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Procedura : 2017/2088(INI)
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Ciclo del documento : A8-0157/2018

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A8-0157/2018

Discussioni :

PV 28/05/2018 - 26
CRE 28/05/2018 - 26

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PV 29/05/2018 - 7.8
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P8_TA(2018)0211

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Martedì 29 maggio 2018 - Strasburgo
Messa in atto degli strumenti della PAC a favore dei giovani agricoltori dell'UE dopo la riforma del 2013
P8_TA(2018)0211A8-0157/2018

Risoluzione del Parlamento europeo del 29 maggio 2018 sull'attuazione degli strumenti della PAC a favore dei giovani agricoltori nell'UE dopo la riforma del 2013 (2017/2088(INI))

Il Parlamento europeo,

–  visto il regolamento (UE) n. 1305/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013, sul sostegno allo sviluppo rurale da parte del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) e che abroga il regolamento (CE) n. 1698/2005 del Consiglio(1),

–  visto il regolamento (UE) n. 1307/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013, recante norme sui pagamenti diretti agli agricoltori nell'ambito dei regimi di sostegno previsti dalla politica agricola comune e che abroga il regolamento (CE) n. 637/2008 del Consiglio e il regolamento (CE) n. 73/2009 del Consiglio(2),

–  visto il regolamento (UE) 2017/2393 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 13 dicembre 2017, che modifica i regolamenti (UE) n. 1305/2013 sul sostegno allo sviluppo rurale da parte del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR), (UE) n. 1306/2013 sul finanziamento, sulla gestione e sul monitoraggio della politica agricola comune, (UE) n. 1307/2013 recante norme sui pagamenti diretti agli agricoltori nell'ambito dei regimi di sostegno previsti dalla politica agricola comune, (UE) n. 1308/2013 recante organizzazione comune dei mercati dei prodotti agricoli e (UE) n. 652/2014 che fissa le disposizioni per la gestione delle spese relative alla filiera alimentare, alla salute e al benessere degli animali, alla sanità delle piante e al materiale riproduttivo vegetale(3),

–  visto lo studio dal titolo "Giovani agricoltori: attuazione delle politiche dopo la riforma della PAC del 2013", commissionato dal Dipartimento tematico B del PE – Politiche strutturali e di coesione – e presentato alla riunione della commissione AGRI del 23 novembre 2017,

–  vista la sua audizione sul tema "Attuazione delle politiche per i giovani agricoltori dopo la riforma della PAC del 2013", svoltasi il 23 novembre 2017,

–  vista la relazione speciale n. 10/2017 della Corte dei conti europea dal titolo "Rendere più mirato il sostegno dell'UE ai giovani agricoltori per promuovere efficacemente il ricambio generazionale",

–  vista la sua risoluzione del 27 aprile 2017 sulla situazione relativa alla concentrazione dei terreni agricoli nell'UE: come agevolare l'accesso degli agricoltori alla terra?(4);

–  visto lo studio del Consiglio europeo dei giovani agricoltori (CEJA) dal titolo "Young farmers are key in the future CAP" (I giovani agricoltori svolgono un ruolo chiave nella futura PAC) pubblicato il 17 maggio 2017,

–  visto il parere del Comitato europeo delle regioni dal titolo "Sostenere i giovani agricoltori europei"(5),

–  visti l'articolo 52 del suo regolamento nonché l'articolo 1, paragrafo 1, lettera e), e l'allegato 3 della decisione della Conferenza dei presidenti del 12 dicembre 2002 sulla procedura relativa alla concessione dell'autorizzazione a elaborare relazioni di iniziativa,

–  visti la relazione della commissione per l'agricoltura e lo sviluppo rurale e il parere della commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare (A8-0157/2018),

A.  considerando che nell'UE appena il 6 % del totale di quanti dirigono aziende agricole nell'UE ha meno di 35 anni, mentre oltre la metà ha superato i 55 anni, con differenze marcate fra i vari Stati membri;

B.  considerando che tali dati non sono cambiati in modo significativo negli ultimi dieci anni, durante i quali la percentuale di giovani agricoltori si è ridotta e l'invecchiamento della popolazione agricola ha rappresentato un grave problema; che le situazioni legate al ricambio generazionale variano notevolmente da uno Stato membro all'altro e che ciò richiede un approccio elastico e differenziato;

C.  considerando che da oltre cinquant'anni lo sviluppo agricolo sostenuto dalla politica agricola comune (PAC) favorisce ovunque l'ampliamento, la concentrazione delle aziende agricole e un'elevata capitalizzazione dei beni di produzione, tanto da rendere talune aziende difficilmente trasferibili e/o accessibili ai giovani a causa dei considerevoli capitali necessari per la loro acquisizione;

D.  considerando che l'invecchiamento della popolazione agricola risulta molto evidente nei settori zootecnici e più in particolare nel settore ovino e caprino, in ragione dei loro limiti attuali in termini di redditività economica;

E.  considerando che nel periodo 2007-2013 il numero di giovani agricoltori in tutta l'Unione è passato da 3,3 a 2,3 milioni e che la superficie delle aziende agricole gestite da giovani agricoltori è calata, passando nello stesso arco di tempo, da 57 a 53 milioni di ettari;

F.  considerando che alla luce dei cambiamenti demografici quali lo spopolamento e l'invecchiamento della popolazione nelle zone rurali, è fondamentale creare opportunità per l'agricoltura quale settore moderno e dotato di attrattive, per incoraggiare i giovani a fare dell'agricoltura una professione;

G.  considerando che i giovani che vogliono avviare un'attività agricola e gli agricoltori che già operano in tale settore sono in concorrenza per l'accesso alla terra e che talvolta tale concorrenza contrappone i giovani alle società di investimento che ora si interessano all'agricoltura;

H.  considerando che in futuro sarà il modello stesso di sviluppo agricolo delle imprese a conduzione familiare a essere minacciato;

I.  considerando che la PAC continua ad avere un ruolo indispensabile in tale ambito;

J.  considerando che il ricambio generazionale in agricoltura è un problema sia di ingresso della nuova generazione sia di uscita della generazione attuale di agricoltori e che lo scarso numero di giovani che intendono fare dell'agricoltura una professione è di ostacolo alla sostenibilità economica e sociale e alla crescita delle aree rurali nonché all'autosufficienza alimentare e alla sicurezza alimentare dell'UE; che una situazione economica soddisfacente è la prima condizione per rendere attraente il mestiere di agricoltore;

K.  considerando che l'ultima riforma della PAC ha confermato e introdotto una serie di strumenti che possono essere combinati e adattati alle situazioni nazionali degli Stati membri, in particolare il pagamento obbligatorio a favore dei giovani agricoltori nel quadro del primo pilastro (6,9 miliardi di EUR per 180 000 giovani agricoltori) e, nel quadro del secondo pilastro, misure quali gli aiuti all'avvio dell'attività, l'accesso ai finanziamenti e al credito o la possibilità di predisporre un sottoprogramma tematico per i giovani agricoltori (2,6 miliardi di EUR);

L.  considerando che tutti gli Stati membri dell'UE non dispongono di una politica effettiva per l'avvio di un'attività agricola e non utilizzano l'insieme degli strumenti messi a loro disposizione dalla PAC per sostenere i giovani agricoltori, in particolare la misura del secondo pilastro che riguarda "l'avviamento di imprese per i giovani agricoltori";

M.  considerando che le donne giovani che si assumono la responsabilità di gestire un'azienda agricola rappresentano solo una piccola parte dei giovani agricoltori e che, peraltro, non costituiscono un gruppo omogeneo ed hanno quindi diverse necessità al momento di intraprendere tale professione;

N.  considerando che il ricambio generazionale dovrebbe essere una delle principali priorità della futura PAC, che costituisce un quadro politico comune per strategie nazionali su misura, e che il sostegno al ricambio generazionale è uno dei presupposti necessari per preservare l'agricoltura in tutta l'UE e per mantenere un tessuto rurale interessante e dinamico, in particolare incoraggiando la diversità delle aziende agricole e promuovendo un'agricoltura familiare sostenibile;

O.  considerando che l'accesso alla terra è stato identificato come uno dei principali ostacoli per i giovani agricoltori e i nuovi imprenditori agricoli, che persiste da anni e richiede soluzioni concrete; che l'accesso ai terreni tende ad essere ostacolato in particolare, da un lato, dalla perdita di superfici agricole a causa dell'impermeabilizzazione del suolo, dell'urbanizzazione, del turismo, dei progetti infrastrutturali, dei cambiamenti di destinazione e della desertificazione causata dai cambiamenti climatici e, dall'altro, dalla concentrazione di terreni; che gli aumenti dei prezzi speculativi pongono problemi gravi e sempre più allarmanti per i nuovi imprenditori agricoli e i giovani agricoltori in molti Stati membri; considerando che le attuali misure di sostegno, pur facilitando l'accesso ai finanziamenti o al capitale, non risolvono il problema fondamentale dell'accesso alla terra ai fini dell'avviamento di una nuova impresa agricola;

P.  considerando che i nuovi imprenditori agricoli, come i giovani agricoltori, sono particolarmente vulnerabili alla volatilità dei prezzi e affrontano, inoltre, difficoltà di accesso ai finanziamenti delle banche o ad altri programmi di credito, a causa della mancanza di attività finanziarie da offrire in garanzia;

Q.  considerando che il sostegno dell'UE ai giovani agricoltori dovrebbe essere più mirato, per garantire il ricambio generazionale e contrastare il declino e la concentrazione delle aziende agricole;

R.  considerando che, nonostante le misure di sostegno dell'UE, restano ancora da affrontare alcune sfide relative all'insediamento dei giovani agricoltori e al ricambio generazionale nel settore agricolo dell'UE;

S.  considerando che, tra i nuovi imprenditori agricoli, le donne sono identificate come agricoltori primari a tassi più alti rispetto al settore agricolo in generale;

T.  considerando che il quadro demografico in alcune regioni dell'UE, in cui i residenti giovani sono pochi o del tutto inesistenti, è estremamente squilibrato;

U.  considerando che i giovani agricoltori e i nuovi imprenditori agricoli rappresentano fonti d'innovazione e imprenditorialità importanti nel settore dell'agricoltura, apportando vantaggi quali l'introduzione di nuove conoscenze o tecniche, lo sviluppo di nuovi modelli d'impresa basati sugli utenti finali, lo sviluppo di sistemi agricoli più sostenibili, la messa a punto di nuovi modelli organizzativi (per es. la mezzadria, i prefinanziamenti, il crowdsourcing), il rafforzamento del legame tra l'agricoltura e la comunità locale e l'adattamento delle conoscenze tradizionali per lo sviluppo di innovazioni d'impresa (per es. la produzione alimentare artigianale);

V.  considerando che la maggior parte delle regioni montane si trova ad affrontare difficoltà specifiche dovute ai ridotti tassi d'investimento, alle condizioni specifiche e all'ostilità del rilievo, il che scoraggia i giovani dal restare o avviare un'impresa in queste regioni;

W.  considerando che ciò impone, quale condizione imprescindibile, la valutazione di un approccio più flessibile da parte delle autorità nazionali e/o regionali nell'applicazione del meccanismo "giovani agricoltori" nei paesi con tali regioni;

X.  considerando che i nuovi imprenditori agricoli tendono a gestire aziende agricole più piccole e pertanto faticano ad accedere ai fattori produttivi a prezzi competitivi, e a produrre le quantità necessarie per conseguire economie di scala;

Y.  considerando che il 20 % degli agricoltori europei riceve l'80 % delle sovvenzioni della PAC e che la distribuzione effettiva delle sovvenzioni potrebbe essere ancora più iniqua, visto che le statistiche disponibili non consentono di stabilire la titolarità e il controllo delle aziende agricole;

Z.  considerando che il "manifesto dei giovani agricoltori", lanciato nel 2015 dal Consiglio europeo dei giovani agricoltori chiede: un accesso alla terra e al credito attraverso misure di sostegno pubblico; una regolamentazione per attenuare le pratiche commerciali sleali nella filiera alimentare; misure intese a ridurre la volatilità dei redditi dei giovani agricoltori; e un sostegno per gli investimenti e l'accesso ai terreni al fine di salvaguardare e proteggere i suoli e ottimizzare l'uso dei terreni da parte dei giovani agricoltori per la produzione alimentare;

AA.  considerando che i giovani agricoltori sono la chiave per un settore agricolo sostenibile, diversificato e inclusivo, e che promuovere il loro accesso permetterà di garantire il futuro della produzione alimentare e la salvaguardia dell'ambiente e dei paesaggi rurali;

AB.  considerando che l'estrema volatilità dei prezzi dei prodotti agricoli rappresenta un forte disincentivo per quanti vorrebbero avviare un'attività agricola, portandoli spesso a concentrarsi su produzioni di nicchia in cui poter realizzare guadagni marginali più sicuri;

AC.  considerando che la legislazione unionale contempla i concetti di "giovani agricoltori" e "agricoltori che iniziano a esercitare l'attività agricola";

AD.  considerando che il processo di concentrazione dei terreni si caratterizza per una sempre maggiore intensità, e che tra il 2005 e il 2015 il numero di aziende agricole è diminuito di circa 3,8 milioni, mentre la dimensione media è cresciuta del 36 %;

AE.  considerando che la dichiarazione di Cork 2.0 del 6 settembre 2016 esprime preoccupazioni circa l'esodo dalle zone rurali e la "fuga dei giovani", e conviene sulla necessità di fare in modo che le zone e comunità rurali (campagne, aziende agricole, borghi e città di piccole dimensioni) rimangano luoghi attraenti dove vivere e lavorare, grazie ad un accesso migliorato a servizi come le scuole, gli ospedali (compresi i servizi per la maternità), la banda larga e le attrezzature ricreative e opportunità per i cittadini di tali aree rurali per promuovere l'imprenditorialità sia negli ambiti rurali tradizionali sia nei nuovi settori dell'economia;

AF.  considerando che il ricambio generazionale dipende in primo luogo da una reale volontà dei rappresentanti politici (dell'UE e nazionali) e dei responsabili professionali e, in particolare, delle generazioni più anziane; che tale volontà presuppone una politica globale ambiziosa e coerente (non presente attualmente) che unisca strumenti della PAC e vari strumenti delle politiche nazionali in ambiti diversi quali le proprietà, i finanziamenti, le forme di conduzione e le politiche di strutturazione delle aziende agricole, la fiscalità, il diritto delle successioni, i regimi pensionistici, la formazione ecc.;

AG.  considerando che oggigiorno i giovani europei nell'UE competono in un settore agricolo in rapida evoluzione; che l'innovazione, la ricerca e l'agricoltura di precisione hanno il potenziale per migliorare i rendimenti agricoli e al contempo permettere una migliore gestione delle risorse;

AH.  considerando che il numero di domande presentate per la misura di insediamento dei giovani in agricoltura prevista sotto il secondo pilastro della PAC ha superato in alcuni Stati membri il valore degli insediamenti totali previsti per il periodo di programmazione 2014-2020;

AI.  considerando che i giovani agricoltori, come tutti gli altri agricoltori nell'UE, producono e immettono i loro prodotti nel mercato unico europeo, e che in tale contesto non godono delle stesse condizioni operative e di finanziamento nei vari Stati membri;

AJ.  considerando che sono state istituite iniziative come ad esempio "EU Action for Smart Villages" (Azione dell'UE per villaggi intelligenti);

AK.  considerando che è necessario mantenere le aree rurali abitate, sia da una popolazione giovane e lavorativamente attiva sia dalla popolazione che invecchia;

Raccomandazioni

Bilancio e accesso ai finanziamenti

1.  sostiene il mantenimento di una PAC forte in vista dell'imminente riforma, poiché ciò rappresenterà il principale incentivo per i giovani che intendono intraprendere un'attività agricola;

2.  chiede l'attuazione delle recenti decisioni adottate nel quadro del regolamento (UE) 2017/2393 e di continuare a fornire un sostegno al "programma per i giovani agricoltori" aumentando il livello massimo del finanziamento nazionale oltre il 2 % per i pagamenti obbligatori del primo pilastro e incrementando la percentuale di sostegno del secondo pilastro, al fine di incoraggiare il rinnovo generazionale; sottolinea che nella futura PAC dovrebbe essere vagliata l'introduzione di una misura a sostegno delle start-up per i giovani agricoltori (dotazione per i giovani agricoltori);

3.  si compiace che, nel quadro del regolamento (UE) 2017/2393, gli Stati membri abbiano la possibilità di aumentare la dotazione del primo pilastro per i giovani agricoltori fino al 50 % all'interno delle soglie esistenti (in precedenza 25 %); raccomanda di estendere il periodo in cui l'azienda può beneficiare di tale sostegno, al fine di incoraggiare il ricambio generazionale; plaude altresì alla decisione di rivedere tramite il regolamento (UE) 2017/2393 il limite posto all'accesso agli aiuti previsti sotto il primo pilastro, portandolo da cinque a dieci anni dalla costituzione dell'impresa;

4.  accoglie con favore la possibilità per i giovani agricoltori, prevista dal regolamento (UE) 2017/2393, di beneficiare degli aiuti dello sviluppo rurale per il primo insediamento anche nel caso di insediamenti congiunti ad altri agricoltori, sia di età superiore ai 40 anni, in un'ottica di maggior ricambio generazionale, sia giovani, moltiplicando il sostegno;

5.  constata che gli strumenti della PAC per i giovani agricoltori dovrebbero essere tagliati sulle loro necessità specifiche, comprese quelle di natura economica e sociale;

6.  raccomanda di modulare gli aiuti anche in base all'età stessa dei giovani agricoltori e al loro grado di formazione;

7.  accoglie con favore l'istituzione di uno strumento di garanzia agricola, proposto nel marzo 2015 dalla Commissione e dalla Banca europea per gli investimenti (BEI), il quale dovrebbe agevolare l'accesso al credito da parte dei giovani agricoltori; raccomanda di migliorare l'accesso ai finanziamenti attraverso tassi di interesse agevolati sui prestiti a favore dei nuovi imprenditori agricoli, anche da parte di operatori finanziari privati, in particolare implementando strumenti finanziari per erogare prestiti a tasso zero per gli investimenti dei giovani agricoltori; chiede una migliore cooperazione con la BEI e il Fondo europeo per gli investimenti al fine di promuovere la creazione di strumenti finanziari dedicati ai giovani agricoltori in tutti gli Stati membri;

8.  ritiene necessario favorire l'emergere di nuove forme di finanziamento collettivo in agricoltura e già osservate nell'UE riguardo ai costi di detenzione sostenuti dal proprietario terriero, da combinare eventualmente con nuovi strumenti finanziari;

9.  raccomanda un miglioramento della valutazione del merito creditizio delle aziende agricole da parte degli istituti bancari e di credito, anche tramite la valorizzazione degli strumenti finanziari previsti dalla PAC;

10.  raccomanda di rendere più accessibili le opportunità offerte dai fondi strutturali e d'investimento europei a integrazione degli aiuti della PAC di concepire e attuare strumenti finanziari sinergicamente sotto forma di prestiti, garanzie o capitale al fine di consentire un accesso al finanziamento ai giovani agricoltori; nota che un piano aziendale solido è generalmente un elemento essenziale al fine di ottenere fondi e ritiene che si debbano applicare le norme sulla prassi creditizia prudente; sottolinea la necessità di una mediazione per gli agricoltori e raccomanda pertanto che le misure di sostegno siano accompagnate da servizi di consulenza finanziaria qualificati e indipendenti;

11.  sottolinea la necessità di una migliore promozione del "programma per i giovani agricoltori" da parte degli Stati membri, e chiede una cooperazione rafforzata tra autorità nazionali, regionali e locali onde diffondere informazioni sugli strumenti di sostegno per i giovani agricoltori;

12.  invita la Commissione a proporre misure di sostegno per gli investimenti a favore dell'agricoltura intelligente, così da migliorare l'accesso dei giovani agricoltori ai progressi tecnologici;

Gestione e semplificazione delle misure attuate

13.  plaude al fatto che la riforma della PAC per il periodo 2014-2020 ha introdotto nuove misure per sostenere i giovani agricoltori nella creazione di aziende agricole; è preoccupato che il livello di oneri amministrativi spesso scoraggi l'adozione di tali misure; nota che la gestione complessiva dei pagamenti diretti e delle misure del programma di sviluppo rurale è considerata estremamente complessa e difficile, in particolare per i nuovi imprenditori agricoli che non hanno familiarità con il sistema di pagamento; raccomanda un maggiore sforzo per la semplificazione delle procedure e la riduzione dei tempi delle istruttorie di pagamento;

14.  accoglie con favore le modifiche introdotte nel regolamento (UE) 2017/2393 a sostegno dei giovani, visto che migliorano il loro accesso agli strumenti finanziari e prevedono un incremento dell'importo unitario relativo al pagamento del primo pilastro;

15.  chiede di rendere sistematico l'aiuto per i servizi di consulenza, in particolare per i giovani che non provengono dall'ambiente rurale;

16.  si congratula con la Commissione per la sua intenzione di approfondire le misure destinate al ricambio generazionale nel contesto della prossima riforma della PAC, ma ritiene che tali iniziative dovrebbero essere coperte da un bilancio UE sufficiente poiché, diversamente, non otterrebbero l'effetto incentivante voluto;

17.  deplora l'assenza di coordinamento tra i pagamenti a favore dei giovani agricoltori e gli aiuti alla costituzione di un'impresa, che sono gestiti da autorità diverse;

18.  chiede che la Commissione sviluppi un approccio più olistico, che consenta maggiori sinergie tra gli aiuti del primo pilastro e quelli del secondo pilastro (questi ultimi dovrebbero essere attuati da tutti gli Stati membri);

19.  osserva che la maggior parte delle aziende agricole di nuova costituzione si colloca in un ambiente competitivo in condizioni di rapido cambiamento; raccomanda di concedere agli agricoltori maggiore flessibilità per rispondere all'evoluzione delle condizioni sui mercati con i loro piani aziendali; ritiene che si dovrebbero prendere in considerazione modifiche delle rate di pagamento;

20.  constata che gli Stati membri hanno la possibilità di applicare ulteriori strumenti attraverso entrambi i pilastri della PAC ed esorta gli Stati membri interessati da particolari sfide geografiche, per esempio le regioni montane o in taluni casi le regioni meno favorite, a valutare l'introduzione di un fattore di moltiplicazione (per es. 2), che tenga conto del numero di raccolti all'anno o della varietà delle colture che possono essere coltivate in tali zone quando si concedono aiuti ai giovani agricoltori che desiderano lavorare in queste regioni, così da incentivare le attività in tali regioni e tentare di contrastare le sfide demografiche che le caratterizzano;

21.  osserva che le pratiche commerciali sleali nella filiera alimentare, la cui imposizione permette di sfruttare il significativo potere negoziale dei compratori e/o trasformatori o dei dettaglianti rispetto ai fornitori, rappresentano una seria minaccia per la stabilità dell'attività degli agricoltori; invita la Commissione europea ad adottare un'adeguata regolamentazione a livello dell'UE;

22.  chiede agli Stati membri di adottare i cambiamenti normativi necessari per introdurre in tutti gli ordinamenti nazionali la definizione di aiuti all'insediamento e al miglioramento di aziende agricole per i giovani come contributo in conto capitale e non in conto corrente;

23.  riconosce che gli agricoltori devono poter mantenere il controllo assoluto della gestione dei propri terreni e che, per funzionare bene, un'azienda agricola deve essere libera e flessibile, come qualsiasi altro tipo di impresa;

24.  sottolinea che i pagamenti ai giovani agricoltori non dovrebbero essere ritardati ma resi periodici e prevedibili onde evitare che essi finiscano con l'indebitarsi, mettendo così a rischio i loro progetti;

25.  chiede di adottare un approccio improntato ai risultati che stimoli lo sviluppo di nuove innovazioni e una migliore gestione delle risorse, così da dare potere ai giovani agricoltori motivati;

26.  ricorda che per essere economicamente sostenibile, un'impresa agricola deve poter crescere fino a raggiungere una dimensione critica, adeguandosi alla realtà economica del mercato;

27.  ribadisce la necessità di tenere conto della diversità dei territori e, in particolare, dei territori difficili, che richiedono un sostegno su misura;

Accesso alla terra e lotta contro l'accaparramento dei terreni

28.  nota che l'accesso alla terra costituisce uno dei principali ostacoli per i giovani agricoltori e i nuovi imprenditori agricoli nell'UE ed è limitato dalla scarsa offerta di terreni in vendita o locazione in molte regioni, nonché dalla concorrenza da parte di altri agricoltori, investitori e utenti residenziali in termini di accesso alle risorse finanziarie; ritiene che sia necessario studiare ulteriormente le circostanze che limitano l'accesso alla terra in ogni Stato membro; reputa che il problema dell'accesso alla terra sia acuito dall'attuale struttura dei pagamenti diretti, che può portare all'aumento dei canoni di affitto dei terreni e dei prezzi d'acquisto, richiede un utilizzo attivo minimo della terra e stanzia sovvenzioni in larga misura in base alla proprietà dei terreni; ritiene che taluni agricoltori, proprietari o affittuari, tendano a restare in attività per continuare a beneficiare delle sovvenzioni, ricorrendo a prestatori di servizi per coltivare i terreni o lavorando al minimo i terreni coltivati di cui dispongono; raccomanda di aumentare i livelli di attività necessari, tenendo conto dei nuovi modelli agricoli, nell'assegnare i pagamenti destinati a sostenere il conseguimento di determinati risultati (per esempio tempo lavorativo realmente dedicato all'impresa agricola, tenendo conto altresì delle innovazioni e della produzione di specifici beni ambientali o sociali) e di applicare un divieto di cumulo non pertinente delle sovvenzioni con il versamento della pensione di vecchiaia;

29.  ricorda che, per ottenere un'agricoltura sostenibile, i giovani agricoltori devono poter investire e acquistare terreni agricoli, procurarsi macchine nuove o usate e ottimizzare le loro tecniche di coltivazione;

30.  ricorda che i proprietari devono essere liberi di vendere a chi vogliono e chiede alla Commissione di agevolare la cessione dei terreni e, in particolare, le successioni, per facilitare l'insediamento dei giovani;

31.  invita la Commissione e gli Stati membri ad adottare misure per contrastare la speculazione fondiaria sui terreni agricoli, dato che l'accesso alla terra è il problema principale che i giovani agricoltori e i nuovi imprenditori agricoli affrontano;

32.  invita la Commissione a formulare raccomandazioni a livello dell'UE che promuovano politiche nazionali attive sull'accesso alla terra corredate da migliori pratiche;

33.  invita gli Stati membri a concedere ai nuovi imprenditori agricoli e ai giovani agricoltori l'accesso prioritario ai terreni agricoli avvalendosi appieno di tutti gli strumenti normativi che sono già stati attuati con successo in alcuni Stati membri, in linea con la comunicazione interpretativa della Commissione sull'acquisizione di terreni agricoli e il diritto dell'Unione europea(6); ritiene che, a tale proposito, gli Stati membri potrebbero mettere a punto strumenti come le banche rurali per facilitare ulteriormente l'accesso ai terreni e fornire un quadro dei terreni non in uso disponibili per i giovani agricoltori;

34.  ritiene importante una deroga per i giovani agricoltori all'attuale limite del 10 % per gli investimenti fondiari previsto dal regolamento delegato (UE) n. 480/2014, del 3 marzo 2014, sui fondi strutturali e dalle linee guida sugli aiuti di Stato;

35.  chiede che gli aiuti siano maggiormente orientati verso le zone isolate a bassa densità di popolazione o che soffrono maggiormente a causa di un ricambio generazionale insufficiente;

36.  invita la Commissione a sostenere la condivisione delle migliori pratiche sull'accesso alla terra negli Stati membri;

37.  chiede alla Commissione di elaborare una valutazione delle conseguenze dirette e indirette sulla disponibilità e i prezzi dei terreni delle acquisizioni di terreni e di imprese da parte di residenti di paesi extra UE;

38.  propone che nell'ambito della loro politica nazionale, gli Stati membri incoraggino i servizi di consulenza per l'agricoltura e la gestione delle imprese agricole, per favorire e facilitare la mobilità delle terre e servizi di pianificazione della successione;

39.  chiede che tutti gli Stati membri predispongano un sostegno al trasferimento delle imprese agricole per aiutare gli imprenditori con più di 55 anni senza successori, che possono trovarsi in una condizione precaria al momento del pensionamento se trasferiscono parzialmente o interamente la loro impresa agricola a uno o più giovani;

40.  esorta gli Stati membri a mettere in atto meccanismi che garantiscano la titolarità condivisa delle aziende agricole, prestando particolare attenzione alle donne giovani onde garantire il rispetto dei loro diritti;

41.  ritiene che la definizione di "agricoltore in attività" non debba generare oneri amministrativi aggiuntivi rispetto a quelli stabiliti dall'ultima riforma né limitare l'accesso dei giovani imponendo condizioni eccessive;

42.  nota che in molti Stati membri il ricambio generazionale nonché l'accesso dei giovani ai terreni agricoli è ostacolato dalla successione in età avanzata; ritiene che l'attuale PAC sia priva di ulteriori incentivi affinché gli agricoltori più anziani trasferiscano le loro aziende alle generazioni più giovani; raccomanda di riesaminare l'attuazione di misure che motivino i proprietari più anziani a trasferire la propria azienda ai giovani agricoltori, quali il "regime di prepensionamento" e altri incentivi al pensionamento, in modo da evitare la concentrazione dei terreni da parte degli imprenditori agricoli vicini; sottolinea l'interesse di strutture giuridiche quali le associazioni agricole di gestione in comune, che consentono ai giovani di avviare un'attività insieme e facilitano il trasferimento tra più generazioni;

43.  invita la Commissione e gli Stati membri a promuovere l'utilizzo delle possibilità offerte dallo sviluppo rurale per sostenere nuove azioni intese a promuovere la mobilità delle terre, quali le banche fondiarie, i programmi di messa in corrispondenza tra agricoltori e terreni agricoli e altre iniziative attuate a livello locale per incoraggiare l'accesso alla terra da parte di nuovi imprenditori agricoli;

44.  ritiene che i giovani agricoltori in tutta l'Unione debbano avere accesso ai finanziamenti alle stesse condizioni e a tassi di interesse indifferenziati; invita, al riguardo, la Commissione a stabilire, in collaborazione con la Banca europea per gli investimenti, adeguate misure di sostegno e linee di credito per i giovani agricoltori;

45.  chiede la promozione di nuovi modelli di cooperazione tra generazioni di agricoltori attraverso partenariati, cooperative di utilizzo comune dei macchinari agricoli, leasing a lungo termine e altri accordi a lungo termine, accordi tra aziende agricole e fondi a favore di organizzazioni nazionali o regionali impegnate nella promozione e la facilitazione di "servizi di collocamento" tra agricoltori giovani e anziani (come i servizi di mobilità delle terre);

46.  sottolinea che una maggiore e più forte organizzazione degli agricoltori, attraverso la creazione di cooperative e l'aggregazione in organizzazioni di produttori (OP), nei settori regolamentati a livello europeo dall'organizzazione comune dei mercati (OCM), può contribuire a una più alta redditività dell'attività agricola e intervenire in difesa del reddito degli agricoltori, particolarmente dei giovani agricoltori, accompagnando le scelte produttive e valorizzando al meglio le caratteristiche delle aree rurali; è del parere che una riforma strutturale delle OP, volta a renderle più responsabili, forti ed efficienti, e una maggiore aggregazione potranno soprattutto contribuire efficacemente alla difesa e all'incremento della redditività del settore nel tempo;

47.  constata che il caso del ricambio generazionale in seno alla famiglia è diverso da quello dei nuovi imprenditori agricoli; ritiene che occorra diversificare la formazione professionale e i corsi, adattandoli a chi intende rilevare l'azienda di famiglia o a chi, invece, pianifica di avviare un'impresa propria, in base alle necessità del destinatario;

48.  ritiene che occorrerebbe incoraggiare le giovani donne ad assumersi responsabilità di gestione in agricoltura e fornire loro un sostegno adeguato in termini di accesso alla terra, credito e ulteriore conoscenza di norme e regolamenti;

49.  ritiene che la scelta di regolamentare l'accesso ai terreni coltivati e di stabilire agevolazioni o restrizioni a tal fine competa agli Stati membri, in particolare per affrontare il fenomeno dell'accaparramento nell'UE e incoraggiare i giovani agricoltori a entrare nel settore;

50.  invita la Commissione a sviluppare ulteriormente con gli Stati membri e le parti interessate la sua comunicazione recentemente adottata relativa ai criteri del mercato fondiario, affinché il diritto dell'UE garantisca veramente condizioni di parità per ogni potenziale acquirente di terreni, anche tramite azioni positive rivolte ai produttori agricoli dell'UE, e chiarisca agli Stati membri quali misure della regolamentazione del mercato fondiario, nell'ambito delle quattro libertà fondamentali dell'UE, sono applicabili affinché gli agricoltori abbiano un accesso più facile ai terreni per l'utilizzo agricolo e forestale rispetto a quanto avviene oggi; invita la Commissione ad interrompere, fino alla pubblicazione della comunicazione definitiva, contenente i criteri summenzionati, le attuali procedure di infrazione volte a valutare la coerenza tra la legislazione nazionale e il diritto dell'Unione relativamente alla vendita dei terreni agricoli;

51.  ritiene necessario che le politiche nazionali in materia di terreni, urbanistica e pianificazione territoriale (infrastrutture di trasporto ecc.) tengano conto dei fenomeni della mancata coltivazione dei terreni e successivamente del loro abbandono, per favorire la ripresa della produzione e offrire maggiori superfici coltivabili per l'insediamento dei giovani agricoltori;

52.  accoglie con favore la comunicazione interpretativa della Commissione sull'acquisizione di terreni agricoli e il diritto dell'Unione europea, ma rileva che la comunicazione non riflette sufficientemente su come regolamentare gli acquisti di azioni da parte di gruppi societari che spesso sono attivi a livello transnazionale; esorta la Commissione ad aggiornare la comunicazione in tal senso;

53.  evidenzia l'importanza della coerenza a livello locale, nazionale e unionale delle misure per i giovani agricoltori; invita gli Stati membri a facilitare il ricambio generazionale, mediante, per esempio, normative in materia di successione e fiscalità, norme sull'accesso ai terreni, la pianificazione territoriale e strategie di successione aziendale;

54.  chiede agli Stati membri di concedere alle donne un accesso equo alla terra, così da far sì che esse si stabiliscano nelle zone rurali e che svolgano un ruolo attivo nel settore agricolo;

55.  invita la Commissione a finanziare uno studio sullo stato attuale della concentrazione dei terreni nell'UE, che tenga conto del fenomeno dei gruppi societari con controllate che acquisiscono e controllano la terra acquistando quote di società agricole ("share deals") e che analizzi i rischi posti dalla concentrazione dei terreni, non solo per quanto riguarda l'accesso ai terreni per i giovani agricoltori e i nuovi imprenditori agricoli ma anche in relazione alla filiera alimentare, all'occupazione, all'ambiente, alla qualità del suolo e, in generale, allo sviluppo rurale;

56.  ritiene indispensabile che l'UE adotti una legislazione sulla qualità dei terreni, che continua a peggiorare a causa di uno sviluppo agricolo non adatto; sottolinea che il degrado dei terreni produce effetti sul mercato e sul prezzo dei terreni, oltre che sulla capacità produttiva dei terreni trasmessi alle future generazioni di agricoltori;

57.  osserva che l'attuale sistema di pagamenti della PAC, in particolare i pagamenti disaccoppiati, non favorisce la trasmissione dei terreni agricoli e non tutela adeguatamente i giovani imprenditori agricoli dalla volatilità dei prezzi agricoli, cui sono maggiormente esposti per l'evidente ragione che si trovano all'inizio della loro attività, non posseggono esperienze concrete e possono disporre di strumenti finanziari limitati;

Formazione, innovazione e comunicazione

58.  nota che è necessario modernizzare e valorizzare maggiormente la formazione professionale fornita nelle regioni rurali con il coinvolgimento attivo dei servizi di consulenza nazionali; ritiene che si dovrebbe facilitare l'accesso al Fondo sociale europeo e destinare un bilancio maggiore alla formazione professionale nelle aree rurali;

59.  pone l'accento sull'ultima iniziativa dell'UE, il corpo europeo di solidarietà, che crea opportunità per i giovani che desiderano prestare attività di volontariato o lavorare in progetti nel settore delle risorse naturali e in diversi ambiti quali l'agricoltura, la silvicoltura e la pesca;

60.  raccomanda di promuovere l'inclusione di tali giovani in cooperative in cui, su base automatica, disporranno di una consulenza significativa in materia di commercializzazione, produzione e altri aspetti legati alla loro azienda agricola;

61.  sottolinea la necessità di rivedere i criteri per sostenere l'inclusione dei giovani in una società sulla quale non esercitano il controllo, caso in cui gli aiuti ricevuti dovranno essere proporzionali al peso del giovane in detta società;

62.  invita la Commissione e gli Stati membri ad offrire maggiori opportunità di formazione e di consulenza per i giovani agricoltori potenziali e confermati, incluse le competenze per l'avvio dell'attività d'impresa in agricoltura (agribusiness startup) e le competenze agricole, tecnologiche, relative alle nuove tecnologie e imprenditoriali quali marketing, networking, comunicazione, innovazione, multifunzionalità e diversificazione e competenze finanziarie;

63.  invita la Commissione e gli Stati membri ad offrire maggiori opportunità di formazione e a promuovere e stimolare maggiormente la mobilità internazionale; incoraggia l'introduzione di un programma per la formazione professionale, sul modello Erasmus, per migliorare le competenze e l'esperienza dei giovani agricoltori, anche per quanto riguarda le nuove tecnologie e i nuovi modelli imprenditoriali, nonché per consentire un trasferimento di conoscenze efficiente ed efficace;

64.  ritiene importante favorire la diffusione di reti di ricercatori, studiosi, manager e giovani agricoltori europei interessati a individuare nuovi modelli di sviluppo economico per trovare soluzioni innovative ai bisogni sociali e di mercato che emergono dal mondo delle nuove imprese rurali.

65.  invita la Commissione e gli Stati membri a mettere a disposizione dei giovani agricoltori e dei nuovi imprenditori agricoli informazioni sugli approcci innovativi e non convenzionali che meglio si adattano a una nuova azienda agricola, quali lo sviluppo di nuovi modelli d'impresa basati sugli utenti finali, lo sviluppo di sistemi agricoli più sostenibili, la creazione di nuovi modelli organizzativi (per es. mezzadria, prefinanziamenti, crowdsourcing), il potenziamento delle connessioni tra l'agricoltura e la comunità locale nonché l'adattamento delle conoscenze tradizionali per mettere a punto innovazioni commerciali (per es. produzione alimentare artigianale);

66.  chiede, al fine di ridurre al massimo la mortalità delle imprese, l'applicazione di un meccanismo di monitoraggio o consulenza alle imprese al fine di continuare a sostenere i giovani nel processo decisionale, almeno durante i primi tre anni di attività della loro impresa;

67.  invita la Commissione e gli Stati membri a incoraggiare iniziative quali "Demain je serai paysan", finalizzata a promuovere la professione di agricoltore presso i giovani e a fornire a questi ultimi tutte le informazioni necessarie per seguire una formazione e costituire un'impresa agricola;

68.  ritiene sia importante creare un ambiente idoneo ad accogliere i giovani nei mestieri dell'agricoltura, attraverso strutture collettive e solidali come le associazioni di gestione in comune di un'impresa agricola (società di agricoltori), le cooperative per l'uso in comune del materiale agricolo, le cooperative per la trasformazione e la commercializzazione dei prodotti agricoli, le associazioni per la condivisione della manodopera, i servizi di sostituzione, i gruppi di mutuo aiuto, le associazioni di divulgazione e innovazione in ambito agricolo, le associazioni di agricoltori-consumatori, le reti tra attori agricoli e non agricoli (LEADER) ecc.; sottolinea che queste forme di organizzazione consentono di condividere esperienze, consulenze e alcune spese, dimostrandosi pertanto preziose per la disponibilità di cassa e i redditi dei giovani, i quali spesso devono farsi carico di investimenti rilevanti all'avvio dell'attività;

69.  nota che è necessario non discriminare, in termini di servizi e infrastrutture offerte (per es. accesso alla banda larga ad alta velocità, scuole e asili, strade ecc.), i giovani nelle aree rurali rispetto ai giovani che vivono nei centri urbani; reputa, pertanto, essenziale garantire che nelle zone rurali i giovani agricoltori siano in grado di sviluppare le loro aziende e sostenere le loro famiglie;

70.  invita a incoraggiare lo spirito imprenditoriale e le iniziative delle donne, segnatamente promuovendo la titolarità femminile, le reti di giovani agricoltrici e nuove imprenditrici e introducendo inoltre le opportune disposizioni nel settore finanziario al fine di agevolare l'accesso delle imprenditrici rurali agli investimenti e al credito, così che possano sviluppare imprese che garantiscano loro una solida posizione economica;

71.  ritiene che il ricambio generazionale sia basato sull'attrattiva della professione di agricoltore, ma soprattutto sulla sua capacità di generare redditi remunerativi per chi intende vivere di tale professione; sottolinea che, per rendere l'agricoltura economicamente sostenibile, la PAC dovrebbe consentire di imprimere un minimo orientamento al mercato tramite la regolamentazione, soprattutto quando i mercati non funzionano correttamente e provocano crisi; pone l'accento sul fatto che l'attuale deregolamentazione dei mercati si ripercuote negativamente sullo sviluppo dell'agricoltura, allontana i giovani da tale settore e colpisce con maggiore intensità i giovani che hanno avviato un'attività agricola e sono fortemente indebitati a causa degli investimenti iniziali;

Servizi pubblici

72.  è del parere che lo sviluppo di pratiche agroecologiche moderne e nuovi modelli di business aziendali renderanno l'agricoltura più interessante per i giovani agricoltori; sottolinea che i giovani agricoltori devono essere formati e qualificati in merito alle più recenti tecnologie per affrontare soprattutto le sfide ambientali attuali e future; sottolinea la necessità di sostenere gli approcci innovativi e non convenzionali come l'agroecologia, i nuovi modelli d'impresa basati sugli utenti finali, le tecnologie agricole digitali e le soluzioni intelligenti, ed invita la Commissione a garantire che tale aspetto si rifletta in qualsiasi futura riforma della PAC;

73.  nota che i giovani agricoltori rappresentano un grande potenziale di innovazione e di diversificazione, dato che tendono ad avere maggiori competenze e capacità manageriali e ad essere più propensi ad accedere a nuovi mercati, sviluppare nuovi metodi di produzione e utilizzare al meglio gli sviluppi e le innovazioni tecnologiche nel settore agricolo, che possono consentire loro, in particolare, di rispondere alle sfide ambientali dell'agricoltura; ritiene pertanto necessario prestare un sostegno deciso ai giovani che desiderano introdurre tecniche e processi di produzione innovativi, come i sistemi dell'agricoltura di precisione e di conservazione, che sono destinati a migliorare la redditività e la sostenibilità ambientale del settore agricolo; invita la Commissione a rafforzare la ricerca sull'utilizzo di tecnologie e pratiche agricole che consentano un'agricoltura sostenibile a basso impatto ambientale; sottolinea che la creazione e il mantenimento di nuovi posti di lavoro, la promozione dell'innovazione e la digitalizzazione nel settore della formazione professionale agricola sono indispensabili per la competitività dell'agricoltura nell'UE;

74.  sottolinea che gli agricoltori devono poter accedere a infrastrutture, a strutture pubbliche di qualità elevata e a servizi, tra cui l'assistenza sanitaria, l'istruzione, la banda larga ad alta velocità, l'assistenza, la formazione, servizi culturali, trasporti pubblici e strade migliori; nota che i giovani che vivono in un ambiente rurale devono poter beneficiare delle stesse condizioni e dello stesso tenore di vita rispetto a quelli che vivono nelle aree urbane, in modo da non accrescere ulteriormente l'esodo dalle campagne e il divario territoriale;

75.  chiede alla Commissione e agli Stati membri di impegnarsi in modo deciso al fine di istituire canali di commercializzazione diretti, che consentano ai giovani agricoltori di vendere i loro prodotti nei mercati locali in modo più sostenibile e con maggiori benefici;

76.  mette in risalto che è necessario un cambiamento generazionale ai fini di uno sviluppo sostenibile dell'agricoltura e delle zone rurali in Europa;

77.  invita la Commissione a formulare un'"agenda rurale" che contenga misure coordinate nell'ambito delle varie politiche unionali, nazionali, regionali e locali per lo sviluppo rurale;

78.  sottolinea che la PAC ha bisogno di approcci intelligenti, poiché tali nuove soluzioni rendono la vita e i villaggi rurali attrattivi per i giovani;

Misure di lotta all'esodo rurale

79.  ritiene necessario offrire ai giovani agricoltori prospettive a lungo termine per impedire l'esodo rurale, ragion per cui chiede alla Commissione e agli Stati membri di valutare nuove iniziative per garantire la creazione di infrastrutture sufficienti nel contesto rurale per sostenere i nuovi imprenditori e le loro famiglie;

80.  suggerisce, a tale riguardo, di prendere in considerazione un coordinamento delle misure contenute nel programma di sviluppo rurale e nel primo pilastro della PAC, delle misure nell'ambito della politica di coesione dell'UE e di quelle a livello nazionale, regionale e locale, il che porterebbe ad una maggiore efficacia di tali misure;

81.  ricorda che l'innovazione non riguarda solo le tecniche agricole e nuovi macchinari, ma anche lo sviluppo di nuovi modelli di business, compresi strumenti di marketing e vendita, la formazione e la raccolta di dati e informazioni;

82.  invita la Commissione a orientare i pagamenti diretti verso imprese agricole su piccola scala e verso l'agricoltura agroecologica nell'imminente riforma della PAC, poiché ciò recherà enorme vantaggio agli agricoltori più giovani e ai nuovi imprenditori agricoli;

83.  sottolinea che le zone rurali dovrebbero disporre anche di servizi che mitighino le pressioni dell'agricoltura come l'orientamento professionale, la consulenza finanziaria e la consulenza sulla gestione delle aziende agricole;

84.  esprime la necessità di garantire la banda larga nelle aree rurali e isolate; accoglie con favore le varie iniziative in materia di "piccoli comuni intelligenti", il cui fine ultimo deve essere di creare nuove opportunità di lavoro e fornire occupazione ai giovani nelle aree rurali, sotto forma di attività complementari nelle aziende agricole o di attività non agricole (assistenza sociale, mobilità, sanità, turismo, energia); stima che a causa della maggiore produttività nell'agricoltura e la diminuzione dei prezzi dei prodotti agricoli, è sempre più difficile realizzare profitti sufficienti nelle attività agricole principali, soprattutto nelle aziende agricole più piccole;

85.  ritiene che qualunque strategia di successo per il ricambio generazionale e il sostegno ai giovani agricoltori dovrebbe basarsi su un approccio olistico onde agevolare l'accesso dei giovani agricoltori alla terra, ai finanziamenti, ai servizi di consulenza e alla formazione, tenendo inoltre conto del ricambio intergenerazionale a vantaggio degli agricoltori più e meno giovani; sottolinea che ciò dovrebbe rendere l'agricoltura, che è fondamentale per l'umanità, una professione attrattiva per i giovani agricoltori e la società nel suo insieme;

86.  constata che un deciso sostegno ai giovani agricoltori e lo sviluppo di nuove attività economiche nel settore agricolo dell'UE sono irrinunciabili per il futuro delle zone rurali e devono essere portati avanti nel quadro della nuova PAC per il periodo successivo al 2020;

Ambiente e sostenibilità

87.  invita la Commissione a garantire una maggiore coerenza delle misure ambientali e assicurarsi che siano armonizzate; ricorda la necessità per i giovani agricoltori di avere misure chiare e facili da attuare;

88.  considera che per mantenere la popolazione delle aree rurali e garantire un livello dello standard di vita degli abitanti locali analogo a quello delle aree urbane, sia necessario abolire gli ostacoli normativi e amministrativi, che consentirebbero ai titolari di attività agricole di svolgere attività agricole e non agricole complementari, principalmente nei settori della tutela sociale, sanità, turismo, mobilità degli anziani ed energia, e consentirebbero ai titolari di attività agricole e alle loro famiglie il raggiungimento di un adeguato livello di profitto e una diminuzione del rischio di emigrazione dalle aree rurali;

89.  chiede un nuovo dialogo con la società sul futuro del settore agricolo e alimentare per presentare un quadro realistico dell'attività agricola e per migliorare la conoscenza dell'agricoltura in quanto attività professionale e della produzione di generi alimentari;

Varie

90.  invita la Commissione e gli Stati membri ad adottare provvedimenti onde garantire il reddito degli agricoltori di fronte ai rischi climatici, sanitari ed economici e, in tal modo, rafforzare la resilienza delle aziende agricole, in particolare introducendo nuovi strumenti di gestione dei rischi e consolidando quelli esistenti;

91.  ricorda le specificità delle regioni ultraperiferiche dell'UE le cui condizioni uniche a livello ambientale, climatico e sanitario sono molto diverse da quelle del continente europeo, e invita, a tale proposito, come previsto dall'articolo 349 TFUE, a tener maggiormente conto di tali specificità, nonché delle esigenze e delle risorse specifiche delle regioni ultraperiferiche, nell'attuazione e nell'elaborazione degli strumenti della PAC destinati ai giovani agricoltori, tra l'altro per quanto riguarda l'accesso ai finanziamenti;

92.  sottolinea che sarebbe opportuno offrire un sostegno ancora maggiore soprattutto alle aziende agricole di piccole dimensioni e a quelle a conduzione familiare, che operano in condizioni difficili e che sono alla ricerca di ulteriori fonti di reddito a livello aziendale, ad esempio finanziando servizi di consulenza o modelli imprenditoriali innovativi;

93.  raccomanda che il ricambio generazionale deve tenere conto anche del ricambio intergenerazionale a vantaggio degli agricoltori giovani e più anziani; osserva che è importante che gli agricoltori elaborino un piano di successione per l'azienda agricola e sottolinea la necessità di un pagamento transitorio per agevolare tale successione;

o
o   o

94.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione, alla Corte dei conti europea nonché ai governi e ai parlamenti degli Stati membri.

(1) GU L 347 del 20.12.2013, pag. 487.
(2) GU L 347 del 20.12.2013, pag. 608.
(3) GU L 350 del 29.12.2017, pag. 15.
(4) Testi approvati, P8_TA(2017)0197.
(5) GU C 207 del 30.6.2017, pag. 57.
(6) GU C 350 del 18.10.2017, pag. 5.

Ultimo aggiornamento: 16 luglio 2019Note legali - Informativa sulla privacy