Risoluzione del Parlamento europeo del 16 settembre 2020 sul ruolo dell'UE nella protezione e nel ripristino delle foreste del pianeta (2019/2156(INI))
Il Parlamento europeo,
– visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, in particolare l'articolo 11, l'articolo 191, paragrafo 1, e l'articolo 208,
– vista la sentenza della Corte di giustizia dell'Unione europea del 17 aprile 2018(1),
– visti gli obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS) delle Nazioni Unite per il periodo 2015-2030,
– visto l'accordo di Parigi raggiunto in occasione della 21a sessione della Conferenza delle Parti della convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC),
– visti la convenzione sulla diversità biologica del 1992, il piano strategico globale per la biodiversità 2011-2020 e gli obiettivi di Aichi in materia di biodiversità,
– vista la comunicazione della Commissione del 23 luglio 2019 dal titolo "Intensificare l'azione dell'UE per proteggere e ripristinare le foreste del pianeta" (COM(2019)0352),
– viste la comunicazione della Commissione dell'11 dicembre 2019 dal titolo "Il Green Deal europeo" (COM(2019)0640) e la risoluzione del Parlamento del 15 gennaio 2020 sul Green Deal europeo(2),
– vista la comunicazione della Commissione del 20 maggio 2020 dal titolo "Strategia dell'UE sulla biodiversità per il 2030 – Riportare la natura nella nostra vita" (COM(2020)0380),
– visti il piano d'azione dell'UE per i diritti umani e la democrazia 2020-2024, la politica esterna dell'UE sulle popolazioni indigene del 2016, le conclusioni del Consiglio sulle popolazioni indigene del 15 maggio 2017 e il consenso europeo in materia di sviluppo del 2017,
– vista la comunicazione della Commissione del 28 novembre 2018 dal titolo "Un pianeta pulito per tutti – Visione strategica europea a lungo termine per un'economia prospera, moderna, competitiva e climaticamente neutra" (COM(2018)0773),
– vista la comunicazione della Commissione del 20 settembre 2013 dal titolo "Una nuova strategia forestale dell'Unione europea: per le foreste e il settore forestale" (COM(2013)0659),
– vista la relazione finale dello studio della Commissione del 2013 dal titolo "The impact of EU consumption on deforestation: Comprehensive analysis of the impact of EU consumption on deforestation" (L'impatto dei consumi dell'UE sulla deforestazione: un'analisi completa dell'impatto dei consumi dell'UE sulla deforestazione),
– visto il progetto di studio di fattibilità del 2018 sulle opzioni per potenziare l'azione dell'UE contro la deforestazione, commissionato dalla Direzione generale per l'ambiente della Commissione,
– vista la comunicazione della Commissione del 17 ottobre 2008, relativa ai problemi di deforestazione e degrado forestale da affrontare per combattere i cambiamenti climatici e la perdita di biodiversità (COM(2008)0645),
– visti il piano d'azione dell'UE per l'applicazione delle normative, la governance e il commercio nel settore forestale (FLEGT) del 2003, gli accordi di partenariato volontario FLEGT (VPA) con i paesi terzi e il piano di lavoro FLEGT 2018-2022,
– vista la risoluzione del Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite del 21 marzo 2019 sul riconoscimento del contributo dei difensori dei diritti umani ambientali al godimento dei diritti umani, alla tutela dell'ambiente e allo sviluppo sostenibile,
– vista la relazione dell'Organizzazione per l'alimentazione e l'agricoltura (FAO) delle Nazioni Unite dal titolo "Stato delle foreste mondiali 2020",
– visto il piano strategico delle Nazioni Unite per le foreste 2017-2030,
– viste le relazioni speciali del gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico (IPCC) in materia di cambiamenti climatici, desertificazione, degrado del suolo, gestione sostenibile del suolo, sicurezza alimentare e flussi dei gas serra negli ecosistemi terrestri e la sua quinta relazione di valutazione dal titolo "Climate Change 2014: Impacts, Adaptation, and Vulnerability" (Cambiamenti climatici 2014: impatti, adattamenti e vulnerabilità),
– vista la relazione di valutazione globale sulla biodiversità e i servizi ecosistemici della piattaforma intergovernativa di politica scientifica per la biodiversità e i servizi ecosistemici (IPBES) del 31 maggio 2019,
– vista la sua risoluzione del 16 gennaio 2020 sulla 15a riunione della conferenza delle parti della convenzione sulla diversità biologica (COP15)(3),
– vista la sua risoluzione del 28 novembre 2019 sull'emergenza climatica e ambientale(4),
– vista la sua risoluzione dell'11 settembre 2018 sulla gestione trasparente e responsabile delle risorse naturali nei paesi in via di sviluppo: il caso delle foreste(5),
– vista la sua risoluzione del 4 aprile 2017 sull'olio di palma e il disboscamento delle foreste pluviali(6),
– visto l'articolo 54 del suo regolamento,
– visti i pareri della commissione per lo sviluppo, della commissione per il commercio internazionale, della commissione per l'agricoltura e lo sviluppo rurale e della commissione per l'industria, la ricerca e l'energia,
– vista la relazione della commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare (A9-0143/2020),
A. considerando che, negli anni tra il 1990 e il 2016, il pianeta ha perso una superficie pari a 1,3 milioni di chilometri quadrati di foreste, con effetti distruttivi sulla biodiversità, sul clima, sulle popolazioni e sull'economia; che, nonostante tutti gli sforzi sinora compiuti, le politiche attuali non sono ben avviate, come dovrebbero, verso il conseguimento di una serie di impegni internazionali relativi alle foreste, come l'obiettivo 15.2 degli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite (OSS)(7) e l'obiettivo 5 della convenzione di Aichi sulla diversità biologica(8); che la relazione dell'Agenzia europea dell'ambiente dal titolo "L'ambiente in Europa – Stato e prospettive nel 2020" segnala che la superficie boschiva in Europa è rimasta per lo più stabile negli ultimi due decenni, ma avverte anche che sono stati fatti pochi progressi quanto allo stato di conservazione degli habitat e delle specie forestali dopo il 2013 e che le perturbazioni naturali e quelle provocate dall'uomo rappresentano una minaccia per le foreste europee;
B. considerando che i 17 OSS sono integrati e indivisibili; che i progressi verso l'agricoltura sostenibile, la sicurezza alimentare e la gestione sostenibile delle foreste, elementi centrali degli OSS, dovrebbero essere compiuti simultaneamente;
C. considerando che le foreste sono fattori essenziali per la mitigazione dei cambiamenti climatici e l'adattamento agli stessi e che, al contrario, la deforestazione, in particolare la deforestazione tropicale, è un fattore che contribuisce in misura importante ai cambiamenti climatici; che le emissioni prodotte dall'utilizzo e dai cambiamenti di destinazione dei suoli, principalmente a causa della deforestazione, rappresentano la seconda causa principale dei cambiamenti climatici dopo la combustione dei combustibili fossili, nonché circa il 12 % di tutte le emissioni di gas a effetto serra; che le foreste ospitano inoltre l'80 % della biodiversità globale, contribuiscono alle misure di riduzione del rischio di catastrofi attraverso soluzioni basate sulla natura e forniscono i mezzi di sussistenza a circa il 25 % della popolazione mondiale, rappresentando, nel contempo, una gran parte delle terre tradizionalmente abitate dalle popolazioni indigene e contribuendo alla salute umana, poiché incarnano valori culturali, sociali e spirituali insostituibili;
D. considerando che, secondo l'IPCC, a causa dei cambiamenti climatici e della perdita di biodiversità, perturbazioni naturali come la siccità, le inondazioni, le tempeste, le infestazioni parassitarie, le erosioni e gli incendi avranno luogo con maggiore frequenza e intensità, causando altresì danni crescenti alle foreste del pianeta; che l'incremento degli investimenti nelle soluzioni basate sulla natura rappresenta uno dei rimedi più efficaci in termini di costi per far fronte alle emissioni e proteggere gli ecosistemi vitali, migliorando nel contempo la sussistenza, la resilienza e la sicurezza alimentare;
E. considerando che è necessaria un'azione di vasta portata, ambiziosa e concertata, sostenuta da una volontà politica e sociale, al fine di proteggere e ripristinare le foreste del pianeta;
F. considerando che l'intensificazione delle azioni volte a proteggere e ripristinare le foreste esistenti e migliorare gli ecosistemi boschivi, sul piano sia quantitativo che qualitativo, deve rivestire un ruolo fondamentale nelle politiche dell'UE e degli Stati membri in materia di sostenibilità e nel conseguimento degli obiettivi del Green Deal europeo; che, al fine di contenere il riscaldamento globale e contribuire ad affrontare la perdita di biodiversità, è essenziale che le foreste siano protette, ripristinate e gestite in modo da ottimizzarne la capacità di stoccaggio del carbonio e di tutela della biodiversità; che le foreste primarie offrono un maggiore stoccaggio di anidride carbonica e un habitat essenziale di cui sono prive le foreste più giovani e appena piantate;
G. considerando che, secondo la relazione della FAO "Stato delle foreste mondiali 2020", a livello globale, l'espansione agricola continua a essere il principale motore della deforestazione insieme all'espansione urbana, allo sviluppo delle infrastrutture e all'estrazione mineraria; che è necessario lavorare a stretto contatto con i paesi partner dell'UE e con le diverse parti interessate per migliorare le interazioni innovative e positive tra agricoltura e silvicoltura, per mettere a punto sistemi agricoli sostenibili e migliorare la sicurezza alimentare; che anche l'UE è indirettamente coinvolta nella deforestazione e nel degrado delle foreste mondiali e di altri ecosistemi naturali attraverso l'importazione e il consumo di materie prime associate alla deforestazione, quali la soia, l'olio di palma, la gomma, il mais, la carne bovina, il cuoio e il cacao; che i consumi dell'UE rappresentano circa il 10 % della quota mondiale di deforestazione "incorporata" nel consumo finale totale;
H. considerando che da una recente indagine di Global Witness è emerso che, tra il 2013 e il 2019, alcuni istituti finanziari stabiliti nell'UE erano la principale fonte internazionale di finanziamento, per un valore dell'ordine di 7 miliardi di EUR, di sei aziende del settore agroalimentare connesse alla distruzione delle foreste in Amazzonia, nel bacino del Congo e in Papua Nuova Guinea(9);
I. considerando che gli attuali impegni volontari assunti da aziende e banche per affrontare il problema della deforestazione non sono riusciti a realizzare il cambiamento di comportamento necessario per arrestare questo devastante degrado ambientale;
J. considerando che l'impatto negativo della direttiva sulle energie rinnovabili sulle foreste del pianeta e dell'UE ha reso necessaria la rifusione della direttiva(10); che, tuttavia, le modifiche introdotte non affronteranno il problema;
K. considerando che le sovvenzioni in materia di bioenergia prodotta dal legno dovrebbero essere riorientate verso l'efficienza energetica e le energie rinnovabili;
L. considerando che le norme applicabili della direttiva dell'UE sulle energie rinnovabili si basano sul presupposto che i raccolti destinati alla produzione energetica siano sostenibili e neutri sul piano climatico e consentano il rinnovo della fonte in un periodo di tempo adeguato; che tale presupposto è errato;
M. considerando che occorreranno interventi a tutti i livelli, tra cui l'adozione di nuove misure di regolamentazione e un'applicazione più rigorosa della vigente legislazione, come pure cospicui investimenti pubblici e privati, per proteggere più efficacemente le foreste del pianeta e altri ecosistemi naturali; che ciò può essere conseguito solo garantendo la coerenza delle politiche in tutti i settori e tra le politiche interne ed esterne dell'UE, con l'applicazione del principio del "non nuocere";
N. considerando che una maggiore protezione e un maggior ripristino delle foreste e di altri ecosistemi naturali, come anche una gestione sostenibile delle foreste, sono importanti per preservare i mezzi di sostentamento delle popolazioni indigene e delle comunità locali, offrire opportunità di sviluppo socioeconomico e di creazione di posti di lavoro nonché permettere lo sviluppo di bioeconomie sostenibili, rafforzando nel contempo i servizi ecosistemici e proteggendo la biodiversità; che le foreste rappresentano un settore dell'economia verde in grado di creare, potenzialmente, tra i 10 e i 16 milioni di posti di lavoro in tutto il mondo;
O. considerando che le foreste di mangrovie svolgono servizi ecosistemici fondamentali, dato che immagazzinano grandi quantità di carbonio, sono un importante luogo di riproduzione per molte specie di pesci della barriera corallina e proteggono le barriere coralline dai sedimenti e dai carichi di nutrienti e le zone costiere dall'inondazione; che fino a poco tempo fa le foreste di mangrovie coprivano più di tre quarti delle coste tropicali, ma sono state più che dimezzate a causa dello sviluppo lungo la costa, dell'acquacoltura, dell'inquinamento e di un utilizzo non sostenibile;
P. considerando che la conversione delle foreste di mangrovie è alla base del 10 % delle emissioni di carbonio prodotte dalla deforestazione, nonostante le mangrovie rappresentino solo lo 0,7 % delle foreste tropicali(11);
Q. considerando che l'ammontare dei finanziamenti dell'UE destinati a sostenere la protezione e il ripristino delle foreste e la gestione sostenibile delle foreste nei paesi partner è insufficiente, data l'entità del problema; che la protezione, il ripristino e la gestione sostenibile delle foreste e di altri ecosistemi naturali, nonché i relativi benefici collaterali e gli aspetti concernenti i diritti umani, devono essere meglio integrati nei meccanismi di finanziamento dell'UE;
R. considerando che l'UE e i suoi Stati membri hanno una lunga tradizione di competenza in materia di gestione sostenibile delle foreste e possono essere d'aiuto ad altri paesi attraverso lo sviluppo di capacità in quest'ambito;
S. considerando che le popolazioni indigene, le comunità locali e i difensori dell'ambiente sono sempre più soggetti a minacce e intimidazioni e subiscono, nel contempo, violazioni dei diritti umani mentre lottano per proteggere le loro foreste, la loro terra e il loro ambiente;
T. considerando che le possibilità che agenti patogeni come i virus passino dagli animali selvatici e domestici agli esseri umani (zoonosi) possono essere accresciute dalla distruzione e dalla modifica degli ecosistemi naturali;
U. considerando che una politica forestale sostenibile ed efficace necessita di informazioni affidabili sulle risorse forestali, sulle loro condizioni e sul modo in cui vengono gestite e sfruttate, unitamente a informazioni affidabili sul cambiamento di destinazione d'uso dei terreni;
V. considerando che le foreste e la catena del valore forestale sono fondamentali per sviluppare ulteriormente la bioeconomia circolare, poiché creano posti di lavoro e benessere economico nelle zone rurali e urbane, mitigano i cambiamenti climatici e offrono benefici per la salute;
1. apprezza la comunicazione della Commissione dal titolo "Intensificare l'azione dell'UE per proteggere e ripristinare le foreste del pianeta" e la considera una buona base per un'azione decisiva; concorda con le cinque priorità presentate nella comunicazione; sottolinea che tali priorità sono tutte necessarie per arrestare e invertire la deforestazione e il degrado degli ecosistemi naturali, in particolare delle foreste, nonché la perdita di biodiversità e le violazioni dei diritti umani connesse, e devono essere attuate in modo rapido e coerente; ricorda, tuttavia, che l'UE e i suoi Stati membri dovrebbero essere più ambiziosi nelle loro azioni intese a rispettare gli impegni assunti e affrontare l'urgenza della deforestazione e del degrado forestale in tutto il mondo; sottolinea l'importanza di una serie completa di azioni e iniziative, tra cui l'adozione di nuove misure normative, che siano efficaci, complementari e applicabili e che comprendano il monitoraggio;
2. sottolinea la necessità di riconoscere le competenze, la responsabilità e i fondi disponibili dell'UE nel settore della protezione delle foreste, comprese le foreste europee come parte delle foreste del pianeta, nel quadro della politica ambientale dell'UE; ribadisce che il successo della nostra azione esterna e della risposta dei nostri partner per proteggere le loro foreste dipende dal livello di efficacia e di ambizione che mettiamo in campo in relazione al nostro patrimonio naturale; invita, pertanto, la Commissione e gli Stati membri a garantire, in linea con il Green Deal europeo e con la strategia sulla biodiversità per il 2030, le norme più rigorose in materia di protezione ambientale e una maggiore coerenza tra i compiti di protezione e di ripristino delle foreste, tanto all'interno dell'UE quanto nella sua azione esterna;
3. rammenta che ci si attende che l'UE e i suoi Stati membri intraprendano un'azione urgente per la protezione e il ripristino delle foreste per rispettare gli impegni assunti nell'ambito degli OSS, dell'accordo di Parigi, del piano strategico mondiale per la biodiversità 2011-2020 e del piano strategico delle Nazioni Unite per le foreste 2017-2030 e i relativi obiettivi forestali globali;
4. evidenzia il ruolo delle foreste nell'accrescere la resilienza nei confronti degli impatti negativi dei cambiamenti climatici; sottolinea la necessità di un'azione concreta ed efficace nelle strategie e nei piani di adattamento ai cambiamenti climatici, che integrino le sinergie tra mitigazione e adattamento;
5. sottolinea il contributo positivo delle foreste alla salute umana e alla qualità della vita dei cittadini e l'elevato valore ambientale offerto in termini di sequestro del carbonio, stoccaggio dell'acqua, controllo dell'erosione e protezione dalle frane;
6. sottolinea che i fattori alla base della deforestazione vanno al di là del settore forestale in sé e sono connessi a un ampio ventaglio di questioni, quali il regime fondiario, la tutela dei diritti dei popoli indigeni, le politiche agricole, i cambiamenti climatici, la democrazia, i diritti umani e la libertà politica;
7. sottolinea che le donne indigene e le agricoltrici svolgono un ruolo centrale nella protezione degli ecosistemi forestali; constata, tuttavia, con preoccupazione l'assenza di inclusione ed emancipazione delle donne all'interno dei processi di gestione delle risorse naturali; ritiene che l'uguaglianza di genere nell'educazione alla silvicoltura svolga un ruolo fondamentale nella gestione sostenibile delle foreste, che dovrebbe trovare riscontro nel piano d'azione dell'UE per l'applicazione delle normative, la governance e il commercio nel settore forestale (FLEGT);
8. invita la Commissione a intensificare gli sforzi per affrontare la deforestazione in maniera globale attraverso un quadro politico coerente, garantendo nel contempo la conservazione degli ecosistemi; ricorda l'importanza di rispettare i principi guida delle Nazioni Unite su imprese e diritti umani; sostiene i negoziati in corso in vista della creazione di uno strumento vincolante delle Nazioni Unite sulle imprese transnazionali e le altre imprese con riferimento ai diritti umani e sottolinea l'importanza di una partecipazione proattiva dell'UE a tale processo;
9. condivide e sottolinea il riferimento, contenuto nella comunicazione della Commissione, alla natura insostituibile delle foreste primarie e invita la Commissione e gli Stati membri a riconoscere che la protezione delle foreste autoctone offre un beneficio evidente in termini di mitigazione dei cambiamenti climatici, derivante dalle dimensioni e dalla longevità degli stock di carbonio dei loro ecosistemi; sottolinea che l'imboschimento, effettuato in modo compatibile con la protezione e la valorizzazione degli ecosistemi locali, può contribuire a raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, pur rilevando che le foreste appena piantate non possono sostituire le foreste primarie; sottolinea che la salvaguardia delle foreste dovrebbe essere una priorità politica dell'UE; pone in evidenza il fatto che l'UE dovrebbe dare l'esempio e garantire l'attuazione dei propri impegni sociali e ambientali internazionali e di quelli dei suoi Stati membri, anche per quanto riguarda il clima, la biodiversità e i diritti umani;
10. invita la Commissione e gli Stati membri a garantire l'effettiva attuazione delle aree prioritarie esistenti e a includere obiettivi vincolanti per la protezione e il ripristino degli ecosistemi forestali, in particolare delle foreste primarie, nel quadro della futura strategia forestale dell'UE, che dovrebbe essere pienamente coerente con la proposta delineata nella strategia dell'UE sulla biodiversità per il 2030 per quanto riguarda obiettivi vincolanti in materia di ripristino e aree protette; sottolinea l'importanza di fornire un sostegno e finanziamenti adeguati a tali misure;
11. sottolinea che è opportuno prestare un'attenzione specifica alle mangrovie e alle foreste nelle zone costiere, che sono particolarmente colpite dai cambiamenti climatici e rappresentano una grande opportunità per le politiche di conservazione, adattamento e mitigazione; si rammarica del fatto che, nella comunicazione della Commissione, non vi sia alcuna menzione delle foreste di mangrovie; sottolinea il fatto che l'80 % della biodiversità terrestre si trova nelle foreste e che le foreste di mangrovie sono importanti sia da un punto di vista climatico che a livello di biodiversità, nonché per la sussistenza delle rispettive comunità locali;
12. sottolinea il ruolo della società civile nella protezione dell'ambiente e nel consumo sostenibile e invita la Commissione e gli Stati membri a garantire la piena trasparenza e la partecipazione pubblica nelle misure relative alle foreste e alla destinazione d'uso dei terreni, al fine di prevenire la deforestazione e il degrado forestale, promuovere la protezione e una gestione sostenibile delle foreste e sostenere la protezione e il ripristino delle foreste naturali, a livello sia regionale che mondiale; sottolinea l'importanza di creare una piattaforma per favorire il dialogo tra gli Stati membri e i molteplici portatori di interessi sulla deforestazione, il degrado forestale e modalità per accrescere in modo sostenibile la copertura forestale del pianeta in modo da costruire alleanze, assumere impegni congiunti, arrestare la deforestazione e scambiare esperienze e informazioni;
13. sottolinea il ruolo fondamentale, i diritti e le esigenze di sostegno delle popolazioni indigene e delle comunità locali, ivi incluse le donne, nella protezione delle foreste del pianeta e nel processo decisionale concernente tali foreste; riconosce inoltre le minacce e le violazioni dei diritti umani cui esse fanno fronte; invita pertanto la Commissione a tenere conto del loro ruolo e a coinvolgerle nella pianificazione, nell'adozione, nell'attuazione e nell'applicazione delle misure di protezione delle foreste, a livello sia globale che dell'UE, nazionale o subnazionale;
14. ricorda che numerosi agricoltori sono consapevoli del fatto che le foreste sono parte integrante e necessaria del paesaggio in ragione delle loro rilevanti funzioni ecologiche, economiche e sociali, e che storicamente gli agricoltori hanno sempre cercato di proteggere, utilizzare e rigenerare le foreste e continuano tuttora a farlo; rileva che talune comunità locali e popolazioni indigene utilizzano da secoli tecniche di agricoltura tradizionali onde preservare le foreste, ricorrendo a particolari conoscenze in materia di uso sostenibile del suolo;
15. rammenta che le popolazioni indigene, le comunità locali, i piccoli agricoltori e le donne possiedono conoscenze indispensabili in materia di foreste e dipendono fortemente da esse; invita l'UE a garantire il riconoscimento del loro ordinamento fondiario e dei loro diritti umani in quanto fattore di giustizia sociale, in linea con gli Orientamenti volontari sulla governance responsabile della terra, della pesca e delle foreste (VGGT) dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura (FAO), la Dichiarazione delle Nazioni Unite sui diritti dei popoli indigeni (UNDRIP) e la Convenzione n. 169 dell'Organizzazione internazionale del lavoro (OIL), nonché la loro effettiva partecipazione alla progettazione e all'attuazione dei programmi di sviluppo dell'UE che hanno un impatto su di loro e all'applicazione delle misure di protezione delle foreste, sulla base degli insegnamenti tratti dal programma FLEGT;
16. ricorda l'importanza di un adeguato accesso alla giustizia e ai mezzi di ricorso e di un'efficace protezione degli informatori nei paesi esportatori di risorse naturali, al fine di garantire l'efficienza di qualsiasi disposizione legislativa o iniziativa; invita la Commissione e gli Stati membri a intensificare il sostegno a favore dei difensori dell'ambiente e delle foreste nell'UE e nel mondo;
17. accoglie con favore l'impegno della Commissione ad aumentare la sostenibilità e la trasparenza della catena di approvvigionamento e degli investimenti al fine di assicurare che i prodotti consumati provengano da catene di approvvigionamento a deforestazione zero; ribadisce l'importanza di un insieme completo di azioni e iniziative in tal senso;
18. invita la Commissione, nello sviluppo di tali azioni e iniziative, a esaminare altresì in che modo queste ultime possono contribuire al meglio alla protezione di altri ecosistemi naturali rilevanti che sono esposti a un grave rischio di degrado o conversione;
19. è del parere che un'unica definizione del concetto di catena di approvvigionamento a deforestazione zero sia fondamentale per affrontare il problema delle materie prime che contribuiscono alla deforestazione e invita la Commissione a proporre una definizione ambiziosa; sottolinea, in tale contesto, il forte collegamento tra le catene del valore forestali e gli OSS;
20. osserva che la promozione di sistemi di certificazione trasparenti delle materie prime che non comportano deforestazione è uno dei vari strumenti adeguati; evidenzia tuttavia che la principale finalità di tali sistemi deve essere la lotta alla deforestazione;
21. invita la Commissione a realizzare senza indugio studi sui sistemi di certificazione e verifica nel settore forestale e per i prodotti a base di legno, nonché sui sistemi di certificazione per le materie prime che non comportano deforestazione; invita la Commissione a presentare tali studi al Parlamento ai fini di un ulteriore esame, unitamente alle azioni e alle misure di follow-up proposte, in modo da incoraggiare norme più severe e garantire la trasparenza dei sistemi di certificazione e di verifica da parte di terzi;
22. accoglie con favore il fatto che la Commissione abbia annunciato che integrerà ulteriormente le considerazioni sulla deforestazione nel marchio di qualità ecologica dell'Unione europea (Ecolabel UE), negli appalti pubblici verdi e in altre iniziative nel contesto dell'economia circolare, quale parte di un insieme completo di azioni e iniziative volte a garantire catene di approvvigionamento a deforestazione zero;
23. rinnova la sua richiesta affinché la Commissione presenti senza indugio, previa valutazione d'impatto, una proposta relativa a un quadro giuridico dell'UE basato sul dovere di diligenza, in modo da garantire catene di approvvigionamento sostenibili e a deforestazione zero per i prodotti e le materie prime immessi sul mercato dell'UE, rivolgendo un'attenzione particolare alla lotta contro i fattori principali della deforestazione importata; ritiene che tale quadro debba avere valore esecutivo ed essere in linea con le norme e gli obblighi internazionali, debba applicarsi all'intera catena di approvvigionamento non appena una valutazione attenta avrà concluso che è funzionale e applicabile a tutti gli attori presenti sul mercato, incluse le PMI, e debba essere accompagnato da un solido meccanismo di esecuzione che preveda sanzioni efficaci, proporzionate e dissuasive; rileva che le misure dell'UE a tale riguardo non dovrebbero comportare la perdita di reddito per le persone che vivono nei paesi in via di sviluppo, bensì nuove opportunità economiche e una trasformazione generale verso un'economia più sostenibile; esorta la Commissione a manifestare il suo sostegno in merito alla questione della sostenibilità delle catene di approvvigionamento, inclusi la deforestazione e il degrado delle foreste, nelle pertinenti sedi internazionali dedicate al commercio di materie prime;
24. invita la Commissione a proporre obblighi di dovuta diligenza per gli istituti finanziari onde individuare, prevenire e mitigare gli impatti della deforestazione riconducibile all'UE sui diritti ambientali, sociali e umani, in modo da garantire che nessuna entità finanziaria o bancaria dell'UE sia legata, direttamente o indirettamente, alla deforestazione, al degrado delle foreste, alla conversione o al degrado degli ecosistemi naturali o alle violazioni dei diritti umani;
25. evidenzia il ruolo dei proprietari e dei gestori di foreste nel garantire lo sviluppo sostenibile di queste ultime; sottolinea che le industrie forestali europee posso contribuire alla promozione di norme internazionali in materia di gestione sostenibile delle foreste; ritiene che le industrie, le PMI e le microimprese europee del settore forestale debbano svolgere un ruolo anche nell'ambito del dialogo con i paesi partner su come promuovere ulteriormente la sostenibilità lungo tutta la catena del valore;
26. invita il settore privato a essere maggiormente proattivo nella lotta alla deforestazione nelle sue catene di approvvigionamento e nei suoi investimenti, adempiendo i suoi impegni in materia di deforestazione e garantendo la piena trasparenza riguardo al rispetto dei suoi impegni; sottolinea la necessità di incoraggiare gli investimenti privati per affrontare le cause della deforestazione, conseguire gli OSS e attuare l'accordo di Parigi; invita nel contempo la Commissione a intensificare la cooperazione con il settore privato e a sviluppare strumenti adeguati per incentivare i soggetti all'avanguardia sulla base del principio della responsabilità condivisa; accoglie con favore la revisione in corso della direttiva sulla comunicazione di informazioni di carattere non finanziario(12) e invita la Commissione a migliorare la qualità e la portata delle comunicazioni di informazioni di carattere non finanziario, in particolare quelle concernenti gli aspetti ambientali, nonché a promuovere l'integrazione delle considerazioni inerenti le foreste nella responsabilità sociale d'impresa; ricorda inoltre l'importanza di rispettare i principi guida delle Nazioni Unite su imprese e diritti umani; sostiene i negoziati in corso ai fini dell'istituzione di uno strumento vincolante delle Nazioni Unite sulle imprese transnazionali e le altre imprese riguardo ai diritti umani e sottolinea l'importanza di un coinvolgimento attivo dell'UE in tale processo;
27. invita la Commissione a valutare, unitamente al settore privato e ad altri attori dello sviluppo, nuove soluzioni di finanziamento e di assicurazione del rischio di calamità contro eventi catastrofici che colpiscono un numero elevato di ettari di foreste;
28. invita la Commissione a sostenere e a stimolare l'innovazione e le iniziative promosse dall'industria per rafforzare la sostenibilità delle catene del valore;
29. ritiene necessario riorientare i flussi finanziari, sia pubblici che privati, nei settori industriali interessati verso attività che non comportano deforestazione; rammenta che entro il 31 dicembre 2021 la Commissione dovrebbe valutare le disposizioni necessarie per estendere l'ambito di applicazione del regolamento in materia di tassonomia(13) alle attività economiche che danneggiano significativamente la sostenibilità ambientale;
30. invita la Commissione e gli Stati membri a utilizzare in maniera efficiente i meccanismi di finanziamento misto per attrarre i finanziamenti del settore privato nel settore del ripristino delle foreste;
31. esorta la Commissione e gli Stati membri a proporre misure specifiche per rafforzare il quadro politico e normativo a sostegno della tutela e del ripristino delle foreste e della gestione sostenibile delle foreste a livello globale, nonché a prevedere orientamenti e misure specifiche in materia di pianificazione sostenibile del territorio; invita la Commissione a promuovere lo scambio di migliori prassi tra gli Stati membri e i paesi terzi; esorta inoltre la Commissione a incoraggiare la realizzazione di processi di riforma giuridica nei paesi produttori con la partecipazione effettiva e significativa di tutte le parti interessate, ivi compresa la società civile, le popolazioni indigene e le comunità locali, prestando particolare attenzione all'effettiva partecipazione delle donne;
32. sottolinea l'importanza di promuovere una gestione delle foreste e una bioeconomia sostenibili; riconosce che i modelli di gestione sostenibile delle foreste e l'uso sostenibile del suolo a livello globale possono contribuire a prevenire la deforestazione e il degrado delle foreste e dovrebbero basarsi sulle norme più elevate in materia di sostenibilità, conciliando la sostenibilità economica, ambientale e sociale, con la protezione della biodiversità e dei preziosi pozzi di assorbimento del carbonio come elementi centrali, e mantenendo nel contempo il loro valore intrinseco, la loro produttività e i loro servizi ecosistemici; invita la Commissione a promuovere la silvicoltura e l'agricoltura sostenibili e a sviluppare meccanismi di incentivazione per permettere ai piccoli agricoltori e alle comunità locali nei paesi partner di mantenere e migliorare i servizi ecosistemici e i prodotti ottenuti tramite la silvicoltura e l'agricoltura sostenibili; sottolinea l'importanza dei sistemi agroforestali per la produzione agricola, la diversificazione, la mitigazione dei cambiamenti climatici e l'adattamento agli stessi, nonché la prevenzione della desertificazione; evidenzia che tali sistemi agroforestali sono caratterizzati da una maggiore efficacia dell'uso del suolo rispetto ad altri sistemi agricoli; chiede un cambiamento al fine di incentivare sistematicamente i sistemi agroforestali esistenti a elevato valore naturalistico, agevolarne il ripristino e garantire lo sviluppo delle capacità per semplificare questo metodo di produzione;
33. sottolinea il fatto che Orizzonte 2020 ha già finanziato importanti attività di ricerca e innovazione nella transizione verso pratiche per l'uso del suolo e catene di approvvigionamento più sostenibili, al fine di arrestare la deforestazione e il degrado delle foreste; chiede un aumento dei finanziamenti che consenta a Orizzonte Europa di continuare a fornire sostegno in questi settori;
34. richiama l'attenzione sulla dichiarazione ministeriale di Katowice sulle foreste per il clima della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC), adottata dalla comunità internazionale il 12 dicembre 2018, che sottolinea l'importanza delle foreste e dell'uso di legname per la tutela del clima e iscrive dette questioni nel quadro di altri obiettivi e decisioni internazionali in ambito forestale; osserva che, come riportato nella dichiarazione, tali finalità possono essere conseguite soltanto attraverso una gestione attiva e multifunzionale delle foreste, ovvero una strategia di gestione che tenga conto di tutti gli obiettivi in ambito forestale, quali il sequestro del carbonio, la protezione delle specie e del suolo, l'estrazione delle materie prime, le attività ricreative e la produzione alimentare, e che trovi un equilibrio tra gli stessi;
35. sottolinea il ruolo fondamentale della silvicoltura, insieme all'agricoltura, nell'ambito della gestione delle risorse naturali e dell'uso del suolo nelle zone rurali dell'UE e di tutto il mondo; prende atto, in tal senso, delle differenze tra gli Stati membri in termini di gestione forestale, proprietà forestale, agroforestazione e opportunità;
36. evidenzia che i metodi utilizzati per conseguire gli obiettivi stabiliti nel pacchetto "Energia pulita per tutti gli europei" non devono condurre alla deforestazione e al degrado delle foreste in altre parti del mondo; invita pertanto la Commissione a riesaminare, entro il 2021, gli aspetti pertinenti della relazione allegata al regolamento delegato (UE) 2019/807 della Commissione(14) e, se necessario, a rivedere detto regolamento senza indebito ritardo, e in ogni caso prima del 2023, sulla base delle conoscenze scientifiche e conformemente al principio di precauzione; chiede alla Commissione di riesaminare i dati relativi alla soia e di eliminare gradualmente il prima possibile e al più tardi entro il 2030 i biocarburanti a elevato rischio di cambiamento indiretto di destinazione d'uso dei terreni (ILUC);
37. sottolinea la necessità di ridurre il consumo di legno e di prodotti a base di legno dell'UE, promuovendo un'economia più circolare, riducendo al minimo la generazione di rifiuti e promuovendo la consapevolezza dei consumatori riguardo alle conseguenze ecologiche delle materie prime a base di legno;
38. rammenta la lettera presentata da oltre 700 scienziati in cui si chiede una revisione scientificamente valida della direttiva sulle energie rinnovabili, in particolare l'esclusione di taluni tipi di biomassa legnosa dal computo per il conseguimento dell'obiettivo e dall'ammissibilità a ricevere sostegno;
39. denuncia che il crescente utilizzo del legno per i biocarburanti e la bioenergia sta creando pressioni sulle foreste dell'UE e mondiali in considerazione dell'aumento della domanda di energia da fonti rinnovabili;
40. osserva che in seno alla COP23 si è constatato che alcuni paesi ricchi di foreste primarie e ad alta biodiversità e che rappresentano la metà della popolazione mondiale aspirano ad aumentare l'uso del legno e di altri materiali vegetali per la produzione di energia(15); ribadisce che l'UE non dovrebbe dare l'esempio sbagliato e dovrebbe garantire che le norme che orientano la politica in materia di energia rinnovabile non creino ecosistemi decimati e degradati;
41. esorta la Commissione e gli Stati membri a tenere pienamente conto dell'impatto sulla deforestazione causato dall'aumento nell'uso dei biocarburanti; invita pertanto la Commissione a riformare radicalmente le politiche dell'UE in materia di bioenergia, segnatamente rivedendo la direttiva sulle energie rinnovabili;
42. invita la Commissione a garantire misure efficaci per la produzione e l'uso sostenibili di combustibili a base di legno, in considerazione, tra l'altro, dell'elevato livello di importazioni di pellet di legno nell'UE e dei rischi potenziali che tali importazioni comportano per le foreste nei paesi terzi; ritiene che il principio dell'uso a cascata dovrebbe essere incoraggiato e possa essere utilizzato come un modo vantaggioso per migliorare l'efficienza delle risorse;
43. ricorda che, nel mondo, circa 2,6 miliardi di persone utilizzano le biomasse tradizionali per cucinare, principalmente legna e carbone, e che quasi tre quarti di loro non hanno accesso a fornelli da cucina efficienti; invita l'UE a rafforzare il sostegno fornito ai paesi terzi al fine di agevolare il passaggio a fonti di energia sostenibili e rinnovabili, e di ridurre la pressione sulla deforestazione causata dall'uso del legno come combustibile; sottolinea che, se i sistemi energetici dei paesi terzi fossero più decentrati, sarebbe possibile procedere a una transizione diretta verso fonti energetiche rinnovabili sostenibili;
44. osserva che l'importanza sociale ed economica dell'agricoltura si sta ampliando, in quanto la popolazione mondiale è in crescita e necessita di una maggiore produzione di beni alimentari e agricoli, mitigando nel contempo i cambiamenti climatici; rileva con preoccupazione che, secondo le stime, il 14 % della produzione alimentare globale viene persa dopo la raccolta, l'abbattimento e la cattura(16) e sottolinea la necessità di misure coerenti volte a impedire le perdite e gli sprechi alimentari lungo la filiera e a rispondere rapidamente alle crisi che potrebbero causare penurie alimentari;
45. evidenzia l'importanza di promuovere regimi alimentari sostenibili, sensibilizzando i consumatori sull'impatto dei modelli di consumo e fornendo informazioni su regimi alimentari più salutari e a minore impronta ambientale;
46. pone in rilievo la necessità di ulteriori progressi significativi nello sviluppo e nell'attuazione di una strategia dell'UE per le colture proteiche e nel garantire una solida produzione di colture proteiche all'interno dell'UE, allo scopo di limitare il pericolo di deforestazione legato a tali colture nelle altre regioni del mondo, di ridurre la dipendenza dalle importazioni e diminuire la pressione sulle foreste dovuta al cambiamento di destinazione d'uso dei terreni; sottolinea che tali progressi dovrebbero essere conseguiti, tra l'altro, mediante una più ampia adozione della rotazione delle colture, accompagnata da sostegno e da orientamenti per gli agricoltori in zone adatte alla coltivazione di colture proteiche, e che simili misure ridurrebbero la dipendenza dalle importazioni, la deforestazione, il degrado e la pressione sulle foreste dovuta al cambiamento della destinazione d'uso dei terreni; chiede pertanto l'introduzione di criteri di sostenibilità per l'importazione di proteine vegetali;
47. è del parere che i fattori alla base della deforestazione debbano essere affrontati all'interno di un quadro strategico dell'UE, garantendo così la coerenza delle politiche in materia di foreste e diminuendo la pressione sulle foreste stesse; ritiene che un simile quadro strategico incoraggerebbe lo sviluppo di un'agricoltura sempre più innovativa, efficiente e sostenibile all'interno e all'esterno dell'UE e ridurrebbe le perdite alimentari lungo tutta la filiera attraverso l'utilizzo di nuove tecnologie; sottolinea che gli obiettivi delineati nel quadro possono essere conseguiti consentendo agli agricoltori di accedere agevolmente ai finanziamenti per l'acquisto di tecnologie agricole di precisione di ultima generazione;
48. evidenzia che, anche se gli agricoltori rivestono un ruolo centrale nel soddisfare il nostro fabbisogno agricolo e alimentare di base, il loro lavoro dipende da risorse naturali quali il suolo, l'acqua e le foreste; osserva che riconoscere la multifunzionalità delle foreste è essenziale ai fini di una corretta gestione del nostro patrimonio forestale; sottolinea che gli aspetti economici, sociali e ambientali – che spaziano dalla tradizionale produzione di legno e di altri prodotti ai servizi ecosistemici, la biodiversità e altri benefici ambientali, quali l'assorbimento e lo stoccaggio del carbonio, che impediscono l'erosione del suolo e migliorano la qualità dell'aria e dell'acqua – sono tutti collegati e interdipendenti; evidenzia che tali aspetti richiedono un approccio olistico e coerente per quanto riguarda la protezione, il rispristino e la gestione delle foreste, nonché per affrontare il problema della deforestazione;
49. invita la Commissione e gli Stati membri ad adottare misure specifiche per armonizzare i dati e migliorare la disponibilità di informazioni e dati ottenuti mediante strumenti di monitoraggio e valutazione nuovi ed esistenti relativi alle foreste mondiali e dell'UE, nonché a garantire che le informazioni siano diffuse in una forma accessibile, di facile uso e comprensibile per le autorità di regolamentazione e quelle incaricate dell'applicazione delle leggi, i cittadini, i consumatori e il settore privato e che siano pronte per l'uso da parte dei responsabili politici; invita gli Stati membri a migliorare le loro statistiche sul volume del legno che acquistano, ivi compresa l'indicazione della quantità di materiale sostenibile, di provenienza lecita o coperto da licenza FLEGT che potrebbe essere inclusa nel loro appalto;
50. invita la Commissione e gli Stati membri a intensificare gli sforzi per migliorare la disponibilità, la qualità e l'armonizzazione di informazioni affidabili sulle risorse forestali e il cambiamento di destinazione d'uso dei terreni, al fine di informare il processo di elaborazione delle politiche tramite la partecipazione di un'ampia gamma di portatori di interessi, anche nei paesi partner;
51. sottolinea che un monitoraggio credibile e affidabile delle foreste e la condivisione di informazioni sono fondamentali per migliorare la governance delle foreste e facilitare l'ottemperanza agli impegni di deforestazione zero nei paesi partner; invita l'UE a rafforzare il sostegno finanziario e tecnico ai paesi partner affinché conseguano tali obiettivi e ad aiutarli a sviluppare le competenze necessarie a migliorare le strutture e l'assunzione di responsabilità relative alla governance locale delle foreste;
52. sottolinea che il disboscamento illegale è una pratica corrente non soltanto nei paesi terzi, ma anche nell'UE; invita la Commissione e gli Stati membri ad agire con determinazione per prevenire e combattere il disboscamento illegale; invita la Commissione a istituire un sistema europeo di rilevamento e salvaguardia delle foreste basato su un sistema di monitoraggio mediante il GNSS (Galileo e Copernicus) e reti terrestri al fine di controllare l'attività di disboscamento dal luogo di abbattimento ai punti di entrata e uscita delle aziende di lavorazione del legno; sottolinea che la Commissione dovrebbe concentrarsi sulla prevenzione del disboscamento illegale, migliorando l'attuazione del regolamento sul legno(17) e l'applicazione delle normative, governance e commercio nel settore forestale (FLEGT); sottolinea la necessità di sensibilizzare l'opinione pubblica sull'impatto sociale ed economico del disboscamento illegale e dei reati forestali;
53. ricorda che si prevede un aumento del rischio di incendi a causa dei cambiamenti climatici; sottolinea pertanto la necessità di intensificare notevolmente gli sforzi di prevenzione e di preparazione collaborando a livello internazionale per quanto riguarda gli strumenti di allarme rapido, la resilienza alle catastrofi e le misure di mitigazione dei rischi; raccomanda alla Commissione di continuare a sostenere lo sviluppo di sistemi di informazione globali (come il sistema mondiale di informazione sugli incendi boschivi) e regionali (come il sistema europeo di informazione sugli incendi boschivi) per monitorare l'impatto degli incendi boschivi; invita la Commissione ad avvalersi delle sue competenze e a estendere l'uso del sistema satellitare Copernicus REDD+ per sostenere il monitoraggio dei rischi forestali e della deforestazione a livello mondiale in collaborazione con i paesi terzi;
54. ricorda che la politica dell'UE in materia di commercio e investimenti dovrebbe includere capitoli vincolanti e applicabili sullo sviluppo sostenibile, che rispettino pienamente gli impegni internazionali, in particolare l'accordo di Parigi, e siano conformi alle norme dell'Organizzazione mondiale del commercio (OMC); si compiace dell'intenzione della Commissione di rendere l'accordo di Parigi un elemento essenziale di tutti i futuri accordi commerciali e di investimento; invita la Commissione a garantire che tutti i futuri accordi commerciali e di investimento ‒ siano essi accordi completi o accordi parziali pertinenti ‒ contengano disposizioni vincolanti e applicabili, comprese disposizioni anticorruzione relative al disboscamento illegale, per prevenire la deforestazione e il degrado delle foreste;
55. accoglie con favore il principio del "non nuocere" quale evidenziato nella comunicazione della Commissione sul Green Deal europeo; raccomanda, in tale contesto, alla Commissione di valutare meglio l'impatto degli accordi commerciali esistenti sulla deforestazione e di garantire che disposizioni più ambiziose in materia di protezione delle foreste, biodiversità e silvicoltura sostenibile siano incluse nei capitoli sul commercio e lo sviluppo sostenibile di tutti gli accordi commerciali e di investimento;
56. invita la Commissione a garantire che l'impatto degli accordi commerciali sullo stato delle foreste, la biodiversità e i diritti umani sia valutato sistematicamente nel quadro delle valutazioni d'impatto per la sostenibilità e di altri metodi di valutazione pertinenti, consultando le parti interessate, e che le conclusioni di tali valutazioni siano successivamente prese pienamente in considerazione al momento di negoziare e concludere tali accordi;
57. sottolinea la necessità di migliorare ulteriormente l'attuazione e l'applicazione del regolamento sul legno, al fine di combattere il commercio del legno e dei prodotti da esso derivati di provenienza illegale, importati e nazionali; rileva inoltre che le importazioni di legno e prodotti da esso derivati dovrebbero essere sottoposte a un più rigoroso controllo alle frontiere dell'UE, al fine di garantire che i prodotti importati siano effettivamente conformi ai requisiti necessari per entrare nel mercato dell'UE; ricorda che il "legname da guerra" costituisce già uno dei settori d'intervento del piano d'azione FLEGT, ma che il lavoro svolto per risolvere tale problema è insufficiente; invita la Commissione a tener fede al suo impegno di estendere gli obblighi di dovuta diligenza contemplati dal regolamento sul legno in modo da includere il "legname da guerra" nel quadro della prossima revisione; sottolinea che il rafforzamento delle politiche esistenti deve andare di pari passo con una maggiore coerenza delle stesse per assicurare che le politiche dell'UE, anche in materia di commercio, non creino impatti negativi sull'ambiente o sulle persone;
58. osserva che l'attuale livello di monitoraggio delle importazioni di legno e prodotti da esso derivati nell'UE è insufficiente, in particolare per quanto riguarda il controllo del rispetto dei requisiti necessari per l'ingresso nell'UE;
59. ricorda che gli accordi di partenariato volontario (AVP) FLEGT si prefiggono l'obiettivo di fornire un quadro giuridico volto a garantire che tutte le importazioni di legno e prodotti da esso derivati dai paesi partner nell'UE oggetto di AVP siano di origine legale; sottolinea che gli AVP sono generalmente intesi a incoraggiare cambiamenti sistemici nel settore forestale, allo scopo di promuovere una gestione sostenibile delle foreste, porre fine al disboscamento illegale e sostenere gli sforzi intrapresi a livello mondiale per arrestare la deforestazione e il degrado forestale; sottolinea che gli AVP forniscono un importante quadro giuridico sia per l'UE che per i suoi paesi partner, reso possibile dalla buona cooperazione e dall'impegno da parte dei paesi interessati;
60. accoglie con favore i progressi compiuti tramite gli accordi di partenariato volontario FLEGT e il dialogo rafforzato tra governi, industria e società civile in diversi paesi risultante dal processo degli AVP; osserva che ad oggi sette paesi hanno ratificato AVP con l'UE (Camerun, Repubblica centrafricana, Ghana, Indonesia, Liberia, Repubblica del Congo e Vietnam), tra cui l'Indonesia è il primo e finora l'unico partner firmatario di AVP con licenze FLEGT, operativo dal 2016; rileva altresì che l'UE ha concluso negoziati e siglato AVP con l'Honduras e la Guyana, mentre sono in corso negoziati con altri sei paesi (Costa d'Avorio, Repubblica democratica del Congo, Gabon, Laos, Thailandia e Malaysia); sottolinea che gli AVP costituiscono un quadro molto efficace tramite cui istituire buoni partenariati con tali paesi e che dovrebbero essere promossi nuovi AVP con altri partner; è convinto che l'UE dovrebbe continuare a impegnarsi con i paesi firmatari di accordi di partenariato volontario FLEGT per far sì di rimanere un'alternativa attraente ai mercati di esportazione con norme ambientali meno rigorose; riconosce l'importanza del regolamento FLEGT(18) e del regolamento sul legno per prevenire l'ingresso di legname di provenienza illegale nel mercato dell'UE; invita l'UE ad aumentare il finanziamento a favore dell'applicazione delle normative, governance e commercio nel settore forestale (FLEGT); si compiace del prossimo controllo di adeguatezza della Commissione del regolamento FLEGT e del regolamento sul legno, in quanto costituisce un'opportunità per rafforzare la loro applicazione e ampliare il loro ambito di applicazione;
61. invita la Commissione, nel consolidare le politiche esistenti, a garantire la coerenza degli accordi di partenariato volontario FLEGT con tutte le sue politiche, comprese quelle relative allo sviluppo, all'ambiente, all'agricoltura e al commercio; invita la Commissione a negoziare norme sull'importazione di legname nei futuri accordi commerciali bilaterali o multilaterali, per evitare di compromettere i successi conseguiti attraverso il piano d'azione FLEGT con i paesi produttori di legname;
62. ritiene che il processo di licenze FLEGT integri la certificazione volontaria da parte di terzi e che sia particolarmente vantaggioso per gli operatori più piccoli, che spesso faticano a ottenere la certificazione tramite regimi del settore privato;
63. invita l'UE a rafforzare la cooperazione internazionale intensificando gli sforzi nelle principali sedi internazionali, tra cui l'OMC e l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economici (OCSE); invita la Commissione a esplorare le varie opzioni di cooperazione multilaterale, plurilaterale o bilaterale, in particolare accelerando i negoziati in sede di OMC per un accordo sui beni ambientali con i partner commerciali e altri paesi importatori, allo scopo di contrastare la deforestazione e i cambiamenti climatici derivanti dalle importazioni, salvaguardando al contempo i canali per il commercio legale e rafforzando la gestione dei terreni e l'agricoltura sostenibili, la proprietà fondiaria e la buona governance nei paesi terzi;
64. sottolinea che in tutti i nuovi accordi commerciali, tra cui Mercosur e altri, sono previsti chiari impegni di lotta contro la deforestazione;
65. invita la Commissione a ricorrere alle nuove disposizioni del regolamento antidumping(19) concernenti le politiche ambientali e climatiche;
66. invita l'UE a rafforzare il legame tra le politiche commerciali e quelle di sviluppo, attuando tra l'altro in maniera più efficace le norme del sistema di preferenze generalizzate Plus (SPG+) nei paesi partner; invita la Commissione a collaborare con i beneficiari dell'SPG+ sui piani d'azione in materia di gestione forestale per assicurare l'efficace attuazione degli impegni ambientali da loro assunti;
67. sottolinea che l'emergenza climatica e le conseguenze di una massiccia perdita di biodiversità costituiscono una grave minaccia ai diritti umani; invita l'UE e il Servizio europeo per l'azione esterna a valutare in maniera approfondita in che modo la loro azione esterna possa meglio contribuire a un approccio olistico e basato sui diritti umani, volto ad arrestare la perdita di biodiversità, la deforestazione e il degrado forestale; invita l'UE a promuovere ulteriormente la biodiversità in quanto diritto umano nel quadro globale post-2020 sulla biodiversità;
68. sottolinea l'importanza di facilitare un approccio partenariale inclusivo, a tutti i livelli, con i paesi terzi, al fine di combattere ulteriormente la deforestazione e il degrado forestale, rafforzare la gestione dei terreni e l'agricoltura sostenibili, nonché il regime fondiario e la buona governance, rispettando al contempo i diritti umani, i diritti dei popoli indigeni, dei piccoli proprietari e delle comunità locali; invita la Commissione a rafforzare la cooperazione con i paesi terzi tramite l'assistenza tecnica, lo scambio di informazioni e buone pratiche in materia di tutela, conservazione e utilizzo sostenibile delle foreste, economia circolare, bioeconomia sostenibile, energie rinnovabili, agricoltura intelligente e sostenibile, agroecologia e agroforestazione, riconoscendo nel contempo le iniziative in materia di sostenibilità realizzate dal settore privato, come i regimi commerciali equi; insiste sulla necessità di rafforzare ulteriormente la dimensione esterna del Green Deal europeo attraverso alleanze e partenariati volti ad affrontare sfide globali come i cambiamenti climatici e la biodiversità, favorendo nel contempo lo sviluppo socioeconomico dei paesi partner;
69. accoglie con favore l'intenzione della Commissione di garantire che il tema della deforestazione sia incluso nei dialoghi politici a livello nazionale e regionale con i paesi partner e incoraggia la Commissione a sviluppare accordi di partenariato che includano la protezione delle foreste e degli ecosistemi, la promozione dei diritti umani, in particolare i diritti delle popolazioni indigene e delle comunità locali, comprese le donne, nonché il sostegno all'effettiva partecipazione degli attori della società civile e degli ambientalisti; sottolinea che tali dialoghi dovrebbero essere condotti con tutti i paesi produttori, ivi compresi i paesi sviluppati;
70. accoglie con favore l'intenzione della Commissione di sostenere i paesi partner nella definizione e attuazione di quadri che possano incoraggiare una migliore protezione e gestione delle foreste e una migliore governance fondiaria, compreso, se del caso, il riconoscimento dei diritti di proprietà fondiaria delle popolazioni indigene e delle comunità locali, nonché le relative misure di governance, come le strategie di mitigazione e adattamento, e raccomanda alla Commissione di includere tale aspetto nelle sue riflessioni e azioni; osserva che tali quadri dovrebbero contribuire non soltanto alle esigenze nazionali ma anche ai contributi stabiliti a livello nazionale dei paesi partner nel quadro dell'accordo di Parigi nonché alle loro strategie e piani d'azione nazionali sulla biodiversità nel quadro della convenzione sulla diversità biologica;
71. invita l'UE a sostenere i paesi partner nell'attuazione di azioni che li aiutino a conformarsi a eventuali misure che l'UE potrebbe stabilire per contrastare la deforestazione importata e chiede di intensificare la cooperazione e di adottare misure necessarie ed efficaci per impedire che il commercio di beni legati alla deforestazione e al degrado forestale sia dirottato verso altre regioni del mondo; invita la Commissione ad assicurare che il sostegno fornito dall'UE a politiche agricole, infrastrutturali, minerarie, urbane, periurbane, e rurali nei paesi partner non contribuisca alla deforestazione e al degrado forestale; invita la Commissione, in collaborazione con gli Stati membri, a sostenere un meccanismo tecnico e finanziario dell'UE che catalizzi i finanziamenti per sostenere gli sforzi dei partner volti a utilizzare in maniera sostenibile, proteggere e ripristinare le foreste, migliorare la produzione agricola sostenibile e a deforestazione zero e contrastare le attività estrattive con impatti negativi sulle foreste, nel quadro del prossimo strumento di vicinato, cooperazione allo sviluppo e cooperazione internazionale (NDICI);
72. chiede che il settore forestale occupi un posto di rilievo nel prossimo NDICI e che si sfrutti appieno il potenziale del piano per gli investimenti esterni e degli strumenti di finanziamento combinato regionali per mobilitare finanziamenti privati a favore della gestione sostenibile delle foreste (dalla proforestazione alla riforestazione e all'afforestazione), del turismo sostenibile e dell'agroforestazione, così come delle iniziative adottate dalle imprese per eliminare i prodotti della deforestazione dalle loro catene di approvvigionamento, al fine di conseguire gli OSS;
73. raccomanda alla Commissione e agli Stati membri di individuare metodi efficaci per condividere con altri paesi le pratiche innovative e sostenibili e le competenze dell'UE sull'economia circolare, la bioeconomia sostenibile, le energie rinnovabili, l'agricoltura intelligente e sostenibile e altri ambiti pertinenti;
74. chiede alla Commissione di presentare una relazione periodica sulle tendenze in materia di deforestazione e sfruttamento dei terreni ad elevato stock di carbonio, come ad esempio le torbiere, nei paesi terzi;
75. incoraggia l'attuazione di misure di sostegno volte ad aumentare la produttività agricola nei paesi interessati, al fine di ridurre la pressione sociale ed economica legata alla deforestazione e allo sfruttamento delle torbiere;
76. sostiene l'intenzione della Commissione di promuovere, a nome dell'UE nelle principali sedi internazionali, l'adozione e l'attuazione di normative e impegni rigorosi per arrestare la deforestazione e il degrado forestale e sostenere il ripristino delle foreste; ritiene che l'UE debba dare l'esempio; sottolinea l'importanza di tenere conto delle competenze e delle pratiche nazionali, regionali e locali nell'applicare misure di protezione delle foreste; accoglie con favore la decisione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite di proclamare il 2021-2030 il decennio per il ripristino degli ecosistemi; sottolinea che il decennio delle Nazioni Unite presenta il ripristino degli ecosistemi quale principale soluzione basata sulla natura per il conseguimento di un'ampia gamma di OSS;
77. invita la Commissione e gli Stati membri a continuare a sostenere la conservazione delle foreste attraverso la creazione, il consolidamento e la gestione efficace delle reti di aree protette, ivi comprese le foreste, ad esempio NaturAfrica 2030, in particolare nei paesi che sono importanti produttori di legname; riconosce che ciò contribuisce anche a preservare la biodiversità e rafforzerà la posizione dell'UE alla prossima conferenza delle parti della convenzione sulla diversità biologica;
78. accoglie con favore l'intenzione della Commissione di rafforzare la cooperazione internazionale sulle politiche e le misure volte a proteggere, ripristinare e gestire in modo sostenibile le foreste del pianeta al fine di prevenire la deforestazione globale nelle principali sedi internazionali; osserva che la definizione esistente di foresta e la classificazione delle foreste, nonché altri concetti e principi pertinenti relativi alla gestione sostenibile delle foreste utilizzati dalle istituzioni competenti come la FAO sono strettamente tecnici e non rispecchiano la diversità degli ecosistemi forestali; invita la Commissione e gli Stati membri a cercare di cooperare con le principali sedi internazionali al fine, tra l'altro, di armonizzare la terminologia, i concetti e le statistiche in uso (ad es. foreste intatte e primordiali, piantagioni, gestione sostenibile delle foreste, gestione prossima alla natura o filiere di approvvigionamento senza deforestazione) e di garantire la coerenza delle politiche e delle misure adottate;
79. chiede alla Commissione di riprendere i negoziati per una convenzione internazionale in materia di foreste, che contribuisca alla gestione, alla conservazione e allo sviluppo sostenibile delle foreste e ne garantisca le funzioni e gli utilizzi molteplici e complementari, ivi compresa l'azione a favore della riforestazione, dell'afforestazione e della conservazione delle foreste; sottolinea che tale convenzione dovrebbe tenere conto delle esigenze sociali, economiche, ecologiche, culturali e spirituali delle generazioni presenti e future e riconoscere il ruolo vitale di tutti i tipi di foreste nel mantenere l'equilibrio e i processi ecologici, nonché sostenendo l'identità, la cultura e i diritti delle popolazioni indigene, delle loro comunità e di altre comunità e degli abitanti delle zone forestali;
80. invita la Commissione e gli Stati membri a integrare sistematicamente disposizioni sulla deforestazione e il degrado forestale, nonché sul degrado di altri ecosistemi naturali, sulla perdita di biodiversità e sulle violazioni dei diritti umani nelle politiche di sviluppo e in tutti i programmi di investimento e di sostegno destinati ai paesi produttori, nonché a valutare la possibilità di subordinare gli investimenti e il sostegno al rispetto di tali elementi;
81. riconosce la rilevanza dei quadri internazionali, come gli orientamenti volontari sulla governance responsabile della terra, della pesca e delle foreste (VGGT), nell'offrire certezza giuridica e norme di buona pratica riconosciute a livello internazionale per una governance responsabile dei regimi di proprietà delle terre; invita la Commissione a sostenere la diffusione e l'utilizzo degli VGGT a livello globale, regionale e nazionale; sottolinea che la conformità agli VGGT richiede l'esistenza di un efficace sistema indipendente di monitoraggio e attuazione, così come di adeguati meccanismi di risoluzione delle controversie e di ricorso;
82. chiede di rafforzare la cooperazione tra l'UE e il gruppo degli Stati dell'Africa, dei Caraibi e del Pacifico (ACP), al fine di affrontare il crescente problema della deforestazione e della desertificazione nei paesi ACP tramite l'elaborazione di piani d'azione intesi a migliorare la gestione e la conservazione delle foreste, tenendo conto delle cause della deforestazione interne ed esterne al settore forestale e riconoscendo l'importanza del legname tropicale per le economie degli Stati ACP che dispongono di foreste produttrici di legname;
83. esorta l'UE e gli Stati membri a garantire la coerenza tra le politiche, conformemente al principio della coerenza delle politiche per lo sviluppo sancito dall'articolo 208 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea;
84. riconosce e sostiene le conclusioni della FAO secondo cui l'uso sostenibile del suolo a livello mondiale è importante nella lotta contro la povertà;
85. rileva che le foreste contribuiscono in modo significativo alla sicurezza alimentare mondiale, alla sussistenza e al nutrimento nei paesi in via di sviluppo e sono una fonte importante di reddito per le comunità locali; ricorda che i progressi in direzione di un'agricoltura sostenibile, della sicurezza alimentare e della gestione sostenibile delle foreste dovrebbero essere compiuti in parallelo quali elementi centrali dell'Agenda 2030;
86. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione.
Obiettivo 15.2: Entro il 2020, promuovere l'attuazione di una gestione sostenibile di tutti i tipi di foreste, arrestare la deforestazione, ripristinare le foreste degradate e aumentare sostanzialmente l'imboschimento e il rimboschimento a livello globale.
Obiettivo 5: Entro il 2020, arrivare almeno a dimezzare – e, ove possibile, avvicinare a zero – il tasso di perdita di tutti gli habitat naturali, tra cui le foreste, e ridurre considerevolmente il degrado e la frammentazione.
Direttiva (UE) 2018/2001 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'11 dicembre 2018, sulla promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili (GU L 328 del 21.12.2018, pag. 82).
Donato, D. et al., "Mangroves among the most carbon-rich forests in the tropics" (Le mangrovie tra le foreste più ricche di carbonio dei tropici), Nature Geoscience, aprile 2011.
Direttiva 2014/95/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 ottobre 2014, recante modifica della direttiva 2013/34/UE per quanto riguarda la comunicazione di informazioni di carattere non finanziario e di informazioni sulla diversità da parte di talune imprese e di taluni gruppi di grandi dimensioni (GU L 330 del 15.11.2014, pag. 1).
Regolamento (UE) 2020/852 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 giugno 2020, relativo all'istituzione di un quadro che favorisce gli investimenti sostenibili e recante modifica del regolamento (UE) 2019/2088 (GU L 198 del 22.6.2020, pag. 13).
Regolamento delegato (UE) 2019/807 della Commissione, del 13 marzo 2019, che integra la direttiva (UE) 2018/2001 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda la determinazione delle materie prime a elevato rischio di cambiamento indiretto di destinazione d'uso dei terreni per le quali si osserva una considerevole espansione della zona di produzione in terreni che presentano elevate scorte di carbonio e la certificazione di biocarburanti, bioliquidi e combustibili da biomassa a basso rischio di cambiamento indiretto di destinazione d'uso dei terreni (GU L 133 del 21.5.2019, pag. 1).
Doyle, A. & Roche, A., "Nineteen nations say they'll use more bioenergy to slow climate change" (Diciannove nazioni riferiscono che ricorreranno in misura maggiore alla bioenergia per rallentare i cambiamenti climatici), Reuters, 16 novembre 2017, http://www.reuters.com/article/us-climatechange-accord-biofuels/nineteen-nations-say-theyll-use-more-bioenergy-to-slow-climate-change-idUSKBN1DG2DO.
Regolamento (UE) n. 995/2010 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 ottobre 2010, che stabilisce gli obblighi degli operatori che commercializzano legno e prodotti da esso derivati (GU L 295 del 12.11.2010, pag. 23).
Regolamento (CE) n. 2173/2005 del Consiglio, del 20 dicembre 2005, relativo all'istituzione di un sistema di licenze FLEGT per le importazioni di legname nella Comunità europea (GU L 347 del 30.12.2005, pag. 1).
Regolamento (UE) 2016/1036 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'8 giugno 2016, relativo alla difesa contro le importazioni oggetto di dumping da parte di paesi non membri dell'Unione europea (GU L 176 del 30.6.2016, pag. 21).