Risoluzione del Parlamento europeo dell'8 febbraio 2018 sulla situazione in Venezuela (2018/2559(RSP))
Il Parlamento europeo,
– vista la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo del 1948,
– visto il Patto internazionale relativo ai diritti civili e politici, di cui il Venezuela è parte,
– vista la Costituzione del Venezuela,
– viste le sue numerose risoluzioni sul Venezuela, in particolare quelle del 27 febbraio 2014 sulla situazione in Venezuela(1), del 18 dicembre 2014 sulla persecuzione dell'opposizione democratica in Venezuela(2), del 12 marzo 2015 sulla situazione in Venezuela(3), dell'8 giugno 2016 sulla situazione in Venezuela(4), del 27 aprile 2017 sulla situazione in Venezuela(5) e del 13 settembre 2017 sulle relazioni politiche dell'UE con l'America latina(6),
– vista la dichiarazione rilasciata il 12 luglio 2017 dai presidenti della commissione per gli affari esteri, della delegazione per le relazioni con il Mercosur e dell'Assemblea parlamentare euro-latinoamericana sull'attuale situazione in Venezuela,
– vista la Carta democratica interamericana adottata l'11 settembre 2001,
– vista la dichiarazione rilasciata il 31 marzo 2017 dall'Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Zeid Ra'ad Al Hussein, sulla sentenza della Corte suprema del Venezuela in cui decide di avocare a sé i poteri legislativi dell'Assemblea nazionale,
– vista la dichiarazione del Consiglio delle Nazioni Unite per i diritti umani (UNHRC) del 2 febbraio 2018, nella quale si condanna la detenzione di Enrique Aristeguieta,
– visti gli ammonimenti contenuti nelle relazioni dell'Organizzazione degli Stati americani (OAS) del 30 maggio 2016 e del 14 marzo 2017 sul Venezuela, come pure le richieste del Segretario generale dell'OAS di convocare d'urgenza il Consiglio permanente dell'organizzazione, a norma dell'articolo 20 della Carta democratica interamericana, per discutere della crisi politica in Venezuela,
– vista la lettera in data 27 marzo 2017 del vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza (VP/AR) sulla grave crisi politica, economica e umanitaria in atto in Venezuela e sul suo inasprimento,
– vista la dichiarazione dell'OAS, firmata da 14 dei suoi Stati membri il 13 marzo 2017, che ingiunge al Venezuela, tra le altre misure, di organizzare al più presto le elezioni, rilasciare i prigionieri politici e riconoscere la separazione dei poteri sancita dalla Costituzione,
– vista la risoluzione del Consiglio permanente dell'OAS del 3 aprile 2017 sui recenti sviluppi in Venezuela,
– vista la dichiarazione de "El Grupo de Lima" del 23 gennaio 2018 sulla decisione dell'Assemblea nazionale costituente di indire le elezioni presidenziali,
– viste le conclusioni del Consiglio del 13 novembre 2017 e del 22 gennaio 2018 sul Venezuela, che nello specifico impongono un embargo sulle armi e sanzioni,
– vista la dichiarazione del VP/AR dell'UE sull'adesione di taluni paesi terzi in relazione alle misure restrittive in considerazione della situazione in Venezuela, del 7 dicembre 2017,
– vista la dichiarazione del VP/AR a nome dell'UE sugli ultimi sviluppi in Venezuela, del 26 gennaio 2018, nella quale si condanna la decisione delle autorità venezuelane di espellere l'ambasciatore spagnolo a Caracas,
– vista la sua decisione di conferire il premio Sacharov 2017 all'opposizione democratica in Venezuela,
– visto l'articolo 123, paragrafi 2 e 4, del suo regolamento,
A. considerando che l'Assemblea nazionale costituente illegittima, che non è riconosciuta né a livello internazionale né dall'Unione europea, ha chiesto l'indizione delle elezioni presidenziali entro fine aprile 2018; che, secondo la Costituzione del Venezuela, l'organo competente per indire le elezioni è il Consiglio elettorale nazionale; che l'articolo 298 della Costituzione del Venezuela, nel quale si afferma chiaramente che la legge che disciplina i processi elettorali non può essere in alcun modo modificata nel periodo compreso tra il giorno delle elezioni e i sei mesi immediatamente precedenti, di recente è stato ripetutamente violato;
B. considerando che tale decisione non è stata adottata nell'ambito del dialogo nazionale avviato nel dicembre 2017 e non ha tenuto conto degli eventuali possibili risultati conseguiti durante la riunione tenutasi tra il governo venezuelano e l'opposizione a Santo Domingo; che la data delle elezioni e il processo che condurrà ad esse sono stati due dei principali temi trattati durante i colloqui di Santo Domingo; che tale convocazione delle elezioni è contraria ai principi democratici e di buona fede con riguardo al dialogo tra il governo e l'opposizione;
C. considerando che il 25 gennaio 2018 la Corte suprema ha deciso di escludere la Mesa de la Unidad Democrática (MUD) dalle elezioni presidenziali; che il 4 febbraio 2018 il Consiglio elettorale nazionale ha escluso il partito Primero Justicia dal processo elettorale; che leader come Leopoldo López ed Henrique Capriles si sono visti imporre il divieto di candidarsi alle elezioni; che tali decisioni rappresentano una grave violazione del principio di equità delle elezioni in quanto impediscono ai candidati dell'opposizione di partecipare liberamente e in condizioni di parità alle elezioni;
D. considerando che la MUD ha ricevuto il premio Sacharov 2017 del Parlamento europeo per la libertà di pensiero;
E. considerando che tale convocazione incostituzionale di elezioni anticipate ha causato il ritiro del Messico e del Cile dal processo dei negoziati politici nazionali tra il governo venezuelano e una parte dell'opposizione;
F. considerando che il 13 novembre 2017 il Consiglio dell'UE ha deciso di imporre al Venezuela un embargo sulle armi e altro materiale che potrebbero essere utilizzati a fini di repressione interna;
G. considerando che il 22 gennaio 2018 il Consiglio dell'UE ha deciso all'unanimità di imporre sanzioni nei confronti di sette cittadini venezuelani che ricoprono cariche ufficiali, applicando misure restrittive quali il divieto di viaggio e il congelamento dei beni, in risposta al mancato rispetto dei principi democratici, dello Stato di diritto e della democrazia;
H. considerando che, come ritorsione all'adozione delle sanzioni dell'UE, il Venezuela ha espulso e dichiarato persona non grata l'ambasciatore spagnolo a Caracas, accusando la Spagna di aver interferito nei suoi affari interni; che l'Unione ha fermamente condannato tale decisione, sottolineando al contempo la sua totale solidarietà verso la Spagna, dato che le decisioni dell'UE in materia di politica estera, compresa l'imposizione di sanzioni, sono adottate all'unanimità;
I. considerando che la situazione dei diritti umani, della democrazia e dello Stato di diritto in Venezuela continua a peggiorare; che il paese sta attraversando una crisi politica, sociale, economica e umanitaria senza precedenti, con la conseguente perdita di numerose vite; che lo svolgimento di elezioni libere e giuste, con tutte le adeguate garanzie, avendo a disposizione un periodo di tempo adeguato ai necessari preparativi, è fondamentale per compiere un primo passo verso la risoluzione dei molteplici problemi che affliggono il Venezuela; che quasi 2 milioni di venezuelani sono fuggiti dal paese; che i paesi di accoglienza sono sottoposti a una pressione crescente in termini di fornitura di assistenza e servizi ai nuovi arrivati;
J. considerando che Oscar Pérez, agente di polizia ribellatosi, e altre sei persone sono stati uccisi sebbene si fossero già arresi;
K. considerando che nella notte del 2 febbraio 2018 i servizi di intelligence hanno rapito Enrique Aristeguieta Gramcko dalla sua abitazione, senza fornire informazioni su dove si trovasse, per poi rilasciarlo il giorno seguente;
L. considerando che un numero crescente di persone in Venezuela, compresi bambini, soffre di malnutrizione a causa del limitato accesso a servizi sanitari di qualità, medicinali e generi alimentari; che, deplorevolmente, il governo venezuelano continua a negare il problema e a rifiutarsi di ricevere aiuti umanitari internazionali nonché di facilitarne la distribuzione; che, a fronte della grave penuria che interessa il paese, i cittadini venezuelani hanno tentato di acquistare generi alimentari e beni di prima necessità dalle isole caraibiche;
1. deplora la decisione unilaterale dell'Assemblea nazionale costituente illegittima, che non è riconosciuta né a livello internazionale né dall'UE, di indire elezioni presidenziali anticipate entro la fine di aprile 2018; deplora profondamente la recente decisione della Corte suprema del Venezuela di vietare ai rappresentanti della MUD di candidarsi alle prossime elezioni; sottolinea che molti potenziali candidati non potranno presentarsi alle elezioni poiché sono in esilio, sono oggetto di interdizioni amministrative o si trovano in prigione o agli arresti domiciliari; insiste sulla necessità di non imporre alcun ostacolo o condizione alla partecipazione dei partiti politici e invita le autorità venezuelane a ripristinare appieno il loro diritto di eleggibilità;
2. pone l'accento sul fatto che, per essere riconosciute dall'UE e dalle sue istituzioni, incluso il Parlamento europeo, le elezioni dovranno essere basate su un calendario elettorale accettabile, essere concordate nell'ambito del dialogo nazionale tra tutti gli attori e i partiti politici pertinenti, rispettare condizioni di partecipazione eque, giuste e trasparenti, tra cui la revoca dei divieti relativi agli oppositori politici, senza prigionieri politici, e assicurare una composizione equilibrata e imparziale del Consiglio elettorale nazionale nonché l'esistenza di garanzie sufficienti, compreso il monitoraggio da parte di osservatori internazionali indipendenti; ribadisce la sua disponibilità a inviare una missione di osservazione elettorale laddove sussistano tutte le condizioni necessarie;
3. condanna con forza la decisione delle autorità venezuelane di espellere l'ambasciatore spagnolo a Caracas, dichiarato persona non grata, e insiste affinché il governo del Venezuela ripristini immediatamente le sue normali relazioni diplomatiche con la Spagna; rammenta che tutte le decisioni dell'UE in materia di politica estera, compresa l'imposizione di sanzioni, sono adottate all'unanimità; chiede, a tale riguardo, piena solidarietà nei confronti della Spagna;
4. reputa che l'embargo sulle armi imposto dal Consiglio dell'UE e le sanzioni comminate nei confronti di sette funzionari venezuelani costituiscano misure adeguate in risposta alle gravi violazioni dei diritti umani e della democrazia, ma chiede che tali azioni siano estese ai principali responsabili dell'aggravarsi della crisi politica, sociale, economica e umanitaria, segnatamente il presidente, il vicepresidente, il ministro della Difesa, i membri dei ranghi militari più elevati e le loro cerchie più strette, inclusi i familiari; suggerisce che, se la situazione dei diritti umani dovesse continuare ad aggravarsi, potrebbero essere esaminate e adottate azioni diplomatiche ed economiche aggiuntive, in particolare per quanto concerne la società petrolifera statale Petróleos de Venezuela, S.A. (PDVSA);
5. condanna con la massima fermezza le continue violazioni dell'ordine democratico in Venezuela; ribadisce il suo pieno sostegno all'Assemblea nazionale quale unico parlamento legalmente costituito e riconosciuto in Venezuela e chiede al governo del paese di ripristinare pienamente la sua autorità costituzionale; respinge qualsiasi decisione adottata dall'Assemblea nazionale costituente in quanto costituisce una violazione di tutte le norme e i principi democratici; esprime il proprio sostegno a una soluzione politica che coinvolga tutti i pertinenti attori e partiti politici; ricorda che la separazione dei poteri e la non interferenza tra i rami del governo sono principi essenziali dei paesi democratici in cui vige lo Stato di diritto;
6. invita il procuratore della Corte penale internazionale, in virtù delle disposizioni dello Statuto di Roma, a indagare sulle gravi violazioni dei diritti umani commesse dal regime venezuelano e chiede all'UE di svolgere un ruolo attivo al riguardo;
7. ribadisce il suo appello a rilasciare immediatamente e incondizionatamente tutti i prigionieri politici, a rispettare gli organi democraticamente eletti e a difendere i diritti umani;
8. esprime solidarietà e pieno sostegno al popolo del Venezuela che sta subendo gli effetti di una grave crisi umanitaria; chiede l'immediato raggiungimento di un accordo su un piano di accesso umanitario d'emergenza per il paese, e invita le autorità venezuelane ad autorizzare con urgenza il libero ingresso di aiuti umanitari nel paese e a concedere l'accesso alle organizzazioni internazionali che intendono prestare assistenza alla popolazione; chiede che sia attuata rapidamente una risposta a breve termine per lottare contro la malnutrizione tra i gruppi più vulnerabili, come i bambini; chiede all'UE di aiutare i paesi limitrofi, in particolare la Colombia, a far fronte alla situazione dei rifugiati venezuelani; invita il governo del Venezuela a garantire l'erogazione delle pensioni dei cittadini venezuelani residenti all'estero e aventi diritto a tale prestazione previdenziale;
9. ribadisce la sua richiesta di inviare una propria delegazione in Venezuela e avviare quanto prima un dialogo con tutte le parti coinvolte nel conflitto;
10. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione nonché al vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, al governo e all'Assemblea nazionale della Repubblica bolivariana del Venezuela, all'Assemblea parlamentare euro-latinoamericana e al Segretario generale dell'Organizzazione degli Stati americani.