Risoluzione del Parlamento europeo dell'11 febbraio 2021 sulla comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni "Un'agenda per le competenze per l'Europa per la competitività sostenibile, l'equità sociale e la resilienza" (2020/2818(RSP))
Il Parlamento europeo,
– visti gli articoli 165 e 166 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,
– vista la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, in particolare gli articoli 14 e 15,
– visto il pilastro europeo dei diritti sociali proclamato dal Consiglio europeo, dal Parlamento europeo e dalla Commissione europea nel novembre 2017, in particolare il principio 1 "Istruzione, formazione e apprendimento permanente" e il principio 4 "Sostegno attivo all'occupazione",
– vista la Convenzione relativa al congedo per motivi di formazione retribuito dell'Organizzazione internazionale del lavoro (OIL), del 1974,
– visti la comunicazione della Commissione dal titolo "Un'agenda per le competenze per l'Europa per la competitività sostenibile, l'equità sociale e la resilienza" (COM(2020)0274) e i documenti di lavoro dei servizi della Commissione che la accompagnano (SWD(2020)0121 e SWD(2020)0122),
– vista la proposta di raccomandazione del Consiglio relativa all'istruzione e formazione professionale (IFP) per la competitività sostenibile, l'equità sociale e la resilienza, presentata dalla Commissione (COM(2020)0275),
– visti la comunicazione della Commissione sulla realizzazione dello spazio europeo dell'istruzione entro il 2025 (COM(2020)0625) e il documento di lavoro dei servizi della Commissione che la accompagna (SWD(2020)0212),
– visti la comunicazione della Commissione dal titolo "Piano d'azione per l'istruzione digitale 2021-2027. Ripensare l'istruzione e la formazione per l'era digitale" (COM(2020)0624) e il documento di lavoro dei servizi della Commissione che la accompagna (SWD(2020)0209),
– vista la relazione alla Commissione dal titolo "Digital Economy and Society Index (DESI) 2020 – Human capital" (Indice di digitalizzazione dell'economia e della società (DESI) 2020 – Capitale umano)(1),
– vista la comunicazione della Commissione dal titolo "Una nuova strategia industriale per l'Europa" (COM(2020)0102), in cui si afferma che "la duplice transizione, ecologica e digitale, toccherà ogni componente dell'economia, della società e dell'industria", che per essere competitiva l'economia "deve attirare e mantenere una manodopera qualificata", e che, in base alle previsioni, "solo nei prossimi cinque anni 120 milioni di europei dovranno aggiornare le proprie competenze o riqualificarsi",
– vista la comunicazione della Commissione dal titolo "Il Green Deal europeo" (COM(2019)0640), in cui si afferma che, al fine di realizzare tutti i cambiamenti menzionati nella comunicazione stessa, "per cogliere i benefici della transizione ecologica è fondamentale dedicarsi proattivamente alla riqualificazione e al miglioramento delle competenze",
– viste le conclusioni del Consiglio dell'8 giugno 2020 sulla riqualificazione e il miglioramento del livello delle competenze quale base per aumentare la sostenibilità e l'occupabilità, nel quadro del sostegno alla ripresa economica e alla coesione sociale,
– viste le conclusioni del Consiglio del 16 giugno 2020 sul contrasto alla crisi COVID-19 nel settore dell'istruzione e della formazione,
– vista la risoluzione del Consiglio dell'8 novembre 2019 sull'ulteriore sviluppo dello spazio europeo dell'istruzione a sostegno di sistemi di istruzione e formazione orientati al futuro(2),
– viste le conclusioni del Consiglio del 3 marzo 2017 sul miglioramento delle competenze delle donne e degli uomini nel mercato del lavoro dell'UE(3),
– vista la raccomandazione del Consiglio del 19 dicembre 2016 sui percorsi di miglioramento del livello delle competenze: nuove opportunità per gli adulti(4),
– viste le conclusioni del Consiglio del 14 dicembre 2017 su un'agenda rinnovata dell'UE per l'istruzione superiore(5),
– vista la decisione (UE) 2018/646 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 aprile 2018, relativa a un quadro comune per la fornitura di servizi migliori per le competenze e le qualifiche (Europass) e che abroga la decisione n. 2241/2004/CE(6),
– visto il quadro strategico per la cooperazione europea in materia di istruzione e formazione (ET 2020),
– visto il parere del Comitato economico e sociale europeo del 5 maggio 2020 sul tema "Finanziamenti sostenibili per l'apprendimento permanente e lo sviluppo di competenze nel contesto della carenza di manodopera qualificata" (parere esplorativo richiesto dalla presidenza croata),
– visto il parere del Comitato economico e sociale europeo del 15 marzo 2018 sul tema "Il futuro dell'occupazione: l'acquisizione di conoscenze e competenze appropriate per soddisfare le esigenze dei futuri posti di lavoro" (parere esplorativo richiesto dalla presidenza bulgara)(7),
– vista l'indagine europea sulle condizioni di lavoro(8),
– vista la ricerca condotta da Eurofound sull'impatto della digitalizzazione sull'utilizzo e lo sviluppo delle competenze(9),
– visto lo studio del Cedefop dal titolo "Empowering adults through upskilling and reskilling pathways" (Migliorare la situazione degli adulti attraverso percorsi di riqualificazione e miglioramento del livello delle competenze), volumi 1 e 2,
– vista la relazione del Cedefop dal titolo "Skills forecast - trends and challenges to 2030" (Tendenze e sfide previste in materia di competenze di qui al 2030)(10),
– visti la panoramica europea delle competenze(11) e l'indice europeo delle competenze(12) del Cedefop,
– visto lo studio dello STOA "Rethinking education in the digital age" (Ripensare l'istruzione nell'era digitale)(13),
– vista la banca dati Skills for Jobs (Competenze per posti di lavoro) dell'OCSE(14),
– visto lo studio dell'OCSE dal titolo "Getting Skills Right. Increasing Adult Learning Participation. Learning from successful reforms" (Ottenere le giuste competenze. Aumentare la partecipazione degli adulti all'apprendimento. Imparare dalle riforme che hanno avuto successo)(15),
– visto il briefing strategico dell'OCSE del 10 luglio 2020 dal titolo "Skill measures to mobilise the workforce during the COVID-19 crisis" (Misure in materia di competenze per mobilitare la forza lavoro durante la crisi COVID-19)(16),
– vista la sua risoluzione del 22 ottobre 2020 sul futuro dell'istruzione europea nel contesto della COVID-19(17),
– vista la sua risoluzione dell'8 ottobre 2020 sul potenziamento della garanzia per i giovani(18),
– vista la sua risoluzione del 12 giugno 2018 sulla modernizzazione dell'istruzione nell'UE(19),
– vista la sua risoluzione del 14 settembre 2017 su una nuova agenda per le competenze per l'Europa(20),
– vista la sua risoluzione del 19 gennaio 2016 sulle politiche in materia di competenze per la lotta alla disoccupazione giovanile(21),
– vista la sua risoluzione del 10 settembre 2015 sulla creazione di un mercato del lavoro competitivo nell'Unione europea del XXI secolo: adeguamento delle competenze e delle qualifiche in funzione della domanda e delle prospettive occupazionali, un modo per uscire dalla crisi(22),
– vista l'interrogazione alla Commissione sulla comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni dal titolo "Un'agenda per le competenze per l'Europa per la competitività sostenibile, l'equità sociale e la resilienza" (O-000006/2021 – B9‑0004/2021),
– visti l'articolo 136, paragrafo 5, e l'articolo 132, paragrafo 2, del suo regolamento,
– vista la proposta di risoluzione della commissione per l'occupazione e gli affari sociali,
A. considerando che la transizione verde e digitale, unita alle tendenze demografiche e alla globalizzazione, sta cambiando la natura del lavoro, il contenuto delle professioni e le competenze e qualifiche richieste per esercitarle; che la riqualificazione e il miglioramento del livello delle competenze saranno essenziali per far fronte alle sfide e alle opportunità generate dall'accelerazione delle macrotendenze, nonché fondamentali per colmare la crescente carenza di competenze nel mercato del lavoro dell'UE;
B. considerando che l'agenda per l'Europa per la competitività sostenibile, l'equità sociale e la resilienza è pienamente conforme al pilastro europeo dei diritti sociali, in particolare al suo primo principio, il quale sancisce che "ogni persona ha diritto a un'istruzione, a una formazione e a un apprendimento permanente di qualità e inclusivi, al fine di mantenere e acquisire competenze che consentono di partecipare pienamente alla società e di gestire con successo le transizioni nel mercato del lavoro";
C. considerando che l'istruzione nell'era digitale comprende l'istruzione formale digitale, ma anche l'istruzione informale e non formale pertinente all'acquisizione di competenze tecniche, trasversali e civiche lungo tutto l'arco della vita dei cittadini europei;
D. considerando che i sistemi formali di istruzione e formazione professionale incontrano crescenti difficoltà nel soddisfare l'intero ventaglio delle esigenze e richieste del singolo e della società in un mondo in costante trasformazione;
E. considerando che la crisi COVID-19 ha cambiato il mondo del lavoro accelerando gli esuberi e l'obsolescenza di molti posti di lavoro, accentuato l'importanza delle competenze digitali e dell'alfabetizzazione digitale, allargato il divario digitale e accresciuto la necessità di aggiornare gli insiemi di competenze di cui dispone la forza lavoro europea, in particolare per quanto riguarda il drastico aumento della necessità di competenze digitali e tecnologiche e di competenze trasversali come la resilienza e l'adattabilità; che tale necessità sarà resa ancora più pressante dalla diffusione dell'utilizzo dell'intelligenza artificiale (IA), che potrebbe trasformare completamente i modelli di lavoro e sostituire alcuni tipi di attività; che la pandemia ha interrotto le attività di formazione e di istruzione, segnatamente quelle rivolte ai discenti IFP, provocando un aumento della disoccupazione, in particolare tra i giovani alle prese con la transizione dal mondo dell'istruzione a quello del lavoro; che il confinamento forzato durante la crisi COVID-19 ha offerto ai lavoratori l'opportunità di aggiornare le loro competenze;
F. considerando che le competenze chiave sono fondamentali nella società della conoscenza e in un contesto di apprendimento permanente, in quanto garantiscono una maggiore flessibilità nell'adattarsi all'evoluzione della società e dei mercati del lavoro;
G. considerando che persistono numerose disuguaglianze nell'accesso all'istruzione e alle competenze per i gruppi vulnerabili della società, nonché tra i generi, e che i cittadini di diversa origine etnica, le persone con disabilità o le donne hanno minori probabilità di poter acquisire nuove competenze;
H. considerando che gli individui devono disporre delle competenze richieste nel mercato del lavoro e della capacità di adattarsi rapidamente all'evoluzione della domanda di competenze lungo tutto l'arco della loro vita; che in molti settori dell'UE potrebbe essere automatizzata una percentuale di mansioni compresa tra il 37 % e il 69 %, il che cambierebbe in modo significativo le prestazioni(23); che, secondo una ricerca condotta da Eurofound, il 28 % dei lavoratori dichiara di possedere le competenze necessarie per svolgere incarichi più impegnativi;
I. considerando che la riqualificazione e il miglioramento del livello delle competenze non sono responsabilità esclusivamente individuali, ma anche sociali, in quanto bassi livelli di competenze di base e la scarsa partecipazione degli adulti alle attività di formazione riducono le loro prospettive occupazionali nel mercato del lavoro, generando disuguaglianze sociali ed economiche e contribuendo a elevati livelli di povertà;
J. considerando che gli squilibri tra domanda e offerta di competenze e le carenze di competenze rappresentano sfide importanti per il mercato del lavoro e i sistemi di istruzione dell'UE; che tra la forza lavoro si rileva una profonda carenza di competenze digitali e che il 42 % dei cittadini dell'UE non possiede competenze digitali di base(24); che sono necessari investimenti significativi per colmare la carenza di competenze digitali;
K. considerando che l'attuale generazione di giovani è altamente qualificata; che l'acquisizione di competenze, la riqualificazione, il miglioramento del livello delle competenze e l'apprendimento lungo tutto l'arco della vita non sono l'unica risposta alla mancanza di posti di lavoro per i giovani; che occorrono misure occupazionali supplementari per garantire la creazione di posti di lavoro sostenibili e di qualità; che il panorama occupazionale è in rapida evoluzione e che si stima che il 65 % dei bambini che oggi iniziano la scuola primaria finirà per svolgere tipi di lavoro completamente nuovi che ancora non esistono(25); che nel 2019 già l'85 % dei cittadini usava Internet e che solo il 58 % di essi possedeva almeno le competenze digitali di base(26);
L. considerando che l'ambizione del Green Deal europeo di conseguire la neutralità climatica entro il 2050 e l'obiettivo di ridurre le emissioni di CO2 del 60 % entro il 2030 implicheranno una transizione verso un'economia neutra dal punto di vista climatico, circolare ed efficiente dal punto di vista energetico; che ciò avrà un impatto sostanzialmente su tutti i settori dell'economia, e che la riqualificazione della forza lavoro e la centralità delle competenze "verdi" in tutti i percorsi educativi diverranno cruciali per realizzare una transizione giusta che non lasci indietro nessuno;
M. considerando che, accanto alle competenze tecnologiche e digitali, il pensiero critico è una delle competenze chiave nell'era digitale; che vi è la chiara necessità di promuovere il pensiero critico a livello di tutti i cittadini, per consentire loro di approfittare appieno delle potenzialità degli strumenti digitali e proteggerli dai relativi pericoli;
N. considerando che sistemi di istruzione moderni, innovativi e inclusivi, che conferiscano centralità alle tecnologie digitali, sono in grado di preparare le nuove generazioni di professionisti alle sfide e alle opportunità future;
O. considerando che, ai fini della competitività sostenibile, dell'equità sociale e della resilienza è cruciale che tutti, compresi i gruppi vulnerabili, le persone anziane e le persone che vivono in quartieri urbani svantaggiati, nelle zone rurali e remote scarsamente popolate o spopolate e sulle isole, abbiano parità di accesso a misure inclusive e di qualità per l'acquisizione di competenze, il miglioramento del livello delle competenze e la riqualificazione, nonché alle informazioni circa le risorse in materia di competenze, la consulenza, l'istruzione e la formazione professionale; che la ricerca di Eurofound documenta un aumento delle disuguaglianze nell'accesso dei lavoratori alla formazione(27);
P. considerando che in alcuni paesi dell'UE il tempo dedicato dai bambini alle attività scolastiche si è dimezzato durante la crisi COVID-19; che la chiusura degli istituti di istruzione e formazione, anche se temporanea, può avere conseguenze significative per i discenti, incidere negativamente sui risultati dell'apprendimento e aumentare le disuguaglianze esistenti;
Q. considerando che, a differenza del sistema scolastico obbligatorio, la formazione degli adulti si basa su un impegno volontario assunto per motivi personali o professionali, e rappresenta dunque una sfida maggiore per gli erogatori di istruzione e formazione;
R. considerando che mantenere aggiornate le proprie competenze facilita la permanenza nel mercato del lavoro e l'inclusione sociale, il che è fondamentale anche per la vita e la salute mentale di milioni di cittadini;
S. considerando che non esistono competenze diverse in base al sesso, ma che vi sono differenze di genere in termini di scelte e di sviluppo professionale;
T. considerando che le politiche in materia di istruzione, formazione e competenze sono responsabilità degli Stati membri; che l'UE svolge un importante ruolo nel sostenere, coordinare e integrare le azioni degli Stati membri in tali ambiti; che le nuove sfide richiedono la mobilitazione di strumenti europei e politiche di sostegno nell'ambito dello spazio europeo dell'istruzione; che programmi dell'Unione quali Erasmus+, la garanzia europea per i giovani e il Corpo europeo di solidarietà svolgono un ruolo importante nel miglioramento del livello delle competenze dei giovani;
U. considerando che le tecnologie digitali dovrebbero tuttavia essere percepite come strumenti per fornire un'istruzione e una formazione di qualità; che in futuro saranno sempre più necessarie competenze digitali (codificazione, logistica e robotica), non solo per i corsi d'informatica, ma anche per l'intero percorso di studi;
V. considerando che è opportuno esplorare più attentamente oltre che agevolare le possibilità digitali di formazione e sviluppo delle competenze, ad esempio le attività di formazione online per i gruppi vulnerabili o i dipendenti delle PMI che necessitano di un'offerta formativa più flessibile, in stretta collaborazione con le istituzioni e gli organismi regionali responsabili;
W. considerando che i tassi di partecipazione all'educazione e cura della prima infanzia in Europa per i bambini di età inferiore a tre anni sono ancora inferiori al 33 % nella metà dei paesi dell'UE(28);
X. considerando che, secondo Eurofound, le implicazioni in termini di competenze legate alla diffusione di modelli di impresa digitali, come il lavoro su piattaforma, dovrebbero essere esaminate in maniera più attenta e affrontate in modo strategico, concentrandosi sugli squilibri tra domanda e offerta di competenze e sulla dequalificazione o attraverso lo sviluppo delle competenze, come quelle trasversali e imprenditoriali;
Y. considerando che nel 2019 il 10,2 % dei giovani di età compresa tra i 18 e i 24 anni nell'UE aveva completato al massimo un ciclo di istruzione secondaria inferiore e non seguiva corsi di perfezionamento o di formazione (abbandono prematuro della scuola)(29);
Z. considerando che l'importante ruolo svolto dall'apprendimento sul luogo di lavoro per l'utilizzo e lo sviluppo delle competenze è da tempo riconosciuto, che l'indagine sulle imprese europee del 2019 (ECS 2019) indica che solo una minoranza delle imprese combina in modo coerente pratiche sul luogo di lavoro che ottimizzano l'utilizzo delle competenze e supportano lo sviluppo delle stesse;
AA. considerando che nel 2017 il 72 % degli insegnanti in Europa era di sesso femminile; che il 9 % degli insegnanti in servizio nell'UE aveva meno di 30 anni, mentre il 36 % aveva un'età pari o superiore a 50 anni(30);
1. accoglie con favore la comunicazione della Commissione dal titolo "Un'agenda per le competenze per l'Europa per la competitività sostenibile, l'equità sociale e la resilienza", che mette le competenze al centro dell'agenda strategica dell'UE e garantisce che il diritto a una formazione e a un apprendimento permanente di qualità e inclusivi, per tutti e in tutti i campi e settori, sancito nel primo principio del pilastro europeo dei diritti sociali, divenga una realtà in tutta l'Unione;
2. si compiace delle 12 azioni faro delineate nella comunicazione e degli obiettivi quantitativi da raggiungere entro il 2025; invita la Commissione e gli Stati membri a garantire un'ampia accessibilità alla formazione e al miglioramento del livello delle competenze ai gruppi vulnerabili, tra cui le persone con disabilità, gli adulti scarsamente qualificati, le minoranze, compresi i rom, nonché le persone provenienti da un contesto migratorio; invita la Commissione a svolgere ricerche sulle modalità per dare attuazione a tale diritto e a introdurre un meccanismo di monitoraggio che incoraggi gli Stati membri a istituire programmi d'azione nazionali e a presentare relazioni nazionali periodiche su come tale diritto viene garantito;
3. sottolinea l'importanza dell'accesso alla formazione e alla riqualificazione per i lavoratori delle industrie e dei settori che devono subire cambiamenti radicali in vista della transizione verde e digitale; sottolinea che qualifiche e competenze certificate offrono un valore aggiunto ai lavoratori, migliorando la loro posizione nel mercato del lavoro, e possono essere trasferite nelle transizioni nel mercato del lavoro; chiede che la politica pubblica in materia di competenze sia orientata al riconoscimento, alla certificazione e alla convalida delle qualifiche e delle competenze;
4. sottolinea che le competenze e l'apprendimento lungo tutto l'arco della vita sono essenziali ai fini della crescita sostenibile, della produttività, degli investimenti e dell'innovazione, e rappresentano dunque fattori chiave per la competitività delle imprese, in particolare delle PMI; sottolinea che una stretta cooperazione e lo scambio delle migliori pratiche tra tutti i soggetti pertinenti coinvolti nello sviluppo delle competenze, in particolare le parti sociali e tutti i livelli di governo, sono cruciali per garantire che chiunque possa acquisire le competenze necessarie nel mercato del lavoro e nella società in senso lato; mette in risalto, a tal proposito, la necessità di raccogliere informazioni, dati e previsioni aggiornate sul fabbisogno e sulla domanda di competenze nel mercato del lavoro, anche a livello locale; sostiene il varo del patto per le competenze, volto a rafforzare le misure adottate dalle imprese per riqualificare la forza lavoro europea e migliorare il livello delle sue competenze; chiede che i patti locali per le competenze siano più a misura degli addetti dei settori più colpiti dalla crisi COVID-19 e li aiutino a riqualificarsi per rimanere attivi nel mercato del lavoro;
5. ricorda che la modernizzazione dei sistemi di istruzione e formazione professionale è essenziale per preparare i giovani e gli adulti alle transizioni verde e digitale e garantire che i lavoratori nelle fasce centrali di età e in età avanzata mantengano e sviluppino le competenze necessarie per salvaguardare la loro occupabilità e prolungare la vita lavorativa; ricorda inoltre che tale modernizzazione è fondamentale per la ripresa dalla pandemia di COVID-19; accoglie con favore la proposta di raccomandazione del Consiglio relativa all'istruzione e formazione professionale (IFP) per la competitività sostenibile, l'equità sociale e la resilienza, presentata dalla Commissione; sottolinea che i programmi di IFP devono essere mirati, orientati al futuro, accessibili, permeabili, interconnessi a livello dell'UE e imperniati sul discente, lasciando spazio a percorsi individuali flessibili, dotando i discenti e i docenti dell'insieme di competenze necessario per divenire cittadini attivi e democratici e riuscire nel mercato del lavoro e nella società; ricorda che la modernizzazione dei programmi di IFP deve andare di pari passo con il miglioramento della loro attrattiva, affinché aumenti il numero di giovani che sceglie tali percorsi; sottolinea l'importanza delle migliori pratiche inerenti ai sistemi duali di formazione e all'IFP, che potrebbero contribuire a cambiamenti strutturali nel mercato del lavoro e portare a maggiori livelli di occupazione giovanile;
6. ritiene che gli apprendistati possano svolgere un ruolo importante in proposito, in quanto preparano i giovani a professioni fortemente richieste e possono quindi contribuire alla loro integrazione sostenibile nel mercato del lavoro; invita la Commissione e gli Stati membri a utilizzare le risorse dell'UE per la promozione dell'IFP nonché a incoraggiare i datori di lavoro a creare programmi di tirocinio e di apprendistato retribuiti per gli studenti delle scuole professionali e a organizzare concorsi e tornei di settore per gli studenti; incoraggia le aziende a garantire la riqualificazione e il miglioramento del livello delle competenze della loro forza lavoro nonché a migliorare l'offerta di apprendistati, in linea con il quadro di qualità per i tirocini e il quadro europeo per apprendistati efficaci e di qualità; invita, a tale proposito, la Commissione a rivedere gli strumenti europei esistenti, quali ad esempio il quadro di qualità per i tirocini e il quadro europeo per apprendistati efficaci e di qualità, e a inserire criteri di qualità per le proposte, tra cui il principio di una remunerazione equa per i tirocinanti e gli stagisti, l'accesso alla protezione sociale, l'occupazione sostenibile e i diritti sociali; sottolinea che questi criteri assicurerebbero la transizione di tirocinanti e apprendisti verso un'occupazione stabile e di qualità e contribuirebbero a garantire alle persone opportunità equilibrate in termini di genere in tutti i settori, nonché opportunità che offrano sicurezza a lungo termine, protezione sociale e condizioni di lavoro eque e dignitose e che non contribuiscano alla creazione di lavoro precario;
7. rammenta che le competenze professionali sono una delle forze trainanti dell'economia europea e chiede una correlazione tra l'istruzione convenzionale e l'IFP, mediante la quale lo sviluppo delle competenze nell'ambito dell'IFP, sia come elemento centrale che come complemento delle opzioni offerte a studenti e adulti, possa aumentare le opportunità a disposizione di chi cerca lavoro, promuovere la mobilità professionale e migliorare la resilienza del mercato del lavoro in situazioni di crisi;
8. consiglia alla Commissione di formulare raccomandazioni all'indirizzo degli Stati membri che mettano in correlazione l'IFP con l'agenda delle competenze, tenendo conto delle competenze nazionali e del principio di sussidiarietà, ponendo l'accento sul miglioramento dell'orientamento professionale precoce dell'IFP e sull'ottimizzazione del numero di opportunità offerte ai giovani europei per lo sviluppo delle loro competenze; accoglie con favore, in questo contesto, il contributo fornito al riguardo dal Cedefop e da Eurofound;
9. sottolinea l'importanza fondamentale di fornire un sostegno attivo ad insegnanti e formatori adottando un efficace pacchetto di politiche atto a garantire la loro preparazione e il miglioramento del livello delle loro competenze in vista della trasformazione verde e digitale delle scuole e delle istituzioni; ritiene che i sindacati del settore dell'istruzione debbano essere coinvolti nella definizione delle capacità e delle competenze che insegnanti e formatori devono acquisire nell'ambito dello sviluppo professionale iniziale e continuo collegato alla transizione verde e digitale; ritiene che occorra incrementare notevolmente gli investimenti nell'istruzione pubblica, e che il dialogo sociale con i sindacati debba essere un caposaldo fondamentale per garantire agli operatori del settore dell'istruzione e della formazione retribuzioni e pensioni adeguate e condizioni di lavoro eque;
10. mette in risalto la necessità di migliorare il sistema di anticipazione delle competenze, coinvolgendo le parti sociali, per individuare meglio le tendenze emergenti quanto al fabbisogno di competenze, fornire competenze generiche, settoriali e specifiche alla professione, ove necessario, e ridurre al minimo le strozzature e gli squilibri in materia di competenze; accoglie con favore, a tale proposito, le azioni proposte dalla Commissione per migliorare l'analisi del fabbisogno di competenze; sottolinea che l'applicazione dell'intelligenza artificiale e dell'analisi dei megadati all'analisi del fabbisogno di competenze nella definizione di nuovi profili professionali deve essere monitorata regolarmente e sistematicamente per evitare distorsioni e discriminazioni dirette e indirette, e che occorra altresì garantire misure correttive; sottolinea che il rafforzamento dell'orientamento professionale fin dalla giovane età e la parità di accesso degli studenti e dei discenti adulti alle informazioni e alle misure di sostegno può aiutarli a scegliere percorsi educativi e professionali adeguati che portino a opportunità di lavoro corrispondenti ai loro interessi, al loro talento e alle loro competenze, riducendo gli squilibri tra domanda e offerta di competenze; evidenzia l'importanza della cooperazione tra i servizi per l'impiego e i servizi sociali al fine di identificare e sostenere le persone che hanno di recente perso il posto di lavoro o rischiano di perderlo; sottolinea l'importanza dell'orientamento lungo tutto l'arco della vita nell'agenda delle competenze e la necessità di migliorare l'accesso a un orientamento di qualità;
11. accoglie con favore la raccomandazione rivolta agli Stati membri di rafforzare i sistemi di allerta precoce al fine di individuare i giovani che rischiano di diventare NEET (not in education, employment, or training), ossia i giovani che non hanno un lavoro, né seguono un percorso scolastico o formativo; è convinto che, se adeguatamente condotte, le azioni preventive, come la valutazione delle competenze e i servizi di orientamento professionale e di consulenza sulla carriera, che puntano ad aiutare i giovani che abbandonano prematuramente la scuola a trovare un lavoro o a seguire un percorso di istruzione prima di scivolare nella disoccupazione, come pure l'offerta di un'istruzione generale inclusiva e non discriminatoria, potrebbero portare, nel lungo periodo, a una riduzione del numero di NEET;
12. sottolinea la necessità di promuovere il ruolo delle parti sociali garantendo che la politica in materia di competenze incoraggi accordi collettivi in merito alla definizione e alla regolamentazione delle competenze e della formazione continua, esaminando insieme alle parti sociali stesse le necessità in termini di competenze e provvedendo insieme ad esse ad aggiornare i programmi di studio dei sistemi di istruzione e formazione, nonché progettando congiuntamente ai rappresentanti dei lavoratori la formazione sul lavoro per adattarla alle esigenze della manodopera;
13. invita la Commissione a includere un indicatore sulle carenze di competenze nel quadro di valutazione della situazione sociale, in linea con gli obiettivi e l'attuazione del pilastro europeo dei diritti sociali, che può rivelarsi utile ai responsabili politici a livello nazionale ai fini dell'individuazione dei settori in cui emerge la necessità di maggiori sforzi e di un migliore coordinamento a livello dell'UE, seguendo l'evoluzione e i progressi delle carenze di competenze e incentivando una convergenza verso l'alto tra gli Stati membri;
14. è del parere che il riconoscimento reciproco dei risultati dell'apprendimento, dei diplomi, delle formazioni, delle qualifiche e delle competenze professionali acquisiti in un altro Stato membro debba essere migliorato e che possa contribuire ad ovviare alle carenze di competenze e agli squilibri tra domanda e offerta di competenze; ritiene che ciò consentirà, inoltre, agli adulti di ottenere una qualifica completa, favorirà la mobilità, renderà il mercato del lavoro dell'UE più integrato e resiliente, e rafforzerà la competitività dell'Europa; sottolinea che è importante affrontare la mancanza di personale qualificato e gli squilibri tra domanda e offerta di competenze facilitando la mobilità dei discenti e il riconoscimento transfrontaliero delle qualifiche attraverso un migliore utilizzo di strumenti quali il quadro europeo delle qualifiche, il curriculum vitae Europass, il sistema europeo di trasferimento dei crediti (ECVET), la panoramica europea delle competenze, ESCO o EURES; accoglie con favore la comunicazione della Commissione sulla realizzazione dello spazio europeo dell'istruzione entro il 2025;
15. sottolinea che molti cittadini acquisiscono competenze ed esperienze preziose al di fuori del sistema di istruzione o formazione formale, come è il caso di chi presta assistenza a titolo informale alle persone con disabilità o agli anziani; ritiene che suddette competenze informali dovrebbero essere riconosciute in quanto possono aiutare i prestatori di assistenza informale ad aumentare le loro possibilità sul mercato del lavoro;
16. chiede la piena attuazione della direttiva sulle qualifiche professionali, in quanto il quadro di formazione comune che essa include può aumentare il numero di professionisti che beneficiano del sistema di riconoscimento automatico, ed è favorevole a che suddetto quadro sia correlato alla creazione, da parte della Commissione europea, di un passaporto digitale paneuropeo delle competenze dell'UE;
17. invita la Commissione e gli Stati membri a intraprendere maggiori sforzi per trattenere gli studenti stranieri dopo che hanno conseguito una laurea presso un'università dell'UE; sottolinea che assicurare ai laureati l'accesso alla mobilità intra-UE e a un visto per la ricerca di un lavoro potrebbe migliorare l'attrattiva dell'Unione nel suo complesso;
18. chiede di sbloccare l'attuale proposta sulla Carta blu al fine di fornire alle imprese europee le competenze necessarie per mantenersi o diventare competitive;
19. osserva che la pandemia di COVID-19 ha accentuato l'importanza delle competenze digitali sia di base che avanzate, di sistemi educativi resilienti e della capacità di questi sistemi di adeguarsi a varie esperienze di insegnamento: in presenza, a distanza e online, o con metodi ibridi; osserva altresì che la pandemia di COVID-19 ha modificato la domanda di competenze sul mercato del lavoro, accentuando così la carenza di competenze digitali, e ha aggravato le disparità e le carenze preesistenti in materia di istruzione; sottolinea la necessità che ogni cittadino disponga almeno delle competenze digitali di base e che si formino specialisti altamente qualificati dotandoli di competenze digitali avanzate e di un pensiero innovativo e imprenditoriale;
20. si rammarica del fatto che persistono differenze di genere nell'accesso delle donne allo sviluppo delle competenze e alla partecipazione al mercato del lavoro(31); sottolinea che le principali sfide cui le donne si confrontano includono ostacoli all'istruzione e alla formazione nelle discipline STEM (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica), vincoli socioculturali ed economici, soprattutto nelle economie rurali e informali, e una significativa incapacità di promuovere le pari opportunità che comporta l'impossibilità per le donne di scegliere posti di lavoro a predominanza maschile; invita la Commissione a incoraggiare i sistemi di tutoraggio, consentendo così a un maggior numero di modelli di ruolo femminili di incoraggiare le donne a fare scelte alternative rispetto alle classiche occupazioni stereotipate in termini di genere(32); chiede di evitare gli stereotipi e la stereotipizzazione di genere attraverso la formazione, in quanto è legata all'occupabilità e innesca un circolo vizioso perpetuando così una marcata segregazione sul mercato del lavoro; sottolinea che il 90 % dei posti di lavoro richiede competenze digitali di base e che le donne rappresentano solo il 17 % di chi sceglie nell'UE studi o carriere nel settore delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC)(33) e solo il 36 % dei laureati STEM(34), nonostante la maggiore alfabetizzazione digitale della componente femminile rispetto a quella maschile(35);
21. sottolinea l'importanza dell'istruzione e dello sviluppo delle competenze per affrontare i pregiudizi di genere e sostenere l'uguaglianza di genere, e chiede maggiori sforzi a livello sia nazionale che europeo per rompere questo squilibrio di genere e garantire che le donne possano accedere a un apprendimento e a una formazione permanente di qualità, anche dopo periodi di assenza per motivi assistenziali; sottolinea la necessità di processi di selezione e assunzione sensibili alle questioni di genere nel settore pubblico e in quello privato, e in particolare in settori orientati al futuro come quello delle discipline STEM e il settore digitale, dove le donne sono sottorappresentate; evidenzia a tale proposito che la discriminazione fondata sul genere danneggia non solo l'individuo interessato ma anche l'intera società; ricorda che occorre adottare misure per evitare che gli effetti della crisi accentuino le disuguaglianze di genere, attenuando l'impatto sproporzionato e duraturo sui diritti delle donne, sui redditi e sulla protezione sociale, e prevenendo ulteriori disuguaglianze e discriminazioni nel mondo del lavoro, prestando particolare attenzione al mercato del lavoro fortemente basato su differenze di genere, alle transizioni digitale e verde e alla disuguaglianza nella distribuzione del lavoro domestico e di assistenza non retribuito;
22. sottolinea che le pari opportunità per tutti sono fondamentali e invita la Commissione e gli Stati membri a porre prioritariamente rimedio alla carenza di competenze digitali, garantendo che le regioni vulnerabili e i cittadini svantaggiati, nonché quelli a rischio di esclusione sociale, comprese le persone con disabilità o appartenenti a minoranze etniche, abbiano accesso all'istruzione e alla formazione digitali, al materiale informatico minimo necessario e a un'ampia possibilità di connessione a Internet, nonché al supporto digitale e ad altri strumenti di apprendimento tecnologico; sottolinea altresì che occorre sostenere queste categorie per innalzare i livelli di competenze digitali che sono loro necessari per prosperare, e per evitare di aggravare le disuguaglianze, senza lasciare indietro nessuno;
23. prende atto con vivo interesse delle opportunità e delle sfide legate alla diffusione di soluzioni digitali come il telelavoro, per le quali lo sviluppo di competenze digitali è fondamentale; rammenta l'importanza di un quadro legislativo europeo mirante a regolamentare in tutta l'Unione le condizioni del telelavoro e il diritto alla disconnessione, nonché a garantire condizioni di lavoro e di occupazione dignitose nell'economia digitale grazie all'acquisizione di nuove competenze;
24. sottolinea le numerose opportunità che il lavoro digitale offre per migliorare le condizioni di lavoro dei dipendenti, anche di chi è prossimo all'età pensionabile, nonché per aumentare l'inclusione delle persone con disabilità; si rammarica del fatto che le persone con disabilità continuino a essere svantaggiate sul mercato del lavoro e che troppo spesso il mancato accesso all'istruzione e alla formazione sia responsabile della loro esclusione dal mercato del lavoro; chiede che la Commissione riservi particolare attenzione, nelle sue raccomandazioni agli Stati membri, alle possibilità di migliorare l'accesso delle persone con disabilità alle competenze digitali o alla riconversione digitale, coordinando tale aspetto con le nuove esigenze dell'economia digitale globale emergente;
25. osserva che, nel contesto dell'aumento del telelavoro, la Commissione e gli Stati membri devono porre al centro delle loro strategie le competenze che favoriscono questo nuovo modo di lavorare; sottolinea che l'istruzione e la didattica a distanza pongono sfide sia agli educatori che ai destinatari dell'istruzione e che le competenze necessarie per fornire l'istruzione e la formazione a distanza di formatori ed educatori rappresentano al momento una priorità a breve termine per l'Europa;
26. invita la Commissione a sostenere l'offerta di formazione per i lavoratori che beneficiano di un orario di lavoro ridotto o di un'indennità di disoccupazione parziale, anche attraverso lo strumento SURE; invita gli Stati membri a offrire misure di formazione adeguate ai lavoratori interessati;
27. invita i datori di lavoro ad adeguare, sul luogo di lavoro, le prassi che valorizzano le competenze della forza lavoro e ne sostengono lo sviluppo, concentrandosi sulla formazione della prossima generazione di dirigenti rispetto a questioni riguardanti l'impiego di prassi organizzative che sfruttino l'utilizzo e lo sviluppo delle competenze, nonché sul sostegno ai governi nazionali e alle parti sociali nella creazione di reti e strutture di supporto che prestino consulenza alle organizzazioni, aiutandole a trovare le combinazioni di prassi sul luogo di lavoro più adatte alle loro esigenze;
28. chiede di facilitare il riconoscimento, la convalida e la portabilità dei risultati ottenuti nell'ambito dell'apprendimento non formale e informale, compresi quelli ottenuti da tipologie di lavoro digitali come il lavoro su piattaforma;
29. chiede misure immediate e coraggiose a livello europeo, nazionale, regionale e locale, meccanismi di valutazione e risorse per mettere le competenze digitali al centro delle politiche in materia di istruzione e formazione, salvaguardando nel contempo tra i discenti un alto livello di competenze in lettura e matematica, rendendo le competenze digitali, gli strumenti informatici e l'accesso a Internet disponibili a tutti, migliorando le competenze digitali degli insegnanti e dei formatori e dotando le scuole, gli istituti di formazione, i fornitori di IFP, le organizzazioni attive nel campo dell'educazione degli adulti e le università di piattaforme di apprendimento online pubbliche e indipendenti, e delle altre tecnologie necessarie per consentire l'apprendimento online e a distanza e l'apprendimento misto; sottolinea, a questo proposito, l'importanza di un approccio all'apprendimento permanente che sia genuino; sostiene le azioni pianificate dalla Commissione quali indicate nell'agenda per le competenze e nel piano d'azione per l'istruzione digitale 2021-2027, e chiede una cooperazione più intensa tra la Commissione e gli Stati membri in tale settore; sottolinea l'importanza degli incentivi per lo sviluppo di contenuti digitali didattici e di moduli per la formazione di base in linea con le esigenze del mercato del lavoro, tenendo conto in particolare delle competenze digitali e verdi, anche attraverso piattaforme di formazione online;
30. si rammarica del fatto che in Europa vi siano ancora bambini cui è preclusa l'istruzione, così come alunni e studenti che non hanno accesso, o che non hanno un accesso adeguato, all'istruzione digitale a causa della mancanza totale o parziale di attrezzature digitali, software o connessione a Internet; ribadisce la necessità di migliorare la connettività a tutti i livelli, in particolare nelle zone rurali e remote, dove spesso manca, e di aumentare l'accesso ai sistemi digitali; richiama l'attenzione sull'innovazione di punta in Europa in materia di computer, tablet e software a fini didattici;
31. sottolinea che le conseguenze della COVID-19 offrono un'opportunità unica per accelerare la rivoluzione digitale e tecnologica nel contesto dell'apprendimento permanente, che può abbattere le barriere fisiche, ove possibile, e aumentare significativamente la sua portata e il suo impatto; incoraggia gli Stati membri e gli erogatori d'istruzione a moltiplicare le opportunità di apprendimento indipendenti da una localizzazione specifica, consentendo agli studenti che si trovano in zone remote e rurali o all'estero di accedere ai corsi in tutta l'UE senza vincoli legati al luogo;
32. sottolinea che le misure europee e nazionali – tra cui i programmi di istruzione e gli investimenti mirati – dovrebbero essere sviluppate e attuate con lo scopo ultimo di garantire la preparazione dei cittadini ai futuri posti di lavoro che richiedono competenze digitali, al fine di sfruttare appieno il potenziale della transizione digitale nel mercato del lavoro dell'UE e di consentire alle imprese di avvalersi pienamente di nuovi metodi di lavoro come il telelavoro;
33. sottolinea la necessità di maggiori delucidazioni sull'iniziativa delle università europee e la sua ambizione di stabilire norme in materia di istruzione superiore nell'UE; ribadisce che il successo della cooperazione tra le università si è sempre fondato su un approccio dal basso verso l'alto, sull'indipendenza e sull'eccellenza accademica, e che il processo di Bologna rappresenta uno strumento importante per la cooperazione universitaria nell'UE e non solo;
34. osserva che la transizione verde è un importante motore della domanda di lavoro in tutti i settori e può creare milioni di posti di lavoro; ricorda che una transizione efficace verso un'economia verde deve andare di pari passo con misure per l'acquisizione di competenze, il miglioramento del loro livello e la riqualificazione, nell'ottica di sviluppare le competenze e le conoscenze che sono richieste da detta economia; si compiace, a tale proposito, delle azioni della Commissione volte a sostenere l'acquisizione di competenze per la transizione verde; chiede che si agisca tempestivamente per evitare strozzature in materia di competenze in tale ambito e far sì che l'UE continui a essere un leader mondiale nell'economia verde; incoraggia gli Stati membri e le autorità regionali e locali a integrare lo sviluppo sostenibile e le competenze ambientali nei sistemi di formazione e istruzione;
35. sottolinea che la mobilità degli studenti e degli insegnanti è uno dei principali strumenti per scambiare idee e buone prassi, nonché per aumentare la qualità della formazione professionale in tutta l'Unione; insiste sul fatto che tale mobilità deve essere accessibile e inclusiva; rileva che, se da un lato la mobilità fisica dovrebbe assumere sempre un ruolo primario, dall'altro l'apprendimento virtuale diventerà un complemento sempre più importante, nonché un surrogato in extremis, come evidenziano le misure prese in relazione alla COVID-19;
36. osserva che le competenze creative e artistiche sono essenziali per l'economia e chiede l'introduzione di un approccio più orizzontale nell'agenda per le competenze, al fine di includerle in tutti i programmi di studio;
37. sottolinea che l'attuazione dell'agenda per le competenze richiede finanziamenti adeguati sia a livello europeo che a livello nazionale e locale; si aspetta che il quadro finanziario pluriennale 2021-2027 e lo strumento Next Generation EU forniscano risorse significativamente maggiori per lo sviluppo delle competenze; rammenta che i principali responsabili del miglioramento del livello delle competenze e della riqualificazione sono le aziende e gli Stati membri, e invita pertanto questi ultimi a investire maggiormente nei bilanci per lo sviluppo delle competenze e l'istruzione, dato che, per garantire una competitività sostenibile, l'equità sociale e la resilienza, sono essenziali investimenti importanti nel capitale umano;
38. sottolinea l'importanza che rivestono programmi e strumenti quali Erasmus+, Orizzonte Europa, il Corpo europeo di solidarietà, Europa creativa, il programma Europa digitale e le garanzie per i giovani e i bambini al fine di sostenere i giovani e gli adulti nell'acquisizione di nuove competenze e delle abilità di qualità necessarie nell'economia digitale e verde e nel mondo del lavoro, come anche al fine di offrire opportunità di mobilità per l'apprendimento; chiede che il potenziale di questi programmi sia continuamente esplorato dalla Commissione e dagli Stati membri al fine di promuovere una correlazione permanente tra competenze ed esigenze del mercato del lavoro;
39. sottolinea le potenziali opportunità offerte dal programma Erasmus+, soprattutto nel campo dell'istruzione per gli adulti, e la necessità di rafforzarne il bilancio per il periodo 2021-2027;
40. invita gli Stati membri a dare priorità alla riqualificazione e al miglioramento delle competenze nei loro piani per la ripresa e la resilienza; li invita altresì a garantire che il Fondo per una transizione giusta e l'FSE+ dispongano di risorse finanziarie sufficienti e sostengano piani integrati a livello locale per contribuire alla riqualificazione e al miglioramento delle competenze, in particolare per i gruppi più vulnerabili – ivi comprese le persone a rischio di disoccupazione – per garantire che chiunque all'interno dei settori vulnerabili possa riqualificarsi e sviluppare nuove competenze per rimanere attivo nel mercato del lavoro e beneficiare delle transizioni verde e digitale; sottolinea il potenziale dei conti individuali di apprendimento, un meccanismo di finanziamento chiave per l'attuazione dell'agenda per le competenze, considerato un primo passo nella direzione dei diritti universali di apprendimento permanente;
41. sottolinea che l'orientamento professionale e di consulenza sulla carriera è fondamentale per sostenere scelte di carriera motivate e intelligenti e prevenire l'abbandono precoce dell'istruzione e della formazione da parte degli studenti, e che il sostegno durante gli studi e la formazione è anch'esso la chiave per il successo di un percorso di apprendimento e per lo sviluppo di competenze; incoraggia la Commissione e gli Stati membri a garantire la disponibilità di un siffatto orientamento professionale per i giovani che comprenda lo sviluppo di capacità imprenditoriali;
42. sottolinea l'importanza degli investimenti nella formazione formale e informale e nell'apprendimento lungo tutto l'arco della vita per garantire una transizione e una formazione equa della forza lavoro, e la promozione della formazione e dell'apprendimento durante l'orario di lavoro;
43. osserva che la principale fonte di finanziamento dell'istruzione dell'UE è il Fondo sociale europeo Plus e sottolinea l'importanza di garantire che questi fondi rimangano a disposizione per tale scopo, specialmente in tempi di crisi;
44. chiede l'istituzione di politiche di congedo retribuito per motivi di istruzione, in linea con la Convenzione dell'OIL relativa al congedo per motivi di formazione retribuito, che consente ai lavoratori di seguire programmi di formazione durante l'orario di lavoro e senza costi personali, al fine di promuovere l'apprendimento lungo tutto l'arco della vita;
45. mette in risalto la necessità che le strategie di istruzione, sensibilizzazione, orientamento e motivazione nonché i sistemi di apprendimento permanente siano di alta qualità e inclusivi, flessibili e accessibili a tutti, così da promuovere la competitività sul mercato del lavoro, l'inclusione sociale e le pari opportunità; invita la Commissione, e in particolare gli Stati membri, a garantire un accesso paritario a un'istruzione di qualità e ad agevolare l'accesso a programmi di alta qualità per lo sviluppo delle competenze dei discenti adulti, compresi gli adulti con un basso livello di competenze o di qualifiche, nonché dei gruppi svantaggiati e dei cittadini vulnerabili, come le persone con disabilità, gli anziani, i senzatetto, i NEET e le persone provenienti da un contesto migratorio; sottolinea l'esigenza di sensibilizzare all'importanza dello sviluppo delle competenze lungo tutto l'arco della vita per il vantaggio individuale, economico e sociale; incoraggia il coinvolgimento degli attori del settore dell'istruzione, compresi i servizi sociali, la società civile e i fornitori di istruzione non formale, per identificare e raggiungere coloro che sono più lontani dal mercato del lavoro; sottolinea la necessità di soluzioni locali innovative per prendere in considerazione nuove possibili soluzioni alla carenza di competenze e allo squilibrio tra domanda e offerta di competenze;
46. evidenzia che il potenziale di chi partecipa all'istruzione può essere incrementato mediante la pratica e sottolinea, in questo contesto, l'importanza di aumentare l'influenza dei datori di lavoro sul modello relativo al sistema di istruzione professionale; sottolinea che i datori di lavoro dovrebbero svolgere un ruolo importante nel fornire opportunità per insegnanti e formatori, e tirocini nelle imprese, e contribuire così ad accrescere le competenze professionali di insegnanti e formatori; chiede una più stretta collaborazione tra il mondo imprenditoriale e quello dell'istruzione, a tutti i livelli, offrendo programmi di tirocinio e di apprendistato nelle aziende rivolti agli studenti e ai discenti IFP;
47. sottolinea l'importanza di raggiungere le persone nelle zone rurali e remote e di rendere le opportunità di riqualificazione e miglioramento delle competenze più accessibili e destinate alle persone che lavorano nell'agricoltura, nella pesca, nella silvicoltura e in altri settori professionali in suddette zone; insiste altresì sull'esigenza di fornire loro le competenze verdi e digitali e tutte le competenze necessarie per cogliere le opportunità presenti e future offerte dall'economia verde e blu, e di consentire loro di apportare un contributo decisivo alla salvaguardia dell'ambiente;
48. ricorda che i programmi extrascolastici e l'apprendimento non formale e informale, comprese le attività di volontariato, sono importanti per fornire opportunità di apprendimento adattabili e nuove competenze e conoscenze alla maggior parte delle persone che si trovano nella condizione di non poter accedere all'istruzione formale;
49. sottolinea la necessità di accrescere l'attrattiva della professione di insegnante e di concepire l'elevato status sociale degli insegnanti come direzione strategica delle azioni nei singoli paesi dell'UE; sottolinea che la Commissione e gli Stati membri dovrebbero considerare come un obiettivo prioritario il fatto di attirare i migliori candidati alla professione di insegnante e di riqualificare e migliorare le competenze degli insegnanti senior;
50. sottolinea che la riqualificazione e il miglioramento del livello delle competenze spettano principalmente agli Stati membri; ritiene che, ai fini della realizzazione della duplice transizione ecologica e digitale, vi siano concrete opportunità e vantaggi nella creazione di uno "sportello unico" paneuropeo di competenze nel campo dell'alta tecnologia, che coordini le migliori prassi e la riqualificazione e il miglioramento delle competenze di alta tecnologia, guidato dai settori industriali, e che utilizzi approcci basati sui dati per determinare il fabbisogno di competenze in tutta l'UE;
51. mette in risalto l'importanza delle competenze trasversali, interpersonali e interculturali, oltre che di quelle digitali e tecniche, nel garantire un'istruzione completa per gli individui, nell'affrontare le sfide globali presenti e future e nel sostenere le transizioni verde e digitale, rendendole più inclusive e più eque;
52. prende atto delle azioni pianificate dalla Commissione per promuovere le competenze per la vita, in particolare l'aggiornamento dell'agenda europea per l'apprendimento degli adulti; incoraggia la Commissione ad approfondire questo aspetto integrando le competenze per la vita in tutti i settori dell'istruzione e della formazione; sottolinea che le competenze per la vita devono essere comprese anche al di fuori delle esigenze del mercato del lavoro; sottolinea che tutti i cittadini dovrebbero avere accesso alle competenze per lo sviluppo personale, ai fini di una maggiore indipendenza all'interno delle odierne società in rapida evoluzione; ricorda che ciò è particolarmente importante per sostenere la resilienza dei cittadini in tempi di crisi, quando occorre prestare attenzione anche al benessere; invita la Commissione e gli Stati membri a prestare un'attenzione specifica allo sviluppo di competenze trasversali quali le competenze analitiche, l'intelligenza emotiva, la leadership, le competenze imprenditoriali e finanziarie, il conferimento di responsabilità, il lavoro di squadra, la comunicazione, la cooperazione, la responsabilità, l'adattabilità, la creatività, l'innovazione, il pensiero critico e le competenze linguistiche, che diverranno ancora più importanti per la cittadinanza attiva e per il mondo del lavoro post COVID-19;
53. sottolinea che in una società che sta invecchiando è essenziale garantire l'apprendimento lungo tutto l'arco della vita, instillando la cultura dell'apprendimento permanente dalla giovane età fino all'età avanzata; ricorda che contrastare il fenomeno della disoccupazione tra le persone di età più avanzata nell'UE rimane un obiettivo importante; invita la Commissione e gli Stati membri a prestare maggiore attenzione ai lavoratori anziani e a garantire che possano partecipare a programmi personalizzati di riqualificazione e miglioramento del livello delle competenze che consentano loro di adattarsi all'evoluzione del fabbisogno di competenze e così di rimanere più a lungo attivi nel mercato del lavoro e di beneficiare di una buona qualità di vita e di un sufficiente livello di indipendenza; sottolinea che occorre prestare un'attenzione particolare al miglioramento delle competenze e delle tecnologie digitali, che possono offrire nuovi metodi e nuove opportunità anche per l'istruzione degli adulti e degli anziani, e garantire l'accesso a Internet e il miglioramento delle infrastrutture digitali, in particolare nelle zone rurali e remote; prende atto, a tale proposito, del ruolo dei centri, delle biblioteche e delle soluzioni personalizzate di apprendimento a distanza offerti dalle comunità per favorire l'accessibilità delle persone anziane all'apprendimento permanente; sottolinea che le generazioni più anziane sono una risorsa preziosa anche per via della loro esperienza, che dovrebbero essere incoraggiate a condividere per accrescere le competenze delle generazioni di lavoratori più giovani;
54. sottolinea la necessità di aumentare il numero di bambini di età inferiore a 3 anni nell'educazione e cura della prima infanzia (ECEC) e di mettere maggiormente l'accento sullo sviluppo fin dai primi anni di vita del bambino, sulle competenze di ricerca e su un approccio creativo alla conoscenza del mondo; sottolinea che l'istruzione prescolare precoce ha un impatto significativo sul conseguimento di migliori risultati nelle fasi successive dell'istruzione, e che il disequilibrio nella partecipazione all'ECEC può contribuire alle differenze nelle opportunità e nelle attività didattiche a disposizione dei bambini fin dalle prime fasi dello sviluppo;
55. mette in risalto la necessità di un'attuazione tempestiva delle azioni annunciate dalla Commissione per soddisfare il fabbisogno di competenze del mercato del lavoro e contribuire a una rapida ripresa dalla crisi COVID-19; invita la Commissione a fornire un calendario chiaro delle azioni previste;
56. sottolinea la necessità di soluzioni volte a consentire alle aziende e ai datori di lavoro privati di incoraggiare e sostenere corsi di formazione sul posto di lavoro e il congedo per motivi di formazione, anche valutando l'assegnazione di buoni di formazione o il riconoscimento automatico delle competenze acquisite sul posto di lavoro; ricorda l'importanza strategica di iniziative come EuroSkills e WorldSkills, che sono perfetti esempi di partenariati tra imprese, governo e autorità regionali e del settore dell'istruzione; chiede di sostenere l'ulteriore sviluppo dell'iniziativa EuroSkills mediante il finanziamento di progetti comuni, lo scambio di esperienze, il consolidamento del potenziale delle istituzioni che offrono formazione secondo le esigenze di EuroSkills, la creazione di corsi di perfezionamento EuroSkills, campus di settore per giovani di talento e un sistema di formazione per formatori ed esperti del settore;
57. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione.
Sesta indagine europea sulle condizioni di lavoro, Eurofound. https://www.eurofound.europa.eu/sites/default/files/ef_publication/field_ef_document/ef1634en.pdf
Impatto della digitalizzazione sui profili professionali (mansioni mutate richiedono tipi di competenze diversi): https://www.eurofound.europa.eu/sites/default/files/wpef19007.pdf
"How your birthplace affects your workplace" (In che modo il luogo di nascita si ripercuote sul posto di lavoro), Eurofound, 2019. https://www.eurofound.europa.eu/sites/default/files/ef_publication/field_ef_document/ef19004en.pdf
"Key Data on Early Childhood Education and Care Education and Training in Europe - 2019 Edition" (Cifre chiave sull'educazione e la cura della prima infanzia in Europa - edizione 2019), relazione Eurydice, pag. 26.