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Procedura : 2021/2507(RSP)
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RC-B9-0077/2021

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PV 21/01/2021 - 7.3
CRE 21/01/2021 - 7.3

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PV 21/01/2021 - 9
PV 21/01/2021 - 13

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P9_TA(2021)0029

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Giovedì 21 gennaio 2021 - Bruxelles
Situazione dei diritti umani in Vietnam, in particolare il caso dei giornalisti per i diritti umani Pham Chi Dung, Nguyen Tuong Thuy e Le Huu Minh Tuan
P9_TA(2021)0029RC-B9-0077/2021

Risoluzione del Parlamento europeo del 21 gennaio 2021 sulla situazione dei diritti umani in Vietnam, in particolare il caso dei giornalisti difensori dei diritti umani Pham Chi Dung, Nguyen Tuong Thuy e Le Huu Minh Tuan (2021/2507(RSP))

Il Parlamento europeo,

–  viste le sue precedenti risoluzioni sul Vietnam, in particolare quelle del 15 novembre 2018 sul Vietnam, in particolare la situazione dei prigionieri politici(1), del 14 dicembre 2017 sulla libertà di espressione in Vietnam, in particolare il caso di Nguyen Van Hoa(2), e del 9 giugno 2016, sul Vietnam(3),

–  viste le sue risoluzioni del 12 febbraio 2020 sul progetto di decisione del Consiglio relativa alla conclusione dell'accordo di libero scambio tra l'Unione europea e la Repubblica socialista del Vietnam(4), e sulla decisione del Consiglio relativa alla conclusione, a nome dell'Unione, dell'accordo sulla protezione degli investimenti tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da una parte, e la Repubblica socialista del Vietnam, dall'altra(5),

–  visto l'accordo quadro globale di partenariato e cooperazione tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da una parte, e la Repubblica socialista del Vietnam, dall'altra, firmato il 27 giugno 2012 ed entrato in vigore nell'ottobre 2016 (APC),

–  visto l'accordo di libero scambio UE-Vietnam (EVFTA),

–  vista la decima sessione del dialogo UE-Vietnam sui diritti umani del 19 febbraio 2020,

–  vista la dichiarazione del portavoce del Servizio europeo per l'azione esterna (SEAE) del 6 gennaio 2021 sulla condanna di tre giornalisti (Pham Chi Dung, Nguyen Tuong Thuy e Le Huu Minh Tuan),

–  visto il messaggio della delegazione dell'Unione europea in Vietnam in merito alla decisione della Corte d'appello di Ho Chi Minh City del gennaio 2021 di confermare la pesante condanna inflitta ai membri del gruppo Hiến Pháp,

–  vista la dichiarazione congiunta dei Relatori speciali delle Nazioni Unite del 14 gennaio 2021 dal titolo "Vietnam: gli arresti trasmettono un messaggio agghiacciante prima della riunione chiave del Partito",

–  viste le note informative per la stampa del portavoce dell'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani dell'8 gennaio 2021 sul Vietnam e la dichiarazione dell'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani del 3 giugno 2020 dal titolo "Asia: Bachelet allarmata per la repressione nei confronti della libertà di espressione durante la Covid-19",

–  viste le lettere di accusa congiunte trasmesse dalle procedure speciali delle Nazioni Unite del 17 settembre 2020 sui tre giornalisti, e del 22 gennaio 2020 su due persone, tra cui il giornalista Pham Chi Dung, e le rispettive risposte del governo vietnamita del 28 dicembre 2020 e del 18 marzo 2020,

–  viste la terza relazione periodica del Vietnam (CCPR/C/VNM/3) dell'11 e 12 marzo 2019 e le osservazioni conclusive della commissione delle Nazioni Unite per i diritti umani del 29 agosto 2019 al riguardo,

–  visti i principi guida delle Nazioni Unite in materia di imprese e diritti umani (PGNU) del 2011,

–  visti gli orientamenti dell'UE sui difensori dei diritti umani,

–  vista la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo del 1948,

–  visto il Patto internazionale relativo ai diritti civili e politici (ICCPR), al quale il Vietnam ha aderito nel 1982,

–  visti l'articolo 144, paragrafo 5, e l'articolo 132, paragrafo 4, del suo regolamento,

A.  considerando che, il 5 gennaio 2021, i difensori dei diritti umani e giornalisti Pham Chi Dung, Nguyen Tuong Thuy e Le Huu Minh Tuan, membri dell'Associazione dei giornalisti indipendenti del Vietnam (IJAVN), sono stati condannati a pesanti pene detentive, rispettivamente di 15, 11 e 11 anni, dal Tribunale del popolo di Ho Chi Minh City, con l’accusa, tra l’altro, di "aver prodotto, archiviato e diffuso informazioni, materiali e oggetti allo scopo di opporsi allo Stato"; che l'ambito della loro rispettiva attività giornalistica comprende la cattiva amministrazione e la corruzione del governo, il trattamento dei difensori dei diritti umani da parte delle autorità vietnamite e il movimento a favore della democrazia in Vietnam;

B.  considerando che le autorità vietnamite continuano a imprigionare, detenere, vessare e intimidire difensori dei diritti umani, giornalisti, blogger, avvocati dei diritti umani, attivisti della società civile e sindacalisti nel paese; che lunghe pene detentive attendono i difensori dei diritti umani per le attività svolte nell'ambito dei diritti umani e per aver esercitato il loro diritto fondamentale alla libertà di espressione, sia online che offline; che il numero dei prigionieri politici detenuti in Vietnam è attualmente il maggiore del sud-est asiatico e comprende 170 prigionieri di coscienza, 69 dei quali detenuti esclusivamente per la loro attività sui social media; che la maggior parte dei prigionieri politici sono detenuti in base a clausole di sicurezza nazionale, formulate in modo vago, non coerenti con la costituzione vietnamita e con i trattati internazionali sui diritti umani come l'ICCPR, di cui il Vietnam è uno Stato parte;

C.  considerando che gli attivisti politici e i difensori dei diritti umani si vedono confrontati a dure condizioni detentive, tra cui il rifiuto dell'accesso all'assistenza medica, all'assistenza legale e ai contatti con i familiari, e sono spesso soggetti a violenza, tortura o altre forme di maltrattamento; che i loro processi, spesso rapidi, non soddisfano gli standard fondamentali di imparzialità, equità e indipendenza dei tribunali; che le confessioni vengono regolarmente estorte sotto coercizione e trasmesse in televisione;

D.  considerando che Pham Chi Dung, giornalista indipendente che promuove campagne in difesa dell'ambiente, della democrazia, della libertà dei media, del pluralismo politico, dello Stato di diritto e dello sviluppo della società civile, è in detenzione arbitraria dal novembre 2019 con l'accusa di "cooperare con media esteri per fornire informazioni distorte"; che queste accuse sono state avanzate dopo che egli aveva inviato un videomessaggio ai deputati al Parlamento europeo esortandoli a rinviare la ratifica dell'EVFTA fino a quando non fossero stati compiuti progressi in materia di diritti umani nel paese; che, nel 2012, Pham Chi Dung era stato precedentemente detenuto per sei mesi con le stesse accuse;

E.  considerando che poco dopo l'arresto di Pham Chi Dung, il sito web dell'IJAVN è stato chiuso dalle autorità; che Ngyuen Tuong Thuy è stato arrestato nel suo appartamento di Hanoi il 23 maggio 2020 e Le Huu Minh Tuan è stato arrestato il 12 giugno 2020; che tutti e tre i difensori dei diritti umani erano stati oggetto di vessazioni e intimidazioni da parte delle autorità vietnamite prima del loro arresto arbitrario e della loro condanna;

F.  considerando che, secondo le informazioni fornite dalla società civile, quasi l'80% dei prigionieri di coscienza in Vietnam è in carcere per la propria attività sui social media; che almeno due piattaforme globali di social media hanno notevolmente aumentato la loro conformità alle restrizioni alla libertà di parola e alle leggi sulla censura del Vietnam, anche attraverso la censura delle critiche pacifiche dello Stato, l'espansione dei blocchi geografici e la rimozione della "propaganda contro il Partito e lo Stato”, in violazione di standard universali come gli UNGP e dei propri codici di condotta;

G.  considerando che il Vietnam occupa il 175° posto su 180 nella classifica mondiale 2020 della libertà di stampa redatta da Reporter senza frontiere; che quasi tutti i mezzi di comunicazione in Vietnam sono di proprietà e sotto il controllo statali e che esiste la censura, anche delle emittenti e delle pubblicazioni straniere; che il governo del Vietnam continua a vietare le attività di organi di informazione indipendenti o privati e a esercitare un controllo rigoroso sulle stazioni radiotelevisive e sulle pubblicazioni stampate; che, nell'aprile 2016 l'Assemblea nazionale ha approvato una legge sui mezzi di informazione che limita gravemente la libertà di stampa in Vietnam;

H.  considerando che il 12 giugno 2018 l'Assemblea nazionale del Vietnam ha approvato una legge in materia di sicurezza informatica volta a inasprire i controlli online, che impone ai fornitori di servizi di cancellare post ritenuti "pericolosi" per la sicurezza nazionale; che tale legge pone severe restrizioni alla libertà di espressione in rete e mira a limitare fortemente il diritto alla vita privata;

I.  considerando che il diritto alla libertà di espressione è garantito dalla Costituzione vietnamita, dalla Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo e da altre convenzioni internazionali sottoscritte dal Vietnam, compreso l'ICCPR; che, nel contesto della revisione periodica universale delle Nazioni Unite, il Vietnam ha accettato raccomandazioni per garantire la libertà di opinione e di espressione e revocare le restrizioni in materia;

J.  considerando che il 1º gennaio 2018 è entrata in vigore la prima legge del Vietnam in materia di credo e religione, che obbliga tutti i gruppi religiosi del paese a registrarsi presso le autorità e ad informarle in merito alle loro attività; che le autorità possono rifiutare o ostacolare le domande di registrazione e vietare le attività religiose che ritengono arbitrariamente lesive dell'"interesse nazionale", dell'"ordine pubblico" o dell'"unità nazionale";

K.  considerando che il codice penale vietnamita contiene disposizioni repressive che vengono utilizzate illecitamente per mettere a tacere, arrestare, detenere o condannare, o limitare l'attività di difensori dei diritti umani, dissidenti, avvocati, sindacati, gruppi religiosi e organizzazioni non governative, in particolare quelle che esprimono opinioni critiche nei confronti del governo vietnamita;

L.  considerando che la pena di morte è ancora applicata nel paese, ma il numero di esecuzioni è sconosciuto poiché le autorità vietnamite classificano le statistiche sulla pena capitale come segreto di Stato;

M.  considerando che le relazioni UE-Vietnam si basano sull'APC UE-Vietnam, di cui i diritti umani sono un elemento essenziale, e che prevede la sospensione degli strumenti di cooperazione bilaterale, comprese le preferenze commerciali bilaterali, in caso di violazioni gravi e sistematiche dei diritti umani;

N.  considerando che, nell'ambito dell'APC UE-Vietnam, e in particolare degli articoli 1, 2 e 35, il Vietnam si è impegnato a cooperare con l'Unione europea nella promozione e nella protezione dei diritti umani; che tale cooperazione include l'attuazione di strumenti internazionali sui diritti umani, come l'ICCPR, di cui il Vietnam è uno Stato parte; che esiste un chiaro collegamento tra l'APC UE-Vietnam e l'EVFTA, in cui entrambe le parti si sono impegnate a rispettare i propri obblighi in materia di diritti umani; che la clausola sugli elementi essenziali nell'APC UE-Vietnam consente misure appropriate in caso di violazioni gravi e sistematiche dei diritti umani;

O.  considerando che il secondo comitato misto nell'ambito dell'APC UE-Vietnam, riunitosi online il 15 dicembre 2020, ha esaminato le proposte di cooperazione nel campo dei diritti umani, compresa l'attuazione dell'ICCPR, e ha accettato le raccomandazioni formulate nella revisione periodica universale;

1.  invita le autorità vietnamite a rilasciare immediatamente e senza condizioni Pham Chi Dung, Nguyen Tuong Thuy e Le Huu Minh Tuan e tutti gli altri giornalisti, difensori dei diritti umani e dell'ambiente, sindacalisti e prigionieri di coscienza detenuti e condannati per aver semplicemente esercitato il proprio diritto alla libertà di espressione, e a ritirare tutte le accuse nei loro confronti;

2.  esprime profondo sgomento e condanna la crescente repressione del dissenso e l'aumento delle violazioni dei diritti umani in Vietnam, tra cui le condanne, le intimidazioni politiche, i controlli, le vessazioni, i processi iniqui, gli esili forzati e gli attacchi ai danni di attivisti politici, giornalisti, blogger, dissidenti e difensori dei diritti umani per aver esercitato la loro libertà di espressione, trattandosi di palesi violazioni degli obblighi internazionali in materia di diritti umani che incombono al Vietnam;

3.  invita le autorità vietnamite a porre immediatamente fine ad altri tipi di vessazione, comprese le vessazioni giudiziarie e l'intimidazione di giornalisti, difensori dei diritti umani e dell'ambiente, attivisti e quanti esercitano pacificamente il loro diritto alla libertà di espressione e altri diritti umani, sia online che offline;

4.  esprime profonda preoccupazione per il sovraffollamento e le condizioni insalubri delle carceri vietnamite, che aumentano i rischi di contrarre l'infezione da COVID-19 e altre malattie; ribadisce l'appello formulato dall'Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani per il rilascio di tutte le persone detenute senza sufficienti basi giuridiche, compresi i prigionieri politici e quanti sono detenuti per aver espresso opinioni dissenzienti; sottolinea che, in attesa del loro rilascio, le autorità vietnamite devono assicurare in qualsiasi circostanza l'integrità fisica e il benessere psicologico di tutti i prigionieri, tra cui Pham Chi Dung, Nguyen Tuong Thuy e Le Huu Minh Tuan, e garantire che il trattamento riservato a tutti gli altri prigionieri e detenuti politici sia conforme alle norme internazionali; sottolinea che il diritto di accesso agli avvocati, agli operatori sanitari e ai familiari costituisce una garanzia importante contro la tortura e i maltrattamenti;

5.  invita le autorità vietnamite a porre fine alla censura dell'informazione e dei media indipendenti prodotti da organi di stampa nazionali e internazionali, compresa l'Associazione dei giornalisti indipendenti del Vietnam, a sollevare le restrizioni sulle fonti di informazione online e sull'uso di Internet e a fornire uno spazio sicuro e un ambiente favorevole ai giornalisti, ai cittadini giornalisti, ai blogger e a quanti si esprimono online;

6.  esprime preoccupazione in merito al presunto coinvolgimento di social network globali nei tentativi delle autorità vietnamite di limitare la libertà di espressione ed esorta le piattaforme di social media globali a non rendersi complici della censura in atto in Vietnam;

7.  invita il governo vietnamita a eliminare tutte le restrizioni alla libertà di religione e a porre fine alle vessazioni nei confronti delle comunità religiose;

8.  esorta il governo del Vietnam a rivedere le disposizioni del codice penale vietnamita, segnatamente gli articoli 117, 118 e 331, che impongono indebite restrizioni ai diritti alla libertà di espressione, di riunione pacifica e di associazione, e a modificare la legge sulla cibersicurezza, il decreto 15/2020/ND-CP relativo alle sanzioni applicabili alle violazioni amministrative dei regolamenti in materia di servizi postali, telecomunicazioni, radiofrequenze, tecnologia dell'informazione e transazioni elettroniche, e il decreto 72/2013/ND-CP sulla gestione, la fornitura e l'uso dei servizi Internet e dei contenuti informativi online, al fine di renderli conformi alle norme internazionali in materia di diritti umani; sottolinea, in particolare, la necessità di una riforma del Codice penale onde garantire l'effettiva attuazione delle convenzioni nn. 98 e 87 dell'Organizzazione internazionale del lavoro (OIL), che il Vietnam si è impegnato a ratificare;

9.  invita il Vietnam ad accelerare la ratifica della convenzione n. 87 dell'OIL sulla libertà di associazione e la protezione del diritto sindacale e a garantirne la rapida entrata in vigore, nonché a fornire una tabella di marcia credibile per l'attuazione della convenzione n. 105 dell'OIL sull'abolizione del lavoro forzato e della convenzione n. 98 sul diritto di organizzazione e di negoziazione collettiva; chiede alle autorità vietnamite di riconoscere i sindacati indipendenti e di proteggere tutti i lavoratori, in particolare donne e bambini, da discriminazioni, molestie sessuali, violazioni della soglia legale degli straordinari e violazioni delle norme in materia di salute e sicurezza;

10.  invita le autorità vietnamite a sostenere l'attuazione dei principi guida su imprese e diritti umani e chiede alle imprese aventi sede o operanti nell'Unione europea di conformarsi a tali principi e alla normativa internazionale e in materia di diritti umani;

11.  invita le autorità vietnamite a introdurre una moratoria immediata sul ricorso alla pena di morte quale passo verso la sua abolizione; chiede che tutte le condanne a morte siano riesaminate onde garantire che i processi siano stati celebrati in conformità delle norme internazionali e invoca l'adesione del Vietnam al Secondo protocollo facoltativo al Patto internazionale relativo ai diritti civili e politici, che mira ad abolire la pena di morte;

12.  sottolinea che il rispetto dei diritti umani rappresenta il fondamento chiave delle relazioni tra il Vietnam e l'UE e un elemento essenziale dell'accordo di partenariato e cooperazione (APC) e dell'accordo di libero scambio (ALS) UE-Vietnam;

13.  plaude al rafforzamento del partenariato e del dialogo sui diritti umani tra l'UE e il Vietnam, in particolare l'istituzione di un gruppo di monitoraggio parlamentare congiunto tra il Parlamento europeo e l'Assemblea nazionale del Vietnam al fine di monitorare l'attuazione dell'ALS e dell'accordo di protezione degli investimenti UE-Vietnam, che potrebbe facilitare il dialogo su questioni non commerciali; ricorda l'importanza del dialogo sui diritti umani in quanto strumento chiave di cui avvalersi in modo efficiente per accompagnare e incoraggiare il Vietnam nell'attuazione delle riforme necessarie; invita il SEAE, la Commissione e il rappresentante speciale dell'UE per i diritti umani a rafforzare il dialogo sui diritti umani con il Vietnam ai più alti livelli;

14.  prende atto del legame giuridico e istituzionale tra l'ALS e l'APC, che garantisce che i diritti umani occupino un posto centrale nelle relazioni UE-Vietnam; invita le parti a servirsi pienamente degli accordi al fine di migliorare la situazione dei diritti umani in Vietnam e sottolinea l'importanza di un dialogo costruttivo ed efficace in materia di diritti umani tra l'UE e il Vietnam; ricorda al governo vietnamita che, data l'entità delle persistenti violazioni dei diritti umani, l'APC UE-Vietnam, legato all'accordo di libero scambio, consente di porre in atto le misure opportune in caso di gravi violazioni dei diritti umani, adottando una linea più dura con il governo vietnamita; accoglie con favore l'opportunità di sollevare questioni relative ai diritti umani in occasione delle riunioni del gruppo di monitoraggio parlamentare congiunto sull'ALS UE-Vietnam con il Parlamento vietnamita, e si compiace del fatto che la prima riunione si sia svolta nel dicembre 2020;

15.  sollecita la Commissione e il SEAE a procedere rapidamente all'attuazione di una valutazione d'impatto globale sui diritti umani che affronti il potenziale impatto dell'ALS UE-Vietnam sui diritti umani, come richiesto dal Parlamento europeo nella sua risoluzione sulla ratifica dell'accordo; chiede l'adozione di un piano d'azione per affrontare efficacemente la crescente repressione del Vietnam e le inadempienze dei suoi obblighi in materia di diritti umani, ed esorta la Commissione e il SEAE a riferire regolarmente al Parlamento sull'attuazione di tale piano;

16.  ribadisce il suo invito all'UE e al Vietnam a istituire un meccanismo di monitoraggio indipendente sui diritti umani nonché un meccanismo indipendente per il trattamento delle denunce, che fornisca ai cittadini coinvolti e alle parti interessate locali coinvolte un efficace mezzo di ricorso;

17.  si rammarica del fatto che i gruppi consultivi interni sull'ALS UE-Vietnam non siano ancora operativi e ribadisce la sua richiesta di garantire una rappresentanza ampia ed equilibrata, in seno a detti gruppi, delle organizzazioni della società civile indipendenti, libere e diversificate, ivi compresi i difensori dei diritti umani e le organizzazioni vietnamite indipendenti che operano nei settori dell'ambiente e del lavoro; invita le autorità vietnamite ad astenersi da indebite interferenze nella composizione e nel funzionamento dell'organismo, nonché da minacce o ritorsioni nei confronti dei membri selezionati;

18.  esorta il Vietnam a rivolgere un invito permanente a recarsi nel paese alle procedure speciali delle Nazioni Unite, in particolare al Relatore speciale per la libertà di opinione e di espressione e al Relatore speciale sulla situazione dei difensori dei diritti umani, e a garantire loro un accesso libero e senza vincoli a tutte le parti che desiderino consultare;

19.  invita il vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, il SEAE e la Commissione a sostenere attivamente i giornalisti, i gruppi della società civile e i difensori dei diritti umani in Vietnam, anche mediante la richiesta di liberare i giornalisti, i difensori dei diritti umani e i prigionieri di coscienza nell'ambito di tutti i contatti che intrattengono con le autorità vietnamite; esorta la delegazione dell'UE ad Hanoi a fornire tutto il sostegno adeguato ai difensori dei diritti umani detenuti, anche mediante l'organizzazione di visite nelle carceri, il monitoraggio dei processi e l'offerta di assistenza legale;

20.  invita la delegazione dell'UE a denunciare i casi citati nella presente risoluzione, già segnalati da organismi ed esperti delle Nazioni Unite, tra cui, per citare solo qualche esempio, Tran Huynh Duy Thuc, Ho Duc Hoa, Tran Anh Kim, Le Thanh Tung, Phan Kim Khanh, Tran Hoang Phuc, Hoang Duc Binh, Bui Van Trung, Truong Minh Duc, Nguyen Trung Ton, Pham Van Troi, Nguyen Bac Truyen, Le Dinh Luong, Nguyen Van Tuc, Nguyen Trung Truc, Pham Van Diep, Nguyen Nang Tinh, Tran Duc Thach, Pham Doan Trang, Can Thi Theu, Trinh Ba Phuong, Trinh Ba Tu, Dinh Thi Thu Thuy, Nguyen Thi Ngoc Hanh, Ngo Van Dung, Le Quy Loc and Ho Dinh Cuong;

21.  esorta il Consiglio "Affari esteri" dell'Unione a discutere della situazione dei diritti umani in Vietnam; invita gli Stati membri a esprimere a gran voce le loro preoccupazioni riguardo all'aggravarsi della situazione dei diritti umani in Vietnam, preferibilmente prima del 13oCongresso del Partito Comunista vietnamita; incoraggia l'UE e i suoi Stati membri a rafforzare gli sforzi profusi a livello internazionale per promuovere, in seno al Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite, un'iniziativa congiunta con partner che condividono gli stessi principi, in particolare il nuovo governo statunitense, al fine di perseguire miglioramenti concreti in materia di diritti umani in Vietnam;

22.  invita l'UE a continuare ad adoperarsi per un sistema di controllo efficace per l'esportazione, la vendita, l'aggiornamento e la manutenzione di tutti i tipi di dispositivi di sicurezza, armi e prodotti a duplice uso, compresa la tecnologia di sorveglianza di Internet, onde evitare che siano utilizzati a fini di repressione interna da parte di Stati che presentano trascorsi negativi in termini di diritti umani, compreso il Vietnam;

23.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, al vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza, al Segretario generale dell'Associazione delle Nazioni del Sud-Est asiatico, al governo e all'Assemblea nazionale del Vietnam, nonché al Segretario generale delle Nazioni Unite.

(1) GU C 363 del 28.10.2020, pag. 66.
(2) GU C 369 dell'11.10.2018, pag. 73.
(3) GU C 86 del 6.3.2018, pag. 122.
(4) Testi approvati, P9_TA(2020)0027.
(5) Testi approvati, P9_TA(2020)0029.

Ultimo aggiornamento: 22 aprile 2021Note legali - Informativa sulla privacy