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Procedura : 2018/2046(BUD)
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Ciclo del documento : A8-0313/2018

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A8-0313/2018

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PV 22/10/2018 - 14
CRE 22/10/2018 - 14

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PV 24/10/2018 - 11.5
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P8_TA(2018)0404

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Mercoledì 24 ottobre 2018 - Strasburgo
Bilancio generale dell'Unione europea per il 2019 – tutte le sezioni
P8_TA(2018)0404A8-0313/2018

Risoluzione del Parlamento europeo del 24 ottobre 2018 concernente la posizione del Consiglio sul progetto di bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2019 (11737/2018 – C8-0410/2018 – 2018/2046(BUD))

Il Parlamento europeo,

–  visto l'articolo 314 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto l'articolo 106 bis del trattato che istituisce la Comunità europea dell'energia atomica,

–  vista la decisione 2014/335/UE, Euratom del Consiglio, del 26 maggio 2014, relativa al sistema delle risorse proprie dell'Unione europea(1),

–  visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio(2),

–  visto il regolamento (UE, Euratom) 2018/1046 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 luglio 2018, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione, che modifica i regolamenti (UE) n. 1296/2013, (UE) n. 1301/2013, (UE) n. 1303/2013, (UE) n. 1304/2013, (UE) n. 1309/2013, (UE) n. 1316/2013, (UE) n. 223/2014, (UE) n. 283/2014 e la decisione n. 541/2014/UE e abroga il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012(3),

–  visto il regolamento (UE, Euratom) n. 1311/2013 del Consiglio, del 2 dicembre 2013 , che stabilisce il quadro finanziario pluriennale per il periodo 2014-2020(4),

–  visto l'accordo interistituzionale, del 2 dicembre 2013, tra il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione sulla disciplina di bilancio, sulla cooperazione in materia di bilancio e sulla sana gestione finanziaria(5),

–  vista la sua risoluzione del 15 marzo 2018 sugli orientamenti generali per l'elaborazione del bilancio(6),

–  vista la sua risoluzione del 19 aprile 2018 sullo stato di previsione delle entrate e delle spese del Parlamento europeo per l'esercizio 2019(7),

–  visto il progetto di bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2019 adottato dalla Commissione il 21 giugno 2018 (COM(2018)0600),

–  vista la posizione del Consiglio sul progetto di bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2019, adottata il 4 settembre 2018 e comunicata al Parlamento europeo il 13 settembre 2018 (11737/2018 – C8-0410/2018),

–  vista la sua risoluzione del 5 luglio 2018 sul mandato relativo al trilogo sul progetto di bilancio 2019(8),

–  vista la lettera rettificativa n. 1/2019 (COM(2018)0709) al progetto di bilancio generale dell’Unione europea per l’esercizio 2019,

–  visti l'articolo 88 del suo regolamento,

–  visti la relazione della commissione per i bilanci e i pareri delle altre commissioni interessate (A8-0313/2018),

Sezione III

Quadro generale

1.  sottolinea che la lettura del Parlamento del bilancio 2019 rispecchia pienamente le priorità politiche approvate a larga maggioranza con le summenzionate risoluzioni del 15 marzo 2018 sugli orientamenti generali e del 5 luglio 2018 sul mandato per il trilogo; ricorda che al centro di tali priorità figurano: la crescita sostenibile, l'innovazione, la competitività, la sicurezza, il contrasto alle cause profonde dei flussi di rifugiati e migranti, la gestione dei flussi di rifugiati e migranti, la lotta al cambiamento climatico e la transizione verso le energie rinnovabili, nonché una particolare attenzione ai giovani;

2.  sottolinea che, in vista del recesso del Regno Unito dall'Unione europea, quest'ultima deve disporre delle risorse finanziarie necessarie per rispondere alle aspettative dei cittadini, per poter affrontare in modo efficace le numerose priorità summenzionate e le sfide cui è confrontata, nonché per migliorare la vita quotidiana dei suoi cittadini;

3.  sottolinea che i cittadini europei si aspettano che l'Unione compia ogni sforzo necessario per garantire la crescita economica e favorire la creazione di posti di lavoro in modo omogeneo in tutte le sue regioni; ricorda che, per soddisfare tali aspettative, è necessario investire nella ricerca e nell'innovazione, nella digitalizzazione, nell'istruzione, nelle infrastrutture e nelle PMI e promuovere l'occupazione, in particolare per i giovani in Europa; esprime la propria disapprovazione per il fatto che il Consiglio propone nuovamente tagli proprio in relazione a quei programmi che sono intesi a rendere l'economia dell'Unione più competitiva e innovativa; sottolinea inoltre che molti di questi programmi, ad esempio Orizzonte 2020, ricevono un numero di domande decisamente superiore al massimo previsto, il che comporta un inefficace utilizzo delle risorse e ha la conseguenza che molti progetti eccellenti non ricevono finanziamenti; sottolinea altresì che programmi quali Erasmus+, Orizzonte 2020 e il Programma per la competitività delle imprese e le piccole e medie imprese (COSME) forniscono una chiara prova dei vantaggi della collaborazione a livello di Unione e contribuiscono a creare un sentimento di appartenenza europea; decide pertanto di aumentare in misura considerevole gli stanziamenti per il programma Erasmus+ e di rafforzare i programmi che contribuiscono alla crescita e alla creazione di posti di lavoro, tra cui Orizzonte 2020, il Meccanismo per collegare l'Europa (CEF) e COSME;

4.  ribadisce gli impegni assunti nell'ambito dei negoziati sul Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS), segnatamente l'impegno di ridurre al minimo l'impatto dei tagli apportati a Orizzonte 2020 e al CEF in relazione al FEIS nel quadro della procedura di bilancio annuale; propone pertanto di compensare questi tagli ripristinando il profilo annuale iniziale delle linee di bilancio relative ai due programmi, al fine di consentire loro di realizzare pienamente gli obiettivi concordati nel quadro dell'adozione della legislazione pertinente;

5.  sottolinea che la disoccupazione giovanile rimane a livelli inaccettabilmente elevati in alcuni Stati membri, in particolare nelle regioni in ritardo economico, e che la situazione dei giovani NEET (che non studiano, non frequentano corsi di formazione e non lavorano) e dei disoccupati di lunga durata è particolarmente preoccupante; evidenzia che i giovani sono il gruppo più esposto al rischio di povertà e di esclusione sociale ed economica; decide pertanto di rafforzare l'Iniziativa a favore dell'occupazione giovanile (YEI) oltre il livello proposto dalla Commissione; sottolinea che tale rafforzamento non dovrebbe in alcun modo essere considerato come un anticipo rispetto alla dotazione dell'YEI approvata nel quadro della revisione intermedia del QFP ed esorta gli Stati membri ad aumentare il livello di assorbimento dei finanziamenti e a creare più occupazione giovanile di qualità;

6.  ricorda la necessità di una decisa lotta alla povertà;

7.  ricorda che la politica di coesione svolge un ruolo centrale per lo sviluppo e la crescita dell'Unione come pure per la convergenza negli Stati membri e nelle regioni; evidenzia il proprio impegno a garantire stanziamenti sufficienti per tali programmi, che rappresentano una politica fondamentale dell'Unione;

8.  sottolinea che i fondi nell'ambito della politica di coesione non dovrebbero sostenere né direttamente né indirettamente la delocalizzazione ai sensi dell'articolo 2, punto 61 bis, del regolamento (UE) n. 651/2014 della Commissione; esorta le autorità di gestione degli Stati membri a garantire che i contributi a titolo dei vari fondi non siano concessi ai beneficiari che hanno effettuato delocalizzazioni nei cinque anni che precedono la domanda di contributo, nonché a garantire che tali contributi vengano restituiti integralmente dai beneficiari che effettuano delocalizzazioni nei cinque anni successivi al ricevimento del contributo;

9.  si rammarica che, in base alle previsioni attuali, solo il 19,3 % del bilancio dell'Unione 2014-2020 sarà destinato a misure connesse al clima, il che non permetterà di conseguire l'obiettivo del 20 %, che era stato fissato prima dell'accordo di Parigi sul clima; è consapevole che ciò è dovuto in larga misura a ritardi nel settore della politica di coesione e nei programmi di sviluppo rurale; esorta gli Stati membri, che gestiscono tali programmi, ad accelerare la loro attuazione prestando una particolare attenzione alla spesa connessa al clima, al fine di compensare il livello inferiore degli stanziamenti durante i primi anni del QFP; invita la Commissione a sviluppare un piano d'azione nell'ambito dei programmi che hanno un grande potenziale di contribuire al raggiungimento dell'obiettivo di spesa per azioni legate al clima; chiede anche un solido esercizio di consolidamento annuale per realizzare progressi verso l'obiettivo dell'integrazione degli aspetti relativi al clima, con garanzie concrete e coerenti per l'adozione di decisioni di bilancio "a prova di clima", in linea con gli impegni assunti dall'Unione nel quadro dell'accordo di Parigi, e con una rendicontazione globale per adottare misure qualora gli obiettivi non siano raggiunti;

10.  sottolinea che la rubrica 3 è stata ampiamente utilizzata negli ultimi anni per far fronte alla sfida migratoria e dei rifugiati e che tali azioni dovrebbero continuare fino a quando è necessario e se del caso essere rafforzate; esorta la Commissione a monitorare attivamente l'adeguatezza degli stanziamenti nella rubrica 3 e a utilizzare appieno tutti gli strumenti disponibili per rispondere tempestivamente a qualsiasi evento imprevisto che possa richiedere finanziamenti aggiuntivi nel settore della migrazione, prestando una particolare attenzione al caso delle regioni insulari che rientrano nel campo di applicazione dell'articolo 174 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea; decide di rafforzare il Fondo asilo, migrazione e integrazione (AMIF) per coprire pienamente i fabbisogni dell'Unione nel settore della migrazione, in particolare per aiutare gli Stati membri a migliorare le condizioni di accoglienza come pure le misure e le pratiche di integrazione dei richiedenti asilo e dei migranti, nonché per rafforzare la solidarietà e la condivisione della responsabilità tra gli Stati membri e sostenere strategie di rimpatrio eque ed efficaci; constata nuovamente che il massimale della rubrica 3 è insufficiente per garantire fondi adeguati alla dimensione interna di tali priorità, come pure per altri programmi prioritari, come ad esempio quelli riguardanti la sanità, la sicurezza alimentare, la sicurezza, la giustizia, la cittadinanza e la cultura; ritiene che occorra supportare maggiormente le autorità locali che intendono sostenere il programma di reinsediamento dell'Unione attraverso la componente in regime di gestione diretta dell'AMIF;

11.  sottolinea che, alla luce delle recenti preoccupazioni sul piano della sicurezza nell'Unione, i finanziamenti nell'ambito della rubrica 3 dovrebbero prestare particolare attenzione a misure che permettano di rafforzare la sicurezza dei cittadini dell'Unione; decide pertanto di rafforzare le agenzie nel settore della giustizia e degli affari interni, come l'Agenzia dell'Unione europea per la cooperazione tra le autorità di contrasto (Europol), l'Agenzia dell'Unione europea per la formazione delle autorità di contrasto (CEPOL), l'Agenzia dell'Unione europea per la gestione operativa dei sistemi IT su larga scala nello spazio di libertà, sicurezza e giustizia (eu-LISA), l'Unità europea di cooperazione giudiziaria (Eurojust) e la nuova Procura europea (EPPO), che, a causa dell'aumento del carico di lavoro e dei nuovi compiti che sono stati loro affidati, negli ultimi anni hanno dovuto far fronte a una carenza di risorse umane e finanziarie;

12.  ribadisce che una parte essenziale della soluzione per la sfida migratoria e dei rifugiati e le preoccupazioni relative alla sicurezza dei cittadini dell'Unione consiste nell'affrontare le cause profonde della migrazione e nel destinare risorse finanziarie sufficienti agli strumenti interni ed esterni intesi ad affrontare problemi quali la povertà, la disoccupazione, l'istruzione e le opportunità economiche, l'instabilità, i conflitti e il cambiamento climatico nel vicinato dell'Unione europea e in Africa; ritiene che l'Unione dovrebbe fare un uso ottimale delle risorse finanziarie nell'ambito della rubrica 4, che si sono dimostrate insufficienti per far fronte allo stesso modo a tutte le sfide esterne;

13.  prende atto delle difficoltà create in alcuni Stati membri dal massiccio afflusso di migranti e richiedenti asilo; si rammarica che tutti gli sforzi compiuti finora per creare un meccanismo equo e umano per i migranti a livello di Unione non abbiano avuto successo;

14.  si rammarica che il Parlamento non sia stato debitamente coinvolto nelle discussioni sulla proroga dello strumento per i rifugiati in Turchia (FRT); ribadisce la posizione che sostiene da tempo, secondo cui le nuove iniziative non devono essere finanziate a scapito di progetti esterni dell'Unione già esistenti; ribadisce, pur ricordando il suo appoggio alla proroga dell'FRT, che, vista la situazione difficile all'interno della rubrica 4 per rispondere alle sfide esterne, inclusa la migrazione, il bilancio dell'Unione dovrebbe contribuire al finanziamento della seconda tranche dello strumento nella stessa proporzione applicata per la prima tranche, vale a dire con un importo di 1 miliardo di EUR, mentre gli Stati membri dovrebbero contribuire al suo finanziamento con 2 miliardi di EUR;

15.  ricorda l'importanza della Turchia in quanto paese confinante, anche per la stabilità regionale, e sottolinea la necessità che la Turchia rispetti il diritto internazionale nella regione e persegua nuovamente un processo di riforma, che garantisca il benessere dei suoi cittadini e il pieno rispetto di tutti i loro diritti;

16.  annulla tutti i tagli proposti dal Consiglio al progetto di bilancio 2019 (PB 2019) in tutte le rubriche, con eccezioni limitate nella rubrica 4 e nella sottorubrica 1b; si rifiuta di accettare i tagli proposti per i programmi con il più elevato valore aggiunto europeo, ad esempio Orizzonte 2020 e il CEF, due programmi già interessati dalle riassegnazioni di stanziamenti a favore dell'EFSI, e della maggior parte dei tagli apportati alle politiche esterne; sottolinea che la logica dei tagli proposti dal Consiglio non è supportata da dati reali sull'esecuzione e non tiene conto delle diverse modalità di attuazione di determinati programmi;

17.  conclude che, ai fini di un adeguato finanziamento di tutti i fabbisogni urgenti e considerando i margini esigui o inesistenti in alcune rubriche nel 2019, sarà necessario ricorrere a tutti gli strumenti di flessibilità previsti dal regolamento QFP; si attende che il Consiglio condivida tale approccio e che si possa giungere facilmente a un accordo in sede di conciliazione, che consenta all'Unione di essere all'altezza della situazione e di far fronte in modo efficace alle sfide future, in particolare considerando che la conciliazione di quest'anno sarà l'ultima prima delle elezioni europee del maggio 2019;

18.  fissa il livello complessivo degli stanziamenti per il 2019 a 166 340 415 936 EUR in stanziamenti di impegno e a 149 349 039 470 EUR in stanziamenti di pagamento, che rappresenta un aumento di 721 061 034 EUR in stanziamenti di impegno rispetto al PB 2019;

Sottorubrica 1a – Competitività per la crescita e l'occupazione

19.  respinge i tagli ingiustificati di 794 milioni di EUR decisi dal Consiglio per la sottorubrica 1a, che rappresentano oltre la metà dei tagli complessivi apportati dal Consiglio agli stanziamenti di impegno nelle varie rubriche del QFP; rileva che questi tagli sono in contrasto con le priorità politiche dichiarate dal Consiglio stesso; è preoccupato inoltre che questi tagli possano ostacolare l'attuazione di programmi che svolgono un ruolo fondamentale nella creazione di crescita e di occupazione, il che potrebbe avere un impatto negativo sull'economia;

20.  mette in evidenza, a tale riguardo, programmi quali Orizzonte 2020 e il CEF e i programmi spaziali faro dell'Unione, come Copernicus, che apportano un forte valore aggiunto europeo; si rammarica dei consistenti tagli operati dal Consiglio per quanto riguarda il Quadro strategico comune in materia di ricerca e innovazione, che avranno un impatto estremamente negativo su Orizzonte 2020, e si rammarica in modo particolare dei tagli alle linee di bilancio corrispondenti, come le linee "Rafforzare la ricerca sulle tecnologie emergenti e future" e "Rafforzare le infrastrutture di ricerca europee"; rileva altresì che molti di questi programmi apportano un contributo importante alla lotta contro il cambiamento climatico e ritiene che sia opportuno rafforzare tale contributo; decide di conseguenza di annullare tutti i tagli operati dal Consiglio e di ripristinare pienamente il profilo iniziale delle linee relative a Orizzonte 2020 e al CEF che sono state ridotte per alimentare il fondo di garanzia del FEIS;

21.  ricorda che Erasmus+ resta un programma molto apprezzato ed estremamente popolare, che promuove la mobilità giovanile nel settore dell'apprendimento e la formazione professionale, come dimostrato dal volume di domande ricevute che supera di gran lunga i finanziamenti disponibili, e rileva inoltre che tale programma contribuisce a promuovere un forte senso di identità europea e incoraggia i giovani a partecipare alla democrazia europea; si rammarica profondamente che il PB 2019 per il programma Erasmus+ sia ben al di sotto delle aspettative del Parlamento e non riesca ad andare oltre gli importi programmati nell'ambito dell'attuale QFP; ritiene pertanto essenziale rafforzare le componenti istruzione e formazione e gioventù del programma Erasmus+, come conseguenza del rafforzamento dell'YEI a titolo della sottorurica 1b;

22.  si rammarica che la Commissione, dopo la pubblicazione il 3 febbraio 2014 della prima relazione dell'UE sulla lotta alla corruzione, si sia rifiutata di proseguire la pratica di pubblicazione di relazioni annuali e abbia invece integrato le politiche anticorruzione nel semestre economico; rileva che le relazioni specifiche per paese nel contesto del semestre economico non contengono una chiara descrizione della situazione né raccomandazioni sulle misure anticorruzione per tutti gli Stati membri; esorta la Commissione, ancora una volta, a presentare al Parlamento una seconda relazione dell'UE sulla lotta alla corruzione e, in tale contesto, a non valutare gli sforzi profusi per contrastare la corruzione solo in termini di perdita economica, bensì ad analizzare anche gli effetti negativi di tale fenomeno sui diritti fondamentali dei cittadini dell'Unione;

23.  ricorda l'importanza di promuovere ampie sinergie tra il CEF trasporti e il CEF digitale al fine di massimizzare la leva finanziaria a favore di progetti volti a promuovere la digitalizzazione dei corridoi TEN-T;

24.  evidenzia ancora una volta che le PMI sono una componente essenziale dell'economia europea e svolgono un ruolo cruciale nella creazione di posti di lavoro in tutta l'Unione; ritiene che sia necessario creare un contesto imprenditoriale favorevole alle PMI, nonché sostenere i raggruppamenti e le reti di PMI, sostenendo anche le società cooperative che applicano pratiche sociali, di solidarietà ed etiche; prende atto tuttavia con profonda preoccupazione dei tagli operati dal Consiglio per quanto riguarda lo strumento per le PMI, che inviano un segnale contraddittorio alle imprese nell'Unione; ritiene che il bilancio dell'Unione e il suo sostegno all'accesso al credito, le start-up e le microimprese possano essere uno strumento essenziale per rendere le PMI più competitive e più innovative e per promuovere l'imprenditorialità nell'Unione; ricorda a tale riguardo i programmi COSME e Orizzonte 2020;

25.  decide pertanto di incrementare, oltre il livello del PB 2019 e delle dotazioni iniziali precedenti alle riassegnazioni a favore del FEIS, gli stanziamenti destinati a quei programmi che sono cruciali per promuovere la crescita e l'occupazione e per contrastare il cambiamento climatico, che rispecchiano priorità dell'Unione ampiamente riconosciute, segnatamente Erasmus+, Orizzonte 2020 (inclusi le azioni Marie Curie, la leadership nello spazio, il Consiglio europeo della ricerca, lo Strumento per le PMI), COSME, CEF ed EaSI;

26.  aumenta pertanto, rispetto al PB 2019, il livello degli stanziamenti di impegno nella sottorubrica 1a di 566 773 112 milioni di EUR (esclusi il ripristino delle dotazioni precedenti alle riassegnazioni a favore del FEIS, la compensazione per la proposta relativa all'Autorità europea del lavoro, i progetti pilota e le azioni preparatorie), aumento da finanziare entro il margine disponibile e attraverso un'ulteriore mobilitazione del margine globale per gli impegni;

27.  si compiace dell'impegno nei confronti di un'agenda rinnovata dell'Unione in materia di difesa, in particolare attraverso l'accordo sul Programma europeo di sviluppo del settore industriale della difesa (EDIDP); esprime l'intenzione di prestare una particolare attenzione all'attuazione da parte della Commissione degli accordi conclusi relativamente all'EDIDP e al Corpo europeo di solidarietà, come stabilito nella lettera rettificativa che è stata pubblicata dalla Commissione il 16 ottobre 2018;

Sottorubrica 1b – Coesione economica, sociale e territoriale

28.  si compiace della diminuzione del tasso di disoccupazione giovanile a livello di Unione che si attesta al 14,8 % (al 1° ottobre 2018), ma si rammarica che esso rimanga a livelli inaccettabilmente elevati in alcuni Stati membri; evidenzia che, per far fronte a questo problema, è importante assicurare un finanziamento adeguato dei sistemi di garanzia per i giovani attraverso l'Iniziativa a favore dell'occupazione giovanile (YEI) e il Fondo sociale europeo (FSE); accoglie con favore l'accordo sulla necessità di fornire stanziamenti supplementari per l'YEI e l'iscrizione degli stanziamenti corrispondenti nel PB 2019; ritiene tuttavia che, visti le sfide e i rischi posti dalla disoccupazione giovanile, l'YEI dovrebbe beneficiare di maggiori stanziamenti e decide pertanto di aumentare gli stanziamenti di impegno per l'YEI nel 2019 a 580 milioni di EUR; ritiene che tale aumento costituisca un'integrazione dell'importo per l'YEI attualmente programmato per il periodo 2014-2020;

29.  invita gli Stati membri a garantire che si acceleri l'attuazione dei programmi nel settore della politica di coesione per recuperare i ritardi; rileva che, sebbene il Consiglio non abbia messo in discussione il livello degli stanziamenti di pagamento proposto dalla Commissione, il Parlamento esaminerà attentamente le previsioni aggiornate della Commissione, per adeguare gli stanziamenti di pagamento ai fabbisogni reali onde evitare che si ricostituisca un nuovo arretrato di pagamenti alla fine dell'attuale QFP;

30.  sottolinea con rammarico che generalmente le calamità colpiscono chi ha meno mezzi per proteggersi; ritiene che la risposta alle calamità naturali o provocate dall'uomo dovrebbe essere il più rapida possibile di modo da ridurre al minimo i danni e da poter salvare vite umane e beni materiali; sottolinea la necessità di aumentare ulteriormente i fondi, specialmente alle linee di bilancio relative alla "Prevenzione delle calamità e preparazione alle calamità all'interno dell'Unione", tenendo conto, in particolare, degli incendi in Grecia, Spagna e Portogallo (che hanno provocato la tragica perdita di vite umane), che hanno un impatto drammatico e rilevante sulla popolazione;

31.  approva, in linea con l'accordo raggiunto sulla revisione del Programma di sostegno alle riforme strutturali (SRSP), lo storno di 40 milioni di EUR in stanziamenti di impegno e di 17,2 milioni di EUR in stanziamenti di pagamento dalla sottorubrica 1b alla rubrica 2;

Rubrica 2 – Crescita sostenibile: risorse naturali

32.  ricorda che la proposta della Commissione di aumentare gli stanziamenti destinati a finanziare il Fondo europeo agricolo di garanzia (FEAGA) è dovuta, in larga misura, a una riduzione significativa dell'importo delle entrate con destinazione specifica previste nel 2019;

33.  prende atto dei tagli operati dal Consiglio per un importo pari a 310 milioni di EUR in stanziamenti di impegno (-0,52 % rispetto al PB 2019) e di -328,13 milioni di EUR in stanziamenti di pagamento (-0,57 % rispetto al PB 2019), ma ritiene che la lettera rettificativa della Commissione debba rimanere la base per una revisione attendibile degli stanziamenti del FEAGA e ripristina di conseguenza i livelli del PB 2019, in attesa di un esame della lettera rettificativa in sede di conciliazione;

34.  decide di aumentare i finanziamenti per il sostegno di emergenza, in particolare per il settore della carne suina colpito dalla peste suina africana, al fine di ridurre l'impatto negativo sugli agricoltori e i lavoratori nelle regioni più colpite dalla malattia; decide di esprimere il suo forte sostegno al settore agricolo nell'Unione aumentando gli stanziamenti per i prodotti ortofrutticoli, al fine di affrontare le ripercussioni della crisi nel settore e dell'embargo russo, come pure per le misure intese a contrastare gli effetti dell'infestazione da Xilella fastidiosa e della volatilità del prezzi dell'olio d'oliva;

35.  mette in evidenza il ruolo essenziale svolto dalle agenzie decentrate dell'Unione nel settore dell'ambiente, della sanità pubblica e della sicurezza alimentare per aiutare l'Unione e gli Stati membri a prendere decisioni con cognizione di causa e basate su dati scientifici sulla protezione e il miglioramento dell'ambiente e della salute pubblica, rafforzando al contempo la cooperazione tra gli Stati membri per rispondere alle preoccupazioni dei cittadini dell'Unione;

36.  decide di proporre un aumento di 20 milioni di EUR oltre il livello del PB 2019 per il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR), al fine di promuovere l'innovazione nei settori dell'agricoltura e della silvicoltura e di garantire la redditività e la sostenibilità di tali mezzi di sussistenza in futuro;

37.  decide, in linea con i suoi obiettivi enunciati nella strategia Europa 2020 e con gli impegni internazionali assunti per far fronte ai cambiamenti climatici, di proporre un aumento di 15,6 milioni di EUR al di sopra del livello del PB 2019 per gli interventi a favore del clima; ricorda inoltre gli impegni assunti dall'Unione per arrestare e invertire il declino della biodiversità e sottolinea che l'aumento proposto contribuisce anche alla protezione della biodiversità;

38.  decide, alla luce della positiva conclusione dei negoziati sulla revisione dell'SRSP, di sbloccare la riserva introdotta dal Consiglio sugli importi stornati dalla sottorubrica 1b;

39.  mette in evidenza gli effetti dell'estrema siccità che ha colpito gli Stati membri negli ultimi mesi, provocando ingenti perdite per l'agricoltura e danneggiando un gran numero di aziende, e sottolinea a tale proposito la necessità di garantire misure di sostegno intese ad aiutare gli agricoltori maggiormente colpiti;

40.  decide di utilizzare al massimo gli stanziamenti relativi ai programmi POSEI previsti nel relativo regolamento(9), sottolineando l'importanza di tali programmi per la resilienza dei produttori agricoli, e mette in risalto la fragilità della situazione economica delle regioni ultraperiferiche;

41.  aumenta pertanto gli stanziamenti di impegno di 154,1 milioni di EUR, lasciando così un margine di 190,8 milioni di EUR al di sotto del massimale per gli impegni nella rubrica 2, previa detrazione dei progetti pilota e delle azioni preparatorie;

42.  sottolinea che i persistenti squilibri nella filiera alimentare, in cui la posizione dei produttori primari è assai più debole rispetto a quella di altri attori, dovrebbero indurre la Commissione ad adottare misure per migliorare la trasparenza dei prezzi e dei margini nella filiera alimentare, in modo da garantire un prezzo equo alla produzione per assicurare il miglioramento del reddito dei piccoli e medi agricoltori;

43.  richiama l'attenzione sui fattori di rischio che incombono su numerosi ecosistemi boschivi quali, ad esempio, la diffusione di specie esotiche invasive e parassiti (tra cui il nematode del pino e altri), nonché gli incedi boschivi; ritiene che occorra destinare risorse finanziarie sufficienti, mediante programmi e misure di sostegno dell'Unione, alla valutazione delle condizioni ecologiche e fitosanitarie delle foreste, come pure alla loro riqualificazione, tra cui le attività di rimboschimento; rileva che queste risorse sono estremamente importanti e urgenti per alcuni Stati membri, come ad esempio il Portogallo, la Grecia e la Spagna, in ragione della serie dei numerosi incendi che hanno interessato tali territori;

Rubrica 3 - Sicurezza e cittadinanza

44.  ribadisce la sua convinzione di lunga data che il massimale della rubrica 3 si è rivelato ampiamente insufficiente per finanziare adeguatamente la dimensione interna delle sfide essenziali connesse, da un lato, alla sicurezza interna e dei cittadini e, dall'altro, ai rifugiati e ai migranti;

45.  prevede che la pressione sui sistemi di asilo e migrazione di taluni Stati membri, nonché sulle loro frontiere, rimarrà alta nel 2019 e negli anni a venire, e ritiene pertanto che siano necessari finanziamenti supplementari per quanto riguarda i rifugiati e la migrazione, anche in vista di eventuali future esigenze imprevedibili in tale settore; rafforza pertanto l'AMIF per quanto riguarda il sostegno alla migrazione legale verso l'Unione e la promozione di un'integrazione efficace dei cittadini di paesi terzi e il potenziamento di strategie di rimpatrio eque ed efficaci, in particolare per aiutare gli Stati membri a migliorare le misure di integrazione dei rifugiati e dei migranti, segnatamente dei bambini e dei minori non accompagnati;

46.  accoglie con favore l'aumento degli stanziamenti d'impegno per l'AMIF al fine di finanziare la nuova legislazione Dublino II (nell'ipotesi che sia adottata entro la fine del 2018) e respinge la decisione del Consiglio di iscrivere gli stanziamenti corrispondenti in riserva;

47.  sottolinea che la sicurezza interna deve rimanere una delle principali priorità dell'Unione e mette in evidenza il ruolo del Fondo sicurezza interna (ISF) quale strumento finanziario fondamentale per sostenere gli Stati membri nel settore della sicurezza, compresa la lotta al terrorismo e alla radicalizzazione, alla criminalità organizzata e alle forme gravi di criminalità, nonché alla criminalità informatica; decide pertanto di aumentare gli stanziamenti di bilancio dell'ISF, anche per rafforzare il sostegno alla gestione delle frontiere e fornire assistenza alle vittime di atti terroristici;

48.  evidenzia il ruolo cruciale svolto dalle agenzie dell'Unione nel settore della giustizia e degli affari interni nel rafforzare la cooperazione tra gli Stati membri per rispondere alle preoccupazioni dei cittadini dell'Unione; decide di aumentare gli stanziamenti di bilancio e l'organico di EUROPOL, CEPOL, eu-LISA, Eurojust ed EPPO;

49.  ribadisce, in tale contesto, che l'EPPO deve disporre di risorse finanziarie e umane sufficienti; rileva che nel PB 2019 il contributo dell'Unione ammonta a un totale di 4 911 000 EUR; sottolinea che tale stanziamento è destinato a coprire le spese per il personale e l'infrastruttura come pure le altre spese amministrative e operative dell'EPPO; rileva che sono previsti solo 35 posti in organico, con la conseguenza che, una volta detratti i 23 posti di procuratore europeo, resteranno solo 12 posti per i compiti amministrativi; ritiene che tale situazione non sia realistica, in particolare in considerazione del fatto che altri due Stati membri hanno recentemente deciso di aderire all'EPPO; decide pertanto di anticipare l'aumento dell'organico previsto per il 2020 e di allineare l'inquadramento del procuratore capo e dei procuratori europei al grado di inquadramento dei livelli dirigenziali dell'OLAF e di Europol;

50.  si rammarica dei tagli arbitrari per oltre 35 milioni di EUR in stanziamenti d'impegno apportati dal Consiglio a numerosi programmi nei settori della cultura, della cittadinanza, della giustizia e della sanità pubblica, nonostante gli eccellenti tassi di esecuzione di tali programmi e i livelli di finanziamento già insufficienti che non consentono di finanziare molti progetti di elevata qualità; ripristina tutte le linee almeno al livello del progetto di bilancio e propone ulteriori aumenti per le linee corrispondenti;

51.  evidenzia il ruolo svolto dal programma Europa creativa nel sostenere i settori audiovisivo e culturale dell'Unione e insiste sul fatto che i livelli di finanziamento dovrebbero essere commisurati alle ambizioni del programma; chiede un aumento degli stanziamenti d'impegno per i sottoprogrammi MEDIA e Cultura, tra l'altro per far fronte ai bassi tassi di successo delle domande; aumenta inoltre gli stanziamenti per le azioni multimediali e per il rafforzamento della capacità finanziaria delle PMI nei settori culturali e creativi europei;

52.  ribadisce il proprio sostegno al programma Diritti, uguaglianza e cittadinanza e al programma Giustizia; decide di aumentare gli stanziamenti d'impegno per gli strumenti intesi a lottare contro la discriminazione e le disuguaglianze in generale, e in particolare il programma Daphne, nonché a combattere la violenza di genere e far valere i diritti delle donne e delle persone LGBTQI+;

53.  ricorda che i progetti collegati alla cultura e all'istruzione ricevono il sostegno di una serie di programmi e strumenti dell'Unione, in particolare i fondi SIE, il FEIS e Orizzonte 2020; esorta la Commissione a migliorare le sinergie tra i programmi al fine di garantire l'efficacia della spesa; invita la Commissione, in particolare, a sfruttare appieno le potenziali sinergie esistenti tra i vari programmi dell'Unione, quali Orizzonte 2020, il meccanismo per collegare l'Europa, Erasmus+, EaSI, Europa creativa, COSME, il FEIS e i fondi SIE, per sostenere un maggior numero di progetti nel settore delle industrie culturali e creative;

54.  aumenta la dotazione della rubrica 3 di 127,75 milioni di EUR in stanziamenti d'impegno rispetto al progetto di bilancio, esclusi i progetti pilota e le azioni preparatorie, e propone di finanziare questi aumenti attraverso un'ulteriore mobilitazione degli strumenti speciali;

Rubrica 4 – Europa globale

55.  evidenzia che le complesse sfide geopolitiche che l'Unione si trova ad affrontare richiedono con urgenza una presenza esterna più forte dell'Unione; sottolinea ancora una volta che l'azione esterna dell'Unione può essere credibile solo se viene sostenuta da risorse finanziarie sufficienti; ricorda che il fabbisogno finanziario è nettamente superiore al volume attuale della rubrica 4 e chiede un adeguato margine di manovra in caso di crisi esterne impreviste;

56.  ricorda che l'attuazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS) deve interessare le politiche interne ed esterne dell'Unione, mentre occorre adoperarsi per fornire in misura sufficiente alimenti di buona qualità e acqua pulita, nonché costruire infrastrutture supplementari di smaltimento delle acque reflue al fine di conseguire gli OSS n. 2 e n. 6; richiama inoltre l'attenzione sulla portata e sulle implicazioni della povertà energetica nei paesi in via di sviluppo e chiede un'azione supplementare per ridurre tale povertà conformemente all'OSS n. 7, in particolare nelle zone rurali remote nelle regioni non collegate alla rete energetica;

57.  a tale riguardo, ribadisce, in linea con la sua posizione espressa nella summenzionata risoluzione del 5 luglio 2018, che l'attuale coefficiente di contribuzione allo strumento per i rifugiati in Turchia (FRT) a carico del bilancio dell'Unione (1 miliardo di EUR) e degli Stati membri (2 miliardi di EUR) dovrebbe essere mantenuto per il finanziamento della seconda tranche dell'FRT; decide pertanto di ridurre i contributi del bilancio dell'Unione da 1,45 miliardi a 450 milioni di EUR; ritiene che la differenza dovrebbe invece essere finanziata mediante contributi bilaterali degli Stati membri;

58.  ritiene che la promozione della pace, della sicurezza e della giustizia nei paesi in via di sviluppo sia di fondamentale importanza al fine di affrontare le cause profonde della migrazione e le corrispondenti sfide umanitarie nei paesi del vicinato meridionale, quali la Libia; sottolinea l'importanza di sostenere la buona governance, la democrazia, lo Stato di diritto e una società civile dinamica per combattere efficacemente la povertà a lungo termine e affrontare le sfide del cambiamento climatico nei paesi in via di sviluppo; decide pertanto di aumentare le risorse destinate allo strumento di cooperazione allo sviluppo (DCI) e alla componente meridionale dello strumento europeo di vicinato (ENI) nelle sue varie dimensioni, per tenere conto anche della notevole pressione cui continuerà a essere sottoposto l'ENI nel 2019;

59.  ricorda che, nella sua politica esterna, l'Unione si è impegnata a tutelare e promuovere globalmente i diritti dei minori, delle ragazze e delle donne, nonché delle persone con disabilità o esigenze speciali; sottolinea l'importanza di attuare nell'ambito delle relazioni esterne gli orientamenti dell'Unione in materia di promozione e tutela dei diritti del bambino nell'Unione europea, del piano d'azione dell'Unione europea sulla parità di genere e della politica europea in materia di disabilità; in tale spirito, ritiene opportuno destinare il 10 % delle risorse disponibili nel quadro degli aiuti umanitari all'accesso all'istruzione nelle aree di crisi;

60.  sottolinea l'importanza strategica di stanziare finanziamenti sufficienti per i Balcani occidentali al fine di consolidarne il percorso verso l'adesione; reputa incomprensibile la proposta del Consiglio di ridurre gli stanziamenti per le riforme politiche, le quali costituiscono la struttura portante di qualsiasi trasformazione democratica; sottolinea la necessità di un adeguato sostegno finanziario al piano d'azione 2018-2020 della strategia per i Balcani occidentali e decide pertanto di aumentare la dotazione dello strumento di assistenza preadesione (IPA II) per la regione;

61.  sottolinea che la situazione nei paesi del partenariato orientale costituisce anche una sfida di rilievo per l'Unione; è convinto dell'importanza di fornire finanziamenti supplementari per sostenere gli sforzi di riforma dei nostri vicini, contribuire ad aumentare la resilienza, promuovere la pace e migliorare la vita quotidiana dei cittadini di tali paesi;

62.  chiede un sostegno rafforzato dell'Unione all'UNRWA, in linea con la risoluzione dell'8 febbraio 2018(10), alla luce dell'aggravarsi delle condizioni sul terreno e della decisione degli Stati Uniti di ritirare il proprio contributo annuale all'Agenzia; indica che l'aumento proposto è destinato esclusivamente all'UNRWA per compensare la perdita in questione;

63.  è convinto del potenziale dei contatti interpersonali e della mobilità dei giovani, che costituiscono anche una delle strategie cruciali per rafforzare l'impatto dell'azione esterna dell'Unione e la sua visibilità presso i cittadini dei paesi partner; ha pertanto deciso di rafforzare i contributi di DCI, ENI, IPA II e dello strumento di partenariato a Erasmus+;

64.  in conformità del principio di condizionalità, sostiene una riduzione dell'importo stanziato per la Turchia in tutte le linee di bilancio, in considerazione delle continue regressioni nei settori dello Stato di diritto, della democrazia e dei diritti umani; ritiene nel contempo necessario rafforzare ulteriormente il sostegno diretto alla società civile e i contatti interpersonali;

65.  reputa necessario incrementare gli stanziamenti sulla linea di bilancio relativa alla comunità turco-cipriota, al fine di contribuire in misura decisiva al proseguimento e all'intensificazione della missione del Comitato per le persone scomparse a Cipro, nonché al benessere dei maroniti che intendono reinsediarsi e di tutte le persone che si trovano nell'enclave come concordato nel Terzo accordo di Vienna, e di sostenere la Commissione tecnica sul patrimonio culturale delle due comunità (TCCH), promuovendo in tal modo la fiducia e la riconciliazione tra di esse;

66.  prende atto del modesto aumento, proposto dalla Commissione, dei fondi destinati alla politica estera e di sicurezza comune (PESC) e osserva nel contempo che il bilancio della PESC continua a essere sottoposto a forti pressioni, anche a causa dell'ampliamento di una serie di missioni di politica estera e di sicurezza comune (PSDC), che rischia di aggravare il problema nel 2019; annulla la riduzione proposta dal Consiglio per altre misure e operazioni di gestione delle crisi, che porterebbe a diminuire la flessibilità nella gestione di crisi inattese;

67.  decide di conseguenza di annullare la quasi totalità dei tagli apportati dal Consiglio e di iniettare nella rubrica 4 l'importo di 425,4 milioni di EUR oltre il PB 2019 (esclusi i progetti pilota e le azioni preparatorie), diminuendo nel contempo le linee relative all'FRT e alla Turchia ed evitando di ripristinare i tagli del Consiglio dell'ordine complessivo di -1,24 miliardi di EUR, con una differenza netta di -819,1 milioni di EUR rispetto al PB 2019 per la rubrica 4;

Rubrica 5 – Amministrazione; altre rubriche – spese amministrative e di sostegno alla ricerca

68.  ritiene che i tagli apportati dal Consiglio siano ingiustificati e che non riflettano il fabbisogno effettivo; ripristina pertanto il PB 2019 per tutte le spese amministrative della Commissione, tra cui le spese amministrative e di sostegno alla ricerca nelle rubriche da 1 a 4;

Agenzie decentrate

69.  approva, in linea generale, le previsioni della Commissione circa il fabbisogno finanziario delle agenzie; ritiene pertanto che eventuali tagli aggiuntivi proposti dal Consiglio rischino di compromettere il corretto funzionamento delle agenzie, impedendo loro di svolgere i compiti di cui sono state incaricate; prende atto con particolare irritazione del taglio arbitrario di soli 10 000 EUR alla CEPOL e invita il Consiglio a illustrare dettagliatamente al Parlamento i motivi che lo inducono a ritenere che questi tagli siano necessari e ragionevoli;

70.  osserva che il finanziamento delle agenzie tramite la riscossione dei diritti riduce l'onere per il bilancio dell'Unione di 1 miliardo di EUR all'anno; sottolinea che compiti pubblici come quelli nel settore della salute, dell'ambiente o della sicurezza e giustizia, devono comunque continuare a far capo al bilancio europeo; ritiene tuttavia che la Commissione dovrebbe continuare ad affrontare il rischio di conflitti di interesse che potrebbero insorgere nel finanziamento delle agenzie mediante la riscossione di diritti e adottare misure adeguate per evitarli;

71.  ricorda l'importanza per l'Unione di focalizzarsi sulla competitività per la crescita e l'occupazione; ritiene, in tale contesto, che siano necessari ulteriori stanziamenti e personale per l'Agenzia del GNSS europeo (GSA) e l'Agenzia per la cooperazione fra i regolatori nazionali dell'energia (ACER); prende atto della creazione dell'Autorità europea del lavoro (ELA) e sottolinea la necessità di mobilitare nuove risorse a tal fine; ripristina i tagli sostanziali apportati dal Consiglio agli stanziamenti per le autorità europee di vigilanza (AEV), iscrivendo al contempo parte dei loro stanziamenti in riserva in attesa dei progressi della revisione delle AEV;

72.  decide, nel contesto delle sfide che l'Unione si trova tuttora ad affrontare in termini di sicurezza e tenendo presente la necessità di una risposta coordinata a livello europeo, di incrementare gli stanziamenti per Europol, eu-LISA, CEPOL, Eurojust, l'EPPO e l'Agenzia dell'Unione europea per la sicurezza delle reti e dell'informazione (ENISA);

73.  prevede che la pressione sui sistemi di asilo e migrazione di alcuni Stati membri, nonché sulle loro frontiere, rimarrà alta nel 2019 e potrebbe aumentare, sottolinea che le esigenze future dell'Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera (Frontex) e dell'Ufficio europeo di sostegno per l'asilo (EASO) in termini di risorse operative e di organico dovranno essere monitorate con attenzione e, se del caso, aggiornate per il bilancio 2019; chiede alla Commissione di fornire quanto prima una visione globale del fabbisogno di bilancio per il bilancio 2019 per le riforme proposte di queste agenzie;

74.  sottolinea la necessità di un livello adeguato di stanziamenti per le agenzie che svolgeranno nuovi compiti aggiuntivi;

75.  ribadisce la propria posizione secondo cui l'obiettivo di riduzione del personale del 5 % è stato raggiunto con successo; esprime l'intenzione di includere una dichiarazione comune di tutte le istituzioni che confermi la fine di tale esercizio una tantum; ritiene che i nuovi posti approvati nella sua posizione siano necessari per svolgere i compiti supplementari derivanti da nuovi sviluppi strategici e normativi;

76.  ricorda che il gruppo di lavoro interistituzionale sulle risorse delle agenzie decentrate (gruppo 2) ha concluso i suoi lavori con l'adozione di raccomandazioni sugli insegnamenti tratti dall'approccio seguito per conseguire l'obiettivo di riduzione del personale del 5 %, il trattamento di nuovi compiti, la valutazione delle agenzie, la condivisione dei servizi, la valutazione delle agenzie con più sedi e il modello per il finanziamento delle agenzie tramite la riscossione dei diritti; accoglie con favore la ratifica di tali raccomandazioni da parte delle istituzioni; esprime l'intenzione di continuare ad esaminare in futuro il lavoro della Commissione per quanto riguarda tali raccomandazioni;

Progetti pilota e azioni preparatorie (PP/AP)

77.  rammenta l'importanza dei progetti pilota e delle azioni preparatorie (PP-AP) quali strumenti per la formulazione delle priorità politiche e l'introduzione di nuove iniziative con il potenziale per trasformarsi in attività e programmi permanenti dell'Unione; dopo aver effettuato un'attenta analisi di tutte le proposte presentate e tenendo conto della valutazione della Commissione sul loro rispetto dei requisiti giuridici e la loro attuabilità, decide di adottare un pacchetto equilibrato di PP-PA che riflette le priorità politiche del Parlamento;

78.  accoglie con favore l'avvio di Discover EU, la distribuzione di 15 000 biglietti InterRail per i cittadini europei che hanno compiuto i 18 anni nel 2018, come pure la proposta della Commissione di stanziare 700 milioni di EUR nel QFP 2021-2027, che ben si concilia con le ambizioni dell'Unione di promuovere la mobilità a fini di apprendimento, la cittadinanza attiva, l'inclusione sociale e la solidarietà tra tutti i giovani; decide di proseguire l'azione preparatoria pertinente nel 2019 ed è determinato a proseguirla anche nel 2020;

Strumenti speciali

79.  ricorda l'utilità degli strumenti speciali per garantire una flessibilità oltre i massimali alquanto esigui dell'attuale QFP e accoglie con favore i miglioramenti introdotti dalla revisione intermedia del regolamento sul QFP; chiede un ampio ricorso allo Strumento di flessibilità e al Margine globale per gli impegni nel bilancio 2019 onde finanziare la nutrita serie di nuove sfide e responsabilità supplementari che il bilancio dell'Unione si trova ad affrontare; ricorda altresì l'importanza del Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (FEG), della Riserva per aiuti d'urgenza (RAU) e del Fondo di solidarietà dell'Unione europea (FSUE);

Pagamenti

80.  ribadisce la sua preoccupazione per il fatto che, nonostante il recente recupero, la sottoesecuzione dei pagamenti abbia raggiunto un minimo storico negli ultimi tre anni, in particolare nella sottorubrica 1b; si rammarica che tali ritardi impediscano ai cittadini di sfruttare il pieno potenziale delle priorità e dei progetti dell'Unione in modo tempestivo; sottolinea il fatto che, di conseguenza, il PB 2019 lascia un margine senza precedenti di 19,3 miliardi di EUR al di sotto del massimale dei pagamenti; incrementa gli stanziamenti di pagamento per le linee che hanno subito modifiche in termini di stanziamenti d'impegno;

Altre sezioni

Sezione I – Parlamento europeo

81.  lascia invariato a 1 999 144 000 EUR il volume generale del proprio bilancio per l'esercizio 2019, in linea con la sua sopra citata risoluzione sullo stato di previsione delle entrate e delle spese adottata in Aula il 19 aprile 2018; vi integra adeguamenti tecnici senza incidenze sul bilancio per tenere conto delle informazioni aggiornate non disponibili all'inizio dell'anno in corso;

82.  constata che il livello dello stato di previsione per il 2019 corrisponde al 18,53 %, percentuale che è inferiore a quella del 2018 (18,85 %) e che è la più bassa della rubrica 5 da più di quindici anni;

83.  osserva che, in considerazione delle elezioni del Parlamento europeo nel 2019, le spese saranno superiori in alcuni settori, in particolare per quanto riguarda i deputati non rieletti e i loro assistenti, mentre si potranno realizzare risparmi, sia pur di minore entità, in altri ambiti a seguito della riduzione dell'attività parlamentare durante un anno elettorale;

84.  accoglie con favore il fatto che il bilancio per il 2019 preveda nuove tranche degli ingenti investimenti avviati nel 2016 per migliorare sensibilmente la sicurezza del Parlamento; sottolinea che tali progetti interessano diversi settori, in particolare per quanto riguarda gli edifici, ad esempio il potenziamento della sicurezza agli ingressi, le attrezzature e il personale, come pure il progetto iPACS, ma anche miglioramenti nel settore della sicurezza informatica e della sicurezza delle comunicazioni;

85.  prende atto della decisione dell'Ufficio di presidenza di prendere in considerazione due opzioni per l´edificio PHS, il rinnovo o la ricostruzione; esorta il Segretario generale e l'Ufficio di presidenza a fornire all'autorità di bilancio, oltre a tutte le specifiche tecniche, un bilancio dettagliato per ciascuna di queste opzioni;

86.  riduce di 59 posti l'organigramma del proprio Segretariato generale per il 2019 (obiettivo di riduzione del personale dell'1 %), conformemente all'accordo raggiunto con il Consiglio il 14 novembre 2015 sul bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2016, che prevede il proseguimento delle misure annuali di riduzione del personale del Parlamento fino al 2019;

87.  osserva che, nella risoluzione del 18 aprile 2018 sulla politica della Commissione in materia di integrità, il Parlamento ha espresso preoccupazione in merito alle procedure di nomina degli alti funzionari; ribadisce l'invito alla Commissione affinché riveda, entro la fine del 2018, la propria procedura amministrativa per la nomina degli alti funzionari, con l'obiettivo di garantire pienamente la selezione dei migliori candidati, in un contesto improntato alla massima trasparenza e alle pari opportunità;

88.  prende atto della decisione del Tribunale del 25 settembre 2018 che conferma il rifiuto del Parlamento di concedere l'accesso ai documenti relativi alle indennità di soggiorno, alle spese di viaggio e alle indennità di assistenza parlamentare dei deputati europei (sentenza nelle cause da T-639/15 a T-666/15 Maria Psara et al./Parlamento e T-94/16 Gavin Sheridan/Parlamento); ricorda all'Ufficio di presidenza che l'Aula ha chiesto una maggiore trasparenza e sottolineato l'urgente necessità di controllare l'indennità di spese generali; si compiace, a tale riguardo, dell'istituzione di un gruppo di lavoro ad hoc incaricato della definizione e della pubblicazione delle norme relative all'utilizzo dell'indennità per spese generali; si rammarica tuttavia che, sulla base della relazione del suo gruppo di lavoro, l'Ufficio di presidenza abbia soltanto trovato un accordo su un elenco non esaustivo di spese ammissibili e concordato sulla necessità che ciascun deputato al Parlamento disponga di un conto bancario separato dedicato ai finanziamenti ricevuti nel quadro dell'indennità per spese generali; ribadisce il proprio invito all'Ufficio di presidenza affinché apporti le seguenti modifiche supplementari all'indennità per spese generali:

   imporre ai deputati di conservare tutte le ricevute relative all'indennità per spese generali;
   imporre ai deputati di restituire la parte non utilizzata dell'indennità per spese generali al termine del loro mandato;

89.  ricorda l'articolo 62 della decisione dell'Ufficio di presidenza del 19 maggio e del 9 luglio 2008 relativa alle misure di attuazione dello statuto dei deputati al Parlamento europeo, in base al quale "gli importi versati", inclusa l'indennità per spese generali, "sono riservati esclusivamente al finanziamento di attività legate all'esercizio del mandato di deputato e non possono coprire spese personali o finanziare sovvenzioni o doni di tipo politico" e "i deputati rimborsano al Parlamento gli importi non utilizzati"; invita il Segretario generale e l'Ufficio di presidenza del Parlamento europeo a garantire che tali disposizioni siano attuate e applicate integralmente;

90.  ricorda che il 23 ottobre 1997, nella sua risoluzione sul bilancio generale per il 1998, il Parlamento ha invitato l'Ufficio di presidenza a chiedere alla Corte dei conti di indagare sul regime pensionistico volontario del Parlamento, il che ha portato alla pubblicazione del parere n. 5/99 della Corte dei conti, del 16 giugno 1999, sul "Fondo e regime pensionistico dei deputati al Parlamento europeo"; invita ora l'Ufficio di presidenza a chiedere urgentemente alla Corte dei conti di elaborare un altro parere di questo tipo sul regime pensionistico e sul fondo pensioni nel 2019;

91.  ricorda che, in una nota all'Ufficio di presidenza dell'8 marzo 2018, il Segretario generale ha riconosciuto che il fondo pensioni collegato al regime pensionistico volontario dei deputati "esaurirà il suo capitale ben prima del termine degli obblighi pensionistici e forse già nel 2024"; invita pertanto il Segretario generale e l'Ufficio di presidenza, nel pieno rispetto dello statuto dei deputati, a definire urgentemente con il fondo pensioni un piano chiaro che consenta al Parlamento di assumersi i propri obblighi e responsabilità per quanto riguarda il regime pensionistico volontario dei deputati subito dopo le elezioni del 2019;

92.  chiede un appoggio supplementare da parte dell'Unione alla dimensione parlamentare dell'OMC, in particolare tramite un maggiore sostegno in termini finanziari e di personale al segretariato competente;

93.  chiede il potenziamento del Polo europeo dei media scientifici, approvato nell'ambito del bilancio 2018, e una cooperazione con le emittenti televisive, i media sociali e altri partner, per offrire opportunità di formazione ai giovani giornalisti, in particolare per quanto riguarda i nuovi sviluppi scientifici e tecnologici e le notizie basate sui fatti e oggetto di valutazione "inter pares";

94.  chiede, ai fini dell'attuazione delle raccomandazioni contenute nella risoluzione del Parlamento del 26 ottobre 2017 sulla lotta alle molestie e agli abusi sessuali nell'UE, un aumento dei finanziamenti per coprire i costi della consulenza esterna necessaria per estendere l'audit esterno che è stato condotto per quanto riguarda il comitato consultivo competente per le denunce di molestie morali riguardanti i deputati al comitato consultivo per il personale del Parlamento per la prevenzione delle molestie; chiede altresì, per gli stessi fini, un aumento dei finanziamenti per coprire i costi del personale supplementare competente per la gestione dei casi di molestie in seno al Parlamento, riunendo all'interno di un servizio specifico personale con competenze mediche, psicologiche, giuridiche e in materia di gestione delle risorse umane e con competenze specifiche in tale settore;

95.  ricorda l'analisi della Corte dei conti europea del 2014 che stimava a 114 milioni di EUR all'anno i costi derivanti dalla dispersione geografica del Parlamento; prende inoltre atto della constatazione contenuta nella sua risoluzione del 20 novembre 2013 sull'ubicazione delle sedi delle istituzioni dell'Unione europea(11), secondo cui il 78 % di tutte le missioni del proprio personale statutario sono la diretta conseguenza della dispersione geografica del Parlamento; sottolinea che, secondo le stime della relazione, l'impatto ambientale della dispersione geografica si traduce in emissioni di CO2 comprese tra 11 000 e 19 000 tonnellate; ribadisce l'immagine pubblica negativa ascrivibile a tale dispersione e chiede pertanto una tabella di marcia per la definizione di un'unica sede e la riduzione delle relative linee di bilancio;

96.  esorta il Segretario generale a definire modalità dettagliate per una maggiore condivisione delle funzioni e dei servizi di back office tra il Parlamento, il Comitato delle regioni e il Comitato economico e sociale europeo;

Sezione IV – Corte di giustizia

97.  ripristina il PB 2019 in tutte le linee di bilancio ridotte dal Consiglio che sono indispensabili per il funzionamento della Corte e ripristina altresì lo stato di previsione per due linee di bilancio al fine di rafforzare la capacità della Corte di far fronte al crescente fabbisogno di traduzioni;

98.  ripristina i 16 posti e i relativi stanziamenti tagliati dalla Commissione nel PB 2019 al fine di evitare strozzature che potrebbero pregiudicare la produttività della Corte nel quadro delle nuove attività dell'Istituzione e del costante aumento del carico di lavoro; considera che la creazione di 16 nuovi posti permanenti per i servizi di sostegno, inizialmente proposta dalla Corte e respinta dalla Commissione, dovrebbe essere approvata;

Sezione V – Corte dei conti

99.  ripristina il PB 2019 in tutte le linee interessate dai tagli del Consiglio, affinché la Corte dei conti possa attuare il suo programma di lavoro ed elaborare le previste relazioni di audit;

Sezione VI – Comitato economico e sociale europeo

100.  ripristina il PB 2019 in tutte le linee interessate dai tagli del Consiglio;

101.  incrementa al di sopra del PB 2019 gli stanziamenti di alcune linee conformemente allo stato di previsione del Comitato economico e sociale europeo;

Sezione VII – Comitato delle regioni

102.  ripristina il PB 2019 in tutte le linee interessate dai tagli del Consiglio;

103.  incrementa al di sopra del PB 2019 gli stanziamenti di alcune linee conformemente allo stato di previsione del Comitato delle regioni;

Sezione VIII – Mediatore europeo

104.  lascia invariato il livello globale del bilancio del Mediatore per il 2019, come proposto dalla Commissione nel PB 2019;

Sezione IX – Garante europeo della protezione dei dati

105.  decide di non ripristinare il PB 2019 nella linea tagliata dal Consiglio, a causa di un forte aumento del bilancio totale rispetto all'esercizio precedente;

Sezione X – Servizio europeo per l'azione esterna (SEAE)

106.  ripristina il PB 2019 in tutte le linee interessate dai tagli del Consiglio;

107.  incrementa al di sopra del PB 2019 gli stanziamenti di alcune linee conformemente allo stato di previsione del SEAE;

108.  ribadisce il sostegno del Parlamento alla Capacità di comunicazione strategica e la rafforza per fornire una risposta più forte e coordinata dell'Unione alla sfida della disinformazione;

109.  ripristina i 28 posti e i relativi stanziamenti tagliati dal Consiglio e aggiunge cinque posti supplementari, il che costituisce un aumento moderato del personale, giustificato dalle significative nuove responsabilità del SEAE, in particolare quelle legate al recesso del Regno Unito dall'Unione, vale a dire la creazione di una nuova delegazione dell'Unione a Londra e di una nuova unità nella sede principale, e l'adozione, negli ultimi mesi, di una serie di iniziative nel campo della sicurezza e della difesa;

o
o   o

110.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione, accompagnata dagli emendamenti al progetto di bilancio generale, al Consiglio, alla Commissione, alle altre istituzioni e agli organi interessati nonché ai parlamenti nazionali.

(1) GU L 168 del 7.6.2014, pag. 105.
(2) GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1.
(3) GU L 193 del 30.7.2018, pag. 1.
(4) GU L 347 del 20.12.2013, pag. 884.
(5) GU C 373 del 20.12.2013, pag. 1.
(6) Testi approvati, P8_TA(2018)0089.
(7) Testi approvati, P8_TA(2018)0182.
(8) Testi approvati, P8_TA(2018)0311.
(9) Regolamento (UE) n. 228/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 13 marzo 2013, recante misure specifiche nel settore dell'agricoltura a favore delle regioni ultraperiferiche dell'Unione e che abroga il regolamento (CE) n. 247/2006 del Consiglio (GU L 78, 20.3.2013, p. 23).
(10) Testi approvati, P8_TA(2018)0042.
(11) GU C 436 del 24.11.2016, pag. 2.

Ultimo aggiornamento: 10 dicembre 2019Note legali - Informativa sulla privacy