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Procedura : 2018/2090(INI)
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Ciclo del documento : A8-0400/2018

Testi presentati :

A8-0400/2018

Discussioni :

PV 10/12/2018 - 19
CRE 10/12/2018 - 19

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PV 11/12/2018 - 5.1
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Testi approvati :

P8_TA(2018)0485

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Martedì 11 dicembre 2018 - Strasburgo
L'istruzione nell'era digitale: sfide, opportunità e insegnamenti da trarre per la definizione delle politiche dell'Unione europea
P8_TA(2018)0485A8-0400/2018

Risoluzione del Parlamento europeo dell'11 dicembre 2018 sull'istruzione nell'era digitale: sfide, opportunità e insegnamenti da trarre per la definizione delle politiche dell'Unione europea (2018/2090(INI))

Il Parlamento europeo,

–  visti gli articoli 165 e 166 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  vista la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, in particolare l'articolo 14,

–  visto l'articolo 2 del Protocollo della Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali del Consiglio d'Europa, relativo al diritto all'istruzione,

–  vista la decisione (UE) 2018/646 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 aprile 2018, relativa a un quadro comune per la fornitura di servizi migliori per le competenze e le qualifiche (Europass) e che abroga la decisione n. 2241/2004/CE(1),

–  vista la sua risoluzione del 12 giugno 2018 sulla modernizzazione dell'istruzione nell'UE(2),

–  vista la sua risoluzione del 14 settembre 2017 su una nuova agenda per le competenze per l'Europa(3),

–  vista la sua risoluzione del 19 gennaio 2016 sulle politiche in materia di competenze per la lotta alla disoccupazione giovanile(4),

–  vista la sua risoluzione del 9 settembre 2015 sull'emancipazione delle ragazze attraverso l'istruzione nell'UE(5);

–  vista la sua risoluzione dell'8 settembre 2015 sulla promozione dello spirito imprenditoriale nei giovani attraverso l'istruzione e la formazione(6),

–  vista la sua risoluzione del 15 aprile 2014 sulle nuove tecnologie e risorse educative aperte(7),

–  vista la raccomandazione del Consiglio, del 22 maggio 2018, relativa a competenze chiave per l'apprendimento permanente(8),

–  viste le conclusioni del Consiglio del martedì 22 maggio 2018 intitolate "Verso la prospettiva di uno spazio europeo dell'istruzione",

–  vista la raccomandazione del Consiglio, del 22 maggio 2017, sul quadro europeo delle qualifiche per l'apprendimento permanente, che abroga la raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 aprile 2008, sulla costituzione del quadro europeo delle qualifiche per l'apprendimento permanente(9),

–  viste le conclusioni del Consiglio del 30 maggio 2016 sullo sviluppo dell'alfabetizzazione mediatica e del pensiero critico per mezzo dell'istruzione e della formazione,

–  vista la raccomandazione del Consiglio, del 19 dicembre 2016, sui percorsi di miglioramento del livello delle competenze: nuove opportunità per gli adulti(10),

–  viste le conclusioni del Consiglio del 27 maggio 2015 sul ruolo dell'educazione della prima infanzia e dell'istruzione primaria nella promozione della creatività, dell'innovazione e della competenza digitale,

–  viste le conclusioni del Consiglio del 20 maggio 2014 su un'efficace formazione degli insegnanti,

–  vista la raccomandazione del Consiglio del 20 dicembre 2012 sulla convalida dell'apprendimento non formale e informale(11),

–  vista la risoluzione del Consiglio, del 28 novembre 2011, su un'agenda europea rinnovata per l'apprendimento degli adulti(12),

–  vista la comunicazione della Commissione del 17 gennaio 2018 sul piano d'azione per l'istruzione digitale (COM(2018)0022),

–  vista la comunicazione della Commissione del 30 maggio 2017 dal titolo "Sviluppo scolastico ed eccellenza nell'insegnamento per iniziare la vita nel modo giusto" (COM(2017)0248),

–  vista la comunicazione della Commissione del 2 maggio 2012 dal titolo "Strategia europea per un'Internet migliore per i ragazzi" (COM(2012)0196),

–  vista la comunicazione della Commissione del 10 giugno 2016 dal titolo "Una nuova agenda per le competenze per l'Europa" (COM(2016)0381),

–  vista la comunicazione della Commissione del 7 dicembre 2016 dal titolo "Migliorare e modernizzare l'istruzione" (COM(2016)0941),

–  visto il parere del Comitato delle regioni, del 30 novembre 2017, sulla modernizzazione dell'istruzione scolastica e superiore(13),

–  vista la relazione del Centro europeo per lo sviluppo della formazione professionale del 9 marzo 2018 intitolata "Skill needs anticipation: systems and approaches. Analysis of stakeholder survey on skill needs assessment and anticipation" (Previsione delle esigenze relative alle competenze: sistemi e approcci. Analisi del sondaggio tra le parti interessate sulla valutazione e sulla previsione delle esigenze relative alle competenze),

–  vista la relazione politica 2017 della Commissione dal titolo "DigComp 2.1: il quadro delle competenze digitali per i cittadini con otto livelli di competenza ed esempi di uso",

–  visto l'articolo 52 del suo regolamento,

–  visti la relazione della commissione per la cultura e l'istruzione e il parere della commissione per l'industria, la ricerca e l'energia (A8–0400/2018),

A.  considerando che, con uno sviluppo tecnologico a ritmo sempre più sostenuto, la società e l'economia digitali sono ormai un dato di fatto consolidato delle nostre vite, il che significa che le competenze digitali sono fondamentali per la piena realizzazione professionale e lo sviluppo personale di tutti i cittadini;

B.  considerando che le competenze digitali figurano tra le competenze chiave per l'apprendimento permanente, quali definite nel quadro di riferimento allegato alla raccomandazione del Consiglio del 22 maggio 2018;

C.  considerando che la capacità innovativa della tecnologia è condizionata, tra l'altro, dal pensiero critico, dal livello di competenze digitali e creative delle persone e dalla qualità e dal livello di connettività a Internet;

D.  considerando che una conoscenza di base delle tecnologie digitali è cruciale per il completamento di compiti amministrativi e quotidiani fondamentali;

E.  considerando che si stima che circa metà degli attuali posti di lavoro a livello mondiale - e il 30 % all'interno dell'Unione europea - scomparirà nei prossimi 25 anni(14), con l'emergere di nuove professioni che richiederanno competenze digitali avanzate;

F.  considerando che le competenze digitali possono andare ben oltre le esigenze del mercato del lavoro, possono migliorare le opportunità di partecipazione attuali e future, agevolare lo scambio culturale e di informazioni e contribuire a una maggiore partecipazione politica;

G.  considerando che è fondamentale rivendicare Internet come bene comune e promuovere una cittadinanza digitale attiva;

H.  considerando che la trasformazione tecnologica nei vari settori significa che gli strumenti digitali sono spesso impiegati persino in professioni tradizionalmente non tecniche e che si stima che 9 posti di lavoro su 10 richiederanno nel futuro prossimo o immediato competenze digitali;

I.  considerando che il 44 % della popolazione dell'UE compresa tra i 16 e i 74 anni manca attualmente delle competenze digitali di base e che il 19 % ne è completamente sprovvisto, con notevoli disparità tra gli Stati membri, una situazione che rischia di creare una nuova frattura sociale;

J.  considerando che l'importanza delle competenze digitali, il divario di competenze, particolarmente significativo tra uomini e donne, tra generazioni e tra gruppi di condizioni sociali diverse, e le disparità in termini di competenze digitali tra gli Stati membri esigono una risposta politica congiunta;

K.  considerando che è fondamentale che gli istituti d'istruzione preparino alunni e studenti a rispondere ai rapidi cambiamenti sociali ed economici determinati dal rapido sviluppo tecnologico e sociale, fornendo loro le competenze adeguate ad affrontare le sfide del mondo digitale;

L.  considerando che l'accesso e l'uso di Internet e delle apparecchiature tecnologiche e digitali ha trasformato il comportamento e le relazioni sociali, in particolare tra le fasce più giovani della società;

M.  considerando che non si è ancora raggiunto l'obiettivo di rendere disponibili in tutte le scuole dell'UE, entro il 2025, connessioni Internet con velocità di download/upload di 1 gigabit di dati al secondo;

N.  considerando che l'eccessivo utilizzo di apparecchiature tecnologiche e digitali, quali computer e tablet, può causare problemi relativi alla salute e al benessere, comprese la privazione di sonno, la sedentarietà e la dipendenza;

O.  considerando che le strategie di apprendimento digitale devono tenere conto anche delle ricerche sugli effetti negativi che un utilizzo precoce delle tecnologie digitali può avere sullo sviluppo del cervello dei bambini piccoli;

P.  considerando che le tecnologie digitali dovrebbero essere parte integrante di un approccio all'istruzione incentrato sul discente e adeguato all'età e possono offrire approcci nuovi e innovativi all'insegnamento e all'apprendimento; che è essenziale mantenere il contatto personale tra studenti e insegnanti e dare priorità al benessere e allo sviluppo sano dei discenti, sia bambini che adulti;

Q.  considerando che le tecnologie dovrebbero essere impiegate meglio per sostenere nuovi metodi pedagogici incentrati sui discenti quali partecipanti attivi, con strumenti di apprendimento basato sull'indagine e spazi lavorativi collaborativi;

R.  considerando che l'educazione di base in igiene informatica, sicurezza informatica, protezione dei dati e alfabetizzazione mediatica deve essere incentrata sull'età e sul grado di sviluppo per aiutare i bambini a diventare discenti critici, cittadini e utenti di Internet attivi e creatori di una società digitale democratica, prendere decisioni informate ed essere consapevoli dei rischi e delle opportunità associati a Internet e sapervi rispondere, quali la disinformazione online, le molestie e le violazioni dei dati personali; che dovrebbero essere introdotti corsi di insegnamento relativi alla sicurezza informatica nei programmi di formazione accademica e professionale;

S.  considerando che l'apprendimento digitale innovativo di qualità può rivelarsi un modo di insegnare interessante e interattivo, in grado di integrare i metodi di insegnamento basati sulla lezione frontale e fornire piattaforme di collaborazione e creazione delle conoscenze;

T.  considerando che stiamo assistendo a uno sfruttamento commerciale dell'istruzione da parte delle grandi imprese digitali, le quali tentano di influenzare le pratiche di insegnamento attraverso l'introduzione di apparecchiature, software e risorse educative o l'offerta di misure di formazione destinate agli insegnanti;

U.  considerando che per realizzare meglio le promesse della tecnologia, gli Stati membri necessitano di strategie efficaci al fine di sviluppare le capacità degli insegnanti e i decisori politici devono fare di più per creare un sostegno a tale agenda;

V.  considerando che le biblioteche pubbliche partecipano allo sforzo comune di aiutare i cittadini a familiarizzarsi con le competenze digitali, fornendo loro servizi aperti per il sostegno digitale in un contesto sociale e collaborativo;

W.  considerando che gli adulti disoccupati o in posti di lavoro che non richiedono competenze digitali tendono a rimanere rapidamente indietro rispetto ai lavoratori in possesso di maggiori capacità digitali, il che diminuisce le loro prospettive occupazionali e aggrava le disparità sociali ed economiche;

X.  considerando che la progressiva digitalizzazione del lavoro avrà come conseguenza la scomparsa di numerose professioni e l'aumento della disoccupazione; che le nuove professioni derivanti dalla digitalizzazione potranno compensare parte dei posti di lavoro perduti;

Y.  considerando che le tecnologie digitali possono agevolare l'accesso alla conoscenza e al sapere e che il loro utilizzo consente a tutte le strutture formative ai diversi livelli di essere facilmente accessibili e inclusive;

Z.  considerando che, senza politiche adeguate e mirate, saranno presumibilmente gli anziani e le persone con disabilità a risentire maggiormente della trasformazione digitale;

AA.  considerando che le donne rappresentano solo il 20 % del personale occupato in aree scientifiche, appena il 27 % dei laureati in ingegneria(15) e solo il 20 % dei laureati in informatica(16); che la percentuale di lavoratori nel settore digitale è di 3,1 volte maggiore rispetto alla percentuale di lavoratrici; che solo il 19 % dei lavoratori nel settore TIC ha come capo una donna, rispetto al 45 % dei lavoratori negli altri settori;

AB.  considerando che la disponibilità di opportunità di apprendimento permanente tende ad essere nettamente maggiore per i lavoratori già altamente qualificati(17);

AC.  considerando che il monitoraggio e la valutazione costanti della padronanza delle competenze digitali sia all'interno delle organizzazioni sia tra i singoli è un requisito essenziale per una definizione efficace delle politiche;

AD.  considerando che la padronanza di competenze di base trasversali, quali l'alfabetizzazione numerica, il pensiero critico e le competenze sociali di comunicazione, è un presupposto fondamentale per l'acquisizione delle capacità e competenze digitali;

1.  sottolinea che l'acquisizione delle competenze digitali richiede un approccio coerente all'apprendimento permanente, ancorato a contesti educativi formali, non formali e informali, con una risposta politica e interventi mirati adatti ai diversi gruppi di età e discenti;

2.  sottolinea il potenziale delle tecnologie digitali per favorire la transizione verso approcci pedagogici maggiormente incentrati sul discente, laddove integrati nel processo di apprendimento in modo pianificato e mirato; ritiene che, ai fini di un'autentica trasformazione dell'istruzione, i discenti debbano essere guidati verso pratiche innovative dal basso verso l'alto di creazione delle conoscenze;

3.  sottolinea che una trasformazione dei sistemi di istruzione e formazione a tutti i livelli è necessaria per sfruttare appieno le opportunità offerte dalle tecnologie dell'informazione e della comunicazione e dai media e per sviluppare le capacità e le competenze necessarie per soddisfare le esigenze della società e del mercato del lavoro del futuro; ribadisce che tale trasformazione deve continuare a garantire il diritto alla realizzazione personale, trovare il giusto equilibrio tra le pertinenti competenze digitali e di vita e sostenere la resilienza individuale, il pensiero critico e il potenziale di innovazione;

4.  ritiene che gli istituti d'istruzione non possano trascurare la formazione globale dei propri alunni, favorendo lo sviluppo di uno spirito critico e olistico che permetta loro di affermarsi come cittadini attivi; comprende che il rafforzamento del pensiero critico non si limita alle competenze digitali ma richiede una formazione a 360 gradi;

5.  sottolinea che, pur essendo essenziale rafforzare le competenze digitali di base e avanzate dei discenti, è importante tuttavia continuare a incoraggiare anche le competenze tradizionali e umanistiche;

6.  rammenta che, come riconosciuto dalla Commissione nel piano d'azione per l'istruzione digitale del gennaio 2018, il necessario adattamento degli istituti d'istruzione alle nuove tecnologie e agli approcci pedagogici innovativi non dovrebbe mai essere considerato un fine in sé, quanto uno strumento per migliorare la qualità e l'inclusività dell'istruzione;

7.  sottolinea, pur riconoscendo la necessità di maggiori competenze digitali, che l'impatto delle tecnologie digitali sull'istruzione non è, attualmente, semplice da valutare, ragion per cui è essenziale tener conto della ricerca neurologica in merito agli effetti della tecnologia digitale sullo sviluppo del cervello; invita pertanto a investire in una ricerca imparziale e interdisciplinare sui vari impatti delle tecnologie digitali sull'istruzione, collegando scienze della formazione, pedagogia, psicologia, sociologia, neuroscienze e scienze informatiche al fine di raggiungere una comprensione quanto più approfondita possibile di come le menti di bambini e adulti rispondono all'ambiente digitale, allo scopo di massimizzare i benefici legati all'uso della tecnologia digitale nell'istruzione e di ridurre al minimo i rischi che ne derivano; sottolinea la necessità di promuovere un uso responsabile degli strumenti digitali che protegga lo sviluppo fisiologico, neurosensoriale e comportamentale dei discenti, in particolare durante l'infanzia, e che trovi il giusto equilibrio, nell'uso quotidiano, delle apparecchiature tecnologiche e digitali, sia negli istituti scolastici che nella vita privata;

8.  si rammarica del fatto che, sebbene l'utilizzo di applicazioni mobili e online e di nuove tecnologie quali l'Internet delle cose sia più diffuso che mai, i cittadini, e in particolare i minori, spesso non sono consapevoli dei rischi associati all'uso di Internet e degli strumenti TIC, quali le violazioni dei dati personali, il tracciamento pervasivo degli utenti finali e la criminalità informatica; invita pertanto gli Stati membri a conferire il ruolo adeguato alla protezione dei dati e a un'educazione di base in igiene informatica nei programmi scolastici;

9.  invita gli Stati membri, la Commissione e gli istituti d'istruzione a migliorare la sicurezza dei minori online, nonché ad affrontare le questioni del cyberbullismo, dell'esposizione a contenuti dannosi e molesti e altre minacce alla cibersicurezza, elaborando e mettendo in atto programmi di prevenzione e campagne di sensibilizzazione; incoraggia gli Stati membri a promuovere ulteriormente la campagna #SafeInternet4EU;

10.  sottolinea che, per raggiungere migliori esperienze e risultati a livello di apprendimento, gli strumenti digitali devono essere adeguati alle necessità degli alunni e che in questo modo gli studenti possono diventare cittadini attivi e non solo consumatori passivi della tecnologia;

11.  si rammarica del fatto che, nonostante il potenziale della digitalizzazione in termini di rafforzamento e promozione di metodi di apprendimento differenti e personalizzati, l'impatto delle tecnologie digitali sull'istruzione sia limitato; esprime in particolare la propria preoccupazione per il fatto che gli investimenti a favore delle TIC nelle scuole e nei centri di formazione non abbiano ancora portato alla trasformazione auspicata delle pratiche didattiche; ricorda che le scuole e gli altri ambienti di apprendimento devono sostenere tutti gli studenti e i discenti e rispondere alle loro esigenze specifiche sviluppando misure adeguate ed efficaci per promuovere le competenze digitali, in particolare tra gli studenti con disabilità, le minoranze, le comunità di migranti, i giovani che abbandonano prematuramente la scuola, i disoccupati di lunga durata e gli anziani; ritiene che tale sostegno possa essere agevolato dall'uso delle nuove tecnologie;

12.  osserva il crescente divario di partecipazione tra uomini e donne nel settore digitale in termini di istruzione, percorsi professionali e imprenditorialità; sottolinea che è fondamentale assicurare un approccio equilibrato sotto il profilo di genere nella promozione delle carriere digitali e nel settore delle TIC e che è opportuno incoraggiare un maggior numero di studentesse e donne a intraprendere una carriera nel settore digitale; sottolinea l'importanza di garantire l'alfabetizzazione digitale e la partecipazione delle donne e ragazze all'istruzione e alla formazione in materia di TIC; incoraggia gli Stati membri a introdurre nelle scuole uno studio delle TIC adeguato all'età fin dai primi anni, con particolare attenzione alle misure volte a colmare il divario digitale di genere e a fornire alle ragazze percorsi alternativi per accedere alle discipline STEAM, in quanto il loro accesso è generalmente ostacolato dagli stereotipi di genere associati a dette materie e dalla mancanza di modelli di riferimento femminili; ritiene che una strategia "Donne nel digitale" rafforzata, unitamente al prossimo piano d'azione della Commissione volto a ridurre il divario di genere nel settore della tecnologia potrebbe contribuire a promuovere gli sforzi in questo settore;

13.  sottolinea che la mancanza di attrezzature digitali e di connettività nelle scuole all'interno degli Stati membri va a scapito dell'apprendimento delle competenze digitali da parte degli studenti e della disponibilità di strumenti didattici digitali; invita gli Stati membri a realizzare ingenti investimenti pubblici intesi a fornire a tutte le scuole reti di banda larga ad alta capacità e ad avvalersi degli attuali programmi dell'UE a tal fine, segnatamente il meccanismo per collegare l'Europa, che può sostenere l'infrastruttura fisica delle reti a banda larga ad alta capacità, e il sistema di voucher WiFi4EU; evidenzia che gli sforzi di connettività e i finanziamenti dovrebbero concentrarsi in particolare sulle zone rurali e svantaggiate e sulle regioni ultraperiferiche e di montagna;

14.  sottolinea che gli istituti di istruzione e formazione necessitano dell'assistenza dell'Unione e degli Stati membri, nonché di una stretta cooperazione tra tutte le parti interessate, l'industria, le autorità locali e regionali, le comunità e la società civile, al fine di sviluppare l'istruzione mediatica e nel settore delle TIC, seguendo il proprio approccio pedagogico specifico, e di compiere la difficile transizione verso un ambiente di apprendimento più digitalizzato; sottolinea, a tale proposito, la necessità di un approccio interdisciplinare globale e integrato per la trasformazione digitale nel settore dell'istruzione;

15.  sottolinea che gli insegnanti e i formatori dovrebbero essere al centro della trasformazione digitale e che necessitano pertanto di un'adeguata preparazione iniziale e di una formazione continua che includano moduli sulle pratiche di insegnamento orientate in funzione dell'età e dello sviluppo; insiste sul fatto che tale formazione richiede tempo e non dovrebbe essere un compito in più che si somma alle loro attività quotidiane; mette in risalto il fatto che, ancor più dell'insegnamento di altre competenze di base, quali l'alfabetizzazione e l'apprendimento del calcolo numerico, le competenze digitali richiedono che gli insegnanti aggiornino costantemente le proprie conoscenze e competenze; sostiene pertanto che gli insegnanti necessitano di uno sviluppo professionale permanente adeguato, flessibile e di elevata qualità che risponda alle loro esigenze; valuta positivamente in questo senso l'utilizzo di piattaforme online europee per accrescere le opportunità di sviluppo professionale, nonché favorire lo scambio delle migliori pratiche;

16.  osserva che i responsabili dell'istruzione hanno ora maggiori responsabilità in ragione del crescente utilizzo delle applicazioni digitali nell'attività scolastica; ritiene che anch'essi debbano essere coinvolti nel processo di apprendimento e nell'uso delle tecnologie, in quanto, se non dispongono delle competenze digitali necessarie, sarà più difficile coinvolgere gli studenti nel processo di apprendimento, il che può tradursi in una maggiore esclusione sociale;

17.  sostiene e incoraggia l'attuazione di misure in materia di digitalizzazione dei processi amministrativi nelle scuole, al fine di ridurre ulteriormente gli oneri amministrativi a tutti i livelli;

18.  incoraggia gli Stati membri a promuovere e finanziare iniziative regionali e locali che sostengano pratiche di insegnamento di qualità volte a potenziare l'innovazione;

19.  sottolinea il valore dell'autonomia della scuola ai fini dell'innovazione nel settore dell'istruzione;

20.  invita la Commissione e gli Stati membri a fornire orientamenti adeguati sull'applicazione giuridica delle eccezioni al diritto d'autore nel settore dell'istruzione, nonché un accesso diretto alle licenze per gli istituti pubblici senza scopo di lucro nell'ambito dell'istruzione formale e informale; ritiene che gli insegnanti e gli studenti abbiano bisogno di sicurezza nell'uso di risorse accessibili digitalmente e nell'impartire e apprendere competenze; raccomanda, a questo proposito, che la Commissione fornisca orientamenti agli istituti di istruzione, agli educatori e agli studenti a tal fine;

21.  sottolinea che la carenza di strumenti digitali per gli studenti in mobilità può compromettere la qualità delle esperienze educative in Europa; incoraggia la Commissione a proseguire le sue iniziative pilota della Carta europea dello studente e di "Erasmus without Papers" in vista di una messa a regime nel corso della prossima programmazione pluriennale; invita gli Stati membri a fare un uso responsabile ed efficace del sostegno finanziario dell'Unione e a promuovere opportunità di finanziamento tra il grande pubblico e gli istituti di istruzione, al fine di rendere l'accesso ai contenuti, agli strumenti e alle soluzioni di apprendimento digitali una realtà per tutti;

22.  sottolinea che, in linea con l'approccio fondato sull'apprendimento permanente necessario per le competenze digitali, i governi, in cooperazione con le parti interessate quali imprese e organizzazioni della società civile, e in contesti formali e non formali, dovrebbero garantire una trasformazione digitale sostenibile senza che nessuno rimanga indietro;

23.  sottolinea che l'inclusività e l'innovazione dovrebbero costituire i principi guida per l'istruzione e la formazione nell'era digitale; ritiene che le tecnologie digitali non dovrebbero accentuare le disparità esistenti, bensì essere utilizzate per colmare il divario digitale tra studenti provenienti da diversi contesti socioeconomici e diverse regioni dell'UE; sottolinea che un approccio basato sull'inclusione deve sfruttare appieno il potenziale delle risorse offerte dalle nuove tecnologie, tra cui l'istruzione personalizzata e i partenariati tra istituti di istruzione, e, in questo modo, può consentire l'accesso a un'istruzione e a una formazione di qualità per le persone appartenenti a gruppi svantaggiati e persone con minori opportunità e sostenere l'integrazione dei migranti e dei rifugiati;

24.  evidenzia che la promozione dell'accesso digitale all'istruzione non implica necessariamente una parità di accesso alle opportunità di apprendimento e che, sebbene le tecnologie siano sempre più accessibili, l'acquisizione delle competenze digitali di base continua a rappresentare un ostacolo e il divario digitale persiste; segnala che, dai dati Eurostat, si evince che il divario digitale non si sta colmando e che il 44 % delle persone nell'Unione europea non ha competenze digitali di base(18);

25.  ricorda che le complesse competenze digitali necessarie per un uso efficiente delle TIC dipendono dall'apprendimento di competenze di base e che non tutti si trovano in condizioni di parità, in quanto permangono lacune significative ai livelli di base che interessano in particolare i gruppi svantaggiati e un numero elevato di adulti; ricorda inoltre che le persone più istruite hanno una probabilità tre volte maggiore di usare Internet per acquisire nuove competenze e creare nuove opportunità rispetto a quelle con livelli di istruzione inferiori(19), e che si corre il rischio che la tecnologia diventi uno strumento di sviluppo delle capacità per soggetti privilegiati anziché un'opportunità per tutti;

26.  rileva la necessità di modificare le pratiche istituzionali e pedagogiche delle scuole e di altri ambienti di apprendimento, in particolare dei contesti non formali, al fine di renderli maggiormente equi, offrendo strutture di sostegno sostanzialmente diversificate e approfondite a tutte le persone, soprattutto quelle appartenenti a gruppi a rischio di esclusione, quali i disoccupati, i migranti, le persone meno qualificate, le persone con disabilità e gli anziani;

27.  raccomanda che gli Stati membri sviluppino programmi per l'alfabetizzazione digitale nelle lingue minoritarie e regionali europee e inseriscano la formazione sulle tecnologie del linguaggio e gli strumenti tecnologici in ambito linguistico nei programmi delle scuole, delle università e degli istituti di formazione professionale; sottolinea nuovamente che l'alfabetizzazione rimane un fattore rilevante e un presupposto irrinunciabile per compiere progressi nell'ambito dell'inclusione digitale delle comunità;

28.  sottolinea che gli Stati membri dovrebbero offrire agli istituti d'istruzione il sostegno necessario per migliorare la digitalizzazione delle lingue nell'UE; raccomanda che le scuole nell'Unione utilizzino le tecnologie digitali per aumentare il ricorso agli scambi d'istruzione transfrontalieri, attraverso videoconferenze e classi virtuali; sottolinea che le scuole nell'UE potrebbero trarre vantaggio dall'accesso transfrontaliero ai contenuti digitali;

29.  sottolinea il ruolo chiave svolto dalle biblioteche nel fornire ai cittadini i servizi digitali e nel rendere disponibili servizi per l'apprendimento online in un ambiente sicuro e aperto a tutti; raccomanda pertanto che tali sforzi siano debitamente finanziati dai regimi europei, nazionali, regionali e locali, complementari tra loro, e che le biblioteche possano ottenere un più ampio riconoscimento del loro ruolo cruciale per lo sviluppo dell'alfabetizzazione mediatica;

30.  invita a realizzare una transizione verso maggiori opportunità di apprendimento non formale e di formazione sul posto di lavoro e insiste sulla necessità di sistemi di istruzione e formazione di elevata qualità, inclusivi e dotati di risorse adeguate; ritiene che le opportunità di riqualificazione e perfezionamento delle competenze siano fondamentali, che i moduli relativi alle competenze digitali pertinenti debbano essere integrati nei programmi di formazione sul lavoro e che siano necessarie iniziative di formazione specifiche per i lavoratori delle piccole e medie imprese; sottolinea l'importanza di rafforzare i collegamenti tra istruzione e occupazione, nonché il ruolo dell'orientamento e della consulenza professionale lungo tutto l'arco della vita, al fine di sostenere l'accesso a percorsi professionali e di formazione adeguati, flessibili e di elevata qualità;

31.  sottolinea che i tirocini nel settore digitale possono aiutare gli studenti e i giovani ad acquisire competenze digitali pratiche sul posto di lavoro; accoglie con favore, in tale contesto, il nuovo progetto pilota che introduce i tirocini "Digital Opportunity" nell'ambito di Erasmus+ e Orizzonte 2020; auspica un rinnovato slancio in tale direzione, nell'ambito dei programmi del nuovo quadro finanziario pluriennale (QFP);

32.  raccomanda che gli Stati membri, in stretta cooperazione con le comunità locali e con gli istituti d'istruzione e formazione, offrano l'accesso a percorsi di perfezionamento delle competenze agli adulti con competenze digitali limitate, fornendo loro l'opportunità di acquisire un livello minimo di competenze digitali;

33.  invita gli Stati membri, in collaborazione con le imprese, le comunità locali e regionali, gli istituti di istruzione e formazione e le parti interessate della società civile, a individuare i divari esistenti in materia di competenze, ampliare l'alfabetizzazione digitale e la conoscenza di Internet, migliorare l'alfabetizzazione mediatica, in particolare tra i minori, e stabilire un elevato livello di connettività e inclusione digitali;

34.  plaude alla partecipazione delle imprese alla fondazione e al finanziamento di scuole;

35.  accoglie con favore la creazione di partenariati strategici tra istituti accademici e di ricerca e partner pubblici e privati in ambito dell'azione chiave 2 del programma Erasmus+, per la realizzazione di centri di eccellenza nel campo delle TIC, oltre che favorire lo sviluppo di start-up tecnologiche;

36.  ricorda che una valutazione e un monitoraggio adeguati delle competenze digitali sono fondamentali per compiere progressi; si compiace della definizione di strumenti a livello di UE destinati alle organizzazioni (ad esempio il quadro delle competenze digitali e il quadro di riferimento sulle competenze chiave per l'apprendimento permanente) e ai singoli cittadini (ad esempio SELFIE); insiste tuttavia sul fatto che, per essere efficaci, i metodi di valutazione delle competenze digitali devono essere dinamici, flessibili, costantemente aggiornati e personalizzati sulla base delle esigenze dei discenti e devono inoltre conseguire una diffusione nettamente maggiore in tutta l'Unione a livello nazionale, regionale e locale;

37.  invita gli Stati membri a cooperare con la Commissione per assicurare che lo strumento di autoriflessione SELFIE sia disponibile nelle lingue regionali e minoritarie degli Stati membri;

38.  si compiace della maggiore attenzione politica rivolta dall'Unione alle competenze e all'istruzione digitali, come risulta in particolare dal piano d'azione per l'istruzione digitale, che si basa su alcune iniziative strategiche di piccola scala che hanno registrato risultati positivi, quali la settimana UE della programmazione, la coalizione per le competenze e le occupazioni digitali e l'invito all'azione a favore delle competenze e dell'istruzione digitali adottato in occasione della conferenza di Sofia; ritiene che l'insegnamento della programmazione dovrebbe iscriversi in un più ampio approccio educativo alle tecnologie dell'informazione e al pensiero critico e computazionale;

39.  rileva, tuttavia, che le iniziative dell'Unione provengono spesso da direzioni generali diverse della Commissione, vanificando un approccio coordinato in termini di strategia per le competenze digitali;

40.  è favorevole ai maggiori finanziamenti per le competenze digitali disponibili nell'ambito della prossima generazione di programmi del QFP; insiste sulla necessità che la Commissione stabilisca sinergie e garantisca il coordinamento tra tali programmi, inclusi Erasmus+, Orizzonte Europa, InvestEU e Europa digitale, al fine di massimizzare l'efficacia dei finanziamenti per lo sviluppo di competenze digitali di elevata qualità e di conseguire risultati duraturi per i discenti di tutte le età e provenienti da qualsiasi contesto; sottolinea inoltre la necessità di accantonare, nell'ambito di detti programmi e dei fondi strutturali e d'investimento europei, i finanziamenti destinati alla digitalizzazione di biblioteche, archivi e musei per aumentarne e migliorarne l'uso nell'istruzione e nella cultura;

41.  sottolinea la necessità che l'Unione sviluppi capacità in settori quali l'intelligenza artificiale, i megadati, l'ingegneria del software, l'informatica quantistica e la progettazione web; si compiace, in tale contesto, della componente sulle competenze digitali del programma Europa digitale;

42.  incoraggia maggiori sinergie tra gli Stati membri e il resto del mondo nel settore dell'apprendimento di Internet e della cittadinanza digitale attiva mediante diversi meccanismi e programmi di azione esterna dell'UE, tra cui Erasmus Mundus;

43.  sottolinea che i dati aperti e gli strumenti e i metodi collaborativi della tecnologia digitale possono consentire l'innovazione nell'istruzione e sviluppare ulteriormente la scienza aperta, contribuendo in tal modo alla prosperità e allo spirito imprenditoriale dell'economia europea; sottolinea inoltre che la raccolta dei dati sulla digitalizzazione negli istituti di istruzione e formazione e sull'utilizzo delle tecnologie digitali nell'apprendimento sono fattori essenziali del processo decisionale; raccomanda pertanto che la Commissione e gli Stati membri raccolgano dati sul grado di connettività degli istituti di istruzione e formazione e sulle modalità di rilascio di qualifiche certificate digitalmente e di convalida delle competenze acquisite digitalmente, un obiettivo del piano d'azione per l'istruzione digitale;

44.  si rammarica che non sia stata definita a livello di UE una strategia globale sulle competenze digitali, pur essendo chiare le implicazioni della trasformazione digitale per il mercato interno dell'UE; ritiene che le disparità tra gli Stati membri dimostrino la necessità di una tale strategia;

45.  insiste sulla necessità di formulare raccomandazioni relative al livello minimo di competenze digitali che gli studenti dovrebbero acquisire nel corso dei loro studi; chiede pertanto l'introduzione in tutti gli Stati membri di un modulo TIC specifico, basato ad esempio sul modulo TIC del programma PISA, e la partecipazione degli insegnanti alla sua concezione e attuazione; sottolinea che il modulo TIC dovrebbe essere concepito in modo da garantire che gli istituti di istruzione degli Stati membri perseguano lo stesso livello di competenza digitale, mediante una valutazione continua piuttosto che un approccio basato su test, e che gli eventuali problemi siano individuati rapidamente; incoraggia gli Stati membri a condividere gli insegnamenti tratti e le migliori pratiche, in particolare in materia di innovazione pedagogica;

46.  ritiene che il piano d'azione per l'istruzione digitale dovrebbe essere considerato come il primo passo verso una vera e propria strategia dell'UE in materia di istruzione e competenze digitali basata su un approccio di apprendimento permanente, che possa fornire un quadro strategico maggiormente coordinato e al contempo essere adattabile alle realtà in cambiamento; invita pertanto la Commissione a valutare in modo critico le 11 azioni previste dal piano d'azione, ivi compresa la loro inclusione sociale, al fine di preparare il riesame intermedio del 2020; ricorda che un riesame adeguato dovrebbe implicare la volontà di concentrarsi unicamente sulle azioni con i migliori risultati, di abbandonare quelle inefficaci e di sviluppare nuove azioni se necessario; sottolinea che il miglioramento delle competenze digitali mediante collaborazioni con istituti d'istruzione non formale e tra la popolazione adulta più difficile da raggiungere rappresenta attualmente un'evidente lacuna del piano d'azione;

47.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione.

(1) GU L 112 del 2.5.2018, pag. 42.
(2) Testi approvati, P8_TA(2018)0247.
(3) GU C 337 del 20.9.2018, pag. 135.
(4) GU C 11 del 12.1.2018, pag. 44.
(5) GU C 316 del 22.9.2017, pag. 182.
(6) GU C 316 del 22.9.2017, pag. 76.
(7) GU C 443 del 22.12.2017, pag. 31.
(8) GU C 189 del 4.6.2018, pag. 1.
(9) GU C 189 del 15.6.2017, pag. 15.
(10) GU C 484 del 24.12.2016, pag. 1.
(11) GU C 398 del 22.12.2012, pag. 1.
(12) GU C 372 del 20.12.2011, pag. 1.
(13) GU C 164 dell'8.5.2018, pag. 24.
(14) http://eskills-scale.eu/fileadmin/eskills_scale/all_final_deliverables/scale_digitalisation_report.pdf
(15) Commissione europea, "Education and Training Monitor 2017".
(16) Commissione europea "Women in the digital age", Lussemburgo, 2018.
(17) Commissione europea, relazione comune sull'occupazione 2018.
(18) Eurostat, 2016.
(19) Documento di lavoro dei servizi della Commissione, del 9 ottobre 2008, dal titolo "The use of ICT to support innovation and lifelong learning for all – A report on progress" (L'uso delle TIC a sostegno dell'innovazione e dell'apprendimento permanente per tutti - Una relazione sui progressi compiuti) (SEC(2008)2629).

Ultimo aggiornamento: 7 ottobre 2019Note legali - Informativa sulla privacy