Raccomandazione del Consiglio relativa all'istruzione e formazione professionale (IFP) per la competitività sostenibile, l'equità sociale e la resilienza
Risoluzione del Parlamento europeo del 17 dicembre 2020 sulla raccomandazione del Consiglio relativa all'istruzione e formazione professionale (IFP) per la competitività sostenibile, l'equità sociale e la resilienza (2020/2767(RSP))
Il Parlamento europeo,
– visti gli articoli 165 e 166 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,
– vista la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, in particolare l'articolo 14 sul diritto all'istruzione,
– visti l'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e gli obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS) delle Nazioni Unite, in particolare l'obiettivo 4 e i relativi traguardi,
– visto il pilastro europeo dei diritti sociali proclamato dal Consiglio, dal Parlamento e dalla Commissione nel novembre 2017, in particolare il principio 1 "Istruzione, formazione e apprendimento permanente" e il principio 4 "Sostegno attivo all'occupazione",
– visti la proposta di raccomandazione del Consiglio, presentata dalla Commissione il 1° luglio 2020, relativa all'istruzione e formazione professionale (IFP) per la competitività sostenibile, l'equità sociale e la resilienza (COM(2020)0275) e il relativo documento di lavoro dei servizi della Commissione (SWD(2020)0123),
– vista la relazione della Commissione dell'ottobre 2017 dal titolo "Mapping of VET graduate tracking measures in EU Member States" (Mappatura delle misure di monitoraggio dei diplomati dell'IFP negli Stati membri dell'UE),
– vista la raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 giugno 2009, sull'istituzione di un quadro europeo di riferimento per la garanzia della qualità dell'istruzione e della formazione professionale(1),
– vista la raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 giugno 2009, sulla costituzione di un sistema europeo di crediti per l'istruzione e la formazione professionale (ECVET)(2),
– viste le conclusioni del Consiglio, del 16 giugno 2020, sul contrasto alla crisi COVID-19 nel settore dell'istruzione e della formazione,
– vista la risoluzione del Consiglio, dell'8 novembre 2019, sull'ulteriore sviluppo dello spazio europeo dell'istruzione a sostegno di sistemi di istruzione e formazione orientati al futuro(3),
– vista la raccomandazione del Consiglio, del 15 marzo 2018, relativa a un quadro europeo per apprendistati efficaci e di qualità(4),
– visti la comunicazione della Commissione, del 1º luglio 2020, dal titolo "Un'agenda per le competenze per l'Europa per la competitività sostenibile, l'equità sociale e la resilienza" (COM(2020)0274) e i documenti di lavoro dei servizi della Commissione che la accompagnano (SWD(2020)0121 e SWD(2020)0122),
– vista la comunicazione della Commissione, del 1° luglio 2020, intitolata "Sostegno all'occupazione giovanile: un ponte verso il lavoro per la prossima generazione" (COM(2020)0276),
– vista la proposta di raccomandazione del Consiglio, presentata dalla Commissione il 1° luglio 2020, relativa a un ponte verso il lavoro, che rafforza la garanzia per i giovani e sostituisce la raccomandazione del Consiglio del 22 aprile 2013 sull'istituzione di una garanzia per i giovani (COM(2020)0277),
– visti la comunicazione della Commissione, del 30 settembre 2020, sulla realizzazione dello spazio europeo dell'istruzione entro il 2025 (COM(2020)0625) e il documento di lavoro dei servizi della Commissione che la accompagna (SWD(2020)0212),
– visti la comunicazione della Commissione, del 30 settembre 2020, sul piano d'azione per l'istruzione digitale 2021-2027 (COM(2020)0624) e il documento di lavoro dei servizi della Commissione che la accompagna (SWD(2020)0209),
– vista la comunicazione della Commissione del 17 gennaio 2018 sul piano d'azione per l'istruzione digitale (COM(2018)0022),
– visto il quadro strategico per la cooperazione europea in materia di istruzione e formazione (ET 2020),
– visto il quadro europeo per la competenza chiave personale, sociale e la capacità di imparare a imparare (LifeComp),
– vista la relazione di sintesi del Centro europeo per lo sviluppo della formazione professionale (Cedefop), del 15 aprile 2020, basata sulle informazioni fornite dalla comunità di esperti in materia di apprendistati del Cedefop e intitolata "How are European countries managing apprenticeships to respond to the COVID-19 crisis?" (Come stanno gestendo gli apprendistati i paesi europei in risposta alla crisi della COVID-19?),
– vista la relazione del Cedefop, pubblicata nel 2020, dal titolo "Vocational education and training in Europe, 1995-2035. Scenarios for European vocational education and training in the 21st century" (Istruzione e formazione professionale in Europa, 1995-2035. Scenari per l'istruzione e formazione professionale nel XXI secolo),
– vista la serie di sette studio del Cedefop dal titolo "The changing nature and role of vocational education and training in Europe" (L'evoluzione della natura e del ruolo dell'istruzione e formazione professionale in Europa),
– vista la relazione del Cedefop, pubblicata nel 2013, dal titolo "Benefits of vocational education and training in Europe for people, organisations and countries" (Benefici dell'istruzione e formazione professionale in Europa per le persone, le organizzazioni e i paesi),
– vista la sua risoluzione del 8 ottobre 2020 su una garanzia per i giovani(5),
– vista la sua risoluzione del 12 giugno 2018 sulla modernizzazione dell'istruzione nell'UE(6),
– vista la sua risoluzione del 14 settembre 2017 su una nuova agenda per le competenze per l'Europa(7),
– vista la sua risoluzione del 19 gennaio 2016 sulle politiche in materia di competenze per la lotta alla disoccupazione giovanile(8),
– vista la sua risoluzione del 12 aprile 2016 sul programma Erasmus+ e altri strumenti per promuovere la mobilità in materia di IFP – Un approccio di apprendimento permanente(9),
– vista la sua risoluzione dell'8 giugno 2011 sulla cooperazione europea in materia di istruzione e formazione professionale a sostegno della strategia Europa 2020(10),
– vista la sua risoluzione legislativa del 20 maggio 2008 sulla proposta di decisione del Parlamento europeo e del Consiglio che abroga la decisione 85/368/CEE del Consiglio relativa alla corrispondenza delle qualifiche di formazione professionale tra gli Stati membri delle Comunità europee(11),
– visto lo studio dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economici (OCSE), del 6 maggio 2020, intitolato "VET in a time of crisis: Building foundations for resilient vocational education and training system" (L'IFP in tempi di crisi: costruire le fondamenta di un sistema di istruzione e formazione professionale resiliente),
– viste le interrogazioni al Consiglio e alla Commissione sulla raccomandazione del Consiglio relativa all'istruzione e formazione professionale (IFP) per la competitività sostenibile, l'equità sociale e la resilienza (O-000068/2020 – B9-0027/2020 e O-000069/2020 – B9-0028/2020),
– visti l'articolo 136, paragrafo 5, e l'articolo 132, paragrafo 2, del suo regolamento,
– vista la proposta di risoluzione della commissione per l'occupazione e gli affari sociali,
A. considerando che l'istruzione e formazione professionale (IFP) è una componente essenziale dei sistemi d'istruzione e di apprendimento permanente europei, che fornisce ai giovani e agli adulti le conoscenze, il know-how, le capacità e le competenze richieste sul mercato del lavoro; che nell'IFP rientra circa la metà dei diplomati dell'istruzione secondaria superiore nell'Unione europea; che l'IFP potrebbe essere fondamentale per far fronte alle sfide derivanti dall'accelerazione delle macrotendenze e delle transizioni future, nonché per colmare il crescente divario di competenze nel mercato del lavoro dell'UE;
B. considerando che, secondo il Cedefop, circa due terzi degli europei (68 %) ritengono che l'istruzione professionale a livello di istruzione secondaria superiore abbia un'immagine positiva nel loro paese, mentre poco meno di un quarto (23 %) constata una percezione negativa(12);
C. considerando che l'istruzione e la formazione svolgono un ruolo centrale anche nell'integrazione delle persone nella società e nella promozione della partecipazione al processo politico, contribuendo in tal modo a rafforzare l'inclusione e la cittadinanza democratica e attiva;
D. considerando che l'IFP può promuovere lo sviluppo professionale di studenti e lavoratori, le prestazioni aziendali, la competitività, la ricerca e l'innovazione e costituisce un aspetto centrale di un'efficace politica occupazionale e sociale;
E. considerando che l'IFP in Europa è estremamente diversificata e non ha la stessa attrattiva per tutti i discenti; che i sistemi e le iniziative nazionali devono essere più compatibili e interconnessi a livello dell'UE; che la Commissione e le politiche dell'UE possono svolgere un ruolo importante nel sostegno e nel coordinamento delle azioni degli Stati membri in materia di IFP a livello dell'UE; che il ruolo delle reti e dei partenariati nazionali e transnazionali degli erogatori di IFP è fondamentale per la diffusione dell'agenda strategica in materia di IFP e delle migliori prassi a livello dell'UE;
F. considerando che l'istruzione e formazione professionale iniziale (IFP iniziale) non è più considerata soltanto un percorso professionale, ma un percorso alternativo a quello accademico, che include numerosi elementi di un'istruzione accademica e può, in definitiva, condurre a un livello di istruzione terziaria di tipo universitario; che nei paesi in cui il sistema duale è ben consolidato il percorso professionale ha sempre unito l'esperienza pratica sul posto di lavoro allo studio accademico in classe;
G. considerando che l'istruzione e formazione professionale permanente (IFP permanente) è fondamentale per conseguire gli obiettivi sociali ed economici dell'UE; che essa migliora la partecipazione degli adulti all'apprendimento permanente, rafforza la loro occupabilità e aumenta l'occupazione in Europa;
H. considerando che i sistemi europei di IFP si trovano ad affrontare sfide importanti; che tali sistemi devono disporre della capacità di adeguarsi alla rapida evoluzione delle transizioni verde e digitale, agli sviluppi tecnologici, ai cambiamenti occupazionali e al passaggio a posti di lavoro più qualificati, alle mutevoli esigenze del mercato del lavoro, alla necessità di colmare le attuali carenze di competenze e di prevenirle in futuro, ai nuovi modelli imprenditoriali, alle nuove forme di organizzazione del lavoro, alle tendenze demografiche nonché agli sviluppi in termini di coesione e infrastrutture; che gli Stati membri e le istituzioni dell'UE devono intensificare gli sforzi e il sostegno fornito per creare le migliori condizioni possibili affinché l'IFP si adegui rapidamente a tali sfide e alle esigenze del mercato del lavoro in termini di competenze;
I. considerando che i paesi in cui i programmi di formazione professionale sono ben concepiti riescono ad evitare più facilmente la disoccupazione giovanile, anche in tempi di crisi; che secondo l'analisi dell'istituto IZA di economia del lavoro, i paesi provvisti di un sistema di formazione professionale duale hanno affrontato meglio la crisi economica del 2008 e le sue ripercussioni sui giovani nel mercato del lavoro; che il tasso di disoccupazione giovanile nei paesi privi di un sistema di IFP duale è aumentato notevolmente all'epoca(13);
J. considerando che, nonostante gli sforzi attualmente profusi per istituire un quadro europeo delle qualifiche coordinato e lo sviluppo di quadri nazionali delle qualifiche, numerosi lavoratori mobili nell'UE hanno difficoltà a ottenere il riconoscimento delle loro competenze e della loro formazione e a trovare un impiego equivalente in altri Stati membri;
K. considerando che solitamente il sistema duale non offre la possibilità di proseguire il processo di istruzione a tutti i livelli; che il sistema duale deve essere flessibile e in grado di rispondere ai cambiamenti nel mercato del lavoro e all'emergere di nuovi impieghi, ancora sconosciuti;
L. considerando che i tirocini e la formazione professionale effettuati presso datori di lavoro stranieri nell'ambito del programma Erasmus+ contribuiscono in misura significativa a sostenere gli studenti e i diplomati delle scuole professionali e tecniche nella ricerca di un impiego e nello sviluppo delle competenze richieste nel mercato del lavoro, comprese le competenze in materia di lingue e linguaggio professionale e le competenze sociali;
M. considerando che la pandemia di COVID-19 ha messo a dura prova le attività di istruzione e formazione professionale nonché, in generale, le attività ordinarie di istruzione, con l'interruzione dell'apprendimento sia sul luogo di lavoro che nelle classi; che la pandemia ha causato perturbazioni, in particolar modo, nell'ambito dell'apprendimento basato sul lavoro, compresi gli apprendistati e i programmi di formazione, ove si è registrato un calo spesso notevole della partecipazione, delle offerte e dei nuovi studenti; che le conseguenze della crisi della COVID-19 offrono però anche l'opportunità di avviare una rivoluzione digitale e tecnologica nell'ambito dell'IFP, in grado di abbattere le barriere fisiche, ove possibile, e di aumentare significativamente la sua portata e il suo impatto sui risultati attesi;
N. considerando che in molti settori la formazione in apprendistato risente enormemente della chiusura di imprese e della riduzione dell'orario di lavoro;
O. considerando che probabilmente i giovani risentiranno in misura sproporzionata delle conseguenze della crisi economica innescata dalla pandemia di COVID-19 in termini di disoccupazione; che nell'agosto 2020, a seguito di un rapido aumento osservato nei mesi precedenti, la disoccupazione giovanile si attestava al 17,6 % nell'UE e al 18,1 % nella zona euro (mentre nell'agosto 2019 tali tassi erano rispettivamente del 14,1 % e del 15,4 %) e secondo le stime aumenterà ulteriormente nel prossimo futuro, costringendo molti giovani a restare intrappolati in forme precarie e atipiche di occupazione o nell'inattività, senza una protezione sociale adeguata; che l'UE deve garantire che la disoccupazione giovanile e la situazione di coloro che non hanno un lavoro né seguono un percorso scolastico o formativo (NEET) costituiscano una delle principali priorità politiche, al fine di evitare di creare un'altra "generazione perduta" a seguito della crisi attuale, che avrà ripercussioni negative anche sulla salute mentale e la vita di milioni di giovani; che l'IFP è un fattore chiave per preparare i discenti a società democratiche nonché all'ingresso e alla partecipazione al mercato del lavoro;
P. considerando che i recenti sviluppi socioeconomici e la crisi innescata dalla pandemia di COVID-19 hanno aumentato le diseguaglianze sociali e accentuato la necessità di rendere i sistemi di IFP non solo più efficienti, ma anche più accessibili e inclusivi per i gruppi vulnerabili e le persone che vivono in zone rurali o remote; che è fondamentale garantire pari opportunità per tutti; che l'accesso ai computer, a una connessione a banda larga, al sostegno digitale e ad altri strumenti tecnologici di apprendimento è fondamentale, non solo per gli erogatori di IFP ma anche per gli studenti, al fine di evitare l'aggravarsi delle disuguaglianze e di garantire che nessuno sia lasciato indietro;
Q. considerando che 60 milioni di adulti nell'UE sono scarsamente qualificati; che, secondo il Cedefop, nell'UE vi sono 128 milioni di adulti con un basso livello di istruzione, scarse competenze digitali o scarse competenze cognitive, oppure che hanno un livello di istruzione medio-alto ma rischiano che le loro competenze vadano perse o diventino obsolete e, pertanto, necessitano di migliorare il livello di tali competenze o di riqualificarsi; che i sistemi di IFP ben concepiti e inclusivi rivestono un'importanza strategica per aumentare le competenze e le capacità di tutti i discenti e sostenere l'accesso a opportunità di lavoro di qualità;
R. considerando che nel 2017 il 4,3 % degli alunni dell'istruzione secondaria inferiore nell'UE seguiva programmi di formazione professionale e tale tasso raggiungeva il 47 % nell'istruzione secondaria superiore e il 92 % nell'istruzione post-secondaria non terziaria; che nel 2017, nell'UE, il 46,7 % di tutti i diplomati di programmi di formazione professionale nel quadro dell'istruzione secondaria superiore erano donne(14);
S. considerando che nell'IFP, come nell'istruzione in generale, la crisi della COVID-19 ha posto in evidenza alcune sfide e limitazioni associate all'apprendimento a distanza, in ambito tecnico e in relazione ai contenuti;
T. considerando che l'apprendimento a distanza rischia di aumentare i tassi di abbandono dei discenti vulnerabili e deve pertanto rimanere un'integrazione dell'apprendimento tradizionale, e non un'alternativa;
U. considerando che a livello dell'UE non esiste una definizione concordata né un'interpretazione comune delle microcredenziali nell'ambito dell'IFP; che le microcredenziali dovrebbero essere considerate complementari alle qualifiche complete e riconosciute come prova di risultati significativi e di alta qualità, sulla base di norme relative alla modalità di erogazione, alla procedura di valutazione e alla durata;
V. considerando che nel 2015 quasi un terzo (30,5 %) di tutte le imprese con 10 o più dipendenti nell'UE-28 erogava IFP iniziale, sebbene tale proporzione variasse notevolmente da uno Stato membro all'altro(15);
W. considerando che nel 2015 il 72,6 % delle imprese con 10 o più dipendenti nell'UE-28 erogava IFP permanente ai membri del personale; che tali quote rappresentavano un aumento rispetto al 2005 e al 2010, quando si attestavano al 59,7 % e al 65,7 %(16);
X. considerando che l'impatto dell'IFP iniziale e dell'IFP permanente sui risultati del mercato del lavoro spesso rispecchia gli effetti diretti o indiretti aggregati sulla produttività individuale; che i principali risultati evidenziati dai paesi sono una maggiore partecipazione al mercato del lavoro, una minore disoccupazione, l'opportunità di acquisire una qualifica per tutte le categorie che non ne avevano una in precedenza e la possibilità di progredire in una gerarchia professionale; che attraverso l'apprendimento permanente le persone possono migliorare le proprie opportunità di lavoro e i propri livelli di qualifica, il che si traduce in retribuzioni più elevate e maggiori risultati economici e sociali, ad esempio in termini di autonomia economica, e può altresì migliorare il benessere psicologico(17);
Y. considerando che l'IFP iniziale e l'IFP permanente incidono direttamente sui cambiamenti generazionali e sulla situazione delle famiglie;
Z. considerando che l'IFP iniziale e l'IFP permanente possono contribuire ad aumentare l'efficacia delle imprese e dell'innovazione;
1. sottolinea che l'IFP, in particolare grazie all'accento posto sulla pratica e sull'apprendimento basato sul lavoro, svolge un ruolo vitale in un mercato del lavoro che è orientato verso una transizione giusta ed è in costante evoluzione; sottolinea che l'IFP, se orientata alla qualità, può offrire conoscenze, abilità e competenze pertinenti e di alta qualità a tutti i livelli in aziende di ogni dimensione e settore e per le persone impegnate nell'istruzione sia iniziale che continua, adattate alle loro esigenze individuali; sottolinea che l'IFP è importante per colmare le lacune di competenze nel mercato del lavoro dell'UE, per dotare i giovani studenti delle competenze necessarie a entrare nel mondo del lavoro e per migliorare e riqualificare i lavoratori allineandone le competenze alle esigenze dei datori di lavoro, il che è particolarmente importante per le PMI e per i nuovi investimenti nell'economia; sottolinea inoltre la necessità di promuovere le capacità di sviluppo personale per aiutare gli individui a crescere a livello sia personale che professionale, in modo che possano massimizzare il proprio potenziale;
2. chiede che l'IFP sia coordinata con i sistemi di istruzione formale e tradizionale e integrata come settore di intervento nell'ambito di tutte le politiche dell'istruzione, a livello dell'UE e degli Stati membri, senza che venga relegata in secondo piano o diventi solo una priorità secondaria; invita la Commissione e gli Stati membri a garantire che l'IFP e l'istruzione classica siano complementari e abbiano pari priorità;
3. ricorda inoltre l'importanza di considerare l'IFP uno strumento fondamentale per promuovere l'integrazione e l'inclusione per lo sviluppo di una società più coesa;
4. sottolinea l'urgente necessità di modernizzare e ampliare in modo significativo le politiche di IFP per renderle più inclusive, accessibili, resilienti, interessanti ed efficaci nel sostenere un'occupazione equa, lo sviluppo del capitale umano e la partecipazione attiva alla società; ritiene che le politiche in materia di IFP debbano dotare le persone di buone competenze di base e di competenze chiave per consentire loro di adattarsi agli attuali e futuri sviluppi socioeconomici e del mercato del lavoro, nonché alle opportunità e alle sfide poste dalle transizioni digitale e verde, dal cambiamento demografico e da tutte le altre macro tendenze, e debbano realizzare gli obiettivi del Green Deal europeo; sottolinea il ruolo chiave delle politiche di IFP nello sviluppo delle competenze e nella riqualificazione di tutti i lavoratori per affrontare meglio queste transizioni fondamentali;
5. ricorda che l'IFP contribuisce alla competitività e alla coesione sociale; sottolinea la necessità di aumentare gli investimenti nel capitale umano e nelle competenze e di fornire una base di competenze pertinenti per la vita lavorativa;
6. ricorda che le misure di contenimento poste in atto per arrestare la diffusione della pandemia di COVID-19 hanno messo i sistemi europei di IFP a dura prova e i suoi discenti in situazioni precarie; sottolinea che la perturbazione dell'IFP sta esacerbando le disparità già esistenti in materia di istruzione, riducendo le opportunità per molte delle persone più vulnerabili della società, che devono poter contare sull'appoggio di investimenti sostenibili e misure efficaci non finanziarie nel settore; sottolinea, a questo proposito, che si dovrebbe prestare particolare attenzione a garantire la parità di accesso a un'IFP di alta qualità, anche nelle zone remote o rurali dove l'apprendimento a distanza potrebbe essere ostacolato dalla mancanza di copertura internet;
7. sottolinea che è fondamentale fornire i mezzi finanziari, l'assistenza tecnica e l'orientamento necessari per garantire l'accesso ai dispositivi digitali e alle soluzioni di apprendimento online per gli erogatori di IFP, gli insegnanti, i formatori e gli studenti; incoraggia gli Stati membri a promuovere modelli di istruzione flessibili e il sostegno ai discenti a distanza con mezzi quali risorse elettroniche, materiali elettronici, formazione online gratuita e, soprattutto, attrezzature e internet a banda larga per tutte le scuole e le famiglie; sottolinea che le autorità pubbliche dovrebbero prestare particolare attenzione alle soluzioni per le famiglie che non hanno accesso a computer e a una buona connessione a banda larga e fornire incentivi in tal senso, in modo da evitare un divario digitale e un aumento delle disuguaglianze in un settore dell'istruzione a cui partecipano molti studenti svantaggiati;
8. teme un drastico calo del numero di posti di apprendistato per il prossimo autunno, vista la potenziale riduzione delle attività formative in molti settori che la crisi COVID-19 potrebbe comportare; sottolinea che questa mancanza di opportunità di formazione per i giovani potrebbe anche tradursi a medio termine in un'intensificazione della carenza di manodopera qualificata in alcuni settori; invita gli Stati membri e le regioni a valutare come si possa ampliare in modo avveduto la formazione extra-aziendale alternativa per colmare l'incombente divario che si profila nei posti di apprendistato;
9. chiede una garanzia di qualità intesa ad assicurare che le persone che hanno terminato la loro formazione e/o istruzione durante la crisi COVID-19 possano compensare l'eventuale deficit formativo seguendo o ripetendo, anche dopo aver conseguito il diploma e/o completato il tirocinio o l'apprendistato, i corsi di tirocinio o di apprendistato che possono essere stati cancellati o abbreviati o comunque ridotti mentre erano in atto misure anti-COVID-19;
10. accoglie con favore la proposta di raccomandazione del Consiglio relativa all'istruzione e formazione professionale per la competitività sostenibile, l'equità sociale e la resilienza; sostiene gli obiettivi generali della proposta, volti a modernizzare la politica dell'UE in materia di IFP e a confermare il ruolo centrale dell'IFP nell'apprendimento permanente e nel veloce adattamento a un mercato del lavoro in rapida evoluzione; accoglie con favore gli sforzi volti a semplificare la governance dell'IFP, a sviluppare una strategia di internazionalizzazione e a garantire maggiori opportunità di cooperazione europea e di mobilità per discenti e insegnanti; sottolinea che è di fondamentale importanza estendere a tutti i tipi di lavoratori l'acquisizione di competenze nella transizione verso un'economia verde e digitale;
11. accoglie con favore gli obiettivi quantitativi della proposta, vale a dire che entro il 2025 la percentuale di diplomati occupati dovrebbe essere almeno dell'82 %, che il 60 % dei neodiplomati dell'IFP dovrebbe beneficiare dell'esposizione all'apprendimento basato sul lavoro durante l'IFP e che l'8 % dei discenti nell'IFP dovrebbe beneficiare della mobilità formativa all'estero; invita gli Stati membri a incoraggiare percorsi di apprendimento che includano l'apprendimento basato sul lavoro; ricorda che traguardi specifici possono aiutare gli Stati membri a fissare gli obiettivi e a rendere le politiche di IFP più inclusive e adattate alle esigenze del mercato del lavoro; invita la Commissione a riferire al Parlamento e al Consiglio ogni cinque anni sull'attuazione della raccomandazione;
12. invita la Commissione ad ampliare i programmi di mobilità efficaci per gli apprendisti, come ErasmusPro, rafforzando le sinergie tra i programmi del Fondo sociale europeo Plus (FSE+) ed Erasmus+ e garantendo risorse adeguate nel periodo di programmazione 2021-2027; invita gli Stati membri a fissare un obiettivo più ambizioso in materia di mobilità formativa all'estero per gli studenti dell'IFP; ricorda che in iniziative analoghe nell'ambito del quadro strategico ET2020 e del programma Erasmus per l'istruzione superiore, l'obiettivo di mobilità per i laureati dell'istruzione superiore è stato fissato al 20 % per il 2020; sottolinea che maggiori opportunità di mobilità possono contribuire ad ampliare le reti personali, formative e professionali degli apprendisti e ad accrescere l'attrattiva dell'IFP, in modo che non venga percepita come una seconda scelta, e a liberare il potenziale di mobilità dell'IFP, che a sua volta può contribuire al successo del futuro programma Erasmus+;
13. invita la Commissione a includere un indicatore delle carenze di competenze nel quadro di valutazione della situazione sociale, in linea con gli obiettivi e l'attuazione del pilastro europeo dei diritti sociali, che potrebbe rivelarsi utile ai responsabili politici nazionali in materia di IFP ai fini dell'individuazione dei settori in cui emerge la necessità di maggiori sforzi e di un migliore coordinamento a livello dell'UE, seguendo l'evoluzione e i progressi delle carenze di competenze e incentivando la convergenza verso l'alto tra gli Stati membri;
14. sottolinea che campagne di sensibilizzazione mirate e canali di comunicazione adatti ai giovani, come i social media, possono svolgere un ruolo decisivo nel raggiungere i giovani per dare all'IFP maggiore visibilità e attrattiva; sottolinea il ruolo cruciale delle scuole, soprattutto primarie e secondarie inferiori, nel comunicare le possibilità offerte dall'IFP, nell'accrescere l'attrattiva dell'IFP e nel fare di più per guidare i giovani studenti in questi percorsi professionali;
15. invita gli Stati membri e la Commissione a collaborare con i portatori di interessi per elaborare una piattaforma online dell'UE sull'IFP, come richiesto da molti erogatori di IFP e dai responsabili politici in un recente sondaggio dell'UE(18), che dovrebbe essere promossa quanto prima; sostiene l'idea che tale piattaforma potrebbe offrire opportunità di creazione di reti e scambio di buone prassi e fornire soluzioni digitali, anche per l'apprendimento basato sul lavoro, e tutto il materiale disponibile per l'apprendimento online in un ambiente sicuro, di qualità e multilingue; sottolinea che una piattaforma di IFP può fungere da collegamento tra le piattaforme dei centri di eccellenza professionale a livello dell'UE; suggerisce che la piattaforma venga collegata a un portale web dell'UE sull'IFP, aperto ai contributi dei portatori di interessi, al fine di dare visibilità alle attività e ai servizi offerti dai centri di eccellenza professionale ai loro ecosistemi, mostrare la ricchezza di opportunità offerte dall'IFP ai discenti a livello nazionale e dell'UE, intensificare gli sforzi di comunicazione e rafforzare l'attrattiva dell'IFP;
16. invita la Commissione a esaminare l'idea di un portale web dell'UE dedicato specificamente alle opportunità di tirocinio e di apprendistato in tutta l'UE, che raccolga tutte le iniziative simili esistenti nell'UE in modo più visibile, completo e di facile utilizzo; ritiene che questo strumento, se adeguatamente pubblicizzato attraverso i canali appropriati, possa diventare un punto focale per i giovani europei, gli istituti di istruzione e le imprese di tutta l'UE; è dell'avviso che il portale potrebbe essere collegato all'IFP, contribuire a orientare i giovani talenti laddove le esigenze del mercato del lavoro lo richiedono maggiormente, aumentare la mobilità nell'UE, contrastare la disoccupazione giovanile e colmare le lacune attuali e future in termini di competenze; ritiene che tale iniziativa potrebbe essere sostenuta dai programmi Garanzia per i giovani ed Erasmus+, il cui impatto verrebbe amplificato, e potrebbe essere complementare e collegata ad altre iniziative dell'UE quali il portale europeo della mobilità professionale (EURES), Europass e un futuro portale dell'IFP dell'UE;
17. invita gli Stati membri e la Commissione ad analizzare le richieste avanzate dai portatori di interessi del settore dell'istruzione e della formazione professionale nell'ambito della recente indagine UE condotta dalla Commissione tra marzo e maggio 2020 sulle sfide e l'impatto della pandemia di COVID-19 sull'istruzione e la formazione professionale, e a fornire sostegno e soluzioni a tali richieste; sostiene, in particolare, oltre alla creazione di una piattaforma comune dell'UE per l'IFP, lo sviluppo di sistemi di simulazione in realtà virtuale e di altri strumenti digitali per l'istruzione e la formazione professionale con l'aiuto di progetti di ricerca e fasi di prova, la creazione di corsi professionali online aperti, progetti europei virtuali come lo scambio virtuale Erasmus, un canale YouTube dell'UE sull'IFP per il grande pubblico, settimane europee di formazione, e, inoltre, una maggiore flessibilità dell'FSE e del futuro FSE+ e il rafforzamento della loro capacità di finanziare la tecnologia educativa, la formazione per insegnanti e formatori e l'attuazione dell'apprendimento online;
18. sottolinea che l'interruzione dell'erogazione di IFP causata dalla pandemia di COVID-19 ha avuto un considerevole impatto educativo e sociale sugli studenti IFP, in particolare su quelli provenienti da ambienti svantaggiati, e pone sfide difficili per gli studenti che lavorano meglio sotto supervisione diretta e in presenza di un insegnante; sottolinea che ciò non va solo visto come un problema, bensì anche come un'opportunità unica per modernizzare i sistemi di IFP attraverso innovazioni tecnologiche in campi come la realtà virtuale, l'intelligenza artificiale, l'industria 4.0 e l'internet degli oggetti, nonché un maggiore uso dell'apprendimento online e a distanza, apprendistati ibridi e valutazioni alternative; sottolinea che tali riforme potrebbero in ultima analisi contribuire a rendere i sistemi di IFP più forti, più reattivi e più resistenti di quanto fossero prima della crisi COVID-19 e preparare studenti e lavoratori alle competenze e ai posti di lavoro di domani; osserva, al tempo stesso, che le competenze digitali avanzate per insegnanti, formatori e studenti sono un prerequisito fondamentale per un apprendimento online di alta qualità;
19. sottolinea l'urgente necessità di adottare tutte le misure necessarie per ridurre il numero di studenti che abbandonano la formazione professionale, rafforzare l'inclusione e la qualità della formazione professionale, garantire la parità di accesso all'apprendistato di qualità per tutti i giovani e gli adulti e garantire la parità di accesso e il diritto alla formazione dei dipendenti per tutti i lavoratori di tutte le imprese di ogni dimensione e settore, accordando particolare attenzione alle PMI;
20. accoglie con favore l'idea di sviluppare opportunità di mobilità virtuale per superare le restrizioni poste dalla pandemia di COVID-19 e incoraggia gli Stati membri e gli erogatori di IFP a facilitare le opportunità di apprendimento indipendenti da una localizzazione specifica, anche in futuro, consentendo agli studenti in zone remote e rurali o all'estero di accedere a corsi in tutta l'UE senza vincoli legati al luogo, ove possibile;
21. ricorda che il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati nella progettazione e nell'erogazione dell'IFP contribuisce a garantire che l'IFP risponda alle esigenze di competenze nel mercato del lavoro e contribuisca a una migliore attuazione delle politiche; invita pertanto gli Stati membri a cooperare strettamente con tutti i pertinenti portatori di interessi, quali le parti sociali, le imprese, incluse le micro, piccole e medie imprese, le imprese dell'economia sociale, come le cooperative e le organizzazioni senza scopo di lucro, gli erogatori di IFP e le loro associazioni, gli studenti dell'IFP, le associazioni degli studenti dell'IFP, i centri di ricerca, le organizzazioni della società civile, i servizi di collocamento pubblici e privati, i professionisti dell'orientamento e gli enti locali e regionali, affinché si coordinino a livello dell'UE per migliorare le interconnessioni tra i diversi sistemi e scambiarsi le migliori prassi; chiede la creazione di ecosistemi locali, compresi i suddetti portatori di interessi, al fine di rafforzare la qualità, la quantità, il carattere inclusivo e la reputazione dell'IFP come scelta positiva; sottolinea la necessità di promuovere attivamente tra i potenziali candidati le opportunità di lavoro legate all'IFP e di indirizzare gli studenti verso i settori privi di personale dotato di qualifiche dell'IFP; sottolinea che è essenziale un forte legame tra l'IFP e il mondo del lavoro; sottolinea che la formazione offerta dovrebbe rispondere alle sfide e alle esigenze locali;
22. afferma che solide basi formative, che offrano agli studenti ampie conoscenze e competenze di base in lettura, scrittura, calcolo e comunicazione, competenze digitali e competenze trasversali, come il pensiero critico, la risoluzione dei problemi e l'intelligenza emotiva, fungono da base per l'ulteriore apprendimento e la formazione sul lavoro e sono essenziali per il futuro dei giovani sia come lavoratori che come individui, consentendo loro di adattarsi al mutamento della domanda nel corso della vita professionale;
23. evidenzia la necessità di una definizione comune trasparente di microcredenziali; ritiene che le microcredenziali possano essere solo complementari alle qualifiche complete e che debbano essere di qualità garantita, accreditate e basate su modalità di erogazione, procedura di valutazione e durata standardizzate; sottolinea l'importanza fondamentale di requisiti di qualità ben definiti per i fornitori di microcredenziali;
24. ricorda il valore intrinseco dell'istruzione al di là del suo ruolo per il mercato del lavoro; invita gli Stati membri a porre maggiormente l'accento sul ruolo dell'istruzione al di là delle esigenze del mercato del lavoro, tenendo conto dello sviluppo delle conoscenze e delle competenze che sostengono lo sviluppo personale, il benessere e la cittadinanza attiva;
25. invita gli Stati membri a concepire, con il coinvolgimento delle parti sociali, sistemi di IFP di qualità e inclusivi e politiche di apprendimento degli adulti al fine di migliorare le capacità e le competenze degli adulti poco qualificati, sia lavoratori che disoccupati, che hanno bisogno di un sostegno urgente per accedere a posti di lavoro di qualità;
26. sostiene la creazione e la promozione di strutture rappresentative per i discenti dell'IFP a tutti i livelli, al fine di dare loro voce in capitolo nella gestione dei sistemi di IFP e contribuire così a migliorare la qualità dei programmi di IFP;
27. sostiene la proposta di promuovere centri di eccellenza professionale che riuniscano un'ampia gamma di portatori di interessi nell'ambito dell'IFP e di partner locali; sottolinea che tali centri possono fungere da motori dell'innovazione, della qualità e dell'inclusione, come pure agevolare lo scambio di buone prassi, promuovere l'apprendimento reciproco e contribuire a migliorare la qualità e l'offerta di IFP in tutta l'UE; invita gli Stati membri a garantire solidi investimenti nello sviluppo di tali centri e di tutti gli istituti di IFP e ricorda che il sostegno dei centri di eccellenza professionale attraverso il programma Erasmus+ richiede che il programma disponga di un bilancio ambizioso; invita gli Stati membri ad adottare ulteriori misure per riunire e coinvolgere i portatori di interessi onde contribuire ad accrescere la pertinenza e la qualità dell'istruzione in tali centri, nonché allineare meglio l'offerta e la domanda di competenze e sostenere i datori di lavoro nella ricerca di soluzioni in termini di strutture di formazione professionale; invita gli Stati membri a fare dei centri di eccellenza professionale la forza trainante per lo sviluppo di qualifiche, curricoli e diplomi europei comuni nel settore dell'IFP; invita inoltre gli Stati membri a promuovere strategie di cooperazione regionale al fine di mettere a punto programmi transfrontalieri volti a facilitare la mobilità dei discenti e dei lavoratori e a migliorare la cooperazione territoriale e regionale, anche attraverso il quadro europeo delle qualifiche;
28. è fermamente convinto che tutti gli alunni debbano avere accesso a un curricolo equilibrato, rigoroso, cognitivamente impegnativo e basato sulla conoscenza, poiché questa è la migliore preparazione possibile sia per i percorsi di formazione professionale che per gli studi accademici, in quanto garantisce che i giovani che hanno optato per un programma di IFP lo hanno fatto per scelta o vocazione, e non a causa di uno scarso rendimento o dell'incapacità di perseguire altre opzioni accademiche; sottolinea che nei curricoli di studio dovrebbero essere integrate le competenze digitali e verdi, riconoscendo che sono competenze di base per tutti i discenti; ricorda quanto affermato dal CEDEFOP, e cioè che adattare i curricoli e includere la consapevolezza ambientale, con la comprensione dello sviluppo sostenibile e dell'efficienza aziendale, è meglio che concepire programmi di formazione completamente nuovi;
29. invita gli Stati membri ad assicurare finanziamenti adeguati per le politiche in materia di IFP, a livello sia nazionale che europeo, onde garantire gli investimenti necessari per rendere i sistemi di IFP più moderni, resilienti, attraenti e inclusivi; sottolinea la necessità di maggiori finanziamenti per la mobilità dei discenti e dei docenti dell'IFP, segnatamente nell'ambito del programma Erasmus+; invita gli Stati membri a concepire incentivi per aiutare le PMI a incoraggiare i discenti dell'IFP a partecipare alla mobilità europea; sottolinea la necessità di aumentare le risorse dei centri di formazione per finanziare equipe preposte all'organizzazione pratica della mobilità; invita la Commissione a organizzare una campagna a livello UE rivolta alle PMI per sottolineare i vantaggi per la loro prosperità insiti nella mobilità professionale in entrata e in uscita;
30. sottolinea la necessità di sviluppare un maggior numero di programmi come e-Twining e la piattaforma elettronica per l'apprendimento degli adulti in Europa (EPALE), che sono utili per promuovere la creazione di reti e la cooperazione tra scuole; ricorda che questi progetti possono contribuire all'attuazione dei curricoli di base e far sì che gli studenti riluttanti ad apprendere a distanza siano incoraggiati a partecipare;
31. invita gli Stati membri a prestare particolare attenzione alla formazione continua e allo sviluppo professionale degli insegnanti e dei formatori nel settore dell'IPF, per consentire loro di adempiere ai loro ruoli e alle loro responsabilità sempre più multifunzionali in quanto motori della qualità e dell'innovazione nell'istruzione; rammenta che è importante che i docenti dell'IFP dispongano di ottime competenze digitali e delle giuste attrezzature tecnologiche per poter sfruttare appieno le possibilità offerte dall'istruzione digitale e contribuire a dotare gli studenti delle competenze richieste dalla transizione digitale; sottolinea che i rappresentanti dei comparti e delle imprese che cooperano nell'ambito dell'IFP devono possedere competenze pedagogiche; invita gli Stati membri e la Commissione a sviluppare maggiormente la possibilità per i docenti del settore dell'IFP di dedicarsi anche alla ricerca nel corso della loro carriera, poiché ciò potrebbe consentire loro di scambiare e promuovere buone pratiche e contribuirebbe a realizzare appieno il potenziale dello Spazio europeo della ricerca;
32. invita gli Stati membri a promuovere il modello duale di IFP, che potrebbe rendere molto più agevole l'ingresso dei giovani nel mercato del lavoro, soprattutto se paragonato all'istruzione generale, in quanto una formazione che combina l'apprendimento strutturato sul posto di lavoro con la teoria sfocia in competenze certificate interessanti per i datori di lavoro e trasferibili nel mercato del lavoro; sottolinea in questo contesto il potenziale delle soluzioni digitali, che possono contribuire positivamente all'efficacia del sistema duale;
33. esorta gli Stati membri, al momento di definire l'impianto dell'IFP, ad approfittare maggiormente dell'evoluzione del settore dell'occupazione verde e a creare apprendistati altamente qualificati per fornire ai giovani conoscenze e una formazione specializzate, contribuendo a contrastare gli elevati livelli di disoccupazione giovanile;
34. incoraggia gli Stati membri e le autorità regionali e locali a integrare lo sviluppo sostenibile e le competenze e abilità ambientali nei sistemi di formazione e di istruzione, in particolare rafforzando i sistemi di IFP e incoraggiando i centri di ricerca a sviluppare tecnologie, progetti e brevetti per prodotti verdi, in collaborazione con le nuove imprese verdi; incoraggia lo scambio di idee fra centri di ricerca e reti di imprese e professionisti; ricorda l'importanza delle competenze in campo scientifico, tecnologico, ingegneristico e matematico (STEM) e la necessità di assicurare che un numero sempre maggiore di donne studi queste discipline;
35. invita gli Stati membri a perfezionare i sistemi di anticipazione delle competenze per meglio individuare l'emergere di cambiamenti e le esigenze in termini di competenze, affinché i sistemi di IFP siano meglio informati sugli ambiti in cui occorre investire nelle competenze e siano più reattivi all'evoluzione delle esigenze del mercato del lavoro; li invita altresì a garantire che l'istruzione, la formazione e l'apprendimento lungo tutto l'arco della vita siano un diritto per tutti; sottolinea che l'IFP sarà più efficace se basata su previsioni solide relativamente alle competenze che consentano di anticipare e indentificare le competenze mancanti e di adeguare i programmi di formazione professionale e permanente a un mercato del lavoro orientato al futuro; ritiene che i programmi di IFP debbano essere resi più flessibili e adattabili per rispondere e resistere alle fluttuazioni del mercato del lavoro e permettere di orientare in modo intelligente e mirato i discenti IFP, sia a livello della formazione iniziale che quanto al miglioramento del livello di competenze e alla riqualificazione dei discenti adulti, con l'obiettivo di ridurre lo squilibrio tra domanda e offerta di competenze e l'obsolescenza delle competenze;
36. chiede l'istituzione di politiche di congedo retribuito per motivi di istruzione, in linea con la Convenzione dell'OIL relativa al congedo per motivi di formazione retribuito, che consente ai lavoratori di seguire programmi di formazione durante l'orario di lavoro e senza costi personali, al fine di promuovere l'apprendimento lungo tutto l'arco della vita;
37. invita gli Stati membri, i governi regionali e le autorità locali ad adottare e attuare, in collaborazione con le parti sociali e gli erogatori della formazione, strategie per lo sviluppo e l'anticipazione delle competenze, con l'obiettivo di migliorare le competenze generiche, settoriali e specifiche alla professione; osserva che tali strategie dovrebbero includere una valutazione approfondita del tipo e del livello dei posti di lavoro da creare, nonché delle competenze e conoscenze necessarie, che porti all'anticipazione e all'individuazione delle carenze di competenze e a programmi mirati di formazione professionale e di formazione lungo tutto l'arco della vita incentrati sull'incontro tra competenze e posti di lavoro, con l'obiettivo di aumentare l'occupazione;
38. accoglie con favore la raccomandazione secondo cui gli erogatori di IFP dovrebbero disporre di un adeguato livello di autonomia, flessibilità, sostegno e finanziamenti; rammenta che l'indipendenza finanziaria e strategica degli erogatori di IFP è importante affinché possano adattarsi rapidamente all'evoluzione della domanda di competenze e alle opportunità e sfide insite nella transizione digitale e verde; invita gli Stati membri a intensificare i loro sforzi per creare programmi di formazione qualificata in settori dove manca una forza lavoro adeguata, quali il settore medico e dell'assistenza, l'agricoltura, l'edilizia, il settore ambientale e l'economia circolare;
39. invita gli Stati membri a incentrare maggiormente gli sforzi sulla necessità di rendere i sistemi di IFP più inclusivi e accessibili a tutti durante l'intera vita lavorativa delle persone, compresi i gruppi vulnerabili, come le persone con disabilità, i NEET, i lavoratori anziani, i disoccupati di lunga durata, gli adulti con un basso livello di competenze e scarsamente qualificati, i lavoratori in esubero, le minoranze e i gruppi etnici, le persone provenienti da un contesto migratorio, i rifugiati e le persone con minori opportunità a causa dell'ubicazione geografica; chiede misure concrete per garantire che le persone provenienti da ambienti socioeconomici svantaggiati, che spesso si ritrovano in un circolo vizioso di povertà, abbiano accesso all'IFP conformemente al pilastro europeo dei diritti sociali; incoraggia gli Stati membri confrontati al declino demografico a garantire che i giovani beneficino di programmi di IFP, in particolare come via di accesso a un'occupazione di qualità; sottolinea che azioni preventive come la valutazione delle competenze e l'orientamento professionale e alla carriera possono ridurre a lungo termine il numero di NEET e rispondere alle esigenze delle aziende e dei settori che risentono di una carenza di competenze;
40. accoglie favorevolmente l'idea che i sistemi di IFP dovrebbero svolgere un ruolo altrettanto importante per gli adulti che necessitano di un continuo sviluppo delle competenze e di riqualificazione; invita la Commissione ad adottare un approccio globale all'IFP e all'istruzione degli adulti che abbracci l'apprendimento formale, non formale e informale; invita gli Stati membri a rendere l'IFP più interessante e accessibile per i discenti adulti e a rafforzare i legami e la cooperazione fra l'IFP rivolta agli adulti e l'istruzione non formale degli adulti, al fine di promuovere le competenze chiave, fra cui buone competenze di base, competenze digitali, trasversali, verdi e altre competenze necessarie per la vita, che costituiscono un solido fondamento per la resilienza, l'occupabilità lungo tutto l'arco della vita, l'inclusione sociale, la cittadinanza attiva e lo sviluppo personale; sottolinea che gli sforzi per migliorare l'immagine e l'inclusività dei programmi di IFP devono essere accompagnati da sforzi intesi a rafforzare il valore educativo di tali programmi e ad aumentare la qualità e il rispetto dei diritti sociali e del lavoro degli apprendisti;
41. sottolinea l'importanza di raggiungere gli abitanti delle zone rurali e remote e di rendere l'offerta di IFP accessibile e pensata per quanti lavorano nell'agricoltura, nella pesca, nella silvicoltura e in altri settori professionali in tali zone, così come di fornire a queste persone tutte le competenze necessarie, incluse competenze verdi e digitali, affinché possano meglio cogliere le opportunità presenti e future offerte dall'economia verde e blu e dare un importante contributo alla conservazione dell'ambiente;
42. sottolinea che l'apprendimento basato sul lavoro e la promozione e l'attuazione di un sistema di IFP duale dovrebbero essere priorità del nuovo programma Erasmus;
43. invita gli Stati membri, in linea con la strategia dell'UE per la parità di genere, a continuare a combattere il pregiudizio di genere e le scelte stereotipate di genere garantendo e incoraggiando la parità di partecipazione delle donne alla formazione professionale in relazione a quelle che sono solitamente professioni "maschili" tradizionali e degli uomini alle professioni "femminili"; chiede nell'ambito degli sforzi di ammodernamento dei sistemi di IFP venga rafforzata la dimensione di genere e che l'apprendimento sul luogo di lavoro e al di fuori di esso risulti più accessibile per le lavoratrici dipendenti e quelle con compiti di cura della famiglia, non da ultimo nei settori in cui le donne sono sottorappresentate, segnatamente il comparto digitale, STEM e verde, per combattere la segregazione di genere nell'istruzione e nell'occupazione e lottare contro gli stereotipi di genere;
44. invita la Commissione e gli Stati membri a tener conto, nel quadro della transizione verso l'economia verde, della necessità di migliori opportunità di apprendimento lungo tutto l'arco della vita per donne e ragazze, in particolare nei settori dove è elevato il potenziale di creazione di nuovi posti di lavoro verdi, quali scienza, ricerca, ingegneria, tecnologia digitale e nuove tecnologie, al fine di rafforzare la posizione delle donne nella società, eliminare gli stereotipi di genere e garantire posti di lavoro pienamente rispondenti alle esigenze e alle competenze specifiche delle donne;
45. invita gli Stati membri a incoraggiare la partecipazione all'IFP mediante campagne che mettano in evidenza i vantaggi per il singolo e per il datore di lavoro, nonché fornendo incentivi, anche di lunga durata, per coprire alcuni dei costi che l'apprendistato comporta per i datori di lavoro; riconosce l'importanza di iniziative quali i campionati mondiali delle capacità professionali, il cui impatto è fondamentale per dare un'immagine positiva dei sistemi di IFP, promuovere nuovi posti di lavoro e nuove competenze, attirare i giovani verso profili professionali IFP, adeguare i sistemi di IFP all'economia moderna e dare impulso alla cooperazione tra istruzione, datori di lavoro e mercato del lavoro;
46. accoglie con favore l'obiettivo dello Spazio europeo dell'istruzione di sviluppare un vero e proprio spazio europeo dell'apprendimento in cui le frontiere non siano in alcun modo di ostacolo a un'istruzione e una formazione inclusive e di elevata qualità; ritiene che la raccomandazione dovrebbe realizzare tale obiettivo;
47. accoglie con favore la proposta di accrescere la flessibilità dei programmi di IFP, di utilizzare le microcredenziali e di aumentare la permeabilità con altri settori dell'istruzione, poiché questa maggiore flessibilità consente di personalizzare i programmi di IFP in funzione delle esigenze individuali, rispettando comunque le qualifiche complete; osserva che questa iniziativa consente anche il trasferimento del riconoscimento e l'accumulazione dei risultati dell'apprendimento; accoglie con favore, a questo proposito, l'idea dei profili professionali chiave a livello europeo e dell'integrazione con la piattaforma Europass e con i futuri conti individuali di apprendimento, che dovrebbe servire ad agevolare il riconoscimento delle qualifiche e la mobilità; sottolinea che i curricoli devono porre le basi per consentire alle persone il passaggio da un percorso di studi accademici e a un percorso di formazione professionale trasferendo anche le competenze acquisite; pone l'accento sul fatto che la struttura delle qualifiche deve consentire la comparabilità; evidenzia che i curricoli devono anche tener conto della futura occupabilità della persona anticipando il fabbisogno di competenze a medio e lungo termine; invita gli Stati membri a incoraggiare l'ulteriore modularizzazione dell'IFP per creare più passerelle tra i sistemi di istruzione e formazione; sottolinea l'importanza del sistema europeo di crediti per l'istruzione e la formazione professionale (ECVET), che ha consentito un migliore riconoscimento dei risultati dell'apprendimento durante i periodi di mobilità; invita gli Stati membri a prendere in considerazione per l'IFP lo sviluppo del sistema di punti di credito ECTS; invita gli Stati membri a garantire che i programmi di IFP permettano di ottenere livelli di competenza più elevati;
48. valuta positivamente il quadro europeo di riferimento per la garanzia della qualità dell'istruzione e della formazione professionale (EQAVET) e chiede di valutarne l'attuazione; accoglie con favore l'integrazione, nella raccomandazione in esame, del quadro di riferimento EQAVET e di elementi volti a colmare le lacune della sua attuazione, segnatamente con riferimento alle norme di qualità, e l'inclusione dei principi chiave del sistema ECVET a sostegno della flessibilità e della mobilità sviluppati nel quadro di altri strumenti come Erasmus+;
49. accoglie con favore tutte le possibili sinergie e il rafforzamento del ruolo dell'IFP nell'ambito della Garanzia per i giovani, data la sua efficacia nell'agevolare la transizione verso il mercato del lavoro dei giovani a rischio di disoccupazione e di esclusione sociale;
50. invita gli Stati membri a rafforzare l'apprendimento delle lingue nei sistemi di IFP, poiché la mancanza di competenze in questo settore rappresenta un serio ostacolo alla mobilità, mentre una buona padronanza di diverse lingue costituisce un valore aggiunto sui mercati del lavoro;
51. sottolinea che qualsiasi miglioramento dell'offerta di IFP deve essere accompagnato da miglioramenti nell'accesso ai servizi d'informazione, orientamento e consulenza, in un formato accessibile a tutti i discenti adulti e agli studenti fin dalla più tenera età;
52. sottolinea che l'apprendistato è un elemento essenziale dei programmi di IFP; esorta gli Stati membri a compiere ulteriori sforzi per garantire apprendistati di alta qualità, diversificati e su misura, che prevedano un'equa retribuzione e rispondano ai principi del pilastro europeo dei diritti sociali, in particolare con riferimento al diritto a un trattamento equo e paritario per quanto riguarda le condizioni di lavoro, inclusi la garanzia di un ambiente di lavoro adeguato alle esigenze delle persone con disabilità, l'accesso alla protezione sociale e la formazione; invita a questo proposito la Commissione a rivedere il quadro europeo per apprendistati efficaci e di qualità; invita gli Stati membri a incoraggiare la mobilità dell'IFP riducendo i requisiti amministrativi nazionali che gli studenti IFP stranieri devono soddisfare preliminarmente; incoraggia la Commissione e gli Stati membri ad adoperarsi per pervenire a uno statuto europeo dell'apprendistato;
53. pone l'accento sull'importanza di garantire che gli obiettivi della raccomandazione siano allineati all'attuale quadro politico e legislativo nel contesto del piano di ripresa per l'Europa - in particolare per quanto riguarda gli investimenti nelle competenze, nell'istruzione e nella formazione attraverso il dispositivo per la ripresa e la resilienza e REACT-EU -, nonché dell'agenda per le competenze per l'Europa, del piano d'azione per l'istruzione digitale, dello spazio europeo dell'istruzione, di Erasmus+ e della garanzia per i giovani;
54. sottolinea la necessità di migliorare il monitoraggio dei percorsi di carriera dei diplomati dell'IFP, dal momento che una migliore comprensione dei loro risultati nel mercato del lavoro è uno degli strumenti chiave per valutare e migliorare la qualità e la pertinenza dell'IFP per il mercato del lavoro, accanto alle previsioni sull'offerta e la domanda di competenze;
55. invita la Commissione e gli Stati membri ad aumentare le risorse assegnate alla digitalizzazione dei programmi di IFP e al monitoraggio dei percorsi di carriera di diplomati e laureati;
56. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione.
Cedefop, European public opinion survey on vocational education and training (Sondaggio dell'opinione pubblica europea sull'istruzione e la formazione professionale), 2017.
Eichhorst, W., Does vocational training help young people find a (good) job? (La formazione professionale aiuta i giovani a trovare un (buon) posto di lavoro?) Istituto IZA di economia del lavoro.