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Procedura : 2019/2210(INI)
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Ciclo del documento : A9-0091/2020

Testi presentati :

A9-0091/2020

Discussioni :

PV 18/06/2020 - 6
CRE 18/06/2020 - 6

Votazioni :

PV 18/06/2020 - 20
PV 19/06/2020 - 12

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P9_TA(2020)0168

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Venerdì 19 giugno 2020 - Bruxelles
Balcani occidentali, a seguito del vertice del 2020
P9_TA(2020)0168A9-0091/2020

Raccomandazione del Parlamento europeo del 19 giugno 2020 al Consiglio europeo e al Consiglio sulla raccomandazione del Parlamento europeo al Consiglio, alla Commissione e al vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza concernente i Balcani occidentali, a seguito del vertice del 2020 (2019/2210(INI))

Il Parlamento europeo,

–  viste le conclusioni del Consiglio europeo del 28 giugno 2018, le conclusioni del Consiglio del 18 giugno 2019 e le conclusioni del Consiglio europeo del 17 e 18 ottobre 2019, mediante le quali si rinviano le decisioni relative all'avvio di negoziati di adesione con la Macedonia del Nord e l'Albania,

–  vista la dichiarazione di Zagabria del 6 maggio 2020,

–  visto l'accordo finale sulla composizione delle controversie descritte nelle risoluzioni 817 (1993) e 845 (1993) del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, la risoluzione dell'Accordo interinale del 1995 e l'istituzione di un partenariato strategico tra la Grecia e la Macedonia del Nord, noto anche come accordo di Prespa, del 17 giugno 2018,

–  viste le conclusioni del Consiglio europeo del 26 marzo 2020 sull'avvio dei negoziati di adesione con la Macedonia del Nord e l'Albania, in cui sono state approvate le conclusioni del Consiglio del 25 marzo 2020 sull'allargamento e sul processo di stabilizzazione e di associazione,

–  vista la comunicazione della Commissione del 5 febbraio 2020, dal titolo "Rafforzare il processo di adesione – Una prospettiva europea credibile per i Balcani occidentali" (COM(2020)0057),

–  vista la comunicazione della Commissione del 29 maggio 2019 sulla politica di allargamento dell'UE (COM(2019)0260),

–  vista la comunicazione della Commissione del 6 febbraio 2018, dal titolo "Una prospettiva di allargamento credibile e un maggior impegno dell'UE per i Balcani occidentali" (COM(2018)0065),

–  vista la strategia globale dell'UE del 2016, secondo cui una politica di allargamento credibile rappresenta un investimento strategico per la sicurezza e la prosperità dell'Europa e ha già contribuito in misura significativa alla pace in zone un tempo dilaniate dalla guerra,

–  vista la comunicazione della Commissione del 16 ottobre 2013, dal titolo "Strategia di allargamento e sfide principali per il periodo 2013-2014" (COM(2013)0700),

–  visto il rinnovato consenso sull'allargamento adottato dal Consiglio europeo nel dicembre 2006, che è stato successivamente approvato nelle conclusioni del Consiglio europeo del giugno 2019,

–  vista la dichiarazione finale del vertice di Zagabria del 24 novembre 2000,

–  vista la dichiarazione di Salonicco del vertice UE-Balcani occidentali, del 21 giugno 2003, concernente la prospettiva di adesione dei paesi dei Balcani occidentali all'Unione europea,

–  visti la dichiarazione di Sofia del vertice UE-Balcani occidentali del 17 maggio 2018 e il programma delle priorità di Sofia ad essa allegato,

–  visti il processo di Berlino avviato il 28 agosto 2014, in particolare la dichiarazione dei ministri degli Affari esteri dei Balcani occidentali del 27 agosto 2015 sulla cooperazione regionale e le controversie bilaterali, e l'istituzione dell'Ufficio per la cooperazione regionale giovanile (RYCO), come pure i successivi vertici tenutisi a Vienna (2015), Parigi (2016), Trieste (2017), Londra (2018) e Poznan (2019),

–  viste le conclusioni del Consiglio "Affari generali" del 29 e 30 aprile 1997 sull'applicazione della condizionalità al fine di sviluppare una coerente strategia dell'UE per le relazioni con i paesi della regione,

–  vista la dichiarazione congiunta dei ministri degli Esteri di 13 Stati membri dell'UE, dell'11 giugno 2019, sull'impegno dell'UE a favore dell'integrazione europea dei Balcani occidentali,

–  vista la dichiarazione congiunta resa al termine del vertice Parlamento europeo-presidenti dei parlamenti dei Balcani occidentali, organizzato dal Presidente del Parlamento europeo con i leader dei parlamenti dei Balcani occidentali il 28 gennaio 2020,

–  vista la riunione informale del 16 febbraio 2020, cui hanno partecipato i leader dei paesi dei Balcani occidentali, il presidente del Consiglio europeo, la presidente della Commissione europea, l'alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza e il primo ministro della Repubblica di Croazia, che detiene la presidenza del Consiglio dell'Unione europea,

–  vista la risoluzione del Comitato economico e sociale europeo del 31 ottobre 2019, dal titolo "Avvio dei negoziati di adesione con la Macedonia del Nord e l'Albania: è necessario difendere la credibilità e gli interessi geostrategici dell'UE"(1),

–  visto il parere del Comitato europeo delle regioni sul pacchetto Allargamento 2019, adottato il 13 febbraio 2020(2),

–  vista la sua risoluzione del 9 luglio 2015 sulla commemorazione dei fatti di Srebrenica(3),

–  vista la sua risoluzione legislativa del 27 marzo 2019 sulla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce uno strumento di assistenza preadesione (IPA III)(4),

–  vista la sua risoluzione del 24 ottobre 2019 sull'avvio di negoziati di adesione con la Macedonia del Nord e l'Albania(5),

–  vista la sua risoluzione del 15 gennaio 2020 sulla posizione del Parlamento europeo in merito alla conferenza sul futuro dell'Europa(6),

–  viste le conclusioni del Consiglio del 5 giugno 2020 sul rafforzamento della cooperazione con i partner dei Balcani occidentali nel settore della migrazione e della sicurezza,

–  vista la comunicazione della Commissione del 29 aprile 2020 sul sostegno ai Balcani occidentali nell'affrontare la Covid-19 e la ripresa post-pandemia (COM(2020)0315),

–  visto l'articolo 118 del suo regolamento,

–  vista la lettera della commissione per il commercio internazionale,

–  vista la relazione della commissione per gli affari esteri (A9-0091/2020),

A.  considerando che l'allargamento figura tra le politiche dell'UE più strategiche e di maggior successo ed è lo strumento di politica estera più efficace, in quanto contribuisce ad ampliare la diffusione dei valori fondamentali dell'Unione, tra cui il rispetto della dignità umana, la libertà, la democrazia, la promozione della pace, la prosperità, l'uguaglianza, lo Stato di diritto e il rispetto dei diritti umani, compresi i diritti delle persone appartenenti a minoranze in tutta Europa;

B.  considerando che il processo di allargamento è parte integrante dell'integrazione europea e continua a rivestire un'importanza strategica per l'Unione europea;

C.  considerando che, a livello politico, di sicurezza ed economico, è nell'interesse dell'Unione prevedere una prospettiva di piena adesione all'UE, basata sul merito, per i paesi dei Balcani occidentali;

D.  considerando che la prospettiva dell'adesione all'UE costituisce il riconoscimento di una grande sfida geopolitica per l'unificazione del continente europeo e un incentivo fondamentale alle riforme nei paesi dei Balcani occidentali;

E.  considerando che i paesi dei Balcani occidentali appartengono all'Europa da un punto di vista geografico, storico e culturale e che il processo della loro integrazione nell'Unione europea è di fondamentale importanza per la stabilità e la sicurezza del continente nel suo complesso, in un clima di pace e libertà;

F.  considerando che il processo di allargamento dell'UE è un percorso bidirezionale in cui entrambe le parti sono tenute a rispettare i propri impegni e si fonda sul presupposto del rispetto degli obblighi assunti sia dall'Unione europea che dai paesi candidati;

G.  considerando che la metodologia migliorata proposta dalla Commissione punta a infondere nuovo dinamismo nel processo di allargamento e fornisce nuovi impulsi per la trasformazione dei paesi in fase di adesione;

H.  considerando che l'UE è il principale investitore, partner commerciale e donatore nella regione;

I.  considerando che nelle sue risoluzioni il Parlamento europeo si è compiaciuto dei progressi compiuti dalla Macedonia del Nord e dall'Albania; che, alla luce di tali progressi, il Parlamento ha deciso di attribuire alla Macedonia del Nord e all'Albania la ricompensa per i risultati ottenuti prevista dallo strumento di assistenza preadesione;

J.  considerando che il vertice di Zagabria del 2020 ha riconosciuto il primato della democrazia e dello Stato di diritto e ha invitato l'UE a intensificare ulteriormente il suo coinvolgimento nella regione;

K.  considerando che il Parlamento europeo ha biasimato il Consiglio europeo per non essere riuscito a raggiungere un accordo sull'avvio di negoziati di adesione con la Macedonia del Nord e l'Albania nel 2019; che la mancata apertura dei negoziati, a seguito delle raccomandazioni formulate dalla Commissione nel 2018 e nel 2019 e approvate dal Parlamento, ha eroso la credibilità dell'Unione europea, ha contribuito all'ascesa del populismo, del nazionalismo e dell'euroscetticismo, ha compromesso gli sforzi compiuti dai paesi candidati, rischiando di creare un vuoto politico, e ha rafforzato i soggetti terzi che tentano di imporre la propria influenza politica nella regione, a discapito del processo di integrazione dell'UE;

L.  considerando che il processo di allargamento promuove e rafforza le capacità di risoluzione delle controversie bilaterali e ambisce alla riconciliazione tra le società nella regione;

M.  considerando che i paesi dei Balcani occidentali dovrebbero compiere maggiori sforzi per superare la polarizzazione politica e i prolungati boicottaggi parlamentari al fine di rafforzare il controllo parlamentare;

N.  considerando che il Parlamento europeo rimane un partner affidabile per i paesi interessati dal processo di adesione all'UE e un sostenitore del processo di allargamento quale valido meccanismo dell'Unione per incentivare riforme volte al rafforzamento istituzionale e socioeconomico di tali paesi, a beneficio dei loro cittadini;

O.  considerando che l'agenda di Salonicco e la dichiarazione di Sofia hanno sottolineato che verrà prestata un'attenzione particolare alla creazione di ulteriori opportunità per i giovani, garantendo nel contempo che ciò contribuisca allo sviluppo socioeconomico dei Balcani occidentali;

P.  considerando che il Parlamento europeo è impegnato a intensificare il suo sostegno politico e istituzionale a favore delle riforme democratiche ed economiche nella regione e ad assistere i paesi dei Balcani occidentali nel processo di adesione all'UE;

Q.  considerando che gli orientamenti politici della Commissione per il periodo 2019-2024 ribadiscono la prospettiva europea dei Balcani occidentali;

R.  considerando che, durante le loro audizioni al Parlamento europeo, sia il vicepresidente/alto rappresentante Borrell che il commissario Várhelyi si sono impegnati a dare priorità al processo di allargamento, adoperandosi per accelerare le riforme strutturali e istituzionali e i processi di integrazione nei Balcani occidentali;

S.  considerando che una politica di allargamento ambiziosa richiede un bilancio adeguato; che il Consiglio dovrebbe garantire risorse di bilancio sufficienti a sostegno della politica di allargamento;

T.  considerando che l'UE deve inoltre rafforzare i meccanismi dello Stato di diritto all'interno dell'Unione e definire un'agenda ambiziosa per la conferenza sul futuro dell'Europa;

U.  considerando che la prosperità e la sicurezza dell'Europa sono strettamente connesse al processo di integrazione e alla diffusione della pace, della democrazia, del rispetto dei diritti umani e dello Stato di diritto nella regione dei Balcani occidentali, nonché al futuro dei paesi di tale regione in un'Unione europea forte e riformata;

V.  considerando che, nella sua comunicazione del 5 febbraio 2020, la Commissione si è impegnata a presentare una comunicazione che definisca azioni volte a portare avanti riforme fondamentali, comprese riforme in materia di Stato di diritto;

W.  considerando che l'UE ha mobilitato 3,3 miliardi di EUR per affrontare la pandemia di coronavirus nei Balcani occidentali, di cui 38 milioni di EUR per il sostegno immediato al settore sanitario, 389 milioni di EUR per la ripresa sociale ed economica, 750 milioni di EUR per l'assistenza macrofinanziaria, 455 milioni di EUR per la ripartenza economica e 1,7 miliardi di EUR in prestiti agevolati della Banca europea per gli investimenti;

X.  considerando che i paesi dei Balcani occidentali hanno beneficiato del meccanismo di protezione civile dell'Unione, dell'approvvigionamento congiunto di attrezzature mediche, di esenzioni dal regime dell'UE di autorizzazione all'esportazione per i dispositivi di protezione individuale, nonché di "corsie verdi" per i beni essenziali;

1.  raccomanda al Consiglio, alla Commissione e al vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza:

   a) di sostenere la prospettiva europea dei paesi dei Balcani occidentali e di consolidare il processo di adesione garantendo che rafforzi i valori fondamentali e lo Stato di diritto, contribuisca a una trasformazione democratica, economica ed ecologica sostenibile e alla convergenza sociale, e assicuri relazioni di buon vicinato e cooperazione regionale quali elementi essenziali del processo di allargamento nonché del processo di stabilizzazione e di associazione, provvedendo inoltre a che l'allargamento dell'Unione prosegua di pari passo con le discussioni sul futuro dell'Europa e sulla riforma interna dell'UE;
   b) di accrescere gli sforzi per consolidare la volontà politica degli Stati membri di progredire con l'allargamento ai Balcani occidentali, senza lasciare che processi interni all'UE costituiscano un ostacolo, e di migliorare gli orientamenti politici e strategici dell'UE di politica generale nella regione;
   c) di proseguire con l'allargamento, in quanto si tratta di una condizione necessaria per la credibilità, il successo e l'influenza dell'UE nella regione e oltre;
   d) di accelerare il processo di adesione dei paesi impegnati, da un punto di vista sia politico che amministrativo, a favore dell'attuazione delle riforme inerenti all'UE;
   e) di assicurare che la metodologia migliorata persegua come obiettivo finale l'adesione a pieno titolo all'UE e che l'Unione definisca norme e criteri più prevedibili, basati sulla condizionalità e la reversibilità, e li applichi in modo coerente, rendendo il processo di adesione più dinamico e ripristinando così la sua credibilità attraverso l'applicazione della metodologia rivista;
   f) di garantire che la maggiore attenzione prestata alla natura politica del processo, come previsto nella metodologia di allargamento rivista che è stata proposta dalla Commissione, non sostituisca le valutazioni sul raggiungimento dei parametri a livello di esperti né ostacoli l'impegno dell'UE a favore di un processo di allargamento basato sul merito;
   g) di assicurare che il raggruppamento degli ambiti di intervento migliori la portata, la qualità e la sostenibilità delle riforme, apportando risultati concreti nei paesi in fase di adesione e consentendo al tempo stesso la negoziazione simultanea di diversi capitoli;
   h) di prevedere parametri chiari, trasparenti e coerenti per l'adesione, nonché un sostegno politico e tecnico continuo durante l'intero processo, anche affinché i parlamenti assicurino la loro funzione di controllo indipendente, e di migliorare la misurazione dei progressi sul campo, garantendo che ciascun paese in fase di adesione sia valutato sulla base della condizionalità e del principio meritocratico;
   i) di assicurare la continuità, l'assunzione di responsabilità, la coerenza e la prevedibilità nell'ambito del processo di allargamento definendo la nuova metodologia della Commissione quale adeguamento strategico a lungo termine ed evitando revisioni ad hoc del processo e dei suoi parametri alla luce delle considerazioni politiche di uno Stato membro; di garantire che i parametri di adesione e il relativo sostegno si basino sugli insegnamenti appresi, al fine di evitare le lacune constatate in passato e migliorare il processo di adesione;
   j) di agevolare l'attuazione della metodologia migliorata per i paesi in fase di adesione i cui negoziati sono già iniziati laddove decidano di adottarla, al fine di permettere un allineamento effettivo e duraturo agli standard e alle norme dell'UE;
   k) di incrementare gli incentivi politici ed economici per i paesi dei Balcani occidentali e di migliorare la coerenza tra il processo di allargamento e le iniziative politiche nell'UE attraverso l'organizzazione di riunioni regionali annuali ai margini del Consiglio europeo con i leader dei Balcani occidentali, garantendo la partecipazione periodica di rappresentanti dei Balcani occidentali alle riunioni del Consiglio europeo, al comitato politico e di sicurezza e ai gruppi di lavoro della Commissione;
   l) di incoraggiare la graduale integrazione dei paesi in fase di adesione ai processi, alle politiche settoriali e ai programmi dell'UE prima della loro adesione, anche attraverso l'introduzione di misure di sostegno finanziario mirate a titolo dei fondi dell'UE, in modo da apportare benefici concreti ai cittadini, in particolare ai bambini e ai giovani, e rafforzare l'assistenza preadesione e la presenza dell'UE in tali paesi prima della loro piena adesione;
   m) di sostenere un ruolo parlamentare rafforzato nel processo di adesione attraverso i consessi esistenti e di incoraggiare costantemente nuove iniziative quali il vertice dei presidenti dei parlamenti, convocato per la prima volta dal Presidente del Parlamento europeo e dai leader dei parlamenti dei Balcani occidentali il 28 gennaio 2020;
   n) di facilitare e promuovere una associazione più stretta dei deputati dei paesi i cui negoziati sono già iniziati alle attività del Parlamento europeo;
   o) di coinvolgere i rappresentanti dei paesi dei Balcani occidentali nella conferenza sul futuro dell'Europa, prestando un'attenzione particolare alla partecipazione dei giovani;
   p) di rafforzare il meccanismo di condizionalità e di insistere sulla reversibilità del processo di adesione applicando criteri obiettivi nelle decisioni concernenti l'interruzione o la sospensione dei negoziati; di garantire che la Commissione dia inizio a tali procedure al termine di una valutazione approfondita e in risposta a una proposta degli Stati membri o del Parlamento europeo, tenendo altresì conto del fatto che il principio della clausola di squilibrio e di reversibilità è già applicabile agli attuali quadri di negoziato con la Serbia e il Montenegro; di assicurare che il meccanismo di condizionalità e sospensione sia accompagnato da una comunicazione chiara da parte delle istituzioni dell'UE per quanto riguarda le condizioni specifiche di un'eventuale sospensione;
   q) di rafforzare la titolarità degli Stati membri in relazione al processo di allargamento accrescendo la partecipazione in loco degli esperti degli Stati membri in materia di Stato di diritto e in altri settori, nonché della società civile e dei difensori dei diritti umani, e di migliorare la misurazione dei progressi complessivi continuando ad aderire alle norme oggettive esistenti da lungo tempo ed evitando la politicizzazione degli aspetti tecnici del processo di adesione, basandosi in particolare sulle relazioni di monitoraggio e sulle raccomandazioni del Consiglio d'Europa e di altri organismi di normazione;
   r) di riconoscere che il processo di Berlino sostiene e integra la politica di allargamento dell'UE e non può essere trattato come un'alternativa all'adesione o come una duplicazione degli sforzi intrapresi nel quadro dell'allargamento;
   s) di riconoscere che l'avvio di negoziati di adesione con l'Albania e la Macedonia del Nord rientra tra gli interessi politici, di sicurezza ed economici dell'Unione;
   t) di riconoscere che la mancata apertura, da parte del Consiglio europeo, dei negoziati di adesione con l'Albania e la Macedonia del Nord nel giugno 2018, nel giugno 2019 e nell'ottobre 2019 ha avuto un effetto deleterio sul ruolo dell'UE nella regione e sull'opinione pubblica riguardo all'adesione all'UE, inviando un messaggio negativo ai paesi dei Balcani occidentali, e di prendere atto che l'avvio dei colloqui di adesione ripristina la credibilità del processo, come raccomandato dal Parlamento europeo e dalla Commissione;
   u) di concedere il prima possibile la liberalizzazione dei visti al Kosovo, dal momento che i parametri definiti sono rispettati sin dal luglio 2018;
   v) di accrescere il dinamismo dei negoziati per accelerare l'adesione del Montenegro e della Serbia;
   w) di riportare il primato della democrazia, dello Stato di diritto e dei diritti umani e delle libertà fondamentali al centro del processo di allargamento, aprendo per primi e chiudendo per ultimi i capitoli relativi alla magistratura, alla corruzione e alla criminalità organizzata, nonché quelli concernenti il rispetto dei diritti umani, compresi i diritti delle minoranze, della libertà dei media e della libertà di espressione;
   x) di concentrarsi sul consolidamento delle capacità istituzionali e amministrative per rafforzare la trasparenza e l'efficacia della buona governance a tutti i livelli;
   y) di sfruttare l'esperienza maturata con i recenti allargamenti, compresi gli insegnamenti appresi dai paesi dell'Europa centrale;
   z) di continuare a lavorare insieme ai paesi dei Balcani occidentali nella lotta contro il terrorismo e la criminalità organizzata;
   aa) di assicurare che sia dedicata un'attenzione mirata al consolidamento delle capacità statali, all'attuazione delle decisioni giudiziarie, alle riforme giudiziarie e agli sforzi intesi a contrastare la corruzione e la criminalità organizzata;
   ab) di insistere sul rispetto e sulla piena attuazione delle decisioni giudiziarie nazionali e internazionali, comprese quelle delle corti costituzionali, e di tutte le sentenze della Corte europea dei diritti dell'uomo, del Tribunale penale internazionale per l'ex Jugoslavia (ICTY) e del successivo Meccanismo residuale dei tribunali penali internazionali (IRMCT), delle sezioni specializzate e della procura specializzata per il Kosovo, nonché delle raccomandazioni degli organismi di monitoraggio del Consiglio d'Europa, compresa la commissione europea contro il razzismo e l'intolleranza (ECRI);
   ac) di esortare i paesi dei Balcani occidentali a rispettare i loro obblighi internazionali nel perseguimento dei crimini di guerra e nell'accertamento del destino delle persone scomparse; di sostenere la piena cooperazione con l'IRCMT, con le sezioni specializzate e la procura specializzata per il Kosovo nonché sostenendo esplicitamente l'attività e le conclusioni dell'ICTY, promuovendo e facendone conoscere il lavoro e il retaggio ai loro cittadini; di condannare ogni tentativo di glorificare gli autori di crimini di guerra e di negare fatti storici e di sostenere, a tale riguardo, la commissione regionale per l'accertamento dei fatti relativi a tutte le vittime di crimini di guerra e di altre gravi violazioni dei diritti umani commessi nel territorio dell'ex Jugoslavia (iniziativa RECOM);
   ad) di accrescere il coinvolgimento dell'UE nella risoluzione delle questioni bilaterali rimaste in sospeso, promuovendo le relazioni di buon vicinato e la cooperazione regionale attraverso sforzi di consolidamento della fiducia e di mediazione, e di esortare i paesi dei Balcani occidentali a impegnarsi a favore della riconciliazione e di soluzioni pacifiche alle controversie di lunga data;
   ae) di rafforzare il processo di adesione nell'ottica di approfondire la solidarietà tra i popoli dei paesi dei Balcani occidentali e degli Stati membri, rispettando nel contempo la loro storia, la loro cultura e le loro tradizioni;
   af) di sostenere il neonominato rappresentante speciale dell'UE per il dialogo Belgrado-Pristina e le altre questioni regionali dei Balcani occidentali nel conseguimento di una generale normalizzazione delle relazioni tra la Serbia e il Kosovo e nella promozione di relazioni di buon vicinato nella regione nel corso del suo mandato;
   ag) di promuovere un ampio sostegno nella società per la riconciliazione regionale, appoggiando tra l'altro il pieno coinvolgimento dei parlamenti nel dialogo Belgrado-Pristina e nel perseguimento di una riconciliazione regionale sostenibile;
   ah) di rafforzare e, ove possibile, aumentare gli sforzi comuni compiuti dall'UE e dai paesi dei Balcani occidentali per favorire i contatti interpersonali e gli scambi, affinché la popolazione di ciascuna delle due parti sviluppi un'immagine positiva dell'altra parte;
   ai) di promuovere la creazione di condizioni di parità al fine di creare contesti politici inclusivi e di agevolare in tutti i paesi dei Balcani occidentali gli sforzi intesi a superare la polarizzazione politica e i prolungati boicottaggi parlamentari; di sviluppare una cultura parlamentare inclusiva e costruttiva e di rafforzare la supervisione e il controllo parlamentari; di favorire altresì un approccio responsabile nei confronti della rappresentanza degli interessi dei cittadini in seno ai parlamenti, in modo da promuovere il controllo democratico e il miglioramento della qualità della legislazione;
   aj) di rilevare e facilitare il lavoro del Parlamento europeo connesso all'adesione e le sue attività di sostegno alla democrazia, comprese le attività delle sue commissioni e delegazioni permanenti, e di coinvolgere i relatori permanenti del Parlamento per i paesi dei Balcani occidentali nel processo di controllo e in loco;
   ak) di promuovere riforme elettorali che garantiscano elezioni libere, eque, competitive e trasparenti a livello centrale e locale, prive di intimidazioni e di campagne di disinformazione, in linea con le norme internazionali, anche in materia di trasparenza sul finanziamento dei partiti, e con le raccomandazioni delle missioni di osservazione internazionali; di dare seguito all'attuazione dei pareri della Commissione di Venezia; di contribuire ai programmi di sostegno alla democrazia promossi dal Parlamento europeo nella regione;
   al) di incoraggiare i parlamenti nazionali a utilizzare gli strumenti del Parlamento europeo a sostegno della democrazia, quali il dialogo Jean Monnet e il dialogo tra i partiti, per agevolare il lavoro politico sul dialogo parlamentare e rafforzare la rendicontabilità, la supervisione, il controllo democratico e la qualità dell'attività legislativa;
   am) di rafforzare e associare strettamente la società civile nel suo ruolo di attore indispensabile dei processi di consolidamento democratico, cooperazione regionale e riforme connesse all'adesione, con particolare attenzione alle forze filoeuropee e pro-democratiche presenti nella regione;
   an) di assicurare che i cittadini e le società dei paesi candidati siano più strettamente coinvolti nel processo di adesione e ne traggano benefici; di fornire particolare sostegno e incoraggiamento, in tale contesto, ai segmenti della società, alle opinioni e ai pareri filoeuropei e pro-democratici;
   ao) di assicurare che ciascuna misura adottata preveda un dialogo sostanziale e globale con le organizzazioni della società civile, il mondo accademico e i giovani dalla fase iniziale del processo decisionale fino alla fase di attuazione e valutazione, prestando particolare attenzione a non sostenere o finanziare le strutture di potere locali esistenti che adottino posizioni antieuropee o dalla dubbia reputazione democratica, e promuovendo così lo sviluppo dei valori dell'UE, lo Stato di diritto, la lotta alla corruzione e la creazione di istituzioni democratiche solide ed efficienti quali basi per il successo dell'adesione all'Unione;
   ap) di condannare con forza le campagne diffamatorie, le minacce e le intimidazioni nei confronti dei giornalisti e degli organi della stampa e di continuare a indagare e perseguire tali atti, in modo da creare un ambiente sicuro per i giornalisti, affrontando nel contempo problemi quali la concentrazione, le pressioni politiche ed economiche sul finanziamento dei mezzi d'informazione e la mancanza di trasparenza sulla proprietà degli stessi;
   aq) di sostenere attivamente e rafforzare un panorama mediatico più democratico, indipendente e diversificato, nonché la responsabilità e la governance dei media;
   ar) di aumentare le misure di sostegno a favore della resilienza alla disinformazione e alle campagne mediatiche destabilizzanti, comprese quelle realizzate attraverso operazioni soggette a influenze estere che mirano a indebolire i processi democratici e la sovranità dei paesi dei Balcani occidentali nonché il ruolo dell'UE nella regione mediante la guerra ibrida;
   as) di promuovere e sostenere attivamente l'attuazione di politiche contro la discriminazione e di insistere affinché i reati generati dall'odio siano perseguiti; di incoraggiare progressi più rapidi in materia di uguaglianza di genere nonché nel contrastare la discriminazione e garantire l'inclusione sociale delle minoranze etniche, nazionali e religiose, delle persone con disabilità, dei rom e delle persone LGBTQI+, con un'attenzione particolare ai minori, istituendo politiche inclusive che tutelino i diritti fondamentali dei cittadini;
   at) di chiedere un quadro giuridico più solido per prevenire e combattere attivamente il femminicidio, la violenza sulle donne e sui minori e altre forme di violenza domestica, anche rammentando gli obblighi sanciti dalla Convenzione del Consiglio d'Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica e adottando le misure necessarie per la ratifica della stessa; di prevenire e contrastare la tratta di esseri umani;
   au) di prendere atto delle difficoltà incontrate dai paesi dei Balcani occidentali nel gestire la migrazione e i flussi di rifugiati e degli sforzi sostanziali profusi dalla regione per garantire un alloggio e forniture umanitarie, principalmente con il sostegno dell'UE; di garantire un'attuazione efficiente degli accordi sullo status conclusi tra i paesi dei Balcani occidentali e l'Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera (Frontex);
   av) di sottolineare la rilevanza del contributo dei paesi dei Balcani occidentali alla protezione delle frontiere esterne dell'Unione europea e di intensificare il sostegno europeo a favore della gestione delle frontiere nella regione; di rafforzare la capacità del sistema di asilo nella regione in cooperazione con l'Ufficio europeo di sostegno per l'asilo (EASO) e con l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR);
   aw) di sottolineare l'importanza cruciale della dimensione sociale e della coesione socioeconomica e il loro ruolo chiave durante tutto il processo di adesione;
   ax) di concentrarsi maggiormente sull'eliminazione della povertà, sul sostegno alla società civile e sull'attuazione degli impegni nell'ambito del diritto del lavoro;
   ay) di incoraggiare i paesi dei Balcani occidentali a elevare il livello dei loro diritti sociali e del lavoro, a promuovere la crescita e ad attuare l'acquis sociale dell'UE e di includere un'ampia gamma di portatori di interessi, quali i sindacati, le camere di commercio e le camere del lavoro, nel processo di negoziazione con i partner dell'UE;
   az) di affrontare il problema della fuga di cervelli adottando misure concrete quali la promozione di riforme dell'istruzione inclusive e di qualità, specialmente nell'ambito dell'istruzione e della formazione professionale (IFP), assicurando che il settore dell'istruzione risponda meglio ai criteri richiesti dal mercato del lavoro e contribuisca alla creazione di opportunità di lavoro a lungo termine e sostenibili per i giovani;
   ba) di sostenere la piattaforma "Bridging the Gap" per il dialogo regionale nel quadro del programma Giovani leader politici del Parlamento europeo nel tentativo di colmare il divario tra le politiche per i giovani, la partecipazione giovanile e i parlamentari nei Balcani occidentali e di incoraggiare azioni concrete volte a rafforzare la partecipazione giovanile alla politica e l'attuazione di politiche incentrate sui giovani in tutta la regione;
   bb) di promuovere opportunità di volontariato e impegno civico per i giovani e di investire maggiormente nei giovani della regione, accrescendo la partecipazione dei paesi in fase di adesione ai programmi di mobilità esistenti, come Erasmus+, Europa creativa e Orizzonte 2020, e istituendo nuovi programmi di mobilità intraregionale;
   bc) di rafforzare la cooperazione nei settori della scienza, della ricerca e dell'innovazione attraverso un'apposita programmazione della Commissione europea;
   bd) di intensificare l'assistenza ai paesi dei Balcani occidentali al fine di migliorare la loro legislazione in materia di ambiente, efficienza energetica e clima e garantire che siano in grado di attuarla nel rispetto delle norme dell'UE e dell'accordo di Parigi, tra l'altro ottemperando pienamente e tempestivamente ai loro obblighi sanciti dal trattato della Comunità dell'energia per quanto riguarda il pieno allineamento all'acquis dell'Unione in maniera di energia e la piena attuazione dello stesso;
   be) di invitare le autorità ad adottare con urgenza misure per il monitoraggio, l'attenuazione e la prevenzione dell'inquinamento atmosferico e idrico; di provvedere a effettuare valutazioni ambientali strategiche ex ante e valutazioni d'impatto ambientale per assicurare uno sviluppo sostenibile dei settori dell'energia idroelettrica e del turismo, in equilibrio rispetto agli sforzi di conservazione;
   bf) di agevolare l'integrazione regionale nel settore dell'energia, aumentando la diversificazione e la sicurezza delle fonti di approvvigionamento, e di rafforzare la connettività delle infrastrutture energetiche e delle reti digitali;
   bg) di incoraggiare la necessaria transizione energetica verso fonti di energia rinnovabile più pulite e l'abbandono del carbone e della lignite, che provocano gravi rischi sociali e sanitari alle popolazioni locali e ai paesi limitrofi; di includere i paesi dei Balcani occidentali in fase di adesione nei processi del Green Deal europeo e del Fondo per una transizione giusta;
   bh) di ricordare che l'UE è il principale investitore estero nella regione, con un volume di investimenti esteri diretti pari a 12,7 miliardi di EUR tra il 2014 e il 2018; di attuare un piano strategico in materia di economia e investimenti al fine di migliorare la competitività, il contesto giuridico e imprenditoriale, la situazione delle PMI e lo sviluppo sostenibile nell'intera regione, in linea con gli impegni assunti nel quadro dell'accordo di Parigi e del Green Deal europeo, osservando al contempo che la crescita nei Balcani occidentali sta subendo un rallentamento, dopo una breve ripresa degli investimenti registrata negli anni precedenti, e che il contributo degli investimenti e delle esportazioni alla crescita sta diminuendo;
   bi) di promuovere e rafforzare l'integrazione economica regionale nei Balcani occidentali, che è già attuata nel quadro dell'Accordo centroeuropeo di libero scambio (CEFTA) e modellata sulla base dell'acquis dell'UE, e di sostenere attivamente l'integrazione economica tra l'UE e la regione estendendo le politiche dell'Unione e il mercato interno ai paesi dei Balcani occidentali allorché ne siano stati soddisfatti i presupposti;
   bj) di sostenere iniziative basate sul piano d'azione pluriennale per uno spazio economico regionale (MAP REA) adottato dai primi ministri dei paesi dei Balcani occidentali in occasione del vertice di Trieste del 2017, che comprende quattro pilastri – commercio, investimenti, mobilità e integrazione digitale – essenziali per lo sviluppo economico della regione e per accelerare la convergenza con l'UE;
   bk) di sostenere la cooperazione dei paesi dei Balcani occidentali con organizzazioni regionali e internazionali quali il Consiglio di cooperazione regionale (RCC), l'Ufficio regionale per la cooperazione giovanile (RYCO), l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economici (OCSE) e con istituzioni finanziarie internazionali quali la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (BERS) e la Banca europea per gli investimenti (BEI);
   bl) di continuare a fornire quanto prima il sostegno e l'assistenza necessari per completare i processi di adesione della Serbia e della Bosnia-Erzegovina all'Organizzazione mondiale del commercio (OMC), nonché di accogliere con favore le loro domande di ammissione all'OMC, presentate rispettivamente nel 1999 e nel 2005 e di rammentare l'importanza dell'adesione all'OMC per aprire opportunità commerciali e avvicinare i paesi candidati all'adesione all'UE;
   bm) di difendere gli interessi dell'Unione attenuando gli effetti negativi degli accordi di libero scambio con l'Unione economica eurasiatica firmati da paesi che hanno presentato domanda di adesione all'Unione europea e che hanno ottenuto la possibilità di concludere un accordo di stabilizzazione e di associazione con l'UE, anche mediante una revisione del livello di assistenza concesso a tali paesi;
   bn) di incoraggiare la cooperazione regionale nel settore dello sviluppo infrastrutturale tra i paesi dei Balcani occidentali;
   bo) di attribuire elevata priorità alla regione nell'ambito della strategia dell'UE in materia di connessione, sottolineando l'importanza di migliorare le infrastrutture di trasporto del territorio, in particolare per agevolare gli scambi; di sostenere la costruzione di corridoi ferroviari e stradali europei in tempi rapidi in tutti i paesi dei Balcani occidentali; di incoraggiare la Commissione ad accelerare il finanziamento agli investimenti nelle infrastrutture;
   bp) di avvicinare i cittadini e le economie della regione all'UE integrando i paesi dei Balcani occidentali nelle reti TEN-T e TEN-E, fornendo sostegno alle azioni volte a garantire la qualità e la sicurezza dei servizi energetici e di trasporto, migliorando le infrastrutture e la connettività complessiva all'interno della regione, come pure tra la regione e l'UE, conformemente alla proposta avanzata dalla Commissione relativamente a un piano economico e di investimento strategico per i Balcani occidentali;
   bq) di accelerare l'attuazione dell'agenda digitale per i Balcani occidentali in modo da apportare i vantaggi della trasformazione digitale ai cittadini; di aiutare i paesi della regione a migliorare le opportunità di finanziamento e sviluppo per le start-up e le PMI;
   br) di definire un calendario prevedibile per istituire una zona regionale senza costi di roaming e accelerarne l'attuazione, nonché ridurre ulteriormente le tariffe per la comunicazione con l'UE facendo leva sull'incremento della cooperazione e della connettività sia fisica che digitale a livello regionale;
   bs) di migliorare la coerenza, l'efficienza, la visibilità e la trasparenza dei finanziamenti dell'Unione nel settore dell'azione esterna, promuovendo così lo sviluppo dei valori dell'UE, lo Stato di diritto, la lotta alla corruzione e la creazione di istituzioni democratiche solide ed efficienti; di allineare, ove necessario, i finanziamenti destinati agli IPA III agli obiettivi del Green Deal europeo;
   bt) di garantire un sostegno preadesione adeguato, equo e proporzionato, basato sulle prestazioni e orientato ai risultati, che sia all'altezza delle esigenze di trasformazione dei beneficiari e aiuti questi ultimi ad adempiere gli obblighi di adesione all'UE; di attribuire priorità a progetti specifici a vantaggio della popolazione e dei paesi interessati e potenziare la capacità di assorbimento dei beneficiari;
   bu) di coordinare le questioni di governance economica in più stretta collaborazione con le istituzioni finanziarie internazionali e migliorare la cooperazione reciproca al fine di ottimizzare gli sforzi di sostegno ed evitare la duplicazione dei finanziamenti;
   bv) di rafforzare la condizionalità tra l'assistenza macrofinanziaria e i progressi compiuti nella lotta contro la corruzione e rispettare Stato di diritto e i diritti umani;
   bw) di evitare tagli ai fondi totali dell'IPA che potrebbero rallentare le riforme relative all'UE e pregiudicare la capacità dell'Unione di conseguire il suo obiettivo strategico di stabilizzare e trasformare i paesi in fase di adesione e prepararli agli obblighi derivanti dall'adesione, limitando gravemente la capacità di affrontare le molteplici sfide correlate a Stato di diritto, riconciliazione, integrazione regionale e cambiamenti climatici, lasciando la regione ancora più esposta all'influenza di attori di paesi terzi; di garantire un sostegno adeguato e costante alla società civile;
   bx) di assicurare che l'IPA III sia incentrato su priorità politiche che, attraverso progetti concreti, abbiano un impatto diretto sulla vita dei cittadini e che i finanziamenti preadesione siano assegnati in modo trasparente, proporzionato e non discriminatorio e sulla base di solidi indicatori di rendimento, tenendo conto degli impegni assunti dai paesi beneficiari e dei progressi da essi compiuti in relazione all'attuazione delle riforme;
   by) di consolidare l'approccio basato sulla performance attraverso un meccanismo di sospensione, garantendo in tal modo coerenza con lo strumento di vicinato, cooperazione allo sviluppo e cooperazione internazionale (NDICI); di integrare il regolamento IPA III con un "dialogo strategico" riformato e migliorato che garantisca che il Parlamento europeo sia informato e consultato in maniera tempestiva;
   bz) di sostenere la responsabilità democratica assicurando il pieno coinvolgimento del Parlamento europeo nel controllo, nella supervisione e nell'orientamento strategico della progettazione, della programmazione, del monitoraggio e della valutazione dell'IPA III mediante atti delegati;
   ca) di migliorare la visibilità complessiva e l'informazione in merito al sostegno dell'UE nella regione rafforzando la comunicazione strategica e la diplomazia pubblica allo scopo di comunicare i valori dell'Unione e mettere in risalto il valore aggiunto dei progetti e dei programmi finanziati dall'UE; di elaborare una strategia di comunicazione congiunta in cooperazione con i paesi dei Balcani occidentali; di sviluppare ulteriormente la comprensione dei benefici del processo di adesione e dell'unificazione del continente europeo;
   cb) di insistere sul progressivo allineamento dei paesi in fase di adesione con la politica estera e di sicurezza comune e con la politica commerciale comune dell'UE;
   cc) di aumentare in misura significativa la comunicazione relativa agli aiuti dell'UE, in particolare in merito al sostegno sostanziale che l'UE ha fornito ai Balcani occidentali nella lotta alla pandemia di Covid-19, e di assicurare che i beneficiari di tali aiuti non diffondano disinformazione e retorica negativa riguardo alla risposta dell'UE alla Covid-19;
   cd) di elogiare la cooperazione dei paesi dei Balcani occidentali nelle missioni della politica di sicurezza e di difesa comune (PSDC) con l'UE;
   ce) di condannare le azioni dei paesi terzi volte a destabilizzare e compromettere la governance democratica nella regione dei Balcani occidentali;
   cf) di portare avanti la cooperazione nel settore della lotta contro le minacce ibride, comprese le misure volte a contrastare la propaganda russa;
   cg) di dare seguito al vertice UE-Balcani occidentali del 2020 per valutare e riesaminare il processo di adesione, infondendo nuovo dinamismo, e per fornire nuovi impulsi per la trasformazione dei paesi in fase di adesione;
   ch) di attuare rapidamente la metodologia di allargamento riveduta al fine di rilanciare il processo di adesione e di procedere, basandosi sul vertice UE-Balcani occidentali di Zagabria, all'adozione di quadri di negoziazione e alla convocazione di conferenze intergovernative intese ad avviare negoziati di adesione con l'Albania e la Macedonia del Nord;
   ci) sottolinea le quindici condizioni, decise dal Consiglio dell'Unione europea, che l'Albania deve soddisfare antecedentemente alla sua prima conferenza intergovernativa con gli Stati membri dell'UE;
   cj) di sostenere la cooperazione con il Regno Unito nei Balcani occidentali, tenendo conto dei legami britannici con la regione, nonché gli obiettivi comuni, tra cui l'avanzamento dello Stato di diritto, la lotta contro la criminalità organizzata, la lotta al terrorismo e gli altri obiettivi delle missioni PSDC;
   ck) di intensificare il dialogo politico di alto livello attraverso lo svolgimento periodico di vertici UE-Balcani;
   cl) di attuare le raccomandazioni della valutazione tematica del 2019 relativa al sostegno dell'UE allo Stato di diritto nei paesi del vicinato e dell'allargamento (2010-2017), in aggiunta alla rapida adozione di una comunicazione della Commissione che affronti le gravi preoccupazioni in materia di Stato di diritto mediante un meccanismo di condizionalità e reversibilità;
   cm) di dare seguito al significativo sostegno fornito a tutti i paesi dei Balcani occidentali per affrontare le esigenze sanitarie e umanitarie immediate derivanti dalla Covid-19;
   cn) di continuare a sostenere i paesi candidati e potenziali candidati all'adesione all'UE nei Balcani occidentali nel coordinamento della risposta e nell'attenuazione delle conseguenze socioeconomiche della pandemia di Covid-19 e di allineare le misure al pacchetto economico comune di emergenza messo a punto dall'UE in collaborazione con istituzioni finanziarie internazionali;
   co) di garantire che l'attuale QFP e quello di prossima generazione, unitamente al piano economico e di investimento per i Balcani occidentali, contribuiscano in misura significativa alla ripresa post-Covid-19 e facilitino la crescita economica e l'integrazione attraverso collegamenti digitali, energetici e di trasporto potenziati e sostenibili;
   cp) di garantire che il piano economico e di investimento per i Balcani occidentali non sia finanziato prevalentemente tramite fondi IPA esistenti e non possa così assorbire finanziamenti destinati ad altre politiche e programmi rilevanti; di allineare completamente tale piano al Green Deal europeo, in particolare all'obiettivo di decarbonizzazione dell'UE;
   cq) di dare priorità ai Balcani occidentali nella nuova garanzia per le azioni esterne e nel Fondo europeo per lo sviluppo sostenibile (EFSD+) nel quadro dello strumento di vicinato, cooperazione allo sviluppo e cooperazione internazionale (NDICI); di assicurare che venga aumentata del doppio la concessione di sovvenzioni tramite il quadro per gli investimenti nei Balcani occidentali, al fine di sostenere lo sviluppo del settore privato, la connettività, la digitalizzazione, l'agenda verde e gli investimenti sociali, e di aumentare in misura sostanziale le garanzie finanziarie a sostegno degli investimenti pubblici e privati nella regione attraverso lo strumento di garanzia;
   cr) di ampliare l'ambito geografico del Fondo di solidarietà dell'Unione europea, che già copre le crisi sanitarie pubbliche, a tutti i paesi dei Balcani occidentali;

2.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente raccomandazione al Consiglio, alla Commissione, al vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza nonché ai governi e ai parlamenti dei paesi in fase di adesione.

(1) GU C 47 dell'11.2.2020, pag. 15.
(2) CdR 2727/2019.
(3) GU C 265 dell'11.8.2017, pag. 142.
(4) Testi approvati, P8_TA(2019)0299.
(5) Testi approvati, P9_TA(2019)0050.
(6) Testi approvati, P9_TA(2020)0010.

Ultimo aggiornamento: 8 settembre 2020Note legali - Informativa sulla privacy