migliorare il legame tra i sistemi educativi e il mercato del lavoro nelle regioni transfrontaliere, ad esempio promuovendo l'apprendimento delle lingue dei paesi vicini;
9. ricorda che l'elevato tasso di disoccupazione giovanile è dovuto alle conseguenze della crisi economica globale sui mercati del lavoro, all'abbandono scolastico prematuro senza qualifiche sufficienti, alla mancanza di capacità pertinenti e di esperienza professionale, alla crescente diffusione di forme di lavoro precario di breve durata seguite da periodi di disoccupazione, alle limitate opportunità di formazione nonché a programmi attivi del mercato del lavoro insufficienti o inadeguati;
10. ritiene che il seguito della garanzia per i giovani debba essere sostenuto da dati affidabili; ritiene che il monitoraggio dei dati e dei risultati disponibili sia attualmente insufficiente per eseguire una valutazione complessiva dell'attuazione e dei risultati dell'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile quale principale veicolo di finanziamento dell'UE per i programmi di garanzia per i giovani, in particolare a causa dei ritardi iniziali nella creazione dei programmi operativi da parte degli Stati membri e per il fatto che si trovano ancora in una fase relativamente iniziale della loro attuazione; ribadisce la necessità di continuare a considerare l'occupazione giovanile una delle priorità dell'azione dell'UE; esprime, tuttavia, preoccupazione in merito ai risultati della recente relazione della Corte dei conti europea sull'impatto dell'iniziativa a favore dell'occupazione e della garanzia per i giovani quali politiche dell'Unione volte ad affrontare il problema della disoccupazione giovanile, pur tenendo conto del suo limitato campo di applicazione territoriale e temporale;
11. ritiene che una strategia per il rilancio dell'occupazione giovanile per essere veramente efficace debba prevedere l'apertura di tavoli di confronto che coinvolgano i soggetti interessati, valutare il contesto territoriale in cui dovrà essere applicata e provvedere a una formazione mirata che risponda alle esigenze delle imprese conciliandole con le aspirazioni e le competenze dei giovani; sottolinea che la stessa strategia deve garantire una formazione di qualità e la totale trasparenza sull'attribuzione dei fondi alle agenzie formative, anche attraverso un attento monitoraggio sull'uso degli stessi;
12. deplora il fatto che gli Stati membri abbiano scelto di impegnarsi solamente mediante lo strumento non vincolante rappresentato dalla raccomandazione del Consiglio; sottolinea che l'obiettivo della garanzia per i giovani è lungi dall'essere conseguito in molti Stati membri;
Raggiungere i giovani maggiormente esclusi
13. osserva i giovani con disabilità rischiano di rimanere esclusi sia dall'ambito di applicazione dell'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile sia da quello della garanzia per i giovani; invita la Commissione e gli Stati membri ad adeguare i propri programmi operativi per assicurare che le misure dell'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile e della garanzia per i giovani siano effettivamente accessibili a tutte le persone con disabilità, fornendo parità di accesso per i giovani con disabilità e rispondendo alle esigenze individuali;
14. sottolinea che per raggiungere i NEET sono necessari sforzi consistenti e continui da parte delle autorità nazionali nonché una cooperazione intersettoriale, poiché i NEET costituiscono un gruppo eterogeneo con diverse necessità e competenze; sottolinea pertanto l'esigenza di dati accurati ed esaustivi sull'intera popolazione NEET, con l'obiettivo di registrarli e raggiungerli in maniera più efficace, giacché la disponibilità di più dati disaggregati, anche su base regionale, potrebbe consentire di identificare i gruppi cui rivolgersi e il modo per adeguare meglio le iniziative per l'occupazione ai destinatari;
15. ritiene che la garanzia per i giovani e l'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile non possano sostituire l'utilizzo di strumenti macroeconomici e di altre politiche per stimolare l'occupazione giovanile; sottolinea che, nel valutare l'applicazione e gli effetti della garanzia, è importante tener conto delle diverse condizioni macroeconomiche e di bilancio degli Stati membri; ritiene importante delineare un programma di riforma strutturale della garanzia per i giovani nel lungo termine nell'eventualità di una sua proroga; sottolinea l'evidente necessità di un coordinamento più efficace tra gli Stati membri;
16. sostiene l'istituzione di sportelli unici che possano assicurare che tutti i servizi e le consulenze per i giovani siano facilmente accessibili, disponibili e gratuiti in un unico luogo;
17. è preoccupato per le prime osservazioni che mostrano la necessità di apportare miglioramenti alla registrazione e alla sensibilizzazione di tutti i NEET, specialmente i NEET inattivi e quelli di difficile reinserimento professionale; invita gli Stati membri a introdurre strategie adeguate e mirate per raggiungere tutti i NEET e ad adottare un approccio integrato nell'ottica di garantire forme di assistenza e servizi più personalizzate ai giovani che si trovano ad affrontare molteplici ostacoli; esorta gli Stati membri ad accordare una speciale attenzione alle esigenze dei NEET vulnerabili e a eliminare i pregiudizi e gli atteggiamenti negativi nei loro confronti;
18. sottolinea la necessità di adeguare le misure alle esigenze locali onde aumentarne l'impatto; invita gli Stati membri ad attuare misure speciali a favore dell'occupazione giovanile nelle zone rurali;
19. invita gli Stati membri a migliorare rapidamente la comunicazione dei programmi di sostegno attualmente disponibili per i giovani, in particolare per i gruppi più lontani dal mercato del lavoro, attraverso campagne di sensibilizzazione basate sia sui canali di informazioni tradizionali sia su quelli moderni come le reti sociali;
Assicurare la qualità delle offerte nel contesto dell'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile
20. riconosce l'invito a definire il concetto di "offerta qualitativamente valida" nel quadro dell'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile; sottolinea la necessità di elaborare e concordare una definizione comune esauriente, che potrebbe tener conto dei lavori svolti dal comitato per l'occupazione in collaborazione con la Commissione, l'OIL e le pertinenti parti interessate; sottolinea che un'offerta qualitativamente valida costituisce una misura poliedrica che porta a un'integrazione sostenibile e ben assortita nel mercato del lavoro per i partecipanti, conseguita attraverso lo sviluppo delle competenze, e che dovrebbe corrispondere al livello di qualifica e al profilo dei partecipanti nonché tener conto della domanda del mercato del lavoro; esorta gli Stati membri a garantire che ai partecipanti siano applicati le tutele sociali, le norme sulle condizioni di lavoro e i livelli di retribuzione pertinenti; richiama l'attenzione sulle norme di qualità citate negli orientamenti relativi alla valutazione dell'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile pubblicati dalla Commissione nel 2015, che stabiliscono quali validi indicatori per la valutazione della qualità dell'occupazione le caratteristiche delle offerte di impiego, la loro pertinenza rispetto alle esigenze dei partecipanti, i risultati prodotti dalle offerte a livello del mercato del lavoro e le percentuali di offerte non accettate o abbandonate prematuramente;
21. ricorda che l'OIL definisce il lavoro dignitoso come un lavoro produttivo che genera un reddito equo, in un luogo di lavoro sicuro, e che contempla tutele sociali per le famiglie, prospettive migliori per lo sviluppo personale e l'integrazione sociale, la libertà delle persone di esprimere le proprie preoccupazioni, di organizzarsi e di partecipare alle decisioni che incidono sulla loro vita nonché una parità di opportunità e di trattamento per tutte le donne e gli uomini, e che questa norma minima viene disattesa nel contesto dell'occupazione giovanile;
22. è del parere che i giovani debbano essere inoltre coinvolti nel monitoraggio della qualità delle offerte;
23. sottolinea che un contratto di tirocinio di qualità deve rispettare un quadro di qualità che offra le seguenti garanzie: il tirocinio è disciplinato da un contratto scritto contenente informazioni trasparenti sui diritti e gli obblighi delle parti contraenti, che definisca obiettivi concreti e un contenuto formativo di qualità; un tutor o un supervisore è incaricato di valutare il rendimento del tirocinante al termine del tirocinio; il tirocinio ha una durata specifica e sono imposte limitazioni allo svolgimento di più tirocini con il medesimo datore di lavoro; il contratto contiene disposizioni chiare sulla copertura dei sistemi di previdenza sociale e sulla retribuzione;
24. incoraggia gli Stati membri ad aggiornare progressivamente e a rivedere i programmi operativi dell'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile, con il coinvolgimento delle parti sociali e delle organizzazioni giovanili, al fine di mettere a punto le loro azioni sulla base delle effettive esigenze dei giovani e del mercato del lavoro;
25. sottolinea che sarà possibile accertare se il bilancio dell'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile è stato impiegato in modo appropriato e se è stato raggiunto l'obiettivo finale dell'iniziativa, segnatamente aiutare i giovani ad accedere a un'occupazione sostenibile, solamente se le operazioni saranno monitorate in modo attento e trasparente sulla base di dati affidabili e comparabili e si adotterà un approccio più ambizioso nei confronti degli Stati membri che non hanno compiuto progressi; invita gli Stati membri a migliorare urgentemente monitoraggio, la comunicazione e la qualità dei dati e a garantire la tempestiva raccolta e messa a disposizione di dati affidabili e comparabili sull'attuazione in corso dell'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile, con una frequenza maggiore rispetto a quella richiesta dal loro obbligo di relazione di cui all'articolo 19, paragrafo 2 del regolamento relativo al FSE; invita la Commissione a rivedere i suoi orientamenti sulla raccolta di dati in linea con le raccomandazioni della Corte dei conti europea, per ridurre al minimo il rischio di sovrastimare i risultati;
26. prende atto delle proposte e dei diversi tipi di programmi elaborati dagli Stati membri nell'ambito dell'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile; ritiene che in diversi Stati membri la normativa nazionale sia stata vaga quanto agli obiettivi e agli approcci e poco chiara nella loro formulazione, e che non abbia incluso un ampio ventaglio di possibilità di promozione dell'occupazione; ritiene inoltre che l'ampio margine di discrezionalità e l'assenza di meccanismi di vigilanza chiari abbiano talvolta dato luogo alla sostituzione di posti di lavoro con offerte che rientravano nell'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile;
27. esprime preoccupazione per le relazioni che evidenziano l'utilizzo inappropriato delle misure finanziate dall'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile, tra cui pagamenti tardivi ai giovani o l'abuso dei tirocini, ad esempio mediante un loro eccessivo utilizzo; ribadisce la volontà di contrastare questo tipo di pratiche; ritiene che l'eventuale ripetuto ricorso alla garanzia per giovani non debba essere contrario allo spirito dell'attivazione del mercato e all'obiettivo di un'integrazione più permanente nel mercato del lavoro;
28. invita la Commissione e gli Stati membri a individuare, scambiare e diffondere le migliori pratiche finalizzate a consentire un apprendimento reciproco in materia di politiche e a contribuire alla progettazione e all'attuazione di politiche basate su dati concreti; sottolinea che i cambiamenti sopraggiunti nel mercato del lavoro e la digitalizzazione dell'economia rendono necessario un nuovo approccio alle politiche in materia di occupazione giovanile; sottolinea che l'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile deve mirare alla riduzione della disoccupazione giovanile, senza riciclare politiche inefficaci per l'occupazione;
29. ribadisce che la raccomandazione del Consiglio sull'istituzione di una garanzia per i giovani considera cruciali gli approcci basati sui partenariati ai fini dell'attuazione dei regimi della garanzia stessa e del raggiungimento dei NEET; invita gli Stati membri a cercare un approccio di partenariato mediante l'individuazione attiva e il coinvolgimento delle pertinenti parti interessate, nonché a promuovere maggiormente il programma della garanzia per i giovani tra le aziende, in particolare le PMI e le aziende più piccole e a gestione familiare; sottolinea che i dati provenienti dagli Stati membri che avevano già adottato approcci simili alla garanzia per i giovani prima dell'introduzione del programma dimostrano che un approccio efficace basato sul coinvolgimento dei soggetti interessati è importante per il buon esito dell'attuazione;
30. sottolinea l'importante ruolo delle organizzazioni giovanili quali intermediari tra i giovani e i servizi pubblici per l'impiego; incoraggia gli Stati membri, in tal contesto, a collaborare strettamente con le organizzazioni giovanili a livello nazionale, regionale e locale nell'ambito della comunicazione, della progettazione, dell'attuazione e della valutazione dell'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile;
31. sottolinea l'importanza di servizi pubblici per l'occupazione qualificati e moderni, per fornire servizi su misura ai NEET; invita gli Stati membri a provvedere, nell'attuazione dell'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile, a un migliore coordinamento dei propri servizi pubblici per l'impiego a livello dell'UE nel quadro della rete dei servizi pubblici per l'impiego; incoraggia lo sviluppo di maggiori sinergie tra i fornitori pubblici e privati di occupazione, le imprese e i sistemi di istruzione; incoraggia l'utilizzo diffuso dell'e-government per ridurre gli oneri burocratici;
32. invita la Commissione a fornire una stima specifica per paese del costo annuale a carico di ciascuno Stato membro per l'attuazione efficace della garanzia per i giovani, tenendo conto della stima dell'OIL;
33. sottolinea che è necessario rafforzare l'offerta di contratti di apprendistato nel quadro della garanzia per i giovani, visto che rappresentano soltanto il 4,1 % delle offerte finora accettate;
Osservazioni finali
34. sottolinea la necessità che l'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile si evolva dallo status di strumento anticrisi, divenendo un più stabile strumento di finanziamento dell'UE per affrontare la disoccupazione giovanile nel periodo successivo al 2020, garantendo al contempo un impiego dei fondi rapido e semplice, e che stabilisca un requisito di cofinanziamento, al fine di sottolineare la responsabilità primaria degli Stati membri; osserva che la proroga dell'iniziativa dovrebbe tener conto delle osservazioni della Corte dei conti europea; sottolinea che l'obiettivo generale del programma è l'integrazione sostenibile dei giovani nel mercato del lavoro; evidenzia la necessità di stabilire obiettivi chiari e misurabili; sottolinea che tali elementi devono essere oggetto di discussione nel contesto del prossimo QFP, onde garantire la continuità, l'efficienza in termini di costi e il valore aggiunto;
35. ribadisce il suo sostegno all'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile; sottolinea l'assoluta necessità di ulteriori sforzi e di costanti impegni politici e finanziari per affrontare la disoccupazione giovanile; ricorda, in particolare, l'importanza di assicurare finanziamenti almeno pari a 700 milioni di EUR per l'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile per il periodo 2018-2020, come concordato nella revisione intermedia del QFP; chiede inoltre l'assegnazione di stanziamenti adeguati per assicurare l'attuazione corretta e tempestiva dell'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile;
36. sottolinea la necessità di migliorare la qualità delle offerte nel quadro dell'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile e della garanzia per i giovani e chiede una futura discussione sulla fascia di età ammissibile;
37. ritiene che, affinché il quadro di qualità per l'occupazione giovanile divenga operativo, sia opportuno compiere progressi nell'adozione di una raccomandazione che tragga la sua base giuridica dagli articoli 292 e 153 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea, nonché avviare un ventaglio di misure informative come la creazione di una pagina web di facile accesso e il suo aggiornamento con informazioni pertinenti sulla regolamentazione delle pratiche in ogni Stato membro;
38. riconosce che l'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile rappresenta uno strumento finanziario inteso a integrare le iniziative degli Stati membri per affrontare gli elevati livelli di disoccupazione giovanile e che sono necessari maggiori sforzi da parte degli Stati membri per migliorare il legame tra i sistemi di istruzione e i mercati del lavoro, ai fini di un'integrazione sostenibile dei giovani nei mercati del lavoro; accoglie con favore le misure e le politiche esistenti volte a contribuire a colmare gli squilibri tra domanda e offerta di competenze; riconosce che l'utilizzo delle competenze continua a rappresentare una sfida in tutta Europa e ritiene necessario, pertanto, garantire una maggiore corrispondenza tra le competenze richieste e quelle offerte;
39. ritiene che l'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile e la garanzia per i giovani siano essenziali per il conseguimento efficace dei principi chiave del pilastro europeo dei diritti sociali, in particolare quelli concernenti: competenze istruzione e apprendimento permanente (n. 1), sostegno attivo all'occupazione (n. 4), occupazione flessibile e sicura (n. 5), retribuzioni (n. 6), dialogo sociale e coinvolgimento dei lavoratori (n. 8), ambiente di lavoro sano, sicuro e adeguato e protezione dei dati (n. 10), protezione sociale (n. 12), prestazioni di disoccupazione (n. 13) e reddito minimo (n. 14);
40. esorta la Commissione e gli Stati membri a rinnovare gli sforzi, di concerto con l'OIL, per fornire informazioni su misura e migliorare le capacità nazionali per fornire e valutare i sistemi della garanzia per i giovani per quanto riguarda seguenti aspetti: attuazione totale e sostenibile dell'iniziativa, maggiore vicinanza ai NEET non registrati e ai giovani con basse qualifiche, rafforzamento delle capacità e miglioramento della qualità delle offerte;
41. osserva che, in attesa della pubblicazione da parte della Commissione dei dati definitivi forniti dagli Stati membri, il numero di giovani che hanno completato un programma dell'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile alla fine del 2015 è stato stimato a 203 000, ossia il 4 % dei partecipanti; esprime preoccupazione per il numero elevato di partecipanti all'iniziativa che non hanno completato il programma in alcuni Stati membri; ritiene importante rafforzare gli stimoli onde garantire che i giovani vedano l'utilità dell'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile;
42. ricorda che l'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile dovrebbe fornire sostegno finanziario alle misure che promuovono l'integrazione dei NEET nel mercato del lavoro, inclusi stage, tirocini e apprendistati retribuiti, senza però diventare uno strumento sostitutivo della reale occupazione lucrativa;
43. suggerisce la creazione di un linea diretta dell'UE contro la violazione dei diritti dei giovani, che consenta ai giovani di comunicare direttamente alla Commissione qualsiasi eventuale esperienza negativa nel corso della loro partecipazione alle misure dell'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile e della garanzia per i giovani, consentendo la raccolta di informazioni e l'indagine delle eventuali pratiche abusive nell'utilizzo delle politiche finanziate dall'UE;
44. accoglie con favore il riferimento, contenuto nella lettera d'intenti allegata al discorso del presidente Juncker sullo stato dell'Unione 2017, alla proposta di creazione di un'autorità europea del lavoro, per rafforzare la cooperazione tra le autorità del mercato del lavoro a tutti i livelli e gestire in maniera più adeguata le situazioni transfrontaliere, come anche di ulteriori iniziative a sostegno della mobilità equa;
45. riconosce il successo dell'iniziativa per l'occupazione giovanile nel ridurre i tassi di disoccupazione giovanile e soprattutto nel garantire l'equilibrio di genere, avendo assistito circa il 48 % di uomini e il 52% di donne;
46. invita ad attuare pienamente, nel quadro dell'iniziativa per l'occupazione giovanile, sia la direttiva 2000/78/CE relativa alla parità di trattamento in materia di occupazione e di condizioni di lavoro sia la direttiva 2010/41/UE sull'applicazione del principio della parità di trattamento fra gli uomini e le donne che esercitano un'attività autonoma;
47. ritiene necessario che la Commissione e gli Stati membri presentino misure positive volte a garantire che le giovani donne e le ragazze ricevano offerte di lavoro di qualità e non siano impiegate o intrappolate in lavori precari, sottopagati e temporanei che conferiscono loro, in qualità di lavoratrici, diritti limitati o inesistenti;
48. chiede agli Stati membri di elaborare dati statistici disaggregati per genere così che la Commissione possa avviare una valutazione d'impatto dell'iniziativa per l'occupazione giovanile e della sua incidenza sull'equilibrio di genere al fine di ottenere una valutazione e un'analisi accurate della sua attuazione;
49. invita gli Stati membri a trovare modi per sostenere il reinserimento delle giovani donne nel mercato del lavoro o nel sistema dell'istruzione o della formazione garantendo la parità di genere nell'accesso all'occupazione, nell'avanzamento di carriera, nella conciliazione tra lavoro e vita privata, nonché la fornitura di assistenza all'infanzia e agli adulti, e promuovendo la parità di retribuzione tra donne e uomini per uno stesso lavoro o per un lavoro di pari valore;
50. esorta gli Stati membri a profondere maggiori sforzi allo scopo di migliorare le misure adottate nell'ambito dei sistemi di istruzione per continuare a tutelare i giovani a rischio;
51. rileva con preoccupazione che dalle più recenti relazioni di valutazione(10) si evince che la prima fase di attuazione dell'iniziativa per l'occupazione giovanile si è principalmente concentrata sui NEET con un elevato grado di istruzione piuttosto che su persone scarsamente qualificate, inattive e non registrate presso i servizi pubblici per l'impiego;
52. invita gli Stati membri a colmare tale lacuna sostanziale nell'attuazione dell'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile elaborando, tra l'altro, misure specifiche di follow-up onde favorire l'attuazione di politiche giovanili maggiormente efficaci, di lungo termine e basate su elementi concreti;
53. invita gli Stati membri ad assicurare che la loro legislazione consenta a tutti i giovani nella fascia di età identificata di registrarsi e partecipare efficacemente all'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile(11);
54. richiama l'attenzione sulla mancanza di una regolamentazione in materia di offerte di tirocinio sul libero mercato per quanto riguarda la trasparenza dell'assunzione, la durata e il riconoscimento, e osserva che solo alcuni Stati membri hanno stabilito criteri minimi di qualità, anche ai fini del monitoraggio della garanzia per i giovani e dell'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile;
55. riconosce che gli investimenti a carico del bilancio dell'UE realizzati attraverso l'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile hanno portato i loro frutti e hanno accelerato lo sviluppo del mercato del lavoro per i giovani; è dell'avviso che l'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile costituisca un chiaro valore aggiunto dell'UE in quanto molti regimi di sostegno per l'occupazione giovanile non avrebbero potuto essere attuati in assenza di un impegno da parte dell'Unione;
56. osserva che la dotazione finanziaria iniziale dell'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile nel QFP 2014-2020 era pari a 6,4 miliardi di EUR, dei quali 3,2 miliardi di EUR provenivano da una linea di bilancio specifica integrata da un importo equivalente a titolo del FSE;
57. sottolinea che, nel contesto della revisione intermedia del QFP, per il periodo 2017-2020 è stata approvata a livello politico una dotazione supplementare pari a 1,2 miliardi di EUR per l'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile, che dovrebbe essere integrata da un importo equivalente a titolo dell'FSE; rileva tuttavia che la dotazione finale destinata a questo programma sarà determinata nel corso delle prossime procedure annuali di bilancio;
58. si compiace del fatto che, a seguito alle esortazioni del Parlamento, il processo di conciliazione sul bilancio UE per il 2018 è sfociato in un incremento di 116,7 milioni di EUR in stanziamenti nuovi della dotazione specifica originariamente proposta per l'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile, portando il totale complessivo a 350 milioni di EUR per il 2018; prende atto dell'impegno unilaterale della Commissione di proporre un ulteriore aumento del finanziamento dell'iniziativa mediante bilancio rettificativo, qualora la sua capacità di assorbimento lo consenta;
59. ritiene che il bilancio complessivo dell'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile sia insufficiente rispetto alla domanda effettiva e alle risorse necessarie per far sì che il programma consegua i suoi obiettivi; ricorda che, in media, è stato raggiunto solo il 42 % dei NEET e che tale percentuale è inferiore al 20 % in diversi Stati membri; chiede pertanto un cospicuo aumento della dotazione dell'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile nell'ambito del prossimo QFP e che gli Stati membri prevedano l'istituzione di regimi di sostegno per l'occupazione giovanile nei loro bilanci nazionali;
60. invita la Commissione a garantire coerenza negli investimenti a favore dell'occupazione giovanile, promuovendo sinergie tra tutte le risorse disponibili e fissando norme omogenee inserite in una guida esaustiva, che abbiano un impatto maggiore, creino sinergie, siano efficaci e favoriscano la semplificazione nella pratica; rammenta l'importanza prioritaria di ridurre gli oneri amministrativi per le autorità di gestione; sottolinea l'importanza di elaborare relazioni specifiche per paese sul finanziamento dei programmi di garanzia per i giovani, che monitorino altresì le sinergie tra i bilanci nazionali e il bilancio dell'UE, nonché la necessità di un migliore coordinamento e di una più stretta cooperazione tra le principali parti interessate nel processo;
61. esorta la Commissione a migliorare la pianificazione degli investimenti a favore dell'occupazione giovanile per il periodo successivo al 2020, adottando integralmente lo stesso approccio usato per la programmazione dei fondi SIE, che prevede un'approfondita programmazione preliminare e una valutazione ex ante seguita dalla conclusione di accordi di partenariato; ritiene che un tale approccio accresca l'incidenza del bilancio dell'UE; rileva il buon esito dell'attuazione dell'iniziativa negli Stati membri mediante programmi operativi dedicati e contributi consistenti dai bilanci nazionali e regionali;
62. invita altresì la Commissione a riprogettare l'attuale meccanismo di valutazione concentrandosi su criteri unificati relativi ai risultati e sui controlli di rendimento nel processo di rendicontazione annuale e finale, ai fini di un migliore monitoraggio dell'incidenza del bilancio dell'UE; chiede l'applicazione di indicatori in tutta l'UE, come ad esempio la percentuale di partecipanti all'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile che entra nel mercato del lavoro primario grazie agli interventi finanziati dall'UE;
63. sottolinea, tuttavia, che le modifiche alla pianificazione e alla rendicontazione non dovrebbero né ritardare l'esecuzione del bilancio né generare oneri amministrativi eccessivi per le autorità di gestione e, soprattutto, per i beneficiari finali;
64. riconosce che gli attuali oneri amministrativi compromettono la capacità d'investimento del bilancio dell'UE, segnatamente nel caso degli strumenti con periodi di attuazione più brevi, quali l'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile; invita, pertanto, a ottimizzare le procedure di appalto, ponendo in particolare l'accento su una preparazione più rapida dei bandi e una riduzione dei tempi delle procedure per i ricorsi presentati contro le decisioni; rileva gli effetti positivi derivanti dall'uso delle opzioni semplificate in materia di costi nella spesa dell'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile; chiede l'introduzione a livello dell'UE di opzioni semplificate in materia di costi nei progetti dell'iniziativa, al fine di ridurre in modo significativo la burocrazia e accelerare l'esecuzione del bilancio;
65. sottolinea che l'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile è attualmente la più efficiente tra tutti i fondi SIE in termini di esecuzione finanziaria;
66. si compiace del fatto che le misure dell'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile aiutino oltre 1,6 milioni di giovani e abbiano consentito agli Stati membri di consolidare operazioni per un importo superiore a 4 miliardi di euro;
67. osserva che la mancanza di informazioni sui costi potenziali legati all'attuazione di un programma in uno Stato membro può portare a finanziamenti non adeguati per la sua attuazione e la realizzazione dei suoi obiettivi; invita gli Stati membri a effettuare un'analisi ex ante e a elaborare un quadro generale del costo di attuazione della garanzia per i giovani;
68. invita la Commissione e gli Stati membri ad adottare le misure necessarie per istituire sistemi di monitoraggio meno onerosi dal punto di vista amministrativo e più aggiornati per il finanziamento residuo dell'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile;
69. chiede che si presti attenzione ai risultati dell'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile definendo indicatori concreti relativi ai nuovi servizi e misure di sostegno del mercato del lavoro stabilite negli Stati membri attraverso il programma e alla quantità di contratti a tempo indeterminato offerti;
70. ritiene che, al fine di valutare l'efficacia del sistema, sia necessario tenere conto di tutti gli aspetti, incluso il rapporto costi-benefici; prende atto delle precedenti stime dell'OIL e di Eurofound e chiede alla Commissione di confermare o aggiornare tali previsioni;
71. chiede alla Commissione e agli Stati membri di stabilire obiettivi realistici e raggiungibili, di effettuare valutazioni delle divergenze, di analizzare il mercato prima di attuare i sistemi e di migliorare i sistemi di monitoraggio e comunicazione;
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72. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione.
Relazione di Eurofound dell'agosto 2014 dal titolo"Occupational profiles in working conditions: Identification of groups with multiple disadvantages" (Profili professionali nelle condizioni di lavoro: individuazione dei gruppi con molteplici svantaggi).
Altre misure includono l'iniziativa "Gioventù in movimento", avviata nel settembre 2010, l'iniziativa "Opportunità per i giovani", avviata nel dicembre 2011, e i "Gruppi di intervento per i giovani", avviati nel gennaio 2012.
Relazione speciale n. 5/2017 della Corte dei conti europei sull'attuazione della garanzia per i giovani e dell'Iniziativa a favore dell'occupazione giovanile; relazione finale della direzione generale per l'Occupazione, gli affari sociali e l'inclusione della Commissione europea, del giugno 2016, sui primi risultati dell'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile; comunicazione della Commissione del 4 ottobre 2016 sulla garanzia per i giovani e l'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile a tre anni di distanza (COM(2016)0646); analisi approfondita dell'EPRS, del giugno 2016, dal titolo "Youth Employment Initiative: European Implementation Assessment" (Iniziativa a favore dell'occupazione giovanile: valutazione dell'attuazione a livello europeo).
Il quadro legislativo di taluni paesi definisce alcuni giovani, in particolare quelli con gravi disabilità, come "inabili al lavoro". Essi non possono registrarsi presso i servizi pubblici per l'impiego e quindi prendere parte all'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile.