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Procedura : 2018/2628(RSP)
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B8-0186/2018

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Giovedì 19 aprile 2018 - Strasburgo
Protezione dei giornalisti investigativi in Europa: il caso del giornalista slovacco Ján Kuciak e di Martina Kušnírová
P8_TA(2018)0183B8-0186/2018

Risoluzione del Parlamento europeo del 19 aprile 2018 sulla protezione dei giornalisti investigativi in Europa: il caso di Ján Kuciak, giornalista slovacco, e di Martina Kušnírová (2018/2628(RSP))

Il Parlamento europeo,

–  visti gli articoli 2, 4, 5, 6, 9 e 10 del trattato sull'Unione europea (TUE),

–  visto l'articolo 20 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE),

–  visti gli articoli 6, 7, 8, 10, 11, 12 e 47 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea,

–  viste la Convenzione europea dei diritti dell'uomo (CEDU) e la relativa giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell'uomo,

–  visto il Patto internazionale relativo ai diritti civili e politici (ICCPR),

–  vista l'Osservazione generale n. 34 del Comitato delle Nazioni Unite per i diritti umani relativa all'articolo 19 del Patto internazionale sui diritti civili e politici (libertà di opinione e di espressione),

–  vista la risoluzione 2141 (2017) dell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa del 24 gennaio 2017 sugli attacchi ai danni di giornalisti e dei mezzi d'informazione in Europa,

–  vista la dichiarazione del comitato dei ministri del Consiglio d'Europa, del 30 aprile 2014, sulla protezione del giornalismo e la sicurezza dei giornalisti e degli altri operatori dei mezzi d'informazione,

–  visti gli impegni dell'OSCE in materia di libertà dei mezzi d'informazione, la libertà di espressione e il libero flusso delle informazioni,

–  vista la sua risoluzione del 24 ottobre 2017 sulle misure legittime per proteggere gli informatori che agiscono nel pubblico interesse quando divulgano informazioni riservate di imprese e organismi pubblici(1),

–  vista la sua risoluzione del 25 ottobre 2016 recante raccomandazioni alla Commissione sull'istituzione di un meccanismo dell'UE in materia di democrazia, Stato di diritto e diritti fondamentali(2),

–  vista la sua risoluzione del 15 novembre 2017 sullo Stato di diritto a Malta(3),

–  vista la sua risoluzione del 25 ottobre 2016 sulla lotta contro la corruzione e il seguito dato alla risoluzione della commissione CRIM(4),

–  vista la lettera aperta del 6 marzo 2018 inviata da 17 organizzazioni per la libertà dei mezzi d'informazione al Presidente Jean-Claude Juncker,

–  viste le dichiarazioni del Consiglio e della Commissione del 14 marzo 2018 sulla protezione dei giornalisti investigativi in Europa: il caso dei giornalisti slovacchi Ján Kuciak e Martina Kušnírová,

–  visto l'articolo 123, paragrafo 2, del suo regolamento,

A.  considerando che il rispetto dello Stato di diritto, della democrazia, dei diritti umani e delle libertà fondamentali, nonché dei valori e dei principi sanciti dai trattati dell'UE e dagli strumenti internazionali in materia di diritti umani costituiscono obblighi per l'Unione e i suoi Stati membri e vanno pertanto rispettati;

B.  considerando che l'articolo 6, paragrafo 3, TUE stabilisce che i diritti fondamentali, garantiti dalla CEDU e risultanti dalle tradizioni costituzionali comuni agli Stati membri, fanno parte del diritto dell'Unione in quanto principi generali;

C.  considerando che l'azione dell'UE poggia sull'assunto che vi è una fiducia reciproca nel fatto che gli Stati membri agiscono nel rispetto della democrazia, dello Stato di diritto e dei diritti fondamentali sanciti dalla CEDU e dalla Carta dei diritti fondamentali;

D.  considerando che mezzi d'informazione liberi, indipendenti e imparziali costituiscono uno dei fondamenti di una società democratica; che gli Stati membri hanno il dovere di assicurare che la libertà di stampa e i giornalisti siano protetti nel loro territorio;

E.  considerando che i diritti alla libertà di espressione e alla libertà di opinione sono condizioni indispensabili per la piena realizzazione dei principi di trasparenza e responsabilità;

F.  considerando che l'UE e i suoi Stati membri si sono impegnati a rispettare la libertà e il pluralismo dei media, come pure il diritto all'informazione e la libertà di espressione sanciti dall'articolo 11 della Carta dei diritti fondamentali, dall'articolo 10 della CEDU e dall'articolo 19 del Patto internazionale sui diritti civili e politici; che il controllo pubblico delle funzioni dei mezzi di informazione sono cruciali per la salvaguardia di tali diritti e la protezione di tutti gli altri diritti fondamentali;

G.  che l'Unione ha la possibilità di agire per tutelare i valori comuni su cui si fonda; che lo Stato di diritto e i diritti fondamentali dovrebbero essere applicati con lo stesso rigore a tutti gli Stati membri;

H.  considerando che il giornalista investigativo slovacco Ján Kuciak e la sua compagna Martina Kušnírová sono stati trovati uccisi nella loro abitazione a Veľká Mača il 25 febbraio 2018;

I.  considerando che il diritto a un accesso alla giustizia indipendente e trasparente è una componente essenziale dello Stato di diritto; che gli autori di questi omicidi, ma anche i responsabili di casi precedenti, non sono ancora stati consegnati alla giustizia e la cultura dell'impunità deve essere condannata;

J.  considerando che si tratta del quinto caso di omicidio di un giornalista commesso in uno Stato membro dell'UE negli ultimi dieci anni(5) e il secondo omicidio di un giornalista che si occupava dei Panama Papers nell'UE dopo l'assassinio di Daphne Caruana Galizia a Malta nell'ottobre 2017; che gli attacchi contro il giornalismo investigativo sono crimini contro lo Stato di diritto e la democrazia;

K.  considerando che Ján Kuciak era specializzato in indagini su larga scala sugli scandali di evasione fiscale, frode fiscale, corruzione e riciclaggio di denaro e nel suo ultimo articolo, pubblicato postumo, aveva esaminato la presunta estorsione di sovvenzioni agricole dell'UE da parte della Ndrangheta italiana nella quale potrebbero essere coinvolti anche funzionari governativi vicini a politici di alto livello;

L.  considerando che l'omicidio ha portato alle più grandi proteste pacifiche e manifestazioni di piazza dalla "Rivoluzione di velluto" del 1989, nelle quali i dimostranti hanno chiesto giustizia, l'assunzione di responsabilità, lo Stato di diritto, il rispetto per la libertà dei mezzi d'informazione e misure di lotta alla corruzione; considerando che i manifestanti e l'opinione pubblica slovacca hanno dimostrato una profonda sfiducia nei confronti delle istituzioni e dei funzionari statali, compresa la polizia; che la fiducia nelle istituzioni statali deve essere ripristinata;

M.  considerando che, secondo il Consiglio d'Europa, gli abusi e i crimini commessi contro giornalisti hanno un profondo effetto deterrente sulla libertà di espressione e amplificano il fenomeno dell'autocensura;

N.  considerando che l'Organized Crime and Corruption Reporting Project ha riferito che è possibile che informazioni personali di Ján Kuciak siano state rivelate a seguito delle varie richieste da lui presentate alle autorità statali nel nome della libertà d'informazione; che egli ha presentato una denuncia penale alla Procura europea dopo essere stato minacciato da un imprenditore slovacco e successivamente ha dichiarato che 44 giorni dopo la presentazione della denuncia il caso era stato archiviato senza essere assegnato a un funzionario di polizia e senza alcuna audizione di testimoni;

O.  considerando che la protezione dei giornalisti, compresi gli informatori e le fonti giornalistiche, varia tra gli Stati membri e nella maggior parte di essi non prevede un'efficace protezione contro le ritorsioni, le denunce per diffamazione, le minacce, i processi a scopo di intimidazione o altre conseguenze negative; che l'inadeguata tutela offerta da alcuni Stati membri ai giornalisti, nonché la crescente ostilità dimostrata nei loro confronti da personalità pubbliche, stanno sostanzialmente indebolendo le loro libertà fondamentali;

P.  considerando che la relazione per paese 2016 relativa alla Slovacchia dell'Osservatorio del pluralismo dei media ha individuato elevati livelli di rischio per quanto riguarda l'indipendenza politica, soprattutto perché i mezzi d'informazione locali sono finanziati, e spesso indirettamente posseduti, dai comuni e sono esposti a potenziali pressioni politiche; che la relazione cita inoltre le garanzie esistenti per la protezione delle fonti giornalistiche, quali il controllo giurisdizionale e le definizioni giuridiche;

Q.  considerando che, secondo l'indice sulla libertà di stampa nel mondo per il 2017 di Reporter senza frontiere, la diffamazione è punibile in Slovacchia fino a un massimo di otto anni di reclusione, la pena più severa per questo reato nell'UE; che, ciononostante, la Slovacchia occupa il 17o posto in tale indice;

R.  considerando che il segretario generale di Reporter senza frontiere, in visita a Bratislava il 2 marzo 2018, ha deplorato "il clima agghiacciante per i giornalisti" che è stato sostenuto e addirittura creato in alcuni Stati membri da numerosi politici europei, compresi i leader di governo;

S.  considerando che dal 2007 sono stati denunciati numerosi attacchi contro i giornalisti in Slovacchia e due giornalisti risultano ancora scomparsi;

T.  considerando che secondo il World Economic Forum (2017) la Slovacchia occupa il 117o posto nella classifica sulla corruzione su 137 paesi esaminati; che i procedimenti penali per i reati legati alla corruzione sono notevolmente diminuiti; che la relazione per paese del semestre europeo 2018 relativa alla Slovacchia afferma che non si registra alcun progresso nel rafforzamento della lotta contro la corruzione;

U.  considerando che il Parlamento ha organizzato una missione conoscitiva in Slovacchia, dal 7 al 9 marzo 2018, cui hanno partecipato membri della commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni e della commissione per il controllo dei bilanci;

V.  considerando che la relazione della missione della delegazione del Parlamento riporta le gravi preoccupazioni espresse dai rappresentanti delle ONG, in primo luogo in merito a possibili conflitti di interesse, per esempio tra l’ufficio del Procuratore generale e gli organi preposti al controllo della sua attività o tra il ministro degli Interni e il capo della polizia; che, inoltre, la selezione dei procuratori di grado più elevato è stata descritta come fortemente politicizzata e la mancanza di un organismo indipendente competente per esaminare le denunce contro la polizia è stata oggetto di critiche; che l'adeguatezza della protezione della libertà dei media e la trasparenza della proprietà di questi ultimi sono state messe in dubbio;

W.  considerando che, quando la corte dei conti slovacca ha condotto un esercizio riguardante tutte le autorità di gestione dei fondi UE e le autorità di gestione intermedia, solo l’organismo pagatore slovacco per l’agricoltura (APA) è risultato problematico; che la corte dei conti ha trasmesso le sue conclusioni al procuratore generale slovacco e all'agenzia penale nazionale;

1.  condanna con forza l'omicidio del giornalista investigativo slovacco Ján Kuciak e della sua compagna Martina Kušnírová;

2.  è costernato per il fatto che si tratta del secondo attentato mortale nei confronti di un giornalista nell'UE negli ultimi sei mesi, dopo l'omicidio della giornalista Daphne Caruana Galizia a Malta il 16 ottobre 2017;

3.  invita le autorità slovacche a utilizzare tutte le risorse necessarie a garantire un’indagine completa, accurata e indipendente sugli omicidi di Ján Kuciak e Martina Kušnírová, che conduca i responsabili dinanzi alla giustizia; accoglie con favore l’intenzione delle autorità slovacche di collaborare pienamente con le autorità di contrasto internazionali e con la Direzione Investigativa Antimafia italiana (DIA) durante le indagini; raccomanda vivamente la creazione di una squadra investigativa comune guidata da Europol e di consentire a tale squadra pieno accesso al fascicolo;

4.  invita il procuratore generale slovacco a esaminare nuovamente la denuncia presentata da Ján Kuciak dopo che era stato minacciato, e ad indagare sulla presunta fuga di informazioni personali, trapelate dopo che egli aveva presentato diverse richieste relative alla libertà di informazione presso le autorità slovacche;

5.  esorta le autorità slovacche a garantire la protezione dei giornalisti investigativi da qualsiasi forma di intimidazione, accuse di diffamazione, minacce o attacchi fisici, e ad adottare misure efficaci per la protezione di coloro che esercitano il proprio diritto alla libertà di espressione contro attacchi volti a farli tacere;

6.  riconosce il ruolo fondamentale che i giornalisti investigativi possono svolgere di controllori della democrazia e dello Stato di diritto; condanna i commenti offensivi espressi da alcuni politici dell’UE nei confronti dei giornalisti; rileva che un livello più elevato di protezione dei giornalisti investigativi e degli informatori è di interesse vitale per la società nel suo complesso; invita sia la Commissione sia gli Stati membri a presentare proposte legislative o non legislative sulla protezione dei giornalisti nell'UE che sono regolarmente oggetto di azioni legali destinate a censurare la loro attività o a intimidirli, incluse le norme anti-SLAPP a livello europeo (Strategic lawsuit against public participation - azioni legali strategiche tese a bloccare la partecipazione pubblica);

7.  invita la Commissione a salvaguardare, promuovere e applicare i valori sanciti dal trattato sull'Unione europea e dalla Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea nonché dal Patto internazionale relativo ai diritti civili e politici (ICCPR) e, in tale contesto, a monitorare e affrontare le sfide alla libertà e al pluralismo dei media in tutta l'UE, rispettando nel contempo il principio di sussidiarietà; chiede alla Commissione di tenere il Parlamento pienamente informato in merito a tutte le azioni adottate;

8.  sottolinea che gli informatori si sono rivelati una risorsa fondamentale per il giornalismo investigativo e per una stampa indipendente, e che il fatto di garantire la riservatezza delle fonti è fondamentale per la libertà di stampa; sottolinea pertanto che gli informatori contribuiscono alla democrazia e alla trasparenza della politica e dell'economia nonché all'informazione dei cittadini; invita le autorità slovacche e tutti gli Stati membri a garantire la protezione della sicurezza personale e della sussistenza di giornalisti investigativi e informatori; chiede alla Commissione di proporre una direttiva UE efficace, completa e orizzontale sulla protezione degli informatori, sostenendo appieno le raccomandazioni del Consiglio d'Europa e le risoluzioni del Parlamento del 14 febbraio 2017(6) e del 24 ottobre 2017;

9.  invita la Commissione a istituire un regime di sostegno finanziario permanente, dotato di un apposito bilancio, riassegnando le risorse esistenti a sostegno del giornalismo investigativo indipendente;

10.  invita la Conferenza dei presidenti a presentare una proposta su come il Parlamento potrebbe onorare l’impegno di Daphne Caruana Galizia e Ján Kuciak, e a prendere in considerazione la possibilità di dedicare il tirocinio del Parlamento per i giornalisti a Ján Kuciak;

11.  osserva che la relazione sul pluralismo dei media del 2016 del Centro per il pluralismo e la libertà dei media individua un rischio da medio ad alto per quanto riguarda la concentrazione di proprietà dei media orizzontale in Slovacchia; ritiene che il pluralismo dei media in un certo numero di Stati membri sia minacciato dal fatto che il controllo dei media è nelle mani di organi politici, persone o talune organizzazioni commerciali; sottolinea che, in linea di principio, i governi non dovrebbero abusare della loro posizione influenzando i media; raccomanda di includere informazioni più dettagliate sulla proprietà dei media nel monitoraggio annuale sul pluralismo dei media;

12.  accoglie con favore l'iniziativa Giornalismo per l'UE (IJ4EU), intesa a promuovere e rafforzare la cooperazione transfrontaliera tra i giornalisti investigativi nell'UE;

13.  è preoccupato per le accuse di corruzione, abuso di fondi UE, abuso di potere e conflitti di interesse in Slovacchia, che potrebbero provocare un indebolimento della democrazia; invita le autorità giudiziarie e di vigilanza slovacche e l’Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF) ad indagare su tutte le presunte frodi e irregolarità, incluse le cosiddette "frodi carosello" relative all'IVA e quelle concernenti il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) e altri fondi strutturali;

14.  esprime profonda preoccupazione per il possibile coinvolgimento della criminalità organizzata nell'omicidio e il rischio di infiltrazione nei settori della politica, a tutti i livelli di governo, nell'economia e la finanza; sottolinea che tale fenomeno non deve essere sottovalutato; ricorda che le reti criminali internazionali sono molto attive e che la criminalità organizzata sta crescendo in termini di portata e sofisticazione; invita la Slovacchia e tutti gli Stati membri a migliorare la cooperazione e il coordinamento per stimolare lo sviluppo di procedure standard comuni sulla base delle buone pratiche degli ordinamenti più evoluti a livello di contrasto alla criminalità organizzata;

15.  rileva che la corte dei conti slovacca ha elaborato tre relazioni critiche sugli APA; invita le autorità slovacche a procedere ad un'analisi esaustiva delle osservazioni della corte dei conti slovacca; invita la Corte dei conti europea a condurre un’indagine e a pubblicare una relazione speciale in materia di pagamenti agricoli in Slovacchia;

16.  esorta la commissione speciale del Parlamento sui reati finanziari, l'evasione fiscale e l'elusione fiscale a valutare le accuse di frode fiscale, riciclaggio di denaro e abuso di fondi europei, nonché l'adeguatezza delle norme nazionali sulla confisca dei beni in seguito ad attività criminali in tale contesto, con particolare attenzione all'attività svolta da Ján Kuciak e altri giornalisti investigativi;

17.  invita il Consiglio a cooperare con gli Stati membri nell'istituzione di una Procura europea nel più breve tempo possibile, nell'interesse di un'azione coordinata contro la frode nell'UE e altri reati che ledono gli interessi finanziari dell'Unione;

18.  esprime preoccupazione per le conclusioni della relazione elaborata dalla commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni e la commissione per il controllo dei bilanci in seguito alla missione conoscitiva in Slovacchia, in cui si afferma che la selezione dei procuratori di alto grado sarebbe fortemente politicizzata e che vi è stata una serie di accuse di corruzione nei confronti di alti funzionari che non ha dato luogo a un'indagine adeguata; invita le autorità slovacche a rafforzare l'imparzialità dei funzionari pubblici nell'applicare la legge e a tenere conto delle principali conclusioni e raccomandazioni della relazione sulla missione conoscitiva del Parlamento; invita il governo e il parlamento slovacchi ad adottare tutte le misure necessarie per ripristinare la fiducia dell'opinione pubblica nelle istituzioni statali, compresa la polizia;

19.  ribadisce il suo rammarico per il fatto che la Commissione abbia deciso in non pubblicare la relazione dell'UE in materia di lotta alla corruzione nel 2017 e invita la Commissione a riprendere senza indugio il proprio monitoraggio annuale anticorruzione in tutti gli Stati membri; invita la Commissione a sviluppare un sistema di indicatori rigorosi e criteri uniformi di facile applicazione, criteri uniformi per misurare il livello di corruzione negli Stati membri e valutare le loro politiche anticorruzione, in linea con la risoluzione del Parlamento dell'8 marzo 2016 sulla relazione annuale 2014 sulla tutela degli interessi finanziari dell'Unione europea(7);

20.  sottolinea che è di fondamentale importanza assicurare che i valori comuni europei sanciti dall'articolo 2 TUE siano pienamente rispettati e che i diritti fondamentali stabiliti nella Carta dei diritti fondamentali siano garantiti;

21.  sostiene con forza la necessità di un regolare processo di monitoraggio e dialogo, con il coinvolgimento di tutti gli Stati membri, per salvaguardare i valori fondamentali dell'UE di democrazia, diritti fondamentali e Stato di diritto, prevedendo la partecipazione di Consiglio, Commissione e Parlamento, come indicato nella sua risoluzione del 25 ottobre 2016 sull'istituzione di un meccanismo dell'UE in materia di democrazia, Stato di diritto e diritti fondamentali (patto DSD);

22.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione alla Commissione, al Consiglio, ai governi e ai parlamenti degli Stati membri nonché al Presidente della Repubblica slovacca.

(1) Testi approvati, P8_TA(2017)0402.
(2) Testi approvati, P8_TA(2016)0409.
(3) Testi approvati, P8_TA(2017)0438.
(4) Testi approvati, P8_TA(2016)0403.
(5) Cfr.: https://rsf.org/en/journalists-killed
(6) Testi approvati, P8_TA(2017)0022.
(7) GU C 50 del 9.2.2018, pag. 2.

Ultimo aggiornamento: 4 dicembre 2018Note legali - Informativa sulla privacy