Risoluzione del Parlamento europeo del 3 maggio 2018 sulle elezioni in Venezuela (2018/2695(RSP))
Il Parlamento europeo,
– viste le sue numerose risoluzioni sul Venezuela, in particolare quella del 27 febbraio 2014, sulla situazione in Venezuela(1), quella del 18 dicembre 2014, sulla persecuzione dell'opposizione democratica in Venezuela(2), e quelle del 12 marzo 2015(3), 8 giugno 2016(4), 27 aprile 2017(5) e 8 febbraio 2018(6), sulla situazione in Venezuela,
– vista la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo del 1948,
– visto il Patto internazionale relativo ai diritti civili e politici,
– visto lo Statuto di Roma della Corte penale internazionale,
– viste le dichiarazioni del Gruppo di Lima del 23 gennaio 2018 e del 14 febbraio 2018,
– viste le conclusioni del Consiglio del 13 novembre 2017 e del 22 gennaio 2018,
– vista la dichiarazione in data 26 gennaio 2018 del vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza (VP/AR) sui recenti sviluppi in Venezuela,
– visto quanto dichiarato l'8 febbraio 2018 dal procuratore della Corte penale internazionale, Fatou Bensouda,
– vista la dichiarazione in data 19 aprile 2018 del VP/AR sulla situazione in Venezuela,
– vista la dichiarazione in data 20 aprile 2018 dell'Organizzazione degli Stati americani (OSA) sull'aggravarsi della situazione umanitaria in Venezuela,
– vista la dichiarazione in data 23 aprile 2018 del suo gruppo per il sostegno alla democrazia e il coordinamento elettorale,
– visto l'articolo 123, paragrafi 2 e 4, del suo regolamento,
A. considerando che le elezioni presidenziali anticipate indette dall'Assemblea nazionale costituente, non riconosciuta a livello internazionale, e avallate dal Consiglio elettorale nazionale (CNE) si dovrebbero ora tenere il 20 maggio 2018; che il CNE ha deciso di limitare ai partiti che presentano candidati per le elezioni presidenziali la partecipazione alle elezioni locali e regionali che si terranno contestualmente;
B. considerando che il 25 gennaio 2018 la Corte suprema del Venezuela ha deciso di escludere la Mesa de la Unidad Democrática (MUD), una coalizione di partiti di opposizione, dalle elezioni presidenziali, il che costituisce una grave violazione del principio di equità delle elezioni, in quanto impedisce ai candidati dell'opposizione di presentarsi liberamente e in condizioni di parità alle elezioni;
C. considerando che non esistono le condizioni per elezioni credibili, trasparenti e inclusive, come dimostrato durante i colloqui di Santo Domingo, nel corso dei quali il governo venezuelano e l'opposizione non sono riusciti a raggiungere un accordo; che gli organismi democratici internazionali, compresa l'Unione europea, hanno declinato l'invito a monitorare tale processo elettorale illegittimo;
D. considerando che il 13 novembre 2017 il Consiglio dell'Unione europea ha deciso di imporre al Venezuela un embargo sulle armi e su altro materiale collegato che potrebbe essere utilizzato a fini di repressione interna; che il 22 gennaio 2018 il Consiglio dell'Unione europea ha deciso, all'unanimità, di imporre sanzioni nei confronti di sette cittadini venezuelani che ricoprono cariche ufficiali, applicando misure restrittive quali il divieto di viaggio e il congelamento dei beni, in risposta al mancato rispetto dei principi democratici;
E. considerando che i recenti sviluppi in Venezuela stanno causando un'ulteriore polarizzazione e il deterioramento della situazione dei diritti umani, della democrazia e dello Stato di diritto; che il paese sta attraversando una crisi politica, sociale, economica e umanitaria senza precedenti che sta costando molte vite umane;
1. respinge con fermezza la decisione dell'Assemblea nazionale costituente, non riconosciuta a livello internazionale, di tenere elezioni presidenziali anticipate, con l'avallo del Consiglio elettorale nazionale, attualmente previste per il 20 maggio 2018; chiede la loro immediata sospensione, in attesa che siano soddisfatte le condizioni necessarie per elezioni credibili, trasparenti e inclusive;
2. ribadisce che l'Unione europea riconoscerà soltanto elezioni basate su un calendario elettorale realistico, concordato nel quadro del dialogo nazionale con tutti gli attori pertinenti e tutti i partiti politici, e che rispettino condizioni di partecipazione eque, giuste e trasparenti, comprese la revoca dei divieti nei confronti degli oppositori politici, la liberazione dei prigionieri politici, la composizione equilibrata di un Consiglio elettorale nazionale imparziale e l'esistenza di garanzie sufficienti, tra cui il monitoraggio da parte di osservatori internazionali indipendenti;
3. chiede che siano indette immediatamente elezioni che rispettino tutte le norme internazionali e siano pienamente conformi ai criteri dell'OSA; sottolinea che il governo legittimo che emergerà da tali elezioni dovrà affrontare con urgenza l'attuale crisi economica e sociale in Venezuela e adoperarsi per la riconciliazione nazionale del paese;
4. invita sia il governo che l'opposizione ad adottare senza indugio un piano di stabilizzazione macroeconomica insieme alle istituzioni finanziarie internazionali per affrontare le numerose sfide cui il paese si trova dinanzi, quali la crisi umanitaria causata dall'iperinflazione e la carenza di beni di base e medicinali; ribadisce il suo invito al governo venezuelano ad autorizzare l'ingresso di aiuti umanitari nel paese;
5. ricorda che, nelle circostanze attuali, il Parlamento europeo non può riconoscere le elezioni risultanti da tale processo illegittimo; invita a tale riguardo l'Unione europea, l'OSA e il Gruppo di Lima ad agire in modo unito e coordinato;
6. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, al vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, al governo e all'Assemblea nazionale della Repubblica bolivariana del Venezuela, all'Assemblea parlamentare euro-latinoamericana e al Segretario generale dell'Organizzazione degli Stati americani.