Indice 
 Precedente 
 Seguente 
 Testo integrale 
Procedura : 2020/0030(NLE)
Ciclo di vita in Aula
Ciclo del documento : A9-0124/2020

Testi presentati :

A9-0124/2020

Discussioni :

Votazioni :

PV 09/07/2020 - 22
PV 10/07/2020 - 13

Testi approvati :

P9_TA(2020)0194

Testi approvati
PDF 219kWORD 76k
Venerdì 10 luglio 2020 - Bruxelles
Orientamenti per le politiche degli Stati membri a favore dell'occupazione *
P9_TA(2020)0194A9-0124/2020

Risoluzione legislativa del Parlamento europeo del 10 luglio 2020 sulla proposta di decisione del Consiglio relativa agli orientamenti per le politiche degli Stati membri a favore dell'occupazione (COM(2020)0070 – C9-0079/2020 – 2020/0030(NLE))

(Consultazione)

Il Parlamento europeo,

–  vista la proposta della Commissione al Consiglio (COM(2020)0070),

–  visto l'articolo 148, paragrafo 2, del trattato sul funzionamento dell'Unione europea, a norma del quale è stato consultato dal Consiglio (C9-0079/2020),

–  visto l'articolo 82 del suo regolamento,

–  vista la relazione della commissione per l'occupazione e gli affari sociali (A9-0124/2020),

1.  approva la proposta della Commissione quale emendata;

2.  invita la Commissione a modificare di conseguenza la sua proposta, in conformità dell'articolo 293, paragrafo 2, del trattato sul funzionamento dell'Unione europea;

3.  invita il Consiglio ad informarlo qualora intenda discostarsi dal testo approvato dal Parlamento;

4.  chiede al Consiglio di consultarlo nuovamente qualora intenda modificare sostanzialmente la proposta della Commissione;

5.  incarica il suo Presidente di trasmettere la posizione del Parlamento al Consiglio e alla Commissione.

Testo della Commissione   Emendamento
Emendamento 1
Proposta di decisione
Considerando 1
(1)  Gli Stati membri e l'Unione si adoperano per sviluppare una strategia coordinata a favore dell'occupazione e in particolare a favore della promozione di una forza lavoro competente, qualificata, adattabile e di mercati del lavoro in grado di rispondere ai mutamenti economici, al fine di realizzare gli obiettivi della piena occupazione e del progresso sociale, di una crescita economica equilibrata e di un elevato livello di tutela e di miglioramento della qualità dell'ambiente di cui all'articolo 3 del trattato sull'Unione europea. Gli Stati membri, tenuto conto delle prassi nazionali in materia di responsabilità delle parti sociali, considerano la promozione dell'occupazione una questione di interesse comune e coordinano in sede di Consiglio le loro azioni al riguardo.
(1)  Gli Stati membri e l'Unione sviluppano e mettono in atto una strategia efficace e coordinata a favore dell'occupazione e in particolare a favore della promozione di una forza lavoro competente e qualificata e di mercati del lavoro dinamici, orientati al futuro e in grado di rispondere ai mutamenti economici, al fine di realizzare gli obiettivi della piena occupazione e del progresso sociale, dell'inclusività, della coesione economica, sociale e territoriale e di un elevato livello di tutela e di miglioramento della qualità dell'ambiente. Gli Stati membri, nel rispetto delle prassi nazionali e dell'autonomia delle parti sociali, considerano la promozione dell'occupazione di qualità, basata sulle pari opportunità e la giustizia sociale, una questione di interesse comune e coordinano in sede di Consiglio le loro azioni al riguardo. La situazione attuale causata dalla pandemia di COVID-19, che avrà ripercussioni gravi e durature sui mercati del lavoro, la giustizia sociale e le condizioni di lavoro nell'Unione, impone un livello d'azione senza precedenti per sostenere l'occupazione, stimolare l'economia e rafforzare il tessuto industriale. È necessaria un'azione decisiva per proteggere le imprese e i lavoratori dalle perdite immediate di occupazione e reddito e per contribuire a contenere lo shock economico e sociale della crisi e scongiurare una massiccia perdita di posti di lavoro e una profonda recessione.
Emendamento 2
Proposta di decisione
Considerando 2
(2)  L'Unione combatte l'esclusione sociale e le discriminazioni e promuove la giustizia e la protezione sociali nonché la parità tra donne e uomini, la solidarietà tra le generazioni e la tutela dei diritti del minore. Nella definizione e nell'attuazione delle sue politiche e azioni, l'Unione tiene conto delle esigenze connesse con la promozione di un elevato livello di occupazione, la garanzia di un'adeguata protezione sociale, la lotta contro la povertà e l'esclusione sociale e un elevato livello di istruzione e formazione, quali enunciati all'articolo 9 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea.
(2)  Per realizzare pienamente i suoi principi fondanti, ovvero la coesione sociale e la pace, in misura ancora maggiore in un momento di profonda crisi in cui tali principi sono messi in discussione, l'Unione dovrebbe porre in cima alle sue priorità politiche la lotta alla povertà, all'esclusione sociale e alle discriminazioni e dovrebbe promuovere la giustizia e la protezione sociali nonché la parità tra donne e uomini, la solidarietà tra le generazioni, l'inclusione delle persone con disabilità e la tutela dei diritti del minore e degli altri gruppi fortemente svantaggiati. Nella definizione e nell'attuazione delle sue politiche e azioni, l'Unione tiene conto delle esigenze connesse con la promozione della protezione della salute umana, di mercati del lavoro inclusivi e di qualità e della piena occupazione, l'esistenza di servizi pubblici accessibili, convenienti e di qualità, salari dignitosi, un tenore di vita dignitoso e protezione sociale per tutti, nonché un elevato livello di istruzione e formazione lungo tutto l'arco della vita, quali enunciati all'articolo 9 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE).
Emendamento 3
Proposta di decisione
Considerando 3
(3)  Conformemente al trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE), l'Unione ha creato e applicato strumenti di coordinamento delle politiche economiche e occupazionali. Nell'ambito di tali strumenti, i presenti orientamenti per le politiche degli Stati membri a favore dell'occupazione, insieme agli orientamenti di massima per le politiche economiche degli Stati membri e dell'Unione definiti nella raccomandazione (UE) 2015/1184 del Consiglio5, costituiscono gli orientamenti integrati. Essi devono guidare l'attuazione delle politiche negli Stati membri e nell'Unione, rispecchiando l'interdipendenza tra gli Stati membri. Lo scopo è ottenere, grazie alla risultante serie coordinata di politiche e riforme a livello europeo e nazionale, una combinazione generale adeguata e sostenibile di politiche economiche e occupazionali che comporti ricadute positive.
(3)  Conformemente al TFUE, l'Unione ha creato e applicato strumenti di coordinamento delle politiche economiche e occupazionali. Nell'ambito di tali strumenti, i presenti orientamenti per le politiche degli Stati membri a favore dell'occupazione, insieme agli orientamenti di massima per le politiche economiche degli Stati membri e dell'Unione definiti nella raccomandazione (UE) 2015/1184 del Consiglio5, costituiscono gli orientamenti integrati. Essi devono sostenere il Green Deal europeo, il pilastro europeo dei diritti sociali (il "pilastro"), la Carta sociale europea riveduta, l'accordo di Parigi e gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite e guidare l'attuazione delle politiche negli Stati membri e nell'Unione, rispecchiando l'interdipendenza tra gli Stati membri. Lo scopo è ottenere, grazie alla risultante serie coordinata di politiche e riforme a livello europeo e nazionale, una combinazione generale adeguata e sostenibile di politiche economiche e occupazionali che comporti ricadute positive, invertendo nel contempo il calo della copertura della contrattazione collettiva.
__________________
__________________
5 Raccomandazione (UE) 2015/1184 del Consiglio, del 14 luglio 2015, relativa agli orientamenti di massima per le politiche economiche degli Stati membri e dell'Unione europea (GU L 192 del 18.7.2015, pag. 27).
5 Raccomandazione (UE) 2015/1184 del Consiglio, del 14 luglio 2015, relativa agli orientamenti di massima per le politiche economiche degli Stati membri e dell'Unione europea (GU L 192 del 18.7.2015, pag. 27).
Emendamento 4
Proposta di decisione
Considerando 4
(4)  Gli orientamenti per le politiche a favore dell'occupazione sono coerenti con il patto di stabilità e crescita, la vigente legislazione dell'Unione e diverse iniziative dell'Unione, comprese la raccomandazione del Consiglio del 22 aprile 2013 sull'istituzione di una garanzia per i giovani6, la raccomandazione del Consiglio del 15 febbraio 2016 sull'inserimento dei disoccupati di lungo periodo nel mercato del lavoro7, la raccomandazione del Consiglio del 19 dicembre 2016 sui percorsi di miglioramento del livello delle competenze8, la raccomandazione del Consiglio del 15 marzo 2018 relativa a un quadro europeo per apprendistati efficaci e di qualità9, la raccomandazione del Consiglio del 22 maggio 2018, relativa alle competenze chiave per l'apprendimento permanente10, la raccomandazione del Consiglio del 22 maggio 2019 relativa a sistemi di educazione e cura della prima infanzia di alta qualità11 e la raccomandazione del Consiglio dell'8 novembre 2019 sull'accesso alla protezione sociale per i lavoratori subordinati e autonomi12.
(4)  Gli orientamenti per le politiche a favore dell'occupazione sono coerenti con la vigente legislazione dell'Unione e diverse iniziative dell'Unione, comprese la raccomandazione del Consiglio del 22 aprile 2013 sull'istituzione di una garanzia per i giovani6, la raccomandazione del Consiglio del 15 febbraio 2016 sull'inserimento dei disoccupati di lungo periodo nel mercato del lavoro7, la raccomandazione del Consiglio del 19 dicembre 2016 sui percorsi di miglioramento del livello delle competenze: nuove opportunità per gli adulti8, la raccomandazione del Consiglio del 15 marzo 2018 relativa a un quadro europeo per apprendistati efficaci e di qualità9, la raccomandazione del Consiglio del 22 maggio 2018, relativa alle competenze chiave per l'apprendimento permanente10, la raccomandazione del Consiglio del 22 maggio 2019 relativa a sistemi di educazione e cura della prima infanzia di alta qualità11 e la raccomandazione del Consiglio dell'8 novembre 2019 sull'accesso alla protezione sociale per i lavoratori subordinati e autonomi12. A seguito della decisione del Consiglio, del 23 marzo 2020, di attivare la cosiddetta "clausola di salvaguardia generale", gli Stati membri possono applicare una flessibilità di bilancio per promuovere e tutelare posti di lavoro e condizioni lavorative di qualità e finanziare i servizi sanitari e sociali pubblici. La durata dell'applicazione della "clausola di salvaguardia generale" deve riflettere l'entità e la durata della crisi della COVID-19. Sulla base della consultazione pubblica della Commissione, è opportuno esaminare le possibili direzioni di sviluppo delle norme di bilancio dell'Unione.
__________________
__________________
6 GU C 120 del 26.4.2013, pag. 1.
6 GU C 120 del 26.4.2013, pag. 1.
7 GU C 67 del 20.2.2016, pag. 1.
7 GU C 67 del 20.2.2016, pag. 1.
8 GU C 484 del 24.12.2016, pag. 1.
8 GU C 484 del 24.12.2016, pag. 1.
9 GU C 153 del 2.5.2018, pag. 1.
9 GU C 153 del 2.5.2018, pag. 1.
10 GU C 189 del 4.6.2018, pag. 1.
10 GU C 189 del 4.6.2018, pag. 1.
11 GU C 189 del 5.6.2019, pag. 4.
11 GU C 189 del 5.6.2019, pag. 4.
12 GU C 387 del 15.11.2019, pag. 1.
12 GU C 387 del 15.11.2019, pag. 1.
Emendamento 5
Proposta di decisione
Considerando 5
(5)  Il semestre europeo combina i vari strumenti in un quadro generale per la sorveglianza e il coordinamento multilaterali integrati delle politiche economiche e occupazionali. Perseguendo la sostenibilità ambientale, la produttività, l'equità e la stabilità, il semestre europeo integra i principi del pilastro europeo dei diritti sociali, comprendenti un forte coinvolgimento delle parti sociali, della società civile e delle altre parti interessate. Il semestre sostiene il conseguimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile13. Le politiche economiche e occupazionali dell'Unione e degli Stati membri dovrebbero andare di pari passo con la transizione dell'Europa verso un'economia digitale, a impatto climatico zero e sostenibile dal punto di vista ambientale, migliorando nel contempo la competitività, promuovendo l'innovazione, la giustizia sociale e le pari opportunità, e affrontando le disuguaglianze e le disparità regionali.
(5)  Il semestre europeo combina i vari strumenti in un quadro generale per la sorveglianza e il coordinamento multilaterali integrati delle politiche economiche, occupazionali, sociali e ambientali. Il semestre europeo deve porre la sostenibilità, l'inclusione sociale e il benessere delle persone al centro della definizione delle politiche economiche dell'Unione, garantendo che agli obiettivi sociali, ambientali ed economici sia assegnata la stessa priorità. Perseguendo la sostenibilità ambientale, la produttività, l'equità e la stabilità, il semestre europeo dovrebbe integrare ulteriormente i principi del pilastro, comprendenti un maggior coinvolgimento delle parti sociali, della società civile e delle altre parti interessate, e sostenere il conseguimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile13, compresa la parità di genere. L'indice della parità di genere potrebbe costituire uno degli strumenti del semestre per monitorare i progressi compiuti nella realizzazione degli obiettivi occupazionali e sociali e per misurare gli effetti in termini di genere delle politiche occupazionali e sociali. Le politiche economiche e occupazionali dell'Unione e degli Stati membri dovrebbero andare di pari passo con la risposta europea alla crisi e, alla luce degli effetti particolarmente gravi della crisi su taluni settori industriali e commerciali europei, dovrebbero altresì sostenere la transizione dell'Europa verso un'economia digitale, a impatto climatico zero, sostenibile dal punto di vista ambientale e socialmente inclusiva, garantendo la convergenza sociale verso l’alto e migliorando nel contempo la competitività, sostenendo le PMI, promuovendo l'innovazione, la giustizia sociale e le pari opportunità, investendo nei giovani e affrontando le disuguaglianze e le disparità regionali.
__________________
__________________
13 Risoluzione ONU A/RES/70/1
13 Risoluzione ONU A/RES/70/1
Emendamento 6
Proposta di decisione
Considerando 6
(6)  Le sfide legate ai cambiamenti climatici e all'ambiente, la globalizzazione, la digitalizzazione e i cambiamenti demografici trasformeranno le economie e le società europee. L'Unione e i suoi Stati membri dovrebbero collaborare per affrontare efficacemente questi fattori strutturali e adeguare i sistemi esistenti a seconda delle necessità, riconoscendo la stretta interdipendenza tra le economie e i mercati del lavoro degli Stati membri e le politiche correlate. Ciò richiede un'azione politica coordinata, ambiziosa ed efficace a livello sia di Unione sia nazionale, conformemente al TFUE e alle disposizioni dell'Unione in materia di governance economica. Tale azione politica dovrebbe comprendere un rilancio degli investimenti sostenibili, un rinnovato impegno a favore di riforme strutturali opportunamente cadenzate che migliorino la produttività, la crescita economica, la coesione sociale e territoriale, la convergenza verso l'alto, la resilienza e la responsabilità di bilancio. Dovrebbe combinare misure sul versante dell'offerta e della domanda, tenendo conto del loro impatto ambientale, occupazionale e sociale.
(6)  Le sfide legate ai cambiamenti climatici e all'ambiente, la globalizzazione, la digitalizzazione e i cambiamenti demografici trasformano profondamente le economie e le società europee. L'Unione e i suoi Stati membri dovrebbero collaborare per rispondere a questa situazione senza precedenti integrando i diritti sociali e adoperandosi per una riduzione della povertà e della disuguaglianza, nonché per adeguare i sistemi esistenti in vista di un potenziamento della resilienza e della sostenibilità, riconoscendo la stretta interdipendenza tra le economie e i mercati del lavoro degli Stati membri e le politiche sociali e ambientali. Ciò richiede un'azione politica coordinata, ambiziosa ed efficace a livello sia di Unione sia nazionale. Tale azione politica dovrebbe comprendere un rilancio degli investimenti sociali e ambientali, misure efficienti a lungo termine necessarie ad attenuare l'impatto della crisi e un'assistenza finanziaria a favore delle imprese, delle associazioni di beneficenza e senza scopo di lucro e delle famiglie, in particolare quelle a rischio di povertà e di esclusione sociale. Dovrebbe combinare misure sul versante dell'offerta e della domanda, prestando la dovuta attenzione anche alle necessità del mercato del lavoro in materia di domanda e offerta, avvalendosi delle nuove tecnologie e tenendo conto del loro impatto ambientale, occupazionale e sociale. Gli Stati membri e l'Unione dovrebbero adottare strumenti a lungo termine in tal senso e il lavoro della Commissione su un regime europeo permanente di riassicurazione dell'indennità di disoccupazione è valutato positivamente.
Emendamento 37
Proposta di decisione
Considerando 7
(7)  Il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione hanno firmato una proclamazione interistituzionale sul pilastro europeo dei diritti sociali14, che stabilisce venti principi e diritti per sostenere il buon funzionamento e l'equità dei mercati del lavoro e dei sistemi di protezione sociale, strutturandoli secondo tre categorie: pari opportunità e accesso al mercato del lavoro, condizioni di lavoro eque e protezione e inclusione sociali. I principi e i diritti orientano la nostra strategia facendo in modo che le transizioni verso la neutralità climatica e la sostenibilità ambientale, la digitalizzazione e i cambiamenti demografici siano socialmente eque e giuste. Il pilastro costituisce un quadro di riferimento per monitorare i risultati degli Stati membri in materia di occupazione e prestazioni sociali, per guidare le riforme a livello nazionale, regionale e locale e per conciliare la dimensione sociale e quella di mercato nell'economia moderna attuale, anche attraverso la promozione dell'economia sociale.
(7)  Il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione hanno firmato una proclamazione interistituzionale sul pilastro14, che stabilisce venti principi e diritti per sostenere il buon funzionamento e l'equità dei mercati del lavoro e dei sistemi di protezione sociale, strutturandoli secondo tre categorie: pari opportunità e accesso al mercato del lavoro, condizioni di lavoro eque e protezione e inclusione sociali. I principi e i diritti orientano la nostra strategia e devono concretizzarsi per fare in modo che la transizione verso la neutralità climatica, la sostenibilità ambientale e la digitalizzazione sia socialmente equa e giusta e tenga conto delle sfide e dei cambiamenti demografici. Dato che il pilastro e i suoi principi costituiscono un quadro di riferimento per monitorare i risultati degli Stati membri in materia di occupazione e prestazioni sociali, gli orientamenti in materia di occupazione possono essere uno strumento importante per gli Stati membri ai fini dello sviluppo e dell'attuazione di politiche e misure per una società e un'economia più resilienti e inclusive, promuovendo nel contempo i diritti dei lavoratori e perseguendo l'obiettivo della convergenza verso l'alto, al fine di sviluppare ulteriormente il modello sociale europeo.
__________________
__________________
14 GU C 428 del 13.12.2017, pag. 10.
14 GU C 428 del 13.12.2017, pag. 10.
Emendamento 8
Proposta di decisione
Considerando 8
(8)  Le riforme del mercato del lavoro, compresi i meccanismi nazionali di determinazione dei salari, dovrebbero seguire prassi nazionali di dialogo sociale e prevedere il margine di manovra necessario per un ampio esame delle questioni socio-economiche, compreso il miglioramento della sostenibilità, della competitività, dell'innovazione, della creazione di posti di lavoro, delle politiche per l'apprendimento e la formazione permanenti, delle condizioni di lavoro, dell'istruzione e delle competenze, della salute pubblica, dell'inclusione e dei redditi reali.
(8)  Nel debito rispetto del principio di sussidiarietà quale definito nel TFUE, le riforme del mercato del lavoro, compresi i meccanismi nazionali di determinazione dei salari, dovrebbero promuovere una rapida ripresa e prevedere il margine di manovra necessario per un ampio esame delle questioni socio-economiche, compreso il miglioramento della sostenibilità, della competitività, della crescita, dell'innovazione, della creazione di posti di lavoro di qualità, dell'inclusione delle persone con disabilità e degli altri gruppi altrimenti svantaggiati, delle politiche per l'apprendimento e la formazione permanenti, delle condizioni di lavoro, dell'istruzione e delle competenze, della salute pubblica, dell'inclusione e dei redditi reali. Gli Stati membri dovrebbero pertanto rispettare e rafforzare le parti sociali e ampliare la copertura della contrattazione collettiva, nonché adottare misure per promuovere un'elevata densità di organizzazioni sindacali e dei datori di lavoro al fine di garantire una ripresa democratica, inclusiva e socialmente giusta.
Emendamento 9
Proposta di decisione
Considerando 9
(9)  Gli Stati membri e l'Unione dovrebbero garantire che le trasformazioni siano eque e socialmente giuste, rafforzando la spinta verso una società inclusiva e resiliente in cui le persone siano protette e in grado di anticipare e gestire il cambiamento, e possano partecipare attivamente a livello sociale ed economico. La discriminazione in tutte le sue forme dovrebbe essere contrastata. Dovrebbero essere garantiti accesso e opportunità per tutti e dovrebbero essere ridotte povertà ed esclusione sociale (anche dei bambini), in particolare garantendo un efficace funzionamento dei mercati del lavoro e dei regimi di protezione sociale ed eliminando gli ostacoli all'istruzione, alla formazione e alla partecipazione al mercato del lavoro, anche tramite investimenti nell'educazione e nella cura della prima infanzia. L'accesso tempestivo e paritario a servizi di assistenza sanitaria a prezzi accessibili, comprese la prevenzione e la promozione della salute, è particolarmente importante in un contesto di società che invecchiano. È necessario realizzare ulteriormente il potenziale delle persone con disabilità di contribuire alla crescita economica e allo sviluppo sociale. Sui luoghi di lavoro nell'Unione emergono nuovi modelli economici e di business e cambiano anche i rapporti di lavoro. Gli Stati membri dovrebbero provvedere affinché i nuovi rapporti di lavoro mantengano e rafforzino il modello sociale europeo.
(9)  In particolare in un momento in cui enormi cambiamenti, a livello economico e sociale, mettono alla prova l'Unione, gli Stati membri dovrebbero garantire che tali cambiamenti siano equi e socialmente giusti, rafforzando la spinta verso una società più inclusiva e resiliente in cui le persone siano protette e in grado di anticipare e gestire il cambiamento, e possano partecipare appieno a livello sociale ed economico. La discriminazione in tutte le sue forme dovrebbe essere eliminata. Tutti dovrebbero avere la possibilità di fornire il proprio pieno contributo alla società. Dovrebbero essere garantite pari opportunità per tutti e dovrebbero essere eliminate povertà, discriminazione ed esclusione sociale (anche dei bambini, delle persone con disabilità e degli altri gruppi svantaggiati). A tal fine, l'Unione dovrebbe attuare misure quali la garanzia europea per l'infanzia. È opportuno valorizzare appieno il potenziale delle persone con disabilità di contribuire allo sviluppo economico e sociale. Sui luoghi di lavoro nell'Unione emergono nuovi modelli economici e di business e cambiano anche i rapporti di lavoro. Come evidenziato dalla crisi della COVID-19, molti lavoratori scarsamente qualificati sono indispensabili per il funzionamento di base dell'economia. Troppo spesso questi ultimi percepiscono salari bassi e lavorano in condizioni precarie. Gli Stati membri dovrebbero rafforzare ulteriormente il modello sociale dell'Europa, garantendo che tutti i lavoratori godano degli stessi diritti e usufruiscano di condizioni di lavoro dignitose, in particolare la salute e la sicurezza sul lavoro e salari dignitosi. Gli Stati membri dovrebbero inoltre contrastare tutte le forme di lavoro precario e di lavoro autonomo fittizio e provvedere affinché i nuovi rapporti di lavoro siano in linea con il modello sociale europeo.
Emendamento 10
Proposta di decisione
Considerando 10
(10)  Gli orientamenti integrati dovrebbero costituire la base di eventuali raccomandazioni specifiche per paese che il Consiglio può rivolgere agli Stati membri. Gli Stati membri dovrebbero fare pieno uso del Fondo sociale europeo Plus e di altri fondi dell'Unione, compresi il Fondo per una transizione giusta e InvestEU, per promuovere l'occupazione, gli investimenti sociali, l'inclusione sociale, l'accessibilità, le opportunità di miglioramento delle competenze e di riqualificazione della forza lavoro, l'apprendimento permanente e l'istruzione e la formazione di qualità elevata per tutti, compresa l'alfabetizzazione e le competenze digitali. Sebbene siano destinati agli Stati membri e all'Unione, gli orientamenti integrati dovrebbero essere attuati in partenariato con tutte le autorità nazionali, regionali e locali, con lo stretto coinvolgimento dei parlamenti, delle parti sociali e dei rappresentanti della società civile.
(10)  Gli orientamenti integrati dovrebbero costituire la base di eventuali raccomandazioni specifiche per paese che il Consiglio può rivolgere agli Stati membri. Gli Stati membri dovrebbero fare pieno uso del Fondo sociale europeo Plus, dei Fondi strutturali e di investimento europei e di altri fondi dell'Unione, compresi il Fondo per una transizione giusta e InvestEU, per promuovere l'occupazione di qualità e gli investimenti sociali, oltre a combattere la povertà e l'esclusione sociale, favorire l'accessibilità, accompagnare la transizione verso un'economia verde e digitale e promuovere le opportunità di miglioramento delle competenze e di riqualificazione della forza lavoro, l'apprendimento permanente e l'istruzione e la formazione di qualità elevata per tutti, compresa l'alfabetizzazione e le competenze digitali. L'uso di tali fondi dovrebbe svolgere un ruolo incisivo anche nel rafforzamento degli investimenti nei servizi pubblici, in particolare nei settori dell'istruzione, della sanità e degli alloggi. Sebbene siano destinati agli Stati membri e all'Unione, gli orientamenti integrati dovrebbero essere attuati in partenariato con tutte le autorità nazionali, regionali e locali, con lo stretto e attivo coinvolgimento dei parlamenti, delle parti sociali e dei rappresentanti della società civile in sede di attuazione, controllo e valutazione di detti orientamenti.
Emendamento 11
Proposta di decisione
Articolo 2 – comma 1 bis (nuovo)
Gli orientamenti di cui all'allegato sono rivisti entro un anno dalla loro adozione per tenere conto della crisi della COVID-19 e delle sue conseguenze sociali e occupazionali nonché per rispondere meglio a crisi simili in futuro. Al fine di rafforzare il processo decisionale democratico, il Parlamento europeo è coinvolto nella definizione degli orientamenti integrati per la crescita e l'occupazione su un piano di parità con il Consiglio.
Emendamento 12
Proposta di decisione
Allegato I – orientamento 5 – comma 1
Gli Stati membri dovrebbero promuovere attivamente un'economia sociale di mercato sostenibile e agevolare e sostenere gli investimenti nella creazione di posti di lavoro di qualità. A tal fine dovrebbero ridurre gli ostacoli che le imprese incontrano nell'assumere personale, promuovere l'imprenditorialità responsabile e il lavoro autonomo vero e proprio e, in particolare, sostenere la creazione e la crescita di micro, piccole e medie imprese, anche attraverso l'accesso ai finanziamenti. Gli Stati membri dovrebbero promuovere attivamente lo sviluppo dell'economia sociale, promuovere l'innovazione sociale, le imprese sociali e incoraggiare tali forme innovative di lavoro, creando opportunità di lavoro di qualità e generando benefici sociali a livello locale.
Gli Stati membri dovrebbero promuovere attivamente una piena occupazione di qualità, basata su un'economia forte. Riconoscendo che gli investimenti statali svolgono un ruolo essenziale nella creazione di posti di lavoro, gli Stati membri dovrebbero compiere uno sforzo importante in termini di investimenti pubblici e di politiche dell'occupazione intelligenti e ambiziose per creare posti di lavoro. Gli Stati membri dovrebbero adattare le rispettive politiche occupazionali e coordinare, a livello di Unione, l'attuazione delle migliori pratiche riguardo a misure temporanee che tutelino tutti i lavoratori e i mercati del lavoro. Tali misure dovrebbero includere integrazioni salariali; sostegno al reddito e proroga dei sistemi delle prestazioni di disoccupazione; proroga dei congedi retribuiti di malattia e per la prestazione di assistenza nonché modalità di telelavoro. Gli Stati membri dovrebbero sostenere trasformazione delle imprese europee al fine di assicurare l'autosufficienza, in particolare per quanto riguarda i dispositivi di protezione individuale e i dispositivi medici. Gli Stati membri dovrebbero rafforzare il sostegno a favore delle imprese in difficoltà a causa della crisi, a condizione che tali imprese mantengano tutto il personale. Gli Stati membri dovrebbero inoltre prendere in considerazione la possibilità di sospendere i licenziamenti durante il periodo di crisi. Gli Stati membri dovrebbero assicurare la partecipazione delle parti sociali nell'elaborazione e applicazione di tali misure. Tali misure dovrebbero essere mantenute nel tempo fino al conseguimento della piena ripresa economica, dopo di che dovrebbero essere gradualmente eliminate. Si dovrebbe avere particolare cura di garantire i diritti e i posti di lavoro dei lavoratori mobili e frontalieri duramente colpiti dalla chiusura delle frontiere. Gli Stati membri dovrebbero promuovere l'imprenditorialità responsabile, anche quella femminile e giovanile, e il lavoro autonomo vero e proprio e, in particolare, sostenere la creazione e la crescita di micro, piccole e medie imprese, anche attraverso l'accesso ai finanziamenti. Gli Stati membri dovrebbero promuovere attivamente lo sviluppo dell'economia circolare e sociale, promuovere l'innovazione sociale e le imprese sociali e rafforzare la loro sostenibilità e incoraggiare tali forme di lavoro, che creano opportunità di lavoro di qualità generando benefici sociali a livello locale, in particolare nei settori strategici ad alto potenziale di crescita, come l'economia digitale e l'economia verde. A tale riguardo, è opportuno attuare anche politiche a sostegno della creazione di posti di lavoro, in particolare nell'ambito dei servizi di interesse generale pubblici e privati, segnatamente l'assistenza all'infanzia, l'assistenza sanitaria e gli alloggi.
Emendamento 13
Proposta di decisione
Allegato I – orientamento 5 – comma 2
L'onere fiscale dovrebbe essere trasferito dal lavoro ad altre fonti di imposizione più favorevoli all'occupazione e alla crescita inclusiva e allo stesso tempo conformi agli obiettivi climatici e ambientali, tenendo conto dell'effetto ridistribuivo del sistema fiscale e preservando al contempo le entrate necessarie a un'adeguata protezione sociale e ad una spesa che stimoli la crescita.
La tassazione dovrebbe essere spostata dal lavoro verso altre fonti in cui avrà un effetto meno dannoso sulla crescita inclusiva e allo stesso tempo dovrebbe garantire la piena conformità agli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite e agli obiettivi climatici e ambientali, come stabilito nel Green Deal europeo, incrementando l'effetto ridistribuivo del sistema fiscale e preservando al contempo le entrate necessarie a un'adeguata protezione sociale e agli investimenti pubblici.
Emendamento 14
Proposta di decisione
Allegato I – orientamento 5 – comma 3
Gli Stati membri che dispongono di meccanismi nazionali per la fissazione di salari minimi legali dovrebbero garantire un efficace coinvolgimento delle parti sociali in modo trasparente e prevedibile, consentendo l'adeguamento dei salari all'andamento della produttività e garantendo salari equi per un tenore di vita dignitoso, prestando particolare attenzione ai gruppi a reddito medio-basso nell'ottica di una convergenza verso l'alto. Questi meccanismi dovrebbero tenere conto dei risultati raggiunti in ambito economico nei vari settori e regioni. Gli Stati membri dovrebbero promuovere il dialogo sociale e la contrattazione collettiva in vista della fissazione dei salari. Nel rispetto delle prassi nazionali, gli Stati membri e le parti sociali dovrebbero garantire che tutti i lavoratori abbiano diritto a salari adeguati ed equi mediante contratti collettivi o adeguati salari minimi legali, tenendo conto del loro impatto sulla competitività, sulla creazione di posti di lavoro e sulla povertà lavorativa.
Le politiche atte a provvedere affinché i salari equi assicurino un tenore di vita dignitoso restano importanti ai fini della creazione di posti di lavoro e della riduzione della povertà nell'Unione, al pari di quelle che garantiscono la compatibilità tra il lavoro retribuito e il diritto a indennità statali che compensano gli ostacoli affrontati dai gruppi emarginati. Gli Stati membri che dispongono di meccanismi nazionali per la fissazione di salari minimi legali dovrebbero garantire l'efficace coinvolgimento delle parti sociali nella pertinente procedura di determinazione dei salari in modo trasparente e prevedibile. Lo sviluppo di salari minimi dovrebbe tenere conto dell'andamento della produttività nella lotta contro la precarietà e la povertà lavorativa, prestando particolare attenzione ai gruppi a reddito medio-basso nell'ottica di una convergenza verso l'alto. Questi meccanismi dovrebbero tenere conto degli indicatori di povertà specifici di ciascuno Stato membro nonché dei risultati raggiunti in ambito economico nei vari settori e regioni. Gli Stati membri dovrebbero rafforzare il dialogo sociale e adottare misure volte ad ampliare la copertura della contrattazione collettiva. Nel rispetto delle prassi nazionali e dell'autonomia delle parti sociali, gli Stati membri e le parti sociali dovrebbero eliminare le discriminazioni salariali sulla base di età o sesso e garantire che tutti i lavoratori abbiano diritto a salari adeguati ed equi mediante contratti collettivi o adeguati salari minimi legali, tenendo conto del loro impatto positivo sulla competitività, sulla creazione di posti di lavoro e sulla povertà lavorativa.
Emendamento 15
Proposta di decisione
Allegato I – orientamento 5 – comma 3 bis (nuovo)
Gli Stati membri potranno chiedere l'assistenza dello strumento europeo di sostegno temporaneo per attenuare i rischi di disoccupazione nello stato di emergenza (SURE). Gli Stati membri dovrebbero garantire che l'assistenza finanziaria in tal senso sia fornita solo alle imprese che rispettano i contratti collettivi applicabili. Gli Stati membri dovrebbero provvedere affinché le imprese beneficiarie dei fondi si astengano dal riacquisto di azioni o dal pagamento dei dividendi agli azionisti e dei bonus ai dirigenti, e non siano registrate in paradisi fiscali.
Emendamento 16
Proposta di decisione
Allegato I – orientamento 6 – comma 1
Nel contesto delle transizioni tecnologiche e ambientali, così come del cambisamento demografico, gli Stati membri dovrebbero promuovere la sostenibilità, la produttività, l'occupabilità e il capitale umano, promuovendo le conoscenze, le capacità e le competenze pertinenti lungo tutto l'arco della vita, rispondendo alle esigenze attuali e future del mercato del lavoro. Gli Stati membri dovrebbero inoltre investire nei loro sistemi di istruzione e formazione e adeguarli al fine di fornire un'istruzione di elevata qualità e inclusiva, compresa l'istruzione e la formazione professionale. Essi dovrebbero collaborare con le parti sociali, gli erogatori di istruzione e formazione, le imprese e le altre parti interessate per affrontare le debolezze strutturali dei sistemi di istruzione e formazione e migliorarne la qualità e pertinenza per il mercato del lavoro, anche per preparare la transizione ambientale. Particolare attenzione dovrebbe essere prestata alle sfide della professione di insegnante. I sistemi di istruzione e formazione dovrebbero dotare tutti i discenti di competenze chiave, comprese le competenze di base e digitali, nonché competenze trasversali per gettare le fondamenta per l'adattabilità durante tutta la vita. Gli Stati membri dovrebbero cercare di garantire il trasferimento dei diritti alla formazione durante i cambiamenti nella carriera professionale, nei casi opportuni anche tramite conti individuali di apprendimento. Essi dovrebbero consentire a tutti di anticipare e adeguarsi meglio alle esigenze del mercato del lavoro, in particolare attraverso una continua riqualificazione e un continuo miglioramento delle competenze, al fine di sostenere transizioni eque e giuste per tutti, rafforzare i risultati in ambito sociale, affrontare le carenze del mercato del lavoro e migliorare la resilienza complessiva dell'economia di fronte alle crisi.
Nel contesto delle continue transizioni tecnologiche e ambientali, del cambiamento demografico e delle sfide attuali, gli Stati membri dovrebbero promuovere i diritti sociali, la sostenibilità, la produttività, l'occupabilità e le competenze umane, promuovendo le conoscenze, le capacità e le competenze pertinenti lungo tutto l'arco della vita, rispondendo all'attuale crisi della disoccupazione affrontando le esigenze attuali e future del mercato del lavoro. Le esigenze degli Stati membri in termini di riqualificazione e miglioramento delle competenze della propria forza lavoro al fine di reagire alla crisi dovrebbero essere rafforzate attraverso investimenti nei loro sistemi di istruzione e formazione pubblici, al fine di fornire un'istruzione di elevata qualità e inclusiva, compresa l'istruzione e la formazione professionale e l'apprendimento formale e informale lungo tutto l'arco della vita. Essi dovrebbero collaborare con le parti sociali, gli erogatori di istruzione e formazione, le imprese, le organizzazioni sociali non governative e le altre parti interessate pertinenti per affrontare le debolezze nuove e strutturali dei sistemi di istruzione e formazione e migliorarne la qualità e pertinenza per il mercato del lavoro. Gli Stati membri dovrebbero affrontare le esigenze dei settori con una carenza cronica di personale qualificato, anche per preparare la contemporanea transizione ambientale nonché i cambiamenti tecnologici e digitali indirizzati verso soluzioni basate sull'intelligenza artificiale. Particolare attenzione dovrebbe essere prestata alle sfide della professione di insegnante. I sistemi di istruzione e formazione dovrebbero dotare tutti i discenti di competenze chiave, comprese le competenze di base e digitali, nonché competenze trasversali per gettare le fondamenta per l'adattabilità durante tutta la vita e dovrebbero preparare gli insegnanti affinché siano in grado di trasmettere tali competenze ai discenti. Gli Stati membri dovrebbero cercare di garantire il trasferimento dei diritti alla formazione durante i cambiamenti nella carriera professionale, anche tramite conti individuali di apprendimento. Essi dovrebbero garantire, allo stesso tempo, che tale approccio non metta a repentaglio la natura umanistica dell'istruzione e le aspirazioni degli individui. È fondamentale che gli Stati membri attuino azioni tempestive onde evitare che gli individui e le società subiscano le ripercussioni negative derivanti dal mancato soddisfacimento delle esigenze del mercato del lavoro, in particolare attraverso una continua riqualificazione e un continuo miglioramento delle competenze, al fine di sostenere transizioni eque e giuste per tutti, con una copertura e un livello delle indennità di disoccupazione sufficienti, rafforzare i risultati in ambito sociale, affrontare le carenze del mercato del lavoro e migliorare la resilienza complessiva dell'economia di fronte alle crisi.
Emendamento 17
Proposta di decisione
Allegato I – orientamento 6 – comma 2
Gli Stati membri dovrebbero promuovere le pari opportunità per tutti affrontando le disuguaglianze nei sistemi di istruzione e formazione, anche fornendo l'accesso a un'istruzione di qualità per la prima infanzia. Essi dovrebbero innalzare i livelli globali di istruzione, ridurre il numero di giovani che abbandonano la scuola, incrementare l'accesso all'istruzione terziaria e il completamento dei relativi studi e aumentare la partecipazione degli adulti alla formazione continua, in particolare tra i discenti provenienti da contesti svantaggiati, che sono i meno qualificati. Tenendo conto delle nuove esigenze nel contesto digitale, verde e di società che invecchiano, gli Stati membri dovrebbero potenziare l'apprendimento basato sul lavoro nei loro sistemi di istruzione e formazione professionale (anche grazie ad apprendistati di qualità ed efficaci) e aumentare il numero delle persone che completano il percorso di istruzione e formazione di livello medio e il numero dei laureati in ambito scientifico, tecnologico, ingegneristico e matematico. Gli Stati membri dovrebbero inoltre rafforzare la pertinenza dell'istruzione e della ricerca universitaria per il mercato del lavoro, migliorare il monitoraggio e le previsioni delle competenze, conferire maggiore visibilità alle competenze e rendere le qualifiche comparabili, comprese quelle acquisite all'estero, nonché aumentare le opportunità per il riconoscimento e la convalida delle competenze acquisite al di fuori dell'istruzione e della formazione formali. Essi dovrebbero migliorare e incrementare l'offerta di formazione e istruzione professionali continue flessibili e la partecipazione a esse. Gli Stati membri dovrebbero inoltre sostenere gli adulti scarsamente qualificati nel mantenere o sviluppare l'occupabilità a lungo termine stimolando l'accesso e la partecipazione a opportunità di apprendimento di qualità, mediante l'attuazione di percorsi di miglioramento del livello delle competenze, compresa una valutazione delle stesse, un'offerta di istruzione e formazione che corrispondano alle opportunità del mercato del lavoro e la convalida e il riconoscimento delle competenze acquisite.
Gli Stati membri dovrebbero promuovere le pari opportunità per tutti eliminando le disuguaglianze nei sistemi di istruzione e formazione, anche fornendo l'accesso a un'istruzione universale inclusiva e di qualità per la prima infanzia. Essi dovrebbero innalzare i livelli globali di istruzione, ridurre il numero di giovani che abbandonano la scuola, incrementare l'accesso all'istruzione terziaria e il completamento dei relativi studi e aumentare la partecipazione degli adulti alla formazione continua, in particolare tra i discenti provenienti da contesti svantaggiati, che sono spesso i meno qualificati. Tenendo conto delle nuove esigenze nel contesto digitale, verde e di società che invecchiano, nonché degli stereotipi di genere esistenti, gli Stati membri dovrebbero potenziare l'apprendimento basato sul lavoro nei loro sistemi di istruzione e formazione professionale (anche grazie ad apprendistati di qualità ed efficaci) e, senza sottovalutare l'importanza di investimenti costanti nelle scienze umane, aumentare il numero delle persone che completano il percorso di istruzione e formazione di livello medio e il numero dei laureati in ambito scientifico, tecnologico, ingegneristico e matematico, nel quadro di un approccio equilibrato dal punto di vista del genere. Gli Stati membri dovrebbero inoltre rafforzare, se del caso, la pertinenza dell'istruzione e della ricerca universitaria per il mercato del lavoro, rafforzare le formazioni duali e cooperative, migliorare il monitoraggio e le previsioni delle competenze, conferire maggiore visibilità alle competenze e rendere le qualifiche comparabili, comprese quelle acquisite all'estero, nonché aumentare le opportunità per il riconoscimento e la convalida formale delle competenze acquisite sia durante l'istruzione e la formazione formali sia al di fuori di esse. Essi dovrebbero migliorare e incrementare l'offerta di formazione e istruzione professionali continue più flessibili e inclusive e la partecipazione a esse. Gli Stati membri dovrebbero investire in posti di lavoro e regimi di protezione sociale per quanti non sono in grado di riqualificarsi, sostenere gli adulti scarsamente qualificati mediante i servizi pubblici, aiutandoli ad avere accesso a posti di lavoro stabili e di qualità per mantenere o sviluppare l'occupabilità a lungo termine stimolando l'accesso e la partecipazione a opportunità di apprendimento di qualità, mediante l'attuazione di percorsi di miglioramento del livello delle competenze, compresa una valutazione delle stesse, un'offerta di istruzione e formazione che corrispondano alle opportunità del mercato del lavoro. Il diritto al congedo di formazione retribuito a fini professionali dovrebbe essere incoraggiato, in linea con le pertinenti convenzioni dell'Organizzazione internazionale del lavoro (OIL) che consentono ai lavoratori di seguire programmi di formazione durante l'orario di lavoro. Gli Stati Membri dovrebbero adottare le misure necessarie per promuovere un accesso universale alla didattica e la formazione a distanza, tenendo in piena considerazione le esigenze delle persone con disabilità.
Emendamento 18
Proposta di decisione
Allegato I – orientamento 6 – comma 3
Gli Stati membri dovrebbero fornire ai disoccupati e alle persone inattive un'assistenza efficace, tempestiva, coordinata e su misura, basata sul sostegno alla ricerca di un impiego, sulla formazione, sulla riqualificazione e sull'accesso ad altri servizi abilitanti. Dovrebbero essere perseguite tempestivamente strategie globali che includano la valutazione individuale approfondita della disoccupazione, al fine di ridurre e prevenire in misura significativa la disoccupazione strutturale e di lungo periodo. La disoccupazione giovanile e il fenomeno dei giovani che non lavorano, non studiano e non frequentano corsi di formazione dovrebbero continuare ad essere affrontati mediante la prevenzione dell'abbandono scolastico precoce e il miglioramento strutturale della transizione dalla scuola al lavoro, anche grazie alla piena attuazione della garanzia per i giovani (15).
Gli Stati membri dovrebbero fornire ai disoccupati un'assistenza efficace, tempestiva, coordinata e su misura, basata sul sostegno alla ricerca di un impiego, sulla formazione, sulla riqualificazione e sull'accesso ad altri servizi abilitanti, in particolare nei settori della sanità e degli alloggi. Dovrebbero essere perseguite tempestivamente strategie globali che includano la valutazione individuale approfondita dei disoccupati, al fine di ridurre e prevenire in misura significativa il rischio di un aumento della disoccupazione strutturale e di lungo periodo, comprese strategie volte a ridurre la disoccupazione tra le persone con disabilità e in altri gruppi svantaggiati. Gli Stati membri dovrebbero istituire o rafforzare, con la partecipazione delle parti sociali, meccanismi e sistemi di sostegno alla transizione professionale, con il supporto del Fondo sociale europeo. La disoccupazione giovanile, le condizioni di lavoro precarie tra i giovani e il fenomeno dei giovani che non lavorano, non studiano e non frequentano corsi di formazione (NEET) dovrebbero continuare ad essere affrontati in via prioritaria mediante la prevenzione dell'abbandono scolastico precoce, l'accesso alla formazione nell'ambito di settori orientati verso il futuro, come l'economia verde e digitale, nel quadro di un miglioramento strutturale della transizione dalla scuola al lavoro e l'accesso a posti di lavoro di qualità per far fronte alla crescente precarietà dei giovani. La questione dovrebbe essere affrontata anche attraverso una rinnovata ed efficace garanzia per i giovani, che sia in grado di fornire offerte di lavoro, istruzione o formazione di qualità, coinvolgendo tutte le pertinenti parti interessate in modo significativo.
__________________
(15) GU C 120 del 26.4.2013, pag. 1.
Emendamento 19
Proposta di decisione
Allegato I – orientamento 6 – comma 4
Gli Stati membri dovrebbero mirare a rimuovere gli ostacoli e i disincentivi, mettendo in atto incentivi, in relazione alla partecipazione al mercato del lavoro, in particolare per le persone che ne sono più lontane. Gli Stati membri dovrebbero sostenere un ambiente di lavoro adeguato alle persone con disabilità, anche mediante un sostegno finanziario mirato e servizi che consentano loro di partecipare al mercato del lavoro e alla società.
Gli Stati membri dovrebbero mirare a rimuovere gli ostacoli e i disincentivi, mettendo in atto incentivi, in relazione all'accesso al mercato del lavoro, in particolare per i gruppi svantaggiati e le persone che ne sono più lontane. Gli Stati membri dovrebbero sostenere un ambiente di lavoro adeguato alle persone con disabilità, anche mediante un sostegno finanziario mirato e servizi che consentano loro di partecipare al mercato del lavoro e alla società.
Emendamento 20
Proposta di decisione
Allegato I – orientamento 6 – comma 5
Gli Stati membri dovrebbero garantire la parità di genere e una maggiore partecipazione delle donne al mercato del lavoro, anche offrendo pari opportunità e pari avanzamento di carriera ed eliminando gli ostacoli alla partecipazione alla leadership a tutti i livelli decisionali. Occorre affrontare il problema del divario retributivo di genere. Dovrebbe essere garantita la parità di retribuzione per lo stesso lavoro, o per un lavoro di pari valore, e la trasparenza della retribuzione. Dovrebbe essere promossa la conciliazione tra lavoro, famiglia e vita privata sia per le donne che per gli uomini, in particolare mediante l'accesso a servizi di assistenza a lungo termine e di educazione e cura della prima infanzia di qualità e a prezzi accessibili. Gli Stati membri dovrebbero provvedere affinché i genitori e le altre persone con responsabilità di assistenza abbiano accesso a congedi familiari adeguati e a modalità di lavoro flessibili per conciliare lavoro e vita privata, oltre a promuovere un uso equilibrato di tali diritti tra uomini e donne.
Gli Stati membri dovrebbero garantire la parità di genere e una maggiore partecipazione delle donne al mercato del lavoro, anche offrendo pari opportunità e pari avanzamento di carriera ed eliminando gli ostacoli alla partecipazione alla leadership a tutti i livelli decisionali. Gli Stati membri dovrebbero adoperarsi quanto più possibile per approvare e applicare la percentuale minima stabilita nella proposta di direttiva riguardante il miglioramento dell'equilibrio di genere nei consigli di amministrazione1 bis. Occorre eliminare il problema del divario di genere in termini di retribuzioni, pensioni e occupazione. I periodi di maternità e di congedo parentale dovrebbero essere adeguatamente valutati sia in termini di contributi sia in termini di diritti a pensione, in modo da rispecchiare l'importanza di educare le future generazioni, in particolare nel contesto di una società che sta invecchiando. Dovrebbe essere garantita la parità di retribuzione per lo stesso lavoro, o per un lavoro di pari valore, e la trasparenza della retribuzione, anche introducendo un indice di parità retributiva tra donne e uomini. Dovrebbe essere promossa la conciliazione tra lavoro, famiglia e vita privata sia per le donne che per gli uomini, in particolare mediante l'accesso a servizi di assistenza a lungo termine e di educazione e cura della prima infanzia e lungo tutto l'arco della vita di qualità e a prezzi accessibili. Gli Stati membri dovrebbero provvedere affinché i genitori e le altre persone con responsabilità di assistenza abbiano accesso a congedi familiari adeguati e a modalità di lavoro flessibili per conciliare lavoro e vita privata, oltre a promuovere un uso equilibrato di tali diritti tra uomini e donne. Dovrebbero inoltre operare una transizione verso congedi di maternità e paternità interamente retribuiti.
__________________
1 bis COM(2012)0614.
Emendamento 21
Proposta di decisione
Allegato I – orientamento 7 – comma 1
Al fine di trarre vantaggio da una forza lavoro più dinamica e produttiva e da nuovi modelli di lavoro e di business, gli Stati membri dovrebbero collaborare con le parti sociali per creare condizioni di lavoro eque, trasparenti e prevedibili, equilibrando diritti e obblighi. Dovrebbero ridurre e impedire la segmentazione all'interno dei mercati del lavoro, contrastare il lavoro non dichiarato e favorire la transizione a forme di lavoro a tempo indeterminato. Le norme in materia di protezione dell'occupazione, il diritto del lavoro e le istituzioni dovrebbero tutti concorrere a creare un ambiente appropriato all'assunzione e la flessibilità necessaria per consentire ai datori di lavoro di adattarsi rapidamente ai cambiamenti del contesto economico, pur preservando un'adeguata sicurezza e ambienti di lavoro sani, sicuri e appropriati per i lavoratori, tutelando i loro diritti e garantendo la protezione sociale. È opportuno prevenire i rapporti di lavoro che portano a condizioni precarie, anche nel caso dei lavoratori delle piattaforme digitali, combattendo l'abuso dei contratti atipici. In caso di licenziamento ingiustificato dovrebbero essere garantiti l'accesso a una risoluzione delle controversie efficace e imparziale e il diritto di ricorso, compresa una compensazione adeguata.
Al fine di trarre vantaggio da una forza lavoro più dinamica e produttiva e da nuovi modelli di lavoro e di business, gli Stati membri dovrebbero collaborare con le parti sociali per creare condizioni di lavoro eque, trasparenti e prevedibili, equilibrando diritti e obblighi. La Commissione e gli Stati membri dovrebbero adottare misure concrete volte a promuovere e rafforzare il dialogo sociale a tutti i livelli e la contrattazione collettiva, compresa la direttiva 2009/38/CE del Parlamento europeo e del Consiglio1bis. Dovrebbero ridurre e impedire la segmentazione all'interno dei mercati del lavoro, contrastare il lavoro non dichiarato e il lavoro autonomo fittizio e favorire la transizione a forme di lavoro a tempo indeterminato. Le norme in materia di protezione dell'occupazione, il diritto del lavoro e le istituzioni dovrebbero tutti concorrere a creare un ambiente appropriato alla creazione di posti di lavoro stabili e di qualità, pur preservando un'adeguata sicurezza e ambienti di lavoro sani, sicuri e appropriati per i lavoratori, tutelando i loro diritti e garantendo una protezione sociale dignitosa. Gli Stati membri dovrebbero inoltre collaborare con i rappresentanti delle organizzazioni sindacali per garantire un ambiente di lavoro salubre e sicuro, prestando particolare attenzione alla prevenzione degli infortuni e delle malattie sul lavoro. È opportuno prevenire i rapporti di lavoro che portano a condizioni precarie e alla concorrenza salariale, anche nel caso dei lavoratori delle piattaforme digitali. Non dovrebbero verificarsi abusi dei contratti atipici. Gli Stati membri dovrebbero provvedere affinché tutti questi lavoratori godano effettivamente di condizioni di lavoro eque, diritti sociali, un accesso ad un'adeguata protezione sociale e una migliore rappresentanza. A tale scopo, gli Stati membri dovrebbero dare piena attuazione alla Convenzione dell'OIL del 1947 concernente l'ispezione del lavoro, nonché investire in ispezioni del lavoro efficaci, da parte di autorità competenti dotate di sufficienti poteri, nonché coordinare, nel quadro dell'Autorità europea del lavoro, i loro sforzi per combattere l'abuso transfrontaliero e collaborare in tale ambito. In caso di licenziamento ingiustificato dovrebbero essere garantiti l'accesso a una risoluzione delle controversie efficace e imparziale e il diritto di ricorso, compresa una compensazione adeguata. Gli Stati membri devono fare affidamento sulla rete europea dei servizi pubblici per l'impiego e delle agenzie europee, al fine di individuare le migliori prassi fondate su dati concreti, promuovere l'apprendimento reciproco e favorire un maggiore coordinamento delle politiche a favore dell'occupazione.
____________
1 bis. Direttiva 2009/38/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 6 maggio 2009, riguardante l'istituzione di un comitato aziendale europeo o di una procedura per l'informazione e la consultazione dei lavoratori nelle imprese e nei gruppi di imprese di dimensioni comunitarie (GU L 122 del 16.5.2009, pag. 28).
Emendamento 22
Proposta di decisione
Allegato I – orientamento 7 – comma 2
Le politiche dovrebbero essere volte a migliorare e sostenere la partecipazione al mercato del lavoro, la corrispondenza tra offerta e domanda di lavoro e le transizioni verso il mondo del lavoro. Gli Stati membri dovrebbero favorire efficacemente l'inserimento attivo di chi può partecipare al mercato del lavoro. Dovrebbero rafforzare l'efficacia delle politiche attive del mercato del lavoro, ampliandone gli obiettivi, la portata, il campo d'azione e migliorandone la connessione al sostegno al reddito per i disoccupati mentre sono alla ricerca di un'occupazione, sulla base dei loro diritti e responsabilità. Gli Stati membri dovrebbero ambire a servizi pubblici per l'impiego più efficaci ed efficienti, garantendo un'assistenza tempestiva e su misura per assistere le persone in cerca di lavoro, sostenendo la domanda del mercato del lavoro e attuando una gestione basata sui risultati.
Le politiche dovrebbero essere volte a migliorare e sostenere la partecipazione al mercato del lavoro, la corrispondenza tra offerta e domanda di lavoro e le transizioni verso il mondo del lavoro, in particolare le transizioni digitale ed ecologica, e a promuovere l'occupazione anche nei territori svantaggiati. Gli Stati membri dovrebbero incentivare efficacemente chi può partecipare al mercato del lavoro a trovare un'occupazione di qualità. Dovrebbero rafforzare l'efficacia delle politiche attive del mercato del lavoro, ampliandone gli obiettivi, la portata, il campo d'azione e garantendo un sostegno al reddito dignitoso per i disoccupati mentre sono alla ricerca di un'occupazione. Gli Stati membri dovrebbero ambire a servizi pubblici per l'impiego più efficaci ed efficienti, anche per i lavoratori transfrontalieri, garantendo un'assistenza tempestiva e su misura per assistere le persone in cerca di lavoro e sostenendo la domanda del mercato del lavoro. L'obiettivo di tali servizi dovrebbe essere l'occupazione di qualità.
Emendamento 23
Proposta di decisione
Allegato I – orientamento 7 – comma 3
Gli Stati membri dovrebbero fornire ai disoccupati adeguate prestazioni di disoccupazione per un periodo di tempo ragionevole, in linea con i loro contributi e con le norme nazionali in materia di ammissibilità. Tali prestazioni non dovrebbero disincentivare un rapido ritorno all'occupazione e dovrebbero essere affiancate a politiche attive del mercato del lavoro.
Gli Stati membri dovrebbero fornire ai disoccupati adeguate prestazioni di disoccupazione per un periodo di tempo sufficiente, in linea con i loro contributi e con le norme nazionali in materia di ammissibilità. Ciò dovrebbe essere affiancato a politiche attive del mercato del lavoro e al sostegno di meccanismi di apprendimento reciproco tra gli Stati membri.
Emendamento 24
Proposta di decisione
Allegato I – orientamento 7 – comma 4
La mobilità dei discenti e dei lavoratori dovrebbe essere sostenuta in modo adeguato con l'obiettivo di migliorare l'occupabilità, le competenze e di sfruttare l'intero potenziale del mercato del lavoro europeo, assicurando nel contempo condizioni eque per tutti coloro che svolgono un'attività transfrontaliera, e di rafforzare la cooperazione amministrativa tra le amministrazioni nazionali in relazione ai lavoratori mobili. Dovrebbero essere eliminati gli ostacoli alla mobilità nel settore dell'istruzione e della formazione, delle pensioni professionali e individuali e il riconoscimento delle qualifiche dovrebbe essere semplificato. Gli Stati membri dovrebbero adottare misure affinché le procedure amministrative non siano un ostacolo inutile per i lavoratori di altri Stati membri, compresi i lavoratori transfrontalieri, che accedono a un'attività lavorativa. Gli Stati membri dovrebbero inoltre prevenire abusi delle norme vigenti e affrontare le cause della "fuga di cervelli" da alcune regioni, anche con opportune misure di sviluppo regionale.
Gli Stati membri devono sostenere la mobilità del lavoro in tutta Europa per creare nuove opportunità occupazionali per i lavoratori. La mobilità dei discenti dovrebbe essere sostenuta in modo adeguato durante la loro formazione, in particolare rafforzando il programma di mobilità ERASMUS+, che consente loro di aumentare il proprio know-how e di migliorare le proprie competenze. Anche i lavoratori dovrebbero essere incoraggiati con l'obiettivo di migliorare l'occupabilità e le competenze per poter sfruttare l'intero potenziale del mercato del lavoro europeo. Assicurando condizioni di lavoro eque per tutti coloro che svolgono un'attività transfrontaliera e garantendo i loro diritti, la portabilità dei diritti dovrebbe essere ampliata mediante la cooperazione amministrativa tra le amministrazioni nazionali in relazione ai lavoratori mobili. Dovrebbero essere eliminati gli ostacoli alla mobilità nel settore dell'istruzione e della formazione, delle pensioni professionali e individuali e il riconoscimento delle qualifiche dovrebbe essere semplificato. Gli Stati membri dovrebbero adottare misure affinché le procedure amministrative non siano un ostacolo inutile per i lavoratori di altri Stati membri, compresi i lavoratori transfrontalieri e frontalieri, che accedono a un'attività lavorativa. Gli Stati membri dovrebbero impegnarsi a favore della digitalizzazione dei servizi pubblici, allo scopo di agevolare una mobilità equa dei lavoratori, in particolare per quanto riguarda il coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale. È importante che gli Stati membri tengano conto dei lavoratori mobili, compresi quelli frontalieri, al momento dell'attuazione di misure quali la chiusura delle frontiere per contenere la diffusione della COVID-19, ad esempio in termini di salute e sicurezza, imposte, sicurezza sociale e coordinamento. Gli Stati membri dovrebbero permettere ai lavoratori mobili e frontalieri di continuare ad attraversare le frontiere, quando ritenuto sicuro conformemente agli orientamenti dell'EU-OSHA in materia di salute e sicurezza. Gli Stati membri dovrebbero inoltre prevenire abusi delle norme vigenti e affrontare le cause della "fuga di cervelli" da alcune regioni, la quale compromette lo sviluppo e l'attrattiva di questi territori, anche con opportune misure di sviluppo regionale. Gli Stati membri dovrebbero promuovere e utilizzare i pertinenti strumenti europei, quali la rete per l'impiego EURES, e aumentare i partenariati transfrontalieri per aiutare i lavoratori mobili nelle regioni transfrontaliere.
Emendamento 25
Proposta di decisione
Allegato I – orientamento 7 – comma 5
Sulla base delle prassi nazionali in vigore e al fine di conseguire un dialogo sociale più efficace e migliori risultati socioeconomici, gli Stati membri dovrebbero garantire il coinvolgimento tempestivo e significativo delle parti sociali nell'elaborazione e nell'attuazione delle riforme e delle politiche occupazionali, sociali e, ove pertinente, economiche, anche attraverso un sostegno per potenziare la capacità delle parti sociali. Gli Stati membri dovrebbero promuovere il dialogo sociale e la contrattazione collettiva. Le parti sociali dovrebbero essere incoraggiate a negoziare e concludere accordi collettivi negli ambiti di loro interesse, nel pieno rispetto della loro autonomia e del diritto all'azione collettiva.
Sulla base delle prassi nazionali in vigore e al fine di promuovere e conseguire un dialogo sociale più efficace e intenso, nonché migliori risultati socioeconomici, gli Stati membri dovrebbero garantire il coinvolgimento tempestivo e significativo delle parti sociali nell'elaborazione e nell'attuazione delle riforme e delle politiche occupazionali, sociali e, ove pertinente, economiche, anche attraverso un sostegno per potenziare la capacità delle parti sociali. Gli Stati membri dovrebbero rafforzare e promuovere il dialogo sociale e la contrattazione collettiva. Le parti sociali dovrebbero essere incoraggiate a negoziare e concludere accordi collettivi negli ambiti di loro interesse, nel pieno rispetto della loro autonomia e del diritto all'azione collettiva.
Emendamento 26
Proposta di decisione
Allegato I – orientamento 7 – comma 6
Ove pertinente e sulla base delle prassi nazionali in vigore, gli Stati membri dovrebbero tener conto dell'esperienza delle organizzazioni della società civile competenti in tema di occupazione e questioni sociali.
Ove pertinente e sulla base delle prassi nazionali in vigore, gli Stati membri dovrebbero tener conto dell'esperienza delle organizzazioni della società civile competenti in tema di occupazione e questioni sociali, comprese quelle che rappresentano gruppi che si trovano ad affrontare ostacoli al lavoro di qualità.
Emendamento 27
Proposta di decisione
Allegato I – orientamento 7 – comma 6 bis (nuovo)
Un luogo di lavoro salubre e sicuro è essenziale per contrastare il rischio di infezione e la diffusione di virus e altre malattie. Gli Stati membri dovrebbero provvedere affinché i datori di lavoro si assumano le proprie responsabilità in relazione alla salute e alla sicurezza dei lavoratori e forniscano a questi ultimi e ai loro rappresentanti informazioni adeguate, effettuino valutazioni del rischio e adottino misure di prevenzione. Ciò comprende azzerare il numero di infortuni mortali sul lavoro e dei tumori professionali fissando valori limite vincolanti in materia di esposizione professionale e tenendo conto dei rischi psicosociali sul lavoro e delle malattie professionali. Per migliorare il funzionamento dei mercati del lavoro, gli Stati membri dovrebbero investire nella salute e nella sicurezza sul lavoro e garantire mezzi e disposizioni adeguati agli ispettorati del lavoro e ai rappresentanti sindacali in materia di salute e sicurezza.
Emendamento 38
Proposta di decisione
Allegato I – Orientamento 7 – comma 6 ter (nuovo)
Gli Stati membri dovrebbero collaborare per fornire sistemi di protezione sociale per i lavoratori mobili, compresi i lavoratori autonomi che lavorano in un altro Stato membro. La modernizzazione dei sistemi di protezione sociale dovrebbe favorire i principi del mercato europeo del lavoro che forniscono una protezione sociale sostenibile, universale e transfrontaliera, capace di evitare eventuali lacune nell'ambito della protezione e, in ultima analisi, di garantire una forza lavoro produttiva.
Emendamento 29
Proposta di decisione
Allegato I – orientamento 7 – comma 6 quater (nuovo)
Gli Stati membri dovrebbero affrontare l'impatto della crisi della COVID-19 sul mercato del lavoro sostenendo i lavoratori che si trovano temporaneamente in condizioni di "disoccupazione tecnica" perché i loro datori di lavoro sono stati costretti a interrompere i propri servizi, nonché aiutando i lavoratori autonomi e le piccole imprese a mantenere il personale e a proseguire le attività.
Emendamento 30
Proposta di decisione
Allegato I – orientamento 8 – comma 1
Gli Stati membri dovrebbero promuovere mercati del lavoro inclusivi, aperti a tutti, mettendo in atto misure efficaci intese a combattere ogni forma di discriminazione e a promuovere le pari opportunità per i gruppi sottorappresentati sul mercato del lavoro, dedicando la debita attenzione alla dimensione regionale e territoriale. Essi dovrebbero garantire la parità di trattamento in materia di occupazione, protezione sociale, salute e assistenza di lungo periodo, istruzione e accesso a beni e servizi, a prescindere da genere, razza o origine etnica, religione o convinzioni personali, disabilità, età o orientamento sessuale.
Gli Stati membri dovrebbero promuovere i diritti sociali e mercati del lavoro inclusivi, aperti a tutti, nell'ambito di una strategia di inclusione attiva integrata, mettendo in atto misure efficaci intese a combattere ogni forma di discriminazione e a promuovere le pari opportunità per i gruppi sottorappresentati sul mercato del lavoro, dedicando la debita attenzione alla dimensione regionale e territoriale. Essi dovrebbero garantire la parità di retribuzione e di diritti per lo stesso lavoro nello stesso luogo, nonché la parità di trattamento in materia di occupazione, protezione sociale, salute e assistenza di lungo periodo, alloggio, istruzione e accesso a beni e servizi, a prescindere da genere, razza o origine etnica, nazionalità, religione o convinzioni personali, disabilità, età o orientamento sessuale.
Emendamento 31
Proposta di decisione
Allegato I – orientamento 8 – comma 2
Gli Stati membri dovrebbero modernizzare i regimi di protezione sociale per fornire un'efficace, efficiente, adeguata e sostenibile protezione sociale in tutte le fasi della vita di una persona, favorendo l'inclusione sociale e la mobilità sociale ascendente, incentivando la partecipazione al mercato del lavoro e affrontando le disuguaglianze, anche mediante l'impostazione dei sistemi fiscali e previdenziali. Integrando gli approcci universali con quelli selettivi si migliorerà l'efficacia dei regimi di protezione sociale. La modernizzazione dei regimi di protezione sociale dovrebbe portare a un accesso, una qualità, un'adeguatezza e una sostenibilità migliori.
Gli Stati membri dovrebbero modernizzare i regimi di protezione sociale e investire negli stessi per fornire un'efficace, efficiente, adeguata e sostenibile protezione sociale per tutti in tutte le fasi della vita di una persona, combattendo la povertà e favorendo l'inclusione sociale e la convergenza sociale verso l'alto, sostenendo la partecipazione al mercato del lavoro e l'accesso a posti di lavoro di qualità, nonché affrontando le disuguaglianze, anche mediante l'impostazione progressiva dei sistemi fiscali e previdenziali. Integrando gli approcci universali con approcci selettivi supplementari si migliorerà l'efficacia dei regimi di protezione sociale, portando a un accesso, una qualità, un'adeguatezza e una sostenibilità migliori.
Emendamento 32
Proposta di decisione
Allegato I – orientamento 8 – comma 3
Gli Stati membri dovrebbero sviluppare e integrare i tre settori dell'inclusione attiva: sostegno a un reddito adeguato, mercati del lavoro inclusivi e accesso a servizi di sostegno di qualità, che rispondano alle esigenze individuali. I regimi di protezione sociale dovrebbero garantire un adeguato reddito minimo per chiunque non disponga di risorse sufficienti e promuovere l'inclusione sociale incoraggiando le persone a partecipare attivamente al mercato del lavoro e alla società, anche attraverso servizi sociali mirati.
Gli Stati membri dovrebbero sviluppare e integrare i tre settori dell'inclusione attiva: sostegno a un reddito adeguato, mercati del lavoro inclusivi e accesso a servizi di qualità, che rispondano alle esigenze individuali. I regimi di protezione sociale dovrebbero garantire un adeguato reddito minimo per chiunque non disponga di risorse sufficienti e promuovere l'inclusione sociale sostenendo le persone affinché partecipino attivamente al mercato del lavoro e alla società, anche attraverso servizi sociali mirati.
Emendamento 33
Proposta di decisione
Allegato I – orientamento 8 – comma 4
La disponibilità di servizi a costi ragionevoli, accessibili e di qualità, come l'educazione e l'assistenza alla prima infanzia, l'assistenza al di fuori dell'orario scolastico, l'istruzione, la formazione, l'alloggio, i servizi sanitari e di assistenza di lungo periodo, costituisce una condizione necessaria per garantire pari opportunità. Particolare attenzione dovrebbe essere rivolta alla lotta contro la povertà e l'esclusione sociale, compresa la povertà lavorativa e infantile. Gli Stati membri dovrebbero garantire che tutti, anche i bambini, abbiano accesso ai servizi essenziali. Alle persone in stato di bisogno o in una situazione vulnerabile, gli Stati membri dovrebbero garantire l'accesso a un'assistenza sociale adeguata in materia di alloggio. In relazione a tali servizi dovrebbero essere prese in considerazione le necessità specifiche delle persone con disabilità, anche in termini di accessibilità. La deprivazione abitativa dovrebbe essere affrontata in modo specifico.
Tenuto conto dei perduranti e allarmanti livelli di povertà, che sono di gran lunga superiori all'obiettivo in materia di povertà stabilito nel 2010 nel quadro della strategia Europa 2020, e alla luce dell'impatto della crisi della COVID-19, sono necessari ulteriori sforzi per combattere la povertà e l'esclusione sociale, con un'enfasi specifica e strategie orizzontali incentrate sui lavoratori poveri, i bambini, gli anziani, i genitori soli e in particolare le madri sole, le minoranze etniche, i migranti, le persone con disabilità e le persone senza fissa dimora. Nel contempo, particolare attenzione dovrebbe essere rivolta alle possibili ripercussioni della pandemia di COVID-19 su altri gruppi, come le persone in condizioni di lavoro precarie o da poco disoccupate. Per quanto riguarda gli investimenti a favore dei minori, gli Stati membri dovrebbero adottare una garanzia europea per l'infanzia per affrontare la povertà infantile e promuovere il benessere dei bambini, contribuendo così alla parità di accesso per i minori a cure sanitarie, istruzione e servizi per l'infanzia gratuiti, alloggi dignitosi e un'alimentazione adeguata. Gli Stati membri dovrebbero garantire che tutti abbiano accesso a servizi di qualità. Alle persone in stato di bisogno o in una situazione vulnerabile, gli Stati membri dovrebbero garantire l'accesso a un'assistenza sociale adeguata in materia di alloggio e investimenti in un parco immobiliare accessibile per le persone a mobilità ridotta, e dovrebbero adottare misure volte ad assicurare una transizione equa per quanto riguarda il miglioramento dell'efficienza energetica degli alloggi esistenti e ad affrontare il problema della povertà energetica nel quadro del Green Deal europeo, nonché garantire servizi adeguati alle persone senza fissa dimora. Gli Stati membri dovrebbero affrontare il problema degli sfratti, un fenomeno in aumento. In relazione a tali servizi dovrebbero essere prese in considerazione le necessità specifiche delle persone con disabilità, anche in termini di accessibilità. La deprivazione abitativa dovrebbe essere affrontata in modo incisivo, sulla base dell'approccio "prima la casa" (Housing First).
Emendamento 34
Proposta di decisione
Allegato I – orientamento 8 – comma 5
Gli Stati membri dovrebbero garantire l'accesso tempestivo a servizi di assistenza sanitaria preventiva, curativa e di lungo periodo di buona qualità e a prezzi accessibili, salvaguardando nel contempo la sostenibilità sul lungo periodo.
La crisi della COVID-19 dimostra la necessità di maggiori investimenti pubblici per garantire livelli sufficienti di personale adeguatamente formato e l'accesso all'assistenza sanitaria per tutti, compresi i gruppi vulnerabili. Pertanto, gli Stati membri dovrebbero garantire l'accesso universale a servizi pubblici di assistenza sanitaria preventiva, curativa e di lungo periodo di qualità elevata e sostenibile.
Emendamento 35
Proposta di decisione
Allegato I – orientamento 8 – comma 5 bis (nuovo)
Gli Stati membri devono tutelare la salute degli anziani, garantirne il ricovero e le cure necessarie ed evitare qualsiasi tipo di discriminazione per motivi di età.
Emendamento 36
Proposta di decisione
Allegato I – orientamento 8 – comma 6
In un contesto di maggiore longevità e di cambiamento demografico, gli Stati membri dovrebbero garantire l'adeguatezza e la sostenibilità dei sistemi pensionistici per i lavoratori dipendenti e i lavoratori autonomi, offrendo pari opportunità per donne e uomini di maturare diritti a pensione, anche mediante regimi integrativi per assicurare un reddito adeguato. Le riforme pensionistiche dovrebbero essere sostenute da misure che prolungano la vita lavorativa, ad esempio aumentando l'età effettiva di pensionamento, ed essere inquadrate nell'ambito di strategie per l'invecchiamento attivo. Gli Stati membri dovrebbero stabilire un dialogo costruttivo con le parti sociali e altri soggetti interessati e consentire un'opportuna introduzione progressiva delle riforme.
In un contesto di maggiore longevità e di cambiamento demografico, gli Stati membri dovrebbero garantire l'adeguatezza e la sostenibilità dei sistemi pensionistici per i lavoratori dipendenti e i lavoratori autonomi, offrendo pari opportunità per donne e uomini di maturare diritti a pensione nell'ambito dei regimi pubblici o professionali per assicurare un reddito di pensione dignitoso, al di sopra della soglia di povertà. Le riforme pensionistiche dovrebbero essere sostenute da misure basate sull'invecchiamento attivo, mediante l'ottimizzazione delle opportunità per i lavoratori di tutte le età di lavorare in condizioni produttive, salubri e di qualità fino all'età pensionabile stabilita dalla legge, rispettando nel contempo la decisione dei cittadini anziani di restare economicamente attivi più a lungo o di non partecipare più al mercato del lavoro. È opportuno individuare misure specifiche in materia di demografia della forza lavoro, salute e sicurezza sul luogo di lavoro, gestione delle abilità e delle competenze e organizzazione del lavoro per una vita lavorativa sana e produttiva, nel quadro di un approccio intergenerazionale. Ciò favorirebbe sia l'occupazione giovanile, sia l'accompagnamento dei lavoratori verso il pensionamento, unitamente a un trasferimento di conoscenze ed esperienze tra generazioni. Gli Stati membri dovrebbero stabilire un dialogo costruttivo con le parti sociali, le organizzazioni della società civile e altri soggetti interessati, compreso un dialogo diretto con le persone esposte a povertà ed esclusione in età avanzata, e consentire un'opportuna introduzione progressiva di qualsiasi riforma.
Ultimo aggiornamento: 9 dicembre 2020Note legali - Informativa sulla privacy