1. Decisione del Parlamento europeo del 20 ottobre 2020 sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2018, sezione II – Consiglio europeo e Consiglio (2019/2057(DEC))
Il Parlamento europeo,
– visto il bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2018(1),
– vista la relazione annuale del Consiglio sulle revisioni contabili interne effettuate nel 2018, presentata all'autorità competente per il discarico,
– vista la relazione annuale della Corte dei conti sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2018, corredata delle risposte delle istituzioni(3),
– vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni(4), presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2018, a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,
– viste la sua decisione del 13 maggio 2020(5) che rinvia la decisione di discarico per l'esercizio 2018, e la risoluzione che la accompagna,
– visti l'articolo 314, paragrafo 10, e gli articoli 317, 318 e 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,
– visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio(6), in particolare gli articoli 55, 99, 164, 165 e 166,
– visto il regolamento (UE, Euratom) 2018/1046 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 luglio 2018, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione, che modifica i regolamenti (UE) n. 1296/2013, (UE) n. 1301/2013, (UE) n. 1303/2013, (UE) n. 1304/2013, (UE) n. 1309/2013, (UE) n. 1316/2013, (UE) n. 223/2014, (UE) n. 283/2014 e la decisione n. 541/2014/UE e abroga il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012(7), in particolare gli articoli 59, 118, 260, 261 e 262,
– visti l'articolo 100 e l'allegato V del suo regolamento,
– vista la seconda relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A9-0189/2020),
1. rifiuta il discarico al Segretario generale del Consiglio per l'esecuzione del bilancio del Consiglio europeo e del Consiglio per l'esercizio 2018;
2. esprime le sue osservazioni nella risoluzione in appresso;
3. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente decisione e la risoluzione che ne costituisce parte integrante al Consiglio europeo, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).
2. Risoluzione del Parlamento europeo del 20 ottobre 2020 recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2018, sezione II – Consiglio europeo e Consiglio (2019/2057(DEC))
Il Parlamento europeo,
– vista la sua decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2018, sezione II – Consiglio europeo e Consiglio,
– visti l'articolo 100 e l'allegato V del suo regolamento,
– vista la seconda relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A9-0189/2020),
A. considerando che il Consiglio europeo e il Consiglio, in quanto istituzioni dell'Unione, dovrebbero essere tenuti a rendere conto democraticamente a tutti i cittadini dell'Unione in merito ai fondi che hanno ricevuto per l'esercizio delle loro funzioni;
B. considerando che il Parlamento è l'unica istituzione dell'Unione direttamente eletta, responsabile per la concessione del discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea;
C. considerando che è necessaria una procedura di discarico aperta e trasparente per tutelare gli interessi finanziari dell'Unione, intraprendere la necessaria lotta alla frode e garantire la trasparenza e la responsabilità democratica nei confronti dei cittadini dell'Unione, per cui ciascuna istituzione dell'Unione è responsabile per il bilancio che esegue;
1. sottolinea che per 10 anni consecutivi il Consiglio si è rifiutato di cooperare nella procedura di discarico e che ciò ha costretto il Parlamento a rifiutare il discarico; rileva che la decisione sulla concessione del discarico per l'esercizio 2018 è stata rinviata nel maggio 2020 analogamente a quanto fatto negli anni precedenti;
2. sottolinea che questa situazione non è sostenibile per nessuna delle due istituzioni, né per il Consiglio, visto che dal 2009 non è stata adottata una decisione positiva sull'esecuzione del suo bilancio, né per il Parlamento, perché dimostra la mancanza di rispetto per il ruolo del Parlamento quale autorità di discarico e garante della trasparenza e della responsabilità democratica del bilancio dell'Unione;
3. afferma che questa situazione compromette la fiducia dei cittadini nella gestione finanziaria delle istituzioni dell'Unione; ritiene che il protrarsi dell'attuale situazione abbia ripercussioni negative sulla responsabilità dell'Unione e delle sue istituzioni;
4. ricorda che, a norma del trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE) e del regolamento finanziario, il Parlamento è l'unica autorità di discarico dell'Unione, pur riconoscendo pienamente il ruolo del Consiglio quale istituzione che formula raccomandazioni nell'ambito della procedura di discarico; chiede a tale riguardo al Consiglio di formulare raccomandazioni di discarico in relazione alle altre istituzioni dell'Unione;
5. ricorda che, a norma del TFUE, le istituzioni dispongono di autonomia amministrativa, le loro spese sono iscritte in parti separate del bilancio ed esse sono responsabili a titolo individuale dell'esecuzione dei loro bilanci;
6. ricorda che il Parlamento concede il discarico a tutte le istituzioni e a tutti gli organi dell'Unione, sulla base delle disposizioni della documentazione tecnica, delle risposte alle interrogazioni parlamentari e delle audizioni; si rammarica che il Parlamento continui a incontrare difficoltà a ottenere risposte dal Consiglio a causa della mancanza di cooperazione da parte di quest'ultimo, il che ha comportato il rifiuto del Parlamento di concedere il discarico per oltre dieci anni;
7. ricorda che l'effettivo controllo dell'esecuzione del bilancio dell'Unione richiede una cooperazione leale tra le istituzioni; ricorda l'auspicio del Parlamento di avviare negoziati con il Consiglio al fine di giungere a un accordo soddisfacente per entrambe le istituzioni per superare definitivamente questa situazione di stallo;
8. mette in evidenza la lettera inviata dalla commissione per il controllo dei bilanci del Parlamento il 25 maggio 2020 al segretario generale del Consiglio, al fine di informarlo che la commissione per il controllo dei bilanci del Parlamento ha ricevuto dalla Conferenza dei Presidenti il mandato per riavviare i negoziati con il Consiglio sulla procedura di discarico;
9. informa che la squadra negoziale del Parlamento è composta dalla presidente della commissione per il controllo dei bilanci, on. Monika Hohlmeier, dal relatore sul discarico al Consiglio per l'esercizio 2018, on. Tomáš Zdechovský, e dalla prima vicepresidente della commissione per il controllo dei bilanci, on. Isabel García Muñoz;
10. comunica che una versione aggiornata del "documento informale" sulla cooperazione tra il Parlamento e il Consiglio durante la procedura di discarico annuale, proposta dalla squadra negoziale del Parlamento il 20 febbraio 2020, è stata allegata alla lettera menzionata al paragrafo 8; rileva che il Parlamento considera il "documento informale" come il punto di partenza per i negoziati;
11. comunica che il "documento informale" prende atto dei rispettivi ma diversi ruoli delle due istituzioni nella procedura di discarico, giungendo alla conclusione che il Parlamento e il Consiglio necessitano di una base fattuale simile per formulare una raccomandazione (il Consiglio) o adottare una decisione (il Parlamento);
12. spiega che nella lettera menzionata al paragrafo 8 si invita il Consiglio a proporre una data idonea per l'avvio dei negoziati; comunica che il trend positivo di questo processo è stato interrotto dalla pandemia di COVID-19;
13. sottolinea che, fino a quando non si terranno negoziati tra le parti, la posizione del Parlamento rimarrà invariata e che i negoziati tra le parti sono una precondizione per risolvere la questione;
14. insiste affinché il bilancio del Consiglio europeo e quello del Consiglio siano separati al fine di contribuire a una maggiore trasparenza, rendicontabilità ed efficienza per quanto riguarda la spesa per entrambe le istituzioni, come raccomandato dal Parlamento in molte delle sue risoluzioni sul discarico negli ultimi anni;
15. ribadisce che gli sforzi congiunti per conseguire un accordo interistituzionale su un registro per la trasparenza obbligatorio per i rappresentanti di interessi, accessibile in formato leggibile da dispositivo automatico, sono inevitabili per rafforzare la trasparenza del processo decisionale dell'Unione e la responsabilità delle sue istituzioni; esprime nuovamente profondo rammarico per la mancata partecipazione del Consiglio al sistema del registro per la trasparenza; invita il Consiglio a continuare a partecipare alle discussioni riguardanti l'istituzione di un registro comune con il Parlamento, che ha acconsentito a riprendere i negoziati nel marzo 2020, e con la Commissione, al fine di rendere di fatto obbligatoria la registrazione per i rappresentanti di interessi che vogliono incontrare i responsabili politici dell'Unione; invita nuovamente le équipe della Presidenza di tutti gli Stati membri a dare l'esempio rifiutandosi di tenere riunioni con rappresentanti di interessi non registrati;
16. accoglie con favore la risposta positiva data dal Consiglio alla raccomandazione del Mediatore europeo nel caso 1069/2019/MIG sulla sponsorizzazione della Presidenza del Consiglio dell'Unione europea; prende atto del progetto di orientamenti inviato dal Segretario generale del Consiglio alle delegazioni degli Stati membri il 29 giugno 2020; ribadisce che qualsiasi conflitto di interessi reale o percepito pregiudica la reputazione del Consiglio dell'Unione nel suo insieme; invita il Consiglio a riflettere sul carattere non vincolante del documento orientativo; esorta il Consiglio a dare un seguito alla questione senza indugio;
17. sottolinea l'importanza di permettere ai cittadini di seguire con facilità il processo legislativo dell'Unione; ricorda al Consiglio la necessità di allineare i suoi metodi di lavoro alle norme di una democrazia parlamentare, come richiesto dai trattati; ricorda al Consiglio la necessità di assicurare un seguito sistematico a tutte le raccomandazioni contenute nella decisione della Mediatrice europea sull'indagine strategica OI/2/2017/TE relativa alla trasparenza del processo legislativo del Consiglio; ricorda che il Parlamento ha incoraggiato la Mediatrice europea a proseguire la sua indagine;
18. invita il Consiglio a intensificare gli sforzi in materia di trasparenza, in particolare pubblicando i documenti legislativi del Consiglio, inclusi i verbali delle riunioni dei gruppi di lavoro e dei triloghi e altri documenti di lavoro fondamentali, in linea con le raccomandazioni del Mediatore; si compiace dei miglioramenti del sito web del Consiglio, in particolare per quanto riguarda la trasparenza e l'accesso ai documenti; accoglie positivamente le sezioni chiare sulla trasparenza legislativa, gli ordini del giorno e il calendario delle riunioni del Consiglio, nonché i processi verbali e le liste di voto; prende atto che il Consiglio ha adottato misure per promuovere una più forte cultura della trasparenza;
19. esprime nuovamente la sua profonda preoccupazione per la sponsorizzazione, da parte di imprese, degli Stati membri che ospitano la Presidenza dell'Unione e ribadisce le preoccupazioni espresse al riguardo dai cittadini dell'Unione e dai deputati; esprime profonda preoccupazione circa i possibili danni alla reputazione e il rischio di perdita di fiducia che l'Unione, le sue istituzioni e, in particolare, il Consiglio potrebbero subire a causa di tale prassi agli occhi dei cittadini europei; raccomanda inoltre vivamente al Consiglio di prevedere l'iscrizione in bilancio delle Presidenze; chiede al Consiglio di comunicare tale preoccupazione agli Stati membri, in particolare all'attuale trio di Presidenza, e chiede all'attuale trio di Presidenza di tenere seriamente conto di tali raccomandazioni e di riferire in merito al Parlamento;
20. ribadisce la propria profonda preoccupazione per il presunto conflitto di interessi di vari rappresentanti degli Stati membri che partecipano ai processi decisionali politici e di bilancio; chiede al Consiglio di garantire che i rappresentanti degli Stati membri che beneficiano personalmente delle sovvenzioni dell'Unione non partecipino alle pertinenti discussioni e votazioni in materia di politiche o di bilancio.