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Procedura : 2017/2255(INI)
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Ciclo del documento : A8-0169/2018

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A8-0169/2018

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PV 13/06/2018 - 22
CRE 13/06/2018 - 22

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PV 14/06/2018 - 7.4
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P8_TA(2018)0262

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Giovedì 14 giugno 2018 - Strasburgo
Ostacoli strutturali e finanziari nell'accesso alla cultura
P8_TA(2018)0262A8-0169/2018

Risoluzione del Parlamento europeo del 14 giugno 2018 sugli ostacoli strutturali e finanziari nell'accesso alla cultura (2017/2255(INI))

Il Parlamento europeo,

–  visto l'articolo 27 della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo,

–   visto l'articolo 15 del Patto internazionale relativo ai diritti economici, sociali e culturali,

–   vista la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, in particolare gli articoli 22 e 25,

–  vista la sua risoluzione del 12 maggio 2011 sulle industrie culturali e creative, un potenziale da sfruttare(1),

–  vista la sua risoluzione del 12 settembre 2013 dal titolo "Valorizzare i settori culturali e creativi per favorire la crescita economica e l'occupazione"(2),

–  vista la sua risoluzione del 13 dicembre 2016 su una politica dell'UE coerente per le industrie culturali e creative(3),

–  vista la sua risoluzione del 10 aprile 2008 sulle industrie culturali in Europa(4),

–  vista la sua risoluzione del 7 giugno 2007 sullo statuto sociale degli artisti(5),

–  vista la sua risoluzione del 12 maggio 2011 sulla dimensione culturale delle azioni esterne dell'Unione europea(6),

–  vista la sua risoluzione del 26 febbraio 2004 sul ruolo degli istituti scolastici e dell'istruzione ai fini dell'ottimizzazione dell'accesso pubblico alla cultura(7),

–  vista la sua risoluzione del 19 gennaio 2016 sul tema "Verso un atto sul mercato unico digitale"(8),

–  vista la sua risoluzione dell'8 settembre 2015 sul tema "Verso un approccio integrato al patrimonio culturale per l'Europa"(9),

–  vista la sua risoluzione del 19 gennaio 2016 sul ruolo del dialogo interculturale, della diversità culturale e dell'istruzione al fine di promuovere i valori fondamentali dell'UE(10),

–  vista la sua risoluzione del 10 aprile 2008 su un'agenda europea per la cultura in un mondo in via di globalizzazione(11),

–  vista la sua posizione del 1° giugno 2017 sulla proposta di direttiva del Consiglio recante modifica alla direttiva 2006/112/CE per quanto concerne le aliquote dell'imposta sul valore aggiunto applicate a libri, giornali e periodici(12),

–  vista la sua risoluzione del 5 maggio 2010 su "Europeana, le prossime tappe"(13),

–  vista la sua risoluzione del 25 ottobre 2011 sulla mobilità e l'integrazione delle persone con disabilità e la strategia europea in materia di disabilità 2010-2020(14),

–  vista la sua risoluzione del 30 novembre 2017 sull'attuazione della strategia europea sulla disabilità(15),

–  vista la sua risoluzione del 2 marzo 2017 sull'attuazione del regolamento (UE) n. 1295/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'11 dicembre 2013, che istituisce il programma Europa creativa (2014-2020) e che abroga le decisioni n. 1718/2006/CE, n. 1855/2006/CE e n. 1041/2009/CE(16),

–   vista la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità (UNCRPD), ed in particolare l'articolo 30 relativo alla partecipazione alla vita culturale, alla ricreazione, al tempo libero e allo sport,

–   visto l'obiettivo 11 dell'Agenda ONU 2030 per lo sviluppo sostenibile sottoscritta nel settembre 2015 che si propone di rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, resilienti e sostenibili,

–  vista la Convenzione sulla protezione e la promozione della diversità delle espressioni culturali, adottata dall'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'educazione, la scienza e la cultura (UNESCO) il 20 ottobre 2005,

–  vista la convenzione quadro del Consiglio d'Europa sul valore del patrimonio culturale per la società (convenzione di Faro) del 27 ottobre 2005,

–  visto il regolamento (UE) n. 1295/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'11 dicembre 2013, che istituisce il programma Europa creativa (2014-2020) e che abroga le decisioni n. 1718/2006/CE, n. 1855/2006/CE e n. 1041/2009/CE(17),

–  vista la risoluzione del Consiglio del 16 novembre 2007 su un'Agenda europea per la cultura(18),

–  viste le conclusioni del Consiglio del 23 dicembre 2014 su un piano di lavoro per la cultura (2015-2018)(19),

–  visto il piano di lavoro dell'UE per la cultura per il periodo 2015-2018,

–  viste le conclusioni del Consiglio, del 18 e 19 maggio 2015, in merito agli scambi culturali e creativi per stimolare l'innovazione, la sostenibilità economica e l'inclusione sociale(20),

–  viste le conclusioni del Consiglio del 31 maggio 2016 sul ruolo di Europeana per l'accessibilità, la visibilità e l'utilizzo digitali del patrimonio culturale europeo(21),

–  vista la risoluzione del Consiglio del 6 maggio 2003 relativa all'accessibilità alle infrastrutture e attività culturali per le persone con disabilità(22),

–  vista la comunicazione congiunta della Commissione e dell'alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza al Parlamento europeo e al Consiglio, dell'8 giugno 2016, dal titolo "Verso una strategia dell'Unione europea per le relazioni culturali internazionali" (JOIN(2016)0029),

–  vista la relazione della Commissione sull'attuazione dell'Agenda europea per la cultura (COM(2010)0390),

–  visto il Libro verde della Commissione del 27 aprile 2010 dal titolo "Le industrie culturali e creative, un potenziale da sfruttare" (COM(2010)0183),

–  vista la proposta della Commissione riguardante una decisione del Parlamento europeo e del Consiglio relativa a un Anno europeo del patrimonio culturale (2018) (COM(2016)0543),

–  vista la comunicazione della Commissione del 26 settembre 2012 dal titolo "Valorizzare i settori culturali e creativi per favorire la crescita e l'occupazione nell'UE" (COM(2012)0537),

–  vista la comunicazione della Commissione del 18 dicembre 2012 sui contenuti del mercato unico digitale (COM(2012)0789),

–  vista la comunicazione della Commissione del 22 luglio 2014 dal titolo "Verso un approccio integrato al patrimonio culturale per l'Europa" (COM(2014)0477),

–  vista la relazione del gruppo di lavoro di esperti degli Stati membri del 2012 sull'accesso alla cultura,

–  visti i risultati delle indagini Eurobarometro n. 399 "Accesso e partecipazione alla cultura" e n. 466 "Patrimonio culturale",

–  visti i risultati delle indagini statistiche Eurostat (statistiche culturali) per il 2016,

–  visto l'articolo 52 del suo regolamento,

–  vista la relazione della commissione per la cultura e l'istruzione (A8-0169/2018),

A.  considerando che l'articolo 27 della Dichiarazione universale dei diritti umani recita che "ogni individuo ha diritto di prendere parte liberamente alla vita culturale della comunità, di godere delle arti e di partecipare al progresso scientifico ed ai suoi benefici"; che l'accesso alla cultura e le opportunità di espressione creativa sono importanti per l'esistenza di una società democratica fondata sulla libertà di espressione e sull'uguaglianza;

B.  considerando che la Convenzione di Faro riconosce il diritto al patrimonio culturale e invita a promuovere lo sviluppo di metodi innovativi di gestione del patrimonio affinché le autorità pubbliche possano cooperare con altri attori, ivi inclusi associazioni e singoli privati;

C.  considerando che l'articolo 22 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea prevede il rispetto della diversità culturale e l'articolo 25 riconosce il diritto degli anziani di partecipare alla vita culturale;

D.  considerando che la cultura ha un impatto profondo sulla promozione, la comprensione e lo sviluppo della solidarietà tra le comunità europee e transeuropee;

E.  considerando che le costituzioni della maggior parte degli Stati membri dell'Unione europea fanno riferimento, direttamente o indirettamente, alla cultura e all'accesso alla stessa;

F.  considerando che l'UE può integrare e incoraggiare le politiche culturali ma, conformemente all'articolo 167 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE), le autorità nazionali, regionali e locali restano i principali soggetti responsabili della politica culturale nell'UE, conformemente al principio di sussidiarietà;

G.  considerando che qualsiasi forma di ostacolo che impedisce l'accesso e la piena partecipazione delle persone e delle comunità ai processi culturali e agli ecosistemi culturali frena lo sviluppo di una società realmente democratica ed inclusiva;

H.  considerando che la cultura offre ai cittadini europei maggiori possibilità di sviluppare le competenze personali, sociali, creative e interculturali;

I.  considerando che, secondo le stime dell'ONU, metà della popolazione mondiale, ossia 3,5 miliardi di persone, vive attualmente nelle città; che nel 2030 quasi il 60 % della popolazione mondiale vivrà in aree urbane; che pertanto è necessario definire strategie politiche efficaci per risolvere le problematiche ancora presenti e garantire di disporre del tempo sufficiente per apportare cambiamenti al fine di realizzare spazi urbani realmente inclusivi;

J.  considerando che la raccomandazione 2006/962/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 dicembre 2006, relativa a competenze chiave per l'apprendimento permanente(23) include la consapevolezza e l'espressione culturali tra le competenze di base necessarie per la realizzazione e lo sviluppo personali, la cittadinanza attiva, l'inclusione sociale e l'occupazione;

K.  considerando che la comunicazione della la Commissione del 10 maggio 2007 su un'agenda europea per la cultura in un mondo in via di globalizzazione (COM(2007)0242) ha sottolineato la necessità di agevolare l'accesso alla cultura e alle opere culturali e di promuovere la diversità culturale;

L.  considerando che il futuro dell'innovazione culturale dell'UE dipende dagli investimenti nelle risorse, conoscenze e talenti creativi;

M.  considerando che il piano di lavoro per la cultura (2015-2018) adottato dal Consiglio nel dicembre 2014 menziona tra le priorità una cultura accessibile e inclusiva e la promozione della diversità culturale;

N.  considerando che uno degli obiettivi dell'UE e degli Stati membri dovrebbe essere la riduzione delle disuguaglianze sociali ed economiche al fine di promuovere una società inclusiva nella quale tutti possono partecipare; che un settore culturale forte, dinamico e diversificato è fondamentale in una società inclusiva;

O.  considerando che la partecipazione alle attività culturali è uno strumento per creare un senso di appartenenza alla società; che la costruzione di un'identità sociale è strettamente legata alla partecipazione culturale; che la partecipazione ad attività culturali può contribuire all'aumento dell'autostima e al miglioramento della qualità della vita, in particolare per le persone che subiscono qualche forma di emarginazione a causa della disoccupazione, dello stato di salute o di altri motivi;

P.  considerando che un settore culturale inclusivo offre a tutti le medesime opportunità di partecipazione e di sviluppo delle proprie competenze creative, indipendentemente dal contesto socioeconomico, culturale o religioso e da eventuali disabilità;

Q.  considerando che, in molte regioni, le biblioteche pubbliche e le istituzioni culturali della comunità sono molto frequentate dai cittadini e che sono gli unici punti di accesso alle informazioni e alla cultura, in particolare nelle regioni rurali e periferiche;

R.  considerando che le nuove tecnologie digitali potrebbero influire sulla gestione del settore culturale, sul dialogo, sulla creazione di nuovi pubblici e sulla diffusione di attività culturali;

S.  considerando che le nuove tecnologie digitali e le piattaforme online offrono importanti opportunità per aumentare il livello di partecipazione e di creazione culturale;

T.  considerando che i cittadini di paesi terzi sono sottorappresentati in diversi settori culturali dell'UE; che lo stesso vale per le persone con disabilità;

U.  considerando che la relazione del gruppo di lavoro di esperti degli Stati membri sull'accesso alla cultura(24) definisce l'accesso in termini di mettere nuovi utenti in condizione di usufruire dell'offerta culturale disponibile; che per farlo è necessario raggiungere nuovi pubblici o cittadini e avvicinarli al patrimonio culturale e ad altre risorse culturali;

V.  considerando che le tecnologie digitali hanno cambiato i modi in cui le persone accedono ai contenuti culturali, li creano, li divulgano e li utilizzano;

W.  considerando che la piattaforma Europeana, lanciata nel 2008, è divenuta un progetto culturale europeo comune che facilita l'accesso digitale al patrimonio culturale dell'Europa;

X.  considerando che uno degli obiettivi specifici del programma Europa creativa è di raggiungere pubblici nuovi e migliorare l'accesso alle opere culturali e creative nell'Unione e nel mondo, ponendo un accento particolare sui bambini, sui giovani, sulle persone con disabilità e sui gruppi sottorappresentati;

Y.  considerando che esistono iniziative a livello di Unione e negli Stati membri finalizzate a garantire alle persone con disabilità un accesso migliore alle infrastrutture e alle attività culturali;

Z.  considerando che la diversità delle procedure e dei sistemi fiscali all'interno dell'UE crea difficoltà per la mobilità degli artisti e degli operatori culturali in generale, poiché genera una burocrazia eccessiva e spesso sproporzionata rispetto al modesto reddito effettivo delle loro attività;

AA.  considerando che l'elaborazione di statistiche culturali affidabili, comparabili e aggiornate, che sono alla base di una corretta definizione della politica culturale, è una delle priorità intersettoriali del piano di lavoro per la cultura 2015-2018, che sottolinea il potenziale economico delle industrie culturali e creative e il loro impatto sul benessere sociale;

AB.  considerando che l'accesso a indagini qualitative e a risorse di dati comparativi consente un monitoraggio e un'analisi efficaci dell'impatto culturale, economico e sociale delle politiche culturali;

AC.  considerando che la cultura contribuisce a promuovere una società fondata sulla conoscenza, sulla condivisione delle esperienze e sulla storia mondiale;

AD.  considerando che circa 8,4 milioni di persone sono occupate nel settore culturale dell'UE (pari al 3,7 % della forza lavoro complessiva)(25) e che il loro potenziale in termini di crescita economica è tuttora sfruttato soltanto parzialmente;

AE.  considerando le difficoltà e le sfide affrontate da coloro che desiderano, attraverso la produzione culturale, contribuire all'espressione della propria identità e ampliare e sviluppare in modo sostenibile l'accesso alla cultura;

Accesso e partecipazione alla cultura

1.  sottolinea di ritenere l'accesso alla cultura un diritto fondamentale di tutti i cittadini, così come sancito dall'articolo 27 della Dichiarazione universale dei diritti umani, che riconosce la partecipazione alla vita culturale come uno dei diritti umani fondamentali; ricorda inoltre che tale diritto è sancito dalla Convenzione di Faro, che riconosce il diritto a partecipare alla vita culturale e promuove il ruolo del patrimonio culturale nella costruzione di una società pacifica e democratica; invita pertanto gli Stati membri firmatari a velocizzare il processo di ratifica e gli altri Stati che non ne fanno parte a firmare la Convenzione, cogliendo l'opportunità unica rappresentata dell'Anno europeo del patrimonio culturale;

2.  ricorda l'importanza di un'applicazione olistica del concetto di accessibilità e il suo valore quale strumento per garantire che ogni persona fruitrice di cultura, luoghi ed iniziative culturali sia presa in considerazione nella sua accezione più ampia e completa e che, di conseguenza, si tenga conto, in particolare, delle esigenze specifiche delle persone con disabilità, al fine di garantire loro pari opportunità, una vera inclusione sociale e la partecipazione attiva alla società;

3.  sottolinea l'innegabile importanza di un settore culturale attivo e accessibile per lo sviluppo di una società inclusiva e il rafforzamento di un nucleo comune di valori universali e della cittadinanza europea attiva, aspetti fondamentali per consentire ai cittadini di partecipare in modo fruttuoso e significativo alla vita pubblica, promuovendo al contempo il patrimonio culturale europeo e sviluppando la diversità culturale e linguistica europea; invita pertanto gli Stati membri e l'Unione, nell'ambito delle sue competenze, a elaborare e ad attuare le misure specifiche necessarie a garantire accesso e partecipazione alla vita culturale;

4.  incoraggia l'inclusione e la diversità quali parte integrante della programmazione, dello sviluppo organizzativo e dell'assunzione di personale nel settore culturale a livello europeo, nazionale e regionale; invita inoltre gli Stati membri a eseguire un monitoraggio sistematico delle misure destinate al raggiungimento di tale obiettivo;

5.  rammenta l'importanza del ruolo dell'UE nel promuovere e facilitare un coordinamento migliore delle politiche culturali a tutti i livelli; osserva che solo partendo da tale base, gli attori in tutta l'UE saranno in grado di sviluppare una politica globale ed efficace per promuovere l'accesso e la partecipazione alla cultura e per inquadrare la cultura come elemento cruciale nel progetto di integrazione europea;

6.  ritiene che l'accesso alla cultura e la partecipazione culturale rappresentino una questione trasversale e pertanto sottolinea l'importanza di coordinare la politica culturale con altri ambiti strategici, quali l'istruzione, la politica sociale, economica, regionale, estera, digitale e dei media;

7.  raccomanda agli Stati membri di sviluppare una strategia di azione culturale rivolta ai bambini e ai giovani;

8.  considera la promozione e la realizzazione di un accesso inclusivo e significativo alla cultura una delle priorità dell'agenda politica e chiede l'integrazione delle questioni relative all'accessibilità e alla partecipazione alla cultura in altri ambiti politici, dato che tale intervento non solo apporterà un contributo positivo a tali ambiti, ma favorirà anche una collaborazione sinergica intersettoriale nello spirito dell'articolo 167 TFUE;

9.  afferma che il compendio delle politiche culturali nazionali elaborato e gestito dal Consiglio d'Europa e da una piattaforma di esperti si è rivelato uno strumento molto utile per le politiche culturali in Europa e oltre; si rammarica tuttavia che dal 2011 si registrano pochi progressi nella raccolta dei dati e, in particolare, nella loro analisi e raccomanda pertanto al Consiglio di procedere al riesame dei contenuti attuali, compreso il livello locale e regionale delle politiche culturali;

10.  sottolinea che i concetti di accesso e partecipazione alla cultura sono strettamente correlati; rileva che le strategie volte a rafforzare l'accesso e la partecipazione alla cultura dovrebbero essere attuate mediante l'individuazione dei gruppi sottorappresentati e l'elaborazione e l'attuazione di iniziative o programmi finalizzati ad aumentare la loro partecipazione e a rimuovere le barriere esistenti;

11.  sottolinea la necessità di raccogliere dati sulla partecipazione delle persone con disabilità alle attività culturali;

12.  si rammarica che gli ostacoli finanziari impediscano tuttora ai cittadini, specialmente agli appartenenti ai gruppi più svantaggiati, di godere pienamente del diritto fondamentale di partecipare alla vita culturale e di accedere alla cultura, il che pregiudica l'effettivo esercizio di tale diritto fondamentale;

13.  ricorda che è importante sviluppare piattaforme per la condivisione e lo scambio di esperienze a livello regionale, nazionale ed europeo;

14.  sottolinea l'importanza di garantire un'offerta culturale di qualità a tutti i cittadini al fine di promuovere una cittadinanza attiva, democratica e inclusiva;

Ostacoli finanziari

15.  sottolinea che finanziamenti pubblici costanti e continui svolgono un ruolo fondamentale nel garantire un ambiente culturale vivo e restano uno strumento indispensabile per sostenere le attività culturali nell'UE affinché valorizzino pienamente il loro potenziale economico, per contribuire alla crescita sostenibile e alla coesione sociale e per finanziare le infrastrutture culturali; invita pertanto la Commissione e gli Stati membri, nell'ambito delle rispettive competenze, a destinare una parte adeguata del loro bilancio al sostegno pubblico alla cultura e a rafforzare le sinergie con il FESR e con gli altri fondi di sostegno alla cultura, compresi i programmi che facilitano la ricerca e l'innovazione e gli strumenti disponibili della politica di coesione;

16.  invita la Commissione e gli Stati membri a garantire che i finanziamenti pubblici alla cultura non siano ridotti, indipendentemente dalle eventuali difficoltà economiche che uno Stato membro potrebbe trovarsi ad affrontare in futuro;

17.  si rammarica del fatto che le recessioni economiche abbiano di solito comportato, e comportano ancora troppo spesso, anzitutto tagli della spesa pubblica destinata alla cultura e abbiano un impatto negativo sui bilanci per le attività culturali;

18.  rammenta che gli investimenti nel settore culturale e creativo consentono di sbloccare il notevole potenziale, ancora trascurato, di tali settori per promuovere la diversità culturale e l'innovazione sociale generando nel contempo una prosperità economica sostenibile e un'occupazione di qualità e che tali investimenti hanno anche un impatto diretto sullo sviluppo di nuove competenze, la digitalizzazione, l'imprenditorialità, l'innovazione e la creazione di nuovi modelli di impresa, oltre a rafforzare la competitività dei settori culturali e creativi europei, cogliere possibilità e accedere a opportunità, mercati e pubblici nuovi a livello internazionale; considera pertanto che il settore privato svolge un ruolo decisivo e complementare all'investimento pubblico e invita gli Stati membri a prendere in considerazione l'attuazione di misure legislative che prevedano un credito d'imposta per i contributi in denaro di privati a sostegno della cultura;

19.  osserva che la frammentazione, il basso valore aggiunto, la presenza di molti lavoratori autonomi e di donne nel settore creativo, ribadendo che tali attività sono generalmente considerate passatempi interessanti, non devono portare a ridurre l'industria creativa e culturale a un modello di lavoro mal pagato e con scarse tutele sociali; propone pertanto di elaborare procedure solide per verificare che nel settore creativo vigano condizioni di lavoro buone;

20.  sottolinea che l'accesso pubblico ai beni e ai servizi culturali e il sostegno alla produzione e all'espressione culturale rafforzano l'economia creativa, contribuendo allo sviluppo del paese;

21.  osserva che il problema della mancanza di finanziamenti alle industrie culturali si ridurrebbe con incentivi fiscali al mecenatismo privato;

22.  richiama l'attenzione sui problemi relativi all'imposta sul reddito a livello transfrontaliero con cui devono fare i conti gli artisti in tutta Europa, e raccomanda pertanto un modello unico che apporti benefici ai lavoratori dipendenti e autonomi e che consenta di evitare la doppia tassazione;

23.  chiede maggiori investimenti nelle microimprese al fine di promuovere la creatività e l'innovazione, promuovendo così lo sviluppo regionale e locale;

24.  sottolinea che il prezzo elevato di beni e servizi culturali costituisce uno degli ostacoli alla partecipazione alla cultura indicati dagli intervistati nei sondaggi Eurobarometro e nelle indagini di Eurostat(26); raccomanda fermamente che, in tale contesto, gli Stati membri e le regioni intraprendano azioni indirizzate a gruppi di pubblico specifici, in particolare studenti, famiglie numerose e anziani, finalizzate a eliminare le barriere finanziarie all'accesso;

25.  sottolinea che gli alti costi di assicurazione per gli oggetti esposti e le esibizioni sono anch'essi responsabili del prezzo elevato dei biglietti d'ingresso a musei, teatri e gallerie e rendono spesso impossibile alle piccole strutture elaborare programmi in base al proprio pubblico e alle proprie ambizioni, situazione che porta a un crescente divario tra le strutture più piccole, vicine al loro pubblico, e le istituzioni più grandi, riconosciute a livello internazionale;

26.  sottolinea il ruolo che un'adeguata politica fiscale può svolgere nei settori culturali e creativi per incrementare l'accesso e la partecipazione alla cultura; osserva, tuttavia, che il sostegno indiretto al patrimonio culturale mediante l'introduzione di aliquote IVA ridotte non può sostituire le sovvenzioni dirette; chiede un migliore coordinamento delle politiche culturali nazionali e delle aliquote IVA come strumento per stimolare la partecipazione alla cultura;

27.  ricorda l'importanza che gli Stati membri valutino la possibilità di una politica fiscale più coerente riguardo al reddito per gli operatori culturali e gli artisti che trascorrono periodi di tempo brevi in vari paesi e possono quindi essere soggetti a norme e procedure amministrative diversi per ogni singola esibizione, laboratorio o residenza; suggerisce che un'armonizzazione minima a sostegno della mobilità di artisti e operatori culturali dovrebbe essere considerata una priorità per incoraggiare la diversità creativa e culturale nell'intera UE e oltre, invece di creare ostacoli sotto forma di una burocrazia sproporzionata al reale reddito ottenuto dalle attività culturali;

28.  chiede che gli Stati membri e le istituzioni pubbliche investano nel decentramento delle attività culturali, sia attraverso la creazione di infrastrutture nelle regioni periferiche che attraverso l'organizzazione di varie mostre culturali temporanee; invita anche le istituzioni culturali private a investire nel decentramento geografico;

29.  accoglie con favore la proposta di modifica della direttiva IVA, che consentirebbe agli Stati membri di applicare la medesima aliquota IVA alle pubblicazioni elettroniche e a quelle cartacee; ritiene che la distinzione tra aliquote IVA applicate alle pubblicazioni fisiche ed elettroniche sia anacronistica e insostenibile nell'era digitale; invita il Consiglio ad adottare senza indebiti ritardi la proposta della Commissione in materia;

30.  sottolinea l'importanza della conciliazione tra vita privata e professionale per l'accesso, la fruizione e la partecipazione alle diverse attività culturali;

Ostacoli e sfide nel campo dell'istruzione

31.  sottolinea che il livello di istruzione è uno dei fattori più importanti aventi un impatto significativo sul grado di partecipazione alla cultura; rileva che un livello di istruzione superiore si traduce in un grado di partecipazione più elevato agli eventi culturali(27); sottolinea che le materie umanistiche, l'insegnamento delle lingue a scuola e l'educazione culturale rappresentano una parte fondamentale dell'istruzione generale poiché contribuiscono a ridurre le disparità sociali e necessitano pertanto degli stessi finanziamenti concessi alle materie STEM;

32.  sottolinea che la conoscenza è concepita come prodotto delle interazioni culturali che agiscono e retroagiscono sull'individuo detentore di un imprinting culturale;

33.  incoraggia un approccio basato sulle comunità interattivo e inclusivo nella definizione delle politiche culturali e di istruzione, al fine di incrementare l'interesse e la partecipazione alla cultura, promuovere il patrimonio culturale europeo e sviluppare la diversità culturale e linguistica dell'Europa;

34.  osserva che l'assenza di interesse figura tra gli ostacoli alla partecipazione alla cultura indicati più di frequente dagli intervistati nelle indagini Eurostat e Eurobarometro(28); sottolinea, in tale contesto, che il sostegno alla domanda, inteso come creazione di interesse e comprensione della cultura attraverso l'istruzione formale, non formale e informale, dovrebbe essere un compito prioritario nell'ottica di incrementare l'accesso e la partecipazione alla cultura;

35.  raccomanda la generalizzazione della Carta europea dello studente, che dovrebbe anche consentire l'accesso gratuito alle istituzioni culturali dell'UE;

36.  rammenta il ruolo fondamentale che le scuole e le famiglie rivestono quali piattaforme chiave per il contatto dei giovani con la cultura e nel plasmare i bisogni e le competenze culturali; invita gli Stati membri a intraprendere azioni a favore di un maggiore inserimento dell'educazione culturale e artistica nei programmi scolastici, sia nell'istruzione formale che informale;

37.  sottolinea l'importanza che gli Stati membri, in stretta collaborazione con le autorità regionali e locali e attraverso finanziamenti e/o sovvenzioni, garantiscano l'insegnamento della musica nelle scuole pubbliche;

38.  chiede che gli Stati membri riconoscano che l'istruzione è una delle più importanti attività culturali, in quanto promuovere la domanda significa innanzi tutto fornire alle persone le competenze e le conoscenze che permettano loro di apprezzare le arti; ricorda che l'interesse verso la cultura può essere coltivato in modo più efficace in tenera età e ritiene pertanto che alla cultura dovrebbe essere riconosciuto maggiore spazio nei programmi scolastici e che dovrebbero essere messe a disposizione maggiori risorse umane e materiali per raggiungere tale obiettivo; suggerisce di destinare finanziamenti alle scuole per visite a musei e altre istituzioni culturali poiché tale iniziativa promuoverà contemporaneamente l'interesse verso la cultura e la partecipazione dei giovani e fornirà risorse aggiuntive per le istituzioni culturali;

39.  sottolinea l'importanza del sistema scolastico pubblico nell'introdurre i bambini alla diversità del mondo della cultura, contribuendo così alla formazione di un nuovo pubblico e alla diffusione della cultura; considera inoltre importante che le diverse istituzioni culturali sviluppino partenariati con gli istituti scolastici a livello locale, regionale e nazionale;

40.  invita gli Stati membri e le autorità regionali e locali a sostenere programmi di educazione culturale extra-scolastici per tutti, in particolare per i bambini e i giovani svantaggiati, mediante programmi aventi l'obiettivo di introdurre i giovani alle diverse espressioni artistiche o di aiutarli ad acquisire una maggiore consapevolezza del patrimonio culturale esistente;

41.  sottolinea il ruolo delle istituzioni culturali locali, inclusi centri culturali e biblioteche, quali attori centrali per superare le barriere nell'accesso e nella partecipazione alla cultura; invita pertanto gli Stati membri a sostenere attivamente tali istituzioni culturali;

42.  chiede una valorizzazione e una comprensione maggiori del ruolo sociale svolto dalle biblioteche pubbliche e dalle istituzioni culturali della comunità, in particolare nelle regioni rurali e periferiche, non solo attraverso l'aumento dei finanziamenti pubblici ma anche mediante l'istituzione di partenariati e la fornitura di strumenti adeguati nell'ambito delle TIC e delle risorse umane con accesso alla formazione, trasformandole in tal modo in istituzioni in grado di migliorare la vita delle persone e di contribuire allo sviluppo locale;

43.  sottolinea che la creazione di partenariati è fondamentale per attrarre le persone che potrebbero divenire il pubblico delle attività artistiche e che tale obiettivo può essere conseguito, ad esempio, mediante la cooperazione con organizzazioni che rappresentano gli studenti, i migranti o le persone con disabilità in modo da rispondere in maniera adeguata ai loro interessi e necessità;

44.  sottolinea l'importanza della promozione di iniziative a livello nazionale, regionale e locale che favoriscano il contatto, la collaborazione e lo scambio di esperienze tra le arti tradizionali, le istituzioni culturali e le diverse organizzazioni multiculturali o minoritarie, nonché tra il settore culturale professionale e quello amatoriale;

45.  raccomanda lo sviluppo di una strategia coerente a sostegno dei progetti educativi proposti dalle istituzioni culturali; sottolinea che detti progetti sono strumenti per la promozione e la creazione di consapevolezza, competenze culturali e conoscenze interculturali, e pertanto costituiscono il punto di partenza per un coinvolgimento a lungo termine del pubblico nelle attività culturali;

46.  invita gli Stati membri a elaborare programmi per il tempo libero dei giovani nelle istituzioni culturali;

47.  invita la Commissione e gli Stati membri ad adottare misure che garantiscano un accesso più diffuso alle istituzioni culturali e a sviluppare una strategia europea globale relativa all'accesso agli spazi pubblici, in particolare per quanto riguarda la cultura nell'ambiente urbano edificato, come nel caso di musei, teatri, cinema, biblioteche, sale concerti ecc.;

48.  invita gli Stati membri a incoraggiare la creazione di borse di studio o di tirocinio per studenti, connesse al sistema scolastico pubblico o privato, nelle istituzioni culturali o di gestione culturale;

Barriere strutturali

49.  richiama l'attenzione sul tasso spesso strutturalmente inferiore di partecipazione alla cultura tra gli abitanti delle zone rurali(29) e, in tale contesto, pone l'accento sul ruolo dei piccoli centri di cultura locali, delle infrastrutture di trasporto e del sostegno al turismo culturale sostenibile nel facilitare l'accesso alle istituzioni culturali;

50.  sottolinea che il patrimonio culturale europeo è unico al mondo per la sua diversità e la sua ricchezza ed evidenzia che il turismo culturale presenta un enorme potenziale per contribuire a un'economia sostenibile, nonché per promuovere la coesione e l'inclusione sociali; invita pertanto gli Stati membri a profondere maggiori sforzi e ad aumentare gli investimenti al fine di definire una politica in materia di turismo culturale sostenibile e a lungo termine;

51.  chiede maggiori investimenti nel settore della cultura al fine di rendere più dinamiche le economie locali e promuovere il turismo culturale; osserva che il turismo culturale, in sinergia con la scienza, il settore primario e i centri artigianali e industriali nonché la mobilità, sono fattori decisivi per creare un'Europa più vicina e umanistica;

52.  suggerisce di destinare maggiori investimenti all'accesso alla cultura nelle regioni ultraperiferiche, montane e remote al fine di creare opportunità culturali decentrate;

53.  osserva la necessità di ulteriori azioni finalizzate a migliorare l'accesso alle infrastrutture culturali senza barriere architettoniche o fisiche e alle attività culturali e ai media per le persone con disabilità; invita gli Stati membri e la Commissione, nell'ambito delle rispettive competenze, a continuare ad adoperarsi a favore dell'integrazione delle persone con disabilità attraverso la cultura e ad impegnarsi ad eliminare gli ostacoli esistenti;

54.  riconosce il bisogno di modalità partecipative di gestione del patrimonio culturale basate su un approccio incentrato sulle comunità locali, in modo da intercettare la domanda e coinvolgere porzioni di pubblico più ampie, tenendo in particolare considerazione i giovani, le persone con disabilità e i gruppi sottorappresentati ed emarginati;

55.  chiede agli Stati membri e alle istituzioni culturali da essi dipendenti di garantire un'offerta culturale accessibile a tutti, con misure specifiche per determinati gruppi di popolazione, tra i quali, ad esempio, i bambini e i giovani, gli anziani, le persone con disabilità e i migranti;

56.  sottolinea la necessità di maggiori investimenti da parte degli Stati membri per l'introduzione del codice universale di lettura e di scrittura in rilievo (il sistema Braille) in un'ampia gamma di infrastrutture e tecnologie culturali; invita ad aumentare gli investimenti nella produzione di libri, riviste e giornali in formato audio nonché nell'utilizzo della lingua dei segni nelle produzioni teatrali;

57.  evidenzia la necessità di rimuovere gli ostacoli alla mobilità di artisti e professionisti del settore della cultura, principalmente quelli fiscali; sottolinea l'impatto di queste attività sull'ampliamento dell'offerta culturale in Europa; plaude al programma Europa creativa volto a contribuire al successo della mobilità culturale e dei professionisti del settore nonché a incoraggiare la diffusione di eventi e progetti culturali di qualità;

58.  ricorda che le barriere all'accesso alla cultura sono più evidenti a livello locale e che pertanto gli investimenti in progetti diversi di mobilità culturale dovranno essere rafforzati al fine di permettere lo sviluppo e la coesione delle comunità locali;

59.  invita la Commissione a considerare la mobilità degli artisti europei e dei paesi terzi come un bene per la promozione della pace, la condivisione delle visioni e il superamento degli stereotipi sociali e culturali;

60.  ricorda che le barriere linguistiche possono avere un effetto negativo sulla domanda culturale e chiede pertanto un maggiore multilinguismo nelle produzioni culturali;

61.  raccomanda agli Stati membri di adottare le misure necessarie a facilitare il trasporto e l'accesso alle istituzioni culturali per le persone con disabilità e a mobilità ridotta;

Ostacoli e sfide digitali

62.  è convinto che gli strumenti digitali, se utilizzati e attuati adeguatamente e se accompagnati da un livello coerente di alfabetizzazione digitale, possono contribuire a superare gli ostacoli nell'accesso alla cultura determinati da fattori quali la posizione geografica sfavorevole, la disabilità, l'origine sociale, la lingua e la mancanza di tempo o di risorse finanziarie; sottolinea che gli strumenti digitali possono anche concorrere al superamento delle barriere sociali o mentali, senza che ciò implichi una riduzione degli investimenti nel decentramento geografico delle attività culturali; ritiene pertanto che in questo contesto l'educazione al digitale debba rientrare nel processo di apprendimento fin dalla tenera età, al fine di sviluppare le conoscenze e le abilità adeguate;

63.  raccomanda alla Commissione di elaborare una strategia digitale coerente mirata alle infrastrutture e alle attività culturali, al fine di rafforzare le loro capacità;

64.  prende atto del problema dell'esclusione digitale e sottolinea la necessità di contrastarla; rammenta, in tale contesto, che la digitalizzazione richiede alle istituzioni culturali e di istruzione e agli utenti stessi di acquisire capacità, competenze e conoscenze nuove; sottolinea, in particolare, la necessità di sviluppare capacità legate all'utilizzo delle nuove tecnologie digitali nelle istituzioni culturali e di adeguarle alle sfide derivanti dai cambiamenti tecnologici;

65.  sottolinea che la digitalizzazione e la messa a disposizione online del materiale culturale in Europa dovrebbero essere attuate nel pieno rispetto dei creatori e dei diritti di proprietà intellettuale; ritiene che, in questo contesto, i diritti di proprietà intellettuale non debbano ostacolare l'obiettivo di interesse pubblico di potenziare l'accesso a contenuti creativi, informazioni e conoscenze e di facilitare la loro divulgazione; insiste inoltre sulla necessità urgente di stabilire un ambiente digitale sicuro affinché gli artisti e i creatori siano debitamente remunerati per il loro lavoro e di garantire una remunerazione equa per l'accesso transfrontaliero;

66.  invita la Commissione a continuare ad attribuire priorità agli approcci innovativi per lo sviluppo e il coinvolgimento del pubblico, anche attraverso le nuove tecnologie, nell'ambito dei programmi dell'UE, in particolare il programma Europa creativa e le sue successive generazioni;

67.  invita gli Stati membri a tenere conto dello sviluppo del pubblico nelle loro strategie culturali e digitali e a sostenere l'utilizzo delle tecnologie digitali al fine di agevolare l'accesso ai contenuti culturali;

68.  riconosce il contributo della piattaforma Europeana e delle istituzioni degli Stati membri alla digitalizzazione e all'accessibilità dei contenuti culturali; invita, nel contesto dell'Anno europeo del patrimonio culturale, a continuare a sostenere il progetto e a migliorare le risorse di cui è dotato, e a promuovere l'accesso pubblico alle risorse e ai servizi digitali del patrimonio culturale; chiede una reale ristrutturazione del sito, affinché si conformi meglio alle tecnologie avanzate, e una reale politica di comunicazione che sia in linea con la ricchezza dei contenuti raccolti nel sito;

69.  sottolinea la necessità di raccogliere e gestire dati culturali relativi ai destinatari del materiale digitale, al fine di consentire alle organizzazioni culturali di comprendere meglio le esigenze dei destinatari e di sviluppare un approccio coerente al pubblico digitale;

70.  osserva che i contenuti culturali svolgono un ruolo essenziale nel processo di accettazione delle nuove tecnologie interessate da parte del pubblico in generale nonché nello sviluppo delle competenze informatiche e di un buon livello di alfabetizzazione mediatica dei cittadini europei;

o
o   o

71.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione.

(1) GU C 377 E del 7.12.2012, pag. 142.
(2) GU C 93 del 9.3.2016, pag. 95.
(3) Testi approvati, P8_TA(2016)0486.
(4) GU C 247 E del 15.10.2009, pag. 25.
(5) GU C 125 E del 22.5.2008, pag. 223.
(6) GU C 377 E del 7.12.2012, pag. 135.
(7) GU C 98 E del 23.4.2004, pag. 179.
(8) GU C 11 del 12.1.2018, pag. 55.
(9) GU C 316 del 22.9.2017, pag. 88.
(10) GU C 11 del 12.1.2018, pag. 16.
(11) GU C 247 E del 15.10.2009, pag. 32.
(12) Testi approvati, P8_TA(2017)0233.
(13) GU C 81 E del 15.3.2011, pag. 16.
(14) GU C 131 E dell'8.5.2013, pag. 9.
(15) Testi approvati, P8_TA(2017)0474.
(16) Testi approvati, P8_TA(2017)0062.
(17) GU L 347 del 20.12.2013, pag. 221.
(18) GU C 287 del 29.11.2007, pag. 1.
(19) GU C 463 del 23.12.2014, pag. 4.
(20) GU C 172 del 27.5.2015, pag. 13.
(21) GU C 212 del 14.6.2016, pag. 9.
(22) GU C 134 del 7.6.2003, pag. 7.
(23) GU L 394 del 30.12.2006, pag. 10.
(24) Relazione dal titolo "Policies and good practices in the public arts and in cultural institutions to promote better access to and wider participation in culture" (Politiche e buone prassi nelle istituzioni artistiche e culturali pubbliche per promuovere un migliore accesso e una partecipazione più ampia alla cultura), ottobre 2012.
(25) Eurostat, Statistiche culturali – occupazione nel settore della cultura (2017), http://ec.europa.eu/eurostat/statistics-explained/index.php/Culture_statistics_-_cultural_employment
(26) Eurobarometro n. 399.
(27) Eurostat, statistiche culturali, edizione 2016, pagg. 116-136; Eurostat, dati relativi al 2015 – Indagine dell'UE sul reddito e sulle condizioni di vita (EU-SILC).
(28) Eurobarometro n. 399, Eurostat (dati relativi al 2015 - Indagine dell'UE sul reddito e sulle condizioni di vita (EU-SILC)).
(29) Eurostat, dati relativi al 2015 - Indagine dell'UE sul reddito e sulle condizioni di vita (EU-SILC).

Ultimo aggiornamento: 8 gennaio 2019Note legali - Informativa sulla privacy