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Procedura : 2018/2280(INI)
Ciclo di vita in Aula
Ciclo del documento : A8-0024/2019

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A8-0024/2019

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PV 13/02/2019 - 16.12
CRE 13/02/2019 - 16.12

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P8_TA(2019)0114

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Mercoledì 13 febbraio 2019 - Strasburgo
Deliberazioni della commissione per le petizioni nel corso del 2018
P8_TA(2019)0114A8-0024/2019

Risoluzione del Parlamento europeo del 13 febbraio 2019 sui risultati delle deliberazioni della commissione per le petizioni nel corso del 2018 (2018/2280(INI))

Il Parlamento europeo,

–  viste le sue precedenti risoluzioni sui risultati delle deliberazioni della commissione per le petizioni,

–  visti gli articoli 10 e 11 del trattato sull'Unione europea (TUE),

–  visti gli articoli 24 e 227 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE), che riflettono l'importanza che il trattato attribuisce al diritto dei cittadini e dei residenti dell'UE di richiamare l'attenzione del Parlamento europeo sulle loro preoccupazioni,

–  visto l'articolo 228 TFUE sul ruolo e le funzioni del Mediatore europeo,

–  visto l'articolo 44 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, relativo al diritto di petizione al Parlamento europeo,

–  viste le disposizioni del TFUE concernenti la procedura di infrazione, in particolare gli articoli 258 e 260,

–  visti l'articolo 52 e l'articolo 216, paragrafo 7, del suo regolamento,

–  vista la relazione della commissione per le petizioni (A8-0024/2019),

A.  considerando che il diritto di petizione mette a disposizione delle persone un meccanismo aperto, democratico e trasparente attraverso cui pervenire a una soluzione non giudiziaria delle loro denunce formali presentate ai loro rappresentanti direttamente eletti, in particolare ove esse riguardino gli ambiti dell'attività dell'Unione europea;

B.  considerando che il diritto di petizione dovrebbe essere un elemento fondamentale per una democrazia partecipativa in cui il diritto di ogni cittadino a svolgere parte attiva nella vita democratica dell'Unione sia tutelato in modo efficace; che dovrebbe accrescere la reattività del Parlamento europeo nel rispondere ai cittadini e residenti dell'Unione europea; considerando che una vera democrazia dovrebbe garantire la trasparenza, l'effettiva tutela dei diritti fondamentali e il coinvolgimento concreto dei cittadini nei processi decisionali;

C.  considerando che ciascuna petizione viene attentamente valutata ed esaminata; che ciascun firmatario ha il diritto di ricevere entro un termine ragionevole una risposta sostanziale e informazioni in merito alla decisione sulla ricevibilità adottata dalla commissione per le petizioni nella sua lingua o nella lingua utilizzata nella petizione;

D.  considerando che le attività della commissione per le petizioni si basano sugli stimoli e sui contributi forniti dai firmatari;

E.  considerando che la commissione per le petizioni ritiene che l'iniziativa dei cittadini europei sia uno strumento estremamente importante in termini di democrazia diretta e partecipativa, che consente ai cittadini di partecipare attivamente alla definizione delle normative europee;

F.  considerando che un numero significativo di petizioni viene discusso nel corso di riunioni della commissione aperte al pubblico (e trasmesse in diretta sul web); che i firmatari esercitano frequentemente il diritto di presentare le loro petizioni fornendo in prima persona informazioni ai membri della commissione, nonché alla Commissione e ai rappresentanti degli Stati membri, se presenti, contribuendo così attivamente al lavoro della commissione; che, nel 2018, 187 firmatari hanno presenziato a riunioni della commissione per partecipare alle discussioni sulle petizioni;

G.  considerando che le petizioni rappresentano una garanzia aggiuntiva per i cittadini e i residenti dell'UE rispetto alle denunce presentate direttamente alla Commissione, dal momento che il Parlamento è coinvolto nel processo e che ciò permette un miglior controllo dei fatti nonché di dare luogo a dibattiti trasparenti nel merito, alla presenza dei firmatari, dei deputati al Parlamento europeo e della Commissione, nonché di qualsiasi altra autorità interessata, se del caso;

H.  considerando che le informazioni dettagliate fornite dai firmatari e le competenze tecniche della Commissione, degli Stati membri e di altri organismi sono essenziali per il lavoro e la credibilità della commissione;

I.  considerando che da tempo il Parlamento svolge un ruolo di primo piano per quanto riguarda lo sviluppo del processo di petizione a livello internazionale e dispone di un processo di petizione ragguardevole, aperto e trasparente, che consente la partecipazione attiva dei firmatari alle sue attività;

J.  considerando che nel 2018 si sono svolte quattro missioni d'informazione ai sensi dell'articolo 216 bis del regolamento: in Lusazia (Germania) in relazione all'impatto dell'estrazione di lignite sulla popolazione locale, in particolare sulla comunità soraba, e sull'inquinamento del fiume Sprea e delle acque adiacenti; a Famagosta (Cipro) in relazione alla restituzione della zona chiusa della città occupata di Famagosta ai suoi originari abitanti; a Doñana (Spagna) in relazione alla situazione ambientale e al possibile degrado dell'area protetta del Parco nazionale di Doñana a causa di un progetto di stoccaggio del gas e del sovrasfruttamento delle risorse idriche sotterranee; e a Valledora (Italia) in relazione ai danni ambientali causati da discariche e cave estrattive;

K.  considerando che la sua risoluzione del 5 luglio 2018 sugli effetti negativi della normativa statunitense Foreign Account Tax Compliance Act (FATCA) sui cittadini dell'UE e in particolare sugli "americani casuali"(1) invita la Commissione e il Consiglio a presentare un approccio comune dell'UE nei confronti della FATCA per proteggere adeguatamente i diritti dei cittadini europei (in particolare degli "americani casuali") e migliorare la reciprocità paritaria nello scambio automatico di informazioni da parte degli Stati Uniti;

L.  considerando che le petizioni ricevibili spesso forniscono preziosi contributi all'attività delle pertinenti commissioni parlamentari, poiché segnalano le presunte violazioni del diritto dell'UE;

M.  considerando che le petizioni costituiscono strumenti utili per individuare le violazioni del diritto dell'Unione e consentono al Parlamento e alle altre istituzioni dell'UE di valutare il recepimento e l'applicazione del diritto dell'UE e il suo impatto sui cittadini e sui residenti dell'UE;

N.  considerando che, ai sensi del regolamento interno, la commissione per le petizioni è responsabile delle relazioni con il Mediatore europeo, che esamina le denunce concernenti i casi di cattiva amministrazione all'interno delle istituzioni e degli organi dell'Unione europea; che l'attuale Mediatore europeo, Emily O'Reilly, ha presentato la sua relazione annuale per il 2017 alla commissione per le petizioni in occasione della riunione del 16 maggio 2018 e che, a sua volta, la relazione annuale della commissione per le petizioni si basa in parte sulla relazione annuale del Mediatore;

O.  considerando che la commissione per le petizioni è membro della rete europea dei mediatori, che comprende altresì il Mediatore europeo, i difensori civici nazionali e regionali e istituzioni simili degli Stati membri, dei paesi candidati e di altri paesi dello Spazio economico europeo e che intende promuovere lo scambio di informazioni sul diritto e sulle politiche dell'UE, nonché condividere le migliori prassi;

P.  considerando che, per rendere il portale web per le petizioni più facile da usare e più accessibile ai cittadini, sono stati apportati diversi miglioramenti tecnici, come ad esempio un ulteriore sviluppo della funzione di ricerca, che aumenta il numero di risultati visualizzati e consente agli utenti di reperire petizioni utilizzando parole chiave evidenziate nel titolo e nella sintesi della petizione, e l'introduzione di notifiche più specifiche per gli utenti nella loro lingua; che dalla seconda metà del 2018 sono state rese disponibili le statistiche del portale, le quali forniscono dati utili in relazione alle consultazioni del sito e al comportamento degli utenti; che i miglioramenti tecnici sono proseguiti con l'introduzione di nuovo editor per le domande frequenti (FAQ) e altri miglioramenti del modulo di amministrazione; che è stato gestito con successo un numero elevato di richieste di assistenza individuale; che alcune caratteristiche che renderanno il portale più interattivo e ne faranno una fonte di informazioni in tempo reale sia per i firmatari che per i sostenitori devono ancora essere pienamente attuate;

1.  sottolinea il ruolo sostanziale che la commissione per le petizioni svolge nel difendere e promuovere i diritti dei cittadini e residenti dell'UE, nell'ambito di competenza della commissione, garantendo che le preoccupazioni dei firmatari siano riconosciute e che mediante il processo di petizione le loro rimostranze legittime siano risolte, ove possibile, in modo tempestivo ed efficiente; ricorda la responsabilità della Commissione e delle autorità degli Stati membri di cooperare con la commissione per le petizioni, soprattutto per quanto riguarda la presentazione di un feedback adeguato sullo scambio di informazioni pertinenti; ribadisce che tale cooperazione è essenziale per rispondere alle esigenze dei firmatari in linea con i trattati e la Carta dei diritti fondamentali;

2.  mette in risalto l'opportunità che le petizioni offrono al Parlamento europeo e ad altre istituzioni dell'UE di avviare un dialogo con i cittadini dell'Unione che sono interessati dall'applicazione del diritto dell'UE; sottolinea la necessità di promuovere la cooperazione delle istituzioni e degli organi dell'Unione con le autorità nazionali, regionali e locali su questioni legate all'applicazione del diritto dell'UE; invita le istituzioni dell'UE e gli Stati membri a promuovere il diritto di petizione dei cittadini e a sensibilizzare i cittadini sulle competenze dell'UE e le possibili misure correttive che il Parlamento europeo può fornire nel trattamento delle petizioni;

3.  ricorda che le petizioni sono esaminate a norma dell'articolo 227 TFUE, il quale stabilisce che qualsiasi cittadino dell'Unione, nonché ogni persona fisica o giuridica che risieda o abbia la sede sociale in uno Stato membro, ha il diritto di presentare, individualmente o in associazione con altri cittadini o persone, una petizione al Parlamento europeo su una materia che rientra nel campo di attività dell'Unione;

4.  ribadisce la necessità di un dibattito pubblico continuo riguardante gli ambiti di attività dell'Unione, i suoi limiti e il suo futuro al fine di garantire che i cittadini siano bene informati in merito ai livelli ai quali vengono prese le decisioni e di prevenire la tendenza a "incolpare Bruxelles" applicata da alcuni Stati membri irresponsabili; chiede un dialogo semestrale più intenso e strutturato tra la commissione per le petizioni e i membri delle commissioni per le petizioni all'interno dei parlamenti nazionali in merito alle petizioni che vertono su questioni di grande interesse per i cittadini europei, stimolando un dibattito reale tra i deputati al Parlamento europeo e i parlamentari nazionali, incentrato sulle petizioni che contribuirebbero ulteriormente a sensibilizzare sulle politiche dell'UE e a fare chiarezza sulle competenze dell'UE e degli Stati membri;

5.  esorta la Commissione a utilizzare adeguatamente i poteri che le derivano dal suo ruolo di custode dei trattati, poiché tale ruolo è di fondamentale importanza per il funzionamento dell'UE per quanto riguarda i cittadini e i legislatori europei; chiede una gestione tempestiva delle procedure di infrazione per porre fine senza indugio alle situazioni in cui il diritto dell'UE non viene rispettato;

6.  chiede alla Commissione di assicurare la trasparenza e l'accesso ai documenti e alle informazioni nel quadro delle procedure EU Pilot in relazione alle petizioni ricevute e delle procedure EU Pilot e di infrazione già concluse;

7.  ricorda alla Commissione che le petizioni rappresentano uno strumento unico per individuare le situazioni in cui il diritto dell'UE non viene rispettato e per indagare in merito tramite il controllo politico esercitato dal Parlamento europeo;

8.  mette in evidenza quattro audizioni pubbliche su vari temi, ossia sui "diritti dei cittadini in seguito alla Brexit", tenutasi insieme alla commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni e alla commissione per l'occupazione e gli affari sociali il 1° febbraio 2018, sull'"iniziativa dei cittadini – revisione del regolamento", tenutasi insieme alla commissione per gli affari costituzionali il 21 febbraio 2018, sull'"impatto degli interferenti endocrini sulla salute pubblica", tenutasi insieme alla commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare il 22 marzo 2018, e sui "diritti delle persone con disabilità" tenutasi il 9 ottobre 2018; ricorda ai membri della commissione l'importanza di presenziare alle audizioni pubbliche richieste e organizzate dalla commissione; invita la rete delle petizioni a presentare proposte per audizioni pubbliche specifiche e temi per studi e risoluzioni del Parlamento europeo, che riflettano il nesso tra lavori legislativi in corso e poteri di controllo politico del Parlamento e le petizioni che trattano questioni di grande interesse per i cittadini europei; sottolinea che la rete delle petizioni è la sede corretta per presentare iniziative comuni da trattare come petizioni, le quali potrebbero esprimere in modo esaustivo il contributo del Parlamento europeo alle petizioni dei cittadini europei;

9.  richiama l'attenzione sulla partecipazione di una delegazione di membri della commissione per le petizioni a una visita a Lima (Perù) il 15 e 16 febbraio 2018, nel quadro del sostegno alla democrazia offerto dal Parlamento europeo e dal suo gruppo per il sostegno alla democrazia e il coordinamento elettorale (DEG), allo scopo di procedere a uno scambio di buone pratiche sul processo di petizione con la commissione per gli affari costituzionali del parlamento peruviano;

10.  ribadisce la necessità di rafforzare il dialogo politico e tecnico con le pertinenti commissioni dei parlamenti nazionali; si compiace della partecipazione della commissione per le petizioni del Bundestag tedesco alla riunione della commissione del 9 ottobre 2018 allo scopo di sollevare questioni di interesse comune e discutere di pertinenti petizioni; richiama l'attenzione sulla riunione interparlamentare di commissione con i parlamenti nazionali del 27 novembre 2018, organizzata insieme alla commissione giuridica e in collaborazione con la rete europea dei mediatori, che ha trattato il tema dell'attuazione e dell'applicazione del diritto dell'Unione e, in particolare, il ruolo delle petizioni ai parlamenti a tale riguardo;

11.  è fiducioso che la rete per le petizioni rappresenti un mezzo per rendere la commissione per le petizioni più visibile e rilevante nell'attività delle altre commissioni del Parlamento, in modo da tenere meglio conto delle petizioni nel quadro dell'attività legislativa; ribadisce la propria convinzione che le riunioni della rete per le petizioni siano essenziali per rafforzare la cooperazione tra le commissioni parlamentari attraverso lo scambio di informazioni e la condivisione delle migliori pratiche tra i membri della rete;

12.  mette in risalto l'obiettivo della commissione per le petizioni di svolgere un'opera di sensibilizzazione in merito alle preoccupazioni dei cittadini durante le discussioni in Aula; richiama l'attenzione sull'interrogazione orale relativa alla privazione dei diritti di voto nell'UE, discussa in Aula il 2 ottobre 2018, sull'interrogazione orale relativa alla partecipazione delle persone con disabilità alle elezioni europee, approvata in sede di commissione il 21 marzo 2018, e sull'interrogazione orale presentata congiuntamente alla commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare, inerente a preoccupazioni relative alle aree protette "Natura 2000" in base alle petizioni ricevute, approvata in sede di commissione il 21 novembre 2018; invita la Commissione e il Consiglio a rispondere alle sue risoluzioni basate sulle petizioni in una successiva discussione in Aula entro sei mesi dalla loro adozione, al fine di fornire risposte tempestive ed efficaci alle preoccupazioni specifiche dei cittadini europei;

13.  richiama l'attenzione sulle proposte di risoluzione, presentate a nome della commissione a norma dell'articolo 128, paragrafo 5, o dell'articolo 216, paragrafo 2, del regolamento e adottate in Aula, riguardanti in particolare la protezione e la non discriminazione delle minoranze negli Stati membri dell'UE(2), la risposta alle petizioni riguardanti la lotta alla precarietà e all'abuso dei contratti a tempo determinato(3), gli effetti negativi della normativa statunitense Foreign Tax Compliance Act (FATCA) sui cittadini dell'UE e in particolare sugli "americani casuali"(4), e il ruolo dell'ente tedesco per la tutela dei minori (Jugendamt) nelle controversie familiari transfrontaliere(5);

14.  nota che il quadro FATCA degli Stati Uniti è in corso di attuazione nell'Unione attraverso accordi bilaterali intergovernativi, negoziati tra gli Stati Uniti e ciascuno Stato membro; si rammarica che gli Stati membri non si siano attivati per risolvere i problemi segnalati dai cittadini interessati dalla FATCA; mette in risalto il ruolo dell'Unione nel garantire un'attuazione efficace delle norme in materia di protezione dei dati allo scopo di assicurare un elevato livello di protezione dei cittadini dell'Unione per quanto riguarda i relativi diritti fondamentali; chiede alla Commissione di lavorare a stretto contatto con le autorità nazionali garanti della protezione dei dati per promuovere un'attività di documentazione volta a chiarire la situazione negli Stati membri in relazione a possibili violazioni del diritto dell'UE in materia di protezione dei dati personali; invita inoltre la Commissione, in collaborazione con il comitato europeo per la protezione dei dati, ad avviare uno studio su base nazionale ai fini di valutare se e in quale misura gli accordi intergovernativi relativi alla FATCA rispettino il diritto alla riservatezza dei cittadini dell'UE; sottolinea che gli Stati membri dovrebbero evitare discriminazioni nei confronti dei consumatori che risiedono legalmente nell'Unione, a prescindere dal fatto che siano considerati o meno "cittadini statunitensi" e, se lo sono, indipendentemente dall'importanza dei loro legami economici e personali con gli Stati Uniti;

15.  mette in evidenza la visita di accertamento svoltasi a Famagosta (Cipro) il 7 e l'8 maggio 2018 allo scopo di riesaminare e aggiornare le informazioni a disposizione della commissione sulla situazione a Famagosta, con particolare riferimento alla zona chiusa, detta Varosha, nel contesto della petizione 733/2004, presentata da Loizos Afxentiou, a nome del Movimento dei profughi di Famagosta, 10 anni dopo la precedente visita di accertamento della commissione; ribadisce il suo sostegno alla raccomandazione contenuta nella relazione di missione di invitare la Commissione, l'alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, il Consiglio e tutti gli Stati membri dell'UE a chiedere una nuova risoluzione al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite che chieda sanzioni politiche ed economiche contro la Turchia per gli atti di aggressione perpetrati nel Mar Mediterraneo orientale e per il mancato rispetto delle risoluzioni 550 (1984) e 789 (1992) del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite;

16.  ricorda che la commissione per le petizioni ha approvato pareri afferenti a relazioni del Parlamento su un'ampia gamma di questioni sollevate dalle petizioni, tra cui il controllo dell'applicazione del diritto dell'Unione nel 2016(6), il coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale(7), l'iniziativa dei cittadini europei(8), la relazione sull'attuazione del regolamento (CE) n. 1/2005 sulla protezione degli animali durante il trasporto all'interno e all'esterno dell'Unione europea(9), la proposta di modifica della decisione 94/262/CECA, CE, Euratom del Parlamento europeo, del 9 marzo 1994, sullo statuto e le condizioni generali per l'esercizio delle funzioni del Mediatore(10), e l'applicazione delle disposizioni del trattato relative alla cittadinanza dell'Unione(11); sottolinea che, dall'inizio di questa legislatura, la commissione per le petizioni ha presentato più pareri sui testi legislativi europei all'esame;

17.  evidenzia la fruttuosa collaborazione del Parlamento con il Mediatore europeo nonché la sua partecipazione alla rete europea dei mediatori; sottolinea gli eccellenti rapporti interistituzionali tra il Mediatore e la commissione per le petizioni; apprezza, in particolare, i contributi regolari del Mediatore alle attività della commissione nell'arco dell'intero anno; è fermamente convinto che le istituzioni, gli organi e le agenzie dell'Unione debbano garantire un seguito coerente ed efficace alle raccomandazioni del Mediatore;

18.  mette in risalto il lavoro della commissione per le petizioni sulle questioni relative alla disabilità e il suo ruolo di tutela nel quadro dell'UE relativo alla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità (UNCRPD); ricorda che nel giugno 2018 è stata invita alle rappresentanze permanenti di tutti gli Stati membri una lettera di richiesta di informazioni in merito alle misure concrete per garantire l'accessibilità alle persone con disabilità; prendere atto delle risposte circostanziate ricevute da alcuni Stati membri; ribadisce l'invito rivolto agli Stati membri ad attuare le misure necessarie per l'accessibilità quale elemento essenziale per una vita di qualità;

19.  si compiace del nuovo approccio adottato dalla Corte dei conti europea che prevede un lavoro a stretto contatto con le commissioni del Parlamento e la presentazione delle sue relazioni alle commissioni stesse; richiama l'attenzione sul fatto che in occasione della riunione della commissione per le petizioni dell'8 ottobre 2018 la Corte dei conti ha presentato la propria relazione sull'attuazione del diritto dell'Unione; si compiace delle conclusioni e delle raccomandazioni contenute nella relazione; sottolinea il vasto numero di petizioni ricevute riguardanti il diritto dell'UE alle quali non è stato ancora dato seguito in maniera completa o adeguata negli Stati membri;

20.  segnala che, nel quadro della settimana per i diritti umani del Parlamento europeo, la commissione per le petizioni ha esaminato diverse petizioni su questioni riguardanti i diritti umani e ha presentato uno studio aggiornato sulla direttiva sul favoreggiamento e la penalizzazione dell'assistenza umanitaria ai migranti irregolari; chiede alla Commissione di proporre di modificare l'articolo 1, paragrafo 2, della direttiva 2002/90/CE del Consiglio, del 28 novembre 2002, volta a definire il favoreggiamento dell'ingresso, del transito e del soggiorno illegali(12), allo scopo di introdurre deroghe obbligatorie alla penalizzazione dell'assistenza umanitaria in casi di ingresso, transito o soggiorno;

21.  è convinto che la segreteria della commissione per le petizioni gestisca le petizioni con efficienza e grande cura, secondo le direttive fornite dalla commissione e il ciclo di vita delle petizioni nell'amministrazione del Parlamento europeo; invita a ulteriori innovazioni nel trattamento delle petizioni tenendo conto degli ultimi sviluppi tecnologici per rendere l'intero processo più chiaro e trasparente ai cittadini europei;

22.  mette in risalto l'importanza del portale web per le petizioni ai fini di un trattamento complessivo delle petizioni, trasparente e senza ostacoli; sottolinea che una delle priorità immediate è quella di migliorare la comunicazione con i firmatari e i sostenitori attraverso i loro account, al fine di alleggerire l'onere amministrativo e accelerare i tempi necessari per il trattamento delle petizioni; ribadisce la necessità di proseguire con lo sviluppo tecnico del portale per allinearlo agli standard del sito web del Parlamento e accrescerne la visibilità sia sulla piattaforma del Parlamento sia tra i cittadini; sottolinea che è necessario continuare a compiere sforzi per rendere il portare più accessibile agli utenti, in particolare alle persone con disabilità;

23.  sottolinea il ruolo importante della rete SOLVIT, che costituisce un modo per i cittadini e le imprese di far fronte alle preoccupazioni circa le possibili violazioni del diritto dell'UE da parte delle autorità pubbliche in altri Stati membri; invita la Commissione e gli Stati membri a promuovere SOLVIT al fine di renderla più utile e più visibile ai cittadini; accoglie con favore, a tale proposito, il piano d'azione per rafforzare la rete SOLVIT, pubblicato dalla Commissione nel maggio 2017; invita la Commissione a riferire al Parlamento europeo in merito ai risultati di detto piano d'azione per rafforzare la rete SOLVIT, pubblicato dalla Commissione nel maggio 2017;

24.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione e la relazione della commissione per le petizioni al Consiglio, alla Commissione, al Mediatore europeo, nonché ai governi e ai parlamenti degli Stati membri, alle commissioni per le petizioni degli Stati membri e ai difensori civici nazionali o analoghi organi competenti.

(1) Testi approvati, P8_TA(2018)0316.
(2) GU C 463 del 21.12.2018, pag. 21.
(3) Testi approvati, P8_TA(2018)0242.
(4) Testi approvati, P8_TA(2018)0316.
(5) Testi approvati, P8_TA(2018)0476.
(6) Parere approvato il 21 marzo 2018.
(7) Parere approvato il 24 aprile 2018.
(8) Parere approvato il 16 maggio 2018.
(9) Parere approvato il 9 ottobre 2018.
(10) Parere approvato il 21 novembre 2018.
(11) Parere approvato il 21 novembre 2018.
(12) GU L 328 del 5.12.2002, pag. 17.

Ultimo aggiornamento: 27 gennaio 2020Note legali - Informativa sulla privacy