Situazione in Venezuela in seguito all'elezione illegale del nuovo presidente e del nuovo Ufficio di presidenza dell'Assemblea nazionale (golpe contro il parlamento)
Risoluzione del Parlamento europeo del 16 gennaio 2020 sulla situazione in Venezuela in seguito all'elezione illegale della nuova presidenza e del nuovo Ufficio di presidenza dell'Assemblea nazionale (golpe parlamentare) (2020/2507(RSP))
Il Parlamento europeo,
– viste le sue precedenti risoluzioni sul Venezuela, in particolare quella del 31 gennaio 2019(1) che riconosce Juan Guaidó come presidente ad interim del Venezuela,
– viste le dichiarazioni sul Venezuela rilasciate dal vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza (VP/AR), in particolare la dichiarazione del 9 gennaio 2020 a nome dell'UE sugli ultimi sviluppi relativi all'Assemblea nazionale e la dichiarazione del suo portavoce, del 5 gennaio 2020, sugli eventi verificatisi nell'Assemblea nazionale in Venezuela,
– vista la dichiarazione rilasciata il 9 gennaio 2020 dal Gruppo di contatto internazionale per il Venezuela,
– vista la decisione (PESC) 2019/1893 del Consiglio, dell'11 novembre 2019, che modifica la decisione (PESC) 2017/2074 concernente misure restrittive in considerazione della situazione in Venezuela(2), che proroga fino al 14 novembre 2020 le misure restrittive mirate attualmente in vigore,
– viste la dichiarazione del 5 gennaio 2020 del Segretariato generale dell'Organizzazione degli Stati americani (OAS) sulla situazione in Venezuela e la risoluzione del 10 gennaio 2020 adottata dal Consiglio permanente dell'OAS sui recenti avvenimenti in Venezuela,
– vista la dichiarazione del gruppo di Lima del 5 gennaio 2020,
– vista la Costituzione venezuelana,
– visto lo Statuto di Roma della Corte penale internazionale,
– visto l'articolo 132, paragrafi 2 e 4, del suo regolamento,
A. considerando che l'UE, i suoi Stati membri e il Parlamento europeo hanno ribadito che l'Assemblea nazionale è l'unico organo legittimo e democraticamente eletto in Venezuela; che, secondo l'articolo 194 della Costituzione venezuelana, l'Assemblea nazionale elegge tra i suoi membri un presidente e un comitato esecutivo per un mandato di un anno;
B. considerando che nel gennaio 2019 Juan Guaidó è stato eletto a presidente dell'Assemblea nazionale e ha successivamente prestato giuramento quale presidente ad interim del Venezuela, a norma dell'articolo 233 della Costituzione venezuelana; che è stato riconosciuto come presidente ad interim del Venezuela da oltre cinquanta paesi, tra cui venticinque Stati membri dell'UE, nonché dall'UE stessa;
C. considerando che gli eventi verificatisi nel contesto dell'elezione del presidente dell'Assemblea nazionale del Venezuela programmata per il 5 gennaio 2020 hanno costituto un golpe parlamentare orchestrato dal regime illegale di Nicolás Maduro, caratterizzato da gravi irregolarità ed azioni contrari al funzionamento democratico e costituzionale dell'Assemblea nazionale;
D. considerando che al presidente dell'Assemblea nazionale, Juan Guaidó, è stato brutalmente impedito dalle forze armate di presiedere la sessione, che numerosi parlamentari dell'opposizione non hanno potuto accedere all'Assemblea nazionale e che anche l'accesso della stampa all'edificio è stato bloccato;
E. considerando che il tentativo di nominare Luis Parra alla testa di un nuovo Ufficio di presidenza pro-Maduro era nullo e privo di effetti, in quanto non è mai stato dato formalmente inizio alla sessione, non vi è stata alcuna presidenza della riunione, non è stato effettuato alcun conteggio del quorum e non è stata verificata alcuna votazione formale per appello nominale, come previsto dagli articoli 7, 8 e 11 del regolamento dell'Assemblea nazionale e dall'articolo 221 della Costituzione venezuelana;
F. considerando che alcune ore dopo, a causa delle circostanze forzose, una stragrande maggioranza dei parlamentari ha tenuto una riunione straordinaria presso la sede del quotidiano El Nacional, in conformità della Costituzione venezuelana e del regolamento dell'Assemblea nazionale, che consentono lo svolgimento di sessioni al di fuori dei locali regolamentari; che 100 dei 167 parlamentari, in ottemperanza dei requisiti che disciplinano la condizione del quorum e la votazione per appello nominale di cui all'articolo 221 della Costituzione venezuelana, hanno votato per rieleggere Juan Guaidó e il suo Ufficio di presidenza a capo dell'Assemblea nazionale per l'ultimo anno della legislatura 2015-2020;
G. considerando che il 7 gennaio 2020 si è tenuta una seduta ufficiale dell'Assemblea nazionale, conclusasi con il giuramento di Juan Guaidó a presidente, nonostante i tentativi di forze sostenitrici del regime di Maduro di impedire lo svolgimento della sessione, anche ostruendo l'ingresso dell'edificio e staccando l'elettricità al suo interno;
H. considerando che i membri dell'Assemblea nazionale devono poter esercitare il proprio mandato parlamentare, conferito loro dal popolo venezuelano, senza alcuna forma di intimidazione o rappresaglia;
I. considerando che le elezioni presidenziali tenutesi il 20 maggio 2018 si sono svolte senza rispettare le norme minime internazionali per un processo credibile; che l'UE, unitamente ad altre organizzazioni regionali e ad altri paesi democratici, non ha riconosciuto né le elezioni, né le autorità insediatesi mediante tale processo illegittimo;
J. considerando che le azioni in corso contro i membri dell'Assemblea nazionale, comprese le vessazioni e le intimidazioni di 59 parlamentari da parte di gruppi irregolari e di organismi di sicurezza, 29 detenzioni arbitrarie e 27 esili forzati, così come casi di tortura e sparizioni forzate, ostacolano l'attività costituzionale dell'Assemblea nazionale;
K. considerando che la situazione dei diritti umani, dello Stato di diritto e della democrazia in Venezuela va significativamente deteriorandosi da diversi anni e, in particolare, da quando Nicolás Maduro è salito al potere a seguito di elezioni oggetto di contestazioni tenutesi nel 2013; che la crisi politica, economica, istituzionale, sociale e umanitaria multidimensionale del paese è notevolmente peggiorata;
1. riconosce e sostiene Juan Guaidó quale legittimo presidente dell'Assemblea nazionale e legittimo presidente ad interim della Repubblica bolivariana del Venezuela, in conformità dell'articolo 233 della Costituzione venezuelana, a seguito del voto trasparente e democratico dell'Assemblea nazionale;
2. condanna fermamente il tentativo di golpe parlamentare orchestrato dal regime di Maduro e dai suoi alleati, così come condanna i loro sforzi per impedire all'Assemblea nazionale – l'unico organo democratico legittimo del Venezuela – di adempiere correttamente al mandato costituzionale conferitole dal popolo venezuelano;
3. deplora queste gravi violazioni, che sono incompatibili con il legittimo processo di elezione del presidente dell'Assemblea nazionale e rappresentano un ulteriore aggravarsi della crisi venezuelana; respinge fermamente le violazioni del funzionamento democratico, costituzionale e trasparente dell'Assemblea nazionale, come pure i continui atti di intimidazione, corruzione, estorsione, violenza, tortura e le sparizioni forzate, nonché le decisioni arbitrarie nei confronti dei suoi membri;
4. ribadisce il suo pieno sostegno all'Assemblea nazionale, che è l'unico organo democratico legittimamente eletto del Venezuela e i cui poteri devono essere rispettati, come vanno rispettate le prerogative e la sicurezza dei suoi membri; insiste sul fatto che una soluzione pacifica e politica può essere raggiunta solo nel pieno rispetto delle prerogative costituzionali dell'Assemblea nazionale;
5. ricorda che l'UE è pronta a sostenere un reale processo verso una risoluzione pacifica e democratica della crisi sulla base della tabella di marcia adottata dall'Assemblea nazionale del Venezuela; sottolinea che i precedenti tentativi di risolvere la crisi attraverso un processo di negoziato e di dialogo non hanno prodotto risultati concreti; chiede che il Servizio europeo per l'azione esterna (SEAE) continui a lavorare attraverso iniziative quali il Gruppo di contatto internazionale;
6. ricorda che il rispetto delle istituzioni e dei principi democratici e la difesa dello Stato di diritto sono condizioni essenziali per trovare una soluzione pacifica e sostenibile alla crisi del Venezuela che vada a beneficio del suo popolo;
7. invita il VP/AR a rafforzare la risposta dell'UE al ripristino della democrazia in Venezuela, anche attraverso l'estensione di sanzioni mirate nei confronti di persone responsabili di violazioni dei diritti umani e della repressione, ed estendendo tali sanzioni ai loro familiari; si associa alla dichiarazione dell'UE a tale proposito;
8. chiede agli Stati membri che non l'hanno ancora fatto di riconoscere il legittimo mandato del presidente Guaidó e si compiace della dichiarazione dell'alto rappresentante, che lo indica quale unica autorità democratica riconosciuta dall'UE; chiede pertanto che siano riconosciuti i rappresentanti politici nominati da Juan Guaidó;
9. chiede l'invio di una missione conoscitiva nel paese per valutare la situazione;
10. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, al vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, al legittimo presidente ad interim della Repubblica e presidente dell'Assemblea nazionale della Repubblica bolivariana del Venezuela, ai governi e ai parlamenti dei paesi del gruppo di Lima, all'Assemblea parlamentare euro-latinoamericana e al Segretario generale dell'Organizzazione degli Stati americani.